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INTEGRAZIONE DELLE FUNZIONI DI PIÙ VARIABILI REALI

Sia f:Rn→R una funzione limitata su un dominio D e sia R il più piccolo rettangolo che contiene D

y
x

Il rettangolo R può essere descritto come R = { ( x1 , x2 ,..., xn ) ∈ R : ai ≤ xi ≤ bi , i = 1, 2,..., n} , avendo


n

fissato i vettori a e b di Rn.


Procediamo, per comodità di scrittura e facilità di intuizione, in R 2 e pensiamo, provvisoriamente,
che la funzione sia positiva. In tal caso, per eliminare gli indici, possiamo considerare il dominio D
e il minimo rettangolo R che lo racchiude nella figura sopra, che descriviamo come:
R = { ( x , y ) ∈ R 2 : a ≤ x ≤ b, c ≤ y ≤ d } .
Definiamo sugli intervalli [a,b] e [c,d] due partizioni
a = x0 < x1 < x2 < ... < xn = b, c = y0 < y1 < y2 < ... < ym = d
La loro sovrapposizione crea per il rettangolo R una quadrettatura che definisce un insieme di
sottorettangoli Rij = { ( x, y ) : xi − 1 ≤ x < xi , y j − 1 ≤ y < y j } , i = 1, 2,..., n; j = 1, 2,..., m .
 f ( x, y ) ( x, y ) ∈ D
Definiamo poi una nuova funzione °f ( x, y ) =  , definita sul rettangolo R (a
 0 ( x, y ) ∈ R \ D
differenza della funzione f che era definita solo su D) e coincidente con f dove questa è definita.
δ = Sup δ ij
Chiamiamo ora δ ij la diagonale del rettangolo Rij e i = 1,2,... n la massima diagonale definita
j = 1,2,..., m

dalla quadrettatura. Definiamo infine un insieme di valori Lij = ( xSup


, y )∈ Rij
f ( x, y ); l ij = inf f ( x, y )
( x , y )∈ Rij

e calcoliamo la somma superiore (nxm)-esima:


S nm = ∑ ( xi − xi − 1 )( y j − y j − 1 ) Lij
i = 1,2,..., n ; j = 1,2,..., m

e la somma inferiore (nxm)-esima:


snm = ∑ ( xi − xi − 1 )( y j − y j − 1 )l ij
i = 1,2,..., n ; j = 1,2,..., m

Tali somme rappresentano due volumi, uno (la somma inferiore) più piccolo e l'altro (la somma
superiore) più grande del volume del cilindroide, ossia lo spazio (tridimensionale) racchiuso fra il
piano x-y (in cui giace il dominio D e il rettangolo R che lo contiene) e la superficie descritta dalla
funzione.
Se l'estremo superiore della classe delle somme inferiori e l'estremo inferiore della classe delle
somme superiori, calcolati al tendere a zero della massima diagonale δ coincidono, la funzione si
dice integrabile sul dominio D e il valore comune dei due estremi viene chiamato l'integrale
secondo Riemann della funzione su D e indicato col simbolo ∫ f ( x, y )dxdy o ∫∫ f ( x, y )dxdy
D D

yj
Rij

yj-1

δ
c
xi-1 xi
a b

Qualora la funzione sia continua e il dominio possa essere descritto in uno dei due modi seguenti:
D1 = { ( x, y ) : a ≤ x ≤ b, g1 ( x ) ≤ y ≤ g 2 ( x )} , oppure D2 = { ( x, y ) : a ≤ y ≤ b, g1 ( y ) ≤ x ≤ g 2 ( y )}
l'integrazione può essere effettuata in due passi successivi secondo la seguente regola:
b  g2 ( x ) 
∫ f ( x , y ) dxdy = ∫a  g ∫( x)
 f ( x , y ) dy  dx , oppure

D1  1 
b  g2 ( y ) 
∫D f ( x, y)dxdy = ∫a  g ∫( y ) f ( x, y)dx  dy .
2  1 

Si consideri ad esempio la funzione f(x,y)=xy . Ne calcoliamo l'integrale sul trapezio D i cui vertici
sono i punti (0,0), (0,1), (1,1), (2.0).

Come prima cosa scegliamo il modo più efficiente di descrivere il dominio. Se non vogliamo
ricorrere alla proprietà additiva dell'integrale rispetto al dominio di integrazione, è opportuno
considerare l'equazione del lato obliquo del trapezio (y=2-x, riscritta come x=2-y) e descrivere D
come segue:
D = { ( x, y ) : 0 ≤ y ≤ 1, 0 ≤ x ≤ 2 − y} . Allora l'integrale diventa:
2− y
1
 2− y  1
 x2  1
1
1
1

∫D xydxdy = ∫0  ∫0 xydx  dy = ∫0  2 
y dy =
20∫ y (2 − y ) 2
dy =
20∫ ( 4 y − 4 y 2 + y 3 ) dy =
  0
1
.
1  y2 y3 y 4  1 4 1  11
= 4 − 4 +  =  2− +  =
2 2 3 4 0 2 3 4  24

A volte è utile eseguire il calcolo dell'integrale rispetto a un sistema di coordinate diverso da quello
in cui il problema è formulato. Occorre quindi eseguire il cambiamento di coordinate sotto il segno
di integrale.
Questo è possibile, con alcuni accorgimenti.
 x = x(u , v)
Sia  la trasformazione di coordinate che si vuole operare. Calcoliamo lo Jacobiano
 y = y (u , v)
della trasformazione
 ∂x ∂x
 ∂u ∂v
J = det   e troviamo il dominio di integrazione D1 che si ottiene descrivendo il dominio D
 ∂y ∂y
 ∂ u ∂ v 
rispetto alle nuove coordinate.
Si ha allora:

D
∫ f ( x, y)dxdy = ∫ f ( x(u, v), y (u, v)) J dudv .
D1

Consideriamo ad esempio la funzione f(x,y)=1+xy e calcoliamone l'integrale sul dominio


D = { ( x, y ) : x ≥ 0, y ≤ 0, x 2 + y 2 ≤ 4} ,
ossia la porzione di un cerchio con centro nell'origine e raggio 2 che giace nel quarto quadrante del
piano xy.

La descrizione del dominio può essere scritta più semplicemente rispetto alle coordinate polari:
 x = ρ cos θ
 .
 y = ρ sin θ
Infatti, in queste coordinate, la condizione x 2 + y 2 ≤ 4 diventa semplicemente 0 ≤ ρ ≤ 2 , mentre le
condizioni riguardanti il segno delle variabili, che come abbiamo già osservato, individuano il
π
quarto quadrante del piano xy, fornisce la condizione − ≤ θ ≤ 0 .
2
Calcoliamo lo Jacobiano della trasformazione:
∂x ∂x ∂y ∂y
= cos θ ; = − ρ sin θ ; = sin θ ; = ρ cos θ ;
∂ρ ∂θ ∂ρ ∂θ
 cos θ − ρ sin θ 
J = det   = ρ cos 2 θ + ρ sin 2 θ = ρ
 sin θ ρ cos θ 
Si ha allora:
 0 
0
2  
2

∫D (1 + xy)dxdy = ∫π  ∫ (1 + ρ sin θ cos θ ) ρ d ρ  dθ =∫0  ∫π (1 + ρ sin θ cos θ ) ρ dθ  d ρ
2 2


0  − 
2  2 
Si noti che, dal momento che la funzione è continua e il dominio nelle nuove coordinate è un
rettangolo di estremi assegnati, l'ordine di integrazione è irrilevante.
Se procediamo con la prima della due scritture, abbiamo:
0
2  0
2 
∫D + = ∫π  ∫0 + ρ θ θ ρ ρ θ = ∫  ∫ ( ρ + ρ sin θ cos θ ) d ρ  dθ =
2 3
(1 xy ) dxdy (1 sin cos ) d  d

 −
π  0 
2 2
0 2 0 0
1 2 1 4 
= ∫  2 ρ + 4 ρ sin θ cos θ  dθ = ∫ ( 2 + 4sin θ cos θ ) dθ = 2 ∫ ( 1 + 2sin(2θ ) ) dθ =
π 0 π π
− − −
2 2 2

 π 
= 2 [ θ − cos(2θ ) ] − π = 2  − 1 +  = π − 2
0

2  2
Per controllare l'esattezza del risultato, effettuiamo di nuovo il calcolo integrando rispetto alle
variabili in ordine inverso:
2
 0  2
 0 
   
∫D (1 + xy)dxdy = ∫0  ∫π (1 + ρ sin θ cos θ ) ρ dθ  d ρ = ∫0  ∫π ( ρ + ρ sin θ cos θ )dθ  d ρ =
2 3

−  − 
 2   2 
2 0 2 2
 1   1 3 π   1 4 π 2
= ∫  ρ θ − ρ 3 cos(2θ )  d ρ = ∫0  − 2 ρ + 2 ρ  d ρ =  − 8 ρ + 4 ρ  = − 2 + π
0  −π
2 0
2

come già ottenuto per altra via.

Calcoliamo infine l'integrale dell'ultimo esempio senza ricorrere al cambiamento di coordinate. Il


dominio può essere descritto da: D = { ( x, y ) ∈ ¡ 2
: 0 ≤ x ≤ 2; − 4 − x2 ≤ y ≤ 0 .}
Si ha allora:

2 0  2
 y2 
0 2
 4 − x2 
∫D + = ∫0  ∫ 2 +  dx = ∫0  + dx = ∫0  − −
2
(1 xy ) dxdy (1 xy ) dy y x 4 x x  dx
 2  − 2 
 − 4− x  4− x2

x
Calcoliamo l'integrale della radice per sostituzione, dopo aver posto = sin t , da cui dx=2cost dt .
2
Osserviamo che la radice, su questo intervallo, è la descrizione della parte di circonferenza con
centro nell'origine e raggio 2 che si trova nel primo quadrante, corrispondente ad angoli t che
variano tra 0 e π/2, dove cos t>0. Si ha:
2 π π
2 2 2 2
 x
∫ 4 − x dx = 2 ∫ 1 −   dx = 2 ∫ 1 − sin t ⋅ 2cos tdt = 2 ∫ 2 cos 2 tdt
2 2

0 0  2 0 0
π π
2 2
= 2 ∫ (2cos t − 1 + 1)tdt =
2
∫ (2cos(2t ) + 2)tdt =
0 0
π
= [ sin(2t ) + 2t ] 0 2 = 0 + π − 0 − 0 = π
Tornando all'integrale completo, otteniamo:
2

2
4 − x2   2 x4 
∫D + = ∫0  − − = π −  x − 8  = π − 4+ 2 = π − 2
2
(1 xy ) dxdy 4 x x  dx
2   0

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