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SOMMARIO
• Sistemi costruttivi
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Approccio prestazionale nella progettazione antisismica
• Le Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al DM 14/01/2009, così come le più avanzate
norme e linee guida internazionali (ATC-40, Fema 273, Seaoc Blue Book), si basano su
un approccio prestazionale (Performance Based Seismic Design)
• Evoluzione dell’approccio di progettazione ⇒ realizzare strutture con un controllo più
articolato delle capacità di risposta e del potenziale danneggiamento
• Gli approcci prestazionali prevedono in genere 4 diverse “condizioni” (stati limite) in cui la
struttura può trovarsi a seguito del verificarsi di un evento sismico:
- 2 Stati Limite di Esercizio: Operatività, Danno
- 2 Stati Limite Ultimi: Vita, Prevenzione del Collasso
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OBIETTIVI PRESTAZIONALI
4
STATI
LIMITE
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Definizione dell’input sismico
• Sisma ⇒ accelerazione nella struttura ⇒ forze d’inerzia sulla struttura (F = ma)
• Il modello di riferimento per l’azione sismica è dato dallo spettro di risposta elastico
(diagramma che riporta, in funzione del periodo proprio, l’accelerazione assoluta
massima su una struttura elastica lineare ad un GDL soggetta a sisma)
Forza d’inerzia su una Spettro di risposta elastico
F m Se(T) struttura elastica lineare
F = mSe (T )
dovuta al sisma
k Periodo proprio
ag m = massa
m W
T = 2π = 2π W = peso totale della struttura
k gk g = accelerazione di gravità =
9.81 m/sec2
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Criterio di progetto fondato sulla
duttilità (Stati Limite Ultimi)
Diagramma
Duttilità disponibile FF Duttilità
Forza-spostamento
disponibile
x
FFyy FF
F
F m m y y µD = xu / xy
x x
xx y
y xx u
u
Duttilità richiesta
x(t) Diagramma
F
F m F Forza-spostamento CRITERIO DI PROGETTO ALLO
FFy
y
STATO LIMITE ULTIMO
ag(t) xx
µR ≤ µD
xy
xmax
xx umax
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SPETTRO DI PROGETTO ALLO STATO LIMITE ULTIMO
1.2
Zona in cui la riduzione
1
di Se varia da 0 a q
Se (T )
Sd =
0.8 Serie1
Se Serie5
Sd [g]
0.6
q 0.4
Sd
0.2
valida per T≥TB
0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4
T [sec]
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Tipologie strutturali
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SPETTRI DI PROGETTO: allo stato limite ultimo per
edifici in c.a. e allo stato limite di danno
1.2
Spettro elastico
1 Edifici
Strutture a telaio q=5.85 regolari in
0.8
Strutture miste q=4.8 alta duttilità
Sd [g]
0.6
Strutture a pareti q=4.4
0.4 Strutture a nucleo q=3
0.2
0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4
T [sec] 1.2
Spettro elastico
1
SLU q=5.85
NTC: diversa forma dello 0.8 SLU q=4.4
spettro allo stato limite di SLU q=4.8
Sd [g]
2.a) Analisi statica non lineare: analisi statica svolta con un modello non lineare della
struttura incrementando le forze in modo da fare crescere lo spostamento orizzontale di
un punto di controllo (spostamento in sommità) fino al raggiungimento del collasso
Wi hi F3= 8020 kg
Fi = Fh
∑W j hj F
F2= 5346 kgi
Wi
fondazioni
A
Wi e Wj = peso delle masse ai piani i e j 16
Edifici intelaiati con tamponamenti in muratura
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INFLUENZA DEI TAMPONAMENTI
Danni ai
tamponamenti
e tramezzi
dovuti agli
spostamenti di
interpiano
18
INFLUENZA DEI TAMPONAMENTI
19
INFLUENZA DEI TAMPONAMENTI
• Gli effetti dei tamponamenti nelle analisi devono essere valutati considerando
l’elevato grado di incertezza collegato al loro comportamento
• Nella definizione del modello alcuni elementi strutturali, considerati “secondari”, e gli
elementi non strutturali autoportanti (tamponature e tramezzi), possono essere
rappresentati unicamente intermini di massa (tamponamenti in muratura non
collaboranti), considerando il loro contributo alla rigidezza e alla resistenza del sistema
strutturale solo qualora essi possiedano rigidezza e resistenza tali da modificare
significativamente il comportamento del modello
• Un procedimento può
essere quello di
incrementare le azioni di
calcolo per i pilastri e le
pareti di tali piani di un
fattore pari a 1.4.
Collasso del piano terra
(L’Aquila)
MB,Rd + M A,Rd
VB = γ Rd γ Rd = 1.2
lp
MRd = momenti resistenti delle sezioni di
estremità della parte priva di tamponamento
lp = altezza della parte priva di tamponamento
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EFFETTI LOCALI DEI TAMPONAMENTI IN MURATURA
(a)
(b)
• Nel caso di tamponamenti non estesi per l’intera altezza dei pilastri (a) e nel caso di
tamponamenti presenti solo su un lato del pilastro (b) si deve assumere come zona
critica (in cui disporre staffe di contenimento raffittite) l’intera lunghezza del pilastro
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COLLASSO DI COLONNE CORTE
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VERIFICA DEGLI ELEMENTI NON STRUTTURALI ALLO SLU
Fa = forza sismica totale agente al centro di massa dell’elemento non strutturale nella
SaWa direzione più sfavorevole
Fa = Wa = peso dell’elemento
qa
Sa = accelerazione massima, adimensionalizzata rispetto a quella di gravità, che
l’elemento subisce durante il sisma allo SLU
qa = fattore di struttura dell’elemento
⎡ 3 (1 + Z / H )
ag ⎤ Fa
Sa = S ⎢ − 0.5 ⎥
g ⎣1 + (1 − Ta / T1 )2
⎦
29
VERIFICA DEI TAMPONAMENTI ALLO SLU
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VERIFICA DEI TAMPONAMENTI ALLO SLU
• Le tecniche suggerite sono efficaci per tamponature interamente confinate dal telaio in c.a.,
grazie all’meccanismo di resistenza “ad arco” che si oppone all’espulsione fuori dal piano.
• Per tamponature esterne non confinate del telaio (es. faccia a vista) è necessario introdurre
dei collegamenti al paramento interno confinato dal telaio o alla struttura in c.a.
• L’Eurocodice 8 dà disposizioni più articolate per le tecniche applicabili per la riduzione del danno,
menzionando anche legature ancorate nelle colonne e annegate nei letti di malta delle
tamponature, montanti e fasce di irrigidimento.
Esempio di
parete esterna di
tamponamento
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CRITERI DI VERIFICA AGLI STATI LIMITE DI ESERCIZIO
dr < 0.005 h
Tamponamenti
flessibili
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Modelli per l’interazione telai-tamponamenti in muratura
Risposta semplificata
Em = modulo elastico
elasto-plastica K biella = Em 0.1t muratura
t = spessore
K tamp = K biella cos α 2
muratura
Fu,tamp
δ y ,tamp = δ u,tamp ≈ 0.004h
δy δu
K tamp
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ESEMPIO
Telaio di c.a.
h = 350 cm
l = 500 cm
Ec= modulo elastico calcestruzzo = 200000 kg/cm2
Mu=momento ultimo pilastri= 2000000 kgcm
I = momeno d’inerzia pilastri (50x50) = 520833 cm4
4Mu
Fu,telaio = = 22857 kg K
h telaio = Fu / δ y = 60952 kg/cm
Fu h3
δ y ,telaio = = 0.375 cm δ u,telaio ≈ 0.03h = 10.5 cm
24Ec I
Tamponamento
K biella = Em 0.1t = 172800 kg/cm
t = spessore = 24 cm
Em = modulo elastico muratura = 72000 kg/cm2
K tamp = K biella cos2 α = 115973 kg/cm
fvk0 = tensione tangenziale ultima muratura =
2kg/cm2
fvk 0 lt
Fu,tamp = = 40000 kg
Fu,tamp 0.6
δ y ,tamp = = 0.34 cm
K tamp δ u,tamp ≈ 0.004h = 1.4 cm
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ESEMPIO
70000
Telaio tamponato
60000
Telaio
Tamponamento
50000
40000
Taglio [kg]
30000
20000
10000
0
0 2 4 6 8 10 12
Spostam ento [cm ]
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Esperienza del terremoto dell’Aquila
• In altri casi casi proprio l’irregolarità dei tamponamenti ha contribuito al collasso della
struttura o a un significativo danneggiamento degli elementi strutturali a causa di effetti locali
• In molti casi si sono verificati ribaltamento fuori piano dei tamponamenti in edifici che
hanno subito danni strutturali limitati o non eccessivi (Ospedale S.Salvatore, Facoltà
d’Ingegneria)
• Significativi danneggiamenti dei componenti architettonici (tramezzature, tamponature,
controsoffittature), elettrici e meccanici (tubature, ascensori, caldaie, ecc.), contenuti (scaffali)
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Foto L’Aquila
40
Ospedale S.Salvatore L’Aquila
Ribaltamenti di tamponamenti
41
Facoltà di Ingegneria L’Aquila
42
Simulazione edificio Viale Aldo Moro 9 L’Aquila
1r 2r 1r
3r 3r
480
320
4r 4r
7
1600
P
G
320
4f 6 6 4f A
3f 5 Y 5 3f 480
1f 2f X 1f
43
Simulazione edificio Viale Aldo Moro 9 L’Aquila
2
21 Analisi Time History lineare
Label
MX 39 t-m
Momento 2,5,18,21
flettente Label
MY 38 t-m
2,5,18,21
5 Sforzo Label
N 49 t
assiale 5,18
44
Simulazione edificio Viale Aldo Moro 9 L’Aquila
46
Strutture in muratura portante
47