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Oltre la mente

Una vita intera è passata a me d’innanzi,


Come l’attimo dell’amore che crea e si dilegua.
Passò come il lampo tempestoso dell’incerto avvenire.
Mai mi ero accorto che pensavo, in questo fluir del
Tempo oblio degli atti compiuti.

Mai avevo capito che la Mente pensava per me;


Così decisi di abolirla e mi osservai pensare.
Dove credevo di trovare limpidi pensieri, vidi
Solo sporcizia e putredine, marciume personale.
Chiesi chiarezza ed ebbi confusione, annebbiamento,
il disordine di una vita sprecata.

Cercai la pace e trovai la guerra,


e conflitti interni tra Io e me.
Provai a stare in silenzio e sentii l’urlo della folla
A me d’intorno, guaire come una muta di cani randagi.
Con la forza della disperazione, di chi cieco vuol
Guardare la luce del Sole, scesi più in fondo a me
Stesso e mi vidi qual realmente Io Sono.
Nere nubi si addensarono nel mio cuore e l’angoscia
Prese l’Anima mia; persi ogni punto di riferimento.
Ebbi paura perfino di me stesso, ma pregai.
Pregai per il Cielo e per la Terra, per la Vita e per la Morte,
per il Bene e per il Male, per Satana e per Dio.

Al Crepuscolo seguii la notte buia e in essa nuovi


Punti di riferimento riaffiorarono.
E quando l’alba di un nuovo giorno mi trovò sereno e tranquillo,
un improvviso squarcio oltre l’azzurro del Cielo Infinito
Lasciò penetrare un dorato raggio di luce che si posò sulla mia fronte.
E per Me fu Satori, Samadhi, Dio, Io.

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