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Enrico P. Spugnini,
DMV, PhD
DACVIM, DECVIM-CA (Oncology)
SSD - SAFU
Istituto Regina Elena-Roma
Background
• Gli studi farmacologici su colture
cellulari e quelli “ in vivo “
effettuati su modelli murini
possono essere completati
mediante il reclutamento di
animali d’affezione affetti da
neoplasia spontanea.
Chabner BA et al.
Vantaggi dei modelli
spontanei
• Aspetti epidemiologici
• Aspetti biologici
• Aspetti economici
• Aspetti etici
Epidemiologia dei tumori
canini
• Il cane condivide lo stesso
ambiente dell’uomo ed è esposto
agli stessi carcinogeni.
• I cani non hanno le stesse
abitudini pericolose dell’uomo:
non fumano e non bevono.
• I cani hanno una dieta costante
nel corso della loro esistenza.
Epidemiologia dei tumori
canini
• Incidenza del cancro è 381 casi per
100,000 individui a rischio (300 per l’uomo).
• I cani hanno un breve periodo di latenza tra
l’esposizione ai carcinogeni e lo sviluppo di
una neoplasia.
• Uno studio decennale sul cane genera
altrettanti dati di uno studio di 80 anni
sull’uomo.
( Glickmann L. Epidemiologic Reviews
1999 ).
Epidemiologia dei tumori
canini
• Identificazione dell’esposizione
ad erbicidi (2,4 D) come causa di
linfoma nel cane. (Hayes H. JNCI
1991).
• Identificazione dell’esposizione a
vernici come causa di linfoma nel
cane. ( Gavazza A JVIM 2000).
Epidemiologia dei tumori
negli animali d’affezione
Biologia dei tumori canini
• Il 45% dei cani che vivono fino a 10 anni
od oltre muoiono di cancro.
• Il 23% di tutti i cani riferiti per
necroscopia risultano deceduti di malattia
neoplastica.
• Il cancro è la prima causa di decesso tra I
cani a causa della mancanza di patologie
cardiovascolari da aterosclerosi.
• I cani sviluppano tumori in proporzione
doppia della loro controparte umana.
Biologia dei tumori canini
• I tumori canini hanno un’evoluzione più
rapida della loro controparte umana.
• Il loro “ time course” è sufficientemente
lungo da permettere di confrontare la
durata della risposta ma abbastanza
breve da permettere l’accumulo di dati.
• L’incidenza di alcuni tumori è maggiore tra
i cani.
Biologia dei tumori canini
• I tumori del cane presentano
dimensioni e cinetica maggiormente
simili a quelle dell’uomo.
• I modelli canini sono più flessibili dei
tumori murini per quanto concerne la
raccolta di campioni, approccio
chirurgico e studi di imaging.
Biologia dei tumori canini
• Il reclutamento di pazienti canini
permette una migliore valutazione delle
tossicità di un protocollo antiblastico.
• L’avanzato stato della malattia al tempo
del referral mima la condizione di pazienti
umani down-staged.
• Nel cane sono facilmente monitorabili
numerose sindromi paraneoplastiche; in
particolare la cachessia tumorale.
Aspetti etici
• Aumentata attenzione volta ad una
maggiore economia degli animali da
laboratorio.
• Maggiore applicabilità all’uomo dei
dati preclinici con ridotta tossicità in
studi di fase.
• Ottenibilità di consenso informato.
• Pet therapy.
Aspetti economici
• Trials clinici su pazienti veterinari
possono essere completati ad un
costo significativamente più basso di
studi similari su pazienti umani.
• Servizi professionali, patologia
clinica, imaging hanno un costo
molto più contenuto confrontato con
il costo di molti servizi ospedalieri.
Linee Guida del Veterinary
Comparative Oncology Group
Razionale
dell’elettrochemioterapia (ECT)
• Tutti i farmaci antiblastici sono
potenzialmente efficaci, a patto che
raggiungano il loro sito d’ azione.
• Il principale ostacolo per farmaci che
hanno un bersaglio intracellulare è la
membrana cellulare.
Razionale
dell’elettrochemioterapia (ECT)
• Studi in vitro hanno evidenziato che l’
applicazione di impulsi elettrici aventi
adeguata forma d’ onda poteva indurre
la formazione di “pori” nella membrana
citoplasmatica permettendo un flusso
transmembranario di molecole quali
farmaci o DNA plasmidico.
Chi ha pensato per primo ad
applicazioni in vivo?
• Okino e coll. Hanno trattato ratti
Donryu con xenograft tumorale
mediante la combinazione di
doxorubicina ed impulsi
esponenzialmente decadenti.
tп
t1
t2
3б-4в
VARIAZIONI INDOTTE DA ECT NELLE
MEMBRANE CELLULARI
Patients %
Time (months)
Overall control time for 19 Impact of tumor size on the
cats treated with outcome of cats receiving
intraoperative ECT intraoperative ECT
Tumor < 25 cm
Time to recurrence
Mean: 19,05
Median: 16,00
Time to recurrence Tumor > 25 cm
Mean: 14,58 Time to recurrence
Median: 12,00 Mean: 8,00
Median: 5,00
Patients % Patients %
1,0 1,0
0,8 0,8
P=0.004
0,6 0,6
0,4 0,4
0,2 0,2
B
0,0 A 0,0
Time to recurrence
1,0
Mean: 24,74
Patients % 0,8
Median: 19,00
0,6
0,4
0,2
0,0
Time (months)
Impact of previous treatments on the Impact of tumor size on the
outcome of cats treated with outcome of cats treated with
postoperative
No treatment ECT postoperative ECT
Time to recurrence Time to recurrence
Mean: 33,34 Tumor < 10 cm
Median: 34,00 Mean: 33,13
Previous treatment Median: 46,00
Time to recurrence Tumor > 10 cm
Mean: 14,30 Time to recurrence
Median: 5,00 Mean: 17,13
Median: 10,00
Patients % Patients %
1,0
P=0.0003
1,0
0,8
P=0.0021
0,8
0,6
0,6
0,4
0,4
0,2
A 0,2
B
0,0
0,0
0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00
0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00
Modello di chemioresistenza
nel distretto genitale
Patterns di risposta tumorale all’ ECT in
animali d’ affezione: uno studio
retrospettivo
• Il pattern di risposta precoce (dopo 1
sessione di ECT) vede una risposta
infiammatoria acuta mediata da neutrofili,
linfociti e plasmacellule, seguita da estesa
necrosi tessutale.
Patterns of tumor response
in pets
• Alla fine del trattamento, I campioni tumorali
mostrano una drammatica riduzione della
cellularità, con la maggioranza delle cellule in
apoptosi, senza una evidente risposta
infiammatoria, mentre la maggior parte del
tessuto residuo è composto da tessuto
cicatriziale. In alcuni casi di tumori recidivanti, la
recidiva è risultata essere un istotipo meno
aggressivo (es da sarcoma a neurofibroma).