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web
Tommaso V. Botto
tommibotto@tin.it
Gorizia, 2001
Internet
Le ricerche
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Gli strumenti
Sono costituite da liste di siti web, dei quali vengono memorizzati gli indirizzi, suddivisi in
categorie a seconda dell’argomento, con una breve descrizione che raccoglie poche informazioni sul
sito. Potremmo asserire che le directory mirano più alla qualità che alla quantità d’informazioni. Le
categorie e le descrizioni sono indicate dagli sviluppatori dei siti ed esaminate da personale
specializzato; l’inserimento di un sito in una categoria può avvenire gratuitamente o a pagamento; è
da rilevare che queste liste sono basate sul giudizio di esseri umani e non sono sempre compatibili
col nostro modo di pensare e colle nostre esigenze.
E’ importante constatare che una categoria porta alla pagina iniziale di un sito: è necessario
esplorarlo per poi trovare il documento voluto; perciò essa è utile quando si ha un vaga idea di ciò
che si vuole ottenere dalla ricerca e quando si ha tempo per farlo. Altavista (che fornisce una guida
sapientemente elaborata per migliorare le proprie facoltà di ricerca on-line) paragona l’utilizzo di
questa risorsa all’andar per i negozi del centro in cerca di un regalo non ben definito, soffermandosi
a guardare tutte le vetrine, anche divertendosi, lasciandosi guidare dalla globalità delle offerte.
Bisogna pure considerare che le directory vengono organizzate come biblioteche in cui a
domande molto specifiche seguono tempi molto lunghi di consultazione; non è da trascurare il fatto
che alle categorie vanno segnalati poi gli aggiornamenti: se ciò non accade gli indici rischiano di
diventare obsoleti.
L’uso di questi strumenti è facilmente intuibile; è opportuno comunque, le prime volte
almeno, soffermarsi a leggere le “istruzioni per l’uso”, facilitate nella consultazione dalla
onnipresenza delle FAQ (Frequently Asked Questions), una sorta di prontuario capace di dare
risposta immediata alle domande più ricorrenti; questo ulteriore strumento, se ben organizzato ed
aggiornato può dimostrarsi, nella pratica, veramente utile a risolvere ogni dubbio.
Molti servizi di questo tipo consentono oltretutto di restringere il campo di ricerca
utilizzando gli operatori booleani, del tipo AND (implica di ricercare documenti che contengano
entrambe le espressioni messe in relazione), OR (documenti che contengano almeno una delle due),
NOT (documenti che escludano quella data espressione), NEAR (ricerca una parola usata in
prossimità di un’altra).
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Motori di ricerca (indici web per parola)
I motori di ricerca sono generalmente servizi forniti sul web da organizzazioni la cui fonte di
sostentamento economica primaria è la pubblicità (web advertising) e ,a volte, gli introiti derivanti
dalle quote pagate da amministratori di siti per assegnare ai loro prodotti maggiore visibilità (cioè
rendersi il più possibile visibili agli utenti facendosi inserire in queste “catalogazioni”, magari ai
aprimi posti).
Essendo internet un crogiolo di informazioni in continua crescita, si è tentato, sin dai suoi
albori, di porre in opera strumenti specifici per la reperibilità di informazioni, fruibili dagli utenti
con semplicità e senza richiedere da parte loro particolari conoscenze informatiche o matematiche.
Originariamente i primi strumenti di ricerca si suddividevano in “search engines” (che
adottavano come metodo di ricerca quello delle parole chiave) e “yellow pages” o “subjets trees”
(che partivano da una suddivisione in categorie). E’ da sottolineare che questa suddivisione
oggigiorno è ormai superata in quanto la generalità dei motori mette a disposizione
simultaneamente entrambe le funzioni, offrendo la possibilità di scelta tra le due al momento
d’inoltrare la “query”.
Motori di ricerca ante-litteram sono da considerarsi Veronica (Very Easy Rodent-Oriented
Net-wide Index to Computerized Archives) con la quale possono ricercarsi tutte le parole contenute
nei menu dei Gopher (programmi che rendono la ricerca di particolari notizie relativamente
semplice grazie all’applicazione di un’interfaccia molto semplice e pratica) e Archie con il quale si
possono ricercare in tutti i siti FTP mondiali i file che contengono nel proprio nome una particolare
sequenza alfanumerica.
Gli attuali motori di ricerca consistono in siti web (che forniscono anche servizi di posta
elettronica, connessione internet, notiziari, musica, chat,…) collegati in rete a dei “server farm”
(magazzini pieni di computer collegati ad internet) che sono programmati per assolvere
principalmente due funzioni basilari: la raccolta dei documenti di testo disponibili sul web che
consiste nello sguinzagliare dei software chiamati spider (o robot, o worm, o crawler,…), che
scavano sistematicamente nel web assorbendo i link contenuti in tutte le pagine, scoprendo così
nuove pagine; la seconda fase è quella dell’indicizzazione, consistente nella “digestione” di tutti
questi dati, ordinando i documenti trovati in modo che possano rispondere efficacemente alle
domande degli utenti: i testi vengono velocemente analizzati e vengono suddivisi per parole che
verranno aggiunte ad una struttura, detta indice inverso, che sarà usata per i servizi di ricerca.
Quest’ultima funzione richiede l’uso di particolari algoritmi di computo, tuttora oggetti di studio.
Per ogni richiesta verbale (la query tipo fatta dall’utente al motore di ricerca tramite un
sistema di parole chiave digitate dentro un campo prefissato), il motore non può fermarsi a tutte le
pagine in cui le singole parole compaiono almeno una volta. Così infatti causerebbe un intasamento
dispersivo di risposte, spesse volte inutili. Per ogni documento selezionato viene calcolato un grado
di pertinenza, basato sulla frequenza, la vicinanza, la presenza nel titolo o nei paragrafi delle parole
ricercate… questi risultati vengono poi presentati all’utente seguendo un ordine decrescente (per
pertinenza appunto).
Questi spider consentono di catalogare rapidamente centinaia di milioni di pagine web, di
tenerne sempre aggiornato l’indice e di rielaborarle valutando le novità e i nuovi collegamenti ad
altre pagine: numerosi motori consentono oltretutto di ricercare non solo testi ma anche
direttamente immagini, video e file musicali (per lo più in formato mp3), rendendo ancora più
diretta, veloce e pratica la ricerca di queste tipologie di file.
Il problema dell’eccesso d’informazione parrebbe scongiurato se non fosse che questi
elaborati sistemi di ricerca, essendo dei programmi governati da “macchine”, hanno difficoltà ad
individuare senza l’intervento umano, omonimie, sinonimie e contenuti semantici dei siti web.
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Indubbiamente il vantaggio primo del motore di ricerca (rispetto alle web-directory) consiste
nel fatto che esso guida la ricerca portando l’utente direttamente alla pagina scelta (senza ulteriori
navigazioni all’interno d’un sito), il tutto in tempi strettissimi (due secondi al massimo).
Secondariamente, ma non per ordine d’importanza, è da notare che gli spider rilevano
automaticamente qualsiasi cambiamento, aggiornando costantemente gli indici, rilevando
soprattutto le novità da intendersi come i nuovi ingressi, l’apertura di nuovi siti o di nuove pagine.
Possono essere aiutati in questa funzione di iper-esplorazione dagli “add-URL”: funzioni di
segnalazione di nuovi siti, identificati appunto dall’URL (Universal Resource Locator, l’indirizzo
web vero e proprio ), da parte degli utenti ma soprattutto degli sviluppatori dei siti (web-master), i
quali hanno solo vantaggi dall’amplificare la visibilità del loro sito, nella pratica, queste
segnalazioni giungono all’indicizzazione nel giro di due o tre settimane, se avviate nei canali
gratuiti.
L’uso dei motori è consigliabile nel caso si abbia necessità di trovare velocemente
un’informazione particolare e ben definita (una citazione, una definizione, una persona della quale
si conosca nome e cognome, una particolare ricetta): per tornare al paragone della guida di
Altavista, è come uscire per comprare un regalo, sapendo già cosa comprare e magari in quale
negozio.
Domini di ricerca
E’ importante sottolineare ancora che gli indici sono elaborati in automatico, in relazione
alle frasi e alle parole trovate sul web: tali informazioni non vengono riorganizzate né filtrate da
interventi umani. La loro obiettività parrebbe assicurata ma è meglio adoperare cautela in
quest’affermazione.
Ponendo la medesima query a differenti motori di ricerca, si evince subito che i risultati
ottenuti sono differenti sia in termini quantitativi che qualitativi: questa peculiarità trova origine nel
“come” e “da dove” ciascun motore effettua la propria ricerca rispetto al “che cosa” si chiede: ogni
“macchina” ha il suo circuito, variabile nelle dimensioni, ogni motore ha il suo dominio di ricerca
(numero e tipo di documenti vagliati) entro cui esso lavora. C’è comunque qualcuno (una persona)
che guida questo motore, indicandogli a priori entro quali confini esso può operare, impedendogli di
valicare tali limiti.
Non si vuole in questa sede alimentare discussioni filosofiche di stampo fanta-politico (sullo
standard del film Matrix, anche se…) ma è importante evidenziare che comunque questi servizi
gratuiti (per l’utente-navigatore) di “orientamento” nella giungla internet sono governati da persone
che con la loro discrezionalità possono in qualche modo filtrare ed escludere qualcuno dal “giro”.
Portando un esempio pratico (neppure troppo criticato on-line), il motore di ricerca GoTo
(ma non solo questo) applica la formula “cost per click”, ossia una società offre un tot (25 cent di
dollaro) al motore che convoglierà sul suo sito visitatori che erano partiti da una query ad essa
attinente. Quest’uso è assai diffuso e qualsiasi web-master ,anche alle prime armi, viene in contatto
con le lusinghe e le offerte di chi propone tali “affari” che sì, in qualche modo, contribuiscono a
salvaguardare la gratuità del fenomeno internet o, addirittura, a far percepire guadagni al navigatore,
ma che, d’altro canto, inseriscono dei paraocchi a certe tipologie di navigazione.
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L’attendibilità delle fonti
Come investigare tra questa montagna di bit, come racimolare il meglio in questo immenso
giacimento d’informazioni evitando di “prender patacche”? E’ possibile indagare tra le fonti con la
totale sicurezza della loro bontà, certezza ed attendibilità, scongiurando il savio dilemma sulla
veridicità di ciò che si legge (e si guarda) in internet?
La rete stessa (ci piace considerarla nella sua globalità, come una biblioteca, come un
quotidiano d’immense dimensioni) offre spunti d’analisi su questa tematica prevalentemente in area
anglosassone (in italiano troviamo principalmente traduzioni di queste con interpretazioni
personali); vengono spesso proposte metodologie pratiche di verifica dell’attendibilità in merito ad
ambiti specifici (informazioni mediche, fonti giuridiche, documenti di letteratura,…) nelle quali
prevale comunque il rinvio a siti specializzati nel riscontro della validità (information brokering,
internet mining), di non sempre facile e chiara utilizzazione, in cui la discrezionalità degli
sviluppatori non produce che ristretti domini di ricerca.
La chiave di volta di questa querelle risiede nel fatto che internet è accessibile a chiunque
nel suo aspetto produttivo di documenti: chiunque, a bassissimo costo, può pubblicare file inerenti a
qualsiasi argomento con pari dignità “grafica” (c’è chi parla d’impaginazione web ,similarmente a
quella della stampa) e quindi possibilità di consultazione, di modo che qualsiasi testo inerente
all’argomento specifico desiderato, può risultare attendibile e veritiero. Questa democraticità
(anarchia?) esasperata della rete è alla base del suo scompenso di fondo: negli U.S.A. “The NET”
viene considerato scherzosamente come acronimo di “Not Entirely True”, non completamente vero,
capace sì di produrre informazione ma anche cattiva informazione e addirittura disinformazione.
E’ da segnalare che questa tematica viene spesso proposta in documenti web inerenti alla
professione del giornalismo: partendo dal riscontro della evidente rivoluzione metodologica posta in
essere dalla rete in questo settore professionale, principalmente nel giornalismo investigativo e
nell’accesso alle documentazioni d’archivio (capace di sostituire all’occorrenza indicazioni vaghe e
talvolta banali), viene costantemente posto l’accento sull’affidabilità delle fonti in questo turbinoso
marasma di informazioni digitali. La notizia, nella sua dimensione giornalistica, viene definita come
“mediazione dinamica di più fattori”(Magistretti), prodotto finale di due fasi principali: la selezione
del materiale informativo e la sua rielaborazione; è quindi implicito il “rimaneggiamento” (non
esclusivamente negativo) che può essere influenzato da logiche produttive (pubblico, concorrenza)
determinate a loro volta da criteri di notiziabilità e rilevanza (novità, dimensione territoriale
dell’interesse, impatto su altre notizie, valutazioni quantitative e qualitative delle persone coinvolte,
sviluppi futuri dell’evento –scoop, bomba giornalistica,…-). Il sentore generale che traspare dal
pensiero di questi professionisti è che la rete non sia altro che una nuova ulteriore fonte, un
giacimento di informazioni che s’aggiunge ad altri preesistenti: per cui il rimedio
all’informinquinamento –se lo si intende come la prova del nove dell’attendibilità- non esiste;
semmai corre preziosamente in aiuto l’esperienza ed eventualmente quel sesto senso (il senso della
notizia), strumento indispensabile del bagaglio psicoculturale del giornalista professionista.
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Cosa salvare e cosa buttare
Essendo il tamtam un fenomeno di primaria importanza nella produzione di nuove voci nella
rete, bisognerà porre quindi l’attenzione al grado della notizia in riferimento al suo percorso di
diffusione: dovremo quindi distinguere tra informazioni di prima e di seconda mano. In quest’ottica
sarà utile verificare se le notizie trovate sono di tipo ufficiale (prodotte da sistemi formali, come ad
esempio la Camera dei Deputati o il Consiglio dei Ministri), di tipo personale (non ufficiali ma
comunque gestite in prima persona dall’organizzazione o ente al quale si riferiscono) o raccolte
(prodotte attraverso la ricerca ipertestuale in chiave rielaborativa, preferibilmente con annotazioni
bibliografiche). Effettuando questa basilare selezione potremo ulteriormente restringere il nostro
campo d’azione scartando le “voci” più insicure e concentrando la nostra attenzione su quelle di
“prima mano”, più pertinenti e attendibili.
La globalità delle analisi sull’attendibilità delle fonti web non lascia dubbi riguardo al
metodo primo per scovare la certezza: cum grano salis. Solo il buon senso può consigliare, in caso
di dubbio o di palese conflittualità tra i reperti, quale sia più veritiero, quale sia più degno di nota.
Questa nota (onnipresente nelle trattazioni analizzate) parrebbe sconfortare coloro i quali
attribuiscono carattere di scientificità allo strumento internet ma la certezza al cento per cento
riguardo all’attendibilità delle fonti, come peraltro in riferimento all’esaustività degli argomenti,
non è assicurata.
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Ulteriori considerazioni
Come accennato, vi è chi riassume una sorta di chek-list di verifica sulla bontà delle fonti
informative, così riassumibile:
Anche seguendo queste regole ci si può sempre imbattere in documenti che mantengono
delle apparenze fuorvianti, in grado di pregiudicare lunghi tempi in ricerche inutili, se non
addirittura di farci imbattere di evidenti –a posteriori- “pesci d’aprile”. Nella “demografia” di
internet v’è presenza d’estimatori di leggende metropolitane, di burloni (rari), di ciarlatani
(astrologi, maghi e veggenti) e di pseudo-scienziati (guaritori, “bad science”, revisionisti storici,…).
E’ stata rilevata una certa attenzione, riguardo alla sensibilità selettiva delle fonti, nei
requisiti richiesti da talune aziende (perlopiù tutte nell’ambito dei KIWs) per quanto riguarda
domande d’assunzione o ricerca di collaboratori: sinteticamente, viene richiesta un ottima capacità
di “surfing” e di valutazione dell’attendibilità delle fonti. Ciò fa capire quanto questo aspetto
divenga rilevante nell’applicazione e nell’utilizzo –soprattutto a fini pratici- delle cyber-fonti.
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Know-how : analisi di mercato, fornitura servizi internet (gestione siti, spazi gratuiti, applicazioni software),
consulenze pubblicitarie, consulenze tecniche .
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imparziali: i link stessi sono strumenti spesso utilizzati dalla web-advertising ; quindi chiunque Tizio può
linkare “positivamente” il suo amico Caio.
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Servizio: un documento X può essere sempre considerato come un servizio di tipo intellettuale
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E-learning
Riguardo a questa tematica preme innanzitutto sottolineare che, ancor prima della diffusione
del web, il distance-learning era già una realtà: con questo termine vengono indicate le attività di
formazione a distanza che utilizzano strumenti (posta, trasmissioni radiofoniche, trasmissioni
televisive,..) mediante i quali le risorse e i materiali didattici vengono fruiti da discenti localizzati in
un luogo differente rispetto a quello in cui l’offerta didattica viene erogata.
Gli albori di questo fenomeno possono essere circoscritti alla nascita, attorno agli anni Sessanta,
delle prime reti universitarie statunitensi, generate col compito di rendere pubbliche informazioni
didattiche e di ricerca, di renderle fruibili dal maggior numero possibile di studenti, docenti e
ricercatori. Da qui, grazie all’integrazione tra telecomunicazioni e tecnologie informatiche, vi fu un
rapido incremento di nuove soluzioni d’apprendimento a distanza, con la sostituzione dei metodi ed
ausili d’insegnamento tradizionali. Grosso modo la tendenza principale fu quella pratica mirante ad
eliminare la perdita di tempo e di risorse derivante dalla ricerca su supporti cartacei di dati e fonti,
sostituendo quest’attività con la più rapida consultazione di database sempre più aggiornati e
completi.
È utile tenere sempre presente che apprendere attraverso un’interfaccia web implica
comunque un livello avanzato nell’uso della tecnologia: questo tipo di formazione non è quindi
ancora applicabile alle grandi masse, come non lo è per i più giovani o per i più anziani, categorie
queste che necessitano ancora dell’addestramento od aggiornamento specifici.
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E-learning aziendale
Normalmente i corsi on-line aziendali si sviluppano lungo la rete intranet o quella internet:
in quest’ultimo caso la fruizione dell’insegnamento può essere allargata anche ad utenti esterni
all’azienda, aprendo così un mercato di cessione di conoscenze e competenze (know-how) delle
quali possono beneficiare “clienti” esterni all’azienda, previo pagamento di quote d’iscrizione
certificate dall’attribuzione di username e password d’accesso a questi servizi.
Le modalità di formazione on-line seguono le più disparate tipologie; vi sono comunque dei
caratteri comuni tra i diversi tipi di corsi on-line, riguardanti:
2. fruizione del corso: lo svolgimento del corso avviene in maniera sincronica ai progressi del
discente, vagliati tramite una “Skill Gap Analysis” continuativa, mediante la quale viene
costantemente monitorato il livello formativo acquisito rispetto a quello di partenza,
permettendo così di individuare il percorso formativo più idoneo.
3. tutorato: affinché non vi siano lacune conoscitive e la struttura formativa sia il più possibile
appropriata al discente, questi dev’essere il più possibile seguito dai responsabili del corso; a
tal fine vengono utilizzati diversi sistemi, tra i quali preme segnalare:
la collaborazione live via internet (quindi le connessioni in real-time)
la possibilità d’effettuare workshop e lavori di gruppo sincroni (application sharing)
l’eventuale pubblicazione degli argomenti trattati in un archivio web, per facilitare il
ripasso e la consultazione dei documenti, compendiato nelle FAQ (Frequently Asked
Questions) di più immediata fruizione
il teletutoring vero e proprio (videoconferenza, e-mail, chat,..)
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Vantaggi dell’ E-learning
Il docente può trovare in questo sistema agevolazioni e miglioramenti per quanto riguarda:
A livello di organizzazioni, sicuramente le più grandi possono assumersi gli oneri di tali
progetti: nel caso delle PMI invece le condizioni di partenza (scarsità di finanziamenti, limitatezza
territoriale del campo d’azione imprenditoriale, esiguità del numero dei dipendenti e dei
collaboratori) limitano l’applicabilità di tale metodologia di formazione.
La tendenza è comunque quella d’offrire un servizio di formazione costante nel tempo, nella
più completa comprensione del fatto che la formazione culturale (quindi anche tecnica e settoriale)
non ha più a doversi considerare esaurita col termine degli studi scolastici, ma dev’essere
prolungata indefinitamente durante tutta l’attività professionale dell’individuo, per permettere il
costante aggiornamento in un mondo in cui il concetto eracliteo di “panta-rei” conserva tutta la sua
originaria attualità.
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La formazione on-line nella vita di tutti i giorni
Nella vita quotidiana capita tutti i giorni di trovarsi di fronte a termini nuovi, a tematiche
conosciute superficialmente, a prodotti provenienti da luoghi lontani dei quali poco si conosce,..
Genericamente internet può esser inteso come fonte inesauribile ed in continua crescita di
informazioni: in teoria (e spesse volte anche nella pratica) bastano un paio di click e la digitazione
di poche parole chiave per trovare risposta a problematiche e quesiti difficilmente risolvibili tramite
le tradizionali metodologie informative.
Non solo quindi la rete è strumento di perfezionamento delle risorse umane all’interno di
organizzazioni economiche e non: la rete amplia le conoscenze di chiunque perché permette di
consultare archivi e documenti trattando la quasi generalità degli argomenti dello scibile umano.
Più specificamente internet offre grandi opportunità a chi in prima persona segue corsi di
formazione in ambiti scolastici di qualsiasi livello, primo fra tutti quello universitario, per le ragioni
sopra addette: qualsiasi studente può usufruire di risorse didattiche messe a disposizione da
organizzazioni o comunità virtuali per facilitare quelle attività quali consultazioni ed esercitazioni,
fondamentali per un proficuo percorso formativo.
Al di là degli aspetti d’autoapprendimento (lo studente inizia una sua ricerca personale
partendo da un motore di ricerca) sono presenti in rete veri e propri portali didattici, punti
d’ingresso, spesso specializzati, dove è possibile non solo trovare materiale appropriato ma anche
discorrere e confrontarsi con altri utenti in merito a tematiche e quesiti particolari.
La rete non perde mai di vista la propria essenza fondamentalmente pratica, per cui accanto
a formulari matematici, raccolte di versioni latine, esercitazioni d’ogni tipo, troviamo presenti
dizionari, atlanti, calcolatrici specifiche per un determinato livello d’utenza, appunti, suggerimenti e
raccolte di test e prove d’esame, dalla maturità ai test universitari più impegnativi e astiosi, con
relative soluzioni e spiegazioni.
Sicuramente tutto ciò, almeno nel presente e nell’immediato futuro, non consentirà di far
scomparire la tradizionale figura dell’insegnante che spiega davanti ai suoi alunni all’interno
d’un’aula: la componente umana è sempre necessaria anche per temperare il gelo del rapporto con
una rete telematica o con un cd-rom. L’idea generale è comunque quella di perfezionare la rete e le
sue applicazioni didattiche, in modo da garantire forme d’insegnamento sincrone a distanza, da
integrarsi a quelle tradizionali. Per fare ciò è primariamente necessario fornire le basi, e la
disinvoltura, dell’utilizzo delle nuove tecnologie ai discenti come ai docenti: in concreto bisogna
raggiungere l’obiettivo di educare gli attori dell’interazione formativa a servirsi quanto meglio delle
nuove tecnologie, utilizzandole, quando è opportuno in termini di tempo, sicurezza e affidabilità, in
sostituzione di quelle più antiquate.
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Le nuove tecnologie e il lavoro
“L’uso del computer, alla lunga, altererà in modo drammatico l’ambiente sociale del luogo
di lavoro, così com’è conosciuto da noi ora. Non c’è alcuna ragione per cercare di evitare quello
che sta accadendo, perché il cambiamento nelle strutture è, in larga parte già avvenuto”:
così profetizzava Marshall McLuhan (Il Villaggio Globale, 1989) riguardo alle repentine
modificazioni portate dalle nuove tecnologie nella vita quotidiana e nell’articolazione delle
professioni.
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supporti cartacei, di servizi postali, di spostamenti fisici per il reperimento delle informazioni) ma
anche una trasformazione più prettamente formale nello svolgimento di un qualsiasi lavoro
intellettuale che implichi attività di creazione o elaborazione di informazioni (“kiw’s: Knowledge
and data workers”): si fanno strada nuove esigenze (e nuove figure professionali) in materia di
reperimento e archiviazione dei dati, di logiche di apprendimento e di insegnamento delle
conoscenze.
Intendendo l’e-job come un modo di lavorare e non un mestiere a se stante, in cui il lavoro
viene inteso, grazie alle ICT, come un qualcosa a se stante rispetto alla locazione (spaziale), vi sono
in questa tipologia di lavoratori tre principali sottoinsiemi:
1. l’e-worker, ossia quel lavoratore dipendente o autonomo che lavora part-time o full-
time da casa (o da altro posto che non sia il classico ufficio);
3. il mobile worker, determinabile come colui che lavora viaggiando, quindi sempre in
movimento e dotato delle ultime tecnologie in termini di telefonia mobile integrata
ad internet (WAP e UMTS).
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1 Area Business Esperto di business strategy (e-business
strategist)
Account Individua i modelli di business vincenti.
Promuove iniziative di web marketing e
pubblicità su Internet. Esperto di comunicazione esterna
Cura tutti i progetti relativi alle presentazioni dei
Agente vendita spazi pubblicitari sul web prodotti.
Contattagli imprenditori e propone loro l'acquisto
di uno spazio pubblicitario nella rete. Esperto di marketing online
E' responsabile della definizione e della
Business controller conduzione di campagne marketing sul canale
Ha il compito di valutare l'impatto sul business Internet.
delle offerte commerciali e dei nuovi prodotti.
Informatori e-commerce
Business development manager Curano i Merchant (negozi virtuali) loro affidati.
E' responsabile di anallizzare, proporre e
sviluppare opportunità di collaborazione per Market research coordinator
creare la rete di business partners. Gestisce le ricerche di mercato.
Sales executive
E' il responsabile della gestione delle vendite.
Data analyst specialist
E' responsabile dei dati e del perfezionamento e Sales manager
della ricerca del target diretto per le attività di Si occupa della pianificazione e del controllo delle
comunicazione e promozione. campagne pubblicitarie on-line, dell'analisi del
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sito e dell'efficacia delle diverse posizioni Service intruduction manager
pubblicitarie. Valuta le capacità di supporto del customer care in
relazione ad ogni nuovo “lancio” di
Sales planning coordinator prodotto/servizio.
Analizza ed elabora i dati ricevuti dal mercato al
fine di ricavarne indicazioni statisticamente utili Web promoter
allo sviluppo dei prodotti. E' responsabile della promozione e della vendita
degli spazi web.
2 Area Contenuti
Animatore 3D
Progetta, sviluppa e cura l'animazione di oggetti
grafici tridimensionali.
Art director
E' il responsabile della direzione dei contenuti
artistici del front-end grafico della soluzione web.
Channel manager
E' responsabile della gestione e dello sviluppo di
canali tematici on-line.
Channel operator
E' il web editor che, all'interno della redazione di
un portale, si specializza in un singolo canale
tematico.
Chief editor
E' responsabile del coordinamento e delle attività
della redazione multimediale.
Content packager
Cura i contenuti del sito anche attraverso la loro
organizzazione grafica.
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Content specialist (content developer, web
content developer, web content specialist) Web artist
Provvede alla produzione e all’implementazione Progetta e realizza elementi di grafica.
dei contenuti e dei servizi rivolti agli utenti del
sito. Web copywriter
Collabora alla gestione della comunicazione su
Content translator (traduttore) web effettuando copywriting per comunicazione
E' responsabile della traduzione in lingua del sito. interna ed esterna.
Education manager
Coordina le attività della Divisione Education,
progettando il training ed erogandolo anche in
prima persona.
Internet trainer
E' il responsabile dei corsi di aggiornamento
aziendali on line.
Istruttore internet
Specialista nell’ambito dell’information
technology svolge attività di docenza e
formazione.
Moderatore
Gestisce e coordina sia docenti che i partecipanti
al training sul web, nelle attività riguardanti i
forum on line e i newsgroup.
Service dealer
Si occupa di attività di marketing operativo,
organizzazione e vendita di servizi di formazione.
Trainer speaker
Presenta interventi in materia Information
Technology nell'ambito di conferenze e incontri di
formazione.
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Web training manager
Progetta e cura lo sviluppo di pacchetti di auto-
formazione e formazione a distanza attraverso
Internet.
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4 Area Impresa Esperto in merger e acquisition
E' un operatore economico specializzato
Alliance manager (alliance partnership) nell'analisi e nella gestione delle procedure
Ha l'obiettivo di attuare una mirata politica di relative alle fusione (merger) e alla rilevazione
partnership con i principali soggetti operanti nei (acquisition) di società industriali o commerciali.
mercati di riferimento.
Quality process analyst
Business angel (investitore privato informale) Cura la mappatura dei principali processi
E' in genere un facoltoso uomo d'affari, ex aziendali e l'implementazione dei relativi sistemi
manager o imprenditore che decide di finanziare di misura della performance.
progetti che richiedono investimenti al di sotto del
miliardo di lire. Web communicator (esperto di comunicazione
multimediale, multimedia communicator)
Contract manager Elabora piani di comunicazione integrati fra
Segue le fasi di realizzazione dei contratti con i media tradizionali e new media.
clienti.
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5 Area Management
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Customer relationship manager
Cura la progettazione e lo sviluppo della Responsabile addestramento (responsabile
piattaforma di supporto al cliente. formazione)
Gestisce direttamente i corsi di addestramento
Customer service coordinando eventuali docenti esterni o risorse
Gestisce gli ordini dei clienti. interne.
Post master (internet mail server engineer) Team leader (capo gruppo, capo turno)
Gestisce il ricevimento e la trasmissione della Coordina i gruppi di operatori nell'operatività
posta elettronica in un’azienda. quotidiana.
7 Area Tecnologia
Beta tester
Utilizza intensamente un software che deve essere
lanciato sul mercato al fine di verificarne il
corretto funzionamento e la correzione di
eventuali errori prima della diffusione del
prodotto.
Capacity planners
Sulla base degli indirizzi ricevuti dal network
manager, progetta il continuo adeguamento della
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rete ai volumi crescenti di traffico al fine di Intranet administrator
garantire livelli ottimali di servizio alla clientela. Garantisce il buon funzionamento della rete locale
Intranet.
Change manager
Ha il compito di valutare l'impatto delle It manager
tecnologie informatiche sulla vita dell'azienda: E' il responsabile dei servizi informativi e del
amministrazione, gestione, magazzino, e- coordinamento delle attività informatiche della
commerce. società.
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Programmatore web (programmista web) Wap engineer
Si occupa dello sviluppo di sistemi web based e di Cura l'implementazione, lo sviluppo e la
applicativi client-server. personalizzazione del software per gestire tutti i
servizi wap.
Responsabile sistemi edp (responsabile area
tecnica, responsabile procedure e sistemi Wap master
informativi) E' responsabile della creazione, del mantenimento
E' il responsabile dell'analisi delle esigenze e dell'aggiornamento dell'interfaccia dei servizi e
tecnologiche di una azienda. prodotti del servizio wap.
23
Bibliografia
The New Yorker, articolo di Michael Specter “L’ago nel pagliaio”, tratto da Internazionale n°353,
2000
Risorse WEB
MotoriDiRicerca.IT http://www.motoridiricerca.it/index.htm
newmedia@it.buongiorno.com (media)
mlist-request@mlist.it (marketing)
interinale@cambiolavoro.com (occupazione)
news2professional@buongiorno.it (media-marketing)
Risorse TV