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Ora che abbiamo introdotto il concetto generale di scheda grafica, dobbiamo focalizzare il nostro
interesse sul modello VGA, poiché sarà questo tipo di adattatore video che utilizzeremo per la
realizzazione delle nostre demo a basso livello.
La sigla VGA, che sta per Video Graphic Array, ne mette in risalto la caratteristica principale,
l’organizzazione della memoria video interna, atta a contenere le informazioni riguardanti le immagini
da visualizzare, che é organizzata ad array, cioè come un vettore o insieme omogeneo di elementi
contigui allocati in maniera sequenziale (uno di fianco all'altro), contrassegnati da un indice numerico
corrispondente alla loro posizione relativa rispetto a quella iniziale (indirizzo di memoria del primo
elemento).
La risoluzione di tale scheda é di 64000 pixel, disposti sulla superficie dello schermo come un
rettangolo di base 320 pixel e altezza 200 pixel con un metodo indicizzato di utilizzo del colore tramite
PALETTE RGB che permette l'utilizzo simultaneo di 256 sfumature scelte tra le 262.144 disponibili.
La VGA é una periferica memory mapped, ovvero utilizza un buffer allocato nella memoria RAM di
sistema per stabilire lo scambio di dati tra CPU e memoria video ; essa mette inoltre a disposizione
dello sviluppatore un insieme di dispositivi programmabili modificando i relativi registri interni a loro
volta accessibili mediante delle porte hardware, come ad esempio quelli relativi al settaggio della
modalità grafica, della palette dei colori, allo scorrimento della memoria, ecc…
Tra i registri di particolare interesse, va menzionato quello relativo al pennello elettronico, che segnala
lo stato di avanzamento dell’operazione di ritracciamento verticale ed orizzontale dell’immagine, utile
nelle animazioni per evitare il problema dello sfarfallio.
Una delle caratteristiche, che rende la VGA una scheda video universale, è data dal fatto che
programmando i registri interni, si possono implementare delle risoluzioni normalmente non
contemplate dalla scheda, sfruttando al limite la capacità di memorizzazione della scheda stessa.
La modalità non standard più utilizzata è il cosiddetto X-Mode, che permette di ottenere risoluzioni
variabili da un minimo di 80 x 8 ad un massimo di 400 x 300 pixel.
Come già citato, ci concentreremo sulla modalità standard 320 x 200 x 256 colori, motivati
dall’estrema semplicità di programmazione e dall’elevata velocità, che ci permetteranno di ottenere
buone prestazioni utilizzando un linguaggio di medio-basso livello come il C.
A questo punto ciò che ci interessa è comprendere come utilizzare tale dispositivo per illuminare un
pixel dello schermo con il colore che desideriamo.