Sei sulla pagina 1di 7

Prova di esame

Marco Donatiello
March 27, 2018

1 Esercizio 1
Data la funzione:
−1 + x2
f (x) =
1 − 2x

1.1 Studiare l’insieme di definizione (1 p.to)


L’insieme di definizione é sinonimo di dominio naturale di funzione.
Per una funzione fratta poniamo il denominatore diverso da zero.
1
1 − 2x 6= 0 → 1 6= 2x → 6= x
2
     
1 1 1
dom f = ∀x ∈ R : x 6= = −∞ , ∪ , +∞
2 2 2

1.2 Ci sono asintoti? (2 p.ti)


Per verificare se sono presenti asintoti verticali si studia il limite della funzione nei punti di
presunta discontinuitá del dominio.
2 −3
−1 + x2 −1 + 12 −1 + 41 4
lim− = 1
 = = =∞
1
x→ 2 1 − 2x 1 − 2 2
1 − 1 0

1 2 −3
−1 + 14

−1 + x2 −1 + 2
lim+ = 1
= = 4 =∞
x→ 12 1 − 2x 1−2 2
1−1 0
Quindi gli asintoti verticali sono presenti in x = 12 .
In prima approssimazione risponderemo alla domanda ”ci sono asintoti?” con SI, poiché
sono presenti asintoti verticali.

I due limiti scritti cosı́ non ci permettono di definire il segno della funzione per x → 21
+
e per x → 12 , perció studieremo il segno della funzione.

1
 (
−1 + x2 −1 + x2 > 0 → x > 1

>0 x>1
1 − 2x 
1 − 2x > 0 → 21 > x

Studiando il diagramma di intersezione possiamo affermare che la funzione é


positiva a sinistra di 21 e negativa a destra.

Queste condizioni di positivitá e negativitá della funzione ci permettono di dare


un segno ail limiti.
−1 + x2
lim− = +∞
x→ 12 1 − 2x
−1 + x2
lim+ = −∞
x→ 21 1 − 2x

Per verificare se sono presenti asintoti orizzontali studiamo il limite per x che tende ai due
estremi infiniti.
−1 + x2 −1 + (+∞)2 h ∞ i
lim = =
x→+∞ 1 − 2x 1 − 2 (+∞) ∞
Per studiare la forma indeterminata possiamo sfruttare il teorema di de l’Hôpital facendo.
Si ricorda che il teorema afferma la seguente operazione:
N (x) N 0 (x) N 00 (x) N n (x)
lim = lim 0 = lim 00 = ... = lim n
x→x0 D(x) x→x0 D (x) x→x0 D (x) x→x0 D (x)

N (x) = −1+x2 → N 0 (x) = 1−2x ; D(x) = 1−2x → D0 (x) = −2


−1 + x2 2x 2 (+∞)
lim = lim = = −∞
x→+∞ 1 − 2x x→+∞ −2 −2
Il limite ci dice che non esiste un asintoto orizzontale per x → +∞.
−1 + x2 −1 + (−∞)2 h ∞ i
lim = =
x→−∞ 1 − 2x 1 − 2 (−∞) ∞
Il limite si pone nello stesso modo del limite precedente; anche in questo caso sará utile
applicare il teorema di de l’Hôpital (valido solo per forme indeterminate ∞

e 00 ).
−1 + x2 2x 2 (−∞)
lim = lim = = +∞
x→−∞ 1 − 2x x→−∞ −2 −2
Anche in questo caso il limite ci suggerisce che non esiste asintoto orizzontale.

2
Per verificare se sono presenti asintoti obliqui dovremmo studiare la presenza delle costanti
coefficiente angolare e quota, caratterizzanti per una retta.
−1+x2
f (x) 1−2x −1 + x2 −1 + x2 h ∞ i
m = lim = lim = lim = lim =
x→+∞ x x→+∞ x x→+∞ x (1 − 2x) x→+∞ x − 2x2 ∞

Per studiare il nuovo limite nella forma indeterminata applichiamo dell’Hôpital.

−1 + x2 2x h∞i
m = lim = lim =
x→+∞ x − 2x2 x→+∞ 1 − 4x ∞
Poiché anche il limite di de l’Hôpital si presenta in una forma indeterminata, continueremo
ad applicare il teorema finché non troviamo una soluzione determinata.
2x 2 1
m = lim = lim =−
x→+∞ 1 − 4x x→+∞ −4 2
Dal limite abbiamo calcolato il coefficiente angolare m, per determinare la quota invece:

−1 + x2 −1 + x2 1
     
1
q = lim [f (x) − mx] = lim − − x = lim + x
x→+∞ x→+∞ 1 − 2x 2 x→+∞ 1 − 2x 2

Prima di applicare il limite é buona norma sviluppare l’espressione da studiare, in questo si


puó pensare di effettuare la somma determinando il minimo comune multiplo.

−1 + x2 1 2 (−1 + x2 ) + (1 − 2x) x
 
q = lim + x = lim =
x→+∞ 1 − 2x 2 x→+∞ 2 (1 − 2x)

−2 + 2x2 + x − 2x2 −2 + x
= lim = lim
x→+∞ 2 − 4x x→+∞ 2 − 4x

Il limite presentato in questa forma é molto piú semplice da studiare.


−2 + x h ∞ i
q = lim =
x→+∞ 2 − 4x ∞
Anche in questo caso applicheremo il teorema di de l’Hôpital.
−2 + x 1 1
q = lim = lim =−
x→+∞ 2 − 4x x→+∞ −4 4
In base a quanto detto possiamo definire l’asintoto obliquo come la retta:
1 1
y = mx + q → y =− x−
2 4
Analogamente studieremo l’asintoto obliquo per x → −∞.

3
−1 + x2 l0 Ĥ 2 1
m = lim 2
= lim =−
x→−∞ x − 2x x→−∞ −4 2
−2 + x l0 Ĥ 1 1
q = lim = lim =−
x→−∞ 2 − 4x x→−∞ −4 4
L’asintoto obliquo calcolato in x → +∞ é uguale all’asintoto calcolato in x → −∞.
1 1
y =− x−
2 4

1.3 Scrivi la derivata prima f 0 (x) (2 p.ti)


Per studiare la derivata di questa funzione dovremmo applicare il metodo di derivazione di
un rapporto.
N (x) N 0 (x)D(x) − N (x)D0 (x)
f (x) = → f 0 (x) =
D(x) [D(x)]2
N (x) = −1 + x2 → N 0 (x) = 2x ; D(x) = 1 − 2x → D0 (x) = −2
2x (1 − 2x) − (−1 + x2 ) (−2) 2x − 4x2 − 2 + 2x2
f 0 (x) = =
(1 − 2x)2 (1 − 2x)2
−2x2 + 2x − 2 −2 (x2 − x + 1)
= =
(1 − 2x)2 (1 − 2x)2

1.4 Esistono punti stazionari? (1 p.to)


Per dire se esistono punti stazionari, é necessario studiare il segno della derivata.

−2 (x2 − x + 1) −2 > 0
 MAI
0 2
f (x) > 0 → >0 x − x + 1 > 0 SEMPRE; perché il ∆ < 0
(1 − 2x)2
(1 − 2x)2 > 0 SEMPRE

Utilizzando il diagramma di intersezione possiamo verificare che la funzione é sempre decres-


cente, quindi non saranno presenti punti di stazionarietá (ovvero quando la derivata diventa
uguale a zero).

1.5 Scrivi la derivata seconda f 00 (x) (2 p.ti)


0 N (x) 00 N 0 (x)D(x) − N (x)D0 (x)
f (x) = → f (x) =
D(x) [D(x)]2
N (x) = −2x2 + 2x − 2 → N 0 (x) = −4x + 2
La derivata di D(x) é una funzione composta, si ricorda che:
[u(x)]0 = u0 (x) · u(x)
D(x) = (1 − 2x)2 → D0 (x) = 2 · (1 − 2x) · (−2) = −4 + 8x

4
(−4x + 2) (1 − 2x)2 − (−2x2 + 2x − 2) (−4 + 8x)
f 00 (x) = =
(1 − 2x)4
(−4x + 2) (1 − 2x − 2x + 4x2 ) − (8x2 − 16x3 − 8x + 16x2 + 8 − 16x)
= =
(1 − 2x)4
(−4x + 8x2 + 8x2 − 16x3 + 2 − 4x − 4x + 8x2 ) − (8x2 − 16x3 − 8x + 16x2 + 8 − 16x)
= =
(1 − 2x)4
(−16x3 + 24x2 − 12x + 2) − (−16x3 + 24x2 − 24x + 8)
= =
(1 − 2x)4
12x − 6 6 (2x − 1)
= 4 =
(1 − 2x) (1 − 2x)4

1.6 Esistono p.ti di flesso a tangente obliqua? (1 p.to)


Per tangente obliqua si intende punto di flesso con coefficiente angolare compreso tra 0 e ∞.
Per determinare l’esistenza di questo é necessario studiare il segno della derivata seconda
(convessitá e concavitá).

6 (2x − 1) 6 > 0
 SEMPRE
00
f (x) > 0 → 4 > 0 2x − 1 > 0 x > 12
(1 − 2x)
(1 − 2x)4 > 0 SEMPRE

Dal diagramma di intersezione possiamo visualizzare che a destra di 12 la funzione é convessa


mentre a sinistra é concava.
Il punto in cui la funzione cambia la convessitá, ovvero x = 12 é definito punto di staziona-
rietá della derivata seconda, ovvero, punto di flesso. Purtroppo la funzione in x = 12 non
esiste, questo implica che non esiste nessun punto di flesso.

1.7 Grafico della funzione (1 p.to)


40

20

−4 −2 2 4

−20

−40

5
2 Esercizio 2
2.1 Risolvi il seguente integrale (3 p.ti)
Z 1
xex dx
0
Per la risoluzione di questo integrale si puó fare riferimento al metodo di integrazione per
parti. Z Z
f (x) · g (x)dx = f (x) · g(x) − f 0 (x) · g(x)dx + c
0

Ponendo:
f (x) = x → f 0 (x) = 1 ; g 0 (x) = ex → g(x) = ex
Sostituendo all’interno dell’integrale:
Z 1  1 Z 1  1  
x x x x x (1) 1 (0) (0)
xe dx = xe − e dx = xe − e = (1)e − e − (0)e − e =1
0 0 0 0

3 Esercizio 3
3.1 Determina i punti estremi (3 p.ti)
Data la funzione f (x, y) = x2 + (x + y)2 vincolata da g(x, y) = x + y − 1 = 0 (vincolo di
uguaglianza).
Per la determinazione i punti estremi (punti di minimo vincolati) possiamo procedere
sfruttando il metodo dei moltiplicatori di Langrange (sfruttato dalle condizioni di Karush-
Kuhn-Tucker ). Per fare questo sará necessario scrivere scrivere la lagrangiana.

L(x, y, µ) = f (x, y) − µg(x, y) = x2 + (x + y)2 − µ(x + y − 1)


Una volta definita la funzione ausiliaria lagrangiana possiamo decidere di studiare i punti di
stazionarietá uguagliando al vettore nullo il loro gradiente.

∂L
=0


∂x




 
2x + 2(x + y) − µ = 0



 ∂L 
=0 → 2(x + y) − µ = 0
 ∂y 
x+y−1=0

 




 ∂L
=0


∂µ

Per studiare questo sistema di equazioni lineari possiamo pensare di applicare il metodo di
sostituzione.
  

 2x + 2(x + y) − µ = 0 
 2x + 2 − µ = 0 x = 0

2(x + y) = µ → µ=2 → µ=2
  
x+y =1 x+y =1 y=1
  

6
Candidato a punto di minimo: (x∗ , y ∗ ) = (0, 1), in cui la funzione vale:
f (x∗ , y ∗ ) = (0)2 + (0 + 1)2 = 1 (ESTREMO FUNZIONE)

4 Esercizio 4
4.1 Risolvi il seguente sistema di equazioni
(
−2x + 4y + z = 3
x − 2y + z = 1
Analizzando il sistema a priori é possibile affermare che il seguente sistema possiede ∞1
soluzione (cit. Rouché-Capelli ), quindi per determinare una plausibile soluzione sará neces-
sario implementare una ulteriore equazione al sistema.

−2x + 4y + z = 3

x − 2y + z = 1

x=λ ∈R

Per la risoluzione di sistemi di equazioni, gli algoritmi risolutivi sono vari, nel precedente eser-
cizio é stato utilizzato l’algoritmo per sostituzione, per queste invece utilizzeremo l’algoritmo
eliminazione di Gauss. Per fare questo il sistema viene trasformato in un’applicazione lineare
matriciale.      
−2 4 1 x 3
 1 −2 1 · y  =  1 
0 0 1 z λ
Per applicare Gauss é necessario ridurre in pivot la matrice dei coefficienti.
   
−2 4 1 3 −2 4 1 3
1 −2 1 1  =  0 0 3 5
0 0 1 λ 0 0 1 λ
Ritrasformando l’applicazione lineare matriciale in forma di sistema di equazioni:
 

 −2x + 4y + z = 3 −2x + 4y + z = 3

3z = 5 → z = 53
 
x=λ x=λ
 

Il sistema una volta ridotto puó essere svolto per sostituzione.



−2x + 4y + z = 3

5 3λ
z = 35 → −2λ + 4y + = 3 → y =4+
 3 2
x=λ

 
3λ 5
(x, y, z) = λ, 4 + ,
2 3

Potrebbero piacerti anche