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The Times 13 Dicembre 2003 il nome del mitico continente perduto, Atlantide,
facendo tornare in voga le più fantasiose
leggende che girano attorno a questa mitica
regione.
Gli studiosi per ora non si pronunciano né sul
significato della scritta né sulla provenienza della
mummia. La polizia sta continuando le sue
indagini e spera di smascherare il traffico di
opere rubate che sta dietro al ladro catturato.
Per ora tutte le opere rinvenute nella villa di L.A.
sono state confiscate e sono esposte al British
Museum.
Catturato il ladro di
reperti archeologici
Riforniva le logge massoniche di preziosi cimeli
differente estensione e facessero templi a se stessi e istituissero sacrifici. E Poseidone, ricevendo per sua parte l'isola di Atlantide,
generò figli con una mortale e li stabilì in una parte dell'isola che descriverò. In prossimità del mare, nel punto di mezzo della
lunghezza dell'isola, vi era una pianura che dicesi fosse la più bella di tutte le pianure e molto fertile. Sempre in vicinanza della
pianura, e anche al centro dell'isola a una distanza di cinquanta stadi, vi era un monte non troppo alto su alcun versante. Su questa
montagna aveva la sua dimora uno degli uomini primordiali di quella terra, nato dal suolo; si chiamava Evenor e aveva una moglie
chiamata Leucippe, ed essi avevano un'unica figlia, Cleito. La fanciulla era già donna quando il padre e la madre morirono; Poseidone
si innamorò di lei ed ebbe rapporti con lei e, spezzando la terra, circondò la collina, sulla quale ella viveva, creando zone alternate di
mare e di terra, le une concentriche alle altre; ve ne erano due di terra e tre d'acqua, circolari come se lavorate a tornio, avendo
ciascuna la circonferenza equivalente in ogni punto dal centro, di modo che nessuno potesse giungere all'isola, dato che ancora non
esistevano navi e navigazione. Egli, però, poiché era un dio, non ebbe difficoltà nel dare una particolare configurazione all'isola
centrale, facendo uscire da sotto la terra due sorgenti, l'una di acqua calda, l'altra di acqua fredda, e facendo sì che dal suolo
nascesse in abbondanza ogni sorta di nutrimento. Inoltre generò e crebbe cinque coppie di gemelli maschi, e, dividendo
l'isola in dieci parti, diede al primogenito della coppia più anziana la dimora della madre e la terra circostante, che era la più vasta e la
migliore, e lo fece sovrano degli altri; questi furono principi ed egli li pose in signoria di molti uomini e un grande territorio. E a tutti
pose il nome; il maggiore, che era il primo dei re, fu chiamato Atlante e da lui l'intera isola e l'oceano presero il nome di Atlantide. Al
fratello gemello nato dopo di lui, concesse come sua parte l'estremità dell'isola in direzione delle colonne d'Ercole, di fronte a quella
regione che, in quella parte del mondo, è chiamata oggi Gades. A lui Poseidone impose un nome che in lingua ellenica suona Eumelo,
mentre suona Gadeirus nella lingua del paese che da lui prese il nome. Alla seconda coppia di gemelli diede i nomi
di Ampheres ed Evemone. Al maggiore della terza coppia di gemelli diede il nome di Mneseo e a colui che lo seguiva il nome di
Autoctone. Quanto alla quarta coppia di gemelli, il maggiore fu chiamato Elasippo, il minore Mestore. Al maggiore della quinta coppia
diede il nome di Azes, al minore di Diaprepe. Tutti questi e i loro discendenti per molte generazioni furono abitanti e sovrani di
parecchie isole sul vasto mare; e inoltre, come è stato già detto, estesero la loro signoria nella nostra direzione sul paese all'interno
delle colonne fino all'Egitto e alla Tirrenia. […] a cagione della vastità del loro impero , molte cose venivano portate loro da paesi
stranieri e l'isola stessa forniva loro la maggior parte delle cose di cui avevano bisogno per la vita. In primo luogo, estraevano dalla
terra quando vi si trovava, sia solido sia fusibile, e l'oricalco, che oggi non è altro che un nome ma allora era più che un nome, era
estratto dalla terra in molte parti dell'isola, essendo in quei giorni più prezioso di ogni altra cosa al di fuori che l'oro. Vi era abbondanza
elefanti in gran numero; infatti, vi era nutrimento per ogni genere di animali, per quelli che vivono nei laghi, nelle paludi e nei fiumi,
come per quelli che vivono in montagna e in pianura, non ne mancava nemmeno per l'animale più grande e più vorace di tutti. E
anche tutte le cose fragranti che esistono ora sulla terra, radici, erbe, legni, essenze stillanti da frutti e fiori, crescevano e maturavano
in quella terra; anche i frutti che si possono coltivare, frutti secchi, che ci vengono dati per nutrimento, e ogni altro frutto di cui ci
cibiamo - noi diamo loro il nome generico di legumi, e i frutti che hanno il guscio e quelli che ci danno beveraggi e polpa succosa e
unguenti, e i frutti che deperiscono appena colti, e quei gradevoli rinfreschi con cui ci consoliamo dopo il pasto, quando siamo sazi
di cibo - tutti produceva quell'isola, sacra fra quante esistessero in quel tempo sotto il sole, in bella, ammirevole e infinita
abbondanza. […] Dunque ora ho riferito press'a poco quanto allora si diceva della città e dell'antica abitazione, ma occorre che tentiamo
di ricordare qual fosse la natura della restante regione e il suo ordinamento. Si diceva primamente che tutto il luogo fosse alto e
scosceso dalla parte del mare, e tutt'intorno una pianura circondasse la città, e questa pianura cinta in giro da monti discendenti fino
al mare, fosse un quadrangolo liscio e uniforme e tutto oblunga, di tremila stadi da una parte e di duemila dal mare fino al
centro. Questo tratto di tutta 1'isola era volto a mezzodì e riparato dai venti del settentrione. I monti che lo
cingevano si diceva che superassero per numero, grandezza e bellezza tutti quelli ora esistenti, e chiudevano tra loro
molti villaggi, ricchi di abitanti, e fiumi e laghi e prati, che fornivano nutrimento sufficiente a tutti gli animali domestici e
selvaggi, e selva copiosa e svariata, che porgeva materiale abbondante a tutti i lavori in generale e a ciascuno in particolare. Così
dunque questo piano era stato fatto da natura e dall'opera di molti re in molto tempo. Era esso un quadrangolo per la maggior parte
retto e oblungo, e dove veniva meno, lo rendeva diritto una fossa scavata al1'intorno.
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17, domenica dalle 14.30 alle 18; chiuso il 24, 25, 26 dicembre, il 1° gennaio, il
Venerdì Santo e la festa mobile di maggio.
Ingresso con contributo volontario.
Si tratta sicuramente di uno dei musei più grandi e più ricchi del mondo. Nacque nel 1753 dalle proposte
testamentarie del medico e collezionista Sir Hans Sloane le cui raccolte di opere d'arte, antichità e reperti di storia
naturale, costategli all'incirca 50.000 sterline, furono acquistate dal Parlamento britannico, per volontà
dello stesso Sloane, per sole 20.000 sterline. La prima sede del British Museum, sul suolo dove si trova ancora oggi,
fu la Montague House, che nel 1775 fu pagata 10.250 sterline. La cifra era parte del ricavato di una pubblica
lotteria fruttata 300.000 sterline. Ma è solo a partire dal 15 gennaio 1759 che i battenti del museo furono
aperti al pubblico: tre ore al giorno per un numero limitatissimo di visitatori che ne facessero richiesta
scritta, e per un massimo di 10 persone per ora d'ammissione.
Dovevano trascorrere 120 anni perché si potesse arrivare, nel 1879, al libero accesso per tutti. Intanto,
nel 1823, con l'accumularsi di nuovi acquisti e donazioni, e specie per l'ingrandirsi della biblioteca
(British Library), era iniziato il lavoro per la costruzione di una sede più ampia. L'architetto Robert
Smirk progettò un edificio quadrangolare neoclassico con un cortile centrale alle spalle della Montague
House, progetto che venne successivamente modificato con la demolizione della stessa Montague House. La
sede attuale ricalca questo progetto con l'aggiunta della Sala di Lettura costruita verso la metà dell'800 nel
cortile centrale.
Le Collezioni
La sezione Egizia, raggruppata nella sala 25 al pianterreno e nelle sale dal 60 al 66 del piano superiore, comprende fra
l'altro la stele di Rosetta nella sala 25: una lastra di basalto nero del II secolo a.C. redatta in greco e in
due differenti scritture dell'egiziano antico, che costituisce la chiave di interpretazione dei geroglifici. Una
coppia di imponenti leoni reclinati in granito rosso del 1355 a.C. sono sempre nella sala 25, dove si trova anche
una colossale statua di Ramsete II, del 1250 a.C., e altre statue la cui età sfiora ormai i 4500 anni. Nelle
sale superiori sono esposte molte mummie e sarcofaghi, scarabei commemorativi e statuette di gatti votivi.
Libri e Manoscritti
Nell'ottobre 1997 ha chiuso i battenti la Reading Room, la sala di lettura, costruita nel 1857 nel cortile centrale ad opera
di Antonio Panizzi, capo bibliotecario dal 1856, e dell'architetto Sydney Smirke. Si tratta di un
edificio a forma circolare, coperto da una cupola, il cui diametro di base è inferiore di una sessantina di centimetri a
quello del Pantheon di Roma. I circa 12 milioni di volumi in essa contenuti - consultati in ogni epoca da uomini illustri,
da George Bernard Shaw a Karl Marx - sono in corso di trasferimento alla nuova sede di St Pancras,
mentre nella ex sala di lettura, evidentemente riadattata, verrà trasferito il nucleo principale del
Museum of Mankind. Non se ne conosce tuttavia la data di completamento dell'operazione. Non è
inoltre certa la futura collocazione di quella che fino ad ora è stata identificata come la sezione Libri e
Manoscritti, che comprende le gallerie della Biblioteca Britannica nelle sale 29-33 al pianterreno, dove si trovano
in esposizione permanente due delle quattro copie originali della Magna Carta, la costituzione inglese
emessa da re Giovanni nel 1215; i Vangeli miniati del vescovo di Lindisfarne del 698 circa; la
Bibbia di Gutenberg, primo volume a essere stampato con caratteri tipografici mobili nel 1453 circa. L'ultima novità del
British Museum è la Money Gallery, ineguagliabile collezione di monete e banconote di ogni parte del mondo.
Al British Museum è permesso scattare ovunque fotografie ed effettuare riprese video purché senza cavalletto.
Presso la libreria dell'ingresso principale sono disponibili pubblicazioni sintetiche e dettagliate in
edizione italiana e opuscoli gratuiti con la descrizione sommaria ma aggiornata delle sezioni, di cui si consiglia di
fornirsi.
Addio.
Edgar Cayce
minimo ricordo di quanto accadeva mentre era in trance, me le letture indicavano che spesso parlava ai suoi seguaci
delle loro «vite passate» in un'epoca remota, l'epoca di «Atlantide», prima e dopo il terribile diluvio che, cosi si