Personaggi:
DON GIOVANNI, giovane cavaliere estremamente licenzioso (Baritono)
DONNA ANNA, dama promessa sposa di Don Ottavio (Soprano)
DON OTTAVIO (Tenore)
COMMENDATORE (Basso)
DONNA ELVIRA, dama di Burgos, abbandonata da Don Giovanni
(Soprano)
LEPORELLO, servo di Don Giovanni (Basso)
MASETTO, contadino, amante di Zerlina (Basso)
ZERLINA, contadina (Soprano)
LEPORELLO
SCENA PRIMA avanzandosi
Che tumulto! Oh ciel, che gridi!
Giardino - Notte. Il padron in nuovi guai.
Leporello, con ferraiolo, passeggia
davanti alla casa di Donn'Anna; indi DONNA ANNA
Don Giovanni e Donn'Anna ed in Gente! Servi! Al traditore!
ultimo il Commendatore.
Leporello, entrando dal lato destro DON GIOVANNI
con lanterna in mano, s'avanza Taci e trema al mio furore!
cauto e circospetto.
DONNA ANNA
Nr. 1 - Introduzione Scellerato!
Si ritira IL COMMENDATORE
Don Giovanni esce dal palazzo del con spada e lume
Commendatore inseguito da Lasciala, indegno!
Donn'Anna; cerca coprirsi il viso ed è Donn'Anna, udendo la voce del
avvolto in un lungo mantello. padre, lascia Don Giovanni ed entra
in casa.
DONNA ANNA Battiti meco!
Trattenendo Don Giovanni
Non sperar, se non m'uccidi, DON GIOVANNI
Va, non mi degno Son qui, per mia disgrazia, e voi?
Di pugnar teco.
DON GIOVANNI
IL COMMENDATORE Son qui.
Così pretendi da me fuggir?
LEPORELLO
LEPORELLO Chi è morto, voi o il vecchio?
Potessi almeno di qua partir!
DON GIOVANNI
DON GIOVANNI Che domanda da bestia! Il vecchio.
Misero, attendi,
se vuoi morir! LEPORELLO
Bravo, due imprese leggiadre!
Si battono. Il Commendatore è Sforzar la figlia ed ammazzar il
mortalmente ferito padre!
Il Commendatore muore.
SCENA TERZA
DONNA ANNA
DON GIOVANNI
Ah, del padre in periglio
sottovoce
in soccorso voliam.
Leporello, ove sei?
DON OTTAVIO
LEPORELLO
con ferro ignudo in mano
Tutto il mio sangue verserò, se Padre mio!
bisogna.
Ma dov'è il scellerato? DON OTTAVIO
Celate, allontanate agli occhi suoi
DONNA ANNA quell'oggetto d'orrore.
ln questo loco... Viene portato via il cadavere.
vede il cadavere. Anima mia, consolati, fa core.
ma qual mai s'offre, o Dei,
spettacolo funesto agli occhi miei! Nr. 2 - Duetto
II padre!... padre mio!...mio caro
padre!... DONNA ANNA
disperatamente
DON OTTAVIO Fuggi, crudele, fuggi!
Signora! Lascia che mora anchi'io
Ora che è morto, oh Dio!
DONNA ANNA Chi a me la vita die'!
Ah, l'assassino mel trucidò.
Quel sangue - quella piaga - quel DON OTTAVIO
volto, Senti, cor mio, deh! senti;
tinto e coperto del color di morte - Guardami un solo istante!
ei non respira più - Ti parla il caro amante,
fredde ha le membra - che vive sol per te.
padre mio!... caro padre!... padre
amato!... DONNA ANNA
io manco... io moro. Tu sei!... perdon, mio bene -
Sviene. L'affanno mio, le pene...
Ah! il padre mio dov'è?
DON OTTAVIO
Ah, soccorrete, amici, il mio tesoro! DON OTTAVIO
Cercatemi, recatemi Il padre? Lascia, o cara,
qualche odor, qualche spirto. Ah! la rimembranza amara.
non tardate. Hai sposo e padre in me.
Partono due servi.
Donn'Anna! sposa! amica! II duolo DONNA ANNA
estremo la meschinella uccide. Ah! Vendicar, se il puoi,
Giura quel sangue ognor!
DONNA ANNA
Ahi! DON OTTAVIO
Lo giuro agli occhi tuoi,
DON OTTAVIO Lo giuro al nostro amor!
Già rinviene...
ritornano i servi A DUE
Datele nuovi aiuti. Che giuramento, o dei!
Che barbaro momento!
DONNA ANNA Tra cento affetti e cento
Vammi ondeggiando il cor.
LEPORELLO
Partono. Vi posso dire tutto liberamente?
DON GIOVANNI
Sì.
SCENA QUARTA
LEPORELLO
Notte. Strada. Dunque quando è così,
Don Giovanni e Leporello, poi caro signor padrone,
Donn'Elvira in abito da viaggio. la vita che menate
all'orecchio, ma forte
DON GIOVANNI è da briccone.
Orsù, spicciati presto. Cosa vuoi?
DON GIOVANNI
LEPORELLO Temerario, in tal guisa...
L'affar di cui si tratta è importante.
LEPORELLO
DON GIOVANNI E il giuramento?
Lo credo.
DON GIOVANNI
LEPORELLO Non so di giuramenti. Taci, o chi'io...
È importantissimo.
LEPORELLO
DON GIOVANNI Non parlo più, non fiato, o padron
Meglio ancora. Finiscila. mio.
ZERLINA
Va, non temere.
SCENA NONA
Nelle mani son io d'un cavaliere.
MASETTO ZERLINA
Ed io, cospetto... Signore, è mio marito...
MASETTO ZERLINA
Ho capito, signor sì! Ma, signore, io gli diedi
Chino il capo e me ne vo. parola di sposarlo.
Giacch´ piace a voi così,
Altre repliche non fo. DON GIOVANNI
Cavalier voi siete già. Tal parola
Dubitar non posso affé; non vale un zero. Voi non siete fatta
Me lo dice la bontà per essere paesana; un altra sorte
Che volete aver per me. vi procuran quegli occhi
a Zerlina, a parte bricconcelli,
Bricconaccia, malandrina! quei labretti sì belli,
Fosti ognor la mia ruina! quelle dituccie candide e odorose,
parmi toccar giuncata e fiutar rose.
ZERLINA ZERLINA
Ah!... Non vorrei... (Mi fa pietà Masetto.)
ZERLINA ZERLINA
Alfine Presto... non son più forte.
ingannata restar. Io so che raro
colle donne voi altri cavalieri DON GIOVANNI
siete onesti e sinceri. Andiam!
DON GIOVANNI
Certo, io.
SCENA DECIMA
Quel casinetto è mio: soli saremo
e là, gioiello mio, ci sposeremo.
Donna Elvira e detti
Nr. 7 - Duettino
DONNA ELVIRA
DON GIOVANNI che ferma con atti disperatissimi
Là ci darem la mano, Don Giovanni
Là mi dirai di sì. Fermati, scellerato! II ciel mi fece
Vedi, non è lontano; udir le tue perfidie. Io sono a tempo
Partiam, ben mio, da qui. di salvar questa misera innocente
dal tuo barbaro artiglio.
ZERLINA
(Vorrei e non vorrei, ZERLINA
Mi trema un poco il cor. Meschina! Cosa sento!
Felice, è ver, sarei,
Ma può burlarmi ancor.) DON GIOVANNI
(Amor, consiglio!)
DON GIOVANNI piano a Donna Elvira
Vieni, mio bel diletto! Idol mio, non vedete
ch'io voglio divertirmi?
Ah! Ch'ora, idolo mio, son vani i
DONNA ELVIRA pianti,
Divertirti, di vendetta si parli. Oh, Don
è vero? Divertirti... Io so, crudele, Giovanni!
come tu ti diverti.
DON GIOVANNI
ZERLINA (Mancava questo intoppo!)
Ma, signor cavaliere,
è ver quel ch'ella dice? DONNA ANNA
Signore, a tempo vi ritroviam: avete
DON GIOVANNI core, avete anima generosa?
piano a Zerlina
La povera infelice DON GIOVANNI
è di me innamorata, (Sta a vedere
e per pietà deggio fingere amore, che il diavolo gli ha detto qualche
ch'io son, per mia disgrazia, uom di cosa.)
buon cuore. Che domanda! Perchè?
DON GIOVANNI
Donna Elvira e detti
Mi par ch'oggi il demonio si diverta
d'opporsi a miei piacevoli progressi
DONNA ELVIRA
vanno mal tutti quanti.
a Don Giovanni
Ah, ti ritrovo ancor, perfido mostro!
DON OTTAVIO
a Donn'Anna
Che mi dice, di quel traditore,
Nr. 9 - Quartetto Cento cose che intender non sa.
DON OTTAVIO
SCENA
Perfido!.. alfin?
QUATTORDICESIMA
DONNA ANNA
Alfine il duol, l'orrore Ottavio solo
dell'infame attentato
accrebbe sì la lena mia, che a forza DON OTTAVIO
di svincolarmi, torcermi e piegarmi, Come mai creder deggio,
da lui mi sciolsi! di sì nero delitto
capace un cavaliero!
DON OTTAVIO Ah! Di scoprire il vero
Ohimè! Respiro! ogni mezzo si cerchi. Io sento in
petto
DONNA ANNA e di sposo e d'amico
Allora il dover che mi parla:
rinforzo i stridi miei, chiamo disingannarla voglio, o vendicarla.
soccorso;
fugge il fellon; arditamente il seguo Nr. 10 a - Aria
fin nella strada per fermarlo, e sono
assalitrice ed assalita: il padre DON OTTAVIO
v'accorre, vuol conoscerlo e Dalla sua pace la mia dipende;
l'indegno Quel che a lei piace vita mi rende,
che del povero vecchio era più forte, Quel che le incresce morte mi dà.
compiè il misfatto suo col dargli S'ella sospira, sospiro anch'io;
morte! È mia quell'ira, quel pianto è mio;
E non ho bene, s'ella non l'ha.
Aria
Parte
DONNA ANNA
Or sai chi l'onore
Rapire a me volse,
SCENA QUINDICESIMA
Chi fu il traditore
Che il padre mi tolse.
Vendetta ti chiedo, Leporello, poi Don Giovanni
La chiede il tuo cor.
Rammenta la piaga LEPORELLO
Del misero seno, Io deggio ad ogni patto
Rimira di sangue per sempre abbandonar questo bel
matto...
Eccolo qui: guardate
con qual indifferenza se ne viene! DON GIOVANNI
Zerlina.
DON GIOVANNI
Oh, Leporello mio! va tutto bene. LEPORELLO
Bravo! E con lei chi viene?
LEPORELLO
Don Giovannino mio! va tutto male. DON GIOVANNI
Donna Elvira!
DON GIOVANNI
Come va tutto male? LEPORELLO
Bravo! E disse di voi?
LEPORELLO
Vado a casa, DON GIOVANNI
come voi m'ordinaste, Tutto quel mal che in bocca le venìa.
con tutta quella gente.
LEPORELLO
DON GIOVANNI Bravo, in coscienza mia!
Bravo!
DON GIOVANNI
LEPORELLO E tu, cosa facesti?
A forza di chiacchiere, di vezzi e di
bugie, LEPORELLO
ch'ho imparato sì bene a star con Tacqui.
voi,
cerco d'intrattenerli... DON GIOVANNI
Ed ella?
DON GIOVANNI
Bravo! LEPORELLO
Seguì a gridar.
LEPORELLO
Dico DON GIOVANNI
mille cose a Masetto per placarlo, E tu?
per trargli dal pensier la gelosia.
LEPORELLO
DON GIOVANNI Quando mi parve
Bravo, in coscienza mia! che già fosse sfogata, dolcemente
fuor dell'orto la trassì, e con
LEPORELLO bell'arte
Faccio che bevano chiusa la porta a chiave io di là mi
e gli uomini e le donne. cavai,
Son già mezzo ubbriachi. e sulla via soletta la lasciai.
Altri canta, altri scherza,
altri seguita a ber. In sul più bello, DON GIOVANNI
chi credete che capiti? Bravo, bravo, arcibravo!
L'affar non può andar meglio.
Incominciasti, MASETTO
io saprò terminar. Troppo mi Non mi toccar.
premono
queste contadinotte; ZERLINA
le voglio divertir finchè vien notte. Perchè?
ZERLINA MASETTO
rientrando Parla forte, e qui t'arresta.
Ah Masetto, Masetto, odi la voce
del monsù cavaliero! ZERLINA
Che capriccio hai nella testa?
MASETTO
Ebben, che c'è? MASETTO
(Capirò se m'è fedele,
ZERLINA E in qual modo andò l'affar.)
Verrà... Entra nella nicchia
MASETTO ZERLINA
Lascia che venga. (Quell'ingrato, quel crudele
Oggi vuol precipitar.)
ZERLINA
Ah, se vi fosse
un buco da fuggir!
SCENA DICIOTTESIMA
DON GIOVANNI
Sì, ben mio! son tutto amore...
Don Giovanni, Contadini e Servi,
Vieni un poco - in questo loco
Zerlina e Masetto nascosto.
fortunata io ti vo' far.
DON GIOVANNI
ZERLINA
Sù! svegliatevi da bravi!
(Ah, s'ei vede il sposo mio,
Sù! coraggio, o buona gente!
So ben io quel che può far.)
Vogliam star allegramente,
Vogliam ridere e scherzar.
Don Giovanni nell'aprire la nicchia
ai servi
scopre Masetto
Alla stanza - della danza
Conducete tutti quanti,
DON GIOVANNI
ed a tutti in abbondanza
Masetto!
Gran rifreschi fate dar.
MASETTO
CORO
Sì, Masetto.
partendo co' servi
Sù! svegliatevi da bravi,ecc.
DON GIOVANNI
un po' confuso
È chiuso là, perchè?
SCENA DICIANNOVESIMA La bella tua Zerlina
Non può, la poverina,
Don Giovanni, Zerlina e Masetto Più star senza di te.
nascosto.
MASETTO
ZERLINA ironico
Tra quest'arbori celata, Capisco, sì signore.
Si può dar che non mi veda.
Vuol nascondersi DON GIOVANNI
Adesso fate core.
DON GIOVANNI S'ode un'orchestra in lontananza
Zerlinetta, mia garbata, I suonatori udite?
T'ho già visto, non scappar! Venite ormai con me.
La prende
ZERLINA E MASETTO
ZERLINA Sì, sì, facciamo core,
Ah lasciatemi andar via! Ed a ballar cogli altri
Andiamo tutti tre.
DON GIOVANNI Partono
No, no, resta, gioia mia!
SCENA VENTUNESIMA
DONNA ANNA, DONNA ELVIRA E
DON OTTAVIO
(Al volto ed alla voce Sala nella casa di Don Giovanni,
Si scopre il traditore.) illuminata e preparata per una gran
festa da ballo.
LEPORELLO Don Giovanni, Leporello, Zerlina,
Zì, zì! Signore maschere! Masetto, Contadini e Contadine,
Zì, zì... servitori con rinfreschi; poi Don
Ottavio, Donn'Anna e Donna Elvira
DONNA ANNA, DONNA ELVIRA in maschera.
Don Giovanni fa seder le ragazze e
Leporello i ragazzi che saranno in fremendo
atto d'aver finito un ballo. La briccona fa festa!
DON GIOVANNI
Sorbetti!
SCENA VENTIDUESIMA
MASETTO
piano a Zerlina Don Ottavio, Donn'Anna, Donna
Ah, Zerlina, guidizio! Elvira e detti
LEPORELLO LEPORELLO
Confetti! Venite pur avanti,
Vezzose mascherette!
ZERLINA E MASETTO
a parte DON GIOVANNI
(Troppo dolce comincia la scena; È aperto a tutti quanti,
In amaro potrìa terminar.) Viva la libertà!
LEPORELLO LEPORELLO
Ah, cosa fate? Non sa più quel ch'ei si faccia
È confusa la sua testa,
DON GIOVANNI E un orribile tempesta
Mori, dico! Minacciando, o Dio, lo va
Ma non manca in lui coraggio,
DON OTTAVIO Non si perde o si confonde
cavando una pistola Se cadesse ancora il mondo,
Nulla mai temer lo fa.
DON GIOVANNI
È confusa la mia testa,
Non so più quel ch'io mi faccia,
E un orribile tempesta
Minacciando, o Dio, mi va
Ma non manca in me coraggio,
Non mi perdo o mi confondo,
Se cadesse ancora il mondo,.
Nulla mai temer mi fa.
LEPORELLO
Signore?
ATTO SECONDO
DON GIOVANNI
Vien qui, facciamo pace, prendi!
Strada
DON GIOVANNI
Don Giovanni con un mandolino in
Gli dà del denaro
mano e Leporello
Quattro doppie.
Nr. 14 - Duetto
LEPORELLO
Oh, sentite:
DON GIOVANNI
per questa volta la cerimonia
Eh via, buffone, non mi seccar!
accetto;
ma non vi ci avvezzate; non credete
LEPORELLO
di sedurre i miei pari,
No, no, padrone, non vo'restar
prendendo la borsa
come le donne, a forza di danari.
DON GIOVANNI
Sentimi, amico...
DON GIOVANNI
Non parliam più di ciò! Ti basta
LEPORELLO
l'animo
Vo'andar, vi dico!
di far quel ch'io ti dico?
DON GIOVANNI
LEPORELLO
Ma che ti ho fatto
Purchè lasciam le donne.
Che vuoi lasciarmi?
DON GIOVANNI
LEPORELLO
Lasciar le donne? Pazzo!
O niente affatto,
Sai ch'elle per me
Quasi ammazzarmi
son necessarie più del pan che
mangio,
DON GIOVANNI
più dell'aria che spiro!
Va, che sei matto,
Fu per burlar
LEPORELLO
E avete core d'ingannarle poi tutte?
LEPORELLO
Ed io non burlo,
DON GIOVANNI
Ma voglio andar.
È tutto amore!
Chi a una sola è fedele,
DON GIOVANNI
verso l'altre è crudele:
Leporello!
io che in me sento
sì esteso sentimento,
vo' bene a tutte quante. Fanno cambio del mantello e del
Le donne poiché calcolar non sanno, cappello
il mio buon natural chiamano
inganno.
SCENA SECONDA
LEPORELLO
Non ho veduto mai
naturale più vasto, e più benigno. Don Giovanni, Leporello e Donna
Orsù, cosa vorreste? Elvira alla finestra della locanda. Si
fa notte a poco a poco.
DON GIOVANNI
Odi ! Vedesti tu la cameriera di Nr. 15 - Terzetto
Donna Elvira?
DONNA ELVIRA
LEPORELLO Ah taci, ingiusto core!
Io? No! Non palpitarmi in seno!
È un empio, e un traditore
DON GIOVANNI È colpa di aver pietà.
Non hai veduto
qualche cosa di bello, LEPORELLO
caro il mio Leporello; ora io con lei sottovoce
vo' tentar la mia sorte, ed ho Zitto! di Donna Elvira,
pensato, Signor, la voce io sento!
giacché siam verso sera,
per aguzzarle meglio l'appetito DON GIOVANNI
di presentarmi a lei col tuo vestito. come sopra
Cogliere io vo' il momento,
LEPORELLO Tu fermati un po' là!
E perchè non potreste Si mette dietro Leporello
presentarvi col vostro? Elvira, idolo mio!...
LEPORELLO LEPORELLO
sottovoce Ma se poi mi conosce?
Se seguitate, io rido!
DON GIOVANNI
DONNA ELVIRA Non ti conoscerà, se tu non vuoi.
(Dei, che cimento è questo! Zitto: ell'apre, ehi giudizio!
Non so s'io vado o resto!
Ah proteggete voi Va in disparte
La mia credulità.)
DON GIOVANNI
SCENA TERZA
(Spero che cada presto!
Che bel colpetto è questo!
Più fertile talento Donna Elvira e detti
Del mio, no, non si dà.)
DONNA ELVIRA
LEPORELLO Eccomi a voi.
(Già quel mendace labbro
Torna a sedur costei, DON GIOVANNI
Deh proteggete, o dei! (Veggiamo che farà.)
La sua credulità.)
LEPORELLO
DON GIOVANNI (Che bell'imbroglio!)
allegrissimo
Amore, che ti par? DONNA ELVIRA
Dunque creder potrò che i pianti
LEPORELLO miei
Mi par che abbiate abbian vinto quel cor? Dunque
un'anima di bronzo. pentito.
l'amato Don Giovanni al suo dovere
e all'amor mio ritorna?
LEPORELLO LEPORELLO
alterando sempre la voce Io tutto cenere.
Sì, carina!
DON GIOVANNI
DONNA ELVIRA (Il birbo si riscalda.)
Crudele, se sapeste
quante lagrime e quanti DONNA ELVIRA
sospir voi mi costaste! E non m'ingannerete?
LEPORELLO LEPORELLO
Io, vita mia? No, sicuro.
LEPORELLO LEPORELLO
Poverina! Quanto mi dispiace! Lo giuro a questa mano,
che bacio con trasporto, e a que' bei
DONNA ELVIRA lumi...
Mi fuggirete più?
DON GIOVANNI
LEPORELLO fingendo di uccidere qualcheduno
No, muso bello. Ah! eh! ih! ah! ih! ah, sei morto...
MASETTO
in collera
SCENA QUARTA
Appunto quello; e tu?
MASETTO
SCENA QUINTA
Ahi, ahi!... la testa mia!
MASETTO
Sicuro!
SCENA SESTA
ZERLINA
SCENA SETTIMA
E poi?
LEPORELLO
andando a tentone
SCENA NONA
(Più che cerco, men ritrovo
questa porta sciagurata;
Piano, piano, l'ho trovata! Masetto con bastone, Zerlina e detti.
Ecco il tempo di fuggir.)
ZERLINA E MASETTO
sbaglia l'uscita Ferma, briccone, dove ten vai?
Leporello s'asconde la faccia
DON OTTAVIO
Dunque tu in questi panni
SCENA DECIMA
venisti qui per qualche tradimento!
ZERLINA LEPORELLO
Con qual arte si sottrasse l'iniquo. Dunque cavar mi vuoi...
ZERLINA LEPORELLO
Lo ferma pel vestito Eccola!
Restati qua.
ZERLINA
LEPORELLO Siedi!
Per carità, Zerlina!
Per queste tue manine
LEPORELLO candide e tenerelle,
Stanco non son. per questa fresca pelle,
abbi pietà di me!
ZERLINA
Tira fuori dalla saccoccia un rasoio ZERLINA
Siedi, o con queste mani Non v'è pietà, briccone;
ti strappo il cor e poi lo getto ai cani. son una tigre irata,
un aspide, un leone
LEPORELLO no, no, non v'è pietà.
Siedo, ma tu, di grazia,
metti giù quel rasoio: LEPORELLO
mi vuoi forse sbarbar? Ah! di fuggir si provi...
ZERLINA ZERLINA
Sì, mascalzone! Sei morto se ti movi.
Io sbarbare ti vo' senza sapone.
LEPORELLO
LEPORELLO Barbari, ingiusti Dei!
Eterni Dei! In mano di costei
chi capitar mi fe'?
ZERLINA
Dammi la man! ZERLINA
Barbaro traditore!
LEPORELLO Lo lega con una corda, e lega la
Esita corda all finestra.
La mano? Del tuo padrone il core avessi qui
con te.
ZERLINA
minacciando LEPORELLO
L'altra. Deh! non mi stringer tanto,
l'anima mia sen va.
LEPORELLO
Ma che vuoi farmi? ZERLINA
Sen vada o resti, intanto
ZERLINA non partirai di qua!
Voglio far... voglio far quello che
parmi! LEPORELLO
Che strette, o Dei, che botte!
Lega le mani a Leporello con un E giorno, ovver è notte?
fazzoletto. Che scosse di tremuoto!
Che buia oscurità!
Nr. 21 a - Duetto
ZERLINA
LEPORELLO Di gioia e di diletto
sento brillarmi il petto. ZERLINA
Così, così, cogli uomini, Signora, andiam. Vedrete in qual
così, così si fa. maniera
ho concio il scellerato.
Parte.
DONNA ELVIRA
Ah! sopra lui si sfoghi il mio furore.
SCENA DODICESIMA
ZERLINA
Stelle! in qual modo si salvò il
Leporello seduto e legato. briccone?
Parte LEPORELLO
Ah, siete voi? Scusate.
DON GIOVANNI
SCENA QUINDICESIMA
Cosa è stato?
Aria
SCENA SEDICESIMA
Non mi dir, bell'idol mio,
Camera in casa di Donn'Anna Che son io crudel con te.
Don Ottavio e Donn'Anna Tu ben sai quant'io t'amai,
Tu conosci la mia fe'.
DON OTTAVIO Calma, calma il tuo tormento,
Calmatevi, idol mio! Di quel ribaldo Se di duol non vuoi ch'io mora.
vedrem puniti in breve i gravi Forse un giorno il cielo ancora
eccessi,
Sentirà pietà di me.
LEPORELLO
Parte. a parte
(Ah che barbaro appetito!
DON OTTAVIO Che bocconi da gigante!
Ah si segua il suo passo; io vo' con Mi par proprio di svenir.)
lei
dividere i martiri. DON GIOVANNI
Saran meco men gravi i suoi sospiri (Nel veder i miei bocconi
Gli par proprio di svenir.)
Piatto!
SCENA DICIASSETTESIMA
LEPORELLO
muta il piatto
Sala in casa di Don Giovanni, con Servo.
una mensa preparata. Evvivano i litiganti.
Don Giovanni e Leporello. Servi, alludendo ad altr'opera di titolo
alcuni Suonatori. «Fra due litiganti il terzo gode»
Una mensa imbandita.
DON GIOVANNI
Nr. 24 - Finale Versa il vino!
Eccellente marzimino!
DON GIOVANNI
Già la mensa è preparata. LEPORELLO
Voi suonate, amici cari! mangiando e bevendo di nascosto
Giacché spendo i miei danari, (Questo pezzo di fagiano,
Io mi voglio divertir. Piano piano vo'inghiottir.)
Siede a mensa.
Leporello, presto in tavola. DON GIOVANNI
(Sta mangiando, quel marrano!
LEPORELLO Fingerò di non capir.)
Son prontissimo a servir.
i suonatori cominciano LEPORELLO
Bravi! Bravi! Cosa rara! ai suonatori che di nuovo cangiano
alludendo ad un pezzo di musica motivo
nell'opera «La cosa rara» Questa poi la conosco pur troppo.
SCENA DICIOTTESIMA
DONNA ELVIRA
Che vita cangi!
Donna Elvira e detti.
DON GIOVANNI
DONNA ELVIRA beffandola
entrando disperata Brava!
L'ultima prova
dell'amor mio DONNA ELVIRA
Ancor vogl'io Cor perfido!
fare con te.
Più non rammento DON GIOVANNI
gl'inganni tuoi, Lascia ch'io mangi,
Pietade io sento. E se ti piace,
mangia con me.
DON GIOVANNI E LEPORELLO
Cos'è? DONNA ELVIRA
Rèstati, barbaro!
DONNA ELVIRA
Nel lezzo immondo se sentiste come fa
Esempio orribile Ta! Ta! Ta! Ta!
d'inquinità! imitando i passi del Commendatore.
LEPORELLO
entra spaventato e chiude l'uscio
SCENA DICIANNOVESIMA
Ah, signor, per carità!
Non andate fuor di qua!
L'uom di sasso, l'uomo bianco, Il Convitato di Pietra e detti
Ah padrone! Io gelo, io manco.
Se vedeste che figura, LA STATUA
Don Giovanni, a cenar teco
M'invitasti e son venuto! Oibò;
tempo non ha, scusate.
DON GIOVANNI
Non l'avrei giammai creduto; DON GIOVANNI
Ma farò quel che potrò. A torto di viltate
Leporello, un altra cena Tacciato mai sarò.
Fa che subito si porti!
LA STATUA
LEPORELLO Risolvi!
facendo capolino di sotto alla tavola
Ah padron! Siam tutti morti. DON GIOVANNI
Ho già risolto!
DON GIOVANNI
tirandolo fuori LA STATUA
Vanne dico! Verrai?
LA STATUA LEPORELLO
a Leporello che è in atto di parlare a Don Giovanni
Ferma un po'! Dite di no!
Non si pasce di cibo mortale
chi si pasce di cibo celeste; DON GIOVANNI
Altra cure più gravi di queste, Ho fermo il cuore in petto:
Altra brama quaggiù mi guidò! Non ho timor: verrò!
LEPORELLO LA STATUA
(La terzana d'avere mi sembra Dammi la mano in pegno!
E le membra fermar più non so.)
DON GIOVANNI
DON GIOVANNI porgendogli la mano
Parla dunque! Che chiedi! Che vuoi? Eccola! Ohimé!
LA STATUA LA STATUA
Parlo; ascolta! Più tempo non ho! Cos'hai?
LA STATUA LA STATUA
Tu m'invitasti a cena, Pentiti, cangia vita
Il tuo dover or sai. È l'ultimo momento!
Rispondimi: verrai
tu a cenar meco? DON GIOVANNI
vuol scoigliersi, ma invano
LEPORELLO No, no, ch'io non mi pento,
da lontano, sempre tremando Vanne lontan da me!
Che gesti da dannato!
LA STATUA Che gridi, che lamenti!
Pentiti, scellerato! Come mi fa terror!)
SCENA ULTIMA
DON GIOVANNI
No!
Leporello, Donna Elvira, Donn'Anna,
LA STATUA Zerlina, Don Ottavio, Masetto, con
Sì! ministri di giustizia.
DONNA ANNA
Lascia, o caro, un anno ancora
Allo sfogo del mio cor.
DON OTTAVIO
Al desio di chi m'adora
Ceder deve un fido amor.
DONNA ANNA
Al desio di chi t'adora
Ceder deve un fido amor.
DONNA ELVIRA
Io men vado in un ritiro
A finir la vita mia!
ZERLINA
Noi, Masetto, a casa andiamo!
A cenar in compagnia!
MASETTO
Noi, Zerlina, a casa andiamo!
A cenar in compagnia!