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IL VIN SANTO DEL CHIANTI DOC 2004 DI VILLA PETRIOLO ALLA BIENNALE

GASTRONOMICA DI FIRENZE DOMENICA 7 NOVEMBRE PER “DOLCI TENTAZIONI”.

"(...) i fiorentini attribuiscono alla loro terra l'origine del celebre vino che era denominato 'vin
pretto' - sul Dizionario Metodico-Alfabetico di Viticultura ed Enologia del Cusumano, 1889, vino
pretto stava a indicare 'quello puro, non annacquato, sconosciuto affatto ai vinaioli..' - fino al
1349, anno in cui si svolse a Firenze il Concilio Ecumenico, indetto da Eugenio IV che abitava in
Santa Maria Novella. Fu proprio durante una pausa di questi lavori che il dottissimo patriarca
greco Bessarione, al seguito dell'Imperatore Giovanni VII Paleologo, bevendo il 'vin pretto'
esclamò: 'ma questo è vino di Xantos!'".
Da "Il libro del Vin Santo" di Giacomo Tachis, Casa Editrice Bonechi, 1988

Domenica 7 novembre a Firenze, al Chiostro ex Leopoldine (loggiato di P.zza Santa Maria


Novella) dalle 15 alle 20, nell’ambito della Biennale Gastronomica l’ appuntamento più
ghiotto del 2010, con i principali vini dolci italiani, dalla tradizione toscana del Vinsanto ai
Passiti. In assaggio, perle enologiche in abbinamento a tante deliziose tentazioni
gastronomiche, dal cioccolato alla biscotteria, proposte da importanti artigiani del gusto, tra cui
il Biscottificio Mattei di Prato con i sui cantucci, Corsini di Castel del Piano con selezione
di torte e biscotti, i maitres chocolatieres Paul De Bondt e Cecilia Iacobelli della cioccolateria
De Bondt di Pisa e Andrea Bianchini de La Bottega del Cioccolato di Firenze.

Villa Petriolo, l’azienda vinicola di Silvia e Simona Maestrelli sul Montalbano, sarà
presente con il Vinsanto del Chianti Doc, annata 2004, prodotto da uve Malvasia e
Trebbiano delle colline di Cerreto Guidi, nella vigna dell'Uccelliera.

La vinsantaia e il piccolo
museo del vino di Villa
Petriolo, dove riposano
bottiglie di Vinsanto sin dagli
anni Sessanta.

Quale "vino da meditazione", il Vinsanto del Chianti DOC è svincolato dalla logica degli
abbinamenti, ma si accompagna bene, oltre che alla pasticceria secca e al cioccolato, a
formaggi erborinati e mousse di fegato, servito fresco come aperitivo.

Imbottigliato ad inizio 2010, è stato raccolto a settembre 2004. Asciugato sui graticci sino a
febbraio 2005, è pigiato e messo nei caratelli, dove è lasciato fermentare. Murato nell’estate
del 2006, ha riposato così fino all’autunno 2009, dopodiché il Vinsanto 2004 è stato chiarificato
brevemente in un tino d’acciaio. Imbottigliato a fine anno, dal 2010 è in vendita. Il 2004, pur
non essendo stata un’annata facile, ha regalato una bella sorpresa: un vino fine, di grande
consistenza, con notevoli speziature. Il colore è ambrato, classico dei Vinsanti, dove
l’ossidazione è tangibile. Al naso è ricco, con note di pepe ed aromi balsamici straordinari. Il
Vinsanto 2004 di Villa Petriolo ha davanti a sé almeno altri 25 anni d’evoluzione, nella migliore
tradizione dei passiti toscani…
Azienda agricola Villa Petriolo
www.villapetriolo.com – www.divinando.blogspot.com
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