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Fenomenologia della fatica e inquadramento storico Le filosofie di progetto a fatica Richiami sul metodo Stress-Life Richiami di Meccanica della Frattura Prove su strutture complete Determinazione dello spettro di carico Modalit di applicazione Durata delle prove a fatica Misure durante le prove
Quando un componente meccanico o unintera struttura vengono caricati con forze esterne ciclicamente o casualmente variabili ripetuti nel tempo, pu avvenire una rottura a fatica, sebbene nessuno dei cicli di carico applicati possa apparentemente danneggiare il componente. Nella maggior parte dei casi, lintensit delle forze esterne che costituiscono la storia di carico tale che la loro singola applicazione non produce nessun danneggiamento apprezzabile.
Non possibile definire con certezza il momento della transizione da una fase alla successiva, in quanto il numero di cicli necessari a completare ciascun passo del processo di danneggiamento dipende fortemente dal materiale, dalla geometria del pezzo, dalla modalit di carico e dalle condizioni ambientali di servizio. Pertanto, descrivere analiticamente il processo di danneggiamento a fatica unoperazione molto complessa. Necessit di un approccio probabilistico anzich deterministico.
Prende sempre origine in una zona critica della struttura o del componente, corrispondente alla regione dove si ha la massima concentrazione degli sforzi, (es. discontinuit causata da un cambiamento della sezione, una finitura superficiale, ...); Numerosi punti di possibile enucleazione della cricca, ma soltanto in uno di essi la cricca evolve fino a determinare la rottura del provino. Applicazioni reali: a causa della morfologia del componente e della condizione di carico, generalmente evidente qual la sorgente di enucleazione che diventa predominante per la rottura. La dispersione dei risultati delle prove di vita a fatica viene sensibilmente ridotta.
Linee di avanzamento
passo I
fatica
oligociclica)
ad
elevata
high cycle fatigue (HCF o fatica policiclica), in cui si rimane in campo elastico. Le curve di resistenza a fatica devono perci essere ottenute in condizioni di deformazione costante (-N), nel primo caso, e di sforzo costante (S-N), nel secondo (metodo stress-life). Low cycle fatigue -> da 10 a 100'000 cicli High cycle fatigue -> oltre i 100'000 cicli
Inquadramento storico
1850 - 70 1903 1944 - 45 Whler effettua prove di fatica su provini e su assali ferroviari Cricche di fatica nellalbero dellelica del velivolo dei fratelli Wright ritardano il primo volo Perdita di 20 bombardieri Vickers da parte della RAF. Aumento generalizzato dei problemi di fatica dovuto a strutture metalliche, incremento della velocit di volo, 1954 1973 1988 Perdita di due Hawker Comet in volo Perdite di velivoli F111 per rotture agli attacchi alari Incidente del velivolo Boeing 737 della Aloha Airlines con scoperchiamento in volo di alcuni metri di fusoliera
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YEAR
STATEMENT Particular care must be taken to avoid the use of standard eyebolts (with less then 1/8 - inch shank radius) in locations on the control system and surfaces where vibration might cause fatigue failure. In the detailed design of members and fittings, care shall be taken toward preventing fatigue failures by proper material distribution and shape. The structure shall be designed, in so far as practicable, to avoid points of stress concentration where variable stresses above the fatigue limit are likely to occur in normal service
REFERENCE "The Handbook for Airplane Designers", U.S. Department of Commerce, October 1927 "Aeronautics Bulletin" n. 7-A, U.S. Department of Commerce, October 1934 Part 04 b, Civil Air Regulations issued by the Civil Aeronautics Board
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Il progetto e lo sviluppo del De Havilland Comet cominci nel settembre del 1946. Il velivolo risultava avveniristico sotto numerosi aspetti, uno dei quali era che la pressione in cabina raggiungeva gli 8.25 psi, quasi il doppio di qualsiasi aereo da trasporto pressurizzato fino ad allora concepito. Laeroplano De Havilland Comet G-ALYP si disintegr in volo a circa 30000 ft di quota e cadde presso lIsola dElba il 10 gennaio del 1954. Il velivolo al momento dellincidente aveva compiuto 3680 ore di volo, corrispondenti a 1286 voli pressurizzati. La flotta dei Comet venne messa a terra nello stesso anno in seguito ad un incidente analogo avvenuto a Napoli l8 aprile 1954.
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La filosofia safe life (vita sicura) prevede che lelemento strutturale non sia soggetto ad alcun tipo di rottura durante la propria vita operativa. Per assicurarsi di ci, sono previsti, sia dal punto di vista analitico che sperimentale, fattori di dispersione (scatter factor) assai elevati (da 3 a 6). Una volta raggiunto il limite di vita, lelemento strutturale viene sostituito, anche se apparentemente non mostra alcun tipo di rottura. E utilizzata ancora per elementi strutturali per i quali sia impossibile introdurre ridondanza, oppure per quegli elementi per i quali eventuali danneggiamenti (cricche) non sono individuabili mediante ispezioni, prima che questi non abbiano gi raggiunto le dimensioni critiche.
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Lobiettivo di tale filosofia progettuale quello di realizzare una struttura tale per cui, anche se un componente danneggiato, tale rottura non porti alla perdita catastrofica dellintera struttura. Occorre dimostrare che sempre garantita una capacit residua di resistenza della struttura che comunque deve essere in grado di reggere al carico di esercizio applicato anche in presenza di cricche o rotture. Uno degli strumenti di cui si serve tale filosofia la progettazione ridondante: una costruzione ridondante permette di dividere le linee di tensione in direzioni di carico multiple. Sono previsti, sia dal punto di vista analitico che sperimentale, fattori di dispersione (scatter factor) piu bassi (dellordine di 2).
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UNSTABLE CRACK GROWTH IS PREVENTED BY THE PRESENCE OF STIFFENERS PLUS CRACK STOPPER STRAPS, WHICH DRASTICALLY REDUCE THE VALUE OF K AS THE CRACK TIP APPROACES. APPLICATION: FUSELAGE AND WING PANELS
IF CRACK GROWTH CAUSES A PARTIAL FAILURE, THIS IS LIMITED IN EXTENSION AND THE REMAINING PART CAN SUSTAIN THE PRESCRIBED LOAD APPLICATION: WING PANELS
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Rib Side
Pivot Area
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Gruppo Pivot
CERNIERA INBD & OUTBD FORI ALLEGGERIMENTO INBD & OUTBD
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La filosofia Damage Tolerance fu introdotta intorno allanno 73 in seguito ad una serie di incidenti occorsi ai velivoli F111. Una cricca presente nella zona di attacco del sistema di variazione dellangolo di freccia determinava la perdita dei velivoli.
Un velivolo F111 e le dimensioni del difetto nellelemento (ottenuto per forgiatura) di collegamento del sistema di variazione dellangolo di freccia.
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Lo scopo della filosofia DT per strutture metalliche quello di definire per ciascun elemento strutturale un appropriato calendario di ispezioni cosicch le cricche (gi presenti o formatesi in seguito allutilizzo) non si propaghino fino alla rottura prima di essere individuate. Ci si applica a tutti i principali elementi strutturali, eccetto quelli per cui il costruttore pu dimostrare che un approccio DT non praticabile, nel qual caso viene adottato un approccio safe-life con opportuni fattori di scatter. Un elemento strutturale principale quello la cui rottura comporta la perdita dellintero velivolo. Pu rispondere ad una di queste caratteristiche: bassi margini di sicurezza; alte concentrazioni di sforzo; alte velocit di propagazione delle cricche In generale, esistono un centinaio di questi elementi per ogni velivolo: il numero e la posizione dipende dal tipo di velivolo.
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Esempio di incidente su un DC10 (esplosione di un motore) con danni limitati grazie alle caratteristiche damage tolerant del velivolo
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Selezione degli elementi strutturali principali; Identificare lo spettro di sforzo agente; Definire le condizioni ambientali agenti; Definire la velocit di propagazione della cricca; Determinare la resistenza alla frattura; Determinare la dimensione critica in condizioni di carico limite per ogni posizione della cricca; Determinare le curve di crescita delle cricche per ogni punto analizzato. Dato il numero elevato di punti da analizzare, impossibile farlo sperimentalmente --> importanza degli strumenti di analisi basati sulla meccanica della frattura (MdF). Scopi della MdF: 1. 2. Valutare leffetto delle cricche sulla resistenza; Definire la crescita del difetto come funzione del tempo.
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Immagine termografica di una parte della giunzione di fusoliera causa dellincidente. Nella parte di sinistra si notano diverse cricche intorno ai rivetti e la quasi totale assenza della gomma protettiva usata nella giunzione
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Other structure
Residual strength
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Filosofia Safe Life Filosofia Fail Safe Filosofia Damage Tolerance Wide Spreade Fatigue
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sforzo alternato
400 300 200 100 105 106 107 108 109
N numero di
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Diagramma di Haigh
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linea di Soderberg
linea di Goodman
le dimensioni del componente; la tipologia del carico; la presenza di intagli e di fori; la finitura superficiale; i trattamenti superficiali.
e kf
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e'
curva modificata
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Vita prevista =
i =1
ni =1 Ni
ni = Numero di cicli al livello di carico i Ni = Numero di cicli che porta a rottura per il livello di carico i Le approssimazioni insite nel metodo sono le seguenti:
Non tiene conto dellordine con cui si presentano i carichi Lesperienza mostra rotture con sommatorie diverse da 1 Non tiene conto di fenomeni quali il crack-closure
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Metodi di conteggio
Per applicare la teoria del danno cumulativo, indispensabile estrarre dalla reale storia di carico i blocchi di carico ad ampiezza costante coi quali calcolare il danneggiamento parziale tramite le curve di resistenza a fatica. Per eseguire questa operazione si utilizzano i metodi di conteggio. Un buon metodo di conteggio deve saper individuare nel ciclo esaminato la massima escursione dello sforzo o della deformazione, cio la distanza che separa il picco pi alto dalla valle pi bassa, ed in successione tutte le altre variazioni di entit minore. Ciascuna di queste viene considerata un evento danneggiante, al quale viene assegnato una quota di danneggiamento correlata all'entit della variazione dello stato di sforzo o di deformazione. Sommando i danneggiamenti Di provocati dalle singole escursioni si arriva ad una stima del danneggiamento prodotto dall'intero ciclo di carico.
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B F C H A G E
Metodo Rainflow
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Calcolo degli sforzi per carichi unitari Correzione degli sforzi (effetti intaglio, sforzo medio) Storia temporale degli sforzi Conteggio Calcolo del danno cumulativo
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tipi di carico concentrati E.R.U. distribuiti Spigot componenti gravose Fy pilone e Spigot Fz Spigot
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E.R.U. anteriore
E.R.U. posteriore
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KI 3 cos 1 sin sin 2 2 2 2r KI 3 y = cos 1 + sin sin 2 2 2 2r KI 3 xy = cos sin cos 2 2 2 2r z = 0 tensione piana
x =
z = 0 deformazione piana yz = zx
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x =
Le tensioni sono proporzionali alla grandezza KI mentre i fattori rimanenti forniscono semplicemente le variazioni al variare di r e di . Le tensioni aumentano rapidamente allavvicinarsi allapice stesso. La grandezza del campo di tensioni vicino allapice della cricca pu essere caratterizzato calcolando il valore di KI, che quindi fornisce una misura della severit della cricca.
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K I = lim y 2r
r , 0
K I = a
dove: a= lunghezza della cricca = tensione applicata = funzione della geometria della struttura
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K I = a
il valore critico di tensione applicata per causare la rottura, per una lunghezza di cricca a ed un dato materiale di resistenza a frattura Kc, :
c =
Kc
a
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K th Equazione elaborata da NASA, ESA e 1 1 f da K NLR negli anni 90 ed in grado di = C K q dN 1 + R K max descrivere lintera curva 1 Kc
n
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R=
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Il crack-closure
Nel 1969 Elber formul la teoria riguardante il fenomeno del crack closure. Durante la propagazione di una cricca in presenza di carichi alternati, la cricca rimane chiusa per una certa porzione del carico applicato (anche se questo carico di trazione). Questo effetto dovuto alla presenza di tensioni residue allapice della cricca stessa, attorno alla zona plastica. Tali tensioni residue possono essere in compressione, e quindi, una parte del carico esterno viene spesa per vincere leffetto di tali tensioni mentre la rimanente parte di carico viene impiegata per aprire la cricca e propagarla.
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Il crack-closure (2)
Il carico che ha effetto nella propagazione indicato dal valore Keff , depurato della quota Kop (detta di opening) necessaria a vincere le tensioni residue in compressione che chiudono lapice della cricca. Lequazione di crescita tiene conto di questo effetto mediante il valore f. Agli alti valori di R la cricca pu considerarsi sempre aperta, e la curva da/dN- K, una curva da/dN- Keff.
f =
K op K max
p
K th n 1 1 f da K = C K q dN 1 + R K max 1 Kc
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Tensioni Residue dovute alla presenza della zona plastica del carico applicato.
Tensioni Residue dovute alla presenza di una pi vasta zona plastica provocata dal sovraccarico
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Nf =
ai
f (K , R)
da
dove Nf rappresenta il numero di cicli necessari perch la cricca si propaghi dal valore iniziale ai al valore finale af. Conoscendo lespressione di f possibile risolvere lintegrale per via numerica.
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Prove su componenti (caratterizzazione dei materiali) Filosofie di progetto a fatica Scelta degli spettri di carico Meccanica della frattura Prove full-scale Misura in condizioni operative dei corretti spettri di carico Controlli non distruttivi Filosofie di manutenzione
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Le prove di fatica
Le prove di fatica su componenti e strutture complete devono tener conto dei seguenti aspetti:
Determinazione dello spettro di carico; Modalit di applicazione dei carichi; Frequenze di applicazione del carico; Misure durante le prove; Ispezioni periodiche; Controlli non distruttivi; Definizione dei calendari dispezione.
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Valido per la superficie inferiore alare allattacco ala fusoliera; Dati provenienti dai profili di utilizzo dei velivoli BAC 1-11, DC- 9 e
Boeing 737 di Lufthansa;
Carichi da raffica calcolati per Fokker F-27 e DC-10 (ESDU) I carichi di atterraggio e decollo derivano principalmente dai calcoli
dei costruttori;
rappresentativo delle accelerazioni tipiche di un velivolo da trasporto civile durante le normali condizioni di utilizzo.
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Valido per la superficie inferiore alare allattacco ala fusoliera; Dati provenienti da 342 voli di 5 velivoli militari: da ciascuno sono
stati ricavati 40 voli tipo, per un totale di 200 voli;
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Importanza della corretta definizione dello spettro di carico; Necessit di disporre di uno spettro verosimile fin dalle fasi
di progetto preliminare;
Spettri standard non attendibili per lintero velivolo; Integrazione coi sistemi HUMS (Health and Usage Monitoring Systems).
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Una descrizione della vita operativa tramite un approccio missionsegment-by-mission-segment basato su:
Definizione delle missioni Definizione delle condizioni critiche Definizione degli spettri di terra Descrizione della vita operativa
La possibilit di imporre spettri sia di tipo conforme a quanto imposto dalle normative, sia di tipo personalizzato; La randomizzazione dello spettro finale per una verifica di robustezza del risultato ottenuto.
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1.0
1.5 2.0
2.5 3.0
3.5 4.0
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5.0 5.5
6.0 6.5
7.0
7.5
8.0
8.5
Nz
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Modalit di prova
Attrezzatura simile a quella delle prove statiche (martinetti idraulici ed eventuale alberatura di carico) Necessit di accelerare lapplicazione dello spettro per ridurre i tempi di prova, mantenendosi lontani dai modi propri di vibrare
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Capacit dellattrezzatura di carico (martinetti, impianto idraulico, etc) di incrementare la frequenza di applicazione del carico; Mantenersi lontani, e al di sotto, delle frequenze proprie della struttura, altrimenti la condizione di carico realmente applicata risulta amplificata dalla risonanza eccitata ad una determinata frequenza di applicazione del carico; Evitare il surriscaldamento eccessivo (caso di provini in materiale composito)
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