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CINEMATOGRAPHY, THEORY & PRACTICE

Appunti (da Blein Brown)

INTRODUZIONE
Le conoscenze del direttore della fotografia, spesso si sovrappongono a quelle del regista. Lo scopo
primario del DP, infatti, è quello di fare storytelling con la macchina da presa. È importante capire come il
direttore della fotografia non è soltanto un tecnico che sa come creare una buona inquadratura. Certo, c’è
bisogno di una conoscenza tecnica e del linguaggio cinematografico, ma non si tratta solo di questo.
È abbastanza comune sentir dire “le regole esistono per essere infrante”, è vero, ma prima di poter essere
infrante c’è bisogno di essere in grado di dominarle e di capire perché esistono. Ben vengano le
sperimentazioni, ma c’è sempre da ricordare che queste regole che vogliamo infrangere, derivano già da
cento anni di sperimentazioni.

SCRIVERE CON IL MOVIMENTO


Il termine cinematografia vuol dire letteralmente “scrivere con il movimento”. È il processo di
prendere idee, parole, azioni, sottotesto emozionale, tono e tutte le altre forme di comunicazione
non verbale e renderle in termini visuali. La cinematic technique, non è altro che un insieme di
metodi e tecniche per riuscire ad aggiungere sottotesti e livelli di significato al contesto del film.

Creare il mondo visivo


Il primo passo è quello di creare un mondo in cui i personaggi possano vivere. Logicamente questo
dipende dalle location, i set, i costumi e anche i suoni, ma gran parte della creazione di questo
mondo dipende dalla cinematografia. Tutti questi elementi devono collaborare e ricevere lo stesso
livello di attenzioni (un fantastico set, con delle luci pessime, darà un risultato mediocre).
Le scelte casuali, non ti aiuteranno a raccontare una storia, a volte alcune di queste scelte saranno
inconsce, ma l’importante è non lasciar le cose accadere per caso. L’essenziale è sempre arricchire
di contenuti non verbali la narrazione. Come esempio possiamo prendere l’inizio di Bladerunner,
senza dire una parola sappiamo che il mondo in cui vivono i personaggi è un mondo futuristico,
all’interno del palazzo di polizia, però, si respira un’aria vintage, che dichiara immediatamente lo
stile noir del film.

Gli strumenti (concettuali) della cinematografia


Ci sono molti strumenti che possono essere utilizzati nello storytelling visivo, ma a livello
concettuale possiamo evidenziare i più importanti:

 La composizione (frame)
La cornice e la composizione dell’immagine, guidano gli occhi dello spettatore. Ad esempio,
con una composizione basata su molto spazio negativo, possiamo isolare il soggetto e
creare già una sensazione di solitudine.
 Luce e colori
Luci e colori sono uno degli strumenti più importanti del DP, non a caso è proprio dietro
alle luci che perderà gran parte del suo tempo sul set. Questi hanno il potere (insieme ad
altre poche forme d’arte) di raggiungere immediatamente lo spettatore a un livello
viscerale ed emozionale.
 Gli obiettivi
Non parliamo degli obiettivi fotografici in termini meccanici e fisici, ma dell’effetto visivo
che possono creare. Usare un obiettivo lungo (>100mm) comprimerà lo spazio (pensa ai
cavi elettrici in Seven), mentre un obiettivo largo (<20mm) espanderà e distorcerà lo spazio
creando un effetto o inquietante o comico.
 Movimenti
Il movimento è uno degli strumenti più forti, in quanto solo poche altre arti hanno la
possibilità di impiegare il movimento nello scorrere del tempo.
 Texture
Con texture, si intende il modo in cui manipoliamo l’immagine, aggiungendo colori o
contrasto, desaturando i colori, usando filtri, fumo, nebbia, pioggia e manipolando poi
l’immagine in post produzione.
 Show don’t tell
È una delle responsabilità primarie dell’audiovisivo: se puoi comunicare un’informazione
visivamente, non perderti in spiegazioni o voice over.
 POV
La macchina da presa è l’occhio dello spettatore. Siamo noi a scegliere quanto farlo entrare
attivamente negli eventi.

Mettere tutto insieme


Il filmmaking è un’arte complessa che prevede la coordinazione di diversi elementi, alcuni artistici,
altri tecnici e altri ancora economici. L’importante, è sempre cercare di rispettare i ruoli e quindi di
non prevaricare sulla figura del regista ma di aiutarlo: nel caso il regista abbia un’idea forte, allora
dobbiamo aiutarlo a realizzarla; nel caso non abbia un’idea chiara, allora dobbiamo aiutarlo
riempiendo le sue mancanze di idee che possano ispirarlo.

TECNICHE DI RIPRESA
Lo scopo ultimo del filmmaking è comunicare qualcosa attraverso la scena. Non solo la trama, ma
anche le emozioni. È importante che alla fine di una scena il pubblico si chieda “cosa succede
adesso?” e quindi far sì che sia sempre interessato alla storia.

Una questione di percezione


Quindi, in conclusione cos’è cinematografico (cinematic)?

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