Sei sulla pagina 1di 21

Traduzione dallo spagnolo di claudiobuffa Dr.

Maurice Nicoll VOLUME I


COMMENTARI PSICOLOGICI
SULL’INSEGNAMENTO DI GURDJIEFF E
OUSPENSKY
Cap. 45 Birdlip, 20 novembre, 1943 pag. 357
BREVE NOTA SUI SOGNI
(Il dottor Nicoll parla qui dei sogni dal punto di vista
dell’insegnamento che ricevette dal dottor Jung)
PARTE I. – Questo Lavoro non si riferisce
direttamente ai sogni. Ciò nonostante, dice certe cose
sui sogni. Innanzi tutto dice che è inutile studiare i
sogni e che tutti i sistemi psicologici basati sullo
studio dei sogni sono fantasiosi perché nel momento
in cui si cominciano a studiare i propri sogni questi
cambiano. Alcuni di voi sapranno che la Fisica
moderna scoprì che quando si studia il mondo micro-
fisico, proprio così, il mondo degli atomi, gli
strumenti d’investigazione interferiscono nell’oggetto
degli stessi. Bene, tutti voi conoscete le difficoltà
dell’investigazione di se stessi, così come
l’osservazione dei propri pensieri, poiché
l’osservazione interferisce con i pensieri. Questo
avviene specialmente quando si cerca di osservare le
forme che adotta l’immaginazione. Siccome si tratta
di osservare l’immaginazione, questa si blocca. Vale a
dire, lo strumento dell’osservazione interferisce in
quello che si osserva. Per dare un esempio grossolano,
379
supponiamo di accendere improvvisamente un
fiammifero per vedere se c’è un topolino in una casa;
s’interferisce su ciò che si sta osservando, e
probabilmente il topolino sparisce. Bene, nel caso dei
sogni il Lavoro insegna che quando si presta
attenzione ai sogni, s’interferisce con essi e li si
cambia. E per questa ragione non si stimola
assolutamente lo studio dei sogni come metodo
psicologico d’approccio per l’osservazione di sé.
Ma il Lavoro insegna qualcosa di diverso sui sogni;
per esempio, il Lavoro dice che ci sono molti livelli
diversi nei sogni che la psicologia occidentale non
riconosce. I sogni, insegna il Lavoro, sono di molti
tipi perché provengono da ogni centro e da ogni parte
di un centro. In una conversazione che ebbi una volta
con G. mi segnalò che la memoria dei sogni proviene
dal Centro Motorio, a causa di connessioni casuali che
avvengono in questo Centro. A rigor del vero, la
maggior parte dei sogni provengono dal Centro
Istintivo–Motorio, proprio così, sono l’eco di cose
viste durante il giorno, di sensazioni e movimenti. Tali
sogni sono l’eco della vita del Centro Istintivo–
Motorio durante il giorno. Non hanno alcun
significato e per questo non hanno importanza. Ma i
sogni possono venire anche da altri centri. I sogni del
Centro Istintivo–Motorio sono, in generale, caotici.
Nello stesso modo, alcune impressioni emozionali
come la paura s’intromettono in questi sogni istintivi –
380
motori, specialmente se la paura ha qualche relazione
con paure precedenti alle quali ci si è arresi, e contro
le quali non si è lottato. Ma il punto su cui desidero
porre l’accento ora é che ci sono differenti classi di
sogni che nascono nei differenti centri e nelle
differenti parti dei centri. Questo significa che ci sono
sogni intellettuali, sogni emozionali, sogni sessuali,
sogni motori e istintivi, e anche sogni che provengono
da centri che non usiamo in assoluto, in pratica, il
Centro Emozionale Superiore e il Centro Intellettuale
Superiore. Ora dirò soltanto ciò che segue: i sogni che
provengono dalle parti superiori del Centro
Emozionale o persino dal Centro Emozionale
Superiore è caratterizzato sempre da ciò che si
potrebbe chiamare un’esposizione drammatica.
Supponiamo che una persona sperimenti un sogno
molto drammatico e ben costruito. Si domanda perché
ha fatto questo sogno che sembra non avere nulla a
che vedere con la sua vita ordinaria. Come, si chiede,
posso aver avuto tale sogno che non ha nulla a che
vedere con i miei propri pensieri o esperienze? Perché
ho fatto un tale sogno? Da quale fonte proviene questa
strana esperienza? Ha qualche senso o no? Non ci
costa ammettere che in certe occasioni i nostri sogni
sono molto strani, in altri meticolosamente costruiti e
con un certo significato che non possiamo captare.
Bene, se pensiamo al Raggio di Creazione e ai centri
superiori ed inferiori e alle parti dei centri superiori e
381
inferiori e alle influenze che passano per il Raggio di
Creazione dai livelli superiori, non è per niente
sorprendente che si manifestino in noi influenze che
cercano di curarci, che cercano di farci comprendere
meglio noi stessi come anche le nostre situazioni e
stati interiori. Ma non c’è alcun dubbio che il
linguaggio dei sogni non è un linguaggio comune.
Supponiamo che il Raggio di Creazione e quanto
significa sia certo, supponiamo che l’idea della Scala
di Giacobbe sia pure vera, supponiamo che gli
‘angeli’ suonino le loro trombe nelle nostre orecchie
per farci udire meglio, supponiamo che
un’intelligenza superiore operi su di noi e in noi in
ogni momento ma che non possiamo udire le sue
parole o comprendere ciò che dice. È così
straordinario ricevere messaggi ed essere in contatto
con una mente superiore alla nostra? Ricordate ciò che
insegna il Lavoro sui centri superiori? Insegna che i
centri superiori sono pienamente sviluppati in noi e
che ci trasmettono messaggi il cui significato non
possiamo captare. Non possiamo udire le sue
vibrazioni più sottili. Siamo sintonizzati per la vita
della terra e dai cinque sensi. Molte volte G. era solito
dire che dovevamo prestare attenzione a noi stessi e
che se lo facevamo prima di intraprendere qualche
impresa ci saremmo resi conto della sua inutilità. Ma,
a cosa prestiamo attenzione nella nostra vita comune
di tutti i giorni, vale a dire, nella nostra vita di sonno
382
ordinario? Prestiamo attenzione agli “Io” più
grossolani, agli “Io” più meccanici rivolti unicamente
verso la vita esteriore e alle sue piccole avventure.
Prestiamo attenzione ai nostri “Io” gelosi, offesi,
negativi, ecc. Ed è per questa ragione che non
possiamo sentire le influenze che continuamente
arrivano dai centri superiori. Non prestiamo
attenzione neppure al nostro giudizio, cioè, alle parti
superiori dei centri ordinari. E senza dubbio per tutto
questo tempo le influenze, così chiaramente espresse
nel diagramma del Raggio di Creazione, cercano di
mettersi in contatto con noi, di farci comprendere
meglio e di curare le nostre infermità della vita per
portarci così al nostro sviluppo interiore. A volte
queste influenze ci arrivano sotto forma di sogni.
Quando non stiamo più in contatto con i nostri cinque
sensi, il mondo esterno che essi registrano sparisce e
passiamo ad un altro mondo, il mondo del nostro “se”
invisibile a cui si riferisce il Lavoro.
Credo che tutti voi abbiate avuto qualche sogno che vi
abbia dato da pensare, qualche sogno incancellabile,
di una strana qualità. A quelli di voi che hanno avuto
momenti di Ricordo di Sé nella vita, in cui videro una
cosa o una persona ordinaria in un modo
completamente nuovo, non saranno assolutamente
sorpresi se gli dico che tali momenti ebbero la stessa
qualità e sapore interiore di questi rari e straordinari
sogni dei quali sto parlando. È possibile vederci subito
383
un nuovo significato e si avverte che il nuovo
significato appartiene allo stesso ordine (quantunque
non si può essere precisi) della realizzazione in noi del
Raggio di Creazione ed in particolare all’Ottava
Laterale del Sole. Quando ci si comincia a rendere
conto del suo significato non vi sorprenderà se vi dico
che in voi in ogni momento agiscono forze per
svegliarvi, per sanarvi, per curarvi – se soltanto
potessimo prestargli attenzione. Il disordine prodotto
dalla personalità c’impedisce di sentirle. La continua
azione della falsa personalità con tutti i suoi intrighi ci
trasforma letteralmente in sordi, ciechi e muti, in
modo tale da falsare tutto, anche quelli che chiamiamo
i nostri momenti più sinceri. Avete compreso ciò che
significa nei Vangeli un uomo muto? Un uomo che
mai parla secondo la sua comprensione è un uomo
muto; un uomo che parla sempre dai suoi “Io” o falsa
personalità è un uomo muto – muto perché non può
dire nulla di reale. Nello stesso modo un uomo cieco
è un uomo che non si osserva mai, che non vede mai il
senso di nulla: e un uomo sordo è un uomo che non
ascolta mai quantunque gli si ripeta qualcosa una e
un’altra volta. Non ha orecchie mentali per sentire.
Tutti siamo sordi, muti e ciechi rispetto
all’insegnamento nel modo in cui fu dato in tutte le
epoche, e solo Cristo – in altre parole, il Lavoro – può
sanarci. Non solo questo, ma che siamo sordi, muti e
ciechi per noi stessi, per i nostri centri superiori che
384
continuamente ci dicono cosa dobbiamo fare,
quantunque non intendiamo il suo linguaggio. Per
questo è preciso comprendere di avere già il Lavoro in
noi stessi, tutti noi, e che la forma esterna del Lavoro,
il suo insegnamento, il suo studio e la sua pratica
servono per aprirci a qualcosa che già abbiamo dentro,
qualcosa con il quale abbiamo perso il contatto per
essere caduti nel sonno. Per questo non ci si deve
stupire che a volte abbiamo esperienze che ci
appaiono non avere nessun’attinenza con ciò che
crediamo essere la nostra unica forma di vita, e a volte
quando i sensi esterni sono tranquilli sperimentiamo
sogni realmente straordinari e sui quali non
comprendiamo nulla.
Bene, in quello che riguarda i sogni che hanno nel
loro contesto un vestigio del Centro Emozionale o del
Centro Emozionale Superiore, dirò semplicemente che
generalmente si riferiscono a noi stessi, alla propria
situazione interiore o al proprio stato interiore. A volte
rappresentano lo stato interiore di una persona in
termini di altre persone o situazioni. Queste persone
possono o non rappresentare i differenti “Io” in noi
stessi. La situazione generale nella quale uno si trova
– parlando psicologicamente – suole rappresentarsi in
forma d’edifici, scene, ecc. Il sogno può essere
interamente soggettivo – in pratica, si riferisce a se
stessi e al proprio stato interiore – o può riferirsi anche
a qualcosa d’obiettivo ed avere relazione con il
385
proprio comportamento verso determinate persone. O
può rappresentare il nostro stato interiore in modo tale
da mostrarci quanto equivocamente prendiamo certe
cose a causa di un tenore di vita avuto in precedenza.
Si sa che nel Lavoro è preciso prendere tutte le cose in
un modo completamente nuovo. A volte un sogno ha
oltre a se una traccia di un Centro Emozionale
Superiore e presenta l’immagine del Lavoro e delle
relazioni che si hanno con esso. Di poi è mischiato
con associazioni personali – vale a dire, con la
personalità – ma la sua forma generale e il suo senso
sono soliti diventare trasparenti, per così dire. Citerò
l’esempio di un sogno di questo tipo che si riferisce
alla vita e al Lavoro e il pericolo di mischiare le due
cose nel proprio pensiero e nella propria valutazione.
Si riferisce al fatto che se si vuole lavorare è
necessario mettere maggiore cura nel modo di
percorrere la vita. Il sogno è il seguente:
“Viviamo in una specie di fattoria. Siamo circondati
da lavoratori. Un tratto peculiare di questa fattoria è
che per andare da un posto all’altro si doveva
camminare su dei tavoloni sostenuti da supporti che
stavano sopra una pozzanghera d’immondizia e
sterco così come si è soliti trovare nelle fattorie. Se
s’inciampa si cade nella melma e tutto ciò che cade
si perde. Quando eravamo seduti a tavola e
conversavamo, si dimenticava di quello che stava
sotto, ma improvvisamente si aveva coscienza del
386
fatto di avere i piedi penzolanti sulla sozzura.
Dovevamo ricordare sempre che era necessario
avere i piedi sollevati …”
Questo è un sogno strano. Se lo esaminiamo
letteralmente parla di tavoloni, melma, supporti, ecc.
Allo svegliarsi si potrebbe benissimo dire: “Cosa
c’entro con una fattoria costruita sulla melma, dove è
necessario camminare con maggiore attenzione?” Che
cosa rappresenta quest’immagine? Quali idee si
nascondono in questo sogno? Non credete forse che
rappresenti l’identificazione con la vita? In questo
sogno si dice che se una cosa cade è perduta. Il
Lavoro dice che tutto ciò che si fa meccanicamente è
perso per uno. E cosa dice il Lavoro sul parlare? Non
dice per caso che quando si parla ci dimentichiamo di
più di noi stessi? E senza dubbio questo sogno è stato
sognato così come mi é stato riferito, senza alcuna
conoscenza del suo significato. Riflettiamo sopra
questo sogno, perché, in un certo senso, rappresenta
tutto quello che c’è nel Lavoro. Credete che la vita
sarà come la sperate – o siete cresciuti e avete visto la
necessità di decidere la vostra propria vita? La vita è
una melma se non si apprende la scienza dei tavoloni
e dei supporti. Ma la maggior parte della gente è
sommersa da questa “melma” e gli piace rimanere in
questa situazione.
Il linguaggio dei sogni non è il nostro linguaggio
formatorio. Un sogno non si può spiegare a parole. Si
387
presenta in un linguaggio d’immagini. È paragonabile
esattamente al linguaggio delle parabole. È molto vero
che le parabole si esprimono per mezzo delle parole
ma queste indicano immagini. Tutti voi sapete che
non si sogna a parole ma che se desiderate descrivere
un sogno è necessario tradurlo in parole e così si
giunge a perdere il suo significato. In effetti, non è
possibile esprimerlo in parole salvo che in un modo
molto povero. Le parabole sono tutto il contrario.
Sono espresse in generale in parole molto semplici ma
trasmettono immagini. Le parabole offrono
l’immagine per mezzo di parole: il loro significato
però non sta nelle parole ma nelle immagini. Una
persona che prende tutto letteralmente suole credere
che il seminatore andò a seminare e che il seme cadde
sul terreno sassoso, ecc., ma tutta la parabola del
Seminatore ed il Seme trascende completamente le
parole e passa al linguaggio del Centro Emozionale
Superiore che usa soltanto immagini ed è per questo
che è universalmente comprensibile – vale a dire,
vediamo l’inizio di un linguaggio universale che è il
linguaggio del Centro Emozionale Superiore.
Una delle cose più straordinarie è che la gente
immagina di stare in relazione solo con il mondo
esterno. Il Lavoro c’insegna che stiamo in relazione
con il mondo interiore, invisibile e che la cosa più
importante è il posto in cui stiamo in questo mondo
invisibile. Molti sogni si riferiscono al posto in cui
388
stiamo nel mondo interiore invisibile dal quale
sorgono incubi e provengono in gran parte dalla nostra
infelicità. Ognuno di voi è vincolato con differenti
“Io”, con differenti parti, per così dire, di
quest’enorme edificio che a volte sogniamo. In quale
abitazione siete voi? Dentro di noi abbiamo abitazioni
in cui possiamo vivere con comodità o scomodamente
e in noi abbiamo una radio che possiamo sintonizzare
con una o un’altra serie d’influenze. Il mondo d’oggi
riposa a tal punto sui sensi esterni e sulla materia che
a molte persone pare straordinario che ci sia un altro
mondo con il quale si deve entrare in relazione con lo
scopo di ottenere la tranquillità spirituale e che esiste
un centro di gravità, un mondo interiore che si può
capire soltanto per mezzo dell’osservazione di sé,
dell’”Io” Osservatore che è un organo sensoriale
interno. Cercate di percepire dove siete in questo
momento, a quali pensieri si cede, con quali
sentimenti si è identificati. Avete già ottenuto il potere
di liberarvi interiormente da voi stessi, e dalle vostre
reazioni meccaniche, dai pensieri e sentimenti
meccanici suscitati dalle circostanze esterne? O
continuate a considerare tutto nel modo in cui sempre
avete fatto? Il vostro mondo interiore invisibile è
molto più esteso e contiene molte più cose interessanti
del mondo esterno verso cui state sempre guardando
attraverso le cinque finestre dei vostri sensi, e in
questo mondo interiore le influenze stanno sempre
389
operando su di voi dai livelli superiori e dai livelli
inferiori, e tutte le influenze superiori cercano di
sanarvi e di farvi comprendere in che modo è
necessario vivere in questo mondo. Ma, come si sa, se
si è identificati con sé stessi, con le proprie sofferenze,
con la propria falsa personalità, le proprie limitazioni,
i propri “conti interni”, la compassione di sé, i ricordi
del passato, con tutto quanto si crede che dia la
felicità, non si avvertirà che queste influenze possano
liberarci e permetterci di crescere.

Traduzione dallo spagnolo di claudiobuffa @libero.it


Casa Editrice Kier S.A. Argentina
Autore Dr. Maurice Nicoll
COMMENTARI PSICOLOGICI
SULL’INSEGNAMENTO DI GURDJIEFF E
OUSPENSKY
VOLUME I
Cap. 47 Birdlip, 7 dicembre, 1943
SUI SOGNI
PARTE II. – Nella nostra ultima breve discussione sui
sogni, si disse che i sogni sogliono provenire da tutti i
centri e che una delle cose più interessanti sui sogni è
che, quantunque gli occhi siano chiusi, si vedono cose
e gente, persino gente che non si conosce, e si va per
palazzi e ci si sente annoiati o pieni di fiducia. In altre
parole, tutto ciò che si sperimenta nella vita esterna
attraverso i sensi sembra scomparire quando tutti i
390
sensi sono scollegati dalla realtà - vale a dire, quando i
sensi esterni non vedono la luce del sole o delle
lampade né qualcosa di simile. Eppure si penetra in un
mondo che per noi è perfettamente reale. Suppongo
che per questa ragione ci siamo domandati spesso se il
mondo esterno registrato dai nostri sensi sia l’unico
mondo in cui si vive. La gente è solita avere degli
incubi, essere perseguitata da sogni brutti che paiono
molto reali se c’identifichiamo con essi. Le nostre
cure non sono semplicemente nel mondo esterno.
Bene, per ritornare al sogno di cui abbiamo parlato
nell’ultima dissertazione, lo citerò di nuovo:

“Viviamo in una specie di fattoria. Siamo circondati


da lavoratori. Un tratto peculiare di questa fattoria è
che per andare da un posto all’altro si doveva
camminare su dei tavoloni sostenuti da supporti che
stavano sopra una pozzanghera d’immondizia e
sterco così come si è soliti trovare nelle fattorie. Se
s’inciampa si cade nella melma e tutto ciò che cade
si perde. Quando eravamo seduti a tavola e
conversavamo, si dimenticava di quello che stava
sotto, ma improvvisamente si aveva coscienza del
fatto di avere i piedi penzolanti sulla sozzura.
Dovevamo ricordare sempre che era necessario
avere i piedi sollevati…”

391
Ricordate che molti sogni non hanno alcun significato,
ma questo lo ha. Il fatto che un sogno abbia
significato o no, dipende dal centro dal quale
proviene. Nella scala delle cose ci giungono influenze
d’ogni tipo. Se avete compreso il Raggio di Creazione
saprete che in ogni momento ci arrivano influenze e
che queste influenze sono di qualità differenti. Queste
influenze sono registrate dal nostro apparato psichico
secondo il proprio livello o, per dirlo in altre parole,
riceviamo influenze inferiori o superiori secondo il
nostro livello d’Essere. In questo Lavoro ci viene
proposto di prestare attenzione a noi stessi.
Naturalmente, se non c’è nulla a cui prestare
attenzione questo consiglio è assurdo, ma se si
contempla il Raggio di Creazione e tutte le influenze
che discendono da lui, non lo è già più tanto. È
preciso ricordare sempre che ci sono influenze
superiori che agiscono su di noi in questo stesso
momento, ma se stiamo attaccati ai nostri sensi e
completamente identificati con tutto ciò che facciamo,
non possiamo percepire queste influenze.
Bene, forse vi ricordate ciò che si dice
nell’Ecclesiaste: “Perché da molte occupazioni arriva
il sonno”. (V.3). Qualcuno ci parla. È come se una
persona cercasse di dire qualcosa a qualcuno che gli
sta parlando molto seriamente degli impegni con cui è
completamente identificato e che è la sola cosa che ha
senso per lui. È sordo a tutto quello che gli si dice. La
392
moltitudine delle occupazioni in cui vive provoca, per
così dire, un tumulto quotidiano. Gli è impossibile
udire. Poi, chissà, comincia a sentire, quando decide
d’essere più semplice e rilassarsi dai compiti che
disimpegna nella vita.
Ora pensiamo a questo sogno del quale abbiamo
parlato, applicando la frase: “Dalle molte occupazioni
viene il sonno”. Avrete percepito che la struttura del
sonno si riferisce alla melma, al terreno fangoso, e che
è preciso imparare ad andare su questa tavola ed avere
molta attenzione. Dissi in poche parole che questo
sogno significa la vita e il nostro modo di andare in
essa. C’è sempre la possibilità di essere sommersi
completamente nelle situazioni che la vita produce
continuamente, siano gli affari, siano i lavori
domestici o personali, siano gli aspetti sfortunati della
vita in generale, così come succede ora. Ma il Lavoro
nel suo insieme si riferisce alla non identificazione
con tutto questo fango, espresso nel visibile
linguaggio sensoriale delle parabole, il cui significato
radica nell’insegnarci a mantenere i piedi fuori dal
fango. Bene, il fango non sta fuori di noi ma dentro di
noi. Prendiamo, per esempio, la melma delle emozioni
negative. Sono fuori o dentro di noi? Abbiamo tutte le
forme di fare conti interni, il sentimento per cui ci
devono qualcosa, il sentirsi amareggiati, ecc. Ora
siamo stati già messi al corrente di questo problema.
Che cosa significano i tavoloni e i supporti ed avere
393
attenzione di non cadere nel fango? Significa che è
preciso avere la maggiore attenzione nell’andare in
noi stessi. È psicologico – cioè, si riferisce al nostro
interiore.
Vi citerò ora un passaggio molto interessante che
trovai sull’Antico Testamento affinché possiate
capirlo nel suo collegamento con il sogno che stiamo
discutendo. Vi presenterò la parola pozzo. Vi rendete
conto che il sogno parla di non precipitarsi nel pozzo,
non di non cadere nel fango. È molto facile giungere
ad una tappa della vita (e la maggior parte della gente
resta in questa tappa) in cui si prepara un pozzo di
negatività, d’incapacità, di compassione di sé, di
considerazione interiore, ed anche di attribuire ogni
cosa alle circostanze esterne, alla gente esterna – e
finalmente di essere completamente identificato con le
cose esterne che non hanno alcun valore. Si può
cadere nel pozzo anche quando non si fa sforzo alcuno
su di sé.
Citerò ora un piccolo passaggio delle Sacre Scritture
che si riferiscono a questo particolare:
“Dio mi ha tirato fuori dal pozzo della
disperazione, dalla melma fangosa; ha messo i miei
piedi sulla roccia.” (Dio è l’insegnamento
esoterico).
Ancora, “In basso sul fondo delle montagne, le
sbarre della terra stavano su di me, senza dubbio

394
mi sollevaste alla vita dal pozzo.” (Il Lavoro può
tirarci fuori dal pozzo).
Ancora, O Dio, tu hai tirato fuori la mia anima
dall’inferno, mi hai mantenuto in vita tra coloro
che caddero nel pozzo e nel fango”. (Se sentiamo di
poter sostenerci in qualcosa, allora potremo
mantenerci vivi).
E ancora, quando il Salmista non spera più in se
stesso, dice: “Sono tra quelli che sono scesi nel
sepolcro; sono come un uomo senza forza. Mi
hanno messo nel fosso profondo, nelle tenebre, in
posti profondi.” (Sente di essere caduto nel sonno).
Un altro esempio ancora: “Raccogliti sempre …
guarda il tuo re che viene a te. Egli è giusto,
sfortunato e cavalca un asino … ti libererà dal
pozzo dove non c’è acqua.”
Quest’ultima frase ha un profondo significato,
ma è preciso intendere che “Il pozzo dove non c’è
acqua” significa ”uno stato in cui non c’è né verità
né comprensione”.
Ritorniamo ai Vangeli. Cristo dice ai farisei –
cioè, la gente che è sicura d’essere giusta e che da
sola si attribuisce ogni cosa; “Ipocriti; siete ciechi
guidati da ciechi; e se il cieco guida il cieco,
cadranno ambedue nel baratro”.

È possibile citare, suppongo, centinaia d’altri esempi


delle Sacre Scritture sul significato del pozzo, della
395
melma, della sporcizia, il cui significato ognuno di noi
lo deve vedere in sé e comprendere. Vedrete che
questo è in verità il tema del sogno che abbiamo
discusso. Per così dire, è un sogno esoterico – vale a
dire, un sogno che proviene dai centri superiori. Se si
ha un sogno di questo tipo, non si deve attribuirlo a se
stessi, alla propria intelligenza. È un postulato che si
riferisce al Lavoro e, come avete sentito dire molte
volte, il Lavoro tratta di ciò che c’insegnerebbero i
Centri Superiori se potessimo udirli. Il Lavoro non fu
inventato da un uomo comune. Proviene da un Uomo
superiore, dalle influenze coscienti, da coloro che
sono in contatto con i centri superiori. Senza dubbio,
siccome non possiamo udire i centri superiori, il loro
continuo insegnamento interiore, ai quali siamo sordi,
a causa del nostro profondo sonno, è stato trasformato
in un sistema esterno di Lavoro formulato da chi già
sta in contatto con questo centri. In altre parole, è
preciso apprendere esternamente, da fuori, dai nostri
sensi, quello che già conosceremmo se potessimo
prestare ascolto a noi stessi ed acquietare il tumulto
della routine quotidiana della personalità.
Parleremo ora dei tavoloni e del loro possibile
significato psicologico. Avete pensato a ciò che
quest’immagine, che si può paragonare esattamente
con l’immagine di una parabola, vuole dire? O quello
che vogliono dire i supporti, psicologicamente? Mi
piacerebbe che lo discutiate e anche il significato, nel
396
sogno, d’avere attenzione quando si parla di non
mettere i piedi nel fango. Vi sarete resi conto tutti voi
che quando si parla a vanvera o quando si dicono ogni
tipo di malignità sulle altre persone, perdiamo forza, e
che se non lo facessimo ci sentiremmo più forti. “Il
silenzio conferisce forza”. Naturalmente, si possono
sempre dire mille cose, si possono sempre avvelenare
gli altri con le proprie emozioni negative, si possono
sempre comunicare agli altri le cose sgradevoli, si
possono sempre fare insinuazioni malevoli su
qualcosa che è stato detto – tutto questo ci sprofonda
nel fango, ed è da questo proprio che si deve scappare.
Ognuno deve vedere il suo proprio fango. Molte volte
una persona non si rende conto assolutamente del
fango che c’è in lei. Crede, per esempio, d’avere
diritto a preoccuparsi, a parlare continuamente delle
cose della vita, dei suoi affari, delle sue faccende,
delle sue difficoltà personali. Parlare coscientemente
dei propri problemi è molto diverso dal parlare
meccanicamente. Cosa significa, per esempio, parlare
coscientemente delle proprie preoccupazioni?
Significa formulare, ed ogni formulazione significa
una presa di coscienza dei due lati, di quello che uno è
e di quello che è l’altra persona. Cercate di farlo.
Vedrete che ogni tipo di “Io” meccanico in voi sarà
ostacolato e privato del suo desiderio di parlare. Se lo
fate comprenderete cosa significa la forza. Ricordate
come si lamentava il Salmista che al non avere la
397
forza interiore si sprofonda nel pozzo. Ricordate che
la vostra vita è la vostra propria vita e che nessuno
può aiutarvi. Ma il Lavoro può aiutarvi se siete capaci
di applicarlo. Arriviamo ad una certa tappa, forse, di
lavoro personale, e poi cadiamo un’altra volta nella
melma. All’inizio non ce n’accorgiamo ma dopo un
po’ di tempo giungiamo ad avere coscienza del nostro
stato interiore, e poi, se il Lavoro ha qualche senso per
noi, cominciamo a sentire che non sopportiamo già
più di stare nel fango. Questo significa che il sapore
interiore del Lavoro ha cominciato ad agire su di noi.
Allora le avverse condizioni esterne non ci
contrariano ormai più, ma cominciamo ad essere
contrariati in un modo completamente nuovo – a
sapere, riguardo il nostro stato interiore, riguardo il
piano in cui stiamo in noi stessi. Quando abbiamo
raggiunto questa tappa si può avere la sicurezza che il
Lavoro opera già direttamente su noi ed allora
comprenderemo che l’unica cosa che può salvarci
dalla “Fattoria della Melma” è metter in pratica ciò
che il Lavoro ci sta insegnando. Se ci si abbandona
all’”Io” negativo, all’immaginazione negativa, si sente
che le cose sono ingiuste, se ci s’identifica con ogni
dubbio e lo si accetta, vuole dire che non si usano i
tavoloni né i supporti né tanto meno gli strumenti del
Lavoro. Tutto ciò che fa il Lavoro è di tirarci fuori da
quello che chiamiamo in questa dissertazione, che
sono semplici commentari, “Fattoria della Melma”,
398
ma è preciso ricordare che la “Fattoria della Melma”
sta in noi. Il Lavoro si propone di portarci ad un piano
più alto nella nostra evoluzione personale in cui non
c’è più melma.
Ho preso come esempio questo sogno perché mostra
la prima tappa o livello. Non arriva al livello
successivo. Rappresenta ciò che dobbiamo fare in
relazione al livello di Essere nel quale stiamo, che è
rappresentato come fosse fango. Allo stesso tempo
mostra che, per il lato della conoscenza, ci sono certe
cose che dobbiamo praticare – cioè, l’uso dei tavoloni
e dei supporti e l’andare con attenzione sopra il fango
che sta in noi. In altre parole, rappresenta la prima
tappa del Lavoro, che si applica praticamente a noi
stessi. Avrete notato con che bellezza il Centro
Emozionale Superiore si esprime sul Lavoro. Il suo
modo di esprimersi è così bello come quello con cui si
esprimono le Parabole dei Vangeli.

399

Potrebbero piacerti anche