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e-book ONDE

a cura di Francesca E. Magni


(Maggio 2018)

INDICE

Introduzione

1. Onde trasversali e longitudinali - Fisica, onde Musica


fisicaondemusica.unimore.it

2. Onde sulla corda 2.04


phet.colorado.edu

3. Moto circolare e moto armonico


geogebra.org

4. Ottica: Diffrazione
aldoaldoz.blogspot.com

5. The Doppler Effect: what does motion do to waves?


YouTube youtube.com
Introduzione

Ho raccolto alcune risorse che utilizzo da alcuni anni quando spiego le onde in Fisica. Sono
soprattutto caratterizzate da animazioni in alcuni casi interattive, che permettono di
visualizzare meglio i concetti.

Questo è un primo esperimento di e-book realizzato per il Mooc del Politecnico di Milano
“Ebook per la scuola italiana!”

Francesca E. Magni
1.
Onde trasversali e longitudinali - Fisica, onde Musica

http://fisicaondemusica.unimore.it

Come abbiamo visto nella pagina Cos'è un'onda, l'onda non propaga le particelle del mezzo in
cui essa si muove, ma solo la loro energia. Le particelle del mezzo si limitano ad oscillare attorno a
posizioni di equilibrio, ma non seguono la "cresta" dell'onda nel suo moto.
L'onda, tuttavia, in genere sposta energia da un luogo all'altro nello spazio, e quindi ha una
precisa direzione di propagazione.
Fissata la direzione di propagazione dell'onda, le particelle del mezzo possono oscillare in
diversi modi rispetto a questa direzione, a seconda delle forze che agiscono su di esse.
Si possono quindi classificare le onde a seconda del modo in cui le particelle del mezzo si
muovono rispetto alla direzione di propagazione dell'onda.
Esaminiamo quali sono i casi possibili mediante alcuni esempi.

Sommario

1 Esempi per immagini 1.1 Il caso più semplice: la catena in un piano 1.2 Più difficile: un
solido in un un piano 1.3 Sempre più difficile: onde alla superficie
2 Conclusioni 2.1 Cosa accade nei gas? 2.2 Cosa accade quando non ci sono particelle?

Esempi per immagini

Il caso più semplice: la catena in un piano

In queste due immagini una catena formata da palline collegate con delle piccole funi o molle
e' messa in oscillazione. Per chiarezza sono mostrate solo le palline, e non gli elementi che le
collegano.
Consideriamo dapprima il moto in sole due dimensioni (cioè nel piano dello schermo). Si vede
chiaramente che sono possibili due diversi tipi di moto:
in entrambe le figure l'onda si muove da sinistra a destra, ma le palline oscillano in modo
completamente diverso. Nel primo caso esse oscillano in orizzontale, mentre nel secondo in verticale.
Per evidenziare il loro moto abbiamo dipinto di rosso due palline di riferimento.
Onda longitudinale Onda trasversale

Le palline oscillano nella stessa direzione di propagazione dell'onda Le palline


oscillano nella direzione perpendicolare a quella di propagazione dell'onda Più
difficile: un solido in un un piano

Vediamo ora cosa accade quando, anziché considerare una catenella, studiamo un solido
costituito da un insieme di palline (atomi?) nel piano dello schermo. Di nuovo consideriamo solo
oscillazioni che avvengono nel piano dello schermo.
Nelle seguenti immagini abbiamo evidenziato con un pallino blu il moto dell'onda, seguendone
una cresta, mentre un pallino rosso evidenzia quattro atomi scelti come riferimento.
Anche in questo caso abbiamo i due tipi di onde che vedevamo nella catena: nel primo caso gli
atomi oscillano longitudinalmente a destra e a sinistra, mentre nel secondo trasversalmente in alto e in
basso.
Onda longitudinale Onda trasversale Gli atomi in un piano orizzontale del solido restano nel
piano orizzontale e oscillano avanti e indietro nella stessa direzione di propagazione dell'onda Gli
atomi in un piano verticale del solido restano nel piano verticale e oscillano in direzione perpendicolare
alla direzione di propagazione dell'onda Tuttavia ora è più facile accorgersi che è possibile anche
avere onde che non sono né trasversali né longitudinali: gli atomi si possono anche muovere
descrivendo dei cerchi (o delle ellissi). Questo tipo di onde sono particolarmente evidenti quando
raggiungono la superficie di un solido o di un liquido.
Sempre più difficile: onde alla superficie

Nelle prossime due figure si vedono onde che riguardano particolarmente la superficie di un
mezzo, infatti si vede che andando in profondità le oscillazioni delle particelle divengono sempre più
piccole: le onde si smorzano.
Queste onde non sono né puramente longitudinali né puramente trasversali: le particelle si
muovono in piccole ellissi, o cerchi.
Onda di superficie (di Rayleigh) Onda di gravità alla superficie di un liquido
Questo tipo di onda scuote la superficie terrestre durante i terremoti, insieme anche
ad onde longitudinali e trasversali illustrate sopra. Si osservi che le particelle ruotano
"all'indietro" rispetto alla direzione di propagazione dell'onda. Queste sono
tipicamente le onde che vediamo sulla superficie del mare. Si osservi che le particelle
ruotano "in avanti" rispetto alla direzione di propagazione dell'onda. Conclusioni

Abbiamo visto che le onde si possono classificare in trasversali o longitudinali a seconda che
l'oscillazione delle particelle del mezzo avvenga nella stessa direzione in cui l'onda si propaga, o in
direzione perpendicolare.
Abbiamo visto che esistono anche moti più complessi, che si possono pensare come
combinazioni di moti longitudinali e trasversali. Si vedano le seguenti animazioni, frutto di simulazioni
numeriche su strutture modello composte da masse ed elementi elastici ideali.
onda trasversale onda di superficie

Un'onda puramente trasversale. Un'onda complessa che contiene sia una


componente trasversale, sia una longitudinale. La componente longitudinale
anticipa di un quarto di periodo quello trasversale, e i si osservano le due
compressioni (colore arancio sulle connessioni tra le masse) viaggiare una di
seguito all'altra. Cosa accade nei gas?

In un gas, le forze di attrazione tra le molecole sono molto più deboli di quelle che legano le
molecole di un solido, e lo stesso vale per le forze di superficie, che sono rilevanti in un liquido.
Di conseguenza, mentre in un solido, possono propagarsi sia onde trasversali sia onde
longitudinali, in un gas esistono solo le onde longitudinali, o di compressione.
Le onde sonore sono appunto onde meccaniche di compressione.
Le seguenti figure rappresentano particelle disordinate quali sono le molecole in un gas.
Onde longitudinali: possibili in un gas Onde trasversali: impossibili in un gas
Le onde sonore sono onde di compressione, e si propagano sia nei solidi, sia nei gas
Le onde trasversali qui rappresentate possono propagarsi in un solido non
cristallino (in cui gli atomi non sono disposti in un reticolo, ma sono disordinati),
ma non in un gas perché le forze trasversali (tecnicamente il modulo di taglio) sono
troppo piccole Cosa accade quando non ci sono particelle?

Nel caso delle onde meccaniche, come quelle visualizzate negli esempi di sopra, l'onda ha
sempre bisogno di un mezzo materiale "di supporto". Infatti l'onda altro non è se non la propagazione
di energia meccanica attraverso le particelle del mezzo.
Le onde elettromagnetiche come la luce e le onde radio però possono anche propagarsi nel
vuoto, e la loro oscillazione lì non corrisponde all'oscillazione di nessun atomo o molecola.
Tuttavia le onde elettromagnetiche si possono ugualmente definire trasversali perché le
grandezze che oscillano, che sono il campo elettrico e magnetico, oscillano sempre perpendicolarmente
alla direzione di propagazione dell'onda.
Anche nel caso delle onde elettromagnetiche è possibile combinare onde trasversali di diverso
tipo per ottenere moti non puramente trasversali. Si parla allora di polarizzazione.
2.
Onde sulla corda 2.04
http://phet.colorado.edu/sims/wave-on-a-string/wave-on-a-string_it.html
3.
Moto circolare e moto armonico
https://www.geogebra.org/m/Pz9nR2Fg

L'applet visualizza i vettori posizione, velocità e accelerazione nel moto circolare e nel moto armonico.
Si vede come il moto armonico sia la proiezione sul diametro del moto circolare uniforme. Visualizza e
confronta i vettori posizione, velocità e accelerazione dei due moti verificandone le proprietà.
4.
Ottica: Diffrazione
http://aldoaldoz.blogspot.it/2010/07/diffrazione.html

Sommario:

+ Introduzione
+ Riflessione
+ Rifrazione
– Diffrazione
Huygens
Le onde
La teoria ondulatoria
Una piscina computerizzata!
+ Aberrazione sferica e Cannocchiale
+ Dispersione e telescopio di Newton
+ Etere Luminifero
+ Birifrangenza e Polarizzazione
+ Interferenza
+ L'arcobaleno

Le teorie che abbiamo visto nei capitoli precedenti, relative a riflessione e rifrazione, sostenevano
implicitamente che la luce fosse fatta di corpuscoli (teoria Corpuscolare) che normalmente si muovono
in linea retta. Con i corpuscoli si potevano spiegare i seguenti fenomeni:

— Riflessione: così come una pallina rimbalza sul pavimento, i corpuscoli di luce rimbalzerebbero con
un urto perfettamente elastico (senza perdita di velocità) contro le superfici riflettenti;

— Rifrazione: qui le teorie si fanno più complicate. Snell, ma soprattutto Fermat, spiegano le leggi di
rifrazione grazie a un cambio di velocità della luce nei vari mezzi che attraversano; ma nessuno sa
spiegare in modo convincente come facciano le particelle, oltre a perdere velocità (es. passaggio
dall'aria al vetro in una lente), a riguadagnarne (dal vetro di nuovo in aria).

Rimanevano in sospeso molti problemi: per esempio, che fine fanno i corpuscoli che non vengono
riflessi né transitano attraverso un mezzo trasparente? Se non vanno da nessuna parte, si accumulano in
qualche posto?

Diffrazione

Il 1665 è un anno di svolta: viene pubblicato (postumo) il trattato "De Lumine" di Francesco Maria
Grimaldi (gesuita con interessi per la fisica e l'astronomia, 1618-1663) in cui descrive per la prima
volta alcuni fenomeni della luce mai osservati prima.

Grimaldi osserva che la luce solare, fatta passare attraverso una piccola apertura e proiettata su uno
schermo bianco a grande distanza, proietta un alone ben più grande di quanto sarebbe prevedibile
grazie alla semplice propagazione lineare della luce; in più, il bordo dell'alone è alterato da frange
variamente colorate:

Secondo Grimaldi, è come se l'onda si "rompesse" (da cui il nome del fenomeno, coniato proprio da lui,
dal latino "diffractus" participio passato di de-frangere) e si ricomponesse, sparpagliandosi, al di là
dell'ostacolo.

Gli studi di Grimaldi si spingono ben oltre: certamente troppo oltre, per i suoi tempi. Infatti osserva per
la prima volta anche fenomeni di dispersione e interferenza (di cui parleremo prossimamente)...
giungendo alla conclusione che la luce potrebbe essere qualcosa di immateriale: l'ipotesi rivoluzionaria
di Grimaldi è che la luce potrebbe essere trasmessa per mezzo di onde. ▲

Huygens

Le intuizioni del Grimaldi furono prese in considerazione da un altro dei personaggi incredibili che
costellano la storia dell'ottica: Christiaan Huygens.
Matematico, astronomo e fisico olandese, 1629-1695), ha dato contributi fondamentali in tutti i campi
di cui si è occupato:

— Perfezionò l'orologio a pendolo di Galileo;


— Inventò il bilanciere a molla, ottenendo il primo orologio trasportabile in mare;
— Adottando una molla a spirale brevettò il primo orologio tascabile;
— Scoprì gli anelli di Saturno e la sua luna più grande, Titano;
— Studiò la dinamica dei corpi rigidi (es. momento d'inerzia, forza centrifuga )...

Stimatissimo dagli scienziati suoi contemporanei, Newton lo chiamava "Summus Hugenius"!

Influenzato dallo scritto di Grimaldi, Huygens inizia a studiare se le proprietà della luce possano
davvero essere spiegate dalla propagazione di onde. ▲

Le onde

Prima però di addentrarci negli studi di Huygens sulle onde luminose, credo sia meglio occuparci di
onde un po' più maneggevoli e facilmente comprensibili: le onde che si propagano nell'acqua. Avrei
voluto mostrarvi onde di acqua fotografate dal vivo, ma non disponendo:

— di una piscina sufficientemente grande;


— del tempo infinito che ci vuole affinché dopo a ogni prova l'acqua torni in perfetto stato di riposo;
— di un'attrezzatura fotografica adatta, sospesa a vari metri d'altezza sopra il pelo dell'acqua...

... mi sono arrangiato scrivendo un programma che simula il comportamento della superficie dell'acqua
(maggiori dettagli, per chi fosse interessato, si trovano in fondo a questa spiegazione).

Vediamo cosa succede lasciando cadere un sasso virtuale in questa piscina, anch'essa virtuale:
Le onde si propagano a velocità costante dal punto in cui viene lanciato il sasso e, come c'era da
aspettarsi, le onde che si formano sono perfettamente circolari.

Se ci allontaniamo a sufficienza dal punto in cui è lanciato il sasso, il fronte d'onda diventa rettilineo,
con il moto dell'onda perpendicolare al fronte d'onda stesso:

(Le onde piane, o rettilinee, sono le più facili da studiare; e in effetti la luce proveniente dal sole o
dalle stelle è generata a distanze talmente grandi che i loro raggi possono tranquillamente
considerarsi paralleli).

Ora proviamo a vedere cosa succede quando un pacchetto di onde piane investe il bordo della piscina:
Quando le onde incidenti (freccia rossa) raggiungono il bordo in basso (in grigio), in qualche modo
"rimbalzano" riuscendo dopo un po' a rigenerare onde riflesse (freccia verde) perfettamente
simmetriche a quelle incidenti; infatti gli angoli α e β sono uguali. La generazione delle onde riflesse
avviene perfettamente, nonostante nella zona vicina al bordo si veda quella strana trama triangolare: si
tratta di una zona in cui le onde incidenti e riflesse interagiscono fra loro, sommandosi o annullandosi
reciprocamente a seconda del punto che si esamina; nonostante questo apparente "caos", le onde
riflesse, come già detto, si rigenerano perfettamente.

Nuova domanda. Le onde possono creare, oltre al fenomeno della riflessione, anche quello della
rifrazione? Per fare la prova occorrerebbe una piscina contenente due liquidi diversi: una parte di
acqua, l'altra di un altro liquido, diciamo olio, nel quale le onde si propaghino a velocità diversa; e il
tutto con una linea di separazione netta: non proprio una cosa facile da ottenere nella realtà! Ma con la
mia piscina virtuale la cosa è davvero semplice!

Nell'animazione che segue si vedono i liquidi di due colori: l'acqua è a sinistra, mentre a destra, in
verde c'è un olio nel quale le onde si propagano a velocità dimezzata rispetto all'acqua. Vediamo cosa
succede quando un pacchetto di onde piane si dirige in diagonale verso la linea di separazione dei due
liquidi :
Inizialmente l'onda si muove solo nell'acqua (freccia rossa); quando raggiunge la linea di separazione
fra i due liquidi, le onde iniziano a propagarsi anche nell'olio (freccia blu), non nella stessa direzione,
ma proprio secondo gli angoli α e β che si ricavano dalla legge di Snell che abbiamo visto nella puntata
precedente! Però...

... proseguendo con l'animazione, si vede che l'onda incidente genera anche un'onda riflessa (freccia
verde). In realtà la rifrazione non è un fenomeno che accade mai da solo: a un fenomeno di rifrazione è
sempre associato un fenomeno di riflessione (non è sempre vero il contrario). Questo è il motivo per
cui guardando la vetrina di un negozio si vedono sia gli articoli esposti che il riflesso della gente che
cammina per strada!

Adesso è il momento di verificare se anche la diffrazione scoperta dal Grimaldi possa essere
interpretata come fenomeno ondulatorio:
A sinistra siamo in mare aperto, dove si muovono, verso destra, delle onde piane. Le quali vanno a
sbattere contro una diga in cui c'è una piccola apertura: la mia piscina virtuale dimostra che le onde non
proseguono in linea retta, ma si "disperdono" in tutte le direzioni, proprio come intuito da Grimaldi.

Nota: del fenomeno di diffrazione abbiamo tutti esperienza diretta: infatti il suono, che si propaga per
mezzo di onde, consente a due persone di parlarsi da una stanza a un'altra; ma per far questo il suono
deve essere in grado grado di "girare l'angolo". ▲

La teoria ondulatoria

Avendo visto tutte queste belle cose, possiamo tornare a Huygens e ai suoi studi sulla natura
ondulatoria della luce. Per il suo modello di propagazione della luce, Huygens si ispira alle proprietà di
propagazione degli impulsi meccanici che aveva già analizzato in occasione dei suoi studi sul pendolo.
L'ipotesi è che tutto lo spazio sia permeato di un qualche mezzo incorporeo, il cosiddetto "etere
luminifero":
Quando una "sferetta" di questo etere si muove per un qualsiasi motivo, essa trasmette immediatamente
il suo moto alle sferette adiacenti, che a loro volta lo trasmettono alle sferette adiacenti, e così via.
Questo elementare meccanismo, descritto nel suo "Traité de la lumière" del 1690, è la base del
"principio di Huygens":Ogni elemento di un fronte d'onda si può considerare come una sorgente
secondaria di onde sferiche [...] La perturbazione prodotta in un punto dello spazio si può sempre
ottenere come sovrapposizione di tutte le onde sferiche secondarie che raggiungono quel punto.
Vediamo allora come funzionano queste "onde sferiche": iniziamo dal fenomeno della riflessione (le
animazioni che seguono riproducono le simulazioni già viste sopra):

L'onda piana indicata in rosso, proveniente da sinistra, incontra progressivamente la parete della piscina
in basso. In ognuno di questi punti di incontro (nell'animazione ne vengono mostrati solo alcuni) l'onda
incidente sparisce, e viene sostituita da una sorgente di onde sferiche (indicate dai pallini rossi) che si
propagano alla stessa velocità alla quale si muove l'onda incidente. L'inviluppo dei fronti delle onde
sferiche "ricostruisce" perfettamente l'onda riflessa.

Ecco ora la rifrazione:

L'onda incidente si muove ancora da sinistra verso destra, per essere sostituita da sorgenti di onde
sferiche via via che incontra la linea di separazione fra i due liquidi. I quali hanno velocità di
propagazione diverse: ecco che le sfere (o meglio, semisfere) si allargano con velocità differenti sulla
destra e sulla sinistra, costruendo sia l'onda riflessa (blu, a sinistra) che quella rifratta (verde, a destra).

Anche la diffrazione può essere spiegata grazie al principio di Huygens:


L'onda piana proveniente da sinistra viene assorbita dalla diga e sostituita dalle solite sorgenti di onde
sferiche a cavallo dell'apertura: ecco che sulla destra il fronte d'onda si propaga in tutte le direzioni.

Studiando la propagazione delle onde, Huygens riesce a ricavare tutte le leggi già note dell'ottica, come
la legge di Snell relativa alla rifrazione e il doppio fenomeno riflessione-rifrazione; in più spiega anche
la diffrazione e altri fenomeni come l'interferenza: davvero un risultato notevole! Certo, anche la teoria
ondulatoria lascia aperti alcuni problemi, come la definizione del mezzo in cui le onde si propagano,
quell'etere luminifero che verrà cercato per un altro paio di secoli.

Purtroppo le sue teorie non saranno prese molto in considerazione dai suoi contemporanei per via
dell'influenza di due mostri sacri come Cartesio e Newton, entrambi convinti sostenitori della teoria
Corpulscolare della luce; all'inizio del XIX secolo invece riceverà il suo meritatissimo riconoscimento,
con conseguenze davvero straordinarie! ▲

Una piscina computerizzata!

La mia piscina virtuale è costituita da molti elementi disposti a scacchiera: immaginate ogni elemento
disposto al di sopra di una diversa casella di un foglio a quadretti. Ogni elemento si può muovere
liberamente sulla sua posizione verticale:
Ogni elemento è legato a quelli adiacenti da elastici, per cui il movimento verticale di un elemento
genera forze che agiscono su quelli che gli si trovano accanto:
Qui sopra gli elementi blu vengono tenuti fermi, mentre quelli verdi vengono trascinati da quello
rosso.

Per ogni ciclo di calcolo, tenendo conto delle altezze e velocità di tutti gli elementi, il computer:

— calcola le forze che agiscono su ciascun elemento a causa dalle differenze di altezza rispetto a quelli
adiacenti, e di conseguenza calcola un valore di accelerazione per quell'elemento;

— modifica la velocità di ciascun elemento in base all'accelerazione calcolata;

— modifica l'altezza di ogni elemento in base alla sua velocità.

Il fatto che ogni elemento sia dotato di massa fa sì che esso non possa modificare la propria posizione
istantaneamente rispetto alla forza applicata (principio d'inerzia). Questo ritardo risulta evidente
quando gli elementi diventano molti:

Nelle simulazioni ho usato "piscine" composte da varie centinaia di elementi per lato... meno male che
il lavoro lo fa il computer, che ancora non ha imparato a protestare.

La cosa davvero affascinante è che, con un modello così semplice (di fatto il comportamento di ciascun
elemento della piscina è semplicissimo: il programma che lo simula richiede pochissime istruzioni)
possa dar luogo a fenomeni tanto complessi! ▲
5.
The Doppler Effect: what does motion do to waves?
YouTube

https://www.youtube.com/watch?v=h4OnBYrbCjY&t=23s

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