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APPROFONDIMENTO didattica attiva

Avogadro e la definizione
del concetto di molecola

Se si fanno reagire idrogeno e cloro gassosi, il rapporto tra il volume di idrogeno


e di cloro che si combinano per formare acido cloridrico HCl è 1 : 1, ed è sempre co-
stante.
Questa osservazione fu fatta all’inizio dell’800 dal francese Joseph-Louis Gay-Lus-
sac, il quale era impegnato in una serie di esperimenti sui gas. Misurando i volumi
dei reagenti gassosi che si combinavano e di prodotti gassosi che si formavano du-
rante numerose reazioni chimiche in fase gassosa, osservò che il rapporto tra i vo-
lumi dei reagenti era costante. Queste osservazioni furono integrate nella legge di
combinazione dei volumi, che enunciò nel seguente modo:
«Tutti i gas agendo gli uni sugli altri, si combinano sempre nei rapporti più
semplici, in modo tale che con un volume di una sostanza gassosa si combi-
na sempre un volume uguale o doppio, o al massimo triplo di un’altra sostanza
gassosa».
Come già accennato 1 volume di idrogeno reagisce con 1 volume di cloro per dare
2 volumi di acido cloridrico (figura 1).

 figura 1 Secondo la legge di Gay-Lussaci il rapporto tra i volu-


mi di gas che si combinano insieme è espresso da numeri interi
e piccoli.

1L 1L 2L
di idrogeno di cloro di acido cloridrico

Le osservazioni sperimentali effettuate da Gay-Lussac non potevano essere


spiegate con l’ipotesi di Dalton, condivisa anche dal chimico Berzelius, la quale af-
fermava che volumi uguali di gas contenevano lo stesso numero di particelle in-
divisibili (gli atomi). Infatti partendo da 1 volume di idrogeno e 1 volume di cloro
si ottengono 2 volumi di acido cloridrico e non 1 come prevedeva Dalton (figura 2).

 figura 2 Secondo l’interpretazione di Dalton dalla combina-


zione tra 1 volume di idrogeno e 1 volume di cloro si ottiene 1
volume di acido cloridrico in quanto l’idrogeno e il cloro gassosi
sono formati da particelle singole, mentre l’acido cloridrico da
+ particelle doppie.

4 atomi di idrogeno 4 atomi di cloro 4 molecole di acido cloridrico


1 volume 1 volume 1 volume

Gli stessi risultati, apparentemente anomali, furono ottenuti facendo reagire


idrogeno e ossigeno per dare acqua, dove si ottenevano 2 volumi di prodotto par-
tendo da 2 volumi di reagenti. Dalton riteneva che la legge di Gay-Lussac derivas-
se da errori sperimentali e, data l’autorevolezza scientifica di Dalton e Berzelius, la
legge di combinazione dei volumi venne rifiutata.
La soluzione al problema del rapporto di combinazione tra i volumi delle sostan-
ze gassose fu riportata in alcune memorie del chimico italiano Amedeo Avogadro
tra il 1811 e il 1821. Per spiegare i risultati sperimentali di Gay-Lussac, Avogadro
ipotizzò che le particelle di alcuni gas, come l’idrogeno, l’ossigeno e il cloro, fossero
formate dall’unione di più atomi, cioè da molecole. Secondo Avogadro le molecole
erano composte ed erano in grado di dividersi e ricombinarsi durante le reazioni
chimiche.

La chimica di Rippa - primo biennio - © Italo Bovolenta editore 1


APPROFONDIMENTO didattica attiva

L’ipotesi formulata da Avogadro è detta principio di Avogadro e afferma che:


volumi uguali di gas diversi, nelle stesse condizioni di temperatura e pressione,
contengono lo stesso numero di molecole (figura 3).

 figura 3 Il numero di molecole di un qualunque gas presente


in un volume uguale è lo stesso ed è proporzionale al volume.

1 volume 1 volume 2 volumi


4 molecole di H2 4 molecole di Cl2 8 molecole di HCl

Il lavoro di Avogadro permise di far luce sul concetto di molecola e di differen-


ziarlo da quello di atomo.
Il principio di Avogadro ha importanti applicazioni pratiche, infatti permette di
determinare i pesi molecolari relativi delle sostanze gassose in quanto proporzio-
nali alla loro densità. Avogadro scrisse circa i volumi uguali dei gas:
«essi rappresentano dei numeri uguali di molecole, dimodoché la densità dei
differenti gas sono la misura delle molecole proprie di quel gas, e che nelle
combinazioni i rapporti tra i volumi non sono altro che i rapporti tra i nume-
ri delle molecole che si combinano per formare le molecole composte».

La densità di una sostanza gassosa è uguale al rapporto tra la sua massa e il suo
volume:
d = m/V
Se si confronta la densità di ugual volumi di due gas diversi, il rapporto tra le
loro densità è uguale al rapporto tra le masse dei gas. Infatti:

d1 m 1 / V1 m1
= =
d2 m 2 / V2 m2
dove d1 , m1 e V1 sono rispettivamente la densità, la massa e il volume del gas 1,
mentre d2, m2 e V2 rappresentano rispettivamente la densità, la massa e il volume
del gas 2.
Secondo il principio di Avogadro lo stesso volume di due gas diversi contengono
lo stesso numero di molecole, per cui il rapporto tra le densità dei gas è uguale al
rapporto tra le masse delle singole molecole.
Per esempio, la densità di 1 litro di azoto alla pressione di 1 atm e alla tempera-
tura di 20 °C è uguale a 1,246 g/L, mentre quella dell’idrogeno è 0,089 g/L. Il rap-
porto tra le densità dei due gas risulta pertanto:

d N2 1,246
= = 14
d H2 0,089

Sia la molecola di azoto che quella di idrogeno sono biatomiche per cui la mas-
sa dell’atomo di azoto risulta 14 volte quella dell’atomo di idrogeno, al cui atomo
è stata data convenzionalmente massa 1, di conseguenza il peso atomico relativo
del’azoto sarà 14.
Nel 1811 Avogadro ricavò le formule e i pesi molecolari dell’acqua, degli ossidi di
carbonio e di azoto, dell’ammoniaca e dell’acido cloridrico. A questi ne aggiunse
altri nel 1814 e nel 1821. Purtroppo i valori da lui ottenuti erano sbagliati.
Ancora una volta l’autorità scientifica di Dalton oscurò il lavoro di Avogadro. Solo
nel 1860, quattro anni dopo la morte del chimico italiano, le sue conclusioni furono
accettate. Solo in quell’anno Stanislao Cannizzaro espose al congresso di Karlsruhe
il suo metodo per determinare i pesi atomici degli elementi. Tale metodo, basato sul
principio di Avogadro, permise, oltre la determinazione corretta delle masse degli
elementi, di far accettare alla comunità scientifica l’ipotesi di Avogadro e la legge di
Gay-Lussac e distinguere in modo preciso il concetto di molecola da quello di atomo.

La chimica di Rippa - primo biennio - © Italo Bovolenta editore 2

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