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Distribuzione spaziale dei contaminanti

nel suolo
h
Giuseppe Raspa

Fitocontenimento e sperimentazione di tecnologie


di biorimedio nei terreni agricoli
26 giugno 2017 - Brescia

Dipartimento
Ingegneria Chimica Materiali Ambiente

Fitocontenimento e sperimentazione di tecnologie


di bioremediation nei terreni agricoli
Lunedì 26 giugno 2017
Museo di Scienze Naturali, Brescia, via Ozanam 4
Fase 3 dell’indagine conoscitiva
Consiste nel campionamento di dettaglio dei terreni di interesse del
progetto e nel trattamento delle relative informazioni da diversi punti di
vista.
Questa presentazione tratterà del punto di vista della distribuzione
spaziale dei contaminanti (As, Hg, PCDD/F, PCB), ovvero della loro
mappatura, importante per orientare le attività di sperimentazione della
tecnologia di bonifica e la pianificazione degli interventi della stessa.

In particolare, le mappe di concentrazione sono basilari per


 evidenziare i livelli e il grado di omogeneità della contaminazione;
 individuare il sito dove prelevare il materiale per la sperimentazione;
 applicare puntualmente il modello di degradazione degli inquinanti,
risultante dalla sperimentazione, per
 produrre la mappa dei tempi di disinquinamento

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Campionamento
 Il punto di partenza sono stati i risultati della fase 2 che hanno suggerito di
campionare fino a una profondità di 40 cm

 E’ stato stabilito quale schema di campionamento una maglia di 50X50 m


con un campione composito costituito da 5 prelievi per stazione, posizionati
ai vertici e al centro di un quadrato di lato 1 m.

Andamento lungo la verticale Maglia di campionamento


delle concentrazioni 50 x 50 m

0 50 100 150 200 Campione composito


0
in ogni punto-stazione
-20

-40

-60

-80

-100
(µg/kg)

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Piano di campionamento
Numero di campioni

 17 nell’area A
 15 nell’area R
 32 nell’area T

AreaArea
R R

Area T
Area A

Area A

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Approccio alla mappatura
Sorgente dell’inquinamento

• La contaminazione nei terreni agricoli oggetto dell’indagine è


portata dalla acque di irrigazione
• Le acque di irrigazione rilasciano i contaminanti fluendo dalle
rogge ai campi
• Il processo determina una distribuzione delle concentrazioni che
presenta un trend in diminuzione (più o meno accentuato) nella
direzione di scorrimento delle acque.

Una mappatura realistica della distribuzione dei contaminanti nel


terreno non può prescindere da una ricostruzione della rete delle
rogge e delle direzioni di deflusso delle acque nei campi.

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Reticolo delle rogge e direzioni di deflusso delle acque
Area A

La metodologia di mappatura adottata prevede di trattare separatamente i


campi delimitati da canali, in quanto l’andamento delle concentrazioni tra un
campo e l’altro, essendo indipendente, crea discontinuità.
Nel caso in questione, i campi 1, 2 e 3, 4 sono stati raggruppati in quanto, a
due a due, condividono le direzioni del flusso delle acque.

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Metodologia di mappatura
 Suddivisione dell’area in campi omogenei
 Stima delle concentrazioni nei punti di un grigliato interno a ogni campo
 Unione delle griglie e tracciamento delle linee iso-valore
La stima delle concentrazioni è stata effettuata mediante le tecniche
geostatistiche che si distinguono da quelle tradizionali in quanto basate su un
modello di variabilità spaziale, preventivamente costruito.

Mappa ottenuta per i PCB totali


Area A

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Mappa dei PCB ottenuta per le aree R e T
Area R Area T
Area R Area T

Si nota nella mappa una minore


disomogeneità delle concentrazioni
dovuta alla minore estensione
(rispetto all’area A), dei 6 campi (3
nell’area R e 3 nell’area T).

Il gradiente delle concentrazioni che


si osserva nelle mappe a valle delle
rogge, dipende dal numero e
posizione dei campionamenti nella
direzione di scorrimento delle acque.

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Quantificazione della disomogeneità di della concentrazione
Area R Area T
Area A - PCDD/PCDF (µgTEQ/kg ) Nel grafico accanto si può leggere
3450
0.29
che, data una certa concentra-
0.25
zione (in ascissa), es 0.065, l’area
3400

0.21
nella quale questa è superata è il
3350 0.17
25% (curva nera) del totale e che
in questo 25% è contenuto il 60%
0.13
3300 (curva rossa) della sostanza
0.09
contaminante.
3250 0.05

1800 1850 1900 1950 2000 2050


0.01
La distanza in verticale tra le due
curve è una misura della diso-
mogeneità della contaminazione.

Nel grafico accanto si può leggere


che nel 25% dell’area contami-
nata, quella in cui è superata la
concentrazione di 0.058, è
contenuto il 46% della sostanza
contaminante.

In entrambe le figure, la linea


verticale azzurra segna in ascissa
la CSC di Tab. A (per diossine e
furani pari a 0.01 µg TEQ/kg)

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Disomogeneità delle concentrazioni di arsenico
e mercurio nelle aree A e RT
Area R Area T

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Disomogeneità delle concentrazioni di diossine/furani
e PCB nelle aree A e RT

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Riepilogo della disomogeneità delle contaminazioni
nei terreni di interesse del progetto
• Tutti e quattro i contaminanti esaminanti (arsenico, mercurio,
diossine/furani e PCB) presentano nell’area A una maggiore
disomogeneità delle concentrazioni rispetto all’area RT

• In una stessa area i contaminanti organici mostrano una


disomogeneità delle concentrazioni maggiore rispetto a quelle
dei metalli pesanti Mappatura dei tempi di disinquinamento

• In una stessa area la concentrazione del mercurio è più


disomogenea di quella dell’ As, che nell’area RT presenta una
distribuzione pressoché uniforme.

• Diossine/furani e PCB presentano all’incirca lo stesso grado di


disomogeneità, alto nell’area A e meno alto nell’area RT.

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 Università degli Studi dell’Insubria - Como
 Università degli Studi di Milano
 Sapienza - Università di Roma
 ERSAF
 Comune di Brescia

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

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