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Cellula

La cellula è l'unità morfofunzionale, cioè di forma e di funzione, degli


organismi viventi, la più piccola struttura ad essere classificabile
come vivente.

Alcuni organismi, come ad esempio i batteri o i protozoi, sono costituiti da


una singola cellula e definiti unicellulari. Gli altri, come l'uomo sono
invece pluricellulari. I principali organismi pluricellulari appartengono
tipicamente ai regni animale, vegetale e dei funghi.

Le cellule degli organismi unicellulari presentano caratteri morfologici


solitamente uniformi. Con l'aumentare del numero di cellule di un organismo,
invece, le cellule che lo compongono si differenziano in forma, grandezza,
rapporti e funzioni specializzate, fino alla costituzione di tessuti ed organi.

Storia

Il termine "cellula" è legato all'analogia che Robert Hooke immaginò tra le


microstrutture che osservò nel sughero, utilizzando un microscopio di sua
invenzione, e le piccole camere che caratterizzano molti monasteri. Il suo
libro Micrographia del 1664, in cui descrive la morfologia delle cavità lasciate
vuote dalle cellule del sughero, ormai morte, è dunque il primo testo in cui
tale termine viene usato in riferimento ad un'unità biologica.[3] Soltanto due
secoli più tardi furono gettate le basi della moderna teoria cellulare.
Nel 1831 il botanico scozzese Robert Brown descrisse ad un congresso il
primo organulo ad esser stato individuato: il nucleo.[4] Successivamente
sarebbe anche stato proposto l'uso del termine citoplasma per indicare lo
spazio cellulare interno compreso tra la membrana plasmatica e il nucleo.

Alla fine del decennio, Matthias Jakob Schleiden e Theodor Schwann misero
a punto le idee originarie della teoria cellulare, secondo cui tutti gli organismi
sono composti da una o più cellule. Secondo tale teoria, tutte le funzioni vitali
di base di un organismo si svolgono all'interno delle cellule, che possiedono
l'informazione genetica necessaria per regolare le funzioni cellulari e per
trasmettere l'informazione alla generazione successiva. In particolare,
secondo i successivi assunti di Rudolph Virchow (1855), ogni cellula può
provenire solo da cellule preesistenti.

Cenni generali

Ogni cellula può esser definita come un'entità chiusa ed autosufficiente: essa
è infatti in grado di assumere nutrienti, di convertirli in energia, di svolgere
funzioni specializzate e di riprodursi se necessario. Per fare ciò, ogni cellula
contiene al suo interno tutte le informazioni necessarie. Nelle cellule è
presente il DNA.

Le cellule si distinguono in primo luogo in due tipi: eucariotiche, cioè dotate di


membrana che separa il nucleo vero e proprio dal citoplasma,
e procariotiche, prive di tale membrana e con il DNA libero nel citoplasma, in
una regione chiamata nucleoide. Al secondo tipo appartengono unicamente
organismi monocellulari, come i batteri, i cianobatteri e gli archeobatteri. Le
prime sono tendenzialmente più grandi ed organizzate e, pur comparendo
anche in organismi monocellulari (noti come protisti), sono caratteristiche
degli organismi multicellulari.

Tutte le cellule mostrano alcune caratteristiche comuni:

 la riproduzione attraverso divisione cellulare


 l'utilizzo di enzimi ed altre proteine (o acidi nucleici) prodotti a partire
dai geni presenti sul DNA, utilizzando come intermedio DNA/proteine
un trascritto di RNA (dogma centrale della biologia molecolare);
 il metabolismo, che permette alle cellule di incorporare materiali grezzi e di
costruirvi componenti cellulari, di ricavarvi energia e di rilasciare i prodotti
di scarto; il funzionamento di una cellula dipende dalla sua capacità di
estrarre ed utilizzare l'energia chimica contenuta nelle molecole organiche;
 la risposta a stimoli interni ed esterni, come variazioni
di temperatura, pH o nei livelli di nutrienti od ormoni;
 il contenuto cellulare racchiuso in una membrana plasmatica, composta
da un doppio foglietto fosfolipidico.

Alcune cellule procariote contengono importanti compartimenti interni


racchiusi all'interno di membrane,[7] ma sono solo quelle eucariotea
presentare in genere diverse compartimentazioni interne racchiuse da
membrane fosfolipidiche (definite organelli). Lo scambio di materiali tra
queste diverse regioni è garantito da complessi sistemi di trasporto di
piccole vescicole, come quello delle chinesine.

Dimensioni della cellula

Le dimensioni della maggior parte delle cellule variano da 1 micrometro ad


alcune decine, il che le rende solitamente non identificabili ad occhio nudo.
Fanno eccezione molte uova. Tra gli organismi esistenti, le cellule più grandi
sono i tuorli delle uova di struzzo, delle dimensioni di una palla da baseball,
quelle più lunghe sono probabilmente delle cellule nervose presenti nel collo
delle giraffe, che possono raggiungere i 3 metri.

Ci sono dei motivi fisiologici all'origine delle dimensioni della maggior parte
delle cellule: un aumento di diametro di n volte comporterebbe un aumento
della superficie cellulare di circa n² volte, con conseguente maggiore
possibilità di scambi con l'esterno (sia in termini di nutrimento che di
eliminazione dei rifiuti) ma anche un aumento del volume di n³ volte. Non
essendo l'aumento della superficie cellulare proporzionale a quello del
volume, quindi, una cellula troppo grande rischierebbe di morire per
denutrizione o per uno smaltimento inefficiente dei prodotti di scarto. Le
membrane di molte cellule sono ampiamente ripiegate per permettere un
aumento della superficie di scambio senza un elevato incremento del volume
interno (e quindi delle necessità).

Forma della cellula

La forma di una cellula dipende da fattori fisici e funzionali. Se una cellula si


trova in ambiente acquoso, questa tende ad assumere una forma sferica per
effetto della tensione superficiale; le cellule possono anche avere una forma
appiattita se risentono della pressione degli strati cellulari sovrastanti. Esiste
inoltre una stretta relazione tra la forma di una cellula e la sua funzione:
le fibre muscolari sono alquanto allungate per poter svolgere la contrazione;
i neuroni possiedono una struttura fortemente ramificata per poter ricevere le
informazioni provenienti da ogni parte del corpo.

Tipi di cellule

Differenze fondamentali tra cellula eucariote e procariote

La tabella sottostante riporta le principali differenze tra cellule procariotiche


ed eucariotiche.

Cellula procariote Cellula eucariote

Organismi tipici Batteri ed archeobatteri Protisti, funghi, piante ed animali

~ 10-100 µm (con poche eccezioni, come


Dimensioni tipiche ~ 1-10 µm
la cellula uovo e i neuroni motori spinali)

Tipo di nucleo Nucleoide: nessun nucleo


Nucleo racchiuso da doppia membrana
cellulare davvero definito
Cromosoma singolo, circolare,
Cromosomi multipli, lineari, complessati
DNA spesso presenti plasmidi in
da istoni
aggiunta

Sintesi dell'RNA nel nucleo e delle


Sintesi
Accoppiate nel citoplasma proteine nel reticolo endoplasmatico
di RNAe proteine
rugoso

Ribosomi 50S+30S 60S+40S

Strutture Numerose strutture racchiuse da


Poche strutture
citoplasmatiche membrane e citoscheletro

Movimento
Flagelli composti di flagellina Flagelli e ciglia composte di tubulina
cellulare

Da uno a diverse migliaia (con alcune


Mitocondri Nessuno
eccezioni)

Cloroplasti Nessuno Nelle alghe e nelle piante

Parete cellulare Presente Presente nelle piante e in alcuni funghi

Unicellulare, a colonie e in organismi


Organizzazione Solitamente unicellulare pluricellulari (contenenti cellule
specializzate)

Divisione cellulare Scissione binaria Mitosi (fissione o gemmazione) e meiosi

Cellula procariote
Ci sono due tipi di cellula procariote che, secondo la proposta tassonomica
del 1990 di Carl Woese, costituiscono due dei tre domini viventi:
gli Eubacteria e gli Archaea. Tra questi due domini non ci sono tuttavia
differenze strutturali sostanziali. Le principali strutture che caratterizzano le
cellule procariote sono tre.

 La presenza di una o più appendici chiamate flagelli e/o pili(strutture


proteiche che protrudono dalla superficie cellulare).
 Un contenitore cellulare costituito da parete cellulare e/o da capsula,
barriere supplementari nei confronti dell'esterno. I componenti
del contenitore possono essere estremamente variabili. Se la membrana
plasmatica è presente in tutte le cellule procariotiche, esse presentano
grandi differenze relativamente alla presenza e/o alla composizione di
capsula e parete. La parete delle cellule procariotiche può essere di due
tipi: Gram-positivo o Gram-negativo. Le pareti Gram-positive se colorate
tramite il colorante cristalvioletto, e poi risciacquate, mantengono la
colorazione. Mentre quelle Gram-negative no. La differenza sta tutta nella
composizione della parete. Sia i Gram-positivi che i Gram-negativi,
possiedono uno strato esterno detto peptidoglicano, che è il frutto
dell'unione di due acidi e alcuni residui aminoacidici. Il peptidoglicano dei
Gram-positivi è molto spesso, mentre quello dei Gram-negativi, oltre ad
essere più sottile, è sormontato da uno strato LPS (lipopolisaccaridico).
 Una regione citoplasmatica priva di nucleo e/o organelli, che contiene
principalmente il genoma ed i ribosomi. Un cromosoma procariote è
solitamente una molecola circolare. Anche senza un vero nucleo, il DNA è
condensato in un nucleoide. I procarioti possono avere elementi di DNA
extracromosomico chiamati plasmidi, che sono solitamente circolari e che
possono apportare capacità aggiuntive come la resistenza agli antibiotici.
Le funzioni che gli organelli svolgono negli eucarioti, nei procarioti sono
svolte a cavallo della membrana plasmatica.
Cellula eucariote
Una tipica cellula eucariotica presenta solitamente una dimensione circa 10
volte maggiore rispetto ad una tipica cellula procariotica, con un volume
cellulare complessivo che può essere dunque anche 1000 volte maggiore. La
principale caratteristica delle cellule eucariote, che le distingue da quelle
procariote, è la presenza di una notevole compartimentazione interna,
costituita dalla presenza di vescicole ed invaginazioni racchiuse da
membrane fosfolipidiche nelle quali hanno luogo specifiche attività
metaboliche. Il compartimento più importante è senza dubbio il nucleo
cellulare, un organulo in cui viene conservato il DNA cellulare e che dà il
nome alla cellula stessa (dal greco ευ, bene/vero e κάρυον, nucleo).

A livello strutturale, le cellule eucariote presentano differenze rilevanti dai


procarioti in tre regioni.

 La membrana plasmatica è del tutto simile a quella procariotica nella


struttura e nella funzione. La parete cellulare non è invece presente, se
non nella cellula vegetale (che presenta tuttavia una composizione
profondamente diversa).
 Il DNA eucariotico è organizzato in molecole lineari chiamate cromosomi,
associate ad istoni e contenute interamente nel nucleo. Anche alcuni
organelli eucariotici (come i mitocondri ed i cloroplasti) possono contenere
DNA.
 Gli eucarioti possono utilizzare ciglia e flagelli per muoversi, sebbene la
loro struttura sia decisamente più complessa di quella delle protrusioni
procariotiche.

Anatomia della cellula

Tutte le cellule, sia procarioti che eucarioti, sono racchiuse da


una membrana che le protegge dall'ambiente esterno e ne preserva il
potenziale elettrico. All'interno della membrana è presente il citoplasma, una
sostanza salina che occupa la maggior parte del volume. Tutte le cellule
utilizzano acidi nucleici (DNA ed RNA) per conservare e trasmettere
l'informazione genetica necessaria a produrre proteine ed enzimi necessari
per il funzionamento della cellula. Sono numerose le altre biomolecole e le
compartimentazioni presenti all'interno della cellula. Di seguito sono riportate
alcune delle più importanti.

La membrana cellulare
La membrana cellulare (detta anche membrana plasmatica o plasmalemma)
è un sottile rivestimento che delimita tutte le cellule, separandole e
proteggendole dall'ambiente esterno. Tale rivestimento è composto in
prevalenza da un doppio strato di fosfolipidi, molecole contenenti
regioni idrofobiche (rivolte verso l'interno della membrana) ed idrofile (rivolte
verso l'esterno). Per tale motivo, la membrana è spesso definita come doppio
foglietto fosfolipidico o bilayer fosfolipidico.

Numerose molecole proteiche e glicoproteiche (oltre al colesterolo e a


diversi glicolipidi) sono inserite all'interno della struttura lipidica della
membrana. Tali macromolecole, che possono spostarsi liberamente
all'interno della membrana stessa (motivo per il quale la sua struttura è
definita a mosaico fluido), possono agire come canali o pompe che
trasportano le molecole all'interno o all'esterno della cellula. Sulla superficie
della membrana sono presenti anche numerosi recettori, proteine che
permettono alla cellula di rispondere prontamente ai segnali
(tipicamente ormonali) provenienti dall'esterno.

La membrana è detta semi-permeabile, dal momento che è in grado di


permettere ad una sostanza di passare liberamente, di passare in una
determinata quantità o di non passare affatto. Negli organismi procarioti è
ricoperta da un rivestimento protettivo chiamato parete cellulare, assente
invece negli eucarioti animali; nelle cellule eucariotiche vegetali essa è
presente sotto forma di una parete cellulare primaria (composta
principalmente da pectina) e di una parete cellulare secondaria (composta
principalmente da lignina).

Fisiologia della cellula

La cellula, sia essa intesa come organismo unicellulare o sia essa parte di
un organismo pluricellulare, è un sistema dinamico, auto-regolato, e dotato di
un corredo di sistemi di segnalazione cellulare (intra- e inter-cellulare, nei
pluricellulari), atti a sostenere le principali funzioni della cellula stessa:

 l'omeostasi cellulare: il mantenimento delle condizioni necessarie alla


sopravvivenza del sistema-organismo entro un range di valori accettabili;
 le funzioni "dinamiche" della cellula: crescita, differenziazione, divisione
cellulare, morte cellulare;
 la coordinazione con altre cellule per espletare funzioni multicellulari:
tissutali, d'organo mitocondriale o sistemiche; questa funzione fa in genere
largo uso di sistemi specializzati di segnalazione, come il sistema
nervoso e il sistema endocrino.

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