Morfologia
• Il verbo eo, “andare”
• La III declinazione (prima parte): temi maschili e femminili in consonante e in vocale
Sintassi
• Le preposizioni: valore locale e valore traslato
Lessico
• Meccanismi di produzione verbale: i composti di sum e di eo
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La terza declinazione
La terza declinazione è atematica, cioè non presenta una vocale tematica di raccordo fra la radice e
le desinenza dei singoli casi. Per questo si verificano, soprattutto al nominativo, dei mutamenti
fonetici che possono creare qualche difficoltà.
Essa raggruppa sostantivi maschili, femminili e neutri, che terminano per consonante (occlusiva,
nasale, liquida, sibilante) o con la vocale –i.
La formula:
Le desinenze:
Singolare Plurale
Maschile e femminile Neutro Maschile e femminile: Neutro:
N. :-s, oppure tema puro; tema -es -a o -ia
G. -is -um o –ium
D. -i -ibus
V. = nominativo = nominativo
1
Abl. -e -ibus
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Nomi maschili e femminili in consonante: consul, “il console”, e grex “il gregge”
Il sostantivo consul esce in consonante liquida (-l) e non si verifica nessun cambiamento nel corso
della declinazione.
Singolare Plurale
N. consul consules
G. consulis consulum
D. consuli consulibus
Acc. consulem consules
V. consul consules
Abl. consule consulibus
I temi in occlusiva, invece, che hanno il nominativo sigmatico, presentano una variazione al
nominativo, in quanto la consonante finale del tema, incontrandosi con la –s della desinenza,
cambia. Portiamo come esempio un nome maschile in gutturale, grex, gregis, (m.),“il gregge”.
Singolare plurale
N. grex (< greg-s) greges
G. gregis gregum
D. gregi gregibus
Acc. gregem greges
V. grex greges
Abl. grege gregibus
Risalire al nominativo di un nome della terza può sembrare complicato, ma, se non intervengono
ulteriori mutamenti fonetici, basta imparare poche regole per essere in grado di ricostruire qualsiasi
forma.
I temi in occlusiva, incontrando la –s del nominativo, presentano delle variazioni secondo lo
schema che segue:
2
n cade la -n Cicero, Ciceronis, m. = Cicerone
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Le cose tuttavia possono essere complicate da fenomeni fonetici che comportano variazioni
vocaliche.
• Alcuni nomi in nasale presentano – ō al nominativo e al vocativo singolare, mentre nel resto
della declinazione troviamo –ĭ: si tratta di un’alternanza tipica dell’indoeuropeo.
I sostantivi soggetti a questo fenomeno sono prevalentemente femminili, in particolare tutti
quelli che sono costruiti col suffisso –tudo, -tudinis, come fortitudo, fortitudinis, “la forza”.
Fra i pochi maschili, il più frequente è homo, hominis, “l’uomo”.
I temi in sibilante, cioè uscenti in –s, presentano un nominativo sigmatico, con una sola –s, esito
della semplificazione della doppia –ss (una del tema e una della desinenza). Nel resto della
declinazione la –s del tema viene a trovarsi in posizione intervocalica, e subisce rotacismo, cioè si
trasforma in –r.
Ad esempio, dal tema honos si forma un nominativo honos (< honoss), “il riconoscimento
pubblico” (maschile); il genitivo honosis subisce il rotacismo e diventa honoris. Questa –r si
mantiene per tutta la declinazione.
Esercizio 1
Risali al nominativo e traduci la forma di partenza.
obsidem iudicibus equites peditis patrum artifices carnifices iudice morum opificis participes
principum fratribus florem
3
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I sostantivi che escono in vocale –i hanno il nominativo sigmatico –is: civis, civis “il cittadino”
(m.). Esiste un esiguo gruppo di nomi che hanno l’uscita del nominativo –es, come caedes, caedis,
“la strage”: l’origine di questa desinenza è ignota.
In generale, nel resto della declinazione questi temi presentano le stesse desinenze dei temi in
consonante, tranne che nel genitivo plurale, in cui la –i permane davanti alla desinenza, dando così
–ium.
Questo schema è l’esito di una normalizzazione operata dalla lingua nel corso del tempo, per
omologare la declinazione dei nomi in vocale e in consonante; in realtà in origine le desinenze dei
temi in vocale erano diverse: l’accusativo singolare era in –im, l’ablativo singolare in –i (derivato
da un antico -id), e l’accusativo plurale in –is (derivato da un antico –ins).
In alcuni sostantivi restano consistenti tracce delle desinenze originarie. Possiamo schematizzare
come segue:
• Un gruppo di sostantivi presenta sempre l’accusativo in –im e l’ablativo in –i, ad esempio sitis,
sitis, “la sete”:; si tratta di nomi molto rari, che è inutile memorizzare. Un solo sostantivo è
frequente: vis.
• Un gruppo di sostantivi presenta entrambe le forme: ad esempio possiamo trovare
all’accusativo turrem e turrim, e all’ablativo turre e turri (da turris, turris f., “la torre”).
Alcuni nomi originariamente in vocale hanno subito un fenomeno detto sincope (cioè la scomparsa
di una vocale all’interno della parola, se viene a trovarsi dopo l’accento) e hanno perduto la –i del
nominativo singolare: dall’originario nominativo *urbis, per esempio, è derivato un nominativo
urbs (“la città”, f.). Questi nomi dunque sembrano temi in consonante, ma la loro origine di temi in
vocale risulta dal fatto che al genitivo plurale hanno la desinenza –ium.
In linea di massima riconosciamo questi temi originariamente vocalici dal fatto che la consonante
che precede la desinenza è a sua volta preceduta da un’altra consonante. Es. montes (la t è preceduta
da n): gen. p. montium.
I più comuni sono mors, mortis, f. “la morte”; mens, mentis, f. “la mente”; gens, gentis, f. “la
stirpe”; pars, partis, f. “la parte”; arx, arcis, f. “la rocca”.
Esercizio 2
Risali al nominativo e traduci la forma di partenza.
Civem, cupiditatibus, montium, deductioni, fortitudine, caedem, hominum, equitum, pedes,
pedibus, peditibus, igni, custodes, gentis, iudicum, nive, orationi, arboribus altitudini mercedes
pietatem mulieribus radices rationem ponte militem mentes magnitudine aetatis aestate
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4
Ad esempio, di fronte al sintagma ducis strenuis actionibus viene la tentazione di concordare
strenuis a ducis, perché hanno terminazione uguale. Invece strenuis, che deriva da strenuus, a, um,
ed è dunque un aggettivo della prima classe, è un dativo o ablativo plurale, proprio come
actionibus, mentre ducis è un genitivo singolare.
Pertanto non dobbiamo tradurre “alle azioni dell’intrepido comandante”, ma “alle intrepide azioni
del comandante”.
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Il valore originario delle preposizioni è generalmente un valore locale: esse indicano cioè una
posizione o una direzione di movimento.
Stato in luogo
I sintagmi (preposizione + nome) che hanno funzione di stato in luogo completano il nucleo di verbi
che indicano stato (sum, sto, incolo...); oppure completano in qualità di espansioni qualsiasi tipo di
verbo.
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contra + accusativo di fronte
contra Brundisinum portum: di fronte al porto di
Brindisi
Esercizio 3
Inserisci il termine tra parentesi al caso richiesto dalla preposizione e traduci
1. Ad ….. (impedimenta, -orum) milites pugnant; hostes pro …… (vallum, -i) carros obiciunt et tela
coniciunt. (Caes.) 2. Caesar pro…… (castra, -orum) suas copias producit. (Caes.) 3. Caesar
materiam ad hostem conlocabat et pro ……(vallum, -i) exstruebat. (Caes.) 4. Ariovistus castra
promovet et sub….. (mons, -tis) considit. (Caes.) 5. Sacerdotes merum super …….. (ara, -ae, pl.)
infundunt. (Svet.)
Moto a luogo
I sintagmi che hanno funzione di moto a luogo completano il nucleo di verbi di movimento (eo,
curro...) o che significano “inviare, mettere, condurre” (mitto, pono, duco.
Attenzione:
• Alcune di queste preposizioni (ante, post, supra, super, prae, praeter, pro, contra) hanno anche
valore avverbiale: non sono cioè unite a un nome, ma danno informazioni sullo svolgimento
dell’azione indicata dal verbo:
Caelum supra est, terra subter: “il cielo sta sopra, la terra sotto”.
• Ad, in diversi casi, ha valore di stato, equivalendo sostanzialmente ad apud:
Belgae pertinent ad inferiorem partem Rheni. (Caes.), “I Belgi sono stabiliti presso il corso
inferiore del Reno”.
Esercizio 4
Inserisci il termine tra parentesi al caso richiesto dalla preposizione e traduci
1. Dux ad……. (urbs, urbis) contendit. 2. Dux classem ad ……(Ilium, -ii) dirigit. (Cic.) 3. Caesar in
……. (Gallia, -ae) contendit et ad ……. (Genava, -ae) pervenit. (Caes.) 4. Ad …….. (Brutus, -i)
epistulam scribo. (Cic.) 5. Asia iacet ad …….. (austrum, -i). (Varr.)
6
Moto da luogo
I sintagmi di moto da luogo completano il nucleo di verbi di moto.
Le preposizioni ab e ex mantengono la consonate finale solo davanti a una parola che comincia per
vocale: ab aqua: “dall’acqua”; a monte: “dal monte”.
Esercizio 5
Inserisci il termine tra parentesi al caso richiesto dalla preposizione e traduci
1. Legati ad …… (Caesar, -is) ab …… (hostis, -is, pl.) veniunt. 2. A….. (taberna, -ae) ebrius
Marcus reveniebat. 3. Dux a ….. (pugna, -ae) in …….. (tabernaculum, -i) reveniebat. 4. Sacerdos e
…… (fanum, -i) venit. 5. Populus ex ….. (urbs, urbis) reges exigit.
Associazione
Questa preposizione, molto frequente, non ha valore locale, ma esprime unione, compagnia:
insieme a, con
cum + ablativo Milites cum signis veniunt: i soldati vengono con
le insegne
Talvolta il sintagma cum + ablativo viene rafforzato dall’avverbio unā, “insieme a…”: Unā cum his
legatis Commius Atrebas venit. (Caes.), “L’Atrebate Commio viene insieme ai suoi ambasciatori”.
Esercizio 6
Inserisci il termine tra parentesi al caso richiesto dalla preposizione e traduci
1. Per……. (hortus, -i) transibo. (Plin.) 2. Polites, unus natorum Priami, per ….. (telum, i, pl.), per
….. (hostis, is, pl.) fugit. (Verg.) 3. Caesar per …… (finis, finis, pl.) hostium viam facere cupiebat.
4. Per ……… (castra, -orum) hostium exploratores ad nostros……. (legatus, -i) dux mittit. 5. Cum
….. (cunctus,a,um / copiae, -arum) dux ad ……(castra, -orum) hostium perveniebat.
Esercizio 7
1. Belgae spectant in septentrionem et orientem solem. (Caes.) 2. Aquitania a Garumna rivo ad
Pyrenaeos montes et ad partem Oceani spectat. (Caes.) 3. Caesar ab urbe venit et in Galliam
ulteriorem contendit et ad Genavam pervenit. (Caes.) 4. Erat omnino in Gallia ulteriore legio una.
(Caes.) 5. Cuncta civitas Helvetia in quattuor partes vel pagos divisa est. (Caes.) 6. Caesar pontem
7
in Arari facit atque ita copias traducit. (Caes.) 7. Caesar suas copias in proximum collem subducit.
(Caes.) 8. Caesar ad Lingonas litteras et nuntium mittit. (Caes.) 9. Sequanorum oppida cuncta in
potestate Ariovisti erant. (Caes.) 10. Nunc, Eruci, ad te venio. (Cic.)
Questa consuetudine linguistica non è tassativa: possiamo trovare talora nomi di città regolarmente
costruiti con preposizione:
Megaris non longe est a Syracusis. (Cic.)
“Megaride non è lontana da Siracusa”.
Esercizio 8
1. Apud Actium Cassius Parmensis Athenas confugit. (Val. Max) 2. Athenis erat adulescens
perditae luxuriae, Polemo. (Val. Max.) 3. Gladiatorius ludus primum Romae erat in foro boario.
(Val. Max.) 4. Verres de provincia decedit atque clam Syracusis profugit. (Cic.) 5. Bidis oppidum
est parvum sane, non longe a Syracusis. (Cic.) 6. Vasa Corinthia Apollodorus Syracusas deportat.
(Cic.)
Stato in luogo
in, durante
in + ablativo: in, dentro dalla posizione nello spazio alla in pueritia: durante l’infanzia
posizione nel tempo: tempo
determinato
apud + accusativo: presso, dal luogo fisico al luogo apud Homerum legimus:
vicino metaforico (es.:delle opere leggiamo nell’opera di Omero
letterarie)
8
2. prendere il posto: 2. in sostituzione di, invece di
sostituzione pro consule esse: stare in
sostituzione del console
Esercizio 9
1. Legati contra ius gentium arma capiunt. (Liv.) 2. Helvetii propter viae angustias ire non poterant.
(Caes.) 3. Omnes Galli prae magnitudine corporum suorum brevitatem nostram contemnunt.(Caes.)
4. Dulce et decorum est pro patria mortem obire. (da Hor.) 5. Et loca et genus pugnae pro hoste
erant. (Liv.) 6. Scipio praeter auctoritatem vires habebat. (Caes.)
Moto a luogo
9
2. dalla destinazione al 2. per, a favore di
vantaggio in libertatem pugnare:
combattere per la libertà
Esercizio 10
1. Cives amorem in patriam habere debent. 2. Antiqui Romani in parricidas singulare supplicium
inveniunt. (Cic.) 3. Iugurtha ob merita sua Numidis carus erat. (Sall.) 4. Caesar in Corneliae locum
Pompeiam, Quinti Pompei filiam, L. Sullae neptem, uxorem ducit. (Svet.) 5. Caesar legionibus
stipendium in perpetuum duplicat. (Svet.)
Moto da luogo
2. origine di un’azione 2. da
passiva: agente a Marco laudari: essere lodato
da Marco”
3. provenienza 3. da parte di
a Marco pecuniam recipere:
ricevere del denaro da parte di
Marco
10
fin dalla giovinezza
Esercizio 11
1. Per omnem honestarum artium cultum Agricola pueritiam adulescentiamque transigit. (Tac.). 2.
Calenus nonnullas urbes per vim expugnat. (Caes.) 3. Oro te per deos. (Cic.) 4. Animus ex multis
miseriis requiescebat. (Sall.) 5. Aulus Aufidius unus ex meis intimis erat. (Cic.) 6. Aeneas ab
nomine Laviniae uxoris Novum oppidum Lavinium appellat. (Liv.)
Associazione
Esercizio 12
1. Milites pro patria magno cum periculo suo pugnant. 2. Dux legatos cum auctoritate ad hostes
mittit. 3. Verres venit Lampsacum cum magna calamitate et prope ruina civitatis. (Cic.) 4. Tu,
Philippe, diadema imponebas cum plangore populi, Caesar cum laude reiciebat. (Cic.) 5. Matres
magna cura liberos educant. 6. Bellovaci magno cum clamore exibant. (Caes.)
La preposizione è collocata in una posizione particolare rispetto all’italiano, cioè tra l’aggettivo e
il sostantivo (o viceversa).
Questo tipo di iperbato è assai frequente in latino, soprattutto con la preposizione cum (magna cum
laude, “con grande lode”). Per tradurre bene dovremo fare attenzione alla concordanza
dell’aggettivo, nonostante la preposizione lo separi dal nome.
Esercizio 13
Collega le preposizioni ai termini a cui si riferiscono; se c’è, sottolinea l’iperbato, sia del genitivo
che della preposizione
1. L. Cinna et C. Marius hauriebant quidem avidi civilem sanguinem, sed non protinus ad deorum
templa et aras tendebant. (Val. Max.) 2. Aristomenem ad Hellesponti oram Darius mittit. (Curt.) 3.
Est ora in insula Syracusis post Arethusae fontem. (Cic.) 4. Hadrianus per Asiam et insulas ad
Achaiam navigabat et Eleusinia sacra exemplo Herculis Philippique suscipiebat. (Hist. Aug.) 5.
Hadrianus in Etruria praeturam imperator agebat. Per Latina oppida dictator et duumvir erat, apud
Neapolim demarchus, in patria sua censor et item Hadriae censor, et Athenis archon erat. (Hist.
Aug.) 6. Hadrianus in Traiani patris templo nomen suum scripsit. (Hist. Aug.) 7. Erat in regis
militibus Sisenes Perses. (Curt.) 8. Persarum rex Darius ex Asia in Europam Scythis bellum facere
decrevit. (Nep.) 9. Inde Persae ad Atticam accedunt ac suas copias in campum Marathona deducunt.
(Nep.) 10. In Poecile pugna Marathonia in tabula erat; in decem praetorum numero primam
Miltiadis imaginem videbas. (Nep.)
Autem
Autem indica debole contrapposizione tra i termini che mette in relazione:
• corrisponde all’italiano “invece”, “però” (valore debolmente avversativo);
• corrisponde a “d’altra parte”, “del resto” indicando un semplice passaggio da un concetto
all’altro all’interno del discorso.
E’ pospositiva, cioè non è collocata all’inizio della frase o del sintagma che introduce, ma, di
solito, dopo la prima parola.
valore avversativo:
Vulgus splendorem et gloriam Caesaris vitae inspicit, sollicitudinem autem et laborem non
perspicit. (da Cic.)
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“Il popolo guarda lo splendore e la gloria della vita di Cesare, però non ne coglie l’affanno e la
fatica”.
Vero
Vero ha valore analogo ad autem; anch’essa è pospositiva:
Dolor novus multos consolatores invenit, inveteratus vero multos derisores. (Sen.)
“Un dolore recente trova molti consolatori, uno di lunga data, invece, molti derisori”.
Tamen
Tamen corrisponde all’italiano “tuttavia”:
Esercizio
1. Studium ac voluptas flectunt non homines solum sed vero feras cunctas. (Lucr.) 2. Rex
Numidarum copias auxiliis crebro augebat. Tum vero ad summam desperationem nostri perveniunt.
(Caes.) 3. Honorem Marcus per verecundiam primo recusabat, postea tamen recipiebat. (Hist. Aug.)
4. Inimici Cassium statim interficiunt, caputque eius (traduci la sua testa) portant ad Marcum
Antonium. Marcus tamen non exultat interfectione Cassii. (Hist. Aug.) 5. Saepe premit et urget
infesta fortuna, cedere tamen turpe est: locum tuum tene. (Sen.)
• Davanti alle forme del verbo sum che iniziano per vocale, pro- aggiunge una -d- eufonica:
prodes, prodest, prodesse, ecc.
• I composti di sum costituiscono spesso un nucleo a due argomenti con nominativo e dativo:
Romanorum copiae proelio intersunt = le truppe dei Romani partecipano alla battaglia.
Composti di eo
Esercizio
Anche in prodeo e redeo compare la d eufonica che abbiamo visto in prodest, etc….
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Esercizio
1. Opportune adest L. Plaetorius. 2. Germani Rhenum transibant et in Galliam magna multitudo
veniebat. 3. Bonus civis semper abest a civilibus controversiis, sed numquam deest officio. 4.
Themistocles consiliis et iudiciis semper intererat. 5. Verus amicus, etiam si abest corpore, adest
consilio. 6. Drusus, Liviae filius, mortem in proelio obit. 7. Etiam in adversa fortuna numquam
Hannibali constantia deest. 8. Claram Marcelli mansuetudinem, inusitatam inauditamque
clementiam, paene divinam sapientiam non praeteribo. 9. Equites hostium castra circumeunt. 10.
Germanorum gentes quotannis una coeunt. 11. Exeunt e magistri ludo discipuli. 12. Post Caesaris
victoriam Galli ad colloquium prodeunt.
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