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CONTROLLI NON DISTRUTTIVI
"GLI ULTRASUONI"
2.239 Rev.5
Giugno - 1979CONTROLLI NON DISTRUTTIVI e232 ne
"GLI ULTRASUONI" FR/liv
25.6.79
1) - GENERALITA'
Tra i diversi metodi di controllo non distruttivo, quello
che utilizza gli ultrasuoni & forse il pit versatile poi-
ché consente un gran numero di controlli, alcuni dei qua-
1i assolutamente non compatibili con le altre metodologie
come il controllo dei pezzi di notevoli dimensioni.
Per ultrasuono si intende una vibrazione acustica, del
tutto simile a quella sonora, ma caratterizzata da fre-
quenze (cio& vibrazioni al secondo) molto pit elevate e
percid non percepibili dall'orecchio umano.
Le frequenze sonore percepite dall'orecchio umano sono
comprese tra i 16 ed i 16 mila Hz, quelle ultrasoniche
invece sono comprese, nel nostro caso, tra 0,5 e 25 MHz
(1 MHz = 1 milione di Hz).
L'apparecchiatura per il controllo ultrasonico dei mate-
riali & costituita da un trasmettitore i cui impulsi ge-
nerati vengono trasferiti, tramite un cavo coassiale, ad
un dispositivo chiamato trasduttore che ha il compito di
trasformare questi impulsi elettrici in vibrazioni mecca
niche di frequenza ultrasonica. Queste vibrazioni vengo-
no trasmesse, mediante opportuno accoppiamento, al pezzo
da esaminare e si propagano in esso.
Un altro trasduttore, che spesso si identifica, col primo
riceve! le vibrazioni ultrasoniche che hanno attraversato
il pezzo in esame e, col procedimento inverso al preceden
te, le trasforma in impulsi elettrici.
Un apposito circuito tratta questo segnale di ritorno per
presentarlo sullo schermo di un oscilloscopio ottenendosi
cosi due precise informazioni: una riguardante il tempo
impiegato dall'onda di pressione per andata e ritorno e
l'altra riguardante l'attenuazione di energia nel passag-
gio attraverso il materiale.
Sono queste due informazioni che ci consentiranno, come
vedremo in seguito, di definire lo stato del materiale.
Tralasciamo 1a descrizione del generatore ultrasonico e
soffermiamoci invece sul trasduttore che riceve gli impul
si elettrici dal trasmettitore e li trasforma in vibrazio
ni meccaniche. Esso & costituito generalmente(sempre nel-
le apparecchiature moderne) da una piastrina di materiale
piezoelettrico.
Le sue due facce sono argentate e connesse elettricamente
al trasmettitore. Ad ogni impulso elettrico applicato su
dette facce corrisponde una vibrazione meccanica della
piastrina stessa la cui frequenza & determinata dalle sue
caratteristiche fisiche e geometriche (asse di taglio,
spessore, ecc.). Questa lastrina piezoelettrica & protet-
ta e racchiusa in un contenitore che si chiama "trasdut-
tore"
HOD, aia 2000-778woo ae
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Il trasduttore viene accoppiato opportunamente al pezzo
da esaminare in modo da trasmettere in esso le vibrazio
ni ultrasoniche; data l'elasticita dei materiali le mo-
lecole che compongono il pezzo si metteranno a vibrare
attorno alla loro posizione di equilibrio trasmettendo
cosi queste vibrazioni a tutto il pezzo in esame. Come
vedremo in seguito esistono vari tipi di trasduttori
differenziati per la dimensione, per la frequenza di e-
sercizio, per l'inclinazione della piastrina, piezoelet
trica rispetto al piano di appoggio ecc. adatti ai di-
versi tipi di controllo richiesto.
- EISICA DEGLI _ULTRASUONT
2.1) - Pipi di onde e parametri fonijamentali
In dipendenza della forma, delle dimensioni e della
inelinazione del trasduttore si generano nel pezzo
dei treni di vibrazioni ultrasoniche cosi definite
a secondo dell'angolo compreso fra la direzione di
propagazione ¢ quella della vibrazione molecolare:
- onde longitudinali (fig.1): quando la direzione
di vibrazione @ parallela alla direzione di pro-
pagazione AB (perpendicolare al piano emittente
della piastrina CD).
onde trasversali (fig.2): quando la direzione di
vibrazione & perpendicolare alla direzione di
propagazione AB.
onde superficiali (fig.3): quando la direzione di
vibrazione & perpendicolare alla superficie del
pezzo in esame AB (queste ultime si propagano
quasi totalmente in superficie, senza penetrare
nel mezzo); sono chiamate onde ai Rayleigh.
Esistono inoltre altri modi di propagazione, come
le onde di Lamb che si generano in pezzi di spessore
molte piccolo (dell'ordine dei mm) per determinate
frequenze e opportuni angoli di incidenza ed hanno
propriet& simili a quelle delle onde superficiali.
Nei liquidi e nei gas @ possibile solamente
la propagazione delle onde longitudinali; nei
solidi, in cui le molecole sono ordinate se-
condo reticoli cristallini, & possibile inve-
ce la propagazione di tutti e tre i tipi di
onda.
Le grandezze che caratterizzano la propagazione de-
Nor,
7000-778 ceeea