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Settembre 2006
Lunedì 18: A piedi lungo le suggestive creste erbose percorse dal sentiero
Garda-Brenta, per poi scendere in Val Marcia, abituale transito dell’orso, per
poi spostarsi in bicicletta verso Ponte Arche. Salita a piedi per antica strada a
Stenico, una delle porte meridionali del Parco Adamello-Brenta.
Chilometri e dislivello stimati: 25 Km, 1000 m.
Martedì 19: In mountain bike risalita della Val Algone, discesa in Valagola
(incontro con il Parco Adamello Brenta e con le associazioni ambientaliste del
Trentino, in struttura presso il lago di Valagola), visita della Val Brenta.
Chilometri e dislivello stimati: 25 Km, 1200 m.
Giovedì 21: trasferimento in Valle del Monte al bacino di Pian Palù, quindi a
piedi per il Passo della Sforzellina (3005 m), tetto del viaggio, e successiva
discesa per la vedretta omonima al rif. Berni al Gavia. Di qui in bicicletta a
S.Caterina Valfurva e Bormio, sede del Parco Nazionale.
Chilometri e dislivello stimati: 40 Km, 1200 m.
Venerdì 22: collegamento Parco Nazionale dello Stelvio con Parco Nazionale
Svizzero. Partendo dalla loc. Arnoga, in mountain bike si raggiungeranno i laghi
di Cancano, la splendida Val Mora e scendere a S.ta Maria in Val Monastero
(CH) o, in alternativa raggiungere il Pass da Fuorn.
Chilometri e dislivello stimati: 60 Km, 800 m.
Sabato 23: visita del Parco Nazionale Svizzero, con discesa fino a Zernez.
mayr@mountainwilderness.it
Telefono mobile: 328.5423635
16 settembre
Dopo la cordiale accoglienza presso la sede della Comunità Montana Parco Alto
Garda Bresciano alle ore 12.30 gli Avvocati dell’Orso si sono incamminati dalla
rive del lago di Garda, accompagnati dagli amici di Mountain Wilderness Italia e
dalle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco.
In un paio d’ore di salita è stata attraversata la fascia submediterranea
costiera, passando per il caratteristico Santuario di San Valentino, all’interno di
un SIC rupestre caratteristico per la flora e la fauna (falco pellegrino, passero
solitario, codirossone).
Si parte. Raggiunta la località Briano, intorno ai 1.000 metri, sono stati visitati i
luoghi frequentati dall’orso negli anni precedenti. La zona è molto ricca di
risorse naturali e di residui di agricoltura estensiva (querceti, castagneti, frutti
di bosco, pere e prugne) e in questa zona un orso ha svernato nell’inverno
2002/2003. Con una lunga traversata a questo punto ci siamo portati nel cuore
naturalistico del Parco, raggiungendo dopo altre 4 ore Malga Puria Nuova di
Tignale, sapientemente ristrutturata da ERSAF, all’interno della Foresta
Demaniale Gardesana Occidentale. Un palco panoramico sopra la malga ci ha
permesso di apprezzare la straordinaria wilderness attuale di questo territorio e
di ascoltare i primi bramiti stagionali dei cervi. Percorsi circa 20 Km, 6 ore,
1200 metri dislivello
17 settembre 2006
Al centro Stefano Mayr, WWF, con Natalina e Giuliano della Malga Lorina
Dopo una notte di pioggia intensa, ci siamo avviati in due con tempo uggioso
per attraversare quella che di fatto è la zona di maggiore interesse a livello di
habitat montani ed alpini della CM Parco Alto Garda Bresciano, in cui ERSAF sta
attuando importanti opere di miglioramento ambientale attraverso progetti Life
Natura. Salutati dal volo di un’aquila reale uscita dalle nebbie abbiamo
affrontato l’impegnativa traversata di cresta del Monte Caplone, avvistando
fugacemente camosci, stambecchi e fagiani di monte, osservando indici di
presenza di numerose altre specie di fauna alpina. A parte il vento impetuoso e
qualche goccia siamo riusciti a passare indenni tra le numerose perturbazioni
che ci circondavano. Scesi per la suggestiva Val di Campo popolata di
marmotte abbiamo raggiunto Malga Lorina (vedi foto), luogo abituale di
passaggio dell’orso proveniente dal Trentino. Primo momento di confronto tra
Avvocati dell’Orso e pastori. Per circa un’ora e mezza abbiamo discusso con
Natalina e Giuliano su quale siano le loro impressioni sul ritorno dell’orso, le
loro preoccupazioni e sulle loro aspettative, trovando un terreno molto fertile
su cui basare la possibilità di convivere con questo carnivoro. Assieme a loro
abbiamo osservato anche i notevoli danni arrecati al pascolo dal recente arrivo
di numerosi cinghiali in zona, giudicati molto più problematici dell’orso, in
quanto hanno costretto a scaricare anzitempo i bovini dagli alpeggi.
Proseguendo a piedi verso Passo Tremalzo su antiche tracce pastorali abbiamo
incontrato i primi segni di un passaggio recente dell’orso: alcune ceppaie
scheggiate ed un masso rovesciato (foto sotto).
Verso le 16 abbiamo raggiunto Alessandro che ci accoglieva al camper con una
decina di rappresentanti di associazioni ambientaliste e del comitato SOS
Tremalzo, che stanno cercando di bloccare un devastante progetto speculativo
che metterebbe a serio rischio l’integrità di uno dei SIC alpini di maggiore
interesse botanico. Siamo già in Trentino, nell’area che funge da ideale
corridoio ecologico tra il Parco dell’Alto Garda Bresciano e il Parco Adamello
Brenta, nel cuore dell’area prioritaria Garda-Brenta.
Inforcate le biciclette, due di noi sono scesi lungo la Val d’Ampola fino a
Bezzeca, per poi risalire brevemente la Val Concei. L’ora ormai tarda e i 42 Km
complessivi già percorsi hanno poi consigliati di risalire con il camper gli ultimi
chilometri fino a Malga Trat. A piedi siamo poi saliti al Rifugio Pernici, m 1.600,
dove alle 19.30 avevamo appuntamento con autorità locali, rappresentati della
Società Alpinisti Tridentini e della Commissione Tutela Ambiente Montano del
CAI. Gli onori di casa sono stati officiati dal Consigliere Provinciale Roberto
Bombarda, autore di un importante disegno di legge per la costituzione di un
nuovo parco naturale in questa zona, il Parco Cadria-Tenno, che verrebbe a
tutelare una delle aree con minore presenza umana del Trentino, un vero e
proprio cuore verde, da sempre terra di orsi.
Percorsi circa 42 Km (20 a piedi, 22 in Mountain Bike), 8 ore, 1.400 metri
dislivello.
20 settembre
Svegliati presto ci trasferiamo in bicicletta a S.Antonio di Mavignola dove
abbiamo appuntamento con uno dei tecnici che hanno elaborato il Piano di
Gestione del SIC Pian degli Uccelli, in parte interno al Parco Adamello Brenta, di
cui ultimamente si parla molto a livello locale a proposito del ventilato
collegamento sciistico tra Pinzolo e Madonna di Campiglio.
21 settembre
Dopo una notte rallegrata dal bramito di un paio di maschi di cervo attorno al
camper, abbandoniamo la Val della Mare per passare in Val del Monte, che
raggiungiamo al Fontanino, nei pressi del bacino artificiale di Pian Palù, nei
pressi della Valle degli Orsi e della Vedretta omonima. Alle 8 siamo in marcia
lungo il lago sul versante in ombra, mentre la montagna che si specchia
nell’acqua ci mostra i branchi di cervi che la popolano. Dopo la malga Pian Palù
la valle in cui scorre il Noce inizia gradualmente a salire, in un gioco di
panorami che gradualmente si ampliano, rendendoci consci della lunghezza del
percorso da affrontare per raggiungere Passo Gavia attraverso il passo della
Sforzellina. Presso malga Paludei, a circa 2.200 m slm osserviamo una
splendida libellula azzurra mentre si riscalda al sole.
L’ambiente si fa sempre più alpino, i ghiacciai e le forme glaciali si iniziano ad
osservare, rendendo quasi drammatico il passaggio delle forme di biodiversità
avvenuto nei pochi giorni di viaggio, tra l’area prioritaria Garda-Brenta e la
Stelvio-Engadina. Siamo partiti salendo tra i fiori di cappero, gli olivi ed i limoni,
oggi ci troviamo a camminare sulle morene fresche conseguenti al progressivo
ritiro dei ghiacciai, ancora prive di vegetazione pioniera, in cui si notano rari
segni di presenza delle ultime pernici bianche. Dopo più di 5 ore di salita
raggiungiamo il passo della Sforzellina, ricco di testimonianze della prima
guerra mondiale, il tetto del nostro itinerario, che raggiunge i 3.000 m slm.
22 settembre
Alle 8 ci raggiungono gli assistenti tecnici dell’Ersaf con cui saliamo all’Alpe
Boron, in Val Lia, dominata dall’ancora imponente coltre glaciale della Cima di
Piazzi. Qui incontriamo il decano ed il cantore della civiltà pastorale dell’Alta
Valtellina, Lino Giacomelli ed il figlio.
Lino Giacomelli
Dopo aver visitato malga, agriturismo e museo etnografico parliamo di orsi.
Mescolandosi al ricordo degli ultimi orsi presenti in zona circa un secolo fa, ci
viene detto che la specie fa parte di quell’ambiente, quindi il ritorno sarebbe
gradito, a patto che vengano pagati i danni al patrimonio zootecnico. Scesi ad
Isolaccia ci portiamo ad Arnoga, da cui inizia una lunga traversata in mountain
bike verso S.Maria in Val Monastero. Passiamo prima per le Torri di Fraele, poi a
fianco del grande bacino di Cancano, con i cantieri che fanno riflettere sui costi
ambientali delle energie rinnovabili. Ritroviamo la serenità lungo il lago di
S.Giacomo per poi imboccare il canyon ghiaioso che porta nella splendida Val
Mora, un’arcadia pastorale che rimanda ai capolavori di Segantini. L’anno
scorso l’orso JJ2 passò di qui per raggiungere il Parco Nazionale Svizzero, non
gli diamo torto, il paesaggio ricorda le montagne canadesi. Scendiamo a
S.Maria ritrovando le vacche negli alpeggi di mezza montagna, poi ci portiamo
verso il Parco Nazionale Svizzero, per incontrarci con Joanna Schoenenberger,
la nostra energica collega del WWF Svizzera, in mezzo al bramito dei cervi.
Dati: circa 50 Km, 6 ore, 500 metri dislivello
23 settembre
Giornata dedicata all’incontro con il Parco Nazionale Svizzero e con i suoi
visitatori. In mattinata seguiamo un bel sentiero didattico ad anello,
incontrandoci e parlando dell’orso con alcuni gruppi di escursionisti.
Alle 14 arriva il sindaco che si intrattiene con noi facendoci vedere la rassegna
stampa che ha riguardato la presenza dell’orso nel 2005, poi giungono alcuni
giornalisti austriaci e svizzeri, oltre ad amministratori locali dei comuni limitrofi.
Presentiamo il nostro viaggio e raccontiamo alcune esperienze di incontro
ravvicinato con l’orso per dimostrare come la specie non sia pericolosa ma
semmai localmente problematica o seccante, poi Joanna Schoenenberger
illustra come si articolerà il progetto del WWF nella regione del Dreilandereck in
cui ci troviamo. Trascorriamo circa due ore di proficua conversazione e ci
lasciamo con il caloroso invito del sindaco a tornare da queste parti come
graditi ospiti. Gli intervenuti poi vogliono posare a beneficio della stampa locale
con noi, le biciclette ed il camper decorato da orsi.
mayr@mountainwilderness.it
Telefono mobile: 328.5423635
Novembre 2005
• tre grandi impianti a fune, cabinovie e seggiovie, uno dal lago di S. Croce
al Nevegal, uno al Lago a Mezzomiglio ed uno sul Monte Dolada
• ampliamento della strada per Mezzomiglio
• in riva al lago, un parco divertimento di parecchi ettari in collaborazione
con la gestione di Gardaland
• trasformazione del Mezzomiglio in "polo per lo sci da fondo", al bordo di
una Riserva Naturale Integrale (Piaie Longhe Millifret)
• apertura al traffico, con allargamernto ed asfaltatura, della strada attuale
Mezzomiglio - Pian Cansiglio, che, se venisse realizzata, sarebbe la fine
dell’integrità della foresta e l’inizio dello “storico” progetto di
collegamento sciistico tra l’Alpago e il Pian Cavallo: prima questa strada,
poi un’altra verso la Palantina, poi un piccolo impianto e i Bus navetta, e
così ritornano i progetti mai abbandonati dai comuni di Tambre e Aviano
del collegamento via Palantina
toiodesavorgnani@virgilio.it
Come e’ andata
Il racconto di come è andata
Come da programma, domenica 6 novembre ci siamo ritrovati, come avviene
ormai da 18 anni, per ricordare all'opinione pubblica ed agli amministratori (dai
consiglieri comunali ai presidenti delle regioni..) che le Associazioni
Ambientaliste del Veneto e del Friuli continuano a mantenere una vigile
attenzione sull'Antica Foresta del Cansiglio.
Nonostante la pioggia ininterrotta circa 100 persone hanno ugualmente
compiuto un'escursione nel bosco: un modo educato ma deciso per ribadire
che il Cansiglio deve rimanere inalterato e protetto e che si dovrà arrivare,
prima o poi, alla creazione di un'Area Protetta vera e propria.
Ottobre 2005
Salviamo la foresta del Cansiglio
Pian Consiglio
Una nuova occasione per incontrarci e ribadire che il Cansiglio è sempre nei
nostri cuori.
Programma:
toiodesavorgnani@virgilio.it
Giugno 2005
Un' escursione-incontro per una riserva naturale tra Cansiglio e
Cavallo
Pian Cavallo - Col Cornier
Un' iniziativa organizzata da Mountain Wilderness, CAI, Delegazione Regionale
del Friuli Venezia Giulia, Legambiente del Friuli e WWF
Le associazioni ambientaliste del Friuli, CAI, Legambiente WWF e Mountain
Wilderness in testa, organizzano una escursione al Col Corner (Gruppo Cavallo)
domenica 19 giugno 2005.
Il raduno è previsto tra le ore 9.30 e le 10 in Pian Cavallo ( m 1300 di
quota), non lontano dalla rotatoria centrale, nei pressi della partenza del
sentiero botanico e del "cuore del Cornier".
Il "Cuore del Cornier" è un masso calcareo scolpito a forma di cuore, voluto dal
comune di Budoia e dal suo sindaco Toni Zambon, per ricordare la dedicazione
del Cornier come "Montagna dei Ragazzi".
Alle ore 10 partenza lungo il "sentiero della carbonaia" per raggiungere la
base del Cornier a circa m 1700, tra le 11.30' e le 12.
Qui sui pascoli d'alta quota, a breve distanza dalla cima del Cornier ( m 1767 )
avrà luogo un primo incontro ed il pranzo al sacco. Il posto è molto panoramico
e permette di spaziare dalle cime del gruppo del Cavallo, a Forcella Palantina,
al Pian Cansiglio, al Pian Cavallo,potendo paragonare la parte ancora integra e
non modificata da quella ricca di "segni" dell'attività umana, cioè con il
notevole numero di piste e impianti di risalita che costituiscono il "polo turistico
invernale" di Pian Cavallo.
Sono previsti brevi interventi per spiegare la posizione delle associazioni
ambientaliste friulane e venete nei confronti del Cansiglio. Il sindaco di Budoia
Toni Zambon spiegherà il significato del progetto "Cornier Montagna dei
Ragazzi".
Chi arriverà con anticipo potrà andare a Forcella Palantina o salire sul Tremol.
Alle 14.30 è previsto l'inizio del ritorno con arrivo in Pian Cavallo tra le 15. 30
e le 16 circa.
Alle ore 16 incontro in Pian Cavallo presso la sala A.I.A.T. (nei pressi della
rotatoria centrale) con i rappresentanti delle associazioni ambientaliste per
comunicare e discutere le future iniziative a favore del Cansiglio friulano.