Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
•
MATERIALI CERAMICI (Ceramica dal greco Keramos terra
bruciata)
I MATERIALI CERAMICI e VETROSI
Vetri = Prodotti
inorganici di
fusione consolidati
con raffreddamenti
molto veloci senza
cristallizzare
(mancanza di
ordine a lungo
raggio)
I MATERIALI CERAMICI e VETROSI
«SEMILAVORATO»
STRUTTURA
PRODOTTO
materiale antiusura – Al2O3
IL LEGAME CHIMICO NEI MATERIALI CERAMICI
Il legame atomico nei materiali ceramici può variare da totalmente ionico a totalmente
covalente; molti ceramici mostrano una combinazione di entrambi i tipi di legame, con il grado
di legame ionico che dipende dall’elettronegatività degli atomi.
•
Il legame ionico non è direzionale
•
Il legame covalente è fortemente
direzionale SiC
grafite
diamante
IL LEGAME CHIMICO NEI MATERIALI CERAMICI
TiN TiC
CrN
SiC 109
TiC 10-7
Silicio 2500
CHIMICAMENTE INERTI
ISOLANTI TERMICI
DURI
ISOLANTI ELETTRICI
REFRATTARI
SI RINUNCIA
AD USARLI ?
?
INGEGNERIA DELLE SUPERFICI E DEI RICOPRIMENTI (“SURFACE ENGINEERING”)
Rivestimento bioattivo
in idrossiapatite
Il progettista e i materiali
Prova di trazione:
prova di caratterizzazione dei materiali
che consiste nel sottoporre un provino di
un materiale in esame ad un carico
inizialmente nullo che viene
incrementato fino ad un valore massimo
che determina la rottura del materiale.
•
Limite di elasticità lineare (A) e
dopo (B)
Campo elastico, campo plastico, frattura l’andamento è non lineare
s •
Tensione di snervamento (C),
di resistenza a trazione (D) e di
D rottura (E)
C E
Allungamento a rottura = (LE-
B
•
LO)/LO
A
•
Coefficiente di strizione = (AO-
AE)/AO
•
Energia di deformazione (area
sottesa)
e
O
Concetto di deformazione elastica
DISLOCAZIONE A VITE
DISLOCAZIONE A SPIGOLO
Cosa succede a livello atomico?
La deformazione plastica dei solidi cristallini è difficile senza la presenza di difetti di
linea o dislocazioni.
I materiali reali hanno molte dislocazioni: la resistenza di un materiale dipende
dalla forza che bisogna applicare per mettere in movimento le dislocazioni e
non dall’energia di legame. Un piano di scorrimento contenente dislocazioni
richiede una tensione tangenziale minore di quella che sarebbe necessaria per
produrre uno scorrimento plastico fra piani cristallini con struttura regolare.
Maggiore è il numero di
dislocazioni presenti nel reticolo,
maggiori sono le possibilità di
scorrimento e di deformazione.
ε ε plastico
B: materiali duttili
C: materiali fragili
Frattura fragile: Teoria di Griffith
La frattura in genere inizia nella zona dove la concentrazione degli sforzi è massima, come all’apice
di una cricca (difetto interno o esterno del materiale) acuta così da allargare ed estendere la cricca
stessa innescando la rottura.
L’intensità dello sforzo all’apice della cricca dipende sia
dallo sforzo nominale applicato che dalla lunghezza
della cricca (modello di frattura di Griffith):
1
a 2
m 2
con σ = sforzo nominale applicato;
a = lunghezza della cricca laterale o semilunghezza
se al centro
ρ = raggio di curvatura dell’apice della cricca
I processi di lavorazione e movimentazione dei ceramici e dei vetri rendono inevitabili le fratture di
Griffith. Un carico di compressione tende a chiudere, non ad aprire, le cricche di Griffith.
Meccanica della frattura FRAGILE
Al momento della propagazione della cricca si ha:
•
E = Modulo elastico
•
s = Energia specifica superficiale
•
a = Semi lunghezza della cricca
Quando si parla di tenacità a frattura in generale si utilizza il parametro KIC che è una
grandezza che rappresenta la misura della resistenza di un materiale alla frattura
fragile quando una cricca è presente nel materiale stesso
K IC = Y s f p a [MPa√m]
27
I MATERIALI CERAMICI: come si producono ?
Solitamente per produrre un
materiale ceramico, non si procede
fondendo un materiale, come
succede spesso nel caso dei metalli
•
temperature di fusione troppo
elevate
•
pericolo di danneggiamenti o
elevato ritiro volumetrico
pressing (cambiamenti di fase, etc…) in
extrusion raffreddamento
•
grani cristallini di grosse
dimensioni
Si parte da polveri
•
Materie prime naturali
•
Derivanti da sintesi
Silicates are materials composed primarily of silicon and oxygen, the two most abundant
elements in the earth’s crust; consequently, the bulk of soils, rocks, clays, and
sand come under the silicate classification. Rather than characterizing the crystal structures of
these materials in terms of unit cells, it is more convenient to use various arrangements of a
tetrahedron
4
SiO 4
Each atom of silicon is bonded to four oxygen atoms, which are situated at the corners of the
tetrahedron; the silicon atom is positioned at the center. Since this is the basic unit of the
silicates, it is often treated as a negatively charged entity.
I CERAMICI TRADIZIONALI – 2
n 3 forme cristalline della silice (ossido di silicio – SiO2):
¨ Quarzo
¨ Tridimite
¨ Cristobalite
n 1 forma amorfa vetrosa
Quarzo (trigonale)
530°C
Quarzo (esagonale)
870°C
Tridimite b (esagonale)
1470°C
Cristobalite b (cubico)
1723°C
Liquido
VETRO SiO2-Na2O
stato vetroso
Lo stato vetroso è caratteristico dei materiali solidi non cristallini
Il vetro è un prodotto inorganico raffreddato dallo stato fuso fino a diventare un solido non
cristallino
Il vetro è un solido elastico non cristallino, cioè con un ordine interno non superiore a 2
nm, una viscosità superiore a 1012,5 Poise (1011,5 Pa.s)
ATTENZIONE: un ossido
modificatore peggiora le
proprietà meccaniche, ma è
spesso operativamente
necessario per poter colare il
vetro (= viscosità molto basse) a
temperature raggiungibili con
forni «standard».
Produzione del vetro per fusione
MATERIE PRIME
(dosaggio e miscelazione)
Tm temperatura di fusione
Tn temperatura di nucleazione
Esempio di applicazione del vetro - 1
NOTA - UVA 315-400 nm. Non sono
assorbiti dall’ozono.
UVB 280-315 nm . La fascia di ozono
protegge la terra contro la maggior
parte degli UVB provenienti dal sole.
UVC 100-280 nm. Sono estremamente
pericolosi, ma vengono completamente
assorbiti dall’ozono e dal comune ossigeno
I VETRI DA FINESTRA
(LASTRE):
•
Sono trasparenti nel
visibile e in gran parte
dello spettro IR
•
Assorbono gli UV
Esempio di applicazione del vetro - 2
FIBRE OTTICHE
MATERIALI COMPOSITI
Esempio di applicazione del vetro - 3
VETRO CAVO
PROPRIETA’ MECCANICHE DEL VETRO
•
E’ fragile
•
Facilmente danneggiabile in superficie
•
Limitatamente resistente ( ~ 100 Mpa) Processi di rinforzo e
•
Si rompe senza preavviso vetri di sicurezza
•
Mostra evidenti fenomeni di fatica
•
I valori di resistenza arrivano a dispersioni fino al 30%
•
I bordi di frattura sono taglienti
PROPRIETA’ MECCANICHE DEL VETRO
PROPRIETA’ MECCANICHE DEL VETRO
•
Si definisce temprata di sicurezza la lastra trattata con il processo di tempra
termica che ne aumenta le caratteristiche di resistenza a flessione e ne
caratterizza la modalità di rottura.
•
Il vetro temprato di sicurezza si rompe in numerosi frammenti con i bordi
leggermente arrotondati (UNI EN 12150-1).
tc t
c
tg
tf
I VETRO-CERAMICI
•
Fluttuazioni locali di densità e
di energia cinetica =>
nucleazione omogena (più
lenta)
•
Presenza di elementi
«estranei» (es.: agenti
nucleanti = sostanze aggiunte
«ad hoc» => nucleazione
eterogenea (più veloce)
Un nucleo stabile è
AGENTE NUCLEANTE termodinamicamente stabile se
raggiunge un certo raggio critico r*.
In altre parole, esiste il termine di
superficie 4πr2γ, con γ l’energia
richiesta per la creazione di una nuova
TEMPERATURA interfaccia; l’altro termine è l’energia di
volume dovuta alla formazione del
nucleo.
I due termini hanno segno opposto
e il nucleo si forma quando ΔG < 0
I VETRO-CERAMICI
Le proprietà di interesse ingegneristico di un vetroceramico, quindi, sono massimizzate grazie ad
una cristallizzazione controllata con opportuni agenti nucleanti e un trattamento termico
ottimizzato.
MACOR®
partendo da una
composizione simile a
KMg3AlSi3O10F2
Applicazioni meccaniche I VETRO-CERAMICI
Applicazioni termiche CERAN®
VITRONITTM
Si formano cristalli di allumino-silicati
di litio.
•
Conducibilità termica <<
•
Espansione termica <<
•
Resistenza allo shock termico >>
v
inosilicati (1D), silicati a catene infinite (SiO3)n2n--
pirosseni e anfiboli; (4 & 5)
v
fillosilicati (2D), silicati a strati - argille e
miche – dal greco “fillo” “foglia”
v
tectosilicati (3D), silicati a network –
feldspati e zeoliti.
FILLOSILICATI Silicati idrati di alluminio e/o magnesio con struttura lamellare contenenti eventualmente
altri elementi allo stato ionico negli spazi interlamellari. Le unità tetraedriche (SiO4-4) costituiscono un
ambiente locale del tipo si legano esclusivamente in geometrie planari . Accanto alle unità fondamentali
troviamo poliedri a coordinazione ottaedrica di Al, Mg, Fe anch’esse disposti su geometrie planari. Dalla
sovrapposizione di strati ottaedrici e tetraedrici che si legano condividendo gli ioni di ossigeno si
ottengono i motivi strutturali fondamentali delle argille.
Strato
Le argille sono silicati idrati di alluminio e magnesio caratterizzati da dimensioni dell'ordine di qualche
tetraedrico
micron. In genere, presentano un abito lamellare. Possono formarsi da soluzioni ioniche risultanti
dall'alterazione di minerali preesistenti, da soluzioni colloidali, per cambiamento strutturale diretto del
minerale
Le particelle presentano una carica negativa di superficie, che li porta ad interagire con l’acqua
e con i sali in essa disciolti. L’interazione avviene in quanto l’acqua, quale dipolo, si dispone
sulla superficie delle particelle in modo da neutralizzare la carica negativa, andando a fare
parte della struttura medesima;parliamo, quindi, di "acqua adsorbita" (acqua non libera).
Ulteriori legami possono formarsi fra il primo stato di molecole d’acqua ed altre molecole
d’acqua ma, all’aumentare dello spessore d’idratazione, allontanandosi dalla superficie dei
pacchetti, l’acqua da adsorbita diviene libera, "acqua interstiziale».
I CERAMICI TRADIZIONALI - 6
FONDENTI
Servono Per raggiungere elevato grado di sinterizzazione del pezzo:
durante la cottura è necessario che si formi una fase “liquida” (bassa
viscosità), che solidificando in seguito al raffreddamento formi un vetro
compatto che va a legare i grani del materiale ed a riempire le porosità.
FELDSPATI (tectosilicati)
PREPARAZIONE DELL’IMPASTO
FORMATURA
I CERAMICI TRADIZIONALI – 9
COTTURA
Nei materiali a struttura compatta, dove il carbonato di Ca non è presente, dopo una
reazione intermedia subita dal metacaolino, si ha la cristallizzazione della mullite,
3Al2O3.2SiO2, che impartisce una maggiore tenacità al materiale. a partire dai 1100°C.
FORMATURA DEI CERAMICI AVANZATI
Miscelazione SINTERIZZAZIONE
con o senza
funzione di
macinazione
PRESSATURA A FREDDO LA
SINTERIZZAZIONE AVVIENE SENZA
PRESSIONE
PRESSATURA A CALDO FORMATURA E
SINTERIZZAZIONE AVVENGONO INSIEME
(es.: Hot Isostatic Pressing)
La sinterizzazione è il passaggio da un compatto di polveri ad un materiale coerente sotto
l’azione del calore
Termodinamicamente la sinterizzazione fa riferimento alla diminuzione del contenuto energetico
del sistema, grazie alla riduzione dell’energia libera superficiale nel passaggio da un sistema
disperso ad uno massivo. Per abbassare la sua energia libera superficiale un sistema disperso può
evolvere attraverso due percorsi:
(1) diminuire l’area globale dell’interfaccia solido-gas tramite la diminuzione del numero di grani,
corrispondente ad un ingrossamento medio dei grani;
(2) diminuire l’area delle interfacce solido-gas a favore delle meno energetiche interfacce solido-
solido tramite saldatura dei grani: tale saldatura (sinterizzazione) determina un aumento della
coesione del materiale. E’ un processo di movimento degli atomi stimolato dall’alta temperatura e i
processi di diffusione sono generalmente i dominanti.
MgAl2O4 TiO2
ALTRE APPLICAZIONI:
•
leghe con basso contenuto di carbonio per applicazioni ad alta temperatura (superleghe,
rivestimenti antiossidazione)
•
Un’applicazione specifica è quella per applicazioni biomedicali, a base Co-Cr-Mo (protesi del
ginocchio, etc…)
ALLUMINA
L’allumina è presente in grandi quantità in natura, sovente come idrossidi impuri (giacimenti di
bauxite). La BAUXITE è una miscela impura di Gibbsite Al(OH)3, Boehmite e Diasporo, che
sono le forme polimorfe (a e b, rispettivamente) di AlOOH. Il processo Bayer permette di
ricavare l’allumina dalla bauxite.
La zirconia stabilizzata ittria è il materiale stato dell’arte delle THERMAL BARRIER COATING:
•
miglior matching dilatometrico con il substrato
•
bassa conducibilità termica
•
inerzia chimica
•
buona resistenza al ciclaggio termico
APPLICAZIONE: il
rivestimento deve
diminuire la temperatura
della paletta (funzionale)
e proteggerla
dall’ossidazione
(protettiva)
CASE STUDY – MATERIALI PER PALETTE DI TURBINA (PRODUZIONE DI ENERGIA/AEREO)
CASE STUDY – MATERIALI PER PALETTE DI TURBINA (PRODUZIONE DI ENERGIA/AEREO)
Perché il componente è bianco e non nero ?
Nota: SiC ha un colore nero
EBC – 1° generazione
EBC – 2° generazione
•
Si deposita un vetro a base di ossido
di Ba (B), ossido di Stronzio (S),
allumina (A), silice (S) = BSAS
•
Si fa un trattamento termico per
densificare il vetro tra tg e tc
•
Si raggiunge tc per far cristallizzare
fasi con CTE <<, come quello del SiC
I MATERIALI DA COSTRUZIONE
I materiali da costruzione sono tutti i materiali, naturali e artificiali, normalmente impiegati per
realizzare una costruzione edilizia:
•
prodotti ceramici
•
vetri
•
legno
•
metalli (es.: tondini in ferro/acciaio per armare il calcestruzzo)
•
plastiche
•
pietre e rocce naturali (graniti, marmi, tufo, travertino, etc…)
•
laterizi
•
leganti (gesso, calce, cementi (“cement”)) malte (“mortar”) e calcestruzzi (“concrete”)
La malta è destinata per lo più ai sistemi di finitura (intonaci) o alla giunzione di altri materiali da
costruzione (mattoni e pietre).
I leganti sono materiali in polvere che, mescolati con acqua, formano una pasta plastica e lavorabile capace
di indurire progressivamente nel tempo.
• LEGANTI AEREI: l’indurimento può avvenire solo se l’impasto è a contatto con l’aria gesso, calce aerea,
etc.
• LEGANTI IDRAULICI: l’indurimento può avvenire sia se l’impasto è a contatto con
l’aria sia in acqua calce idraulica, cemento, etc
Questi impasti, appena preparati sono delle masse plastiche; in un tempo più o meno lungo, che dipende dal
tipo di legante, essi perdono plasticità, trasformandosi in masse dure più o meno resistenti. Il fenomeno è
detto STAGIONATURA o MATURAZIONE e può
essere diviso in tre fasi:
• il tempo di getto che costituisce il tempo che passa dall'inizio dell'impasto a quello in cui la pasta cessa di
essere una poltiglia malleabile da comandarsi o maneggiarsi a volontà;
• la presa o fase iniziale della stagionatura, di breve durata, che può variare a seconda del tipo di legante,
da alcuni minuti a qualche giorno; essa si considera terminata quando l’impasto NON è sufficientemente
plastico da poter essere manipolato;
• l’indurimento, che è la fase nella quale l’impasto già rappreso acquista resistenza meccanica; a seconda
del tipo di legante e delle condizioni di stagionatura, può durare da qualche ora a qualche anno.
I MATERIALI
DA calcestruzzo
COSTRUZIONE
I MATERIALI DA COSTRUZIONE
Dal punto di vista chimico il gesso legante è costituito da solfato di calcio emidrato β e da una minore
quantità di anidrite α.
TEMPO DI TEMPO DI
GETTO (min) PRESA (min)
I MATERIALI DA COSTRUZIONE
Il meccanismo secondo il quale un impasto di gesso legante con acqua indurisce si basa sulla maggiore
solubilità a temperatura ambiente delle fasi metastabili (emidrato e anidrite) rispetto alla fase stabile
(10g/litro vs. 2,5g/litro).
•
quando le fasi metastabili sono poste in acqua, vanno in soluzione e si reidratano secondo le reazioni
inverse: CaSO4·1/2H2O + 3/2H2O → CaSO4·2H2O & CaSO4 +2H2O → CaSO4·2H2O
•
formazione di una soluzione soprassatura rispetto al biidrato che precipita stabilizzazione del biidrato
inizialmente prodottosi e formazione di germi di cristallizzazione crescita dei germi di cristallizzazione,
sviluppo dei cristalli di biidrato
•
diminuzione della velocità di indurimento causa lo scomparire di fasi anidre
la formazione di solfato di Ca biidrato fa perdere rapidamente l’iniziale plasticità della pasta e ne provoca
l’indurimento
Per la preparazione della calce si parte dai calcari costituiti essenzialmente da calcio, CaCO3, carbonato di
calcio. Il carbonato di calcio è un costituente fondamentale delle rocce sedimentarie formatesi per
precipitazione da acque, salate o dolci, o per accumulo di resti fossili più o meno metamorfosati.
Si distinguono sostanzialmente due gruppi di rocce calcaree, quelle e quelle dolomitiche, contenenti fino al
45% di carbonato di magnesio; ad elevato tenore di calcite dolomitiche .
CALCE VIVA CaCO3 CaO + CO2 △H = 42500 cal a 900°C – si tratta di un materiale poroso
La sabbia ha funzione di riempitivo, costituisce uno scheletro resistente, che inoltre contrasta la riduzione di
volume, che si genera durante la carbonatazione. Si parla di rapporti tipici quali, 1.5 parti in peso di calce su
10 di sabbia (1 su 3 in volume).
Le calci contenenti argilla possono far presa anche sott’acqua e vengono chiamate calci idrauliche. Esse
provengono dalla cottura trai 900-1000°C di calcari argillosi (“marna calcare”) che di argilla ne contengono
fra il 10 e 22%. Sopra questo limite si va verso i cementi.
LEGANTE IDRAULICO
presa ed indurimento sono in parte idraulica (idratazione dei silicati ed alluminati) e in parte aerea
(carbonatazione).
Quasi tutti i leganti idraulici moderni sono costituiti dal cemento Portland. Il Portland è il più
diffuso e impiegato dei cementi, esso deve il suo nome al fatto che dopo la presa la massa
assume un aspetto assai simile alla pietra naturale da costruzione di Portland, in Inghilterra.
È ottenuto cuocendo un’opportuna miscela di terre naturali e/o artificiali (cemento Portland
naturale e artificiale ): Argilla è il termine che definisce un sedimento
estremamente fine (le dimensioni dei granuli sono inferiori a
•Calcare (CaCO3) 2 μm di diametro) costituito principalmente da allumino-
silicati idrati appartenenti alla classe dei fillosilicati.
•Marne argillose (CaCO3, dolomite, argille) Quindi sono costituiti prevalentemente di SiO2 e Al2O3.
•Argille In più possono esserci altri elementi quali Na, K, Mg, Fe, etc
•Scisti (trasformazioni di argille) che possono compensare le deficienze di carica nella
•Cenere di pirite, (FeS2)ecc. struttura cristallina. Sono generalmente illiti e
montomorilloniti.
La miscela di materie prime (opportunamente macinate) dosate e miscelate, chiamata farina, subisce un
processo di trasformazioni chimiche indotte dalle alte temperature (1400-1600°C) in un forno rotante. Si
ottengono grossi granuli
•Perdita di acqua
•Decarbonatazione
•Clinkering (formazione dei componenti principali del clinker di Portland)
•Raffreddamento
alluminato tricalcico
3
fase ferrica
silicato bicalcico
silicato tricalcico
A 1455°C si forma una fase liquida nella quale passa tutta l’allumina, sicché la fase solida rimane costituita da
C2S e C3S mentre il liquido contiene C, S, ed A. Il CaO libero tende ad andare in soluzione e precipitare come
C3S.
I MATERIALI DA COSTRUZIONE
Ø
Se si raffredda bruscamente la fase liquida rimane allo stato
vetroso e contiene un certo quantitativo di C5A3.
Se invece si raffredda lentamente la composizione varia
seconda questa reazione:
C5A3 + 4C3S 3C3A + 4 C2S
Il C5A3 viene consumato tutto a spese del C3S. Il
raffreddamento lento ultimato si ottiene perciò la prevista
miscela C2S, C3S e C3A.
Ø
La presenza di ferro può far cambiare le reazioni sopra, ed
inoltre la presenza di ossido ferrico unitamente a quella dei
costituenti accessori come alcali e magnesia, abbassano il
punto di fusione iniziale della miscela a 1280°C. Ciò ha una
grandissima importanza tecnica, poiché la massa fluida viene •
75% di C3S + C2S in peso conferiscono
ad avere una viscosità molto bassa e tutte le reazioni di cottura le caratteristiche di resistenza
sono accelerate. meccanica
•
C3A e C4AF essenziali per la
formazione della fase liquida
(“fondenti”)
I MATERIALI DA COSTRUZIONE
Al clinker viene aggiunto in macinazione un 3-6% circa di solfato di calcio i quali funge da regolatore della
presa. La miscela di clinker e gesso è quella che viene denominata “cemento Portland” e il tutto viene
macinato.
Cementi di altro tipo e con caratteristiche diverse sono ottenuti miscelando al clinker di cemento Portland
altri ingredienti:
•Pozzolana vulcanica naturale
•Loppa d’altoforno
•Cenere volante (“fly ashes”)
•Fumo di silice, ecc..
La presa e l’indurimento sono del cemento sono causati dalla formazione attorno ai granuli, più o meno
rapida a seconda dei componenti che reagiscono, prima di composti idrati, gelatinosi (presa) e
successivamente di composti solidi, cristallini, che legano i granuli tra loro (indurimento). L’indurimento è
tanto maggiore quanto più la polvere di cemento è fine in quanto maggiore risulta la superficie complessiva
di contatto tra i granuli, intrecciati dai cristalli.
•
gli alluminati reagiscono con l’acqua più velocemente
rispetto ai silicati
•
gli alluminati influenzano la perdita di lavorabilità e la
presa
I MATERIALI DA COSTRUZIONE
§
La reazione di idratazione del C3A con l’acqua è
immediata e determina la produzione di alluminati
idrati (C3AH6, “idrato cubico”, con H = H2O);
comportamento simile per il C4AF non
contribuiscono alla presa meccanica, ma fanno
perdere troppo velocemente plasticità all’impasto
presa rapida
Se si aggiunge gesso, si formano piccoli cristalli
prismatici di ettringite (C3A*CaSO4*H32), che ricoprono
come una pellicola i grani di C3A, rallentando la velocità
di idratazione
Per quanto riguarda i silicati, in prima approssimazione le reazioni possono essere descritte:
2C3S + 6H C3S2H3 + 3CH
2C2S + 4H C3S2H3 + CH
50-60% 20-25%
I MATERIALI DA COSTRUZIONE
I cementi compositi sono leganti idraulici composto di cemento Portland e di una o più aggiunte minerali che
prendono parte alle reazioni di idratazione. Le aggiunte minerali possono esser mescolate o intermacinate al
Portland.
Ø
servono per eliminare materiali di scarto di altri processi produttivi ( loppa, silica fume…)
Ø
per ottenere cementi capaci di dare prestazioni particolari ( alte resistenze meccaniche, bassa porosità…)
Cementi compositi
CEMENTO POZZOLANICO: Materiale naturale di origine normalmente vulcanica (rioliti, tufi) o più raramente
sedimentaria (rocce ricche in fossili silicei). Argille trattate che hanno subito un processo termico con
produzione di materiale amorfo, ricche in silice.
•
Eliminazione del CH per reazione con la silice reattiva presente
(il CH è un punto debole del Portland in acque aggressive)
•
Maggiori resistenze meccaniche per produzione di ulteriore
C-S-H e diminuzione della porosità
•
Minor calore di idratazione
La composizione risulta: 55-70% di clinker; 30-45% di pozzolana;
2-4% di gesso.
I MATERIALI DA COSTRUZIONE
IL CEMENTO D’ALTOFORNO è costituito dalla loppa granulata è la scoria nella lavorazione della ghisa:
ganga del minerale di ferro + ceneri del coke + calcare aggiunto come fondente
Si ottiene circa 300-400kg di loppa/ tonn. di ghisa. Raffreddata rapidamente allo stato vetroso (proprietà
idrauliche latenti), presenta la peculiare caratteristica di poter indurire sia pure lentamente, se finemente
macinata e mescolata con acqua, anche in assenza di calce. Con un raffreddamento lento si formerebbero
fasi cristalline senza alcuna proprietà cementante.
In presenza di piccole quantità di sostanze attivanti, essenzialmente Ca(OH)2, la scoria macinata reagisce con
l'acqua dando luogo a silicati e alluminati idrati analoghi a quelli che si formano durante la presa e
l'indurimento del Portland. Piccole aggiunte di clinker -e quindi della relativa calce liberata ne accelerano
l’indurimento
La terza fase, che avviene al di sopra dei 30-35°C, è nota con il nome di
conversione delle paste di cemento alluminoso; questa non è desiderata
in quanto avviene quando il materiale è già parzialmente indurito, ed
essendo accompagnata da una diminuzione di volume, porta alla
comparsa di porosità e microfratture.
I MATERIALI DA COSTRUZIONE
Il calcestruzzo nella sua essenza è costituito da due componenti: il materiale lapideo e il collante che ricopre i
singoli elementi lapidei. Le caratteristiche dell’aggregato determinano in modo più o meno pronunciato le
varie proprietà del calcestruzzo allo stato sia fresco che indurito.
se sono volontariamente
L’aggregato ha nel conglomerato diverse funzioni: porosi, tipo argilla espansa, si
•
costituisce lo scheletro del calcestruzzo ha il “calcestruzzo leggero”;
•
avendo un elevato modulo elastico si oppone al ritiro della pasta legante altrimenti porosità < 10%
•
riducendo la quantità di legante riduce il calore di idratazione
•
riduce il costo del conglomerato
Ø
Non si realizzano mai calcestruzzi con una sola classe di
inerti: l’obiettivo primario, infatti, è quello di ottenere un
volume minimo di vuoti tra i granuli dell’aggregato. Tale
volume dovrà essere riempito successivamente dalla pasta di
cemento.
Ø
debbono essere inerti rispetto alla pasta cementizia (no
solfati, solfuri, cloruri, argille non espanse, materia organica,
I MATERIALI DA COSTRUZIONE
I laterizi sono materiali ceramici per costruzioni preparato a partire da un impasto di:
•Argille
•Quarzo (sabbie)
•Carbonati
È caratterizzato strutturalmente da:
Ø
pasta a tessitura eterogenea e generalmente grossolana
Ø
struttura prevalentemente cristallina Vantaggi:
Ø
porosa • Modularità della forma e molteplicità di forme
Ø
senza rivestimento e di pasta colorata precostituite
• Buona resistenza meccanica a compressione (20-50MPa)
COTTURA • Bassa densità (1,9 g/cm3)
•
Prima fase di riscaldamento: eliminazione acqua • Buona durata nel tempo
igros., zeolitica e della decomposizione idrati • Buona resistenza agli agenti atmosferici
• 300-400°C bruciano le sost. organiche • Conducibilità relativamente bassa
• da 450°C distruzione struttura cristalline delle • Discreta permeabilità ai gas
argille: per es. la caolinite porta al metacaolino • Costo relativamente contenuto.
Al2O3*2SiO2
• ATTENZIONE! A 573°C trasf. Quarzo α a quarzo β
• 650-950°C decomposizione dei carbonati di Ca e
Mg
• A partire da 700°C fino a 900-1000°C composti di
neoformazione CaO*SiO2 (wollastonite)
2CaO*Al2O3*SiO2 (ghelenite) e fase liquida
• Oltre i 1000°C (CaO*MgO*2SiO2) diopside,
anortite (CaO*Al2O3*2SiO2), plagioclasi (silico-
alluminati di Na e Ca)
• La fase liquida consolida la massa riducendo le
porosità e in raffreddamento diventa vetrosa