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Stavamo muovendoci insieme verso Da 1.00 Circa 1.10 comunque non dopo 1.25
un punto luminoso ma infinitamente
piccolo, sul quale il Maestro dirigeva
la mia attenzione
S’interruppe, e in quel momento dalla 2.35 2.42 (non c’è musica quindi puoi
creaturina ronzante si levò un lieve allungare o abbreviare)
ticchettio, basso e monotono
e io ne distinsi queste parole: Da 2.42 Entro 3.21
“Infinita beatitudine dell’Esistenza!
Esso è, e non c’è altro al di fuori di
Esso. Esso riempie ogni spazio, e
quello che Esso riempie, Esso è.
Quello che Esso pensa, Esso lo dice;
e quello che Esso dice, Esso lo ode;
ed Esso è Pensatore, Parlatore,
Ascoltatore, Pensiero, Parola,
Audizione; è l’Uno e tuttavia il Tutto
nel Tutto. Ah, la felicità, ah, la
felicità di Essere!”
“Perché non gli apri gli occhi, a quel Da 3.45 3.55 e comunque entro 4.05
cosino, in modo che la finisca col suo
compiacimento?” Dissi io. “Digli che
cos’è in realtà, come lo hai detto a
me. Conducilo verso qualcosa di più
alto”.
Al che, levando alta la voce, dissi al Da 4.26 la parola Nulla dovrebbe coincidere
Punto così: “Silenzio, silenzio, su 4.43
creatura spregevole! Tu tu chiami il
Tutto nel Tutto, e invece sei il Nulla!