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Bollettino della Società Italiana di Fisica

Nuova Serie Anno 16


N. 1 gennaio-febbraio 2000
N. 2 marzo-aprile 2000
IL NUOVO
SAGGIATORE
BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI FISICA

Direttore Responsabile
Giuseppe-Franco Bassani
Comitato di Redazione:
Giuseppe-Franco Bassani, Enrico Bel- Vicedirettori
lotti, Luisa Cifarelli, Vincenzo Grasso, Antonio Bertin e Antonio Vitale
Roberto Habel, Angiolino Stella, Andrea
Taroni, Antonio Vitale Comitato Editoriale
E. Arimondo, G. Benedek, N. Cabibbo, S. Focardi,
Direttore Editoriale: E. Iarocci, P. Picchi, e R.A. Ricci
Andrea Taroni

Responsabile di produzione: OPINIONI


Angela Oleandri
3 Lettera al direttore
Hanno inoltre collaborato a questo nu- G. Baldacchini
mero: M. Asdente, G. Baldacchini, S. 3 Commenti sulla giornata Fisica e Industria
Bergia, R. Bonetti, V. Calini, M. Camati- N.O. Lipari
ni, F. Cordella, G. Fazio, E. Fiorini, G. 4 Lettera al direttore
Giardina, A. Guglielmetti, N.O. Lipari, M. Asdente
E. Previtali, F. Sebastiani e C. Urani
IL NOSTRO MONDO
Copertina a cura di Enzo Iarocci 5 In ricordo di Placido d’Agostino
Segreteria di Redazione: PERCORSI
Carmen Vasini
11 Sul percorso di Fermi verso la statistica quantica
Direzione e Redazione: F. Cordella e F. Sebastiani
Società Italiana di Fisica 23 Mario Ageno, filosofo della fisica
Via Castiglione 101 S. Bergia
40136 Bologna
Tel. 051331554 / 051581569 SCIENZA IN PRIMO PIANO
29 Esperimenti di radioattività esotica
Questo fascicolo è stato realizzato in Fo- R. Bonetti e A. Guglielmetti
tocomposizione dalla Monograf, Bologna
e Stampato dalla Tipografia Compositori FISICA E...
nel mese di Maggio 2000 44 Misure di contaminazione del radiocesio e valutazione
del suo danno biologico
Autorizzazione del Tribunale di Bologna E. Fiorini, E. Previtali, V. Calini, M. Camatini e C.
n. 3265 del 3/5/1967 Urani
C Società Italiana di Fisica 53 RECENSIONI
Proprietà Letteraria Riservata
56 SCELTI PER VOI
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parte della rivista può essere riprodotta rotti anziché iniezioni
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OPINIONI
Caro Direttore, principi ispiratori di questo sistema
educativo. Essi si basano essenzial- Commenti sulla Giornata Fisica
Ho visto con piacere che uno de- mente sul metodo democratico e sulla e Industria.
gli scopi che mi ripromettevo con il opportunità offerta a tutti, e poi an- Milano Bicocca, 17 marzo 2000.
mio articolo, quello di suscitare un che su una severa selezione su base
dibattito sul tema della scuola in meritocratica. È un sistema che ha La Giornata-incontro ha discusso
Italia, è stato raggiunto. Mi riferi- dato fino ad ora buoni risultati mal- un argomento di grande attualità e
sco alle lettere nel Nuovo Saggiato- grado le molte Cassandre da una par- di importanza per il futuro di una
re 15, 5-6 1999, pag. 8, 9 di E. Smar- te e dall’altra dell’Atlantico (vedi la parte della fisica e di fisici in Italia.
giassi e G. Pastore e di G.V. Pallot- bibliografia nel mio articolo e nella Credo che l’incontro sia stato
tino, i quali però mi sembra non ab- lettera di risposta di Pallottino). È molto positivo e che sia adesso ne-
biano colto del tutto lo spirito del anche un sistema che può essere mi- cessario che il momento generato
mio contributo. Infatti, non era pos- gliorato nel senso di eliminare o venga sostenuto con efficacia, così
sibile in un breve articolo riportare quanto meno di diminuire gli illette- da portare a delle concrete ed espli-
una descrizione dettagliata del fun- rati scientifici, ma non a scapito di ciò cite attività e risultati.
zionamento della scuola americana che funziona egregiamente e cioè il A questo proposito, manifesto le
in tutte le sue realtà, quindi mi sono sistema universitario superiore (gra- seguenti opinioni e suggerimenti:
limitato consapevolmente ai soli prin- duate level). A questo proposito ri- 1) Mi sembra che ci sia ancora un
cipi fondamentali, che è pur sempre cordo che a parere di molti lo sforzo certo senso di incertezza e di dub-
un metodo che mantiene una sua vali- maggiore andrebbe fatto a livello di bio, e forse anche paura, da parte di
dità di carattere generale. scuola media superiore (high school), certi fisici sulla opportunità e validi-
È ovvio che il numero dei premi che richiederebbe però altre risorse tà di uno sforzo reale verso una
Nobel in Fisica non sia il solo para- finanziarie con risultati finali assai maggiore rilevanza industriale della
metro da prendere in considerazio- discutibili. Infatti, non è assoluta- fisica e dei fisici. Questo induce
ne per dimostrare l’eccellenza di un mente detto che in una scuola obbli- spesso ad un «filosofare» che è con-
sistema scolastico nel suo comples- gatoria e di massa, praticamente fi- troproducente.
so, ma sicuramente è uno tra i più
importanti. Ed è altrettanto vero
che se avessi considerato anche i
no alla maggiore età, tutti gli stu-
denti siano interessati a perseguire
un cammino conoscitivo culturale
2) Credo che la spinta principale
per muoversi in questa direzione
dovrebbe essere data dal mondo in-
3
premi Nobel nelle altre discipline, anche nelle migliori condizioni al dustriale, e da esplicite necessità ed
eccetto che per la Pace e la Lettera- contorno. È a questo punto che en- opportunità articolate dalle indu-
tura, avrei ottenuto più o meno gli tra in gioco il metodo democratico strie come necessarie al loro succes-
stessi risultati già presentati per la con il quale si devono decidere le ri- so.
Fisica nel mio articolo. sorse finanziare da dedicare alla 3) La fisica è una delle discipline
Come si fa allora ad affermare scuola tenendo presente anche le al- importanti per il mondo industriale.
che questo non sia un successo del- tre esigenze della società. La chimica lo è anche, per esempio.
l’organizzazione scolastica nel suo Vorrei infine ultimare questa let- Storicamente la chimica ha avuto
complesso? Non è un successo anche tera di replica facendo osservare rapporti più stretti con l’industria.
il fatto che tanti studenti europei ed che nelle lettere di risposta di cui Sarebbe utile cercare di imparare
asiatici siano attratti dalle Universi- sopra si è molto discusso di questio- dalla loro esperienza e forse defini-
tà americane (graduate level)? ni polemiche nelle quali si potrebbe re anche delle attività dove il siner-
Mi è stato anche ricordato in più continuare all’infinito, ma non si è gismo potrebbe aiutare ad aprire
di un’occasione che è la ricchezza spesa, una sola parola sui suggeri- nuove opportunità.
americana il motore principale di menti finali che ho proposto per il 4) Il ruolo del fisico, in aggiunta a
questo successo. Questo è sicura- sistema educativo italiano e che so- quello della fisica, nell’industria mo-
mente vero oggi, ma è mai venuto in no una conseguenza dei ragiona- derna dovrebbe essere illustrato più
mente a queste persone che proba- menti fatti nell’articolo. In chiusura, chiaramente e con chiari esempi di
bilmente la ricchezza attuale sia il voglio aggiungere che questi sugge- successo.
risultato di avere scelto nel passato rimenti hanno trovato molti consen- 5) Le profonde trasformazioni
un certo tipo di organizzazione (an- si a livello di colloqui con numerose che sono alla base della presente ri-
che scolastica), e non il contrario? persone, colleghi e non. voluzione industriale ed il loro im-
Si potrebbe continuare all’infinito Certo di una sua attenzione a patto sulle future opportunità sia in
a parlare di questo argomento e di questa mia contro replica, Le invio i senso negativo (downsizing), come
tutte le connessioni sociali, politiche, miei più cordiali saluti. in senso positivo («gazzelle») do-
etiche, storiche, etc. ... esistenti nel vrebbero essere parte delle cono-
mondo scolastico americano, ma a me Giuseppe Baldacchini scenze che aiutano i fisici moderni a
preme di mettere di nuovo in risalto i ENEA, Frascati decidere sui loro interessi.
IL NUOVO SAGGIATORE

6) L’esperienza del FIAP del- Senza questo mi pare inevitabile


l’APS mostra che, una volta istituiti Caro direttore, non solo che vi siano degli sconten-
dei meccanismi indirizzati alla fisi- ti, ma anche che a lungo andare il
ca/industria interazione come «The vorrei esprimere a te ed ai colle- sistema, autori producentesi, si av-
Industrial Physicist» e la FIAP, c’è ghi eventualmente interessati all’ar- vii a sclerotizzazione.
una grande comunità di persone gomento la mia preoccupazione ver- – Di fatto non esistono più mec-
nuove che mostra grande interesse so un atteggiamento che mi pare canismi che permettano l’inserimen-
a questi argomenti (esempio: più del farsi strada in vari aspetti della vita to nelle strutture universitarie di
60% di persone che ricevono «The dell’Università. persone «fuori dal giro» come po-
Industrial Physicist» non sono Mi riferisco alla tendenza verso trebbero essere i giovani che sono
membri dell’ APS). una gestione delle cose universitarie stati all’estero per più anni e che,
7) In aggiunta alle grandi indu- chiusa in un localismo esasperato, per questo motivo, hanno tagliato il
strie, anche e soprattutto quelle tendenza cui contribuiscono anche i cordone ombelicale con il gruppo di
medie e piccole dovrebbero essere recenti provvedimenti, per molti provenienza.
incoraggiate ad articolare le proprie aspetti peraltro positivi, legati al- Si tratta sovente di giovani intel-
necessità e dipendenze su materiali l’autonomia universitaria,ma che lettualmente intraprendenti che
e processi nuovi. non corrisponde alla migliore tradi- hanno acquisito valide conoscenze e
8) La SIF dovrebbe portare que- zione della fisica italiana. che potrebbero portare nella comu-
ste giornate on the road, cioè averle nità scientifica italiana competenze
non in locali universitari ma indu- Cito ad esemplificazione, due fat- e tematiche nuove.
striali, facendo bene attenzione a ti: Gli scarsi meccanismi di recluta-
non preferire certe industrie su al- – Per la formazione delle com- mento attivi oggi in Italia non offro-
tre. missioni per la valutazione compa- no in pratica alcuna possibilità a
9) Ogni giornata dovrebbe avere rativa durante gli ultimi concorsi questi giovani; non mi sembra che
dei chiari risultati, noti alla comuni- sono state fatte circolare liste bloc- questo sia un vantaggio per la ricer-
tà, e un next step. cate proposte da gruppi di colleghi, ca e per la cultura in generale.
10) Sarebbe utile avere degli ow- abbastanza numerosi da poter esse- Questi non sono che due esempi,
ners e supporters per tutte le attivi- re incisivi, e, tuttavia, non abba- indici di una situazione che determi-
tà che vengono determinate come stanza da poter essere considerati na in me una sensazione di disagio,
importanti e che verranno organiz- rappresentativi di tutto il raggrup- Mi piacerebbe che tale sensazione
zate nel futuro. pamento. Non c’è ovviamente nulla venisse fugata da colleghi più otti-
11) Un calendario delle future at- di male a svolgere consultazioni ed misti di me o che, se condivisa, si
tività e giornate-incontro, con le ri- a presentare proposte, ma, mi pare, pensasse a qualche iniziativa che,
spettive agende, dovrebbe essere ad almeno una delle seguenti condi- per quanto sta in noi, tendesse a mi-
definito e reso noto alla comunità zioni:che le liste siano aperte anche gliorare le cose.
interessata. ad altre candidature oppure che a Cordiali saluti
promuovere l’iniziativa sia un orga-
Nunzio O. Lipari nismo rappresentativo di tutta la Maria Asdente
Università di Milano-Bicocca comunità dei fisici. Università di Milano

4
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SCUOLA INTERNAZIONALE DI FISICA «ENRICO FERMI»

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IL NOSTRO MONDO

IN RICORDO DI PLACIDO Il professore D’Agostino ha conti-


D’AGOSTINO nuato a collaborare con noi allo svi- Pubblichiamo qui di seguito la li-
luppo dell’attività di ricerca nel cam- sta dei premiati del Concorso della
Il ricordo di Placido D’Agostino, po delle Reazioni Nucleari ed a lavo- Fondazione A NGELO D ELLA R ICCIA,
tratteggiato da Fazio e Giardina, è rare nell’ambito delle collaborazioni il cui bando è stato pubblicato nel
vivo anche tra i soci della SIF. In scientifiche internazionali con gli Isti- Nuovo Saggiatore vol. 15, no. 3-4,
particolare il cordoglio per la sua tuti di Ricerca in Fisica Nucleare di 1999.
scomparsa è tanto più sentito in Kiev e Dubna, con l’Istituto di Fisica
quanto la sua vivacità e la sua gene- Nucleare di Mosca e con l’Istituto di CONCORSO 1999-2000 RELAZIONE
rosa, amichevole e disinteressata Ingegneria Nucleare di Obninsk.
partecipazione alle iniziative della Ha fatto parte in modo determi- La Commissione della Fondazio-
comunità dei fisici ci hanno sempre nante del Local Organizing Com- ne, riunita presso il Dipartimento di
portato un tratto di grande umanità mittee dell’International Sympo- Fisica dell’Università degli Studi di
oltre che di significativa collabora- sium on Large-Scale Collective Mo- Firenze, composta dai Professori:
zione e competenza scientifica. tion of Atomic Nuclei, tenutosi a B. Bosco (Presidente della Fonda-
Renato Angelo Ricci Brolo (Messina) nel 1996. zione), R. Fieschi (Presidente Com-
Accanto all’intenso lavoro di ri- missione Scientifica), E. Beltramet-
cerca su temi diversi di notevole ri- ti, A. di Giacomo, R. Casalbuoni
levanza, il professore D’Agostino (Membri permanenti della Commis-
aveva sviluppato un’ampia attività sione) e dai Professori: M. Baldo
didattica volta a favore degli stu- Ceolin, M. Rasetti, A. Stefanini
denti del corso di laurea in Matema- (Membri annuali della Commissio-
tica, realizzando un testo assai ap- ne); funge da segretaria la signora
prezzato di Fisica Generale. D. Scarselli, dopo aver proceduto
Oltre che un immenso amore per alle operazioni per l’espletamento
la famiglia e la generosa amicizia
espressa verso tutti, il caro Placido
era anche riconosciuto per le sue ri-
del concorso di cui al bando, dichia-
ra di aver assegnato, all’unanimità,
contributi ai seguenti candidati nel-
5
levanti doti di cultore ed estimatore la misura a fianco indicata (in milio-
nel campo della Filatelia. ni di lire)
La sua scomparsa è stata una
grossa perdita per molti di noi. Arnaldi Roberta 18
Beretta Sabrina 12
G. Fazio e G. Giardina Berruto Federico 10
Dipartimento di Fisica Cirigliano Vincenzo 27
Università di Messina Cocco Simona 30
Colferai Dimitri 18
Contedini Marco 18
Il 2 Marzo scorso è venuto a Nel licenziare questo numero del Foffa Stefano 28
mancare improvvisamente il profes- Nuovo Saggiatore giunge la notizia Galli Matteo 15
sore Placido D’Agostino, docente di della scomparsa dell’amico Giuliano Gori Giorgi Paola 30
ruolo di Fisica Generale presso la Preparata, socio della SIF dal 1965. Grosso Paola 10
Facoltà di Scienze dell’Università di Fisico di valore internazionale, con Liccardo Antonella 15
Messina. risvolti di intuizione e idee anche fuo- Mancini Francesco 17
Era nato nel 1940 a Soriano nel ri dagli schemi dell’ortodossia, sem- Mazzuccato Federica 12
Cimino (VT) e si era laureato in Fi- pre generoso ed esuberante nella sua Merlino Silvia 11
sica a Messina nel 1965. Era entrato «missione culturale», lascia un vuoto Messina Marcello 12
nel 1966 a far parte dei gruppo di difficilmente colmabile, oltre che nel- Paladini Roberta 15
ricerca in Fisica Nucleare, guidato la dialettica scientifica, nella fedeltà Perazzi Elena 15
per numerosi anni dal professore alle amicizie sincere e alle partecipa- Piotto Enrico 10
Santi Jannelli, facendosi apprezzare zioni comunitarie. Rosati Francesca 15
per la sua attività scientifica in col- Lo ricorderemo certamente in Rosso Alberto 5
laborazione, caratterizzandosi oltre modo più appropriato. Santachiara Raul 8
che per il contributo dato alla ricer- Sguazzoni Giacomo 19
ca, in modo particolare per le sue Renato Angelo Ricci Travaglino Batino Vittorelli G. 30
doti di onestà e bontà.
PERCORSI
SUL PERCORSO DI FERMI VERSO LA fruttuoso come ci si sarebbe potuto aspetta-
STATISTICA QUANTICA re. Fermi scrisse alcuni lavori di meccanica
F. Cordella e F. Sebastiani analitica come avrebbe egualmente potuto fa-
Dipartimento di Fisica dell’Università «La re a Roma e non sembra che abbia subito l’in-
Sapienza», Roma fluenza dell’ambiente di Gottinga”.
Questo autorevole giudizio, anticipato da
Laura Fermi in Atomi in famiglia («dai sette
Emilio Segrè nell’«Enrico Fermi fisico» af- mesi a Gottinga Fermi trasse poco profitto»)
ferma 1: “Il soggiorno a Gottinga non fu così e già espresso da Segrè nella Nota biografica
del Fermi Note e Memorie, e quindi almeno
in linea di massima condiviso da Amaldi, Per-
1
Segrè (1987 2), p. 31. sico e Rasetti che collaborarono alla Nota, ha

11

Rita Brunetti, Enrico Fermi, Nello Carrara e Franco Rasetti (Firenze, 1925).
IL NUOVO SAGGIATORE

finito per far sì che il periodo trascorso da naci meditazioni [...]. Si trova traccia di que-
Fermi a Gottinga venga unanimemente consi- sti interessi in lavori scritti durante il 1924 e
derato ininfluente per la successiva produzio- il 1925”. La corretta collocazione temporale
ne scientifica del giovane fisico romano. dei due lavori di per sé sola suggerisce che
L’equazione “Ehrenfest uguale meccanica questi possano piuttosto aver preso le mosse
statistica” ha finito inoltre per attribuire un da meditazioni iniziate a Gottinga.
valore preparatorio per la nuova statistica
quantica solo al periodo trascorso da Fermi a
Leida nell’autunno del 1924. 1. – Il soggiorno tedesco
Una più attenta ricostruzione storica sembra
invece indicare che l’influenza dell’ambiente Dal gennaio all’agosto del 1923 3, Fermi
di Gottinga sulla genesi del programma di ri- soggiornò a Gottinga fruendo di una borsa di
cerca nell’ambito del quale Fermi giunse alla perfezionamento del Ministero della Pubblica
statistica sia stata tutt’altro che irrilevante. Istruzione.
Anche se questa ricostruzione è spesso basa- Le lettere che Fermi scrisse a Persico in
ta soltanto su indizi perché, come sottolinea questo periodo purtroppo non contengono no-
Rasetti, «little is known of the circumstances tizie riguardanti l’ambiente scientifico di Got-
that led Fermi to some of his most signifi- tinga, se non l’affermazione piuttosto generi-
cant contributions in the theoretical field». ca: “I professori, specialmente Born, sono
In questa Nota cercheremo di mostrare come persone simpatiche e non la fanno cader trop-
il periodo di otto mesi trascorso da Fermi nel po dall’alto”. Per quanto estremamente suc-
1923 in Germania, pur vissuto in modo soffer- cinta, questa frase sembra circoscrivere il
to sul piano personale, sia stato importante giudizio positivo ai professori di Gottinga ed
per la gestazione della nuova statistica quan- escludere i loro collaboratori più giovani. È
tica, scoperta sul finire del 1925. forse opportuno ricordare che nella corri-
È peraltro unanimemente riconosciuto 2 che spondenza Fermi-Persico l’aggettivo simpa-
due lavori di Fermi, Sopra la teoria di Stern tico esprime un giudizio particolarmente lu-
della costante assoluta dell’entropia di un singhiero ed è riservato a pochi (così per Per-
gas perfetto monoatomico (F.N.M.16, presen- sico, che scrive del suo soggiorno a Cambridge,
tato ai Lincei il 2 dicembre 1923) e Considera- Rutherford è molto simpatico, Fowler sim-

12 zioni sulla quantizzazione dei sistemi che con-


tengono degli elementi identici (F.N.M.19, re-
cante la data di chiusura: Roma, gennaio
paticissimo; per Fermi, a Leida, Einstein ed
Ehrenfest sono molto simpatici).
Bruno Pontecorvo riferisce che, “secondo
1924), ultimati pochi mesi dopo il ritorno da Samuel Allison, molti anni dopo Fermi ricor-
Gottinga nell’agosto del 1923, svolsero un ve- dava quel periodo con una certa amarezza: i
ro e proprio ruolo preparatorio nel cammino professori di Gottinga si consideravano, se-
verso la nuova statistica. condo Fermi, onniscienti e non si preoccupa-
A tale proposito Segrè, dopo aver parlato vano certo di incoraggiarlo”. Anche Laura
delle sue [di Fermi] lunghe e tenaci medita- Fermi parla di preoccupazioni intellettuali
zioni sull’entropia di un gas perfetto monoa- che affliggevano Enrico: “gli era tornata l’an-
tomico, sulla formula di Sackur-Tetrode e tica timidezza, dovuta non alla difficoltà con
sulla dimostrazione datane da Otto Stern, la lingua bensì alla mancanza di incoraggia-
conclude: “stava così maturando la scoperta mento da parte di Born”.
della statistica di Fermi”. Segrè colloca però Peraltro, come ci ha confermato David
l’inizio di queste meditazioni durante il pe- Cassidy, si è persa quasi ogni traccia della
riodo trascorso da Fermi a Leida (settem- presenza di Fermi a Gottinga, persino nei ri-
bre-dicembre 1924) e sposta in avanti di un cordi dei fisici che qui lo incontrarono, ad ec-
anno la collocazione temporale dei due lavori
preparatorî: “È probabile che proprio [a Lei- 3
Un termine ante quem per la data di arrivo di Fermi
da] abbiano avuto origine le sue lunghe e te- a Gottinga è fornito da una cartolina postale inviata a E.
Persico l’8 gennaio 1923 nella quale si legge: “Eccomi
dunque ormai diventato gottingese”. In una cartolina po-
2
Cfr. l’Introduzione di F. Rasetti a F.N.M. 19, gli ar- stale inviata a Persico da Gottinga il 14.07.1923 Fermi
ticoli di G. Belloni e quello di A. Desalvo citati nella bi- scrive: “Secondo ogni probabilità io sarò a Roma prima
bliografia. della metà di agosto”.
F. CORDELLA e F. SEBASTIANI: SUL PERCORSO DI FERMI VERSO LA STATISTICA QUANTICA

cezione di Heisenberg 4. Questo è probabil- direzione di Born, aveva significativamente


mente un sintomo dell’incomprensione (o for- cambiato la denominazione in «Istituto per la
se emarginazione) che Fermi ebbe a soffrire Fisica Teorica». L’interesse di Gottinga per
durante il soggiorno tedesco. la nuova fisica era dovuto in parte anche al
Vista la scarsità di notizie, sono quindi diretto coinvolgimento di David Hilbert che
estremamente interessanti i ricordi di Hei- riteneva la fisica troppo difficile per i fisici e
senberg circa il comportamento e l’atteggia- aveva chiesto a Sommerfeld di inviargli dei
mento di Fermi durante il periodo trascorso giovani di valore. Nei primi anni Venti sia
a Gottinga, esposti in un’intervista raccolta Pauli che Heisenberg furono mandati da
da T. S. Kuhn per l’Archive for History of Sommerfeld a Gottinga.
Quantum Physics nel 1963 5. Secondo Heisen- Proprio nel periodo in cui Fermi giunse a
berg, Fermi non doveva attraversare a good Gottinga, i due piú famosi collaboratori di
period of his young life a causa forse di pro- Born si erano da poco avvicendati, perché
blemi personali, perché se ne stava sempre in Pauli andò a Copenhagen da Bohr dall’otto-
disparte e non era facile entrare in contatto bre del 1922 al settembre del 1923, sostituito
né avere una conversazione con lui, al punto da Heisenberg 6
da far nascere il sospetto che avesse difficol- In una lettera a Einstein del 7 aprile 1923, cir-
tà con la lingua tedesca. Heisenberg ipotizza ca tre mesi dopo l’arrivo di Fermi, Born scrive:
anche che forse Fermi si era recato a Gottin- “[...] ho lavorato parecchio e ho fatto anche
ga in uno stadio troppo precoce dei suoi stu- lavorare un buon numero di allievi. Ma i pro-
di, privo della preparazione necessaria per blemi affrontati sono soltanto piccoli proble-
really take part in the game. mi: nonostante ogni sforzo, non riesco a pene-
Quando Fermi ritornò in Italia e incontrò trare i grandi enigmi dei quanti. Abbiamo
per la prima volta G. Uhlenbeck nell’autunno studiato la teoria delle perturbazioni (di
del 1923, il fisico olandese found he’d just co- Poincaré) per stabilire se è possibile ottenere
me back from Germany, completely discou- dal modello di Bohr, con calcoli accurati, i va-
raged. lori osservati dei livelli energetici; ma certa-
mente ciò non accade, come s’è visto nel caso
dell’elio, per il quale abbiamo trovato (con
2. – Gli interessi di Born all’inizio del 1923 sufficiente approssimazione) tutte le possibili

A Gottinga durante la primavera del 1922


si era tenuto il famoso ciclo di conferenze di
orbite multiperiodiche. [...] Finalmente ho
terminato il lungo articolo sulla teoria dei re-
ticoli destinato all’Enzyklopdie”.
13
Bohr sulla fisica quantistica che aveva susci- Lo sconforto di Born riguardo alla fisica
tato grande interesse fra i fisici presenti quantistica di quel periodo, trova riscontro
(Born, Ehrenfest, Franck, Heisenberg, La- anche in varie precedenti lettere di Heisen-
denburg, Landé, Pauli, Sommerfeld, van berg a Pauli. Il 19 febbraio 1923, infatti, par-
Vleck). La «Sezione di fisica matematica» lando del proprio lavoro insieme a Born, Hei-
dell’Università di Gottinga nel 1922, sotto la senberg scrive: “[...] per riassumere il tutto:
è uno strazio”. E ancora, il 26 marzo, affer-
4
David Cassidy, interpellato al riguardo, nel giugno ma: “Non ci vogliamo affaticare inutilmente.
1998, conviene sul fatto che del periodo di Fermi a Got- Fondamentalmente siamo convinti che tutti i
tinga restino ben poche tracce: “[...] in searching for modelli dell’elio proposti finora siano falsi,
further information in letters from that period, I have così come l’intera fisica atomica”. Heisenberg
looked through the published letters in the Pauli and
Bohr editions and the Born-Einstein correspondence, as d’altronde ricorderà questo periodo come pie-
well as my notes on Heisenberg’s private letters from no di “discussioni continue, in cui i nostri
Goettingen and the records of the Goettingen physics in- dubbi rimanevano sempre irrisolti, dato che
stitute, all without success. I also found nothing in Hei- seguitavamo a cadere in contraddizioni e dif-
senberg’s memoir, Der Teil und das Ganze. However,
Heisenberg apparently recalled Fermi’s visit to Goettin- ficoltà che non riuscivamo affatto a risolvere
gen in the unpublished interviews by Thomas Kuhn for con mezzi razionali [...]. Precipitammo così in
the Archive for History of Quantum Physics.” uno stato di vera e propria disperazione”.
5
Intervista concessa da W. Heisenberg a T.S. Kuhn
per l’Archive for History of Quantum Physics il
6
15.2.1963 (tape 49a), trascritta a cura del Center for Hi- Per conseguenza, Fermi conobbe Pauli solamente
story of Physics dell’American Institute of Physics. nell’autunno del 1927, al Congresso di Como.
IL NUOVO SAGGIATORE

Estremamente illuminanti sull’atmosfera che pronto un lavoro che pubblicherà sul Nuovo
regnava a Gottinga immediatamente prima e Cimento: Il principio delle adiabatiche ed i
durante il soggiorno di Fermi sono anche i ri- sistemi che non ammettono coordinate ango-
cordi di Heisenberg, esposti nella citata intervi- lari (F.N.M.12). Dalla corrispondenza di Fer-
sta. Questi ricorda come Born tenesse nella mi durante il suo soggiorno a Gottinga, non è
propria abitazione un seminario serale rivolto a possibile ricostruire puntualmente la genesi
un ristrettissimo gruppo di giovani ricercatori di questo lavoro. È quasi certo, però, dal-
(Heisenberg stesso, Jordan, Fermi, forse Hund, l’analisi del testo dell’articolo e dai lavori che
e al massimo un altro paio di persone). Nel se- Fermi cita in nota, che questo scritto sia nato
minario, Born insegnava le tecniche allora di- dalla lettura da parte di Fermi della tradu-
sponibili per sviluppare la teoria quantistica e zione tedesca della memoria di Ehrenfest sul
tentava anche nuove strade, come per esempio principio delle adiabatiche.
quella fornita dalla teoria delle perturbazioni L’articolo di Fermi è dedicato ad alcune
mutuata dalla meccanica celeste, per cercare importanti eccezioni per le quali l’applicazio-
invano di risolvere il problema dell’atomo di ne del principio delle adiabatiche fallisce. In
elio. Ad Heisenberg, Born appariva in quel pe- particolare Fermi trova che se durante la
riodo “as an extremely good mathematician trasformazione adiabatica ci si imbatte in uno
who was interested in the mathematical met- stato intermedio che non ammette la separa-
hods of physics, but [...who] had not so much zione delle variabili, allora “il principio delle
feeling about how the things in atomic physics adiabatiche viene a perdere la sua base [...].
were”. Proprio ricordando l’abilità matematica Anche dal punto di vista della teoria dei
di Born e il suo minor feeling con la fisica ato- quanti [...] si capisce dunque che se negli stati
mica, Heisenberg viene a parlare di Fermi: intermedii della trasformazione il nostro si-
“I remember that [...] Fermi, who took part stema non si può quantizzare rigorosamente,
in this seminar was a bit unhappy about it; questa imprecisione si trasmetta [sic] anche
he disliked these mathematical subtleties, allo stato finale”.
proof of convergence, and such. [...] This Circa due mesi dopo l’articolo sul principio
kind of mathematical subtlety he hated. I delle adiabatiche, ovvero nell’aprile del 1923,
mean, Fermi felt, «That’s not physics»”. Fermi completò un lavoro che ritenne parti-
Comunque sia, Fermi, anche se forse turbato colarmente significativo e che, conseguente-

14 per il fatto di non primeggiare tra i giovani col-


leghi di Gottinga e probabilmente infastidito
dall’approccio troppo «matematico» usato da
mente, pubblicò anche su Physikalische
Zeitschrift con il titolo: Beweis, dass ein me-
chanisches normalsystem im allgemeinen
Born 7, non si perde d’animo e lavora sodo ad quasi-ergodisch ist (F.N.M. 11a). Il lavoro
alcuni problemi che destano il suo interesse. attirò l’attenzione di Ehrenfest che lo citò in
Anche per non deludere le aspettative che ac- un proprio articolo dell’ottobre ’23. La tradu-
compagnano il suo soggiorno «gottinghese», zione italiana dell’articolo comparve sul Nuo-
delle quali si trova larga eco nelle lettere che vo Cimento divisa in due parti (F.N.M. 11b e
dall’Italia gli invia Enrico Persico. Questi, ol- F.N.M. 15) 8.
tre ad attendere notizie scientifiche dal pae- Fermi dedica la maggior parte del lavoro
se dei quanti, quando è prossimo il rientro di alla generalizzazione di un teorema di Poinca-
Fermi in Italia gli scrive: “E speriamo che ci ré, premessa necessaria per poter dimostrare
porterai alcune bombole di aria gottinghese, che i sistemi meccanici normali sono in gene-
per rinnovare i nostri ambienti scientifici e rale quasi-ergodici. Si ricordi, a questo pro-
guidarci ad un lavoro organizzato e serio”. posito, come Poincaré (in particolare, la sua
teoria delle perturbazioni) fosse oggetto di
attento studio da parte di Born (e di Heisen-
3. – Gli articoli di Fermi a Gottinga berg) proprio nei mesi in cui Fermi era a
Gottinga. È quindi senz’altro ipotizzabile
Nel febbraio 1923, ovvero circa un mese do-
po il suo arrivo a Gottinga, Fermi ha già
8
In Fermi Note e Memorie, F.N.M. 15 è erroneamen-
7
Anche Pauli considerava Born “un appassionato dei te considerato come un lavoro distinto da F.N.M. 11a. In
formalismi noiosi e complicati e della matematica futile”. realtà non è altro che una parte ridotta di quest’ultimo,
Cfr. Born (1980), p. 323. in traduzione italiana.
F. CORDELLA e F. SEBASTIANI: SUL PERCORSO DI FERMI VERSO LA STATISTICA QUANTICA

un’influenza dell’ambiente tedesco sul giova- lenbeck 9, che rimase impressionato dalla de-
ne Fermi per quanto riguarda la scelta del- lusione del collega italiano riguardo al perio-
l’argomento trattato in questo lavoro. do appena trascorso a Gottinga. Poco dopo,
In una lettera a Persico del 31 marzo però, Fermi pubblicò i due lavori di argomen-
1923, Fermi scrive: “Sto tentando di fare to termodinamico-statistico (F.N.M. 16 e 19),
una generalizzazione del principio delle adia- ultimati rispettivamente prima del 2 dicem-
batiche a sistemi meccanici qualunque, che bre 1923 e nel gennaio 1924, unanimemente
mi pare stia per dare risultati discreti”. Il la- indicati come preparatorî alla nuova statisti-
voro cui si riferisce Fermi sarà inviato poco ca.
dopo al Nuovo Cimento con il titolo Alcuni Il leitmotiv che li unisce a quello sulla nuo-
teoremi di meccanica analitica importanti va statistica è rappresentato dalla formula di
per la teoria dei quanti (F.N.M.13). Non è da Sackur e Tetrode per l’entropia di un gas
escludersi che Fermi possa aver portato avan- perfetto monoatomico. Questa formula, rag-
ti contemporaneamente questo gruppo di lavo- giunta grazie allo sforzo di più ricercatori
ri (F.N.M.12, 11a, 13), strettamente collegati nella prima metà degli anni Dieci, rappresen-
l’uno con l’altro. tò per Fermi un punto di riferimento molto
In questo lavoro, che è l’ultimo scritto a importante nella scoperta della nuova stati-
Gottinga, il principio delle adiabatiche viene stica quantica.
presentato da Fermi come la possibile strada Sackur trattò il problema della costante
da seguire per la soluzione dell’«annoso» pro- dell’entropia tra il 1911 e il 1913, in tre suc-
blema dell’atomo di elio (che, come abbiamo cessivi lavori. Usando un approccio à la
visto, era oggetto di studio da parte di Born e Boltzmann e quantizzando lo spazio delle fa-
Heisenberg) o dello ione idrogeno molecola- si, secondo alcuni suggerimenti emersi nel
re. La prima parte dell’articolo è dedicata a Primo Congresso Solvay, Sackur trovò che la
un lungo calcolo che mostra come per i siste- costante dell’entropia di un gas perfetto mo-
mi quasi-ergodici il valore assunto dall’ener- noatomico risultava essere uguale a
gia alla fine di una trasformazione adiabatica
5 2pm 3/2
non dipenda dalla particolare trasformazione
adiabatica che si è scelta. Conseguentemente,
S0 4
2
R 1 R ln [( h2
) ]
k 5/2 .
per questa particolare classe di sistemi, sarà
possibile l’applicazione del principio delle
adiabatiche. Gli ultimi due paragrafi sono de-
dicati a una breve analisi di alcune classi di
A una espressione uguale arrivò Tetrode
nel 1912, indipendentemente da Sackur, sem-
pre quantizzando lo spazio delle fasi ma se-
15
eccezioni. guendo un approccio à la Gibbs. Alcune ipo-
Il 16 aprile Fermi scrive a Persico: “Io sto tesi alquanto arbitrarie utilizzate da Sackur e
molto lavorando ad un lavoro ai confini fra la Tetrode suscitarono un intenso e prolungato
meccanica celeste, la meccanica statistica e la dibattito.
teoria quantistica. Ma non posso ancora pre- È a questo punto che si inserisce cronologi-
vedere dove andrò a sbattere. E neanche se camente il contributo del 1913 di Stern, il
andrò a sbattere in qualche luogo”. Il 21 apri- quale, pur arrivando alla formula di Sackur e
le precisa all’amico: “[...] ho pronti tre lavori Tetrode, si pone in netta contrapposizione
piuttosto importanti”. Il lavoro al quale Fer- metodologica con questi due scienziati, rite-
mi si riferisce nella lettera del 16 è probabil- nendo che la quantizzazione del gas perfetto
mente la somma di F.N.M.12, 11a e 13, che non fosse sufficientemente motivata. Stern ri-
Fermi sta forse cercando di portare avanti tornò ancora sull’argomento nel 1919, appor-
insieme; resosi conto della sua vastità, cinque tando alcuni ritocchi alla propria deduzione.
giorni dopo Fermi sembra aver deciso di seg-
mentarlo in tre parti.
9
Segrè colloca questo incontro nell’autunno del 1924
(cfr. l’Introduzione di Segrè a F.N.M. 11a). L’errore, che
4. – Il problema della costante dell’entropia oltre a Segrè ha coinvolto altri, ha presumibilmente avu-
to origine in Fermi, L. (1954), p. 95. Lo stesso Uhlenbeck
riferisce del resto che: “[...] in 1923 I also met and beca-
Nell’estate del 1923 Fermi rientrò in Italia me good friends with Enrico Fermi”, cfr. Uhlenbeck
dalla Germania e nell’autunno incontrò Uh- (1976).
IL NUOVO SAGGIATORE

Stern, dopo aver conseguito il dottorato in 5. – Fermi e il metodo di Stern


fisica chimica nel 1912 con Sackur, in seguito
fu con Einstein dalla primavera del 1912 fino Fermi dedica la memoria del dicembre
al 1914. Nell’autunno del 1913 Ehrenfest visi- 1923 (F.N.M.16) proprio a una nuova deri-
tò Einstein a Zurigo e vi sono buone ragioni vazione della costante dell’entropia basata
per ritenere che sia stata proprio una sua os- sul metodo di Stern. Questo interesse di
servazione che fornì lo spunto a Stern per il Fermi per il calcolo di Stern continuò a ma-
lavoro sulla costante dell’entropia. nifestarsi anche in seguito. In Molecole e
L’idea brillante di Stern fu quella di ese- Cristalli (1934), nella parte dedicata alla
guire secondo due diverse procedure il calco- statistica, Fermi riservò infatti un consi-
lo per trovare la pressione di vapore P al- stente paragrafo a tale argomento. Inoltre
l’equilibrio tra la fase solida e il vapore corri- esso trovò ancora spazio nelle Notes on
spondente. Il calcolo fu svolto da Stern dap- Thermodynamics and Statistics (schemi
prima termodinamicamente e poi tramite un preparatorî delle lezioni tenute da Fermi
modello cinetico. Con il calcolo termodinami- nel 1951-52).
co, nel limite di alte temperature, Stern otte- Come accennato, riteniamo che l’interesse
neva un’espressione di P contenente la co- di Fermi per il metodo di Stern e più in gene-
stante dell’entropia S 0 . Con il calcolo fondato rale per il problema della costante dell’entro-
sul modello cinetico, invece, P era ottenibile, pia sia da collegarsi con il periodo trascorso a
al limite delle alte temperature, senza costan- Gottinga tra il gennaio e l’agosto del 1923.
ti indeterminate. Confrontando le due espres- Proprio nell’agosto del 1923, Born pubblicò
sioni, Stern fu quindi in grado di determinare l’articolo di rassegna di circa 250 pagine sulle
il valore di S 0 , ottenendo esattamente la for- proprietà dei solidi dal titolo: Teoria atomica
mula che Sackur e Tetrode avevano trovato dello stato solido (dinamica dei reticoli cri-
l’anno precedente. stallini) 10. Nel trentacinquesimo paragrafo
Poiché Ehrenfest è da ritenersi l’ispiratore di questo lavoro Born fece il punto della si-
dell’interesse di Stern per il problema della tuazione riguardo al metodo di Stern per il
costante dell’entropia, se fosse cronologica- calcolo della costante dell’entropia, seguendo
mente possibile (Fermi si recherà a Leida nel abbastanza fedelmente l’ultimo lavoro di
settembre del 1924) sarebbe naturale attri- Stern del 1919. Significativamente, Born por-

16 buire, come fa Segrè, al grande scienziato


viennese il ruolo di aver richiamato l’atten-
zione di Fermi su questo problema e sul me-
tò a conclusione questo lavoro proprio duran-
te la permanenza di Fermi a Gottinga. Alcuni
brani di lettere scritte da Born a Einstein
todo di Stern. evidenziano l’impegno e il tempo che richiese
È invece un fatto al quale non è stata sino- la stesura di questo articolo. Nell’articolo
ra dedicata una sufficiente attenzione che Born si dimostra entusiasta del metodo di
Born, nell’ampio articolo di rassegna sulla Stern: “Tramite la deduzione sicuramente
teoria dei reticoli cristallini (ultimato nella ineccepibile di Stern si giunge anche a dare
primavera del 1923 e pubblicato nell’agosto un senso, sulla base del teorema di Nernst,
successivo) fornisce un’esposizione elegante e [... al] valore della costante dell’entropia del
concisa del metodo di Stern, il cui risultato gas”.
giudica tra i più sicuri della teoria quantisti- Come si ricava dai lavori pubblicati e dalla
ca. Inoltre a Gottinga, anche precedentemen- corrispondenza con Persico, Fermi in Germa-
te, il problema della costante dell’entropia nia si occupò di meccanica analitica fino al-
era stato oggetto di studi e ricerche. È quindi l’aprile del 1923; a partire da tale data fino
estremamente probabile che Fermi si sia av- alla fine del soggiorno a Gottinga, rimangono
vicinato a questo problema e al metodo di «scoperti» circa quattro mesi di cui non è
Stern proprio durante il soggiorno a Gottin- purtroppo rimasta alcuna traccia dei suoi in-
ga, anche per l’abitudine di Born di far rileg- teressi scientifici.
gere ai propri allievi i manoscritti e le bozze
dei suoi articoli. Non per caso, Fermi porta a
compimento il lavoro sul metodo di Stern solo 10
Cfr. B ORN M., Atomtheorie des festen Zustandes
tre mesi dopo il ritorno da Gottinga e ben no- (Dynamik der Kristallgitter), in Encykl. d. math. Wiss.
ve mesi prima del suo soggiorno a Leida. (Teubner, Leipzig, 1923), vol. V.
F. CORDELLA e F. SEBASTIANI: SUL PERCORSO DI FERMI VERSO LA STATISTICA QUANTICA

E. Brody 11 (collaboratore di Born che nel dubbio ha meglio raggiunto il suo scopo è
1921 pubblicò un articolo sulla costante del- quello di Stern [...]. Il suo metodo ha il van-
l’entropia), come risulta dal carteggio Born- taggio di non fare sopra il gas perfetto nessu-
Einstein, fu molto d’aiuto a Born nella prepa- na di quelle poco legittime ipotesi, che sono
razione dell’articolo di rassegna sui solidi. necessarie agli altri Autori, come per esempio
Del resto nell’introduzione Born scrive: quella di una quantizzazione del gas stesso,
“L’aiuto più prezioso durante il lavoro mi è della quale non si vede chiaramente la ragio-
stato fornito dal prof. E. Brody”. Fermi, nel ne”.
suo secondo articolo riguardante il problema Il contributo di Fermi prende come punto
della costante dell’entropia (F.N.M. 19), ulti- di partenza i risultati più generali raggiunti
mato nel gennaio 1924, si richiamò esplicita- da Stern nel suo lavoro del 1919 ed esposti da
mente al lavoro di Brody del 1921. Inoltre, in Born nell’articolo di rassegna del 1923. Stern
questo periodo a Gottinga, sia D. Enskog che nel quantizzare gli oscillatori mediante i quali
L. Nordheim si occuparono del problema. Co- schematizzava la fase solida aveva introdotto
me si vede, quindi, durante il soggiorno a una energia di punto zero. Fermi, nel suo ar-
Gottinga a Fermi non mancarono certamente ticolo, ritiene questa ipotesi innaturale e,
gli stimoli a occuparsi di questo argomento. nella deduzione cinetica, ne fa a meno, pur
Come anticipato, la memoria di Fermi: So- giungendo agli stessi risultati di Stern.
pra la teoria di Stern della costante assoluta
dell’entropia di un gas perfetto monoatomico
(F.N.M. 16) fu presentata da Corbino ai Lin- 6. – L’articolo di Brody del 1921
cei il 2 dicembre 1923. La memoria è un bre-
ve lavoro di 3 pagine ed è organizzata in al- L’articolo di Brody del 1921: Sulla deter-
trettanti paragrafi. Nei primi due, Fermi ac- minazione teorica della costante chimica di
cenna brevemente ai lavori di Sackur del un gas monoatomico 12, fu molto importante
1913, di Tetrode del 1912 e ai lavori di Stern oltre che per l’influenza che ebbe su Fermi
sia del 1913 che del 1919. La prima formula anche per la sua concisione ed eleganza nel
che Fermi riporta nella sua memoria è la for- modo di presentare la risoluzione del proble-
mula di Sackur-Tetrode per l’entropia di un ma della costante dell’entropia. Ben presto,
gas perfetto monoatomico. Fermi, in questi quella seguita da Brody divenne la procedura
due paragrafi introduttivi, non nasconde il
suo apprezzamento per il metodo di Stern e
afferma esplicitamente che la necessità di
standard per coloro che accettavano la quan-
tizzazione del moto traslazionale.
Poiché Fermi nel gennaio 1924 (in F.N.M.
17
quantizzare lo spazio delle fasi del gas, così 19) si richiamerà direttamente a questo lavo-
come avevano fatto Sackur e Tetrode, gli ap- ro di Brody, riteniamo opportuno ricordarne
pariva un’ipotesi poco legittima: brevemente il contenuto 13.
“Che nonostante la verifica sperimentale Il giovane fisico ungherese prende in consi-
[della formula di Sackur-Tetrode] questo mo- derazione N particelle puntiformi di massa m
do di dedurla non sia apparso a molti soddi- in una scatola cubica di spigolo l con pareti
sfacente, è dimostrato dal gran numero di la- perfettamente elastiche. Si riferisce, inoltre,
vori teorici, che furono fatti in seguito, con lo a un sistema di coordinate cartesiane paralle-
scopo di trovarne una dimostrazione miglio- le agli spigoli della scatola. Le particelle non
re. Di tutti questi tentativi, quello che senza subiscono l’azione di alcuna forza, avendo
supposto il gas perfetto, così che le loro com-
11
Nella propria autobiografia, Born così ricorda Bro-
dy: “Mentre preparavo quell’articolo [sulla dinamica dei
12
reticoli cristallini] per l’Enciclopedia mi imbattei in un Cfr. B RODY E., Zur theoretischen Bestimmung der
gran numero di problemi non risolti, che costituivano de- chemischen Konstante einatomiger Gase, Z. Phys., 6,
gli argomenti adatti per delle tesi [...]. Parecchi dei miei 79-83 (1921). Brody prende le mosse da un precedente
allievi si laurearono dottori [di ricerca] con una tesi su lavoro di Scherrer, pubblicato a Gottinga nel 1916: P.
questi problemi. [Tra di essi] c’era il piccolo ebreo un- S CHERRER , Das ideale Gas als bedingt periodisches Sy-
gherese E. Brody, forse il più dotato di tutti, che riusciva stem im Sinne der Quantentheorie, Göttingen Nachr.
a risolvere problemi complicatissimi, ma non era capace 1916, pp. 154-159.
13
di scrivere i suoi risultati in modo comprensibile. Pubbli- Anche nel libro del 1934, Molecole e Cristalli, Fer-
cammo insieme alcuni articoli sulla termodinamica dei mi si richiamerà ai risultati ottenuti da Brody in questo
cristalli. Cfr. Born (1980), p. 316. lavoro.
IL NUOVO SAGGIATORE

ponenti della velocità rimangono costanti in 7. – Alla ricerca del principio mancante
valore assoluto. Le condizioni quantiche di
Sommerfeld per il moto multiperiodico delle Si è gi accennato al fatto che Fermi, nel
particelle nella scatola impongono che l’ener- gennaio del 1924, completò l’articolo pubbli-
gia (cinetica) totale sia E 4 (h 2/8ml 2)n cato in seguito sul Nuovo Cimento con il tito-
S i (n 2ix 1 n 2iy 1 n 2iz). L’energia del gas può lo: Considerazioni sulla quantizzazione dei
quindi assumere solamente valori discontinui, sistemi che contengono degli elementi identi-
multipli di una quantità dipendente dal volu- ci (F.N.M.19). Era quindi trascorso poco più
me: h 2/(8ml 2) 4 h 2/(8mV 2/3). di un mese dalla precedente memoria di Fer-
Nella parte statistica, Brody per individua- mi riguardante il perfezionamento del meto-
re gli stati microscopici (ed è questa una no- do di Stern (F.N.M.16). Questo secondo lavo-
vità di rilievo), al posto delle coordinate e dei ro di carattere termodinamico-statistico, più
momenti delle particelle, prende in conside- lungo del precedente, è organizzato in tre pa-
razione i numeri quantici n ij (dove i 4 1, ... N ragrafi oltre a una introduzione e a un rias-
e j 4 x, y ,z). Al fine di calcolare la probabili- sunto finale.
tà termodinamica W, da inserire nella formu- Nell’introduzione Fermi ricorda come le re-
la di Boltzmann S 4 k n ln W, deve quindi de- gole di quantizzazione di Sommerfeld avesse-
terminare in quanti modi diversi è possibile ro avuto un grosso successo nella descrizione
scegliere gli n ji stati microscopici che corri- dell’atomo di idrogeno ma come, d’altro can-
spondono a un dato sistema macroscopico de- to, fossero rimaste inefficaci nella descrizione
terminato da E e l 4 V 1/3. Per questa via, di atomi più complessi:
giunge all’espressione di S0 ottenuta da Sac- “Un tale insuccesso viene di solito attribui-
kur e Tetrode. to al fatto che tali sistemi più complessi non

18

Enrico Fermi, Werner Heisenberg e Wolfgang Pauli (Como, 1927).


F. CORDELLA e F. SEBASTIANI: SUL PERCORSO DI FERMI VERSO LA STATISTICA QUANTICA

ammettono la separazione delle variabili [...]. zione di Sommerfeld a un gas perfetto sia in-
In questo lavoro mi propongo di mostrare co- sufficiente per determinare la formula di Sac-
me ci siano delle ragioni che inducono a cre- kur-Tetrode, che aveva ricevuto piena confer-
dere, che l’insuccesso sia dovuto piuttosto al- ma sperimentale. Infatti, per giungere a que-
l’insufficienza delle condizioni di Sommerfeld st’ultima, Fermi deve introdurre ad hoc l’ul-
a calcolare le orbite statiche [stazionarie] di teriore ipotesi secondo la quale “il sistema
quei sistemi che, indipendentemente dall’am- fondamentale, a cui si ridurrà il nostro gas,
mettere o no la separazione delle variabili, contenga un solo atomo; mentre riducendolo
contengono alcune parti identiche (nel caso a sistemi, pure a variabili separate, ma conte-
dell’atomo di elio per esempio i due elettroni nenti più di un atomo, si troveranno sempre
sono tra di loro non distinguibili)”. delle maggiori o minori divergenze”.
Va a tal proposito sottolineato che a Gottin- Fermi si propone di considerare il gas per-
ga, durante il soggiorno di Fermi, Born stava fetto come un sistema a variabili separate e
proprio cercando senza successo di venire a in seguito di applicare le regole di quantizza-
capo della dinamica e quindi dello spettro del- zione di Sommerfeld, “facendo diverse ipotesi
l’atomo di elio, svolgendo sofisticatissimi cal- sopra il modo di quantizzarlo (per ottenere
coli perturbativi. A questo problema era, tra un valore finito dell’entropia di un gas perfet-
l’altro, dedicata parte del seminario tenuto da to è necessario quantizzarlo in un modo o nel-
Born la sera nella propria abitazione. l’altro, poiché la trattazione classica ci con-
Per giustificare la necessità di modificare durrebbe sempre ad un valore infinito)”.
le regole di quantizzazione nel caso che il si- Si noti come sia mutata significativamente
stema contenga elementi identici Fermi, nel- l’opinione di Fermi rispetto alla posizione da
l’introduzione dell’articolo, propone il se- lui assunta poco tempo prima nel lavoro sulla
guente semplice esempio. Si dispongano tre teoria di Stern (F.N.M. 16).
elettroni su di un anello in modo che essi oc- Fermi considera quindi un gas perfetto co-
cupino i vertici di un triangolo equilatero. stituito da N molecole puntiformi racchiuse
Considerando gli elettroni distinguibili, è in un recipiente di volume V. Divide il volume
chiaro che si deve ruotare l’anello di un angolo V in celle a forma di parallelepipedi rettango-
pari a 2p per riottenere la situazione iniziale. li di spigoli a, b, c, e indica il volume di una
Se invece gli elettroni fossero indistinguibili sa- cella con VC 4 a n b n c. Assume anche che in
rebbe necessario ruotarlo solamente di 2p/3
per riportarlo nella situazione iniziale. Se quin-
di si indica con p il momento angolare del-
ogni cella vi sia lo stesso numero di molecole.
Pertanto si avranno varie possibilità potendo
immaginare il volume V costituito da: N celle
19
l’anello, nel primo caso le regole di quantiz- uguali con 1 molecola per cella, N/2 celle uguali
zazione di Sommerfeld porgono (2p) p 4 nh, con 2 molecole per cella, ..., 1 cella con N mole-
mentre nel secondo caso si avrà (2p/3) p 4 nh. cole. In generale, estendendo il ragionamento
Pertanto p, nel caso di elettroni indistinguibili, di Fermi, si possono considerare N/x celle con
è tre volte più grande che nel caso di elettroni x molecole per cella. Se si prendono, come
distinguibili. nell’articolo di Brody, le coordinate cartesia-
Fermi a questo punto dell’esposizione pre- ne parallele ai lati della cella, allora il siste-
cisa: “Considerazioni di questo genere appli- ma è chiaramente a variabili separate. A que-
cate alla quantizzazione dei reticoli cristallini, sto punto Fermi si richiama direttamente ai
nei quali, data l’identità tra tutti gli atomi, risultati di Brody, ottenendo, per l’energia di
una traslazione eguale e parallela ad uno dei una molecola che si muova parallelamente al-
lati del parallelepipedo elementare, può con- l’asse delle x, lungo un segmento di misura a:
siderarsi come un periodo, furono recente- w i 4 i 2 h 2/8a 2 m (i 4 0, 1, 2, ...). Per ricondur-
mente svolte da Compton e altri”. Sembra co- si al risultato di Sackur e Tetrode, deve quin-
sì indicare una delle fonti di ispirazione del di trovare una formula che permetta di calco-
proprio lavoro nella fisica dei cristalli e quin- lare il contributo s all’entropia totale di que-
di nel settore della fisica al quale, anche nel sto grado di libertà della molecola. Fermi la
passato, si erano particolarmente rivolti gli riporta senza dimostrazione, asserendo che
interessi di Born e della sua scuola. tale formula si può facilmente dedurre con
Nei successivi tre paragrafi, Fermi mostra un calcolo diretto. Tenendo conto dei tre gra-
come l’applicazione delle regole di quantizza- di di libertà di una molecola (supponendo
IL NUOVO SAGGIATORE

pertanto il gas monoatomico) e delle N mole- Prima di concludere l’articolo, Fermi svol-
cole che costituiscono il gas, si ottiene quindi ge infine alcune considerazioni sulle implica-
per l’entropia totale l’espressione: zioni che il risultato ottenuto può avere sullo
studio degli atomi con più di un elettrone.
S 4 kn n Identificando, per esempio, un atomo di elio
con una cella nella quale porre due elettroni
5 (2pm) 3/2 k 5/2 e 5/2 x
n { 2
ln T 2 ln P 1 ln [ h 3
n
e
]} , indistinguibili, le precedenti considerazioni
sul gas perfetto fanno pensare alla necessità,
anche per gli atomi complessi, di trovare un
dove x 4 N n V C /V è il numero di molecole ulteriore principio ordinatore che completi le
presenti in ciascuna cella. regole di quantizzazione di Sommerfeld che
Fino a questo punto, il lavoro di Fermi dif- in questo caso risultano insufficienti:
ferisce poco da quello di Brody. Seguendo “L’insuccesso delle regole di Sommerfeld nel
Brody, bisognerebbe ora considerare un’uni- calcolo quantitativo degli atomi di numero ato-
ca cella contenente N molecole, ovvero mico più grande di uno, più che a una deficienza
x 4 N; introducendo poi un’opinabile divisio- del metodo delle perturbazioni, oppure della
ne per N! si otterrebbe precisamente la for- meccanica, [può essere] dovuto al fatto che
mula di Sackur-Tetrode. Tuttavia Fermi non questi atomi contengono almeno 2 elettroni non
ricorre a questa procedura e ne propone una distinguibili tra di loro, e che le regole di Som-
nuova più sofisticata. Nel derivare l’espres- merfeld, anche nel caso della possibilità della
sione di S si è supposto che il volume V fosse separazione delle variabili, [possono non esse-
diviso in N/x celle tutte uguali, ciascuna con- re] applicabili nel caso che alcune parti del si-
tenente un numero x di molecole del gas. Sia stema siano tra di loro completamente identi-
P r la probabilità che ciò avvenga; Fermi asse- che. A sostegno di tale ipotesi, [...] la quantizza-
risce allora che l’effettiva entropia del gas si zione del moto di molecole eguali contenute in
otterrà sottraendo k n ln P r dalla precedente una cella a forma di parallelepipedo conduce al
espressione di S. Poiché P r 4 [N!/(x!) N/x]/ risultato esatto per il valore assoluto dell’en-
[(N/x) N] ` x N/[e N n (x!) N/x], allora l’entropia tropia del gas solo nel caso che in ogni cella sia
effettiva risulterà, secondo Fermi, contenuta una sola molecola, mentre se il gas è
una miscela di due specie di molecole e lo si
5
20 S eff 4 kN { 2
ln T 2 ln P 1
quantizza racchiudendo le molecole in celle, per
modo che in ciascuna cella siano contenute due
molecole, però di specie diversa, si ottiene an-
(2pm) 3/2 k 5/2 e 5/2
1 ln [ h 3 ] 1 ln (x!) } ,1/x cora il risultato esatto”.
Peraltro, la quantizzazione dell’atomo di
elio era, come abbiamo veduto, un problema
e quindi, come si vede subito, l’accordo con la al quale Born da tempo aveva invano cercato
formula di Sackur-Tetrode si ottiene soltanto di trovare una soluzione.
per x 4 1. In conclusione, secondo il ragiona- Il principio ordinatore mancante era, ovvia-
mento di Fermi, la verifica sperimentale della mente, il principio di esclusione di Pauli, an-
formula di Sackur-Tetrode impone che il reci- che se da «estrapolare» dal suo originale am-
piente sia diviso in N celle uguali, ciascuna bito spettroscopico. In proposito, Rasetti ri-
contenente una molecola e ciascuna di volume ferisce che Fermi “told much later to Segrè
V/N. Tutte le altre possibilità sono da rite- that the division of phase space into finite
nersi escluse. cells had occupied him very much and that
Fermi sottolinea particolarmente il fatto had not Pauli discovered the exclusion prin-
che tutti i problemi nascono proprio dal- ciple he might have arrived at it in a roun-
l’identità delle due o più molecole contenute dabout way from the entropy constant”.
in un’unica cella. Nel caso in cui tale identità
venga a mancare (ad esempio se le molecole
contenute in un’unica cella sono di specie di- Epilogo
verse), egli mostra come si ottenga un risul-
tato corretto per l’entropia seguendo la pro- Il lavoro di Fermi sulla nuova statistica
cedura standard. quantica fu presentato da Garbasso ai Lincei
F. CORDELLA e F. SEBASTIANI: SUL PERCORSO DI FERMI VERSO LA STATISTICA QUANTICA

il 7 febbraio 1926. Il 26 marzo 1926, l’editore mento molecolare. In tutte le teorie della de-
della Zeitschrift für Physik ricevette una generazione vengono sempre fatte ipotesi più
versione più dettagliata del lavoro che fu o meno arbitrarie sul comportamento statisti-
pubblicata in seguito sulla rivista tedesca l’11 co delle molecole, o sulla loro quantizzazione.
maggio 1926. Erano trascorsi, quindi, poco Nel presente lavoro si utilizzerà solamente
più di due anni dall’ultimo articolo di Fermi l’ipotesi, formulata per la prima volta da Pau-
di argomento termodinamico-statistico. li e convalidata da numerosi fatti spettrosco-
Fermi per quantizzare il gas utilizza le re- pici, che in un sistema non possano mai esser-
gole di Sommerfeld e il nucleo centrale del- ci due elementi equivalenti i cui numeri quan-
l’articolo si ricollega pertanto alle conclusioni tici concordino completamente. Con questa
che Fermi stesso aveva raggiunto nell’artico- ipotesi verranno dedotte l’equazione di stato
lo del gennaio 1924 sulla quantizzazione dei e l’energia interna del gas perfetto; il valore
sistemi contenenti elementi identici (F.N.M. dell’entropia per grandi temperature coincide
19), che viene richiamato. E cioè al fatto che con il valore di Stern e Tetrode”.
le regole di quantizzazione di Sommerfeld Da un’analisi della memoria presentata ai
non sono sufficienti per discriminare fra i di- Lincei è evidente che in essa Fermi aveva già
versi valori che si possono assegnare a x (nu- raggiunto tutti i risultati fondamentali della
mero di molecole nella cella di volume V C). nuova statistica. Poiché il 7 febbraio il lavoro
Questa incertezza, che Fermi nel gennaio del di Fermi era stato gi elaborato in tutte le sue
1924 aveva potuto in qualche modo «aggira- parti, si può quindi affermare che il limite an-
re» con un’ipotesi ad hoc, richiedendo l’accor- te quem della statistica di Fermi è individua-
do dei risultati con la formula di Sackur-Te- bile abbastanza esattamente nei primi giorni
trode, viene a essere ora totalmente rimossa del febbraio 1926. Una minore precisione sus-
grazie alle «nuove» prescrizioni fornite dal siste invece sul più importante limite post
principio di esclusione di Pauli. quem. Tutti concordano sul fatto che la nuova
Forse si potrebbe arrivare a dire che Fer- statistica vide la luce poche settimane dopo
mi aveva rinunciato ormai da due anni a occu- che Fermi ebbe letto il lavoro di Pauli, ma
parsi dell’argomento proprio perché stava rimane comunque in sospeso la questione di
aspettando questo principio mancante al qua- quando Fermi venne a conoscenza del princi-
le era del resto arrivato molto vicino. pio di esclusione.
Il complemento alle regole di Sommerfeld,
viene quindi ad assumere la funzione di
«chiave di volta» per le argomentazioni di
Quest’ultimo apparve in un lavoro che fu ri-
cevuto dalla Zeitschrift für Physik il 16 gen-
naio 1925 e pubblicato nel numero di feb-
21
Fermi. Egli, verosimilmente, non deve aver braio-aprile 1925. Quindi Fermi avrebbe avu-
impiegato molto tempo per raggiungere tutte to la possibilità di conoscerlo almeno fin dalla
le conclusioni più importanti, una volta utiliz- primavera del 1925. Tuttavia, durante la pri-
zata la regola di Pauli per affrontare il pro- mavera del 1925, egli era stato molto impe-
blema della quantizzazione del gas perfetto. gnato in un lavoro sperimentale condotto in-
Regola che si era dimostrata estremamente sieme a Rasetti. In seguito, per tutto il mese
feconda nell’interpretazione dei risultati di luglio, Fermi fu occupato con gli esami di
spettroscopici. Il principio di esclusione risol- stato a Firenze. Agosto fu trascorso da Fer-
ve di colpo tutti i precedenti interrogativi di mi, insieme a R. de L. Kronig e altri amici, a
Fermi e gli fornisce la possibilità di “trovare S. Vito di Cadore. È da ritenersi che Kronig,
un metodo [...] che è il più possibile indipen- informatissimo, abbia aggiornato Fermi sui
dente da ipotesi arbitrarie”. più significativi risultati ottenuti negli ultimi
Così, nel sommario dell’articolo in tedesco, mesi. Inoltre Kronig era a conoscenza del
Fermi riassume le motivazioni e le finalità principio d’esclusione di Pauli sin dal gennaio
della ricerca e i risultati ottenuti: 1925 (in una lettera a Goudsmit, infatti scri-
“Se si deve ritenere valido il teorema del ve: “A Tubinga ho incontrato Pauli. Ha scrit-
calore di Nernst anche per il gas perfetto, si to un lavoro bellissimo, che apparirà molto
deve supporre che la legge per il gas perfetto presto.)”. È quindi plausibile che Kronig ab-
si discosti da quella classica per le basse tem- bia parlato con Fermi del principio d’esclu-
perature. La causa di questa degenerazione è sione di Pauli durante le vacanze estive a S.
da ricercarsi in una quantizzazione del movi- Vito. Tuttavia, per quanto è a nostra cono-
IL NUOVO SAGGIATORE

scenza, nelle fonti riguardanti Fermi prima aver trovato lo spunto per le riflessioni che lo
del 7 febbraio 1926 non è rimasta traccia del condussero alla nuova statistica quantica.
principio di esclusione di Pauli. Nella lettera In definitiva il limite post quem della stati-
a Persico del 23 settembre 1925 si legge sol- stica di Fermi è individuabile, con minor pre-
tanto: cisione di quello ante quem, verso la fine del
“Durante questa estate io ho naturalmente mese di novembre 1925. Ad avvalorare tale
sospeso tutti i lavori scientifici. Solo ora ho ipotesi, R. Vergara Caffarelli ci ha informato
un po’ ricominciato a leggere qualche cosa di una lettera inedita scritta da Fermi alla
per rimettermi al corrente con la bibliografia sorella il 2 dicembre 1925. In questa lettera
di questi ultimi tempi. La mia impressione è Fermi riferisce di aver molto da fare e di es-
che il progresso di questi ultimi mesi non sia sere contemporaneamente impegnato con due
stato molto grande, nonostante i risultati for- o tre lavori. Uno di questi lavori potrebbe es-
mali di zoologia dei termini spettroscopici sere quello sulla statistica.
raggiunti da Heisenberg. Per il mio gusto mi Il periodo olandese fu per Fermi sicura-
pare che comincino veramente ad esagerare mente più gratificante sul piano personale di
nella tendenza di rinunziare a capire le cose. quello tedesco. Tuttavia è anche vero che i
Ora ho intenzione di mettermi a studiare, sia due lavori di Fermi che preludono alla nuova
dal punto di vista teorico che da quello speri- statistica videro la luce subito dopo il ritorno
mentale, il problema delle nuove righe spet- di Fermi dalla Germania ed è molto probabile
trali che appaiono in un campo elettrico o ma- che proprio a Gottinga Fermi abbia comincia-
gnetico di intensità opportuna.” to a interessarsi degli argomenti che lo por-
Nella corrispondenza intercorsa tra Fermi tarono a pubblicare questi articoli. Sotto que-
e Persico nella seconda metà del 1925 e nei sto punto di vista, il successivo periodo tra-
primi mesi del 1926 non viene mai menziona- scorso a Leida potrebbe aver rappresentato
to né il principio di Pauli né la nuova statisti- per Fermi, quasi paradossalmente, una diver-
ca. sione da questa linea di ricerca. Il primo arti-
L’ultima fonte diretta che pone un limite colo sulla nuova statistica apparve, infatti,
post quem per gli interessi di Fermi riguardo solo dopo circa un anno dal rientro di Fermi
al principio di esclusione di Pauli e, più in ge- dall’Olanda e anche dalla formulazione del
nerale, per la quantizzazione del gas perfetto principio di esclusione da parte di Pauli.

22 è una cartolina postale da Firenze di Fermi a


Kronig (il quale allora si trovava a Copenha-
gen) in data 23 novembre 1925: Bibliografia

“Attualmente ho quasi finito con la teoria –– Archive for History of Quantum Physics (e le trascrizio-
ni curate dal Center for History of Physics dell’American
della conduzione del calore nei cristalli (forse Institute of Physics).
ti ricordi che ci lavoravo sopra già a S. Vito). –– Archivio Amaldi del Dipartimento di Fisica dell’Univer-
sità «La Sapienza» di Roma.
[...] Desidererei chiederti se sei a conoscenza –– A MALDI E., The Fermi-Dirac statistics and the statistics
di qualche pubblicazione di Pauli al riguardo. of nuclei, in Symmetries in Physics (1600-1980), a cura di
M.G. Doncel et al. (Universitat Autònoma de Barcelona, Bar-
Nella letteratura non ho potuto trovare nulla. cellona, 1983), pp. 253-277.
[...] Qui ho cominciato le lezioni. Quest’anno –– B ELLONI L., Una nota su come Fermi giunse alla stati-
stica di Fermi-Dirac, Scientia, 113, 431-438 (1978); On Fer-
insegno calcolo delle probabilità e meccanica mi’s route to Fermi-Dirac statistics, Eur. J. Phys., 15, 102-
statistica.” 109 (1994); Sull’origine della statistica di Fermi, Quaderno
di Storia della Fisica del Giornale di Fisica, 1, 275-286
Questa cartolina postale in primo luogo te- (1997).
stimonia degli interessi di Fermi, durante –– B ORN M., Scienza e vita, Lettere 1916-1955, trad. italiana
(Einaudi, Torino, 1973 2); Autobiografia di un fisico, trad.
l’estate-autunno 1925, per la conduzione del italiana (Editori Riuniti, Roma, 1980).
calore nei cristalli (argomento che troverà –– D ESALVO A., From the chemical constant to quantum
statistics: a thermodynamic route to quantum mechanics,
spazio solo nel libro Molecole e Cristalli, no- Physis, 29, 465-537 (1992).
ve anni dopo). Il fatto di avere quasi finito di –– F ERMI E., Note e Memorie (Collected Papers), a cura di
E. A MALDI et al., 2 voll. (Accademia Nazionale dei Lincei,
occuparsene potrebbe indicare l’imminente Roma) - (University of Chicago Press, Chicago, 1962-1965).
scelta di un nuovo argomento di ricerca. Inol- Abbreviato in F.N.M. Con «F.N.M. k» viene indicato il k-esi-
mo lavoro riportato in F.N.M.
tre, merita di essere sottolineato l’accenno di –– F ERMI L., Atomi in famiglia, trad. italiana (Mondadori,
Fermi alle lezioni da lui tenute di meccanica Verona, 1954).
–– GOUDSMIT S.A., Guess work: The discovery of the electron
statistica e calcolo delle probabilità. Durante spin, Delta, Summer (1972) p. 77; It might as well be spin,
la preparazione delle lezioni, Fermi potrebbe Physics Today, June (1976) p. 40.
S. BERGIA: MARIO AGENO, FILOSOFO DELLA FISICA

–– P AIS A., Inward Bound (Oxford University Press, New Si tratta, in ciascuno dei casi, di lavori che
York, 1986).
–– P AULI W., Wissenschaftlicher Briefwechsel mit Bohr,
hanno un grande interesse nel loro comples-
Einstein, Heisenberg, u.a. 1919-1929, a cura di A. H ERMANN so. Non è tuttavia mia intenzione presentarli
et al. (Springer, New York, 1979).
–– P ONTECORVO B., Enrico Fermi, trad. italiana (Studio Te-
e commentarli globalmente. Mi propongo in-
si, Pordenone, 1993). vece di evidenziare tre spunti metodologici ––
–– S EGRÈ E., Enrico Fermi fisico, trad.italiana (Zanichelli,
Bologna, 1971 1, 1987 2).
uno per ciascuno del tre lavori –– che mi sem-
–– T AGLIAFERRI G., Storia della fisica quantistica (Angeli, bra giustifichino il titolo che ho scelto per
Milano, 1985).
–– U HLENBECK G.E., Personal reminiscences, Physics To-
questo articolo) 1. Ha scritto recentemente
day, June (1976). Giovanni Boniolo 2, dopo aver affermato che
* * *
fisica e filosofia in quanto tali non sono affat-
–– S ASSI M.C. e S EBASTIANI F., La formazione scientifica di
to eterogenei: «Tale omogeneità non deve pe-
Enrico Fermi, Giornale di Fisica, 40, 89-113 (1999). rò essere rintracciata nel tentativo fatto da
–– C ORDELLA F. e S EBASTIANI F., Il debutto di Enrico Fer-
mi come fisico teorico: i primi lavori sulla relatività (1921-
alcuni fisici di risolvere problemi filosofici at-
1922/23), Quaderno di Storia della fisica del Giornale di traverso l’esperimento o la formalizzazione
Fisica, 5, 69-88 (1999).
–– C ORDELLA F. e S EBASTIANI F., La corrispondenza Persi-
matematica, né, meno che mai, nel tentativo
co-Fermi (1922-1926), Giornale di Fisica, 40, 143 (1999). di qualche filosofo di risolvere i problemi fisi-
–– C ORDELLA F. e S EBASTIANI F., Fermi a Gottinga e a Lei-
da: gli anni che precedono la statistica quantica, Quaderni
ci attraverso l’argomentazione (...). In realtà
di Storia della Fisica, 6, 17 (2000). il filosofo della fisica cerca di attuare una ri-
–– C ORDELLA F. e S EBASTIANI F., La genesi della statistica
di Fermi, Nota interna del Dip. di Fisica de «La Sapienza»
flessione filosofica, meglio logico-filosofica,
di Roma no. 1106 (1999). sulla struttura delle teorie fisiche e sui con-
–– C ORDELLA F. e S EBASTIANI F., La corrispondenza inedi-
ta Fermi-Persico (1917-1938), Nota interna del Dip. di Fisi-
cetti che vi sono contenuti.» È secondo questa
ca de «La Sapienza» di Roma no. 1107 (1999). accezione del termine che mi sembra si debba
–– C ORDELLA F. e S EBASTIANI F., La statistica di Fermi,
Nota interna del Dip. di Fisica de «La Sapienza» di Roma
annoverare Ageno fra i filosofi della fisica.
no. 1110 (1999). Come si vedrà, due dei tre spunti metodo-
logici ai quali ho fatto riferimento appaiono
riguardare la biologia piuttosto che la fisica.
E «filosofo delle scienze della natura» sem-
brerebbe quindi una denominazione più ade-
MARIO AGENO, FILOSOFO DELLA FISICA guata per denotare l’opera di Ageno cui fac-
S. Bergia cio riferimento che non quella scelta. Tutta-
Dipartimento di Fisica dell’Università di
Bologna, INFN, Sezione di Bologna
via Ageno, la cui attività di studio e ricerca si
è svolta sulla terra di confine fra fisica e bio-
logia, ha mantenuto, complessivamente, –– al-
23
meno così mi pare –– una atteggiamento che
1. – Introduzione è rimasto più da fisico, quale egli era per for-
mazione, che non da biologo.
Questa rivista ha pubblicato, a cura di Pao- Passo ora ad esaminare, in rapida successio-
lo Salvatori ( 1), una commemorazione di Ma- ne, i tre spunti cui ho accennato. In seguito in-
rio Ageno poco dopo la sua scomparsa, avve- dicherò aspetti dell’atteggiamento di Ageno
nuta il 23 dicembre 1992. Ad essa rimando che accomunano la trattazione dei tre casi.
per un inquadramento complessivo della sua
figura e della sua opera. Ha inoltre ospitato
una recensione al suo libro La Biofisica ( 2), a 2. – L’origine della vita: probabilità evane-
cura di Renato Angelo Ricci ( 3), che inquadra scenti e possibilità concrete (in: Dal non vi-
sia la concezione precisa che Ageno ebbe di vente al vivente)
questa disciplina –– di cui, come scrive Salva-
tori, si può considerare il fondatore in Italia Alla base della biologia moderna, sia che si
–– sia la sua severa visione dell’impegno affronti il problema dell’origine della vita, sia
scientifico. Qui vorrei limitarmi a ricordare
tre sue opere della tarda maturità, pubblicate
1
fra il 1991 e l’anno della sua morte: Dal non Una sua versione preliminare è stata presentata al
convegno Cento anni di filosofia della fisica in Italia,
vivente al vivente - Nuove ipotesi sulle origi-
Cesena, 1997.
ni della vita ( 4); Metodi e problemi della bio- 2
Introduzione a Filosofia della fisica ( 7), a cura di
fisica ( 5); e Le origini della irreversibilità ( 6). Giovanni Boniolo (Bruno Mondadori, 1997).
IL NUOVO SAGGIATORE

che si indaghino le modalità dell’evoluzione, che la sintesi ha luogo correntemente in


c’è, nelle parole di un biologo, F. Morchio ( 8), Escherichia coli? Evidentemente non ci si è
«una visione combinatoria dei processi biolo- posti la domanda giusta. Si dà infatti il caso
gici fondamentali», che può essere espressa che la sintesi in questione avvenga «attraver-
come segue: «Le strutture biologiche, a tutti so ben nove passi reattivi consecutivi», e che
i livelli, sono il risultato di processi combina- l’intero processo non comporti mai «altro che
tori del tutto casuali dei loro elementi compo- incontri binari (...) di molecole presenti in so-
nenti.» Ora, che succede se ci si mette a «fare luzione in concentrazioni convenienti». La no-
qualche conto, anche se per necessità somma- zione rilevante diventa dunque quella di pro-
rio e quindi solo indicativo, per verificare la babilità per unità di tempo che si verifichi un
validità dei fondamenti concettuali della teo- incontro che dia luogo a uno di questi proces-
ria combinatoria?» Ci si può per esempio do- si. Questa probabilità è inizialmente nulla per
mandare quale risulti essere la probabilità i processi successivi al primo, ma va poi cre-
che «collegando a caso degli aminoacidi» si scendo man mano che si formano gli stadi
ottenga una proteina con specifiche proprietà successivi di aggregazione. La domanda da
enzimatiche. Se la proteina, per fissare le farsi è dunque in questo caso quale probabili-
idee, è formata da un centinaio di aminoacidi, tà ha di formarsi l’istidina nelle condizioni
un calcolo combinatorio standard mostra che specificate entro limiti di tempo assegnati.
la probabilità di ottenere combinando a caso «Questo semplice esempio –– scrive Ageno
quegli aminoacidi quella proteina specifica è –– mette chiaramente in luce quale sia la na-
di 1/10 130. Un lancio di dadi al secondo –– per tura (...) [del] (...) processo di transizione dal
metterla in questi termini –– richiederebbe non vivente al vivente (...). Il problema che ci
allora, come tipico tempo necessario per la troviamo davanti, il problema dell’origine del-
sintesi di una tale proteina, 10 130 secondi, un la vita, non è quello del coalescere, più o meno
tempo spaventosamente superiore non solo per caso, a un certo istante, di tutti gli indi-
all’età della Terra ma a quella dello stesso spensabili precursori a formare la prima cel-
universo. lula, un sistema questo estremamente com-
Ageno mostra in modo persuasivo che quel- plesso. Il nostro problema sarà quello di riu-
lo che possiamo chiamare il problema delle scire a individuare una lunga catena di passi
probabilità evanescenti in biologia trova una consecutivi, ciascuno fortemente condizionato

24 soluzione di principio una volta che se ne sia-


no individuati i termini corretti e che ci si sia
posti la domanda giusta. Si consideri, per
dal verificarsi del passo precedente e con il
suo verificarsi fortemente condizionante il
passo seguente, che, a partire da una situazio-
esempio, con Ageno, l’istidina, uno dei venti ne fisica caotica iniziale, attraverso un perio-
aminoacidi costituenti le proteine biologiche, do di tempo neppure particolarmente lungo,
per la cui sintesi l’analisi combinatoria stan- deve portare a quella “macchina per produrre
dard produce risposte analoghe a quella ap- viventi”, che ancor oggi funziona ...».
pena menzionata riguardante le proteine. Per
ottenere una molecola di istidina «si devono
mettere insieme una molecola di PRPP, una 3. – Legalità della fisica e storicità della bio-
di ATP, una di glutammina e due di NAD1, logia (in: Metodi e problemi della biofisica)
tutte presenti nel liquido cellulare, oltre a
due molecole d’acqua (...). [Si noterà che si è Per cercare di tracciare una frontiera fra
qui compiuto un passo importante, consisten- fisica e biologia verrebbe probabilmente fatto
te nell’ individuare in modo meno astratto il di partire dal dominio dei fenomeni indagati.
contesto nel quale la supposta sintesi deve Ageno arriva a definire una linea di demarca-
aver luogo]. Qual è la probabilità (...) che tut- zione indagando su aspetti della teorizzazione
te queste molecole convergano insieme spo- con finalità predittive caratteristici delle due
standosi a caso nella soluzione, e reagiscano discipline. All’originalità dell’impostazione fa
in modo corretto, sia pure in presenza di un riscontro l’interesse epistemologico dell’ana-
catalizzatore specifico?» Se il problema è for- lisi. La fisica, scrive Ageno, ha attinto, nel
mulato così, si è indotti fatalmente a conclu- corso della sua storia, due livelli di teorizza-
dere che il processo è praticamente impossi- zione. Ha raggiunto il primo con il completa-
bile. Com’è allora –– si domanda Ageno –– mento della fisica classica, fornendo un mo-
S. BERGIA: MARIO AGENO, FILOSOFO DELLA FISICA

dello completamente deterministico della allora che il numero dei genotipi possibili a
parte di mondo fisico fino ad allora indagato. priori nella popolazione è di 10 1500. La rispo-
È la generalizzazione di questo schema che sta alla domanda «Quanti esemplari di un da-
ha portato la fisica al suo secondo livello di to genotipo ci si deve aspettare di trovare
teorizzazione. «Ciò è avvenuto quando, nella popolazione in questione?» è formal-
estendendo i suoi territori, la fisica si è trova- mente pN, con p dell’ordine di 10 21500. D’altra
ta di fronte la granularità elementare, che sta parte, osserva Ageno, «nessuna popolazione
alla base della realtà fenomenica. Ha così in- biologica ha mai avuto e potrà mai avere più
contrato e annesso al suo dominio una quanti- di 10 80 esemplari (...). Nel nostro caso, dun-
tà di nuovi sistemi, in cui ogni singolo evento que, il prodotto pN è certamente molto più
può di regola dar luogo a più esiti alternativi piccolo di 10 21420. Ciò significa (...) che la
e non è possibile prevedere quale di questi si stragrande maggioranza dei genotipi possibi-
verificherà nel caso particolare. Sono però li, quasi la totalità, non può essere presente
perfettamente determinate e calcolabili a affatto nella popolazione in questione». In ca-
partire dai loro valori iniziali, in base alle leg- si come questo, «è lo stesso concetto di pro-
gi fondamentali della teoria, le probabilità di babilità di ciascuna alternativa che perde di
tutti quegli esiti alternativi.» significato, sia sul piano sperimentale (in
Nel porsi il problema di una completa ridu- quanto le frequenze previste, anche nelle po-
zione della biologia alla fisica, viene fatto di polazioni più numerose che si possono concre-
partire dalla considerazione che «un sistema tamente realizzare, risultano di gran lunga
biologico qualunque ha sempre alla sua base minori dell’unità, per cui non ha senso pro-
una struttura granulare (il complesso dei ge- porsi di confermarle sperimentalmente), sia
ni), così come ha una struttura fondamentale sul piano concettuale (in quanto, per la stessa
granulare ogni sistema fisico». C’è indubbia- ragione, nessuna previsione utile sul compor-
mente un elemento che distingue fortemente tamento futuro di una qualsiasi popolazione
il caso biologico da quello immediatemente fi- può effettivamente trarsi dalle probabilità
sico: «I granuli elementari che stanno alla eventualmente calcolate).
base dei sistemi fisici abiologici sono tutti In questo limite, dunque, perdono significa-
dello stesso tipo o di pochissimi tipi diversi to le stesse leggi fondamentali che in linea di
(...) [la contrapposizione è qui evidentemente principio determinano le probabilità: è l’idea
fra i costituenti elementari della materia, i
quark, e i geni]. Ciascuno dei granuli che
stanno alla base di un sistema biologico, inve-
stessa di legge che in definitiva entra in cri-
si». Si individua così un terzo livello di teoriz-
zazione, caratterizzato dagli aspetti appena
25
ce, ha una sua precisa individualità e una sua presentati. È un livello che si è costretti ad
funzione (...); quest’ultimo fatto (...) fa cresce- attingere quando si affronta la trattazione di
re a dismisura il numero delle alternative sistemi così complessi come sono quelli biolo-
strutturali possibili e (...) fa la differenza.» Si gici. Esso sembrerebbe individuare il terreno
tratta tuttavia di una differenza di carattere su cui si può realizzare quella «fisicalizzazio-
piuttosto quantitativo che non qualitativo, e, ne della biologia tanto preconizzata, auspica-
a questo stadio dell’analisi, si è ancora auto- ta, deprecata, discussa nei decenni passati,
rizzati «ad accreditare l’idea che il mondo che a molti è sembrata già conseguita con il
della vita possa effettivamente venir conside- trionfale affermarsi della biologia molecola-
rato un potenziale campo di espansione delle re». Ma –– scrive Ageno –– «ciò cui portano le
scienze fisiche.» considerazioni precedenti è proprio il contra-
La discriminazione nasce da un altro tipo rio: la fondazione, chiara e definitiva, dell’au-
di considerazione. Nel caso dei sistemi biolo- tonomia della biologia come scienza, nel mo-
gici «esistono situazioni oggettive perfetta- mento stesso in cui si chiarisce il modo in cui
mente definite in cui il numero delle possibili il propriamente “biologico” emerge dal sotto-
alternative è fantasticamente elevato.» Esa- fondo chimico-fisico, che realizza il macchini-
miniamo, con Ageno, un caso tratto dal primo smo del vivente». Ciò che caratterizza l’ambi-
dei libri citati. Supponiamo, per esempio, di to della descrizione teorica dei processi biolo-
considerare una popolazione di organismi di gici, dunque in definitiva il metodo proprio
N esemplari, e supponiamo che il genoma di della biologia, è quanto emerge dall’esempio
ogni esemplare contenga 5000 geni. Si calcola discusso: «il concetto di legge fisica perde si-
IL NUOVO SAGGIATORE

gnificato e l’unico modo che resta di descrive- Questa è la tesi epistemologica che Ageno
re ciò che accade risulta essere quello di rac- si propone di illustrare nel caso della deriva-
contarlo nell’ordine di tempo». zione originale di Boltzmann del suo famoso
teorema H 3. In essa, il sistema reale è un
gas, il sistema ideale, o, con linguaggio ap-
4. – La genesi del teorema H: «Come i di- propriato al caso specifico, sistema modello, è
fetti di un cattivo modello sono compensa- quello in cui le molecole del gas sono assimi-
ti dall’arbitrarietà del procedimento mate- late a sfere perfettamente elastiche, e le pa-
matico» (in: Le origini dell’irreversibilità) reti del recipiente che contiene il gas sono
supposte perfettamente lisce e anch’esse per-
Il terzo spunto metodologico (Ageno usa fettamente elastiche. Boltzmann asserisce
l’espressione tesi epistemologica) non è legato, che, se le molecole hanno tutte all’inizio
come il secondo, al primo. Fa invece in massi- uguale velocità scalare, ben presto le loro ve-
ma parte storia a sé. Per addentrarci, anche locità si differenzieranno per effetto degli ur-
minimamente, sul terreno dell’analisi di Age- ti, e conclude che, attraverso urti successivi,
no, si devono premettere alcune sue osserva- tutte le velocità possibili finiranno con l’esse-
zioni sul modo in cui la fisica affronta la trat- re presenti nel gas (se le molecole sono abba-
tazione dei sistemi che studia. Essa comincia stanza numerose) e ne arguisce la possibilità
col sostituire i sistemi reali (nel senso –– scri- di calcolare la relativa legge di distribuzione.
ve Ageno –– della realtà dell’uomo della stra- Sembrerebbe –– scrive Ageno –– «che si sia
da) con sistemi ideali, isolando, galileianamen- qui in presenza di una deduzione logica, an-
te, «un singolo ben definito fenomeno, nel bur- che se un po’ sommaria, dalle proprietà del
rascoso mare dei messaggi del mondo ...». modello». Ma non è così. Che qualsiasi tipo di
Ma –– aggiunge Ageno –– c’è un terzo sta- urto fra due sferette sia a priori possibile è
dio, che di solito non riceve attenzione. Anche vero solo «se non si specificano le condizioni
«il sistema ideale immaginato dallo scienziato iniziali del sistema». Nel quadro meccanici-
non è generalmente tale da consentire facili stico assunto da Boltzmann fin dall’inizio,
elaborazioni concettuali». Egli allora talvolta dobbiamo invece «assumere che il sistema
finisce inavvertitamente per sostituire allo parta da condizioni iniziali precisamente defi-
stesso sistema ideale un sistema schematiz- nite, indipendentemente dal fatto che queste

26 zato, che non ha tutte e sole le stesse pro-


prietà, che è poi di fatto usato «per poter
procedere facilmente nei successivi sviluppi
condizioni siano da noi conosciute oppure
no». «Ciò che si dovrebbe dimostrare è che,
una volta che si siano fissate le condizioni
deduttivi», «Si tratta generalmente di “adat- iniziali, ogni tipo di urto elastico possa pri-
tare” il sistema ideale, così che in esso siano ma o poi effettivamente verificarsi (...)
in qualche modo soddisfatti i postulati di Ciò però è certamente non vero. Per convin-
qualche teoria matematica. Ecco allora che il cersene, basta osservare che gli urti che si ve-
sistema adattato si presenta come un’inter- rificano nel gas-modello una volta che si siano
pretazione di quell’astratto sistema logico- fissate le condizioni iniziali costituiscono un
deduttivo, e questo ultimo può allora essere insieme numerabile, mentre l’insieme di tutti
usato come formidabile strumento deduttivo, i tipi di urto tra due sferette a priori possibili
ai fini dello studio e della comprensione di nel recipiente che contiene il gas è un conti-
quello.» L’esempio classico è quello che ri- nuo a 11 dimensioni.» Ageno analizza questo
guarda le proprietà di cui occorre dotare un punto, giungendo alla conclusione che «gli ur-
sistema (ideale!) perché soddisfi i requisiti ti che hanno luogo nel recipiente, per date
per l’impiego del calcolo infinitesimale nella condizioni iniziali del gas-modello, costituisco-
sua trattazione. no nella loro totalità un insieme di misura nul-
Ora, il punto è che l’adattamento del siste- la, nel continuo di tutti gli urti possibili».
ma fisico ideale ai postulati di un sistema lo-
gico deduttivo già predisposto può comporta-
3
re dei pericoli, in quanto non è detto che il Il lavoro di Ageno sulle origini dell’irreversibilità ha
avuto una recensione ( 9) e un commento ( 10) sul Giornale
comportamento del sistema modificato possa di Fisica. Esso è brevemente menzionato anche in un al-
poi sempre attribuirsi anche al sistema ideale tro scritto dell’autore del commento ( 11) e nel recente
originario. libro di Cercignani su Boltzmann ( 12).
S. BERGIA: MARIO AGENO, FILOSOFO DELLA FISICA

Urti che facciano uscire da questo insieme Parrebbe che in tal modo ci si potesse ripor-
sono possibili solo se si abbandona l’assunzio- tare alla stessa situazione dell’altro insieme
ne della validità rigorosa dei teoremi di con- statistico, quello relativo alla sostanza radio-
servazione dell’energia e dell’impulso della attiva. Ma non è così. Quanto sopra descritto
meccanica classica. Se non si abbandona que- circa il modo di differenziarsi tra loro dei sin-
sta assunzione, niente nel modello permette goli esemplari dell’insieme statistico nel caso
di inferire che il gas tenderà a una configura- del decadimento radioattivo è infatti dovuto
zione d’equilibrio descritta dalla distribuzio- ad una stocasticità intrinseca alla natura fisi-
ne maxwelliana delle velocità. Questo è il noc- ca del sistema [alla sua natura quantomecca-
ciolo di un insieme di considerazioni che non nica, N.d.R.] e non ha nulla a che fare con ciò
posso cercare di riprodurre qui, e che porta- che di esso noi possiamo o non possiamo co-
no Ageno a concludere che «la dimostrazione noscere...».
del teorema H di Boltzmann risulta non vali-
da per il gas-modello ideale di Boltzmann. La
validità del teorema risulta assicurata solo 5. – Il metodo analitico nelle indagini di
dalle ipotesi di schematizzazione introdotte, Ageno
ipotesi che hanno modificato tale modello,
rendendo possibili urti, che in realtà non sono Ho accennato inizialmente che avrei indica-
consentiti dai teoremi di conservazione, e ac- to aspetti che accomunano i tre spunti meto-
cessibili al sistema microstati, che non sono dologici al di là del loro contenuto intrinseco.
tali per il modello ideale». La tesi epistemolo- Il primo riguarda –– per così dire –– l’altez-
gica di Ageno risulta così dimostrata su di un za della posta in gioco: in ciascuno dei tre ca-
caso specifico. si la riflessione specifica che ho ricordato è
Un punto che merita un piccolo supplemen- premessa importante, o addirittura decisiva,
to di analisi è la sottolineatura, da parte di per poter affrontare con un occhio nuovo que-
Ageno, che si deve assumere, nel quadro deli- stioni di interesse primario.
neato dallo stesso Boltzmann, che il sistema Nel primo libro, il tema è quello dell’origi-
parta da condizioni iniziali precisamente defi- ne della vita sulla Terra: l’argomento presen-
nite. Conviene istituire al proposito un con- tato mira ad individuare la natura vera del
fronto fra il caso del gas e quello di una so- processo di transizione dal non vivente al vi-
stanza radioattiva. Nell’uno come nell’altro
caso, possiamo immaginarci un insieme stati-
stico costituito, a un dato istante scelto come
vente, e finisce per prospettare una risposta
positiva ai dubbi sulla possibilità della sua
realizzazione.
27
iniziale, da un numero indefinito di esemplari, Nel secondo, l’analisi condotta invita all’in-
tutti uguali al sistema reale. Poiché si suppo- dagine di un sistema biologico seguendolo
ne che ogni atomo radioattivo abbia una defi- nella transizione fra i due regimi: si tratterà
nita probabilità di disintegrarsi nell’unità di di studiarlo sperimentalmente dapprima
tempo –– e niente più che questo –– ne segue «sottoponendo la sua intrinseca variabilità a
che ciascun esemplare dell’insieme statistico vincoli così rigorosi, in condizioni così stret-
evolve per suo conto. A un generico istante di tamente controllate, che esso non abbia altra
tempo successivo il numero di atomi che non possibilità di svilupparsi, almeno per un certo
si sono ancora disintegrati è di regola diverso limitato intervallo di tempo, che come siste-
da esemplare a esemplare. Nel caso del gas, ma apparentemente deterministico. In tali
partendo gli esemplari tutti dalle stesse con- condizioni, deve quindi essere possibile de-
dizioni iniziali, ogni esemplare percorre la scriverne il comportamento e l’evoluzione
stessa successione obbligata di microstati. mediante una teoria di tipo fisico ... E deve
Ciò mostra, scrive Ageno, «come la sostanza poi essere possibile far vedere come, man
radioattiva e il gas-modello di Boltzmann sia- mano che le condizioni più restrittive e vinco-
no due tipi di sistema profondamente diversi lanti vengono lasciate cadere, la teoria for-
tra loro dal punto di vista fisico». «Sembra mulata (...) si trasformi gradualmente, con lo
che molti ritengano che si possa ovviare a svanire della significatività delle leggi (...) in
questa differenza, partendo dalla osservazio- una teoria di tipo biologico...». L’esperimento
ne che noi in realtà non conosciamo altro che è stato effettivamente condotto da Ageno su
parzialmente lo stato iniziale di un gas...» una coltura batterica, mettendo in luce la
IL NUOVO SAGGIATORE

transizione appena descritta. A parte il suo nella quale esse gli hanno permesso di giun-
interesse intrinseco, esso ha richiesto, per la gere, potendo contare su ben pochi dati os-
sua interpretazione, una nuova teoria della servativi, ad anticipare numerosi aspetti della
divisione cellulare dei batteri, che, a sua vol- cosmologia del big bang –– ha scelto come
ta, ha fornito l’elemento chiave per la costru- motto per il suo famoso racconto «I delitti
zione di un modello fisico per il più semplice della via Morgue», un passo di Sir Thomas
tipo di organismo vivente. Browne: «Quale canzone cantassero le sirene
Nel terzo, infine, il tema affrontato è quello o qual nome abbia assunto Achille quando si
delle origini dell’irreversibilità. Di fatto, ri- nascose nel gineceo, per quanto ci lascino
corda Ageno, l’enunciato del teorema H de- perplessi, non sono quesiti al di sopra di
scrive correttamente il comportamento evolu- qualsiasi possibile congettura.» Ageno ci con-
tivo di un gas. «Ci deve dunque essere un duce, con tenacia e pazienza infinite, attra-
preciso fatto fisico, di cui il modello ideale di verso le lagune di un pianeta primordiale, fa-
Boltzmann non tiene conto, che rende valido cendoci apparire la possibilità di capire quali
l’enunciato del teorema H e che, nella dimo- sirene vi cantassero quale canzone meno re-
strazione, viene surrogato dall’artificio mate- mota di quanto non avremmo pensato.
matico di schematizzazione.» La seconda par-
te del libro è dedicata alla ricerca di una ri- Daniele Mundici mi ha messo in guardia
sposta alla domanda su quale sia questo fatto circa la condivisibilità dell’analisi e delle con-
fisico. E la posta in gioco, sulla quale mi è clusioni di Ageno su Boltzmann a fronte del
assolutamente impossibile soffermarmi, è una lavoro compiuto, dall’epoca del lavoro di
nuova ipotesi su quale sia, appunto, l’origine Boltzmann ai giorni nostri, in riferimento sia
dell’irreversibilità. alla validità del teorema H sia ai fondamenti
Il secondo aspetto che, mi sembra, accomu- della teoria dell’irreversibilità. Ne è nato uno
na i tre casi è la capacità di riproporsi i pro- scambio epistolare che sta prendendo moltis-
blemi nella loro complessità, e di addentrarsi, simo i due corrispondenti, ma che è lecito du-
con passo lento ma sicuro, in una loro analisi bitare prenderebbe nella stessa misura il let-
raramente uguagliata per scrupolosità e com- tore, e che quindi non provo a riproporre
pletezza. È un’analisi che deve avere di ne- neanche in sunto. Dirò solo che, fino a questo
cessità il respiro che un articolo scientifico momento, Mundici non è riuscito a farmi re-

28 non può avere, e che solo un libro lungamente


meditato può attingere.
Il terzo ed ultimo aspetto esula da quanto
cedere dalla convinzione che Ageno abbia so-
stanzialmente ragione.

discusso fin qui in quanto riguarda piuttosto


Bibliografia
ciascuno dei libri nel suo complesso –– ma in
modo particolarmente marcato il primo dei (1) R. S ALVATORI , Ricordo di Mario Ageno, Il Nuovo Sag-
giatore, 8, no. 5/6, 30 (1992).
tre –– piuttosto che gli spunti metodologici (2) M. A GENO, La biofisica (Giuseppe Laterza & Figli, Ba-
che ne ho estratto. Mi sembra opportuno ac- ri, 1987).
(3) R. A. R ICCI , recensione de La Biofisica, Il Nuovo Sag-
cennarvi in chiusura perché mi sembra indivi- giatore, 4, no. 4, 75 (1988).
duare un aspetto di metodo che può diventare (4) M. A GENO, Dal non vivente al vivente – Nuove ipotesi
sulle origini della vita (Theoria, 1991).
imprescindibile in qualche scienza della natu- (5) M. A GENO, Metodi e problemi della biofisica (Theoria,
ra. Che fare se, come nel caso delle origini 1992).
(6) M. A GENO, Le origini della irreversibilità (Bollati Bo-
della vita sulla Terra mancano non solo, come ringhieri, 1992).
è ovvio, esperimento ed osservazioni dirette, (7) G. B ONIOLO (a cura di), Introduzione a Filosofia della
fisica (Bruno Mondadori, 1997).
ma è anche scarso e fragile l’insieme dei ri- (8) F. M ORCHIO, Quale portata ha l’evoluzione biologica in
scontri nel senso il più lato possibile? Ebbe- cosmologia, in AA.VV., La cosmologia nella cultura del
Novecento, Atti della conferenza internazionale nel
ne, Ageno mostra che ci si può inoltrare su centenario della nascita di Hubble, Torino, 21-23 no-
questi terreni con la prospettiva di ricostrui- vembre 1990, Giornale di Astronomia, 17, 1991.
(9) L. B RIATORE , Giornale di Fisica, 37, 158-159 (1996).
re un quadro plausibile, se ci si arma di tutte (10) G. S ANTACROCE , Il problema dell’irreversibilità macro-
le conoscenze disponibili, e, soprattutto, si è scopica e il contributo di Mario Ageno, Giornale di
Fisica, 37, 277-292 (1996).
disposti a fare un uso tenace e perspicace (11) G. S ANTACROCE , Alcuni aspetti dell’approccio di Gibbs
delle proprie capacità analitiche. Edgar Allan alla meccanica statistica, Giornale di Fisica, 34, 227-
239 (1993).
Poe –– che di simili capacità ha fatto uso, per (12) C. C ERCIGNANI , Ludwig Boltzmann e la Meccanica
esempio, nella sua opera cosmologica Eureka, Statistica (La Goliardica Pavese, 1997).
SCIENZA IN PRIMO PIANO
ESPERIMENTI DI RADIOATTIVITÀ Ma a nostro parere, anche se questi valori
ESOTICA parlano da soli dimostrando la difficoltà di di-
R. Bonetti e A. Guglielmetti scriminare i pochi eventi di interesse (ioni o
Istituto di Fisica Generale Applicata, cluster 14C, 20O, 24Ne ...) dal mare magnum
Università degli Studi di Milano dei decadimenti a, il problema non è stato
INFN, Sezione di Milano tanto tecnologico, cioè legato allo sviluppo
dei metodi di rivelazione, quanto di metodo.
È sufficiente infatti eseguire semplici calcoli di
1. – Introduzione tonalità termica, Q 4 (mpadre-mfiglio-mcluster) c 2,
basandosi su una delle numerose compilazioni
Nel 1984 due cavalieri erranti della ricerca, di masse nucleari, per rendersi conto che le
H. Rose e G.A. Jones dell’Università di Ox- zone di metastabilità nella carta dei nuclidi
ford, scoprivano che una sorgentina di pochi sono addirittura più estese per il decadimen-
microcurie di 223Ra, posta di fronte ad un to esotico che non per il tradizionale decadi-
semplice sistema di rivelazione basato su ri- mento a (fig. 1), e che sfruttando opportuna-
velatori al silicio del tipo di quelli usati in mente la zona di particolare stabilità o eleva-
qualsiasi laboratorio didattico di fisica nu- to difetto di massa in prossimità di un nucleo
cleare, emetteva nel corso di un irraggiamen- bimagico come il 208Pb, il valore di Q può es-
to di diversi mesi una decina di ioni di 14C ( 1). sere corrispondentemente particolarmente
In questo modo, quasi cento anni dopo la
scoperta della radioattività da parte di Bec-
querel, nasceva la radioattività esotica.
elevato (fig. 2), e quindi tale da compensare
almeno parzialmente l’altezza della barriera
di potenziale, come noto proporzionale al pro-
29
Perché è stato necessario aspettare tanto dotto dei numeri atomici del padre e del clu-
per scoprire questa nuova forma di radioatti- ster. Il merito di Rose e Jones sta quindi pro-
vità, in cui particelle di massa intermedia tra prio qui, nell’aver voluto sistematicamente
quella della a e dei frammenti di fissione ven- compiere questi studi prima, e nell’aver mon-
gono emesse spontaneamente dai nuclei ato-
mici, e perché è stata subito chiamata «esoti-
ca»? Una delle possibili risposte, spesso cita-
te nella letteratura sull’argomento, sta nella
natura stessa del processo, un decadimento a
due corpi profondamente sotto barriera e per
ciò stesso estremamente raro soprattutto se
confrontato con il decadimento a, altro cana-
le di decadimento adronico dominante nella
zona della carta di Segré, quella dei nuclei
pesanti, in cui ha luogo l’esotico. Questo con-
cetto può essere meglio chiarito introducendo
il rapporto di branching rispetto al decadi-
mento a, B a 4 l esoticoOl a , che in effetti, come
verrà illustrato più avanti in questo articolo,
è compreso tra 10 29 e 10 217 per i casi misura- Fig. 1. – Sezione della carta di Segré con le regioni di
ti fino ad oggi. metastabilità per decadimento a ed esotico.
IL NUOVO SAGGIATORE

sta dell’attività teorica, abbiamo contato ol-


tre una dozzina di modelli che hanno cercato
di interpretare questo fenomeno partendo
dalle ipotesi più svariate: un decadimento a
generalizzato a cluster più pesanti, una fis-
sione spontanea superasimmetrica, un tun-
nelling superfluido o addirittura dei solitoni
sulla superficie nucleare.
Questa intensa attività teorica, in particola-
re, è stata motivata dalla natura peculiare del
fenomeno, intermedio dal punto di vista della
massa dei frammenti emessi tra due casi
estremi come l’a e i frammenti di fissione
Fig. 2. – Valori di Q (in MeV) per l’emissione di 24Ne
(fig. 3), emissioni che sono d’altronde, a di-
da vari nuclei pesanti. È evidente l’effetto dei numeri
magici. stanze di tempo ormai secolari, non ancora
completamente capite dal punto di vista teo-
rico.
In questo articolo, dopo aver descritto le
tato poi un esperimento per la misura di un caratteristiche generali e le tecniche speri-
processo che era ritenuto non misurabile an- mentali sviluppate per la misura di questa ra-
che da parte dei «sacri testi» della fisica nu- ra forma di radioattività, cercheremo di fare
cleare ( 2). il punto sui risultati sperimentali ed interpre-
Ricordiamo, essendo stati presenti in que- tativi. Inevitabilmente, porremo l’accento sul-
gli anni ad Oxford, l’eccitazione conseguente le tecniche usate e sulle misure effettuate dal
questa scoperta. Si tratta infatti di un pro- nostro gruppo di Milano, anche in collabora-
cesso che ha il fascino dei fenomeni naturali e zione con altri gruppi esteri (Berkeley, Dub-
fondamentali, alla pari delle altre forme di na, GSI, Mosca, Orsay).
radioattività finora note, il cui studio ha addi-
rittura stimolato il sorgere della fisica nu-
cleare.

30 Per questo motivo si è assistito ad un cre-


scendo impressionante dell’attività sia speri-
mentale che teorica, che solo adesso, a di-
stanza di circa quindici anni, si sta lentamen-
te affievolendo. Diversi gruppi sperimentali,
a Orsay e ad Argonne hanno inizialmente
cercato (e trovato) la conferma del decadi-
mento 223RaK 14C1 209Pb misurato da Rose e
Jones. Altri gruppi, a Berkeley, CERN, Dub-
na, Orsay e Milano si sono successivamente
dedicati ad uno studio sistematico delle pro-
prietà di questa nuova radioattività. Sono
state così sviluppate tecniche di rivelazione
ad hoc e addirittura metodi di produzione di
fasci radioattivi per lo studio di casi di deca-
dimento esotico lontano dalla valle della sta-
bilità b. Sono state così scoperte nuove emis-
sioni ( 20O, 23F, 24Ne, 28Mg, 3224Si), evidenziati
effetti pari-dispari fortemente correlati con
la struttura dei nuclei coinvolti, studiata la
competizione con la fissione spontanea e l’an-
damento della costante di decadimento sia al Fig. 3. – Spettro di massa del 238U. La zona compresa
variare del numero di massa del nucleo pa- tra il decadimento a (A c 4) ed i frammenti di fissio-
dre che del cluster emesso. Dal punto di vi- ne è quella in cui ha luogo la radioattività esotica.
R. BONETTI e A. GUGLIELMETTI: ESPERIMENTI DI RADIOATTIVITÀ ESOTICA

2. – Considerazioni generali ro di massa A non multiplo di 4 (quello della


particella a), porti a violare la regola aurea
Le varie denominazioni usate dai vari auto- nota fin dai primordi della radioattività se-
ri evidenziano volta per volta alcuni degli condo cui A sarebbe dato per ogni membro
aspetti di questo nuovo modo di decadimento: delle serie radioattive naturali dalla formula
il termine heavy particle o cluster radioacti- 4n 1 x (n intero, x 4 0, 1, 2, 3).
vity fa ovviamente riferimento alla massa Per entrare ora un po’ più in dettaglio, pos-
della particella emessa, un «aggregato» di siamo prendere a prestito la teoria del deca-
nucleoni con (attualmente) numero di massa dimento a come esempio di un cluster molto
da 14 a 34; il termine exotic, oltre alla sua leggero ed applicarla, in prima approssima-
«rarità», inteso come piccolo valore della co- zione, all’emissione di cluster più pesanti, per
stante di decadimento, anche probabilmente esempio 20O dal 228Th misurato per la prima
alla «stranezza» delle particelle emesse, tutti volta a Milano nel 1993 ( 3).
isotopi estremamente ricchi di neutroni, come L’andamento dell’energia potenziale con la
conseguenza del maggior eccesso neutronico separazione tra i centri dei due frammenti, il
tipico della zona di massa cui appartiene il nucleo figlio ( 208Pb) ed il cluster 20O viene mo-
nucleo padre rispetto al figlio; il termine by- strato in fig. 5. A distanze minori della di-
pass decay, coniato dagli stessi scopritori Ro- stanza di contatto R c 4 R 1 1 R 2 tra i due
se e Jones, può essere facilmente compreso frammenti il potenziale è fortemente attratti-
sulla base della fig. 4: in sostanza, un nucleo vo e può essere approssimato da una buca
pesante come il 223Ra per esempio, tipico ap- quadrata, mentre a distanze maggiori, come
partenente ad una delle ben note serie radio- conseguenza del corto range delle forze nu-
attive, preferisce occasionalmente liberarsi cleari, viene sostituito dal potenziale coulom-
della sua energia in eccesso emettendo in un biano repulsivo, V C 4 Z 1 Z 2 e 2Or. È facile cal-
sol colpo un frammento pesante come il 14C e colare che per r 4 R c , V C 4 87 MeV, valore
arrivando così ad una configurazione stabile molto maggiore dell’energia cinetica del clu-
( 209Pb e poi 209Bi) piuttosto che tramite ster 20O, circa 40 MeV. La situazione è quindi,
l’usuale e complicata sequenza di decadimenti da questo punto di vista, del tutto analoga a
a e b. Per inciso, può essere divertente nota- quella che si ha nel decadimento a. Come è no-
re come l’emissione di questi cluster di nume- to, il problema dell’attraversamento di questa
barriera di potenziale è stato risolto nel 1928
da Gamow ( 4) che ha ricavato la famosa espres-
sione per la probabilità di trasmissione:
31
R2

(2.1) P 4 exp 2 2[  L 2m(Vˇ2 E) dr] ,


R1
2

Fig. 5. – Potenziale ed energie cinetiche per i decadi-


Fig. 4. – Parte della serie radioattiva naturale 4n ) 3 menti 228ThK a ) 224Ra (– – –) e 228ThK 20O) 208Pb
con il decadimento parallelo per emissione di 14C. (``).
IL NUOVO SAGGIATORE

Tabella I.

E (MeV) V C (MeV) R 2 (fm) n (s 21) P l exp l exp/l G

a 5.43 26.4 46.6 3.7 n 10 21 2.2 n 10 228 5.4 n 10 29 6.6 n 10 23


20
O 40.79 87.4 23.1 3.4 n 10 21 2.6 n 10 230 1 n 10 222 1.1 n 10 214

dove m è la massa ridotta e R 1 e R 2 sono i due Come è possibile quindi giustificare il valo-
«punti d’inversione classica», per i quali cioè re estremamente piccolo di l exp , e quindi la
V 4 E. «rarità» del decadimento esotico, se ci atte-
Sempre utilizzando il modello di Gamow del niamo alla formula (2.2)? Sveleremo il miste-
decadimento a, la costante di decadimento l G ro soltanto nell’ultimo paragrafo di questo
può essere calcolata sulla base dell’espressio- articolo.
ne

(2.2) l G 4 nP , 3. – Tecniche sperimentali: la sorgente

dove n rappresenta la frequenza di oscillazio- In linea di principio un esperimento di ra-


ne della particella all’interno della buca di dioattività esotica consiste semplicemente di
potenziale, ovvero la frequenza di assalti alla una sorgente radioattiva ed un rivelatore. In
barriera di potenziale. effetti, a parte le prime, più semplici misure,
La tabella I permette di confrontare que- a monte di quello che abbiamo chiamato sor-
ste quantità per il decadimento a e per la ra- gente c’è molto spesso un apparato di produ-
dioattività-ossigeno. Il calcolo è stato effet- zione dei radionuclidi che può essere costitui-
tuato utilizzando per V la somma di un poten- to, a seconda dei casi, da un reattore nuclea-
ziale nucleare medio della forma di Woods- re, da un acceleratore di particelle o addirit-
Saxon ( 5) e del potenziale Coulombiano, men- tura da un sistema a due acceleratori per la
tre per la frequenza n è stata utilizzata la ve- produzione di fasci radioattivi.
locità della particella interna alla buca di po- In una scala di complessità crescente, po-
tenziale. niamo al primo posto le misure sui capostipiti
Il risultato sorprendente è che non solo le delle serie radioattive naturali, come il 232Th

32 frequenze n ma anche le probabilità di tra-


smissione P sono molto simili per i due deca-
dimenti, nonostante le rispettive barriere di
e il 238U. Abbiamo visto nel paragrafo prece-
dente i motivi, sostanzialmente energetici,
per i quali è lecito attendersi buoni candidati
potenziale siano molto diverse tra di loro. nella zona dei nuclei b-stabili più pesanti del
Quello che succede in effetti è che il valore piombo. In particolare, il 232Th è previsto
relativamente elevato dell’energia cinetica emettere cluster di 24Ne con un rapporto di
del cluster 20O unitamente al conseguente- branching rispetto al decadimento a,
mente piccolo valore del punto di inversione B a 4 l clusterOl a A10 212, mentre per il 238U il
esterno R 2 compensano la maggiore altezza candidato migliore sembra essere il 34Si, con
della barriera rispetto al decadimento a. B a A 10 213. In questi casi, misurati od in cor-
Questo a sua volta è dovuto alla scelta opera- so di misura, la sorgente era semplicemente
ta sui nuclidi in gioco. È chiaro, dalla (2.1), costituita da fogli metallici commerciali.
che il valore di P viene massimizzato dal mi- Leggermente più complessi gli esperimenti
nimo valore della differenza (V 2 E). D’altra che coinvolgono altri nuclidi facenti parte
parte, E è tanto maggiore quanto maggiore è delle serie radioattive, purché a vita media
la tonalità termica Q del decadimento, ossia sufficientemente lunga, come per esempio il
231
quanto maggiore il difetto di massa del nu- Pa (serie dell’attinio) o il già ricordato
228
cleo figlio. Questo è esattamente quello che Th (serie del torio). In questi casi la sor-
succede per il decadimento 228ThK 20O1 208Pb gente viene prodotta per separazione chimica
di cui ci stiamo occupando, che porta a rag- dell’elemento voluto e successiva elettrodepo-
giungere un nucleo bimagico e quindi estre- sizione.
mamente stabile come il 208Pb (cosa invece Se il radionuclide non fa parte di una serie
che non succede per il decadimento a dello naturale, è necessario produrlo con tecniche
stesso nucleo padre!). di fisica nucleare. Nel caso del 242Cm, utilizza-
R. BONETTI e A. GUGLIELMETTI: ESPERIMENTI DI RADIOATTIVITÀ ESOTICA

e in forte competizione con il decadimento a:


ciò limita moltissimo la scelta dei rivelatori
utilizzabili che devono essere contemporanea-
mente molto efficienti e molto selettivi.
L’esperimento effettuato da Rose e Jones ( 1)
ed uno quasi contemporaneo relativo al me-
desimo decadimento ( 6) furono gli unici per i
quali si fece uso di un telescopio costituito da
rivelatori al silicio: questa tecnica infatti non
può essere utilizzata per misurare rapporti di
branching inferiori a 10 29, a causa del forte
Fig. 6. – Schema del separatore isotopico GPS di ISOL- danneggiamento dei rivelatori causato dal
DE. Possono essere contemporaneamente separati ed flusso di particelle a. È però possibile ovvia-
inviati a diverse linee tre fasci con DA Ge15%.
re a questo inconveniente accoppiando uno
spettrometro magnetico al telescopio o even-
to dalla collaborazione Dubna-Milano-Mosca tualmente anche ad un solo rivelatore al sili-
per studiarne il decadimento per emissione di cio: così facendo infatti, a causa della diversa
34
Si, è stato possibile produrre una intensa rigidità magnetica delle particelle a rispetto
sorgente di qualche Curie irraggiando 68 mg a quella degli ioni più pesanti, si può focaliz-
di 241Am con i neutroni termici del reattore zare soltanto questi ultimi sul rivelatore.
IR-8 del Kurchatov Institute di Mosca. La L’efficienza di conteggio di questa tecnica è
sorgente di 230U (collaborazione Milano-Or-
say) è stata ottenuta, invece, bombardando
con il fascio di protoni del ciclotrone di Or-
leans un bersaglio di 232Th tramite una rea-
zione (p, 3n) e successivo decadimento b del
230
Pa così prodotto.
All’ultimo gradino della nostra scala di
complessità si collocano quelle misure su nu-
clidi non esistenti in natura eOo caratterizzati
da vite medie troppo brevi ai fini pratici. In
questo caso l’unica possibilità è offerta dalle
moderne tecniche di produzione di fasci se-
33
condari o radioattivi. A ISOLDE (CERN) per
esempio, sia il nostro gruppo che quello di
P.B. Price di Berkeley hanno bombardato
spessi bersagli di 232Th con fasci di protoni da
600–1000 MeV. I prodotti di spallazione sono
stati successivamente ionizzati selettivamen-
te e post-accelerati ad una energia (60 keV)
sufficiente per la loro separazione magnetica
e il loro trasporto al rivelatore finale (fig. 6).
La misura del decadimento di un certo nucli-
de viene quindi effettuata on-line, in pratica
contemporaneamente alla sua produzione. In
questo modo sono state scoperte diverse
emissioni esotiche da vari isotopi poveri di Fig. 7. – Schema geometrico di una traccia formata
neutroni del Ra, Fr ed Ac. da una particella che ha inciso con un angolo u z ri-
spetto alla normale alla superficie del rivelatore. L è
la lunghezza totale della traccia, z la profondità, G la
quantità di materiale asportato alla velocità V g , a e b
3.1. – Il rivelatore gli assi dell’ellisse visibile alla superficie del rivelato-
re, d il diametro della parte terminale della traccia e
(a ) p) la lunghezza proiettata. La misura di tutti
Come già evidenziato nella sezione 2, il de- questi parametri geometrici consente di calcolare la
cadimento esotico è un fenomeno molto raro coppia (S c V tOV g , Rr).
IL NUOVO SAGGIATORE

però piuttosto limitata a causa dell’accettan- chimico del vetro o della plastica in soluzioni
za angolare dello spettrometro (solitamente acide o basiche al termine del quale essa ha
molto inferiore a 200 msr); ciò riduce drasti- dimensioni dell’ordine del micron. Il tratta-
camente il numero di casi misurabili: fino ad mento chimico agisce selettivamente con ve-
ora, infatti, soltanto quattro decadimenti so- locità V t lungo la traccia e con velocità V g mi-
no stati studiati con un sistema di questo ti- nore nel resto del materiale: la competizione
po ( 7). In tutti gli altri casi misurati fino ad tra le due velocità dà luogo ad una forma co-
oggi sono stati utilizzati i rivelatori a traccia. nica, come rappresentato in fig. 7. Misurando
Si tratta di semplici plastiche o vetri che alcuni parametri geometrici della traccia così
hanno la proprietà di registrare permanente- ottenuta, quali la profondità z o gli assi a e b
mente il passaggio di una particella ionizzan- dell’ellisse visibile alla superficie del rivelato-
te mediante un danneggiamento della loro re, è possibile calcolare una coppia di valori,
struttura, sia essa polimerica come nel caso S 4 V tOV g e R r detti sensibilità e range resi-
delle plastiche o amorfa come nel caso dei ve- duo rispettivamente, che consentono di iden-
tri. Quando una particella carica li colpisce, tificare la particella che ha formato la trac-
essa crea per ionizzazione delle coppie ione- cia. Infatti la sensibilità è proporzionale alla
elettrone; la conseguente repulsione coulom- perdita di energia specifica, a sua volta lega-
biana tra gli ioni fa sì che alcuni di essi si ta alla carica, massa ed energia della parti-
spostino in posizioni «interstiziali» rispetto cella, mentre il range residuo è proporzionale
alla struttura ordinata originaria creando co- all’energia: la tecnica di identificazione è per-
sì una «traccia» del passaggio della particel- tanto simile alla più familiare tecnica
la, di dimensioni dell’ordine dell’angstrom. Al E 2 DE.
fine di rendere visibile la traccia con un mi- La caratteristica dei rivelatori a traccia che
croscopio ottico, si effettua un trattamento li rende particolarmente adatti a misurare

34

Fig. 8. – Apparato di rivelazione di efficienza prossima al 100% costituito da una sfera di alluminio rivestita
internamente da rivelatori a traccia. La sorgente in studio era posta al centro della sfera.
R. BONETTI e A. GUGLIELMETTI: ESPERIMENTI DI RADIOATTIVITÀ ESOTICA

casi di radioattività esotica è la loro possibilità sario effettuare una calibrazione del rivelatore
di registrare il passaggio di una particella sol- stesso con ioni di carica, massa ed energia nota,
tanto quando la perdita di energia specifica del- ottenuti mediante un acceleratore. Il nostro
la particella stessa è superiore ad un certo valo- gruppo di Milano utilizza, ad esempio, l’accele-
re, caratteristico del rivelatore. In questo modo ratore Tandem XTU da 16 MV dei Laboratori
è possibile scegliere materiali sensibili allo ione Nazionali di Legnaro, che può fornire ioni come
che si vuole misurare e non sensibili alle meno C, O, F, Mg, Si e S dell’energia prevista per un
ionizzanti particelle a, presenti, come si è visto decadimento esotico, circa 2 MeVOamu. Al ter-
sopra, in numero assai maggiore (rapporti di mine dell’irraggiamento si deve stabilire quale
branching inferiori a 10 29). Inoltre, data la ma- sia il trattamento chimico che ottimizza la ri-
neggevolezza delle plastiche e dei vetri, è possi- sposta del rivelatore allo ione cercato, ossia tro-
bile tagliarli in qualsivoglia forma e dimensione vare la combinazione di reagente, concentrazio-
fino a costruire apparati di rivelazione di effi- ne, temperatura e tempo con i quali ottenere
cienza elevatissima, anche prossima al 100% tracce ben visibili con un microscopio ottico.
(per esempio ricoprendo internamente una sfe- Questa fase è sfortunatamente piuttosto labo-
ra e ponendo la sorgente di cui si vuole misura- riosa e va ripetuta non solo per ogni tipo di rive-
re il decadimento al centro di essa, si veda la latore ma anche per forniture commerciali di-
fig. 8). Si è pertanto in grado di aggirare le due verse della stessa plastica o vetro, la cui compo-
peculiarità più volte già evidenziate che hanno sizione chimica può essere leggermente diffe-
reso il decadimento esotico un fenomeno così rente. Una volta stabilito il trattamento chimico
difficile da studiare: la presenza di una forte da effettuare, si misurano i parametri geometri-
competizione con il decadimento a e la rarità. ci delle tracce formate dai diversi ioni e con essi
Prima di utilizzare un rivelatore a traccia in si calcolano le coppie di valori (Rr , S), costruen-
un esperimento di radioattività esotica, è neces- do curve di calibrazione, di cui è riportato un
esempio in fig. 9. A questo punto il rivelatore è
pronto per essere usato in un vero e proprio
esperimento: esso viene irraggiato per un tempo
opportuno con una sorgente di cui si vuole misu-
rare un’eventuale emissione esotica, trattato
chimicamente come precedentemente stabilito e
analizzato con un microscopio ottico, ad un in-
grandimento variabile tra 1003 e 3003 (fig. 10). 35

Fig. 9. – Confronto tra i valori di sensibilità e range


residuo per i 75 eventi ottenuti dal decadimento del
221
Fr e le curve di calibrazione ottenute con ioni di Fig. 10. – Fotografia dell’immagine ottenuta con un
carica, massa ed energia nota accelerati dal Tandem microscopio ottico di alcune tracce di carbonio in un
XTU dei Laboratori di Legnaro. vetro fosfato.
IL NUOVO SAGGIATORE

no i vetri o le plastiche diffusi in seguito al-


l’urto elastico con le particelle a; un numero
troppo elevato di tali tracce peggiora la qua-
lità ottica dell’immagine vista al microscopio
e può modificare la sensibilità del rivelatore.
Esiste pertanto un massima dose a che cia-
scuna plastica o vetro è in grado di sopporta-
re, da 10 9 a 10 14 aOcm 2per i materiali finora
utilizzati.
La scelta del rivelatore a traccia da utiliz-
zare in un particolare esperimento è quindi
Fig. 11. – Schema del sistema di analisi automatica
utilizzato dal gruppo di Milano: sono visibili il micro-
vincolata da questo valore e dal minimo nu-
scopio con tavolino motorizzato, la telecamera, l’ana- mero atomico rivelabile.
lizzatore d’immagine e il computer utilizzato per la
raccolta e gestione dei dati.
4. – Esperimenti effettuati e risultati

Quest’ultima fase può essere effettuata sia A causa dei vincoli energetici discussi nella
manualmente sia con l’ausilio di un sistema di sezione 2, quasi tutte le misure finora effettuate
analisi automatica, costituito da un microsco- sul decadimento esotico sono limitate alla zona
pio con tavolino motorizzato, da una teleca- di massa a ridosso del 208Pb, dove i forti effetti a
mera e da un analizzatore di immagine (in shell permettono di avere emissioni esotiche
fig. 11 è riportato ad esempio lo schema del con energia dell’ordine di 2–2.5 MeVOamu. Fan-
sistema di analisi utilizzato dal nostro grup- no eccezione alcuni tentativi nella zona del
100
po). Entrambi i sistemi portano alla selezione Sn; in questo caso si tratta comunque della
di alcuni candidati di cui vengono misurati i classica eccezione che conferma la regola, es-
parametri geometrici e per i quali si ricavano sendo anche questo nucleo un bimagico, anche
i valori di sensibilità e range residuo. Tali va- se molto lontano dalla valle della stabilità b.
lori sono poi confrontati con le curve di cali- La situazione attuale delle misure è illustrata
brazione al fine di ottenere l’identificazione in fig. 12. Sono stati misurati 20 casi di emissio-

36 delle particelle che hanno formato le tracce


in questione (fig. 9).
La risoluzione di carica dei rivelatori a
ni di cluster con A 4 14 2 34 e Z 4 6 2 14 e
rapporti di branching Ba da 10 29 per il già ri-
cordato decadimento 223RaK 14C1 209Pb a 10 217
traccia è pari a circa 0.2–0.3 unità di Z e
quindi consente una buona identificazione del
numero atomico; la risoluzione energetica in-
vece non è altrettanto buona: tipicamente es-
sa è pari al 3–5%. Ciò significa ad esempio
che i 30 MeV di energia di uno ione di carbo-
nio possono essere misurati con una incertez-
za superiore al MeV e questo non consente di
effettuare esperimenti di struttura fine (si
veda il paragrafo successivo). Infine la risolu-
zione di massa è pari a circa 1–2 unità; l’attri-
buzione del numero di massa alle particelle
trovate viene generalmente fatta utilizzando
il criterio del massimo valore di Q.
Come già evidenziato, i rivelatori a traccia
utilizzati in esperimenti di radioattività esoti-
ca non sono sensibili alle particelle a; tutta- Fig. 12. – Vite medie parziali per tutti i casi di emis-
via l’esposizione ad un elevato flusso di tali sione esotica misurati fino ad oggi, in funzione del
numero di massa del nucleo padre. Sono chiaramente
particelle può portare ad un loro danneggia-
visibili i minimi in corrispondenza delle combinazio-
mento. Essi sono infatti in grado di rivelare ni emettitore-cluster che portano ad avere come nu-
le tracce formate dagli atomi che costituisco- cleo residuo il bimagico 208Pb.
R. BONETTI e A. GUGLIELMETTI: ESPERIMENTI DI RADIOATTIVITÀ ESOTICA

per il 238PuK 32Si1 206Hg misurato a Berkeley (T 1O2 4 70 anni) di circa 0.5 mCi, posta a con-
nel 1989 ( 8). I valori delle vite medie parziali tatto con un rivelatore a traccia, nell’esperi-
sono molto lunghi, andando da 10 11 a 10 27 s. mento di Milano una semplice lastrina di ve-
Questi risultati mostrano chiaramente l’au- tro fosfato PSK50 di 5 3 5 cm 2. Dopo un ir-
mento della vita media con il numero di mas- raggiamento durato 61 giorni il vetro è stato
sa del cluster emesso, nonché i minimi per trattato chimicamente in una soluzione di aci-
A 4 222, 232, 236 in corrispondenza di quei do nitrico concentrata ed analizzato al micro-
decadimenti che portano al figlio più stabile, scopio. Sono stati sufficienti pochi giorni per
il già ricordato 208Pb. effettuare l’analisi che ha permesso di evi-
Ognuno dei 20 casi di radioattività esotica denziare 138 tracce tutte attribuite a 24Ne
che compaiono in fig. 12 ha una sua storia sulla base del confronto con le curve di cali-
personale che lo differenzia da tutti gli altri, brazione. Il valore di B a è risultato pari a
o per i problemi di preparazione della sor- 8.68 3 10 212, uno di più alti in assoluto per
gente, o per il tipo di rivelatore e la geome- decadimenti così rari. Oltre a confermare che
tria di irraggiamento, o per il tipo di analisi la radioattività esotica è un fenomeno non li-
che viene effettuata sui rivelatori stessi, con mitato al singolo caso e al singolo cluster mi-
particolare riferimento a quelli a traccia. Ab- surato da Rose e Jones, questo esperimento è
biamo già accennato ai criteri che stanno alla interessante perché ha permesso di misurare
base della scelta del tipo di sorgente, sostan- anche un limite superiore per la fissione
zialmente legati alla disponibilità in natura spontanea, l E 3.2 3 10 224 s 21, che è risulta-
del particolare radionuclide e alla sua vita to sorprendentemente inferiore di due ordini
media. di grandezza a quello misurato nel 1950 e ri-
La scelta del tipo di rivelatore invece, tra portato in qualsiasi libro di testo sull’argo-
quelli descritti in precedenza, è determinata mento. Osservando d’altro canto che tale va-
in primo luogo dalla competizione con il deca- lore è molto vicino al risultato per il 24Ne so-
dimento a ed in secondo luogo dal tipo di in- pra riportato, è immediato dedurre che quello
formazione che si vorrebbe ottenere. Fermo che era stato misurato allora, ma non ricono-
restando che la tecnica che assicura la mag- sciuto come tale, era proprio il primo caso di
gior efficienza di raccolta è quella dei rivela- emissione esotica!
tori a traccia, se il rapporto di branching B a Casi come questo appena discusso, per i
rispetto al decadimento a è sufficientemente
grande, tipicamente F 10 211–10 212, è possibi-
le utilizzare in alternativa uno spettrometro
quali cioè la probabilità di decadimento per
fissione spontanea è molto più piccola di
quella per emissione di cluster, sono, tra l’al-
37
magnetico, con il vantaggio di lavorare con tro, la dimostrazione più convincente che
una ottima risoluzione energetica. questa nuova forma di radioattività non può
Quando invece, come nella maggior parte essere interpretata come l’effetto di una te-
dei 20 casi già misurati (senza voler citare le nue «coda» estesa verso le masse leggere
diverse migliaia mostrati in fig. 1!), B a è mi- della distribuzione di massa dei frammenti di
nore, è giocoforza utilizzare i rivelatori a fissione.
traccia, scegliendo, come già discusso, il tipo Un altro caso in cui la tecnica dei rivelatori
di materiale (policarbonato, polietilene, vetri a traccia ha permesso di studiare contempo-
ad alto contenuto di fosforo e bario) in funzio- raneamente sia il decadimento esotico che la
ne della loro soglia in Z e quindi del tipo di fissione spontanea è quello del 232Th ( 10). A
particella che si vorrebbe misurare e del fon- causa della bassa attività specifica di questo
do a. nucleo (T 1O2 4 1.4 3 10 10 anni), la sorgente
Descriveremo ora sommariamente alcuni consisteva di ben 10 fogli di 10 3 10 cm 2 di
degli esperimenti effettuati come rappresen- torio metallico messoci a disposizione dalla
tativi delle diverse tecniche e dei risultati che Goodfellow ltd. per i due anni per i quali è
si possono ottenere. durata l’esposizione. Questi sono stati messi a
Una delle misure più semplici è stata quella contatto con 20 fogli di polietilene tereftalato,
sul decadimento del 232U per emissione di il familiare PET con cui sono realizzate le
24
Ne, effettuata sia a Berkeley che a Mila- bottiglie per l’acqua minerale. Allo scopo di
no ( 9). In questi esperimenti è stata utilizzata abbattere il contributo dato dalla fissione in-
una sorgente elettrodepositata di 232U dotta dai neutroni cosmici, l’irraggiamento è
IL NUOVO SAGGIATORE

stato effettuato nei laboratori sotterranei del


Gran Sasso dell’INFN. L’esperimento è ri-
sultato quindi a costo zero in termini econo-
mici ma non di fatica umana, essendo stato
necessario oltre un anno per analizzare nei
due laboratori partecipanti (Dubna e Milano)
i 2000 cm 2 di rivelatore. La sensibilità rag-
giunta in questo esperimento, che segue lo
storico tentativo di Flerov del 1957 ( 11) è sta-
ta molto elevata, come dimostrato dal limite
inferiore misurato per l’emissione di 24Ne,
T 1O2 D 1.57 3 10 29 s e dalla vita media per fis-
sione spontanea, T 1O2 4 3.8 3 10 28 s, la più
lunga mai misurata per un decadimento adro-
nico. Questo risultato permette di estendere
la sistematica di questo modo di decadimento
verso valori estremi del ben noto parametro
di fissionabilità Z 2OA del modello a goccia,
confermandone la validità per la caratterizza-
zione della fissione spontanea.
Ben più complessa dal punto di vista speri-
mentale la misura su nuclidi a vita media bre-
ve, come il 114Ba (T 1O2 B 0.1 s) ( 12), il 221Ra
(T 1O2 4 28 s) e il 221Fr (T 1O2 4 4.9 m) misurati
dal gruppo di Milano o il 222Ra (T 1O2 4 38 s) e Fig. 13. – È visibile dietro la schermatura di piombo
il 224Ra (T 1O2 4 3.66 g) misurati da quello di la camerina di irraggiamento utilizzata per gli espe-
rimenti a ISOLDE, che alloggia la «sfera» di rivelato-
Berkeley. Qui l’unica possibilità è la misura ri a traccia mostrata in fig. 8. In questo caso sono
on line, come quelle effettuate al separatore stati raccolti 1.6 b 10 14 atomi di 221Fr che hanno dato
ISOLDE del CERN o a quello del GSI dai luogo a 75 eventi di 14C (v. fig. 9).
gruppi di Berkeley e Milano negli anni 1985-

38 99 ( 7). La sorgente radioattiva è in questi casi


ottenuta impiantando su un bersaglio sottile
(il cosiddetto catcher, tipicamente un foglioli-
quelle ottenute in geometria sferica in quanto
più uniformi rispetto a quelle in geometria
no di Al di 1 mm di spessore), il fascio secon- planare come forma e contrasto.
dario ottenuto tramite una reazione di spalla- Un risultato interessante di queste ed altre
zione o di fusione indotta rispettivamente da misure condotte su nuclei dispari è stata la
un fascio di protoni altamente energetici o di messa in luce di un effetto di parità molto si-
ioni pesanti (fig. 13). mile a quello noto per il decadimento a. Il
Negli esperimenti effettuati ad ISOLDE, modo più evidente di rappresentarlo è utiliz-
la rivelazione delle particelle emesse era affi- zare le ben note curve di Geiger-Nuttal che
data ad un insieme di rivelatori a traccia di- mettono in relazione il logaritmo della vita
sposti a tappezzare la superficie interna di media con l’energia cinetica o il Q del decadi-
una sfera di 15–20 cm di diametro, nel cui mento (e quindi la probabilità di trasmissio-
centro era posto il catcher. In esperimenti di ne), traducendo graficamente l’andamento in-
questo tipo vengono tipicamente raccolti sito nell’eq. (2.1). La fig. 14 mostra che men-
10 14–10 15 atomi in irraggiamenti della durata tre i nuclei pari-pari si dispongono perfetta-
di qualche giorno, con intensità del fascio mente su una retta, conformemente all’anda-
primario di 10 13 protoniOs e del fascio secon- mento atteso, gli emettitori dispari ne sono al
dario di 10 9 ioniOs. di sopra. Questo indica chiaramente che le
La successiva analisi dei rivelatori al mi- corrispondenti transizioni sono «sfavorite»;
croscopio è stata facilitata in queste misure la deviazione verticale può essere indicativa
dall’uso dell’analizzatore di immagine auto- del grado di «soppressione» che un decadi-
matico descritto in precedenza, che lavora più mento da un nucleo dispari ha rispetto a
agevolmente su tracce perpendicolari come quello pari, a parità di probabilità di trasmis-
R. BONETTI e A. GUGLIELMETTI: ESPERIMENTI DI RADIOATTIVITÀ ESOTICA

Fig. 15. – Schema dello spettrometro SOLENO del-


l’IPN di Orsay ( 7). La sorgente è posta in 1. L’ottura-
tore 2 impedisce che il telescopio di rivelatori al sili-
cio E a DE posto in 3-4 «veda» la sorgente stessa. So-
no mostrate le traiettorie degli ioni 14C 6) e delle a
singolarmente e doppiamente ionizzate.

say e può quindi essere calibrato ed ottimiz-


zato tramite le stesse particelle di cui è previ-
sta l’emissione da parte della sorgente radio-
attiva.
Fig. 14. – Diagramma di Geiger-Nuttal per gli emetti-
tori di 14C misurati fino ad oggi. P è la penetrabilità
Dei molti esperimenti effettuati con questo
della barriera di potenziale, data dalla relazione (2.1), strumento sicuramente il più eclatante è
T la vita media parziale. È possibile individuare una quello che ha rivelato la struttura fine nello
retta su cui giacciono tutti gli emettitori pari-pari; i spettro energetico dei cluster 14C emessi dal
nuclei dispari si dispongono al di sopra. 223
Ra. Il risultato dell’ultimo di una serie di
esperimenti ( 13) nel corso dei quali si sono
sione. Ancora una volta, notiamo che questo progressivamente migliorate le condizioni di
effetto sfugge completamente alla descrizione fondo, di uniformità e di purezza della sor-
data dall’eq. (2.2). gente e di risoluzione energetica è mostrato
L’ultimo esperimento-tipo che descriviamo in fig. 16. Sorprendentemente nella struttura
è quello che fa uso di uno spettrometro ma- fine evidenziata dall’ottima risoluzione del-
gnetico per la separazione dei cluster di inte-
resse dalla marea di particelle a in competi-
zione. Come sottolineato in precedenza, il
grosso vantaggio di questa tecnica è l’ottima
39
risoluzione energetica possibile, tipicamente
di 100 keV. Questa caratteristica è stata uti-
lizzata più volte dal gruppo di Orsay per la
conferma della scoperta di Rose e Jones pri-
ma e per numerose misure di spettroscopia
poi.
Nella fig. 15 è mostrato schematicamente
l’apparato utilizzato. Il campo magnetico pro-
dotto dalla bobina superconduttrice dello
spettrometro SOLENO viene regolato in mo-
do da far convergere il 14C emesso dalla sor-
gente radioattiva posta ad un’estremità dello
spettrometro su un tradizionale rivelatore al
silicio posto all’estremità opposta, mentre
l’intenso flusso di a, caratterizzato da una di-
versa rigidità magnetica, è soggetto ad una
traiettoria diversa e non può quindi dar luogo Fig. 16. – Struttura fine nello spettro energetico del
14
a indesiderati contributi di fondo o causare C emesso dal 223Ra, misurato con lo spettrometro
magnetico superconduttore SOLENO dell’IPN di Or-
effetti di danneggiamento da radiazioni sul
say (Francia) nel 1989 (sopra) e nel 1995 (sotto) ( 13).
rivelatore stesso. Lo spettrometro è inoltre Lo stato eccitato 11O2 ) risulta popolato preferenzial-
posto su una linea di fascio del Tandem di Or- mente da questo decadimento.
IL NUOVO SAGGIATORE

l’apparato non è lo stato fondamentale, cui cleoni all’interno del nucleo sono spazialmen-
corrispondono i cluster più energetici, ad es- te correlati in una particella a.
sere preferenzialmente popolato come richie- Formalmente, questa quantità è scritta come
derebbe l’eq. (2.1), bensì il 1º livello eccitato a
0.779 MeV del nucleo residuo 209Pb. Questi ri- (5.1) af A1aNPNf A1ab ,
sultati, su cui torneremo nel prossimo para-
grafo, sono estremamente importanti perché dove f A1a è la funzione d’onda a molti corpi
hanno segnato una transizione negli esperi- del nucleo padre (A rappresenta il nucleo fi-
menti di radioattività esotica dalla fase esplo- glio e a l’a uscente) e P è l’operatore di
ratoria, in cui ci si limitava a misurare vite proiezione sulla struttura A 1 a.
medie e rapporti di branching, a quella di Per il calcolo microscopico di questa quan-
spettroscopia, in cui si cerca di evidenziare il tità è stato necessario attendere prima che
ruolo della struttura dei nuclei coinvolti nel arrivasse e venisse sufficientemente sviluppa-
decadimento. to il modello a shell, e poi i grandi calcolatori,
solo con i quali è stato possibile eseguire i
complessi calcoli impliciti nella (5.1) includen-
5. – Un po’ di teoria: il fattore di preforma- do spazi di configurazioni sempre più ampi
zione, questo sconosciuto per un’accurata descrizione delle funzioni
d’onda nucleari.
Ciò che ci suggeriscono i risultati speri- Una volta calcolato S è immediato modifi-
mentali presentati nel paragrafo precedente care la (2.2) scrivendo
e più in generale i 20 esperimenti sul decadi-
mento esotico può essere così sintetizzato: (5.2) l 4 SnP
1) L’andamento relativo della probabilità
ed introducendo quindi esplicitamente nel
di decadimento dei nuclei pari-pari con
calcolo della costante di decadimento a tra-
l’energia cinetica del cluster e con le caratte-
mite il fattore spettroscopico tutti quegli ef-
ristiche (raggio, numero atomico) del nucleo
fetti –– per esesempio quelli di cui al prece-
padre è ben riprodotto dalla (2.1), come mo-
dente punto 4 –– che dipendono dalla struttu-
strato dalla curva di Geiger-Nuttal; tuttavia:
ra dei nuclei coinvolti.
2) il valore assoluto della costante di deca-
40 dimento dato dalla (2.2) sovrastima di svaria-
ti ordini di grandezza il risultato sperimenta-
È quindi chiaro che è possibile giustificare
così la presenza di transizioni favorite o sop-
presse come quelle tipiche di nuclei dispari
le (tabella I);
sulla base del concetto di sovrapposizione tra
3) questo effetto aumenta con il numero di
le funzioni d’onda dello stato iniziale e finale
massa del cluster emesso;
contenuto nella (5.1). In particolare, se dopo
4) i decadimenti dei nuclei dispari contra-
il decadimento il protone o il neutrone dispari
stano con quanto presentato nel punto 1, ri-
rimarranno nello stesso stato quantico inizia-
sultando in genere meno probabili dei conti-
le, il grado di sovrapposizione risulterà mas-
gui decadimenti di nuclei pari e mostrando
simizzato e avremo una transizione favorita
effetti peculiari di struttura fine.
(come sono tutte quelle allo stato fondamen-
Per cercare di risolvere queste difficoltà ri- tale dei nuclei pari-pari); se d’altro canto
corriamo ancora alla radioattività a, ricor- questo non succede (come è tipico dei decadi-
dando che già negli anni ‘50-‘60 si era eviden- menti allo stato fondamentale dei nuclei di-
ziata la necessità di migliorare il modello ori- spari), la relativa transizione sarà inibita, in
ginariamente introdotto da Gamow introdu- misura direttamente legata a, e quindi indica-
cendo una quantità, il coefficiente di prefor- tiva del, grado di mismatch tra le funzioni
mazione o fattore spettroscopico ( 14) che te- d’onda stesse.
nesse conto della natura non «elementare» di In effetti il quadro del confronto teoria-
questa particella all’interno del nucleo padre. esperimento per il decadimento a non è così
Fisicamente esso rappresenta la probabili- roseo come appena dipinto. Esiste un annoso
tà che la struttura del canale di decadimento e famoso problema, per esempio, di valore as-
a1nucleo figlio sia presente nel padre, ovve- soluto delle costanti di decadimento che
ro quella frazione di tempo per la quale 4 nu- quando sono calcolate col modello a molti
R. BONETTI e A. GUGLIELMETTI: ESPERIMENTI DI RADIOATTIVITÀ ESOTICA

corpi (eq. (5.1) e (5.2)) risultano in genere più


o meno fortemente sottostimate. In altri ter-
mini, esiste una difficoltà a descrivere micro-
scopicamente la correlazione nucleare neces-
saria ad indurre il clustering a. Solo negli ul-
timi anni, dopo un lento processo di approssi-
mazioni successive, il problema è stato risolto
in pochi casi specifici includendo, nella de-
scrizione di f A e f a , le correlazioni di pairing
in una larga base di configurazioni di modello
a shell ( 15).
Notiamo che il fattore di preformazione
può comunque essere dedotto sperimental-
mente a posteriori, cioè dopo che sia stata
Fig. 17. – Andamento del fattore spettroscopico S in
effettuata una misura, dal semplice rapporto funzione della massa del cluster (eq. (5.3)). I quadra-
l expOl G . Per il decadimento di nuclei pari-pari tini rappresentano i risultati del calcolo microscopico
esso risulta dell’ordine dello 0.1–1%, come nel secondo l’eq. (5.1) ( 5). Il valore di S( a ) è pari a
6.3 b 10 a3.
caso mostrato in tabella I.
Dopo la scoperta della radioattività esotica
è stato naturale da parte di diversi gruppi ti diversi aspetti del quadro sperimentale il-
teorici attivi nel campo del decadimento a lustrato in precedenza. In particolare, è ora
(Bucarest, Catania, Dubna, Mosca, Siegen) chiaro che è soprattutto il piccolo valore della
chiedersi se questi concetti fossero generaliz- probabilità di preformazione a giustificare la
zabili all’emissione di cluster più complessi. «rarità» di questo nuovo decadimento (v. ta-
In particolare, sono estremamente interes- bella I); è il suo andamento con la massa del
santi i risultati di Blendowske, Fliessbach e cluster che sta alla base della graduale dimi-
Walliser dell’Università di Siegen ( 5). Sulla nuzione della costante di decadimento all’au-
base dei calcoli microscopici di S (eq. (5.1)) mentare di A (vedi fig. 12) e quindi permette
eseguiti esplicitamente per alcuni casi di di risolvere i punti 2, 3 citati all’inizio di que-
emissioni di a, 12,14C e 16O da isotopi del radio, sto paragrafo.
questi Autori hanno ricavato una semplice e
trasparente relazione con il numero di massa
a del cluster,
Come risultato di tutto questo, le costanti
di decadimento misurate per i 20 emettitori
esotici sono ben riprodotte dal modello, molto
41
spesso meglio di un fattore 10.
(5.3) S(a) 4 S(a) (a21)O3 Sempre proseguendo con l’analogia con il
decadimento a, è possibile interpretare, al-
dove S(a) è il fattore spettroscopico per il de- meno qualitativamente, il comportamento
cadimento a. Questa relazione, rappresentata evidenziato per i nuclei dispari e la relativa
graficamente in fig. 17, mostra anzitutto la struttura fine. In effetti, per il decadimento
223
natura unitaria dei vari decadimenti con RaK 14C1 209Pb è immediato giustificare il
emissione di un cluster, sia esso leggero (a) o popolamento preferenziale del 1º livello ecci-
pesante (esotico). È immediato poi compren- tato 11O2 1 del nucleo figlio 209Pb sulla base
dere la struttura dell’eq. (5.3): il fattore spet- della struttura di particella singola degli stati
troscopico rappresenta il quadrato del pro- nucleari coinvolti, osservando che la funzione
dotto delle sovrapposizioni tra gli stati di d’onda deformata che descrive il 223Ra contie-
particella singola del cluster e del nucleo pa- ne forti componenti dello stato di neutrone
dre e contiene a 2 1 sovrapposizioni perché i11O2, che rappresenta proprio la configura-
f a dipende da a 2 1 coordinate libere interne zione dominante del 1º eccitato del 209Pb. È
(l’ultima è quella del centro di massa). È logi- naturale quindi che sia massimizzato il fatto-
co quindi che S varii secondo la potenza re spettroscopico per questa transizione, e
(a 2 1)-esima di tali termini, diminuendo ra- che lo stesso accada per la relativa probabili-
pidamente all’aumentare della massa del clu- tà di decadimento.
ster stesso. L’aspetto estremamente interessante di
Con questa descrizione vengono così chiari- questa discussione è che a differenza del de-
IL NUOVO SAGGIATORE

cadimento a, che avviene con un trasferimen- di preformazione qui è unitario: infatti non è
to di massa ridotto, l’esotico mette in relazio- necessario «attendere» che nel nucleo padre
ne stati nucleari in zone di massa sempre sia presente la struttura del canale aperto
molto diverse tra di loro. Quella del nucleo cluster preformato1figlio; qui il cluster
padre è sempre una regione di nuclei più o prende forma come risultato del processo di
meno deformati, la cui funzione d’onda è deformazione geometrica e quindi di penetra-
spesso non ben nota, a differenza di quella zione della barriera (fig. 18).
del figlio, come più volte detto in prossimità Questo modello ha l’evidente vantaggio di
del nucleo sferico 208Pb. Di qui quindi la pos- presentare in forma unificata ben tre modi
sibile, e ancora esplorabile, utilità di questo apparentemente diversi di decadimento di un
decadimento come strumento di indagine nucleo, fornendo in particolare per l’esotico,
spettroscopica. dopo un lavoro di «aggiustaggio» dei parame-
È in conclusione così roseo il quadro inter- tri della barriera, risultati almeno altrettanto
pretativo per questa nuova radioattività? buoni del modello a preformazione nel calcolo
Vi sono, fortunatamente, diversi punti an- delle costanti di decadimento ma trovandosi
cora da chiarire: ad esempio, il quadro che in difficoltà per tutti gli aspetti di struttura
abbiamo tratteggiato, ed in particolare il ruo- già messi in evidenza.
lo degli aspetti di particella singola, è chiara- È d’altronde evidente che questa analogia
mente ultrasemplificato. È evidente che una di comportamento è indicativa di un aspetto
approssimazione migliore sarà considerare più fondamentale del problema, e cioè il fatto
anche l’aspetto collettivo nel trasferimento di che almeno per i nuclei pari-pari è l’attraver-
cluster così complessi. Questo è d’altronde samento della barriera per r D R C il termine
suggerito dagli ancor scarni risultati speri- dominante, quantità trattata in modo molto
mentali sui decadimenti di nuclei dispari, che simile da tutti i modelli.
mostrano fattori di soppressione molto più Se comunque questa similitudine di previ-
piccoli, e quindi un effetto più «smussato», sioni vale nella (limitata!) zona di massa fino-
dei corrispondenti decadimenti a. ra esplorata, ci si aspetta ragionevolmente
Ma l’aspetto più curioso del confronto teo- che non sia più così per masse completamen-
ria-esperimento è che se si considerano ap- te diverse.
procci completamente diversi da quello finora

42 descritto, per esempio quello a fissione della


collaborazione Bucarest-Francoforte (Grei-
ner, Poenaru, Sandulescu e coll.), si continua
a trovare, sempre limitatamente ai nuclei pa-
ri-pari, un accordo più che buono con i dati
sperimentali!
Non vogliamo dilungarci troppo nella de-
scrizione di questo modello per il quale, insie-
me a quello a tunnelling superfluido del
gruppo di Milano, rimandiamo alla letteratu-
ra specializzata ( 16,17).
Ci limitiamo a sottolineare che l’idea qui è
di partire dall’estremità opposta della distri-
buzione di massa dei frammenti (fig. 3), gene-
ralizzando il modello di fissione spontanea a
modi di frammentazione estremamente asim-
metrici come l’esotico o, addirittura, il deca-
dimento a. La costante di decadimento è fat-
torizzata esattamente come nell’eq. (5.2) in
un termine di frequenza di oscillazione e uno
di trasmissione attraverso una barriera di po-
Fig. 18. – Decadimento esotico secondo il modello a
tenziale, con la differenza che quest’ultimo
preformazione (a) e a fissione superasimmetrica (b).
ora è un potenziale di deformazione, come In (a) il raggio del cluster A 1 non cambia. In (b) il
quello fornito dal modello a goccia. Il fattore nucleo padre A 2 si deforma nei due frammenti.
R. BONETTI e A. GUGLIELMETTI: ESPERIMENTI DI RADIOATTIVITÀ ESOTICA

Per esempio, esiste una promettente «isola» le pensare, anche sulla base dell’andamento
di metastabilità prevista a ridosso del bimagico del fattore di preformazione, che man mano
100
Sn, nella quale i decadimenti più appetibili ci si avvicina alla tipica «taglia» dei frammen-
sembrano essere il 114BaK 12C1 102Sn e il ti di fissione, l’emissione di cluster preforma-
118
CeK 16O1 102Sn. Qui le previsioni fornite ti debba cedere il passo all’altro meccanismo.
dai diversi modelli si discostano di diversi or- Sono in corso o già previsti da parte di vari
dini di grandezza, come conseguenza dell’ele- gruppi esperimenti in tal senso, che testimo-
vata simmetria protone-neutrone da una par- niano la vitalità e l’interesse tuttora esistente
te, fatto che dovrebbe portare ad elevati va- per questo campo di ricerca.
lori della probabilità di preformazione del
cluster, e del piccolo valore del parametro di
fissionabilità Z 2OA dall’altra, che porterebbe Bibliografia
a sopprimere la probabilità di decadimento
(1) H.J. R OSE e G.A. J ONES , Nature, 307, 245 (1984).
per fissione spontanea superasimmetrica. (2) Vedi, per es., G.C. H NANNA, in Experimental Nuclear
Sfortunatamente è molto difficile verificare Physics, a cura di E. S EGRÉ , vol III (Wiley, New York),
1959.
queste congetture visto che questi sono nu- (3) R. B ONETTI et al., Nucl. Phys. A, 556, 115 (1993).
clei molto lontano dalla valle della stabilità e (4) G. GAMOW, Z. Phys., 51, 204 (1928).
(5) R. B LENDOWSKE e H. W ALLISER , Phys. Rev. Lett., 61,
che quindi possono essere ottenuti solo in 1930 (1988).
reazioni nucleari e misurati con la tecnica on- (6) D.V. ALEXANDROV et al., JETP Lett., 40, 909 (1984).
(7) Per un sommario v. E. H OURANY, in Nuclear Decay
line discussa in precedenza. Sono a questo Modes, a cura di D.N. P OENARU (DOP Publishing, Bri-
proposito stati condotti con esito altalenante stol), 1996.
(8) S. W ANG et al., Phys. Rev. C, 39, 1647 (1989).
diversi esperimenti dal gruppo di Dubna e (9) R. B ONETTI et al., Phys. Lett. B, 241, 179 (1990).
dalla collaborazione Berkeley-GSI-Milano, (10) R. B ONETTI et al., Phys. Rev. C, 51, 2530 (1995).
(11) G.N. F LEROV, D.S. KLOCHKOV, V.S. S KOBKIN e V.V. T E-
che si sono imbattuti in grossi problemi di RENTEV , Sov. Phys. Dokl., 3, 79 (1958).
fondo e scarsa intensità di produzione degli (12) A. GUGLIELMETTI et al., Phys. Rev. C, 56, R2912 (1997).
(13) E. H OURANY et al., Phys. Rev. C, 52, 267 (1995).
atomi di 114Ba, dell’ordine di 0.1Os nell’ultimo (14) Vedi, per es., H.J. MANG, Ann. Rev. Nucl. Sci., 14, 1
esperimento effettuato al GSI! ( 12). (1964).
(15) A. I NSOLIA et al., Phys. Rev. C, 44, 545 (1991).
Gli stessi argomenti sopra citati potrebbe- (16) D.N. P OENARU e W. GREINER , in Heavy Elements and
ro invece agire in senso inverso sull’emissio- Related New Phenomena, a cura di W. G REINER e R.K.
G UPTA, vol. II (World Scientific Publ., Singapore), 1999.
ne di cluster più pesanti da nuclei molto pe- (17) F. B ARRANCO, G.F. B ERTSCH , R.A. B ROGLIA e E. V IGEZ-
santi, come il Cm e il Cf. È d’altronde natura- ZI , Nucl. Phys. A, 512, 253 (1990).

43
Roberto Bonetti è professore associato di Radioattivi- Alessandra Guglielmetti è titolare di un contratto
tà all’Università di Milano. È attivo da oltre 25 anni nel di ricerca presso l’Università di Milano. Si è occupa-
campo della fisica nucleare sperimentale. È autore di ta di radioattività esotica e protonica ed è responsa-
oltre 100 articoli scientifici sullo studio di meccanismi bile dell’apparato di rivelazione dell’esperimento
di reazioni nucleari, fenomeni di clustering a e radioat- IRIS per la misura di emissioni spontanee di protoni
tività esotica e problemi di datazioni con tecniche nu- da nuclei proton-rich. Attualmente i suoi interessi
cleari. Fa attualmente parte della collaborazione LU- sono nel campo della produzione di nuclei esotici e
NA per lo studio di reazioni nucleari di interesse astro- dell’astrofisica nucleare. È autrice di oltre 40 articoli
fisico presso i Laboratori del Gran Sasso. scientifici.
FISICA E...
MISURE DI CONTAMINAZIONE DEL della concentrazione relativamente alta di K
RADIOCESIO E VALUTAZIONE DEL nell’acqua di mare il fattore di bioconcentra-
SUO DANNO BIOLOGICO zione del 137Cs nel biota di acqua dolce è ordi-
E. Fiorini, E. Previtali ni di grandezza superiore di quello degli or-
Dipartimento di Fisica G. Occhialini, ganismi marini o di estuario.
Università di Milano-Bicocca Il cesio viene inoltre facilmente intrappola-
INFN, Sezione di Milano to nei sedimenti che fungono così sia da depo-
V. Calini, M. Camatini e C. Urani sito temporaneo, che da fonte di elementi ra-
Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del dioattivi per il futuro compatibilmente con il
Territorio, Università di Milano-Bicocca suo tempo di dimezzamento. La maggior par-
te del 137Cs rilasciato nell’ambiente terrestre
rimane confinato nei primi 10 cm di suolo in
quanto strettamente legato ai minerali argil-
1. – Introduzione losi e alla sostanza organica; per questo moti-
vo l’assorbimento da parte delle radici è limi-
A seguito della fuga di 137Cs partita dalla tato e la contaminazione della componente
Spagna all’inizio del giugno 1998 si è ritenuto vegetale è essenzialmente dovuta ad adsorbi-
opportuno compiere una serie di misure siste- mento foliare e a risospensione dovuta all’im-
matiche sulla presenza di questo radionuclide patto delle gocce di pioggia con il suolo. In

44 nell’atmosfera durante e dopo l’incidente, sul-


la contaminazione nel terreno ed in varie ma-
trici alimentari e sui danni biologici ( 1,2) deri-
quanto congenere del potassio il cesio può es-
sere trasferito dal suolo alle piante e, attra-
verso la catena alimentare, ai bovini e quindi
vanti da sorgenti intense di questo nucleo. all’uomo sotto forma sia di latte sia di car-
Come è noto il 137Cs, tipico prodotto di fis- ne ( 4). Risulta quindi di importanza conside-
sione dei reattori nucleari, decade b in 137Ba revole il rapporto tra l’attività g del 137Cs ri-
con un’energia di transizione di 1175.3 keV ( 3) spetto a quella del 40K, che ha un’abbondanza
ed un tempo di dimezzamento di 30.17 anni. isotopica dello 0.0117% e decade con una vita
La percentuale (detta BR per Branching Ra- di 1.28 3 10 9 anni. Questa transizione può av-
tio) dei decadimenti accompagnati dall’emis- venire per decadimento b, con un BR del
sione di un raggio g da 661.65 keV è del 89.28% ed energia di transizione di 1.33 MeV,
85.2%. o per cattura elettronica con un BR dello
La distribuzione relativa iniziale del 137Cs, 10.72% ed un’energia di transizione di
in seguito alle ricadute per test nucleari o per 1504.9 keV. Questo secondo processo è ac-
incidenti, tra ecosistema acquatico e terre- compagnato dall’emissione di un raggio g da
stre dipende essenzialmente dall’origine del 1460.8 keV ( 3).
radioisotopo; la deposizione sugli oceani in Le misure di contaminazione radioattiva
seguito alla ricaduta atmosferica è circa dop- sono state condotte con la tecnica della spet-
pia rispetto a quella terrestre. Nell’ambiente troscopia g presso il Laboratorio di Basse
acquatico il trasferimento di Cesio dall’acqua Attività dell’INFN e dell’Università di Mila-
alla componente biotica dipende essenzial- no-Bicocca installato presso il Dipartimento
mente dalla competizione con gli altri cationi di Scienze dell’Ambiente e del Territorio.
monovalenti presenti nel mezzo, in particola- I danni biologici su linea cellulare C3H (fi-
re dalla concentrazione del potassio. A causa broblasti embrionali di topo), esposta ad in-
E. FIORINI ET AL.: MISURE DI CONTAMINAZIONE DEL RADIOCESIO ECC.

tense radiazioni di 137Cs presso l’Istituto per fronto la riga a 609.4 keV dovuta allo stesso
lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, so- nuclide (BR 45%). I tassi dovuti al 137Cs sono
no stati valutati utilizzando il test citogeneti- di circa 20 conteggi l’ora e non calano con il
co Comet Assay che permette di determinare tempo, corrispondono a quelli misurati con
i danni al DNA indotti sia da agenti chimici gli stessi rivelatori in vari periodi del 1997 e
sia da radiazioni ionizzanti. 1998 e sono evidentemente da attribuirsi a
contaminazioni residue antecedenti dovute
prevalentemente all’incidente di Cherno-
2. – Misure della presenza del 137Cs nel- byl ( 5).
l’ambiente e nel particolato atmosferico La presenza di 137Cs nel particolato atmo-
sferico a seguito della fuga di questo radionu-
Le misure di spettroscopia g sono state clide dalla Spagna è stata rivelata con misure
condotte con due rivelatori al germanio con g su un filtro del sistema di areazione del Di-
un’efficienza intrinseca del 30% circa. La ra- partimento di Scienze dell’Ambiente e del
dioattività ambientale viene monitorata in Territorio che era stato montato alla fine di
continuazione: quella del Cs è sempre presen- Maggio e che è stato rimosso il 15 giugno
te con un tasso costante. Anche in occasione 1998. La misura, condotta per 52 ore ha mo-
dell’incidente spagnolo essa non è variata strato (fig. 2) una chiara indicazione della
sensibilmente, mentre la presenza del 137Cs è presenza di 137Cs che domina anche rispetto
stata rilevata nettamente nel particolato at- alla presenza del picco a 609.4 keV dovuto al
214
mosferico. L’esiguità della presenza del Cs Bi, mentre il corrispondente picco a
nella radioattività ambientale appare chiara- 665.5 keV dovuto allo stesso nuclide non è
mente nello spettro in fig. 1: la riga del 137Cs evidentemente osservabile. Si osservi anche
a 661.65 keV è nettamente separata da quella la debole presenza di 110mAg (picco a
a 665.6 keV dovuta alla radioattività naturale 657.4 keV) e del 134Cs (picco a 604.7 keV), la
del 214Bi (BR di appena 1.6%). Si noti per con- cui presenza verrà discussa in seguito. Una

45

137 214
Fig. 1. – La riga a 661.65 keV dovuta al Cs e le righe a 665.6 e 609.4 keV dovute al Bi.
IL NUOVO SAGGIATORE

137
Fig. 2. – Misura del particolato atmosferico dominata dalla presenza del Cs.

misura «di zero» condotta su un filtro pulito Per ricavare l’effettiva contaminazione di
137
non ha mostrato alcuna contaminazione dovu- Cs e di altri isotopi radioattivi in questi
ta a questi radionuclidi. campioni, come pure nei campioni che verran-

46 Dal 15 giugno si svolgono misure sistemati-


che su filtri prelevati ogni mese circa: i risul-
tati sono mostrati nella Tabella I. Si osservi
no descritti nei paragrafi seguenti, si è deter-
minata l’efficienza g dei due rivelatori utiliz-
zando il metodo di Monte Carlo ( 6). Gli errori
come il tasso dei conteggi dovuti al 137Cs si sono compresi nell’indeterminazione delle
riduca dopo l’incidente rimanendo sostanzial- contaminazioni riportate nella tabella I. Te-
mente costante: è quindi da attribuirsi alla nendo conto dell’efficienza del nostro rivela-
contaminazione residua conseguente all’inci- tore e del volume di aria filtrata si ricava nel-
dente di Chernobyl o a contaminazioni prece- la prima metà di giugno una concentrazione
denti ( 5). media di 137Cs di una trentina mBq m 23 che si
riduce a valori pari o inferiori ad un mBq m 23
nelle misure successive.
Tabella I

Inizio Metri cubi Conteggi Contaminazione


della misura di aria per ora (mBq/m 3) 3. – Contaminazione del terreno
15-5-98 4.5 3 10 5 504 6 5 30 6 4
15-6-98 2.5 3 10 5 961 1.0 6 0.2
Il 137Cs rilasciato nell’ambiente rimane con-
4-7-98 2.2 3 10 5 11 6 1 1.3 6 0.2 finato nel suolo ( 7), prevalentemente negli
20-7-98 2.2 3 10 5 13 6 1.5 1.6 6 0.3 strati superficiali dello stesso; i colloidi pre-
3-8-98 6.5 3 10 5 13.4 6 1.5 0.6 6 0.1 senti nel suolo quali argille e sostanza organi-
27-10-98 7.5 3 10 5 15 6 2 0.5 6 0.1
16-12-98 7.5 3 10 5 24 6 2.5 0.9 6 0.2
ca, infatti, a causa della loro carica negativa,
5-2-99 6.0 3 10 5 24 6 2.5 1.1 6 0.2 legano fortemente il Cs impedendone la mi-
17-3-99 6.0 3 10 5 11.4 6 1.5 0.5 6 0.1 grazione lungo il profilo verticale.
28-4-99 4.0 3 10 5 7 6 1.5 0.5 6 0.1 Si riportano nelle prime due righe della ta-
26-5-99 1.1 3 10 6
bella II i valori delle contaminazioni da 137Cs
E. FIORINI ET AL.: MISURE DI CONTAMINAZIONE DEL RADIOCESIO ECC.

Tabella II
137 134
Campione Profondità pH Granulometria Sostanze Cs Cs Cs/K
(cm) (g/kg) Organiche (mBq/kg) (mBq/kg) 310 26

Sabbia Limo Argilla

Terreno 0-5 –– 31 6 4
(marzo 1994)

Terreno 0-5 –– 74 6 5
(giugno 1994)

Terr. di bosco 0-10 4.05 559 374 67 115 165 6 6 1.6 6 0.2 43 6 2

Terr. di bosco 10-20 4.08 457 451 92 43 33 6 2 0.06 6 0.01 7.1 6 0.7

Terr. di bosco 20-30 4.16 467 417 116 31 27 6 2 E 0.01 4.5 6 0.4

Terr. di prato 0-5 5.66 606 342 52 51 197 6 4 1.9 6 0.3 43 6 1

Terr. di prato 5-10 5.83 515 419 66 47 152 6 5 1.2 6 0.2 34 6 1

Terr. di prato 10-20 5.66 523 408 69 34 56 6 2 E 0.01 12 6 1

Terr. di prato 20-30 5.97 458 429 113 20 12 6 1 E 0.01 2.3 6 0.3

Terr. seminato 0-10 5.78 398 473 129 23 90 6 4 0.9 6 0.2 14 6 1

Terr. seminato 10-20 5.83 403 474 123 25 65 6 2 0.6 6 0.1 15 6 1

Terr. seminato 20-30 5.63 394 474 132 23 57 6 2 0.6 6 0.1 13 6 1

Terr. organico 261 6 10

rilevati in due campioni di terreno prelevati ghe successive si riportano le contaminazioni


nella stessa zona presso il Parco Agricolo di in varie tipologie di terreno prelevato qual-
Cassano Magnago (Varese) prima e immedia- che mese dopo tale incidente.
tamente dopo l’incidente spagnolo. Nelle ri- Le prime due righe della tabella mostrano
un possibile aumento della contaminazione
superficiale da 137Cs su campioni prelevati
nello stesso punto: essa potrebbe essere do-
47
vuta all’effetto del cesio proveniente dalla
Spagna. La tabella II e la fig. 3 mostrano
l’andamento della contaminazione da tale ra-
dionuclide negli altri campioni: essa è funzio-
ne della profondità nel caso del terreno di bo-
sco e prato, mentre il suo decremento è molto
limitato nel terreno seminato dove la stratifi-
cazione tipica dei terreni naturali viene an-
nullata dalle pratiche di lavorazione. Nell’ul-
tima colonna è riportata la percentuale del-
l’elemento cesio rispetto al potassio ricavata
dall’attività relativa del 137Cs e del 40K, tenen-
do naturalmente conto della diversa efficien-
za di rivelazione e della differente abbondan-
za isotopica. In tutti i campioni da noi esami-
nati la distribuzione del potassio risulta so-
stanzialmente indipendente dalla profondità.
Di particolare interesse risulta essere la
misura sulla contaminazione dell’isotopo 134Cs,
Fig. 3. – Decremento della contaminazione di 137
Cs nel che decade con un tempo di dimezzamento di
terreno. 2.065 anni, con conseguente emissione di fo-
IL NUOVO SAGGIATORE

maggiore stratificazione dei campioni. Anche


nel caso del 134Cs non si osserva un rilevante
decremento dell’attività con la profondità nei
terreni coltivati, ad ulteriore conferma del-
l’effetto delle pratiche di lavorazione dei ter-
reni stessi.
La contaminazione da cesio in varie specie
vegetali e in alimenti ed il rapporto dell’atti-
vità corrispondente rispetto a quella del po-
Fig. 4. – Cometa osservata nella misura di controllo tassio è mostrata in tabella III. Al fine di va-
positivo. lutare l’assorbimento radicale del 137Cs ( 8) è
stato utilizzato un parametro quale il fattore
di concentrazione CR (Concentration Ratio)
toni da 604.7 e 795.9 keV, con rapporti di de- riportato nell’ultima colonna di tabella III,
cadimento pari rispettivamente al 97.8 e tale indice è definito come il rapporto tra la
85.4%. La sensibilità della misura effettuata concentrazione del cesio nella pianta e quella
permette di rilevare anche questa contamina- nel suolo sottostante considerato alla profon-
zione (fig. 4), che è debolissima dato il tempo dità caratterizzata dalla maggiore presenza
di dimezzamento relativamente breve rispet- di radici ( 9).
to al tempo trascorso dall’incidente di Cher- Si osservi il diverso assorbimento del cesio
nobyl. Va notato che mentre la presenza del riscontrato nei vari campioni. Il fattore di
134
Cs è da attribuirsi solo a questo incidente, concentrazione assume sempre valori forte-
quella del 137Cs è dovuta anche alle esplosioni mente inferiori all’unità: ciò indica che non
nucleari precedenti. Di conseguenza solo la esiste una tendenza alla concentrazione nel
distribuzione in profondità del 134Cs può per- passaggio dal suolo alla componente vegetale.
mettere di valutare la migrazione del cesio. Un comportamento del genere conferma lo
Nel caso dei terreni «naturali» (bosco e pra- stretto legame tra il cesio e le sostanze colloi-
to) la distribuzione del 134Cs da noi misurata dali del suolo che si riflette, come conseguen-
indica che il tempo di migrazione del cesio nel za, in un assorbimento radicale limitato. Si
terreno è ben maggiore della vita di questo osservi inoltre come il cesio tenda ad accumu-

48 suo isotopo. D’altra parte, per quanto limita-


ta dalla bassa statistica, la nostra analisi
sembra indicare che l’attività del 137Cs decre-
larsi nelle parti verdi delle piante.

sce con la profondità più lentamente di quan- 4. – Misura in vitro dei danni cellulari in-
to avvenga per il 134Cs: essa è quindi dovuta dotti 137Cs tramite il Comet Assay
in parte anche alle esplosioni nucleari prece-
denti. Questo aspetto sarà analizzato con dati Tra le molecole presenti all’interno di una
statistici più consistenti e derivati da una cellula che possono subire l’azione delle ra-

Tabella III. Fattore di concentrazione (CR) per vari campioni biologici determinato, a seconda dei casi, in rapporto
al: terreno del bosco (20–30 cm) (a); prato (5-10 cm) (b); seminato (10-20 cm) (c); e seminato (0-10 cm) (d).
137 137
Campione Cs Cs/K CR
(mBq/kg) 310 210

Castagne (98) 2.8 6 0.3 3.7 6 0.4 0.10 6 0.01 (a)


Sfalcio agosto 98 6 6 0.5 2.5 6 0.3 0.039 6 0.004 (b)
Sfalcio settembre 98 16 6 1 18 6 2 0.10 6 0.01 (b)
Mais granella 0.16 6 0.02 0.5 6 0.1 0.0024 6 0.0006 (c)
Mais stocco 2.7 6 0.3 17 6 0.5 0.042 6 0.004 (c)
Cicoria 0.36 6 0.04 1.5 6 0.2 0.004 6 0.001 (d)
Patate settembre 1997 0.54 6 0.06 0.5 6 0.1 0.006 6 0.001 (d)
Cipolle 0.12 6 0.01 0.5 6 0.1 0.0013 6 0.0004 (d)
Kiwi 0.25 6 0.02 0.6 6 0.1 0.004 6 0.0001 (c)
Vino vendemmia 97 0.07 6 0.01
Vino vendemmia 98 0.09 6 0.02
Salsa di pomodoro 0.07 6 0.01
E. FIORINI ET AL.: MISURE DI CONTAMINAZIONE DEL RADIOCESIO ECC.

diazioni ionizzanti le più importanti sono gli di una cometa con una testa intensamente
acidi nucleici ed in particolare il DNA che fluorescente e una coda la cui lunghezza e in-
viene quindi considerato il bersaglio principa- tensità sono indice della quantità di DNA
le delle radiazioni. Lo spettro di lesioni indot- danneggiato all’interno della cellula.
te dalle radiazioni a carico del DNA include In fig. 5 è rappresentato un esempio di co-
rotture a singolo e doppio filamento, legami meta ottenuta durante la sperimentazione
che creano ponti intermolecolari che bloccano sottoponendo le cellule appartenenti ad una
la replicazione e danni alle basi azotate. Il linea di fibroblasti di topo (C3H) ad un trat-
danno subito dal DNA può essere riparabile o tamento con perossido di idrogeno 50 mM per
meno; nel caso non possa essere riparato, co- 30 minuti. Il perossido di idrogeno è stato
me ad esempio nel caso di rotture a doppio utilizzato come controllo positivo.
filamento, porta alla morte cellulare ed è Condizioni di elettroforesi differenti per-
quindi definito letale ( 1). L’end point di gran mettono l’analisi delle rotture a singolo o
lunga più significativo per la quantificazione doppio filamento: un trattamento alcalino fa-
del danno al DNA è la determinazione delle cilita lo srotolamento e la denaturazione delle
rotture a singola elica. molecole di DNA permettendo un sensibile
Nel 1984 Ostling e Johanson ( 10) descrisse- rilevamento delle rotture a singolo filamento,
ro una metodologia di analisi del DNA che condizioni neutre invece non inducono dena-
permette la visualizzazione del danno a carico turazione e permettono quindi la determina-
delle singole cellule. Un adeguato numero di zione delle rotture a doppio filamento ( 2). La
cellule viene intrappolato tra due strati di gel quantità di DNA in un punto specifico è pro-
di agarosio, le cellule vengono successiva- porzionale all’intensità della flourescenza nel
mente lisate e quindi sottoposte ad un campo punto. Il miglior metodo per quantificare la
elettrico. Al termine della corsa elettroforeti- quantità del danno al DNA ( 10-14) utilizzando
ca vengono colorate con un intercalante al un’analisi digitale dell’immagine della cometa
DNA fluorescente e osservate al microscopio è quella di combinare la lunghezza della coda
a fluorescenza. con la distribuzione del DNA nella coda stes-
Il campo fa migrare il DNA carico negati- sa, tramite queste due grandezze viene defi-
vamente lontano dal nucleo verso l’anodo e i nito il «momento della coda» che viene calco-
frammenti più piccoli migrano più lontano lato come un vero momento fisico rispetto al-
mostrando, all’osservazione al microscopio a
fluorescenza, un’immagine che ricorda quella
la testa della cometa. Gli integrali delle in-
tensità su ogni colonna di pixel in cui viene 49

Fig. 5. – Comete dopo l’irraggiamento: a) 1 gray; b) 5 gray; c) 10 gray.


IL NUOVO SAGGIATORE

suddivisa l’immagine sono pesati moltiplican- Tabella IV


doli per la distanza in pixel dal centro della Tempo di Lunghezza DNA Momento
colonna al centro della testa della cometa. trattamento della coda nella coda della coda
Questi «momenti» individuali sono poi som- (min) (mm) (%)
mati lungo l’intera lunghezza della coda e 15 71 6 30 64 6 22 80 6 65
normalizzati sull’intensità totale della cometa 30 147 6 48 68 6 11 140 6 59
ottenendo così il momento della coda.
Se l’intensità della fluorescenza in un punto
rappresenta la massa del DNA, il momento Per questi esperimenti è stata utilizzata la
della coda rappresenta la distanza dal centro linea cellulare C3H10T1/2 ( 15), fibroblasti em-
della testa al centro di massa della coda mol- brionali di topo, isolata originariamente pres-
tiplicato per la frazione di DNA nella coda. so il Laboratorio dell’Università di Heidel-
In questo modo il momento descrive attra- berg e gentilmente fornita dalla Prof.ssa Tal-
verso un solo parametro sia la quantità di lone Lombardi del Dipartimento di Fisica
DNA che migra nella coda sia la distanza a dell’Università di Milano.
cui migra. La preparazione dei campioni e dei vetrini,
Le fotografie delle comete vengono acquisi- la lisi delle cellule e le operazioni di neutraliz-
te tramite scanner ad una risoluzione di 360 zazione, elettroforesi e colorazione, nonché le
dpi e, sull’immagine così ottenuta, viene co- procedure di osservazione sono riportati al-
struita una griglia di 20 3 20 pixel sulla base trove ( 16).
della quale sono applicate le formule seguenti Per un confronto con i risultati di danno
che permettono di ricavare i parametri utiliz- cellulare indotti dall’irraggiamento con 137Cs
zati per l’analisi: lunghezza della coda, per- si sono svolte misure di controllo positivo
centuale di DNA nella coda e momento della trattando le cellule con perossido di Idrogeno
coda. 50 mM per 15 e 30 minuti. I risultati sono ri-
portati in tabella IV.
C(x, y) 4 intensità della singola unità della Le cellule sono state esposte al 137Cs pres-
griglia. Il valore viene espresso in scala di so l’Istituto per lo Studio e la Cura dei Tumo-
grigi 0–255. ri di Milano utilizzando l’irradiatore per pro-
dotti sanguigni IBL 437 C prodotto da CEA

50 Profilo della cometa:



P C(x) 4 C(x, y) dy 2 B , B 4 background.
ORIS (Francia) ( 17), dotato di tre sorgenti da
63 TBq ciascuna in grado di produrre
un’esposizione al centro della camera di
Profilo della testa: PH(x) . 1200 6 120 R/min. I risultati ottenuti con ir-
raggiamenti corrispondenti a dosi di 1, 5,
Profilo della coda: PT(x) 4 PC(x) 2 PH(x) . 10 Gy sono riportati in tabella V. Alcune co-
DNA totale, Intensità totale della cometa: mete corrispondenti al controllo e alle tre do-
si testate sono mostrate in fig. 6.
 
4 PC(x) dx 4 x C(x, y) dy dx . È stata successivamente valutata la capaci-
Percentuale di DNA nella coda: tà di recupero alle varie dosi a 2 ore dal trat-
tamento. Durante il tempo di recovering le
 
4 PT(x) dxO PC(x) dx .
cellule sono state mantenute in incubatore a
Momento della coda: 37 7C e atmosfera al 5% di CO 2. Il recupero
conseguente a tale procedimento è mostrato
 
4 (x 2 c) n PT(x) dxO PC(x) dx .
in tabella VI e in fig. 7.

Tabella V

Dose % di comete Lunghezza DNA nella coda Momento


(Gy) sul totale (mm) (%)

0 8 37 7 8
1 55 6 3 67 6 8 44 6 6 74 6 15
5 54 6 6 91 6 18 57 6 10 111 6 28
10 98 6 2 156 6 19 78 6 13 209 6 68
E. FIORINI ET AL.: MISURE DI CONTAMINAZIONE DEL RADIOCESIO ECC.

Fig. 6. – Comete dopo l’irraggiamento e ricupero: a) 1 gray; b) 5 gray; c) 10 gray.

Tabella VI

Dose % di comete Lunghezza DNA nella co-


51
(Gy) sul totale (mm) da Momento
(%)

1 40 6 4 58 6 37 38 6 10 60 6 22
5 33 6 2 57 6 13 43 6 13 73 6 26
10 80 6 7 74 6 16 53 6 16 78 6 30
momento della coda

della presenza di tale nuclide sia nel partico-


200
trattamento lato atmosferico che in strati superficiali del
150
ricupero terreno. Tale aumento è inferiore di almeno
100
quattro ordini di grandezza rispetto ad una
50 possibile rilevanza sanitaria ed è scomparso
0 già dal mese successivo all’incidente. Misure
1 Gy 5 Gy 10 Gy
dose successive sulla presenza del radiocesio, do-
vuto prevalentemente all’incidente nucleare
Fig. 7. – Momento delle comete dopo l’irraggiamento
di Chernobyl, in vari tipi di terreno hanno
ed il ricupero.
confermato una forte diminuzione con la pro-
fondità in terreni naturali (bosco e prato),
5. – Conclusioni mentre tale decremento risulta, come atteso,
molto limitato nel terreno seminato.
Le misure di spettroscopia g, svolte imme- La determinazione della contaminazione da
diatamente dopo la fuga di 137Cs dalla Spagna radiocesio in vari tipi di piante ed alimenti,
nel Giugno 1998, hanno mostrato l’aumento anche in rapporto alla radioattività del 40K,
IL NUOVO SAGGIATORE

ha permesso di escludere un forte passaggio Bibliografia


di 137Cs dal terreno alla componente vegetale
(1) C. M ARTINENGHI , Radiobiologia, basi fisiche e biologi-
ed ha evidenziato un conseguente assorbi- che della radioterapia e della radioprotezione. Secon-
mento radicale alquanto limitato. Nella se- da Edizione (Ed. Libreria Cortina, Milano) 1984.
(2) A.D. DA C RUZ and B.W. G LICKMAN, Envir. and Molecu-
conda parte di questo lavoro è stato valutato lar Mutagenesis, 30, 107 (1997).
il danno cellulare indotto da dosi di 137Cs da 1 (3) R.B. FIRESTONE, C.M. BAGLIN and S.Y. FRANK CHU, Ta-
bles of Isotopes (Eight Edition), 1998 CD-ROM update.
a 10 Gy utilizzando la linea cellulare (4) Si veda ad esempio: G. E ISENBUD , Environmental Ra-
C3H10T1/2 ed applicando il test citogenetico dioactivity (Academic Press Inc., San Diego, New
York, Berkeley, Boston, London, Sydney, Tokio, To-
Comet Assay. I parametri di danneggiamen- ronto) 1987.
to, ed in particolare il momento della coda, (5) Si veda ad esempio: F. C ASALI, G. MALTONI GIACOMELLI e
V. PRODI, Nuovo Saggiatore, 2, no. 4, 40 (1986); E. B EL-
hanno mostrato una buona dipendenza linea- LOTTI et al., Nuovo Saggiatore, 2, no. 4, 85 (1986); S. GA-
re dalla dose (R 2 4 0.94). Il danno evidenzia- LASSINI et al., Nuovo Saggiatore, 2, no. 4, 71 (1986); C.
LELLI, Nuovo Saggiatore, 2, no. 4, 58 (1986); G. GIALA-
to inoltre risulta essere non letale e in buona MELLA et al., Nuovo Saggiatore, 2, no. 4, 44 (1986).
parte recuperabile già dopo 2 ore dal tratta- (6) C. C OZZINI , Misure di radioattività debolissime, Tesi
di laurea, Università degli Studi di Milano (1999).
mento: la diminuzione percentuale del mo- (7) Si veda ad esempio: D. B ARISIC , A. V ERTACKNIC and S.
mento della coda, che evidenzia la percentua- L ULIC , J. Envir. Radioact., 46, 361 (1999), e bibliogra-
fia ivi contenuta.
le di recupero, risulta essere il 62% per la do- (8) Si veda ad esempio: V. S CARLOU, C. N OBELI , J. A NOUS-
se più elevata. SIS , C. H AIDOUTI and E. P APANICOLAU , Envir. Radio-
act., 45, 139 (1999), e bibliografia ivi contenuta.
(9) J.F. S EEL , F.W. W HICKER and D.C. A DRIANO, Health
Phys., 68, 793-798 (1995).
(10) O. OSTLING and K.J. J OHANSON, Microelectrophoretic
Ringraziamenti study of radiation induced DNA damages in indivi-
dual mammalian cells, in Biochem. Biophys. Res.
Commun., 123 (1984).
Desideriamo esprimere la nostra gratitudi- (11) B.E. NELMS, Measuring apoptosis in individual cells with
ne all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare the Comet Assay, in Promega News No., 64, 13 (1997).
(12) P.L. OLIVE , J.P. B ANAYH and R. D URAND , Heterogenei-
ed in particolare al prof. E. Iarocci per il sup- ty in radiation-induced DNA damage and repair in
porto nel potenziamento del Laboratorio di tumor and normel cells measured using the «Comet»
Assay, in Rad. Research, 122, 86 (1990).
Radioattività operante presso l’Università di (13) W. B OCKER , T. B AUCH , W.U. M ULLER and C. S TREF-
Milano-Bicocca, all’Istituto Nazionale per lo FER , Technical Report. Image analysis of comet assay
measurements, in Int. J. Radiat. Biol., 72, 449 (1997).
Studio e la Cura dei Tumori, ed in particolare (14) Y. MIYAMAE et al., Detection of DNA lesions induced
al dr. R. Marchesini, per il valido aiuto datoci by chemical mutagens using the single-cell gel electro-
phoresis comet assay. 2. Relationship between DNA

52 nell’irraggiamento delle cellule ed al dr. M.


Castelnuovo direttore del Parco Agricolo di
Cassano Magnago che ha fornito tutti i cam-
migration and alkaline condition, in Mutation Re-
search, 393, 107 (1997).
(15) J. R EZNIKOFF , F. B ERTRAM, D.W. B RANKOW , C. H EI-
DELBERG, Quantitative and qualitative studies of che-
pioni del terreno e del materiale organico da mical transformation of cloned C3H mouse embryo
cells sensitive to postconfluene inibition of cell divi-
noi esaminato. Un particolare ringraziamento sion, in Cancer Research, 33, 3239 (1973)
va a C. Callegaro per il valido contributo for- (16) V. CALINI, Contaminazione da 137Cs misure con spettro-
scopia g e valutazione di danno biologico, Tesi di Lau-
nitoci nell’espletamento delle misure di spet- rea, Università degli Studi di Milano-Bicocca (1999).
troscopia gamma ed a P. Melchioretto per il (17) Irradiateur de produits sanguins IBL 437 C Applica-
tions et Descriptif Technique (Commissariat a l’ener-
supporto tecnico nell’allestimento del Comet gie atomique-Office des Rayonnements Ionisants-Labo-
Assay. ratorie des Sources et Irradiateurs) 1984.
RECENSIONI
astratta delle arti, la musica? A signi- Il libro è organizzato in tre parti.
A. Frova ficare che forse la fisica è, con la ma- Nella prima parte si pongono le basi
tematica (sua nobile sposa) la piu’ no- dell’acustica musicale: l’origine, la na-
bile delle scienze, musica, fisica e ma- tura e le caratteristiche dei suoni, le
Fisica nella musica tematica sono emerse insieme come loro combinazioni, la loro percezione
discipline rigorose, indissolubilmente fisiologica e la fisica dell’emissione
legate dall’opera di Pitagora: «Musi- vocale, le relazioni tra i caratteri fisi-
Zanichelli Editore, Bolo- ca est exercitium arithmeticae occul- ci, musicali e fisiologici del suono. Di
gna, 1999; pp. XI1563; tum nescientis se numerare animi» particolare interesse i capitoli su
L. 98000 (Leibniz, 1712). Non c’è aspetto della «Consonanza, dissonanza e armonia
musica che non sia stato scavato in tonale» e quello sulle scale musicali e
profondità, fin dai tempi più remoti e temperamenti, ove si discutono, con
sempre più nei tempi recenti, dai fisi- chiarezza e rigore esemplari, i fonda-
I fisici sono notoriamente dei ficca- ci e che da queste indagini non abbia menti psicoacustici della consonanza,
naso. Non c’è area dello scibile uma- tratto profitto. Il fenomeno sonoro, i le scale diatoniche di Pitagora e di
no, sia essa scientifica o umanistica, principi fisici e i materiali degli stru- giusta intonazione (naturale) e il pro-
che sia rimasta immune dall’interesse menti musicali, la fisiologia e psicolo- blema del temperamento con le sue
dei fisici e che non sia diventata og- gia dell’udito, la meccanica e fisiolo- diverse soluzioni.
getto della loro curiosità. Spesso que- gia della voce, l’acustica degli ambien- La seconda parte del libro è dedi-
sta curiosità ha addirittura aperto ti, la registrazione e riproduzione dei cata alla fisica degli strumenti musi-
nuove aree di ricerca interdisciplina- suoni, la loro sintesi ed elaborazione cali e all’acustica ambientale. Gli stru-
re. È persino scontato citare discipli- analogica e digitale costituiscono un menti musicali sono suddivisi in fami-
ne come la medicina, la fisiologia, la vasto territorio multidisciplinare al glie definite dai principi fisici su cui si
biologia, la psicologia sperimentale, quale la fisica ha dato e continua a da- basano: strumenti a corde, a tastiera,
oppure gli sport, il giuoco degli scac- re un contributo fondamentale di co- a fiato di legno e di ottone, l’organo e
chi e tanti altri fatti correnti indagati noscenza e pratica. Di questa cono- le percussioni. Suggestivi i capitoli
in un altro aureo libro del nostro au-
tore «Perché accade ciò che accade»
(Rizzoli 1995). Di recente abbiamo
scenza e pratica i musicisti, siano essi
compositori, esecutori o ascoltatori,
così come i costruttori di strumenti e
dedicati all’acustica delle sale da con-
certo e dei teatri d’opera, con alcuni
interessanti storie dal vivo, e al Silen-
53
scoperto l’econofisica e i fisici che sale da concerto e i tecnici audio, han- zio, un valore di cui si sente sempre
vanno nelle banche e a Wall Street a no sempre fatto largo uso e probabil- più acuta la mancanza nonostante gli
fare modelli economici e finanziari e, mente non ne possono più fare a me- ottimi isolamenti degli spazi musicali
a quanto pare, anche molti quattrini. no, vista la pervasiva presenza della dal mondo esterno. Qui Frova cita
Nelle più elevate sfere umanistiche, scienza e della tecnologia in tutti gli John Cage: «Per studiare il rumore
alle quali Benedetto Croce ammette- aspetti della musica. bisogna andare alla scuola di percus-
va le cosiddette persone colte e non sione. Lì si scopre cos’è il silenzio: un
gli elettricisti, come egli definiva gli A questa viva esigenza il nuovo, ec- mezzo per mutare il pensiero. Lì si
scienziati, ora troviamo fisici statistici cellente libro di Andrea Frova offre scoprono nuove forme di tempo, mai
a braccetto con gli ermeneuti nel- una risposta ampia ed esauriente. Ri- praticate».
l’analisi dei testi, nucleari e solidisti cordo, da alcune nostre chiaccherate La terza parte riguarda il moderno
con gli archeologi a datare e restaura- di quasi trent’anni fa, la grande pas- ruolo dell’elettronica e dei computer
re reperti, materialisti impegnati nel- sione di Andrea Frova per la musica nella musica: dalla registrazione e ri-
la lettura di antichi testi carbonizzati. in generale (passione che ci accomu- produzione del suono alla sintesi ed
Vi è anche qualche bello spirito che, na) congiunta a una vasta competenza elaborazione sia analogica che digita-
con qualche licenza riguardo alle se- della sua fenomenologia fisica. In le della musica.
vere regole del nostro mestiere, ga- questo libro vedo dunque una summa
reggia con i teologi enunciando prin- di ricerche e di sintesi su tutto quanto Il libro è stato concepito per essere
cipi antropici o addirittura dimostran- dovrebbero sapere i fisici, appassio- fruibile da lettori di diversa formazio-
do il Padre Eterno a suon di equazio- nati di musica o studiosi di acustica ne, sia essa scientifica o musicale. La
ni. che siano, e i musicisti che vogliano trattazione si svolge su tre livelli. Il
approfondire la teoria musicale in tut- testo ordinario è di regola accessibile
Molti artisti contemporanei si val- ti i suoi aspetti o/e servirsi degli at- al lettore con una cultura di scuola
gono di frattali, di laser e altre tecni- tuali mezzi elettronici. Per questi ulti- media superiore. I dettagli meno ele-
che e fenomeni fisici per generare mi vale l’esemplare citazione di Pierre mentari sono inseriti nel testo in cor-
strutture inusitate che colpiscono il Boulez: «La tecnologia non è l’unica po ridotto e possono essere omessi
nostro senso estetico, quando non ne evoluzione possibile per la musica, ma senza perdere la comprensione delle
inducano uno nuovo. E la più nobile e non la si può evitare». linee essenziali. Infine le parti ove si
IL NUOVO SAGGIATORE

usano strumenti matematici non ele- cina del Lavoro e Radioprotezione del il testo può essere anche utile per il
mentari, accessibili a studenti del pri- Centro di Frascati dell’ENEA ed ha datore di lavoro, il capo laboratorio, il
mo biennio universitario di scienze o trasferito in questa opera tutta responsabile del servizio di prevenzio-
ingegneria, sono relegate nelle note. l’esperienza sia scientifica, sia orga- ne e protezione, il rappresentante per
Ogni capitolo è poi corredato di ampia nizzativa, acquisita in tanti anni di at- la sicurezza e per chiunque collabori
bibliografia per gli eventuali appro- tività operativa sul «campo». nell’esecuzione della sorveglianza sa-
fondimenti. Nella sua interezza il li- Questo manuale è disponibile sia nitaria in azienda.
bro mi sembra particolarmente ap- come testo in forma cartacea, a sche- È pertanto, al momento, l’unico te-
propriato come testo per un comple- de mobili per circa 500 pagine di testo sto che affronti la medicina del lavoro
mentare della laurea in fisica o inge- e 300 di appendice destinata alla legi- non sotto un aspetto accademico, e
gneria acustica, mentre nei suoi primi slazione in merito, sia come CD ROM quindi rivolto prevalentemente allo
due livelli può essere adatto a un cor- in cui è compreso anche un potente studente, ma in una veste di ausilio
so monografico di conservatorio o a software per la gestione delle schede operativo destinato anche al medico
corsi di specializzazione di liuteria, di destinazione lavorativa e delle car- competente o al medico autorizzato
etc. telle cliniche. Entrambe le edizioni già esperto nella materia.
vengono aggiornate in abbonamento L’opera è sostanzialmente divisa in
Al di là di queste apparenti desti- con cadenza quadrimestrale. diverse parti consequenziali di cui la
nazioni, la scrittura del libro si man- Tutta la recente evoluzione norma- prima, che è forse la più innovativa, è
tiene sempre fluida e piacevole, nello tiva in tema di medicina del lavoro, dedicata ad un’analisi approfondita
stile cui l’autore ci ha abituato nei con particolare riguardo ai D.Lgs. degli obblighi inerenti la sorveglianza
suoi precedenti libri di intento divul- 277/1991, D.Lgs. 626/1994 e D.Lgs. sanitaria nelle unità produttive e si
gativo. Per questa ragione i fisici ap- 230/1995, ha reso estremamente criti- propongono alcune soluzioni operati-
passionati di musica, magari esecutori ca e delicata la sorveglianza sanitaria ve ed organizzative di semplice attua-
dilettanti (e ce ne sono molti), così co- in qualunque unità produttiva o La- zione.
me i musicisti che vogliano aggiunge- boratorio di ricercà sia di piccole che Viene successivamente analizzato il
re alla loro maestria la conoscenza dei di grandi dimensioni. Gli obblighi ruolo della medicina del lavoro in
fondamenti fisici che regolano la loro previsti in questo ambito, per il me- azienda sia per quanto riguarda gli
nobile arte dovrebbero tutti possede- dico, ma anche per il datore di lavo- interventi nell’ambiente di lavoro, sia
re questo libro. A tutti i lettori, poi, ro, si sono notevolmente ampliati e in ordine al supporto che può fornire
sono destinate le letture poste in ap- nel contempo sono aumentati i rischi per migliorare le condizioni generali
pendice a ciascun capitolo, vere e pro- di compiere errori, talora pesante- di lavoro.
prie ricreazioni su argomenti di vario mente sanzionati. Nella terza parte viene effettuata,
carattere, con contributi anche ester- Particolare rilevanza riveste la va- tramite tavole sinottiche, un’analisi
ni. Il lettore vi troverà, fra le altre lutazione di tutti gli obblighi di tute- delle principali attività lavorative
cose, anche «tutto quello che avreste la della salute negli istituti di ricer- elencando per ognuna le caratteristi-
voluto dire sulla musica contempora- ca; in pratica in ogni laboratorio in che dell’ambiente di lavoro, i materia-
nea», e «la base ontogenetica dell’av- cui si possa avere una eventuale li utilizzati, le lavorazioni effettuate
versione per la dissonanza». L’eviden- esposizione ad agenti chimici biologi- ed i rischi presenti. È possibile in tal
te familiarità dell’autore con Berio e ci e fisici di tutti i tipi occorre ese- modo valutare rapidamente l’imposta-
Boulez ci assicura che le sue osserva- guire una corretta valutazione dei ri- zione della sorveglianza sanitaria per
zioni sullo sperimentalismo contem- schi e, quasi sempre, è necessario ogni tipologia di azienda.
54 poraneo non nascono da un pregiudi-
zio, ma, al contrario, da una conoscen-
za avanzata delle basi fisiologiche del-
istituire un programma di medicina
del lavoro.
Nello stesso tempo il vecchio con-
I singoli rischi lavorativi vengono
analizzati nella parte successiva, sud-
dividendoli nei classici grandi capitoli
la percezione estetica musicale. Tale cetto di medico di fabbrica, la cui di rischi chimici, fisici, biologici, can-
conoscenza dovrebbe costituire un competenza poteva essere solo su ba- cerogeni e polveri; per ognuno di essi
viatico indispensabile per il viaggio se empirica, è stato sostituito dalla fi- vengono indicati, tra l’altro, gli effetti
della musica nel futuro verso territori gura attuale del medico competente, lesivi acuti e cronici e vengono propo-
inesplorati. figura ben definita di professionista, sti dei protocolli diagnostici. Inoltre,
G. Benedek cui sono affidati compiti particolar- alcune particolari attività lavorative
mente complessi che non si esaurisco- sono infine analizzate nell’ultima par-
no nella semplice esecuzione di visite te ed anche per esse si riportano i
mediche, ma che comprendono tutta principali disturbi o patologie correla-
una serie di adempimenti da eseguire te e le conseguenti indagini mediche
spesso in stretta collaborazione con le consigliate.
G. Campurra altre figure interessate alla tutela L’appendice dell’opera infine ripor-
della sicurezza e della salute sul luogo ta tutte le principali leggi vigenti in
Medicina del lavoro. di lavoro quali il datore di lavoro, il tema di medicina del lavoro, alcune in
responsabile del servizio di prevenzio- modo completo, altre limitate agli ar-
Organizzazione, compiti ne e protezione, il rappresentante per ticoli specifici in materia.
e normativa la sicurezza. È previsto un programma di ag-
Lo scopo di quest’opera è quello di giornamento periodico, in modo da
fornire un manuale di facile e rapida rendere l’opera sempre valida per
Ipsoa Editore, Milano, 1998 consultazione che non vuole certo so- quanto riguarda la costante evoluzio-
stituire o sovrapporsi ai classici testi ne legislativa; verranno implementati,
accademici, ma rappresentare una in occasione di questi aggiornamenti,
È stato recentemente pubblicato guida per valutare e risolvere i molti tutti gli argomenti che, considerata la
da Indicitalia –– Ipsoa Editore un problemi quotidiani che il medico vastità della materia affrontata, si ri-
Manuale operativo dedicato alla Me- competente deve affrontare nella sua tenga necessario trattare in modo più
dicina del Lavoro; l’autore, Dr. Ga- poliedrica attività in azienda. Consi- approfondito, soprattutto con il co-
briele Campurra, è responsabile da derando che vengono affrontati e ri- stante incremento dell’analisi dei vari
oltre venti anni del Servizio di Medi- solti anche molti aspetti organizzativi, rischi lavorativi.
RECENSIONI

Le principali implementazioni del c) Esistono tutti i sistemi di blocco h) Tutti gli argomenti trattati nel-
CD ROM rispetto all’opera a schede necessari per evitare di lasciare in l’opera a schede mobili sono inseriti
mobile possono essere così sintetizza- bianco campi la cui compilazione sia in uno schema ad albero per una fa-
te: obbligatoria e, per garantire il rispet- cile ricerca degli stessi nei vari capi-
a) ll software presente permette to della legge, ogni scheda, una volta toli. Non essendoci i vincoli di spazio
una gestione automatizzata, interatti- compilata e confermata non è più cor- dovuti alle dimensioni della carta,
va e guidata di una scheda di destina- reggibile; sono peraltro possibili cor- vengono trattati un numero maggio-
zione lavorativa, di una cartella sani- rezioni (intese come annotazioni suc- re di argomenti e, soprattutto, la le-
taria e di rischio per rischi convenzio- cessive) che vengono sempre registra- gislazione riportata in appendice è
nali (D.Lgs. 626/1994) e di un docu- te con data e ora di immissione. più estesa ed aggiornata. È possibile
mento sanitario personale per rischi d) Esistono vari livelli di password una navigazione ipertestuale nel
da radiazioni ionizzanti (D.Lgs. 230/ (medico, paramedico, amministrativo) contesto dei vari capitoli verso le
1995). È l’unico prodotto sul mercato per garantire il rispetto assoluto del leggi riportate nella documentazione,
che prevede una scheda informatizza- segreto professionale e della legge anch’esse dotate di navigazione iper-
ta che rispetti gli obblighi previsti dal sulla “privacy”. testuale.
DM 449/1990 (Regolamento concer- e) È ovviamente possibile la stam- i) Un sistema di finestre permette
nente le modalità di tenuta della do- pa delle schede, delle cartelle cliniche di accedere in modo rapido agli argo-
cumentazione relativa alla sorve- generate e delle varie lettere e comu- menti o alla legislazione: in pratica è
glianza fisica e medica della prote- nicazioni conseguenti le attività di come avere, durante l’attività di sor-
zione dalle radiazioni ionizzanti e la medicina del lavoro. veglianza sanitaria, sempre sotto ma-
sorvegllanza medica dei lavoratori f) Diverse sono le possibilità di ri- no e rapidamente consultabile sia il
esposti al rischio di tali radiazioni). cerca: unità, persone, schede (per da- testo di “Medicina del lavoro” che tut-
b) La compilazione delle varie ta o per numero), visite (per data, per ta la legislazione vigente.
schede e cartelle è facilitata da nume- numero, per tipo, per esito, validità Il manuale appare dunque uno
rosi aiuti on line per velocizzarne del giudizio d’idoneità). Si può di con- strumento certamente indispensabile
l’esecuzione (elenco agenti chimici, seguenza creare anche uno scadenza- per il medico competente, ma la sua
biologici, tasti di scelta rapida, ecc.) e rio per gestire gli appuntamenti. impostazione è tale da renderlo estre-
le schede vengono gestite in modo g) Uno schema ad albero delle mamente prezioso per quanti, datori
completo: dalla prima immissione dati schede e delle visite, variamente di lavoro, responsabili di ricerca, ri-
fino alla trasmissione del giudizio espandibile, permette di controllare cercatori, vogliano evitare increscio-
d’idoneità (ovviamente con tutte le sinteticamente ed in modo completo si... incidenti di percorso che potreb-
tappe intermedie). È comunque possi- la cronologia e gli esiti di tutta la sor- bero avere come meta finale anche un
bile accedere in modo diretto ad ogni veglianza sanitaria eseguita in ogni tribunale della repubblica.
sezione delle schede, non obbligato- attività produttiva e per ogni lavora-
riamente in modo sequenziale. tore. R. Habel

55
SCELTI PER VOI a cura di S. Focardi

LEUCEMIA E CAMPI MAGNETICI MOLECOLE A RIPOSO CEROTTI ANZICHÉ INIEZIONI

I campi magnetici generati in casa Un nuovo interessante risultato di un Inghiottire una pillola o farsi fare una
dalle linee di alimentazione elettrica e gruppo della Università del Texas consi- iniezione può non essere il modo migliore
dagli elettrodomestici, non hanno al- ste nell’aver ottenuto molecole di Rb fer- per prendere una medicina. I ricercatori
cuna responsabilità di causare la leu- me, partendo da un condensato Bose- della ALZA corporation, in California,
cemia infantile. Il risultato di una ri- Einstein di atomi di rubidio. Lo sviluppo hanno inventato un sistema più efficiente
cerca condotta su vasta scala in Gran di sorgenti monoenergetiche di elettroni, e meno doloroso: un cerotto intelligente
Bretagna vale per tutti i paesi euro- neutroni, ioni e atomi ha sempre aperto che utilizza una carica elettrica per so-
pei, non necessariamente per Stati la strada ad importanti applicazioni. È spingere le medicine attraverso sottili in-
Uniti e Canada, dove la tensione elet- ora la volta di sorgenti di molecole. cisioni nella pelle.
trica è minore di quella europea e di La formazione di molecole in un con- L’utilizzo di cerotti come quelli alla ni-
conseguenza maggiori sono le intensi- densato è la naturale conseguenza delle cotina che aiutano le persone a smettere di
tà di corrente. La ricerca è durata ot- interazioni fra atomi. Queste tuttavia fumare è stato limitato perché la diffusione
to anni ed è costata una trentina di danno origine a molecole che a seguito passiva attraverso la pelle è contrastata
miliardi di lire. della interazione da cui sono state pro- dal fatto che questa è spessa ed essenzial-
Sono stati studiati due campioni, dotte posseggono energia sia traslazio- mente impermeabile. Da alcuni anni è noto
entrambi formati da 2226 bambini nale che rotazionale e vibrazionale. D’al- che l’applicazione di una differenza di po-
uno costituito da malati di cancro e tra parte, l’esistenza delle strutture rota- tenziale può aiutare a superare la barriera.
l’altro, per controllo, da individui sa- zionali e vibrazionali delle molecole ren- Molte molecole con proprietà medicinali
ni. Entrambi i campioni erano formati de impossibile un loro raffreddamento sono elettricamente cariche in soluzione e
con la stessa rappresentanza numeri- diretto mediante fasci laser. possono essere spinte da un elettrodo cari-
ca di bambini della stessa età e dello La tecnica utilizzata consiste nel fotoas- co dello stesso segno all’interno dei tessuti,
stesso sesso. sociare coppie di atomi di Rb di un consen- attraverso la pelle. Su questa idea è stato
Studiando le abitazioni, i luoghi at- sato, mediante un processo Raman coeren- progettato il cerotto intelligente con un cir-
torno a casa, le scuole, gli asili, per te a due fotoni. Si ottengono in questo mo- cuito elettronico integrato.
ogni individuo è stato determinato il do molecole in un singolo stato quantico Il sistema, ora nella terza fase delle
56 valor medio del campo magnetico cui
era stato precedentemente esposto.
Suddividendo in tre intervalli le in-
vibrazionale, debolmente legato con una
energia di 636 MHz sotto quella dei due
atomi liberi. Il processo è tale che le mole-
verifiche cliniche, toglie ogni dolore a pa-
zienti che soffrono di inquietudini post-
operatorie.
tensità di campo magnetico così valu- cole prodotte ricevono una trascurabile Tuttavia, malgrado la spinta elettrica,
tate, gli autori della ricerca hanno quantità di moto dai fotoni. Poiché gli ato- le molecole di grandi dimensioni, come
suddiviso i soggetti studiati a seconda mi nel condensato sono praticamente fermi ad esempio quella dell’insulina non rie-
che l’esposizione media fosse minore con velocità dell’ordine di alcuni millimetri scono a penetrare attraverso la pelle.
di 0,1 microTesla, compresa fra 0,1 e al secondo, anche le molecole sono essen- Così ora ALZA, riprendendo una vecchia
0,2 microTesla, maggiore di 0,2 micro- zialmente a riposo, con temperature infe- idea già brevettata venti anni or sono, ha
Tesla. I risultati numerici relativi alla riori a 100 nK. Ciò apre la strada ad una aggiunto al suo cerotto elettrico un insie-
suddetta classificazione, sono stati spettroscopia di precisione dei livelli di me di sottili lame il cui compito è di pro-
per il campione di bambini malati energia molecolari che può essere usata durre nella pelle microscopici fori. Le la-
2067, 120, 39; per il campione di con- per determinare i coefficienti di Van der me hanno l’aspetto dei denti di una sega
trollo 2054, 128, 44. Waals per i potenziali interatomici a lunga sporgenti di un decimo di millimetro, tal-
Il risultato indica che valori del distanza, e per investigare l’esistenza di mente corte da non provocare dolore. Ri-
campo maggiori di 0,2 microTesla, deboli effetti relativistici in tali potenziali. spetto alle compresse e alle pillole questo
che precedenti ricerche avevano indi- Gli autori mostrano nel loro articolo la sistema protegge il medicinale dall’azio-
cato come pericolosi, in realtà non lo dipendenza delle forme della riga di transi- ne distruttiva dell’intestino e del fegato.
sono. La percentuale di soggetti espo- zione dalla densità del condensato, fenome- Nelle prime prove il cerotto intelligente è
sti a questi valori è piccola, attorno al no che permette di affrontare lo studio del- stato utilizzato su malati di diabete vo-
2%. Negli Stati Uniti detta percentua- la interazione fra atomi e molecole. La stu- lontari per la somministrazione dell’insu-
le sale a 11,4% e nel Canada a 15,4%. dio della dipendenza di tale interazione da- lina ad essi necessaria. Alcuni ricercatori
Quest’ultimo paese appare quindi il gli stati rotazionali e vibrazionali delle mo- temono che per questa strada possano
più adatto per un’analisi che permette lecole è uno degli aspetti della futura ricer- superare la barriera della pelle anche
di ottenere una risposta statistica- ca. Gli autori ritengono sia possibile otte- sgraditi ospiti, come i batteri. Tuttavia
mente significativo sull’effettivo gra- nere un condensato molecolare che apri- nessuno dei 60 volontari che hanno speri-
do di pericolosità di campi magnetici rebbe la strada a nuovi interessanti feno- mentato il sistema ha mostrato segni di
intensi. meni osservabili con laser molecolari. infezione o di irritazione.

New Scientist, 2216, 11 dicembre Science, 287, 11 febbraio 2000, pag. New Scientist, 2233, 8 aprile 2000,
1999, p. 14 986 e 1016 pag. 13
ANNUNCI

INTERNATIONAL SCHOOL OF ASTROPARTICLE PHYSICS - Directors: G. ’t HOOFT, G. VENEZIANO - Workshop on Space for
Peace Technology: Physics with AMS - Chairman: S.C.C. TING - 7-15 May 2000
INTERNATIONAL SCHOOL ON “PHYSICS FOR INDUSTRY” - Director: E. IAROCCI - Workshop on Present Status and Future
Trends - 17-21 May 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF CRYSTALLOGRAPHY - Director: T.L. BLUNDELL
30th Course: Methods in macromolecular Crystallography - Directors: L.N. JOHNSON, D. TURK - 25 May-4 June 2000
31th Course: Prospectives in Crystallography of Molecular Biology - Directors: L.N. JOHNSON, D.I. STUART - 25 May-4 June 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF SPACE CHEMISTRY - Director: M. GREENBERG - 5th Course: Solid State Astrochemistry -
Directors: V. PIRRONELLO, J. KRELOWSKY - 5-16 June 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF SOLID EARTH GEOPHYSICS - Director: E. BOSCHI - 17th Course: Fault Interaction by Stress
Transfer: New Horizons for Understanding Earthquake Occurrence - Directors: M. COCCO, J.R. RICE, R.S. STEIN - 17-23 June 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF QUANTUM ELECTRONICS - Directors: A.N. CHESTER, S. MARTELLUCCI
29th Course: Nanoscale Linear and Non-linear Optics - Directors: M. BERTOLOTTI, C.M. BOWDEN, R. HORAK - 2-14 July 2000
30th Course: Atoms, Solids and Plasmas in Super-Intense Laser Fields - Directors: D. BATANI, C.J. JOACHAIN - 8-14 July 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF SOLIDS STATE PHYSICS - Director: G. BENEDEK
18th Course: Nonstructured Carbon for Advanced Applications - Directors: P. MILANI, V.G. RALCHENKO - 19-31 July 2000
57
19th Course: EPIOPTICS 2000 - Directors: A. CRICENTI, Th. RASING - 19-25 July 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF ATOMIC AND MOLECULAR SPECTROSCOPY - Director: B. DI BARTOLO - 13th Workshop:
Advanced Topics in Luminescence Spectroscopy - Directors: B. DI BARTOLO, C. RONDA - 24-29 July 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF SOLIDS STATE PHYSICS - Director: G. BENEDEK - 20th Course: Applications of Surface
Science Techniques (ISASST4) - Directors: M. ANDERLE, G. MARGARITONDO, M. SANCROTTI - 25-31 July 2000
WFS - PLANETARY EMERGENCIES - THE SCIENTISTS’ JUBILEE - Chairman: A. ZICHICHI - 26th Session - Co-Chairmen:
T.D. LEE, K.M.B. SIEGBAHN - 19-24 August 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF SUBNUCLEAR PHYSICS - Director: A. ZICHICHI - 38th Course: Theory and Experiment
heading for New Physics - Directors: G. ’t HOOFT, G. VENEZIANO, A. ZICHICHI - 27 August-5 September 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF NUCLEAR PHYSICS - Director: A. FAESSLER - 22nd Course: Radioactive Beams in Nuclear
and Astro Physics - Director: A. FAESSLER - 16-24 September 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF LIQUID CRYSTALS - Director: C. ZANNONI - 4th Course: Computer Simulations of Defects in
Liquid Crystals Including their Relation to Theory and Experiment - Director: P. PASINI, S. ZUMER - 19-23 September 2000
INFN ELOISATRON PROJECT - Director: A. ZICHICHI - 40th Workshop - Director: L. CIFARELLI - 26 September-1 October 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF COSMIC RAY ASTROPHYSICS - Director: M.M. SHAPIRO - 12th Course: High Energy Pheno-
mena in Astrophysics and Cosmology - Directors: P. GALEOTTI, V. PTUSKIN, T. STANEV, J.P. WEFEL - 11-21 November 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF QUANTUM PHYSICS - Director: E. BELTRAMETTI - 3rd Course: Advances in Quantum Struc-
tures 2000 - 2-7 December 2000
INTERNATIONAL SCHOOL OF ASTROPHYSICS «D. CHALONGE» - Directors: N. SANCHEZ, A. ZICHICHI - 8th Course: Phase
Transitions in the Early Universe: Theory and Observations - Directors: H.J. DE VEGA, I.M. KHALATNIKOV - 6-17 December 2000
INTERNATIONAL WORKSHOP ON DATA ANALYSIS IN ASTRONOMY - Directors: V. DI GESÙ, L. SCARSI - 6th Course:
Science with Stratospheric Balloons - Directors: R. IBBA, V. JONES, L. SCARSI - 10-14 December 2000

for more information: http://www.ccsem.infn.it


IL NUOVO SAGGIATORE

CERN ACCELERATOR SCHOOL

GSI Darmstadt Institute for Accelerating Systems


and Applications, Athens
Radio-Frequency Engineering
Introduction to Accelerator Physics
Lufthansa Training Center
Seeheim, Darmstadt, Germany Poseidon Hotel, Loutraki, Greece
8-16 May 2000 2-13 October 2000

For further information:


CERN accelerator school
AC Division
CH-1211 Geneva 23 - Switzerland
Fax 1141 22 767 5460
web http://www.cern.ch/Schools/CAS/
e-mail: Suzanne.von.WartburgHcern.ch

Frontiers of
Accelerator Technology:

58 National Conference on Physics of Matter


Magazzini del Cotone, Porto Antico, Genova
High Quality Beams

on board
12-16 Giugno 2000 the ship along
the Volga river,
Russia,
Per ulteriori informazioni:
1-14 July 2000
Sito web di INFMeeting
http://www.infm.it/INFMEETING2000
Sede di INFMeeting
Ingresso Foyer Maestrale for further information:
Magazzini del Cotone
Via ala Porto Antico - Genova General questions:
Prof. Igor Meshkov, JINR,
Segreteria Organizzativa 141980 Dubna, Moscow Region, Russia
C.so Perrone 24 - 16152 Genova Phone: (17 09621) 65193 - fax: (17 09621) 65891, 65379
tel. 010-6598718/6598728 e-mail: meshkovHnusun.jinr.ru
fax 010-6506302 Dr. Grigori Shirkov, LPP JINR,
141980 Dubna, Moscow Region, Russia
E-mail: infmeeting2000Iinfm.it Phone: (17 09621) 65136 - fax: (17 09621) 65136
Sestante travel Shop e-mail: shirkovHsunse.jinr.ru
tel. 010/2474483 Programme, Registration, etc.
fax 010/2476136 Dr. Nadezhda Tokareva, LPP, JINR,
141980 Dubna, Moscow Region, Russia
Phone: (17 09621) 66239 - fax: (17 09621) 65767
e-mail: tokarevaHsunse.jinr.ru
Registration, accommodation, visas, etc.
Mrs. Natalia Dokalenko, Intern. Depart., JINR,
141980 Dubna, Moscow Region, Russia
Phone: (17 09621) 65011 - fax: (17 09621) 65599; 65891
e-mail: natashaHcv.jinr.ru
JAS’2000 home page: http://sunse.jinr.ru/jas2000.html
ANNUNCI

ETTORE MAJORANA
CENTRE FOR SCIENTIFIC CULTURE

International School of Quantum Electronics

30th Course: Atoms, Solids and Plasmas


in Superintense Laser Fields
Pavia, Collegio Ghislieri
Erice, Trapani
July 8-14, 2000 14-16 settembre 2000

Directors: D. BATANI
C.J. JOACHAIN

for further information:


l Il Convegno si articola in quindici rela-
dr. Dimitri Batani
zioni ad invito suddivise in cinque sessio-
Università di Milano-Bicocca
ni. Al termine di ciascuna sessione è pre-
fax: 139 02 2392 208
vista un’ampia discussione.
e-mail: bataniHmi.infn.it

dr. Giovanni Petrocelli l Verranno trattate le più significative ri-


correnze di h nella Fisica del XX secolo.
Dipartimento di Fisica and INFM
Università di Milano-Bicocca
l Gli Atti verranno pubblicati dalla SIF.
Via Emanueli 15
20126 Milano, Italy
l Informazioni, incluse quelle per l’iscrizio-
tel. 139-02-2392232
ne, si trovano sul sito:
fax 139-02-2392208
http://matsci.unipv.it/1hyh/
web page: http://www.mi.infm.it

59
IUPAP International Conference
New Trends in the
Fractal Aspects of Complex Systems
FACS 2000
Maceió, Brazil, October 16-20, 2000

Deadline for registration and abstract submission:


May 31, 2000
for further information: http://facs2000.fis.ufal.br
e-mail: facs2000Hfis.ufal.br

Conference chairman: Dr. Marcelo Leite Lyra


Departamento de Física
Universidade Federal de Alagoas
Cidade Universitaria
57072-970 Maceió - AL Brasil
tel. 15582214-1423
fax 15582214-1645
IL NUOVO SAGGIATORE

INFN - ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE


EUROPEAN PHYSICAL SOCIETY
SEZIONE DI TORINO
NUCLEAR PHYSICS DIVISION
HYP 2000

XVIIth International Nuclear Physics


Divisional Conference
Nuclear Physics in Astrophysics

Eilat, Israel
January 15-19, 2001
For further information
Conference Secretariat:
C. NUNCIBELLO (INFN - Torino)
F. PERRONE (INFN - Torino)
D. PIERLUIGI (INFN - LNF)
via Pietro Giuria 1
10125 Torino, Italy
tel. 139 011 670 7320/1
fax 139 011 670 7324/5
e-mail: hyp2000Hto.infn.it for further information:
web-site: http://www.to.infn.it/hyp2000
Secretariat and Official Travel Agent
SECRETARIAT - Nuclear Physics
c/o UNITOURS Israel Ltd.
P.O. Box 3190, Tel Aviv 61031, Israel
Tel: 1972-3-5209999
Fax: 1972-3-5239299/5239099

60 E-mail: meetingsHunitours.co.il
web: http://www.tau.ac.il/Aeilat01

Summer School on Theoretical Physics

Escuela de Física, Zacatecas Autonomous University, México


July 31-August 5, 2000

Working languages are English and Spanish. The number of participants will be restricted by
40. Participants who need to obtain the Mexican visa should apply before May 31, 2000. There
is no registration fee. Financial assistance is possible for few participants from developing
countries. A session with small contributions from the participants will be organized. We plan
also a cultural programm during the School. Proceedings will be published after the School.

Further information:
Dr. V.V. Dvoeglazov
Escuela de Física, UAZ, Apartado Postal C-580, Zacatecas, 98068, Zac., Mexico
Phone: (52 4) 924 13 14
Fax: (52 4) 924 02 86
E-mail: valeriHahobon.reduaz.mx

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