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21:52 Desyderia [Fontana] siede sul bordo della fontana dei colori, completamente assorta.

Da le spalle al

palazzo dell'Accademia, osservando un filare di ciliegi in fiore e alle loro spalle un palazzo che inizia a mostrare i
segni dell'abbandono. Le braccia piegate all'indietro le consentono di tenere la testa appena reclinata per una
visuale che includa nello specchio dorato e oblungo degli occhi una buona dose del cielo ormai scuro. Una testa
coronata di fiamme scomposte, quella della femmina. Rossa, spettinata, foltissima chioma pesante a coronare un
viso dai tratti marcati, ma non specificamente duri. Labbra generose e zigomi pronunciati. Ma sono gli occhi a
canalizzare ogni attenzione. Occhi ambrati e enormi, dalle sfumature d'oro antico. Occhi di fiera, curiosi, avidi,
inquisitori. E' un'esemplare piuttosto alto, aggraziato più che muscoloso, ma comunque decisamente più
imponente della maggior parte delle donne umane. Nè armi nè gioielli in vista, e del resto è talmente poco vestita
che può nascondere ben poco addosso. Un completo di pelle nera copre solo quello che va coperto, un corpetto
smanicato e un gonnellino a vita bassa su sandali aperti, alla schiava. Ai suoi piedi una sacca floscia di tessuto
grezzo. Cosa ci sia al suo interno non è dato vedere, al momento. E' immobile, eppure trasmette nitida e perpetua
la sensazione di essere vigile, niente affatto inerme.
Desyderia si avvicina e Vi sussurra:
http://maevehicetnunc.altervista.org/HicetNunc/Certificati/FieraYule/Desyap2.htm

21:59 Mattitude [Gradini] è seduto sui gradini della veranda mostre, con la schiena leggermente piegata

all'interno del pettorale nero in cuoio borchiato bardato d'oro ed il capo leggermente piegato, lasciando che i
lunghi capelli bianchi ricadano davanti al volto barbuto e sui grossi spallacci in ferro battuto dalle sembianze di
teste di leone. Le gambe, nude sotto il gonnello da guerra in cuoio borchiato, sono leggermente piegate ed
entrambe le suole degli stivali sono ben piantate sul terreno, di poco innanzi al corpo. Le grosse ma corte braccia
sono leggermente piegate, con i gomiti appoggiati poco sopra le ginocchia scoperte ed entrambe le mani, coperte
dal nero cuoio dei guanti d'arme, unite a mò di preghiera davanti al corpo, con l'indice della mano destra che
continua a sbattere nervosamente sul palmo della mano opposta. Le palpebre sono abassate e gli occhi sono così
chiusi ma le narici sono completamente dilatate, annusando così con cura l'aria ed emettendo dei piccoli e sordi
ringhi gutturali ogni volta che espira.

22:11 Desyderia [Fontana] <Non è tanto il rumore emesso da MATTITUDE, a cui da le

spalle, quanto il suo odore a solleticarle a ondate l'olfatto facendo fremere le narici sottili in
spasmi come boccate d'aria. Un richiamo ancestrale, al quale alla fine la Motacj si ritrova a
cedere seppur mascherando quel cedimento dietro un composto rituale di ben studiata
indolenza felina. Sbadiglia rumorosamente, poi si stiracchia sciogliendo i muscoli delle spalle e
facendo scricchiolare a più riprese il collo e le nocche. Poi con tutta la lentezza di cui solo una
femmina può essere capace, eccola piegarsi a raccattare da terra la sacca per poi rialzarsi
dopo averne attorcigliato la corda al polso destro. Dondola quel bagaglio esiguo, lasciando
intuire che al suo interno vi siano pochi oggetti e non molto ingombranti. E finalmente
abbandona il profilo di pietra della fontana che parzialmente la nascondeva e nascondeva alla
sua vista lo Scorpione e si decide a spingere uno sguardo curioso oltre la veranda, sui gradini.
Fino a inquadrare la figura di MATTITUDE, su cui appunta uno sguardo dorato e placido,
sorridente> Notevole, davvero <esordio sulle righe, senza spiegazioni da offrire. Si mostra
avvicinandosi di un paio di passi all'edificio> Attendete un Artista affinchè vi immortali?
<chiede, ed è una voce roca, torrida e notturna. Velluto e sabbia a mescolarsi in un timbro
profondo, piacevole a modo suo, ma assolutamente poco armonioso> O dovete forse
picchiarne uno per un brutto ritratto? <Ipotizza poi, sollevando gli angoli delle labbra in un
sorrisetto ironico> Mi hanno detto che negli ultimi tempi, l'Accademia è caduta a picco
<sussurra, avvicinandosi ancora e ancora, lenta, sinuosa. La grazia indecente di un predatore,
o di un derviscio>
22:16 Mattitude [Gradini] Mph, mi stavo proprio a chiede quando scrad m'avreste notato

signorinè. {Alza il capo e lo piega di poco a sinistra alle proprie parole, lasciando che gli occhi
si aprano e che lo sguardo ricada sulla figura di Desyderia, mantenendo tuttavia le palpebre
leggermente abbassate nel cercare di vedere meglio a causa dell'oscurità del luogo.} Pensavo
che c'avevate n'olfatto migliore, ma non si può avere tutto dalla vita aqquantopare. {Il labbro
superiore viene increspato in una smorfia a denti scoperti, passando velocemente la lingua
fuori dalla bocca ad umettare le labbra secche e la fila superiore di genti giallastri, ora scoperta
ed in bella vista.} Sapete chi o cosa sono oddevo fà le consuete presentazioni, signorinella? {Il
piede destro, una volta smesso del tutto di parlare, inizia a muoversi nervosamente e fà
sbattere così più volte la suola dello stivale sul terreno innanzi a se, rimanedo tuttavia in quella
postura poco raffinata, seduto sui gradini.}

22:24 Desyderia [Fontana] <Si ferma, sorpresa dalle prime parole di MATTITUDE.

Sorpresa che ben presto diventa un sorriso, sorriso che dilaga e ben presto sfocia in un risata
che per pura educazione si sforza di tenere bassa, sommessa. Accettabile insomma, che non
sembri che gli stia ridendo in faccia> E chi vi dice che non vi abbia semplicemente e
volontariamente ignorato? < oppone poi, appena la sorpresa iniziale è sfumata. Fa qualche
altro pass avanti, approda al primo gradino. Alluna, per così dire e lì si ferma. A guardarlo
dritto negli occhi, tra l'altro> So cosa, ma non chi. O forse il contrario. Dipende dai punti di
vista <annuncia e nonostante la confusione lecita che può nascere dalle sue parole, è
decisamente seria> Vada per le presentazioni <abbozza un mezzo inchino> Desyderia. <Inizia
lei, così. Solo un nome e niente altro. Eppure in quel nome e in quella pelle nuda deve
sentircisi del tutto a proprio agio, a giudicare dall'umore che sbandiera e dalla tranquillità che
emana>
22:29 Mattitude [Gradini] Mbeh, na signorina quaffuori tutta sola...che devo pensare?

{Muove la gamba sinistra in avanti, lasciando strisciare la suola dello stivale lungo il terreno
innanzi a se e distendendo del tutto la gamba in avanti, con il tallone che ora viene ben
pianatato al terreno.} Signorina Desyderia, per quanto sia ancora rincovampiro per la recente
mutazione, sò felice di conoscervi eh! {La gamba destra si gonfia, muscoli che si contraggono
con forza una volta che la gamba compie una forte pressione sul gradino dov'è seduto,
cercando così di alzarsi con fare poco delicato e raffinato, sbraitando qualcosa in mannarico
durante questa poco difficile operazione.} MATTITUDE SteppenWolf, Pandemonio Scorpione e
molto attraente figlio di Gaia...{Il busto rimane piegato all'interno del pettorale nero in cuoio
borchiato, muovendolo tuttavia verso avanti nel cercare di aiutarsi durante l'alzata,
mantenendo tuttavia le braccia distese innanzi a sè ed unite a mò di preghiera.}...felice di
conoscervi, ovviamente.

22:37 Desyderia [Fontana] <Torna a sorridere, sbuffando soronamente per scacciare dal

viso una ciocca di capelli che le danza davanti agli occhi a più riprese. Osserva nei dettagli,
azioni e movimenti quanto abbigliamento, gtratti, voce. Ogni cosa, ogni parola. Avida, vorace.
E' un'osservatrice per diletto e abitudine, curiosa e diretta, non cela alcuno sguardo, nemmeno
quelli meno educati. Ma si guarda bene da offendere il maschio con un'offerta di aiuto sebbene
un sopracciglio si arcui un po' nel vederlo tirarsi su a fatica> Pandemonio ? <ripete poi> Non
ricordo questo titolo fra gli Scorpioni. Eppure, c'è stato un tempo sotto lo Scarlatto Elroihiri,
che dimoravo spesso al Campo. E degli Scorpioni cantavo le gesta <non spiega più di così, ma
la voce s'è addolcita parecchio e il sorriso s'è fatto più morbido sul suo viso> Molto attraente
eh? <lo canzona, con dolcezza e un pizzico di ironia bastarda a farle piegare di lato la testa>
Quella è pancia o sbaglio? <e indica, impunita, l'armatura dell'uomo d'arme sullo stomaco>
Sono lieta anche io, di conoscervi <aggiunge in coda, salvo poi tornare a chiedere> Che fate
qui, Pandemonio?
22:43 Mattitude [Piazza/Gradini] Elrohiri, la mia discepola preferita a cui c'ho insegnato tutte

cose! {Annuisce con un lento cenno del capo alle proprie parole una volta alzatosi dal gradino,
lasciando che i lunghi capelli bianchi si scostino dal volto e ricadano sui grossi spallacci in ferro
battuto e sul mantello rosso scuro posto sullo schienale, raffigurante le insegne degli
Scorpioni.} Il Pandemonio, o braccio destro dei Re, è una carica che è più antica di molti che
girano per stò ducato mò, signorinella. {Muove la gamba sinistra nuovamente in avanti,
iniziando a camminare svogliatamente in avanti ed in direzione della fontana e della donna,
facendo ciondolare le grosse spalle in maniera alquanto rozza, provocando anche dei sordi
rumori metallici nello sbattere degli spallacci contro le spalle.} Essò scorpione dai tempi dei
tempi, penso si parli di una decina e più di anni fa! {Smette dunque di parlare alle parole della
donna, distedendo le braccia lungo i fianchi corrispondenti e mantenendo i gomiti leggermente
piegati, appoggiando così i palmi delle mani sul cinturone d'arme all'altezza delle anche.} Che
vuol dire pancia! Questi sò addominali mannarici eh, essò qua appunto per..ecco..allenarmi!

22:53 Desyderia [Piazza] <Arretra lentamente quando Mattutude si mette in moto e

caracolla giù per i gradini, storcendo appena le labbra nel verificare quanto clangore e peso si
porti dietro, o meglio addosso il maschio> Braccio destro dei Re <mormora a voce bassissima,
appena un filo> Ha un bel suono. E tuttavia, non c'era alcuno credo con questo ruolo quando
<si spegne per qualche attimo, poi taglia l'aria con la mano destra> Oh, ma che importa
<lascia cadere l'obiezione da sola, assicurando i pollici alla cintola del gonnellino nell'assumere
una posa indolentemente sfacciata> Vuol dire pancia. Birra. Dolci, e buon cibo <infierisce,
soffocando dietro le labbra una risata> Ah si? Beh, uno strano posto per... allenarvi < no, non
gli crede. E non fa nemmeno finta di farlo> Avanti, non lo racconterò a nessuno. Confessate
<si sporge verso di lui, tanto da sfiorargli appena uno spallaccio, confidenziale, anche troppo.
Ma subito si ritrae> Cosa ho interrotto? Un appostamento? Un incontro amoroso? Magari
adultero? <galoppa la fantasia, lo sguardo dorato che si spinge a scrutare nei vicoli adiacenti in
cerca di una fantomatica donna> Qualche vizio scandaloso? <Suggerisce, arrotando la lingua e
sprofondando ulteriormente in quel timbro vocale già malizioso per natura> O magari eravate
qui per un bel tatuaggio? <Non si placa, del resto, al curiosità si sa che è donna>
23:00 Mattitude [Piazza] Non sò sposato, per questo sto ancora qua mezzo vivo. {Si ferma

una volta giunto a più o meno quattro passi di distanza dalla donna, lasciando che la gamba
destra sia davanti alla gamba sinistra nell'offrire, seppur di poco, il fianco destro alla donna e
divarcandole leggermente nell'ottenere un maggiore equilibrio.} Epperora, cò sta guerra in
corso, non c'ho avuto mica modo di pensare alle donne....sfortunatamente. {Alza il braccio
destro, lasciando che il gomito si pieghi leggermente e passando così il palmo della mano
guantata sulla capoccia a togliere le restanti ciocche di capelli dal volto, scoprendo così la
fronte stempiata e la mezzaluna di Simeht permanentemente marchiata in fronte.} Diciamo
che sò qua per controllare la zona, prima che succede n'attimo di casino. Evvoi invece? {Alza
leggermente il tono di voce, iniziando anche a mordicchiare nervosamente il labbro inferiore e
risultando così meno chiaro del previsto nel parlare.} Cosa scrad ci fa na signorinella qua tutta
sola? Non penso siate qua per mangià dolci e bere birra come me..hem, come altri...volevo
dire.

23:09 Desyderia [Piazza] <Sulle prime fa un po' fatica a seguire il filo delle risposte altrui, e

lo si notra da come sgrana gli occhi e assume un'aria interdetta, attendista. Poi però pian piano
il tutto si chiarisce e torna invariabilmente a sorridere, evidenziando una vera attitudine a quel
cenno che esprime totalmente un'indole allegra> Male, bisogna trovare sempre il tempo per le
cose che ci rendono felici. Soprattutto in guerra, quando si è vivi un attimo si e quello dopo
chissà <dispensa quella perla di saggezza con l'aria da furfante che le viene spontanea e la
veste tanto bene, guadagnando un briciolo di serietà solo al comparire di quel simbolo che ben
conosce, sulla fronte del Mannaro. Ma non commenta, passa oltre di buon grado, una volta
tanto> Pensavo al passato. <Ammette, voltandosi e offrendogli per un lungo periodo solo il
profilo> Vedete quello? <Indica il Palazzo dietro i filari di ciliegio> L'ho fatto costruire io per i
Poeti, quando ero l'Eletto dei Bardi <gli getta addosso un'occhiata in tralice, obliqua> Li ho
voluti trasferire qui, di fronte al Convivio. Di modo che inchiostro e colore potessero
influenzarsi l'un l'altro. Arte che contamina Arte <sbuffa, torna a guardarlo> E poi io stessa,
passai al Convivio.<Racconta, ma fa rapidamente spallucce> Poi son scappata da un uomo che
mi ha spezzato il cuore. Per anni ho corso per boschi, da sola. E adesso <sospira> Adesso ho
trovato la pace sul Tetto del Mondo, fra gli Sciamani. Ma bisogna far pace anche con i propri
demoni, no?
23:15 Mattitude [Piazza] Eccolallà, si parla n'altra volta d'altra vita. {Muove il braccio

destro verso il basso alle parole di Desyderia, lasciando che la mano stringa saldamente,
seppur per pochi secondi, i gioielli di famiglia mentre la mano sinistra rimane ben stretta
attorno al cinturone d'arme, lasciando tuttavia che l'indice ed il medio si alzino nel fare il
sontuoso gesto delle corna.} Per essere giovincella c'avete fatto molte cose eh? {Inarca il
sopracciglio sinistro mentre la smorfia sul volto barbuto cambia per lasciar posto ad un sorriso,
continuando tuttavia a mostrare fieramente la fila superiore di denti bianco/giallastri alla
donna.} Il passato, a volte, è meglio lasciarlo stà...perchè può fà male e può anche ingannare
eh! {Sospira, gonfiando ulteriormente il già gonfio ventre all'interno del pettorale nero e
lasciandolo impattare ed espandere all'interno dell'armatura, nonostante la durezza.} Si può
sapere chi è sta donnicciola o elfo, cheppoi sò due cose simili, che v'à abbandonato sola?
{Abbassa ora il tono di voce, quasi sussurrando ma cercando di essere chiaro.} Serve che gli
meno? Aggratis eh!

23:22 Desyderia [Piazza] <Non c'è proprio nulla di sommesso nella risata che sprigiona al

gesto scaramantico di MATTITUDE. E' un suono pieno, rigoglioso, contagioso persino nel suo
essere del tutto spontaneo, verace> Mi son data da fare <ammette, strizzandogli un occhio e
tornando a parcheggiare le terga sul bordo della fontana> A volte è meglio. A volte per
metterci una pietra su è necessario trovare il tempo e il modo per guardarlo dritto negli occhi.
E non averne più paura <si stringe nelle spalle, scuote la testa in una nube di ciocche rosse
che si affollano a lambire il viso come vere e proprie fiamme> Nah, ho fede che la Ruota giri
<ridacchia, ravana nella sacchetta e prende a giochicchiare con un sigarillo di erba pipa> O
come si suol dire, se sputi al cielo, in faccia ti torna <cita, da fonti senza dubbio non del
luogo> Ma grazie per l'offerta eh, apprezzo. E non poco. Del resto, gli Scorpioni con le botte ci
hanno sempre saputo fare un bel po' <ammette, con un certo luccichio negli occhi> Ma ditemi,
Pandemonio, chi è lo Scarlatto adesso? E perchè pensavate che potesse succedere casino
proprio qui? Qui non c'è nulla. Ormai.
23:29 Mattitude [Piazza/Fontana] Non c'abbiamo più scarlatti ma siamo tornati ad avere Re.

{Annuisce nuovamente con un cenno del capo alle proprie parole, con alcune ciocche di capelli
che ricadono nuovamente davanti al volto barbuto e vanno a coprire leggermente la
mezzaluna, scoperta in precedenza.} E' un vampiro, ma almeno ha ottenuto anche il rispetto
del Re dell'Orda...ellasciamo l'odio razziale ai Khardan, che sembra che c'hanno le emorroidi
ogni volta chennè vedono uno. {Muove il braccio sinistro verso sinistra, lasciando così scivolare
il palmo della mano lungo il cinturone d'arme finchè il mignolo e l'anulare non toccano
l'impugnatura della spada bastarda, riposta con cura nel suo fodero in pelle e legata al fianco
sinistro.} La piazza è un ottimo luogo, dove molte vie possono voler dire molti modi per
attaccare...signorinella. {Ammicca verso la donna, chiudendo ed aprendo velocemente l'occhio
sinistro e lasciando che la lingua passi sui denti, pulendoli ed umettandoli ma continuando a
sorridere.} Cose di guerra, non vi preoccupate voi! Pensate anzi...{Sbuffa, cercando così di
soffiare via i capelli dal volto, inutilmente.}...a venirci a trovare alla torre, stiamo vicino aqquà
proprio! Sareste mia ospite, ovviamente.

23:38 Desyderia [Piazza] Oh < la sorpresa è genuina e si accompagna a un attimo o due di

reale disorientamento.> Beh, Re o Scarlatto che cambia poi? <riflette ad alta voce, ma la
riflessione può facilmente diventare una domanda per MATTITUDE> Un vampiro? <Sgomento
puro questa volta, e labbra che si serrano fino a diventare una linea sottile. Non sembra
condividere la "tolleranza" dimostrata dal Pandemonio, per quanto il suo parlare schietto e
senza fronzoli le strappi ancora una volta un sorriso pronunciato e una mezza risata> Ma
attaccare per cosa? Qui <piroetta su se stessa, rapida> Non c'è nulla da conquistare. E molte
vie possono anche non portare da nessuna parte, se non c'è nessuno a percorrerle <socchiude
gli occhi, annusa l'aria della sera> Avete per caso sentito parlare di un tale Tristan Senza
Morte? <domanda poi , di punto in bianco> E' una sorta di spettro, un povero disgraziato
maledetto con una spada rotta a metà che se ne va in giro a sfidare a duello i combattenti di
mezzo Ducato <riassume, alla meno peggio> Mi chiedevo, se gli Scorpioni avessero incrociato
i suoi passi <sorride nel ricevere quell'invito> E voi verrete a trovarci al Campo sul Tetto del
Mondo? <ricambia, sincera> C'è una tale pace, lì.
23:45 Mattitude [Piazza/Fontana] Solo il nome, massò fissati coi nomi e basta farli felici. {Fa

nuovamente spallucce dopo aver parlato, provocando un ennesimo clangore metallico allo
sbattere degli spallacci contro le spalle.} Ossignorì, per un Licaone che uno sia Vampiro o Drow
o deretano cambia poco, finchè stobbene io...me ne frego altamente. {Mantiene il braccio
destro alto, piegando quasi completamente il gomito e portando la mano guantata a
massaggiare l'incolto mento bianco, strappando involontariamente numerosi peli bianchi
durante il poco delicato massaggio, lasciandoli ricadere sul terreno innanzi a se.} No, nessuno
dei miei ragazzacci ha mai visto uno...spettro, seppur molti che vengono da noi sò così secchi
che sembrano più morti che vivi. {Il braccio sinistro viene mosso ancora di più verso sinistra,
appoggiando così il palmo della mano direttamente sull'elsa della spada bastarda, stringendola
con forza e nervosismo.} Sevvenite promesso che vi vengo a trovare eh, nà volta a testa
essiamo tutti felici...{Osserva ora con attenzione la donna, dal basso verso l'alto, cercando di
non farsi vedere e schiudendo leggermente la bocca durante il tutto.}...per quanto scrad di
felice possa mai essere uno commeammè!

23:53 Desyderia [Piazza] <Annuisce con un certo vigore, schietto come lo è del resto il

Pandemonio. Si trova a suo agio, la tigre, fin dal primo momento> Mah <sobbolle, lenta.
Scuote appena la testa e torna a giocherellare con quell'involtino di tabacco e erba il cui odore
penetrante è ben riconoscibile anche se ancora spenta> Un tempo ero più tollerante <ammette
e dopo una breve riflessione riprende, abbassando la voce a un tono persino più intimo e
confidenziale del precedente> Ma un tempo, attraccavo la mia nave al porto di Mot, e fra le
Nebbie di quelle terre devastate ero la benvenuta. Un tempo, attraversavo i cancelli
insanguinati come un'ospite gradita . <Parla e fissa il simbolo marchiato sulla fronte di
MATTITUDE, senza bisogno di aggiungere altro> Quel tempo però è passato <sentenzia,
piuttosto decisa> Se vi dovesse capitare di incontrarlo, o di sentirne parlare, vi dispiacerebbe
scrivermene? <Domanda poi, cambiando bruscamente argomento, per tornare allo Spettro e
poi con più leggerezza ancora> Perchè non dovreste esserlo? <Indaga, senza alcuna
reticenza>
00:00 Mattitude [Piazza/Fontana] La stessa Mot che io stesso ho conquistato? {Alza il tono

di voce, fiero, lasciando che il petto si gonfi all'interno del pettorale nero in cuoio una volta che
i polmoni si riempiono d'aria, cercando così di sembrare e mostrarsi più grosso agli occhi della
donna, nonostante la bassezza di stirpe.} Vicino alla stessa Deus Irae che ho scoperto e
conquistato io, quando ero Imperatore? {Il sorriso scema dal volto ispido e barbuto, lasciando
spazio ad un'espressione seria e nervosa, continuando a mordicchiare nervosamente e
voracemente il labbro inferiore fino quasi a farlo sanguinare.} Signoriella, a volte il passato è
davvero passato...emmeglio così direi. {Il braccio destro ricade nuovamente lungo il fianco
corrispondente come privo di vita, penzolando ma mantenendo la mano chiusa a pugno
all'interno del guanto d'arme in cuoio, vibrando dalla rabbia e nervosismo.} Mallasciamo stà e
torniamo a parlà di cose normali, chemmisà che è meglio eh! {La gamba sinistra, al muoversi
del braccio destro, si muove leggermente e lentamente all'indietro, cercando così di compiere
un lento passo all'indietro e mantenendo tuttavia una postura frontale rispetto alla donna,
senza mai distogliere lo sguardo dalla sua figura.} Io vi prometto però che vi informerò
semmai vedo stò spettro. {Prende una breve pausa, sbuffando e cercando così di calmarsi.}
Venite cò mè? Sennon volete stà da noi stasera, almeno stò di strada.

00:10 Desyderia [Piazza] <Domanda e tono la spiazzano, ma è innegabile che il tutto

eserciti un certo fascino. E' curiosa e l'indole del Cantore non è affatto sopito. Annuisce, senza
emettere un fiato che sia uno, preoccupata di interrompere quel momento. Fissa MATTITUDE
mordendosi le labbra per trattenere un fiume di domande.> Imperatore? <A quello no, non si
tiene. La curiosità la divora, ma il nervosismo del Licaone è tale da essere percepito sulla sua
pelle come un vento scomposto foriero di tempesta. Ne resta al tempo stesso scossa ed
estasiata> Approfitterò della vostra compagnia, per un tratto <ammette, sorridendogli> Così
sarò sicura che nessuno oserà alzare su di me un dito, fintanto che uno Scorpione veglierà sui
miei passi <lo blandisce, ma con la sincerità che le deriva proprio da quel passato che l'altro
vuole chiudere nel cassetto> Ma voi raccontatemi, ancora. Ve ne prego <non molla il pezzo,
no. Non è pronta a rinunciare, a quelle tessere di mosaico che vanno ricomponendo il lungo
periodo che ha passato lontano> Solo quello che non fa troppo male e io prometto che starò
zitta <come se poi, questo, fosse possibile>
00:20 Mattitude [Piazza/Fontana] Nessuno vi tocca se ci sto io accanto, signorinella. {Muove

la gamba destra in avanti dopo aver parlato, iniziando così a camminare lentamente in
direzione del Vicolo dei Pittori, conitnuando a far ciondolare vistosamente le spalle e
mantenendo il petto ed il ventre gonfi sotto il pettorale, cercando sempre di farsi più grosso ed
alto.} Se mot è com'è adesso, mia cara, è proprio merito...o demerito mio eh. {Il tono di voce
continua ad essere serio mentre parla, lasciando che il capo sia leggermente girato verso
destra e verso l'alto mentre parla e mentre cammina, cercando così di continuare a guardare la
donna con la coda dell'occhio, nonostante la differenza d'altezza.} L'attuale capocchia era mio
allievo, così come molti qua nel Ducato. {Il braccio destro si alza leggermente, appoggiando
nuovamente la mano sul cinturone d'arme all'altezza dell'anca destra, stringendolo con forza e
nervosismo.} Sto ad invecchià penso. Sto proprio invecchiando, scrad.

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