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[151]
BOCCHERINI
MINUETTO IN la
La scena rappresenta un elegante gabinetto a pian terreno fra la sala da ballo, zeppa di
gente, e il giardino. Musica. Un cavaliere e una dama ballano il minuetto.
DAMA (ballando)
Sebben rido così, sospiro nel mio cuore.
CAVALIERE (ballando)
Sebben rido così, è il riso mio dolore.
(Riverenze)
M'inchino a Lei, signora.
[152]
DAMA
Signore, a Lei m'inchino.
CAVALIERE
La musica è dolcissima, è splendido il festino.
(Si allontanano)
Ballar bisogna e ridere, avendo a gola il pianto.
DAMA (ironicamente)
Sì, sì, ballare e ridere; siamo felici tanto!
(Riverenze)
CAVALIERE
M'inchino a Lei, signora.
DAMA
Signore, a Lei m'inchino.
Che grazia, che malizia nel trillo del violino!
(Si avvicinano)
[153]
CAVALIERE
Cedi, t'adoro, vieni, parti con me se m'ami!
DAMA
Non dir così, l'eterna sventura mia tu brami.
(Si allontanano)
È gaio il minuetto, ma pur talvolta piange.
CAVALIERE
È gaio il minuetto, ma pur il cor mi frange.
(Riverenze)
M'inchino a Lei, signora.
DAMA
Signore, a Lei m'inchino.
Oh guardi, alate maschere salgono dal giardino.
CAVALIERE
Il caso è assai bizzarro, ma rider non poss'io.
(Riverenze)
M'inchino a Lei, signora.
DAMA
Signore, a Lei m'inchino.
[155]
(Piano)
Io rido, sì; quei Zefiri soffiato ha qua il destino.
(Si avvicinano)
Io rido, sì, ti giuro seguirti ovunque vai,
Io rido, sì, oh mio amore! Non mi lasciar più mai.
CAVALIERE
Signora, me Le inchino.
(Pianissimo)
Dio, come muor di gioia il trillo del violino!