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LEZIONE 1
Classificazione memoria
La memoria non è un processo unitario,ovvero se ne possono distinguere diversi tipi.
Il semplice concetto di memoria a breve e lungo termine è stato superato in quanto oggi si considera
anche la modalità di informazione e la consapevolezza del richiamo.
La ricerca dell'engramma
I labirinti semplici:
T-maze e Y-maze:
alternanza spontanea senza rinforzo
alternanza appresa con rinforzo
Si distinguono due fasi:
1. apprendimento
2. memoria
I labirinti complessi:
T-maze multiplo
Comporta l'utilizzo di diverse strategie cognitive per risolvere il compito
1. Relazione tra indici spaziali=mappe cognitive= place learning =memoria dichiarativa
2. Relazione risposta e un indice=response learning=memoria procedurale
Lashley
Lashley addestrava i topi a percorrere i labirinti di corsa e una volta che il comportamento era stato
appreso,esaminava gli effetti della rimozione di differenti parti della neocorteccia.Successivamente
gli animali venivano di nuovo messi alla prova per vedere se ricordavano il compito.
Ingenuità metodologiche
Anche se talvolta le lesioni disturbavano la memoria,il pregiudizio non era sistematicamente
correlato alla sede del danno,sembrava invece che la perdita della memoria andasse più correlata
alla dimensione della lesione che alla sua posizione in corteccia
Ciò portò a Lashley a suggerire due principi:
1. I deficit mnestici sono in relazione più alla quantità di tessuto danneggiato che all'area
effettivamente colpita(azione di massa)
2. Aree differenti contribuiscono in modi uguali al processo mnestico e quando una è
danneggiata possono subentrare le altre.(equipotenzialità)
Lashley arrivò quindi alla conclusione che non esiste un sistema specifico dedito alla formazione e
all'immagazzinamento dei ricordi,questi vengono invece immagazzinati in maniera ampiamente
diffusa nella corteccia.
L'approccio di Lashley si dimostro successivamente inesatto,questo a causa di un approccio
metodologico sbagliato che consisteva nel lesionare zone casuali del cervello e nel lasciare i topi
liberi di trovare diversi modi per risolvere il compito.La ragione per cui lesioni più grandi avevano
effetti maggiori non era che tutte le aree fornivano contributi uguali,ma che aree differenti
fornivano contributi unici e quindi lesioni più grandi danneggiavano più processi.
Lo studio del paziente H.M. dimostrò successivamente che esistono diversi tipi di memoria e riaprì
la ricerca dell'engramma.
Il paziente H.M.
Ad H.M vennero rimosse bilateralmente aree del lobo temporale e in particolare
l'ippocampo,l'amigdala e parti della corteccia circostante.Queste lesioni provocarono i seguenti
deficit di memoria:
• Lieve amnesia retrograda(manca la memoria dei due anni precedenti la sua operazione)
• Grave amnesia anterograda(impossibilità di avere ricordi successivi all' operazione )
• Memoria a breve termine* intatta(riusciva a ricordare le info reiterate)
• Intatta memoria procedurale
(*La memoria a breve termine si preferisce chiamarla memoria lavoro)
Paragonando la lesione di H.M con quella di altri pazienti,si arrivò alla conclusione che
l'ippocampo aveva un ruolo fondamentale nella memoria dichiarativa.
Strutture mnestiche
Si possono distinguere diverse aree deputate alla memoria in base al tipo di consapevolezza del
richiamo:
la memoria non dichiarativa si può localizzare in strutture non specificatamente mnestiche
sottocorticali
la memoria dichiarativa viene localizzata nel lobo temporale.
Il subicolo dell’ippocampo
Principale efferenza dell’ippocampo
Riceve da CA1 e corteccia entorinale
Lezione 2
Elaborazione,immagazzinamento e recupero.
Esistono relazioni particolari tra le cortecce associative,di vario genere,con un'area che sta intorno
all'ippocampo,ovvero la corteccia olfattiva che si suddivide in corteccia:peririnale,
paraippocampale ed entorinale.Il modo in cui sono connesse è molto variegato,sia la corteccia
peririnale che quella paraippocampale possono andare direttamente all'ippocampo,ma nella maggior
parte dei casi la stragrande maggioranza delle fibre che entrano nell'ippocampo provengono dalla
corteccia entorinale.(vedi figura 5.3)
Le aree sopracitate sono aree di convergenza delle informazioni provenienti dalle cortecce
associative(non da quelle sensoriali),mentre l'ippocampo,che è la parte finale di questo
compattamento e integrazione delle informazioni, è un area di super convergenza che mette in
relazione tutte le informazioni che sono arrivate.
Le connessioni sono reciproche,ovvero le info percorrono in genere il percorso inverso;ad esempio
se l'informazione proviene dall'area associativa visiva essa compiendo il percorso inverso ritorna
nella stessa area.Da un punto di vista della modalità,l'ippocampo mescola tutto ed è quindi amodale
(domino indipendente).Il ritornare indietro specifico da dove si è partiti riguarda invece l'
immagazzinamento dell'informazione.
Durante il percorso in ingresso,le tre sinapsi DG-CA3-CA1(il subiculum è il punto di uscita da cui
poi si torna indietro) danno inizio al processo di consolidamento,tuttavia le tracce formate non
rimarranno qui,ma tenderanno con il tempo a ripercorrere,ognuno con la sua modalità di
provenienza,il percorso verso le aree associative di provenienza.
Quindi la traccia che inizialmente ha unito info di modalità sensoriali diverse,sarà successivamente
immagazzinata in varie zone della corteccia,ad esempio il ricordo di un particolare evento avrà
diverse informazioni in diverse modalità sensoriali che verranno immagazzinate in diverse zone del
cervello(ad es. aree associative specifiche o amigdala se l' info è emotiva).Di conseguenza lesioni
ad aree associative particolari,causerà deficit amnesici per quella particolare modalità sensoriale.
Apprendimento
Non si può rievocare ciò che non si è immagazzinato,ovvero affinché un'informazione possa essere
richiamata si deve essere formata la rete di cui si è parlato prima.
Lo stimolo attiva una serie di neuroni che quando scaricano in modo sincrono e sono connessi
reciprocamente formano la rete(assemblamento di un percetto).Quando lo stimolo viene meno e
l'attivazione della rete permane si dice che la rete riverbera ed è a questo punto che si ha
rafforzamento quindi la traccia o l'engramma.
Rievocazione
La riattivazione può avvenire sia da uno stimolo esterno che dall' interno. Non occorre comunque
che la stimolazione sia particolarmente forte,infatti anche solo l'attivazione di alcuni neuroni
provoca la riattivazione di tutti i neuroni della rete rafforzata.
Lezione 3
Spazio e tempo
Possono essere considerati analoghi.
Un contesto spaziale è una configurazione di oggetti in relazione tra loro. La nostra posizione nello
spazio è data dal confronto della nostra posizione con la configurazione.
Un contesto temporale è una configurazione di oggetti/eventi in una sequenza. La collocazione in
un contesto temporale necessita di confrontare un evento con la configurazione.
L'ippocampo si occupa di memoria e navigazione spaziale e temporale ,di memoria dichiarativa sia
anterograda che retrograda.
Uomini e topi
L'ippocampo è coinvolto nell'apprendimento spaziale nell'uomo e nei mammiferi.
L'apprendimento spaziale richiede conoscenze flessibili delle relazioni tra indici ambientali
La memoria spaziale dipendente dall'ippocampo è considerata filogeneticamente l'omologo della
memoria episodica/dichiarativa dell'uomo. L'ippocampo si è evoluto nel tempo da una base comune
implicata nella navigazione spaziale aggiungendo nell'uomo anche la concezione temporale.
Un topo senza ippocampo,non può navigare nello spazio. Ciò è vero anche per l'uomo.
Esperimenti di navigazione virtuale e richiamo di mappe memorizzate durante fMRI hanno
mostrato che:
• La navigazione virtuale attiva aree parieto-occipitali e paraippocampali
• La rievocazione del percorso attiva aree più specificatamente ippocampali. Si è inoltre
notato che quanto più la rievocazione è accurata tanto più si attiva l'ippocampo.
Ciò è un'ulteriore dimostrazione che l'ippocampo si occupa di navigazione spaziale e di richiamo
anche negli esseri umani.
L'ippocampo deve essere flessibile ed adattabile ad eventi nuovi,in quanto se esistesse una place
cell per ogni punto di questo pianeta,l'ippocampo dovrebbe essere infinitamente grande. E' evidente
quindi che non vengono mantenute codifiche per tutti gli spazi vitali,le place cell manterranno il
pattern di attivazione in base all'utilità.
Per comprendere quello che avviene è stato ideata una situazione sperimentale in cui il topo viene
posto in una scatola divisa a metà da una parete(che separa una parte di sopra da una di
sotto).Vengono poi individuate due neuroni chiamati cellula1 e cellula2 e viene posto un elettrodo
per ciascuna cellula al fine di misurarne l'attività.
Inizialmente il topo si trova nella parte superiore,qui la cellula1 ha il suo campo locazionale,ovvero
il punto in cui nella cellula viene evocata la risposta massima. Nel momento in cui la parete viene
rimossa e il topo inizia a esplorare lo spazio sottostante,la cellula1 inizia a diminuire la sua attività,e
nel giro di circa cinque minuti la cellula2 inizierà a scaricare.
Le cellule quindi apprendono fatti nuovi e iniziano nuove attività in base agli spazi esplorati cosi
come altre cellule diminuiscono l'attività perdendo la loro specificità.
L'ippocampo è l'unica parte del cervello di un adulto in cui avviene la neurogenesi,cioè dove si
creano nuovi neuroni veri e propri.
Nel ratto avviene in due regioni:
1. Zona sub-ventricolare anteriore del ventricolo laterale
2. Giro dentato (dell'ippocampo)
Nell'uomo invece la neurogenesi avviene solo nel Giro dentato
Lezione 4
Consolidamento e amnesia
L'amnesia ha a che fare con il consolidamento in quanto l'amnesia anterograda riguarda
l'impossibilità di consolidare le tracce,mentre l'amnesia retrograda riguarda la perdita di tracce già
consolidate.
Quando c'è un danno all' ippocampo,c'è di conseguenza sempre un deficit che riguarda entrambi i
tipi di amnesia. Ci si chiede allora:perché se il processo di consolidamento riguarda cose
nuove,anche i vecchi ricordi sono influenzati?
Il modo in cui vengono influenzate le memorie passate è alquanto singolare in quanto vengono
influenzate le memorie più vicine al momento temporale in cui è avvenuta la lesione(Vedi H.M.)
Amnesia post traumatica(da trauma cranico):una prova del consolidamento della memoria
E' un evento generalmente non permanente,in quanto riguarda un amnesia che in genere viene
recuperata sia in senso anterogrado che retrogrado,mentre ciò che viene perso è ciò che è avvenuto
un attimo prima dell'incidente,questo proprio perché il colpo in resta interferisce con il processo di
consolidamento in atto in quel momento.Se non c'è un danno fisico ma solo funzionale,le memorie
precedenti verranno recuperate e l'individuo riprenderà a memorizzare normalmente le nuove
informazioni(amnesia transiente).Ad esempio,se una persona è vittima di un incidente mentre si
recava in un luogo,il trauma provocherà il mancato ricordo del posto da cui veniva e dove stava
andando,successivamente le sue memorie ritornano ,fatta eccezione per quello che stava facendo un
attimo prima del trauma.
Processi di consolidamento
Le memorie nomadi
FASE NREM
FASE REM
CORTECCE ASSOCIATIVE--------------->IPPOCAMPO
CORTECCE ASSOCIATIVE<xxxxxxxxxxxIPPOCAMPO
Durante la fase nrem si nota un flusso di informazioni da ippocampo a cortecce associative ma non
il contrario. E' come se il processo di consolidamento fosse nella fase in cui le tracce formate
iniziano a spostarsi.Durante la fase rem avviene il flusso inverso. E' bloccato dall'ippocampo alle
cortecce associative,mentre è crescente di fase in fase il flusso che dalla corteccia va all 'ippocampo.
Questo andamento sembra essere in relazione con i livelli di rilascio di Ach(che insieme al
glutammato è uno dei neurotrasmettitori coinvolti nell'apprendimento. ),per cui si osserva un picco
massimo nella fase di veglia e Rem,mentre è piu basso durante le fasi nrem(?)
Questo modello:
1. Spiega il fatto che le memorie diventano indipendenti dall'ippocampo
2. Permette di acquisire nuove informazioni senza interferire con le vecchie
3. Favorisce l'integrazione delle informazioni tra loro
4. Potrebbe funzionare non solo per la memoria dichiarativa ma anche per quella
procedurale ,ma ciò è ancora da dimostrare.
5. Per quanto confermato nella parte riguardante lo spostamento della traccia ha dei
limiti.
Esperimenti
1. Field conditioning (paura condizionata)
Un topo messo in una gabbia svolge un compito ippocampale di esplorazione del contesto
spaziale,riceve delle scosse e poi viene tolto dalla gabbia per un certo periodo. Quando il
topo viene reinserito esso ha una risposta di difesa appresa(si irrigidisce,arruffa il pelo ecc.)
2. Interazione sociale(preferenza acquisita?)
Si fa mangiare del cibo ad un animale e lo si fa incontrare con un altro animale che lo
annusa e apprende in modo consapevole(quindi con l'ippocampo) cosa ha mangiato.
Entrambi i test impongono agli animali di creare rappresentazioni della relazione tra gli stimoli
Lesioni all'ippocampo dopo questi tipi di esperimenti hanno evidenziato che il deficit
prodotto(amnesia retrograda con gradiente temporale) è tanto più forte quanto più la lesione è
temporalmente vicina all'esperienza...
• Lesione dopo 1 giorno:differenza tra animale lesionato e animale sano grande
• lesione dopo 7 giorni:differenza minore
• lesione al 28 giorno:non si osserva differenza tra animale leso e animale sano
.
Le aree prefrontali ricevono info da pressoché tutte le restanti aree del cervello. Il lobo prefrontale
si può suddividere in:anteriore,ventrolaterale e mediale.
Lezione 5
Le memorie consolidate sono stabili?
Il consolidamento è il processo che fissa la memoria,le nuove info diventano così, resistenti alla
distruzione.
Come già detto questo può essere:
1. Sinaptico:veloce
2. Di sistema:lento
Nel momento in cui una memoria viene richiamata,la si rende soggetta a trasformazioni. Si parla in
questo caso si riconsolidamento.
Il riconsolidamento
• I ricordi quindi non sono immagazzinati in forma stabile in un archivio,ma sono suscettibili
nuovamente di interferenza ogni volta che sono riattivati.
• Ogni memoria,nuova o remota che sia,nel momento in cui viene riattivata,ha in comune con
la prima esperienza il fatto di essere labile,passibile di interferenza, e ha quindi bisogno di
essere riconsolidata. Se volessimo tentare di dimenticare qualcosa,potremmo,in linea
teorica, rievocare la memoria e provare ad interferire con essa. Questa è una tecnica che
potrebbe essere utilizzata nei casi di disturbo post-traumatico da stress,in cui c'e' il ricordo di
un evento che genera patologia.
• Il processo di immagazzinamento e consolidamento,non è un processo che si verifica una
sola volta,ma viene effettuato un discreto numero di volte,ogni volta che la traccia viene
richiamata. In parole povere più si pensa ad un ricordo,più questo viene consolidato.
Esiste una finestra temporale precisa,per quanto riguarda il consolidamento che è di 1 ora per
quello sinaptico e 30 giorni per quello di sistema.
Ci si è dunque chiesti se ciò è valido anche per il riconsolidamento. Per verificarlo sono stati svolti
esperimenti in cui si permetteva un primo consolidamento di una memoria e si interferisce subito
dopo il richiamo.(questo paradigma è alla base di una teoria clinica che si sta cercando di
sviluppare.)
Paradigma della paura condizionata(Field conditioning):
Si tratta di indurre un condizionamento classico con suono che precede una scossa.
Questo condizionamento si instaura anche dopo una sola esperienza,e avviene nell' l'amigdala e
successivamente sempre qui avverrà l'interferenza. Si tratta di un consolidamento sinaptico veloce e
locale(non di sistema,che richiede lo spostamento della traccia).E' un apprendimento durevole
anche dopo un solo appaiamento e non riguarda l'ippocampo.
Riconsolidamento sinaptico
Nella condizione sperimentale il giorno 1 avviene l'apprendimento,il giorno 2 avviene la
rievocazione somministrando nuovamente lo stimolo condizionato,ciò rende la traccia nuovamente
labile e si crea interferenza somministrando anisomicina,che è un inibitore della sintesi proteica,
nelle sinapsi dell' amigdala coinvolte nell'apprendimento,il riconsolidamento viene impedito e
l'animale non risponde più al condizionamento. Questo tipo di interferenza è efficace solo se la si fa
entro un ora dalla rievocazione in quanto la rinnovata labilità della traccia necessita nuovamente di
un ora per essere consolidata.
Il riconsolidamento coinvolge nuovamente anche il consolidamento di sistema?
Il consolidamento di sistema è un consolidamento cellulare non solo nell'ippocampo ma anche nella
corteccia,il suo obbiettivo finale non è comunque il consolidamento cortico-ippocampale,ma quello
cortico-corticale(tra le cortecce associative).Lesioni all'ippocampo quindi, non dovrebbero
interferire con quelle memorie e il richiamo non dovrebbe renderle nuovamente labili ,ma non è
così.
Anche per studiare l'interferenza con l'ippocampo(?) è stato usato il paradigma della paura
condizionata contesto dipendente. In questo caso l'animale non associa semplicemente lo stimolo
discreto(il suono) ma l'intero contesto in cui viene posto e in cui prendere la scossa che verrà
associata all'intero contesto. L'animale riposto all'interno dopo 45 giorni dopo l'apprendimento,e in
quel momento viene effettuato un test che riattiva la memoria e si interferisce con il consolidamento
di sistema somministrando anisomicina. Il richiamo con il test inizialmente rafforza la memoria che
dopo 45 giorni poteva essere blanda,l' anisomicina successivamente distrugge il ricordo. Da notare
che se il primo consolidamento durava circa 28-30 giorni,il secondo ha una finestra temporale
molto più breve di circa due giorni,quindi si potrà interferire per 2 giorni invece che per 30.
E' chiaro dunque che una memoria consolidata a lungo termine e spostata in corteccia,quindi
indipendente dall'ippocampo,nel momento in cui viene rievocata,se la rievocazione è dipendente
dall' ippocampo(c'e una stimolazione spaziale),la memoria diventa nuovamente labile e necessita di
essere consolidata.
Riepilogo
• Richiamare una memoria già stabilizzata causa la riattivazione della traccia che torna ad
essere labile come nel momento della sua formazione.
• Durante questo stato di labilità le connessioni sinaptiche responsabili quella
rappresentazione hanno di nuovo bisogno di sintesi proteica per tornare ad essere stabili.
• La manipolazione post richiamo ha effetti deleteri sulla memoria originale.
• Il riconsolidamento è un ripetersi parziale dei meccanismi di consolidamento.
• Il richiamo di memorie remote le rende nuovamente dipendenti dall'ippocampo
• L'interferenza dopo il richiamo comporta il mancato re-immagazzinamento della memoria
• Interferire con il consolidamento o il riconsolidamento distrugge la traccia per sempre
Le manipolazioni post-richiamo con elettroshock o ipotermia ha effetti amnesici che possono essere
recuperati:
1. Ri-esponendo il soggetto ad uno stimolo attivatore,uno stimolo connesso con la
stimolazione precedente(parziale o totale),che attiva tutta la rete.
2. Attraverso il recupero spontaneo che avviene con il passare del tempo.
E' un fenomeno che in genere si verifica (anche?)dopo l'estinzione che è teoricamente il
contrario del condizionamento. Per estinguere l'associazione bisogna presentare per un
discreto numero di volte,lo stimolo condizionato(ad es la luce),senza quello
incondizionato(lo shock). Ciò che già Pavlov aveva notato è che dopo aver estinto
l'associazione è sufficiente un apprendimento dopo un po' di tempo e l'associazione si ri-
aziona. Ciò significa che l'estinzione non aveva cancellato il primo ricordo ma ne aveva
sovrapposto il secondo.
Il recupero dopo amnesia da interferenza è in genere più veloce. Il fatto che sia possibile recuperare
qualcosa con cui si è interferito durante in processo di (ri?)consolidamento,implica che quella
memoria non è stata distrutta,in quanto non si potrebbe più richiamarla.
Questo è il primo limite del modello,ovvero persone recuperano memorie che non dovrebbero più
esserci.(da notare che la possibilità di recupero indica un disturbo del processo di richiamo più che
di consolidamento.)
La memoria mantenuta
Un secondo limite del modello è che alcune memorie dichiarative vengono mantenute e possono
essere apprese dopo lesioni all'ippocampo (le memorie semantiche).
Ciò che si osserva quindi, è una dissociazione tra le memorie episodiche (dipendenti dall'
ippocampo) e quelle semantiche.
Non tutti i tipi di memoria esplicita/dichiarativa sono dipendenti dall'ippocampo per tutto il tempo
necessario al consolidamento.
La teoria multitraccia
E' per molti aspetti simile al modello standard,permette però di fare delle previsioni includendo i
casi clinici esistenti..
Secondo questa teoria le memorie vengono immagazzinate nei circuiti tra ippocampo e
corteccia,come nel modello standard. Quello che cambia è che nel momento in cui si rievoca una
memoria,ad ogni rievocazione si crea una nuova traccia,mentre nel modello standard, si riattivava
la stessa traccia rendendola labile,con questo modello ogni volta che si rievoca si crea una nuova
traccia,quindi più volte rievoco un evento,più tracce si formeranno e più forti saranno le connessioni
corticali.
Le memorie remote sarebbero più forti,proprio perche rievocate più volte e quindi hanno più tracce.
Quindi non può essere l'estensione della lesione a fare la differenza nel gradiente di amnesia
retrograda.
Un altro punto in comune è che rievocando la memoria si produce una riorganizzazione delle
connessioni,ma mentre per la teoria multitraccia ciò avviene prevalentemente in corteccia,per il
modello standard ciò coinvolge sempre l'ippocampo.
Il vantaggio del modello multitraccia
sta nel modo in cui riesce a spiegare la permanenza delle memorie semantiche rispetto ad una
lesione dell'ippocampo.
Le memorie semantiche sono particolari in quanto in virtù della ripetizione l'esperienza permette la
semanticizzazione della conoscenza,L'informazione si slega dal contesto spazio-temporale e diventa
a se stante(appunto perche slegata si dice semanticizzata,se ad esempio apprendo nozioni per un
esame concentrandomi sul significato di queste,acquisisco memoria semantica che a distanza di
anni sarà legata dal contesto cioè ad esempio non ricordo il libro,l'esame l'anno in cui studiavo ma
solo il concetto).
Durante la semanticizzazione quindi,la conoscenza circa il mondo,le persone,e gli eventi acquisiti
nel contesto di uno specifico episodio,si separano dall'episodio stesso e vengono immagazzinate
indipendentemente dalla memoria dell'episodio.
Le tracce multiple facilitano:
• L'estrazione dell'informazione immagazzinata in corteccia
• L'integrazione con le conoscenze pre-esistenti
Questa doppia facilitazione è ciò che rende le memorie semantiche (con il tempo e con
il ripetersi dell'esperienza)parzialmente indipendenti dall'ippocampo.
Le memorie episodiche sono sempre dipendenti dall'ippocampo,questo sia per il modello standard
che per la teoria multitraccia.(inoltre la memoria episodica si divide in memoria biografica e
autobiografica).
Secondo la teoria multitraccia,poiché le memorie semantiche si trovano fuori dall'ippocampo,il
gradiente di amnesia retrograda legato all'estensione della lesione ippocampale è in relazione
solo alla memoria episodica,mentre per il modello standard il gradiente entrambi i tipi di memoria
dichiarativa dipende dall'estensione.
Lezione 6
Modelli a confronto
• Per il modello standard l'ippocampo è necessario per tutte le memorie dichiarative in quanto
la differenza tra memoria episodica e semantica è solo concettuale. Il modello multitraccia
distingue i due tipi di memoria dichiarativa non solo concettualmente ma anche dal punto di
vista del meccanismo che le media.
• Eta dipendenza:.Per il modello standard la dipendenza dall'ippocampo di entrambe le
memorie dichiarative è correlata a quanto le memorie sono remote ,ovvero dipendono
sempre meno dall'ippocampo quanto più sono remote.
Per il modello multitraccia bisogna fare distinzione tra la memoria semantiche che pur
essendo,all'inizio,totalmente dipendenti dall'ippocampo,perdono questa dipendenza con il
tempo man mano che diventano remote. Le memorie episodiche invece rimangono sempre
dipendenti dall'ippocampo.
• Il gradiente di amnesia retrograda:secondo il modello standard il gradiente è correlato
con l'età della memoria,ovvero memorie più vecchie verranno conservate solo in virtù di
questo fatto(sia episodiche che semantiche).Per il modello multitraccia il gradiente è
correlato con l'estensione della lesione;lesioni che arrivano fuori dall'ippocampo generano
un gradiente più ampio rispetto a lesioni ristrette all'ippocampo che tendono comunque a
conservare le memorie semantiche(?)
Dissociazione anatomo-funzionale delle due memorie dichiarative
Modelli a confronto
• Il modello standard non considera l'ulteriore distinzione appena fatta in quanto non fa
nemmeno differenza tra memoria episodica e semantica. Le componenti autobiografiche
vengono quindi immagazzinate in corteccia,come tutto il resto, e vengono conservate quelle
remote risparmiate da lesioni corticali.
• Per il modello multitraccia,le componenti autobiografiche sia di una memoria sia episodica
che semantica,dipenderanno sempre dall'ippocampo,quindi il ricordo vivido e
particolareggiato,che implica le componenti autobiografiche,attiveranno sempre
l'ippocampo,anche se remote.
Rievocazione di eventi autobiografici
Le memorie autobiografiche possono essere considerate non solo una componente,ma come
qualcosa di diverso, un sottoinsieme di memoria dichiarativa,ovvero una particolare memoria
episodica.
Le memorie autobiografiche
I pazienti come H.M che hanno lesioni dell'ippocampo,in genere hanno anche problemi di
orientamento e memoria spaziale.
Se però il paziente,viene posto in un ambiente familare,come casa propria,il problema non si
verifica se nei pazienti è leso solo l'ippocampo,e non le zone coinvolte con la familiarità,che sono
tra il giro paraippocampale e la corteccia peririnale.
In genere questo tipo li lesione correla con il coinvolgimento di corteccia cingolata e corteccia
retrospleniale.
I tassisti di Londra
Secondo la teoria multitraccia non c'è correlazione tra quanto è remota una memoria allocentrica e
la sua preservazione. Infatti l'ippocampo non viene mai attivato se la navigazione è su memorie
remote. In questo caso è come se il soggetto stesse usando delle informazioni di tipo
semantico(appunto dei landmark salienti).Si attiva in questo caso il giro paraippocampale la
corteccia retrospleniale e nel caso di rievocazione visiva la corteccia associativa visiva
occipitale.
Conclusioni
Parti diverse del lobo temporale mediano sembrano mediare aspetti specifici:
1. Corteccia peririnale.
2. Giro paraippocampale
3. Amigdala
Deja vu
Errato senso di familiarità tra un evento passato e uno presente.
Riguarda il modo in cui il cervello compensa l'errore che si crea perche c'e',nel presente,una
caratteristica che somiglia ad una caratteristica del passato. Quando si verifica questa circostanza il
cervello costruisce una realtà apposita per giustificare la coincidenza,crea quello che manca,quindi
ricrea l'evento. Quando si ha un senso di familiarità,ad esempio si ha l'impressione di essere già stati
in un posto,contemporaneamente però siamo consapevoli che non ci siamo mai stati,è questo che
crea la congruenza.
LEZIONE 7
La normale funzionalità del processo mnestico dipende dall'interazione dell'ippocampo con diverse
altre strutture del lobo temporale.
• E' un sistema che collega le aree prefrontali con strutture sottocorticali coinvolte nella
percezione sensoriale,processi cognitivi ed emozioni.
• PFC,amigdala e setto,in particolare,sono coinvolte nel controllo corticale dell'emozione.
• L'interruzione di queste vie altera il normale comportamento,ed è alla base di caratteristici
disturbi neurologici e psichiatrici.
Sindrome di Korsakoff
Le aree sono:
1. OFC:reinvia le gratificazioni immediate e sopprime alcune emozioni per raggiungere lo
scopo prefissato
2. PFC laterale:seleziona le possibili alternative comportamentali per raggiungere lo scopo
3. PFC ventro-mediale:esperienza emozionale
4. Sistema limbico:
Serie di sintomi caratterizzati dall'illusione che persone oggetti o luoghi siano stati alterati o
sostituiti
La paramnesia reduplicativa
Ipotesi generale
La memoria visiva
• Le tracce visive sono immagazzinate nella corteccia associativa visiva che hanno elaborato
l'info in ingresso
• Quando la riesposizione agli stimoli genera lo stesso pattern di attività i circuiti si riattivano
e generano il riconoscimento
• Area associativa parietale,analizza la localizzazione degli stimoli
• Area associativa temporale analizza le caratteristiche degli stimoli
• Lesioni di queste aree comportano il mancato riconoscimento degli stimoli
• Interrompere connessioni tra lobo frontale e le strutture del lobo temporale produce
dissociazione,tra conservato senso di familiarità (luogo oggetto o persona)in assenza di
rievocazione.
• Interrompere la via tra aree frontali,parietali e temporali dell'emisfero destro e le strutture
limbiche,causa dissociazione tra significato semantico e significato emozionale
• I pazienti riempiono i vuoti emozionali con delle razionalizzazioni che le giustifichino.
LEZIONE 8
• Il termine “memoria lavoro” è stato introdotto negli anni 60 dalle teorie sull'intelligenza
artificiale
• Sostituisce o include quello precedente di memoria a breve termine
• Aggiunge al processo una connotazione di manipolazione attiva(concentrazione di risorse
attentive) dell'informazione invece che di passivo mantenimento(immagazzinamento). Ciò
definisce in modo diverso il concetto di durata,in quanto l'info potrà essere trattenuta un
tempo che dipenderà dalla quantità di risorse utilizzate.
• E' necessaria per mantenere “on-line” l'informazione,utilizzando funzioni esecutive superiori
(linguaggio,pianificazione del comportamento e problem solving)
• La memoria lavoro non è considerata comunque un processo mnestico puro,ma come una
delle funzioni esecutive superiori,quindi si potrebbe anche non trattare di memoria.
Baddeley e Hitch(1974)
• E' una teoria sulla memoria lavoro,secondo cui questa è un sistema di mantenimento(non
immagazzinamento) temporaneo e di manipolazione dell'informazione durante
l'esecuzione di compiti cognitivi(comprensione,apprendimento e ragionamento)
• Spiega l'immagazzinamento attivo(compiti di memoria classica) e quelli
provvisori(es:comprensione della lettura).
• Il processo di reiterazione quindi non è più fondamentale,ma facoltativo(all'interno del loop
articolatorio)
• Questo modello spiega l'esistenza di difetti particolari della memoria a breve termine
specifici per la modalità di informazione,ovvero riesce a spiegare il fatto che ci siano più
magazzini.
Baddeley (1986)
Si pongono due ciotole davanti l'animale. In una delle due viene messo il cibo(secondo uno schema
predefinito)L'animale deve ricordarsi dove è stato posto il cibo,per questo motivo vengono coperte
le ciotole e viene interposto un ritardo prima che l'animale possa prendere il cibo.
In questo caso non si tratta di un semplice movimento saccadico,è un compito più elaborato. Infatti
implica una perfetta funzionalità dei neuroni della corteccia prefrontale,che sono attivi quando il
cibo è coperto.
• Alcuni neuroni della PFC che scaricano durante il ritardo tra gli stimoli,scaricano anche per
posizioni attese e non ricordate
• Memoria di lavoro e attenzione sono processi diversi e dissociabili?
1. Compiti ad alto carico attentivo sono più soggetti all'interferenza di
distrattori(Stesso processo per compiti con carico diverso)
2. Compiti ad alto carico attentivo sono meno soggetti all'interferenza di distrattori?
(processi diversi per compiti diversi)
• I disturbi di memoria delle persone con lesione alla PFC sono meno gravi di quelli dopo
danni dei lobi temporali mediali
• Questi pazienti presentano gravi difficoltà in compiti complessi
• La mancata capacità di pianificare,controllare e inibire il proprio comportamento
LEZIONE 9
Caratteristiche base
È mediata da sistemi non propriamente “mnestici”, la cui azione non è direttamente accessibile dai
processi coscienti
La memoria implicita non richiede l’ippocampo
La plasticità è una caratteristica dell’infrastruttura neuronale di questi sistemi
In sostanza non si tratta di un vero processo mnestico e strutture come l'amigdala e gangli
della base memorizzano pur non essendo strutture mnestiche. Il Processo mnestico di tipo
dichiarativo implica il consolidamento di sistema che è un processo esclusivamente mnestico
1. Direttamente all'amigdala
-rappresentazione grezza dello stimolo
-risposta comportamentale più veloce
-emozione di paura
2.indirettamente all’amigdala passando per elaborazione corticale (via alta):
-rappresentazione accurata e complessa dello stimolo
-risposta comportamentale più lenta
-sentimento di paura(il sentimento è consapevole a differenza dell'emozione )
La via veloce “prepara” l’organismo, la corteccia conferma la minaccia
Sembrerebbe ci sia un bilanciamento tra questi due tipi di connessione per cui:
Le connessioni corteccia-amigdala sono meno sviluppate di quelle amigdala-corteccia per cui
Influenza dell’amigdala è più forte rispetto al contrario,ciò significa che una volta generata una
emozione è difficile per la corteccia “disattivarla”.
La paura condizionata
La risposta d’allarme può essere evocata da uno stimolo che si è associato alla presenza dello
stimolo nocivo
Questo apprendimento è veloce (anche un solo appaiamento), non necessita della corteccia, è
difficile da estinguere
Questo tipo di apprendimento è subordinato al ruolo predominante dell’amigdala sia nella
formazione che nell’immagazzinamento
Lesioni dell’amigdala impediscono l’acquisizione e l’espressione della risposta di paura
condizionata
Il complesso amigdaloideo
L'amigdala è in realtà un insieme di nuclei a cui si accede da un unico nucleo e ha un unica via di
uscita
La via di ingresso delle informazioni comune per tutti i nuclei è il nucleo laterale che riceve gli
stimoli sensoriali.
L’informazione segue vie parallele verso altri nuclei
L'unica via d'uscita è il nucleo centrale che ha la caratteristica di dirigere l'elaborazione precedente
verso l'elaborazione comportamentale verso diverse risposte di paura (immobilità, tachicardia,
aumentata respirazione, rilascio di ormoni da stress)
Ciascuna via interna del nucleo centrale è modulata da altre strutture:
iipotalamo:interviene nel caso di risposte comportamentali viscerali
Nucleo laterale, basale e accessorio formano insieme il complesso basale dell’amigdala
Nucleo laterale, basale e accessorio formano insieme il complesso basale dell’ amigdala
LEZIONE 10
Ammiccamento condizionato
Soffio d’aria elicita il riflesso d’ammiccamento che protegge l’occhio
Il ripetuto appaiamento tono- soffio genera associazione tra i due stimoli
La sola presentazione del tono anticipa la risposta di ammiccamento
Questa associazione avviene nelle strutture del cervelletto
Il circuito dell’ammiccamento condizionato
Il tono attiva nucleo pontino e raggiunge neuroni del nucleo interposto e cellule di Purkinje della
corteccia cerebellare (attraverso cellule granulari e fibre parallele)
Il soffio attiva gli stessi neuroni del nucleo interposto e di Purkinje attraverso le fibre rampicanti
che originano nell’oliva inferiore
La risposta condizionata è generata dall’attivazione dei neuroni del nucleo interposto e l’effettore
finale è il nucleo facciale
Via nigro-striatale: origina da neuroni della substantia nigra e proietta allo striato dorsale (nucleo
caudato più putamen) ed è implicata nel controllo motorio.
Le prime due vie vanno a formare la Via meso-cortico-limbica(attrazione verso lo stimolo?) che
insieme alla nigro-striatale è coinvolta nel controllo motorio.
I circuiti cortico-striatali