22:20 Glykeria [Salad'Arme] si allena quando nessuno la vede, quando nessuno lo sa e nessuno lo sospetta, ad

orari improbabili del mattino presto o della notte. Indossa su un paio di calzoni di lino dritti e una camiciola di
stoffa leggera, a cui ha strappato le maniche: così da mettere in mostra i piedini scalzi e le muscolatura tonica,
nervosa, delle braccia. Avambracci segnati da profonde cicatrici da palmo a gomito, lividi per lo sforzo della serie
di flessioni che la donnina sta attuando lì, al suolo, nella semioscurità della stanza. Nemmeno una torcia, in
effetti: solo la fosca luce notturna nello stanzone e il rumore dei respiri ritmati, l'odore dello sforzo fisico,
salsedine e sudore. Lunga chioma rossa, fradicia di sudore, ben arrotolata attorno alla nuca, così che non sfugga
neppure un capello, fusciacca tenuta sul capo, alla piratesca, annodata con cura appena sotto la nuca. Restano
scoperte le orecchie, che mostrano su entrambi gli erici una doppia fila di orecchini d'argento: come s'usa fra i
pirati. La porta l'ha lasciata socchiusa: e curiosamente, non troppo distante c'è una bottiglia piena a mezzo di
quel che pare vino rosso.
22:24 Mattitude [T.S./Sala Arme] cammina lentamente lungo le scalinate che portano alla sala d'arme della

torre scorpionica, con il busto leggermente piegato all'interno del pettorale nero in cuoio borchiato bardato d'oro,
rannicchiandosi così durante la discesa in quella scalinata, stretta per le grosse spalle mannariche. Il capo è
tenuto basso, con l'incolto mento bianco appoggiato sulla parte superiore della gorgiera in cuoio dell'armatura ed
i lunghi capelli bianchi che ondeggiano sui grossi spallacci in ferro battuto dalle sembianze di teste di leone,
mentre alcune ciocche ribelli ricadono ed ondeggiano sul volto barbuto, nonostante la stempiatura. Il braccio
sinistro è leggermente piegato e tenuto alto, con la mano che passa sul corrimano e vi scivola agilmente sopra
anche grazie al guanto nero in pelle che la ricopre mentre il braccio destro è disteso lungo il fianco
corrispondente, con la mano stretta nervosamente a pugno, quasi vibrando. Le gambe si muovono lentamente,
con fare attento durante la discesa, alternandosi tra loro sotto il gonnello da guerra in cuoio borchiato, che finisce
poco sopra le ginocchia.

22:32 Glykeria [T.S./Sala Arme] <s'interrompe a metà del movimento, sollevando il visino di

scatto dall'atto di scrutare il suolo: muscoli tesi e respiro mozzo, nell'ascoltare il passo pesante
di MATTITUDE. Lento, ritmato e pesante: perché lo sa pure lei, che il Mannaro ci passa a
fatica, per quegli stretti passaggi. Nell'incertezza, lentamente si risolleva dal suolo, risalendo
con il busto a forza di braccia: chiusa "a libro" per lunghi granelli di clessidra, la schiena risale
una vertebra per volta fino a riportarla in posa eretta, di spalle ben ampie ed orgogliose di
Razziatore. Ma basta un attimo, davvero: scioglie la posa, scrollando spalle e braccia: ed ecco,
la posa s'affloscia, ammantandosi della disonesta pigrizia di un beone senza vergogna: ha
agguantato la bottiglia fra le dita nude della manca, giacché non indossa i soliti guanti.
L'agguanta per il collo, ad essere precisi: stappa fra i denti, se ne versa un po' addosso: e da
lì, stravaccarsi a terra, è davvero, davvero un attimo.> Mai che si possa star tranquilli- più
affollata delle dannate Caverne, questa Torre.. <borbotta, a mezza bocca, sotto la fusciacca
grigia, ancora intrisa di sudore.>
22:37 Mattitude [T.S./Sala Arme] Massipuò sapere chi scrad fà sto bordello a st'ora? {Parla

ad alta voce, quasi urlando, mentre continua a scendere gli ultimi gradini che portano ora alla
sala d'arme, dilatando al contempo le narici ed iniziando ad inspirare grandi quantità d'aria ed
annusando così con cura l'aria.} Cioèddico, lo sapete che sta maledetta sala stà proprio sopra
le mie stanze, no? {Le mano sinistra si stringe con maggiore forza attorno al corrimano delle
scale, quasi stringendolo con forza durante la lenta e svogliata discesa, mentre il gomito del
braccio destro si piega quasi interamente ed appoggia così il palmo della mano sul brunito
cinturone d'arme all'altezza dell'anca destra.} Altro che novedita e novedita, tutti monopalla
diventerete! {Il capo viene alzato di poco una volta vista la luce che proviene dalla sala,
abbassando così infine le palpebre nel cercare di vedere meglio nonostante la differenza di
luce, che lo infastidisce notevolmente.}

22:46 Glykeria [T.S./Sala Arme] ..lo sapevo che me la dovevo studiare meglio la pianta di

questa dannata torre- lo sapevo.. vatti a fidare dei Dragonieri delle Tenebre di questa gran..
<il resto dell'insulto lo biascica livorosamente a mezza bocca, sospirando nel riconoscere gli
improperi di MATTITUDE, con il suo vocione basso e roco d'animale. Accomoda la nuca contro
il muro, allunga le gambe corte innanzi a sé, ripiegandole all'indiana. Una posa rilassata, da
cafone e non da poco, nella volontà indefessa di mantenere uno status quo: tant'è che
occhieggia pigramente all'aprirsi della porta, destra accomodata dietro la nuca, manca a
reggere la bottiglia di vino al fianco> Li stavo giusto rimproverando anche io- ma poi sono
diventati nebbia appena hanno capito che eravate voi. <...> Veramente, ma che gentaglia
siamo diventati, io mi domando..> vocina strascicata, di uno fresco di sbronza: c'appoggia su
pure una sorsata di vino rosso, pigra pure questa.>
22:51 Mattitude [T.S./Sala Arme] Ogguarda tu, la cara Vertigo che s'allena! {Si ferma del

tutto una volta giunto a poco più di sei passi di distanza da Glykeria, lasciando che le gambe
siano leggermente divaricate ed erette sotto il gonnello da guerra in cuoio, ottenendo così una
postura frontale rispetto all'umana, quasi marziale.} O vertì, si può sapè che scrad succede a
st'ora? Stavate cercando di togliere n'attimo di polvere da sta scrad di torre? {Abbassa
leggermente il tono di voce ora che, sempre con fare svogliato, alza le grosse ma corte braccia
e le incrocia sul pettorale nero all'altezza del ventre, con i palmi delle mani che si appoggiano
così sui grossi bicipiti opposti, contratti sotto la veste nera.} Oppure n'attimo di polverine
vampire? Che c'ho sentito che Haziel perde polvere dal deretano, a volte. {Il capo viene
piegato verso destra, lasciando così ricadere i lungo capelli bianchi sullo spallaccio destro e
scoprendo nuovamente la mezzaluna nera marchiata sulla fronte stempiata.}

22:57 Glykeria [T.S./Sala Arme] La vostra faccia proprio non mi piace, Matt- no, niente..

<aggiunge, di lì a poco, socchiudendo le palpebre nella fissità che regala a quel colosso del
Mannaro, con un sorrisino sporco a colmare le guance, divertita da chissà che.> Non avete
idea di cosa pagherei, per poter tornare indietro nel tempo e vedervi Cupo Re... vedere che
razza di mostro eravate, in quel tempo, in quei luoghi. <un benvenuto caloroso, nientemeno:
mutuato da un sorrisino sottile, con la punta della lingua in un rapido guizzo sul labbro
inferiore, in guisa di dispetto.> Me lo sono sempre chiesto, com'è possibile passare dal Chaos
al Caos, come avete fatto voi- da Simeht a.. questo. <...> Dite, sono domande indiscrete,
vero? <cadenza il verbo, man mano, tenendo ben salda la figura dell'omone fra le iridi grigie,
indagandone lo sguardo con cura: e per quanto calorosa appaiano i modi, il grigio di quegli
occhi non sorride mai. Un altro mezzo sorso di vino: una blanda aspettativa.>
23:03 Mattitude [T.S./Sala Arme] Emmica posso piacè a tutte oh, me ne faro nà scrad di

ragione. {Fa spallucce dopo aver parlato, iniziando a picchettare nervosamente con l'indice
della mano sinistra sul bicipite destro, sempre contratto sotto la veste nera.} Il passato
lasciamolo tale vertiginosa Vertigo, perchè mi sa che manco m'avreste riconosciuto...bleh!
{Annuisce con un lento cenno del capo alle proprie parole, osservando la donna dal basso
verso l'alto con fare attento e lasciando le palpebre leggermente abbassate nell'aiutarsi vista la
poca luce della sala.} Non fosse stato per que cosi enormi volanti dei draghi della luce, sarei
ancora sotto quello scrad di incantesimo. {Increspa il labbro superiore in una smorfia a denti
scoperti, mostrandoli con fierezza nel loro giallastro giallore alla donna ed emettendo un sordo
ma lungo ringhio gutturale appena smette di parlare, nervoso.} Emmò avete qua il
pandemonio, imbattuto guerriero di Gaia, pure al vostro servizio. {Il piede sinistro inizia
dunque a sbattere nervosamente sul pavimento della sala, provocando dei piccoli sordi battiti
quando la suola dello stivale nero colpisce il pavimento stesso.}

23:10 Glykeria [T.S./Sala Arme] Oh, no.. no, no.. <diniega con pigra lentezza il verbo di

MATTITUDE, con un lento, flemmatico scuotersi di rossa testolina, nel tintinnio grazioso dei
cerchietti d'argento fra loro. Lo fissa, dal sotto in su, con la compassata bonarietà di un vecchio
criminale, tutto sorrisi e gentilezza: perché è tutto nello sguardo, il senso.> Io lo voglio sapere
chi siete stato. <...> Se c'è una cosa che ho imparato in questi anni, salendo in gerarchia- che
io devo sapere molto bene con chi ho a che fare. <...> E' pure sempre il mio mestiere, no?
Bere- sapere cose. <scivola sul giocoso, e non sembra scherzare per niente. Immobile nel suo
generale stravacco, continuando a fissare Matt, i suoi gesti, e quel ringhio da sentir salire la
pelle d'oca, su per la schiena, ecco che riprende> Un ricordo per un ricordo- raccontatemi di
voi Cupo Re, e io vi racconterò di me Supplizio delle Furie. <...> Lo so, il paragone è impari:
ma almeno la mia farà ridere. <canaglia di una rossa: così propone, al Pandemonio.>
23:13 Alukard [ esterno. ] è un vecchio infame avvolto in un'armatura di cuoio borchiato - rigorosamente nera -

nascente dalla gola e "morente" all'interno degli stivali del medesimo colore e della medesima fattura, impegnati
a calcar il suolo, così da condurre l'eterna carcassa ad avanzare lentamente ed elegantemente lungo verso la
torre della schiera Scarlatta, su cui forzatamente adagia lo sguardo, osservandone il portone e lasciandosi
sfuggire un mortal sospiro, niente di più e niente di meno, poiché pochi attimi dopo si ferma restandosene
completamente immobile, difatti si limita solo a poggiar le dita della mano sinistra sopra la gabbia circolare della
Schiavona, facendone ondeggiar la vagina di pelle di conciata che la detiene legata alla cintura d'arme stretta
attorno alla vita. ( V E R T I G O ! ) lo urla si, non c'ha una sema da fare, quindi da noia alle genti, in particolar
modo a Glykeria, incurante ci sia o meno.
23:16 Mattitude [T.S./Sala Arme] Mph, ho guidato le armate di Simeht come Re per

molte...molte lune. {Muove la gamba sinistra in avanti, lasciando scivolare la suola dello
stivale lungo il pavimento nel compiere un passo in direzione di Glykeria, cercando così di
avvicinarsi con fare lento alla donna senza tuttavia mai distogliere lo sguardo dalla sua figura.}
Assieme ai miei vecchi compagni, ho lottato e conquistato io stesso ciò che sti scrad di persone
mo chiamano Deus Irae, oqqualcosa così. {Distenge le grosse ma corte braccia lungo i fianchi
corrispondenti, lasciando che i gomiti vengano piegati quasi interamente e con entrambe le
mani che vengono dunque appoggiate sul brunito cinturone d'arme all'altezza delle anche, con
la mano sinistra che tocca involontariamente l'impugnatura lavorata in oro della spada
bastarda, regolarmente infoderata al fianco sinistro.} Eppoi...{Smette dunque di parlare
all'urlo di Alukard, inarcando il sopracciglio sinistro e mantenendo quella smorfia sul volto
barbuto.}...eppenso che c'abbiate na visitella eh, meglio così ch'almeno posso dormire
n'attimo!