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XXIV settimana del Tempo Ordinario - Anno C
RALLEGRATEVI CON ME...
Nelle parabole della misericordia che si susseguono in questo capitolo del vangelo di Luca, ritorna per tre volte l'invito a rallegrarsi: "Rallegratevi con me" per due volte, "Bisognava rallegrarsi" con il rafforzamento dell'accenno
alla festa la terza volta.
Sappiamo che il numero tre è il numero della perfezione, della pienezza. Luca vuol quindi richiamare l'attenzione sulla gioia di Dio nel riaccogliere il peccatore quale figlio amato e a lungo atteso. Gioia che non può non riverberarsi su tutta la famiglia. Gioia che solo ora raggiunge la sua pienezza.
Resta sempre una venatura di tristezza quando un membro della famiglia manca all'appello. E per Dio noi siamo la sua famiglia, io sono suo figlio, come nella Chiesa sono un fratello. Non possiamo a cuor leggero allontanarci dalla casa paterna con il pretesto di gestire autonomamente la nostra libertà. Non è sufficiente che io consumi il mio allontanamento per conto mio, senza coinvolgere direttamente gli altri. È sempre una ferita che infliggo al Corpo mistico, di cui sono membro. E resterà il peso di quella sedia vuota.
Ma il vangelo non si sofferma su questo: Gesù vuole spalancarci alla speranza, vuole garantirci che il suo amore non si affievolisce dinanzi alle nostre infedeltà. Egli resta in trepida attesa, viene a cercarci, ci corre incontro al primo accenno di pentimento, per reintrodurci nel calore della
casa paterna, e restituirci la pienezza della sua gioia.
C'è solo da spalancare a nostra volta le braccia e perderci in
quell'abbraccio di cui, in fondo, abbiamo nostalgia.
XXIV settimana del Tempo Ordinario - Anno C
RALLEGRATEVI CON ME...
Nelle parabole della misericordia che si susseguono in questo capitolo del vangelo di Luca, ritorna per tre volte l'invito a rallegrarsi: "Rallegratevi con me" per due volte, "Bisognava rallegrarsi" con il rafforzamento dell'accenno
alla festa la terza volta.
Sappiamo che il numero tre è il numero della perfezione, della pienezza. Luca vuol quindi richiamare l'attenzione sulla gioia di Dio nel riaccogliere il peccatore quale figlio amato e a lungo atteso. Gioia che non può non riverberarsi su tutta la famiglia. Gioia che solo ora raggiunge la sua pienezza.
Resta sempre una venatura di tristezza quando un membro della famiglia manca all'appello. E per Dio noi siamo la sua famiglia, io sono suo figlio, come nella Chiesa sono un fratello. Non possiamo a cuor leggero allontanarci dalla casa paterna con il pretesto di gestire autonomamente la nostra libertà. Non è sufficiente che io consumi il mio allontanamento per conto mio, senza coinvolgere direttamente gli altri. È sempre una ferita che infliggo al Corpo mistico, di cui sono membro. E resterà il peso di quella sedia vuota.
Ma il vangelo non si sofferma su questo: Gesù vuole spalancarci alla speranza, vuole garantirci che il suo amore non si affievolisce dinanzi alle nostre infedeltà. Egli resta in trepida attesa, viene a cercarci, ci corre incontro al primo accenno di pentimento, per reintrodurci nel calore della
casa paterna, e restituirci la pienezza della sua gioia.
C'è solo da spalancare a nostra volta le braccia e perderci in
quell'abbraccio di cui, in fondo, abbiamo nostalgia.
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XXIV settimana del Tempo Ordinario - Anno C
RALLEGRATEVI CON ME...
Nelle parabole della misericordia che si susseguono in questo capitolo del vangelo di Luca, ritorna per tre volte l'invito a rallegrarsi: "Rallegratevi con me" per due volte, "Bisognava rallegrarsi" con il rafforzamento dell'accenno
alla festa la terza volta.
Sappiamo che il numero tre è il numero della perfezione, della pienezza. Luca vuol quindi richiamare l'attenzione sulla gioia di Dio nel riaccogliere il peccatore quale figlio amato e a lungo atteso. Gioia che non può non riverberarsi su tutta la famiglia. Gioia che solo ora raggiunge la sua pienezza.
Resta sempre una venatura di tristezza quando un membro della famiglia manca all'appello. E per Dio noi siamo la sua famiglia, io sono suo figlio, come nella Chiesa sono un fratello. Non possiamo a cuor leggero allontanarci dalla casa paterna con il pretesto di gestire autonomamente la nostra libertà. Non è sufficiente che io consumi il mio allontanamento per conto mio, senza coinvolgere direttamente gli altri. È sempre una ferita che infliggo al Corpo mistico, di cui sono membro. E resterà il peso di quella sedia vuota.
Ma il vangelo non si sofferma su questo: Gesù vuole spalancarci alla speranza, vuole garantirci che il suo amore non si affievolisce dinanzi alle nostre infedeltà. Egli resta in trepida attesa, viene a cercarci, ci corre incontro al primo accenno di pentimento, per reintrodurci nel calore della
casa paterna, e restituirci la pienezza della sua gioia.
C'è solo da spalancare a nostra volta le braccia e perderci in
quell'abbraccio di cui, in fondo, abbiamo nostalgia.
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DELLA PARROCCHIA DI Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro C A P E Z Z A N O P I A N O R E geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo Via Sarzanese 147 - Tel. 0584 914007 - 347 64 66 961 la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in e-mail: parrocchia.capezzano@alice.it forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e Visitateci sul Sito Internet: chiesacapezzano.altervista.org alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato. N° 467 – 12 SETTEMBRE 2010 Il significato profondo di questa festa è racchiuso in questo breve XXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – LITURGIA DELLE ORE IV SETTIMANA scritto paolino, che ci fa contemplare, quasi al rallentatore per meglio RALLEGRATEVI CON ME…. assaporarne il senso, il progressivo inabissarsi del Figlio di Dio nell’umiltà della condizione umana. Nelle parabole della misericordia che si susseguono in questo capitolo del Lo sguardo è invitato a fissarsi, inizialmente, sull’indicibile realtà vangelo di Luca, ritorna per tre volte l'invito a rallegrarsi: "Rallegratevi con divina del Verbo: il suo essere Dio come il Padre. E poi quel me" per due volte, "Bisognava rallegrarsi" con il rafforzamento dell'accenno volontario svuotare annullare se stesso assumendo la nostra stessa alla festa la terza volta. natura umana, la condizione di ‘servo’. Sappiamo che il numero tre è il numero della perfezione, della pienezza. Non si ha tempo di riscuotersi dallo stupore, che Paolo incalza: Luca vuol quindi richiamare l'attenzione sulla gioia di Dio nel riaccogliere il “umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte”. E non basta peccatore quale figlio amato e a lungo atteso. Gioia che non può non ancora: il Figlio dell’Altissimo giunge ad annichilire se stesso fino al riverberarsi su tutta la famiglia. Gioia che solo ora raggiunge la sua punto di abbracciare la più infamante delle morti: quella di croce, la pienezza. morte del ‘maledetto’ da Dio oltre che dagli uomini. Resta sempre una venatura di tristezza quando un membro della famiglia L’abitudine a vedere il Crocifisso nei nostri ambienti, ci ha fatto manca all'appello. E per Dio noi siamo la sua famiglia, io sono suo figlio, perdere molto di questa tremenda realtà. Dio che si rende abietto come nella Chiesa sono un fratello. Non possiamo a cuor leggero allontanarci dinanzi alla sua creatura. No, non si capirà mai fino in fondo dalla casa paterna con il pretesto di gestire autonomamente la nostra libertà. l’infinito amore di Dio, se non ci si lascia afferrare dalla durezza di Non è sufficiente che io consumi il mio allontanamento per conto mio, senza questa immagine! coinvolgere direttamente gli altri. È sempre una ferita che infliggo al Corpo Ma allora, perché si parla di ‘esaltazione’? mistico, di cui sono membro. È resterà il peso di quella sedia vuota. Perché proprio in questo limite estremo, oltre il quale Gesù non Ma il vangelo non si sofferma su questo: Gesù vuole spalancarci alla poteva spingersi, possiamo contemplare che “Dio ha tanto amato il speranza, vuole garantirci che il suo amore non si affievolisce dinanzi alle nostre infedeltà. Egli resta in trepida attesa, viene a cercarci, ci corre mondo”. Qui, sulla croce appare in pienezza la ‘gloria’ di Dio, cioè si incontro al primo accenno di pentimento, per reintrodurci nel calore della svela il suo volto, il suo essere profondo: il suo essere Amore. casa paterna, e restituirci la pienezza della sua gioia. Dinanzi a questa realtà sublime inconcepibile per la mente umana, c’è C'è solo da spalancare a nostra volta le braccia e perderci in solo da piegare il ginocchio in un muto adorante, riconoscente atto quell'abbraccio di cui, in fondo, abbiamo nostalgia. d’amore. Grazie, Gesù! PREGHIERA PER I FIGLI CHE STUDIANO PREGHIERA PER LO STUDIO O Signore, Padre, sapienza e bontà infinita, ti ringrazio per il dono dell’intelligenza. manda il tuo Spirito di verità, perché con la sua luce Aiutami a svilupparlo illumini la mente e il cuore dei nostri figli. E a essere sempre aperto alla verità. Lo studio non li allontani da te, Voglio studiare con impegno ma sia sempre per loro una ricerca di verità Per fare contenti i miei genitori e acquisizione delle competenze necessarie E costruire il mio futuro: per inserirsi domani nella società, non tanto per poter domani guadagnare di più, per guadagnarsi onestamente da vivere ma per essere capace di aiutare meglio e per meglio essere di aiuto al prossimo il mio prossimo. ------------------------------------------------------------------------------------------------------- Aiutami ad essere PREGHIERA DELL’INSEGNANTE Un vero amico e compagno di scuola, leale con gli insegnati, ALL'INIZIO DELL'ANNO SCOLASTICO buono con tutti. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Padre della Vita, HANNO RICEVUTO IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO Ti prego per tutti i ragazzi e le ragazze che mi saranno affidati Andreini Gianluca - Bellini Alessia Elena – Boggi Alice durante questo anno scolastico. Capone Lucrezia – Domenici Alessia - Lemmetti Rocco Sento forte l'importanza della mia responsabilità educativa, ma Meli Matteo – Nicoletti Leonardo conosco anche i miei limiti e le mie incertezze. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Padre, donami una passione educativa che possa plasmare il mio E’ TORNATA ALLA CASA DEL PADRE pensare, il mio progettare, il mio agire; Barsottelli Angela concedimi l'entusiasmo necessario per testimoniare l'amore del -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- sapere, la gioia della collaborazione, la fiducia negli altri; OFFERTE rendimi capace di accogliere, guidare e incoraggiare chi si affida € 200,00 Da N. N. per i bambini Bielorussi a me ogni giorno; donami la pazienza di attendere tempi educativi che non sono i € 50,00 Da C.R. per i lavori di restauro della Chiesa € 50,00 Da Francesca per i lavori di restauro della Chiesa miei e che tu solo conosci; ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ fa' che la fatica, lo scoraggiamento e l'insuccesso non permettano -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
di chiudermi in me stessa, ma mi aprano alla ricerca di ORARIO DELLE SANTE MESSE
prospettive sempre più ampie. Giorni feriali - Ore 8,30 (Con recita delle Lodi) Padre, rendimi capace di comprendere che il mio essere Sabato - Ore 8,30 - 18 un'insegnante è un grande dono. Festivi - Ore 7 - 9 - 11 - 18