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DIFESA A MANI NUDE CONTRO ATTACCHI VARI PORTATI CON IL COLTELLO

In questa parte del nostro sito verranno date delle informazioni sintetiche relative ad alcune tecniche
UTILI per SOPRAVVIVERE nella malaugurata ipotesi in cui una persona dovesse essere oggetto
di un attacco operato con un coltello. Le metodologie di difesa contro un attacco portato con un
coltello che vi apprestate a leggere sono state realizzate da un membro del GRURIFRASCA con
oltre 20 anni di esperienza nel settore delle arti marziali. Naturalmente non si tratta di un elenco
esaustivo, ne si pretende assolutamente che i lettori considerano il predetto elenco come il migliore
del mondo. Non si tratta nemmeno di cose nuove ma, piuttosto, di tecniche vecchie di secoli e che
per secoli hanno dimostrato la loro efficiacia. Il GRURIFRASCA ci tiene particolarmente a
sottolineare questo aspetto perchè, purtropo, oggi se una cosa non è "nuova" viene automaticamente
considerata come inutile, inefficace e superata!! Il problema è che a parlare di difesa personale o di
arti marziali sono sempre persone che:

- non sanno assolutamente nulla, in generale, delle arti marziali (qualsiasi sia la loro origine)
- sono in pessima, carente o addirittura assente forma fisica
- partono sempre dal presupposto del "...ma io tanto so gà tutto e non ho nulla da imparare..."

Non si può fare un corso da 3 o 4 giorni, conseguire un patetico attestato ed autodefinirsi "esperto
di arti marziali" o di "unarmed combat"!! Non si può essere in sovrappeso di 20 o 30Kg, avere la
mobilità di un elefante, ansinmare dopo avere fatto una rampa di scale e (auto) definirsi "esperto di
combattimento a mani nude"!! Purtroppo, invece, il mondo delle arti marziali è in mano ai fessi,
ai furbi ed alle nullità. Del resto basta guardarsi un po' in giro per rendersi conto che la quasi
totalità dei più pubblicizzati "istruttori" italiani e stranieri sono persone dotate del classico fisico
"...a damigiana di Barolo..." con una cultura marziale del tutto RIDICOLA che eseguono
ripetutamente tecniche irreali contro avversari compiacenti. Per essere più chiari, nel settore della
difesa personale disarmata e delle arti marziali in genere si è venuta a creare quella stessa situazione
presente da tempo nel campo della difesa personale armata, settore nel quale, anche in Italia,
trovano rifugio personaggi DEMENZIALI che:

- aprono una scuola per la formazione professionale delle guardie del corpo dopo avere fatto il
servizio civile sostitutivo in luogo del comune servizio di leva
- si vantano di avere fatto il servizio militare di leva nel SAS britannico o nei Berretti Verdi
statunitensi (N.B. cioè in Corpi scelti in cui sono fondamentali uno stato di servizio
preesistente, la cittadinanza di quello specifico Paese, la lettera di raccomandazione da parte
del Comandante di Reparto, nonchè l'ingresso su base volontaria)
- aprono scuole per la formazione professionale delle Guardie Particolari Giurate o delle guardie del
corpo in edifici inesistenti, in costruzione, in ristrutturazione, oppure in località irreali (il cimitero
comunale, una scuola, etc.)
- aprono una scuola per la formazione professionale delle guardie particolari giurate o delle guardie
del corpo apparentemente dotate di incredibili strutture addestrative, mentre in realtà sono costituite
solo da una stanza in un modesto appartamento, un telefono e, se va bene, un computer ed un fax
- si vantano di essere stati nei Reparti Speciali dell'Esercito italiano, o addirittura di avere svolto il
servizio di leva presso predetti Reparti, SENZA mai specificare quali (!!), quando in realtà sono
stati giudicati NON idonei a svolgere il servizio militare di leva
- si vantano di avere inventato nuove posizioni di tiro, quando in realtà, quelle da loro tanto
pubblicizzate altro non sono che variazioni di posizioni preessistenti
- si vantano in continuazione, magari anche attraverso i mass-media, di essere degli ex ufficiali
delle FF.AA. italiane, ma NON sono mai stati arruolati per ridotte attitudini militari
- si vantano di essere stati "...campioni di arti marziali...", mentre non solo non hanno una cultura
mariziale scarsa od inconsistente, ma hanno anche il classico "...fisico a damigiana di Barolo..."
- aprono palestre di arti marziali o di "...metodi di difesa peresonale disarmata..." dopo avere fatto
un corso di pochi mesi o di poche settimane
- aprono una scuola per la formazione professionale delle Guardie Particolari Giurate ma non
rispondono MAI ai fax, al telefono o alle e-mail e, inoltre, sono sempre assenti, irreperibili o "fuori
sede"

In altre parole, siete liberissimi di frequentare qualsiasi corso di difesa personale disarmata e/o
di arti marziali, ma state ben attenti al tipo di istruttore con cui vi troverete a che fare. Spesso
(cioè nel 99% dei casi!!) si tratta di "...un negoziante..." e non di un "vero" istruttore di arti marziali
o di difesa personale!! Ponete anche particolare attenzione al CONTENUTO del programma di
istruzione che vi viene proposto. Se vi vengono insegnate tecniche sofisticate, astruse o complesse
che richiedono la mobilità di un trapezista o di un funanbolo da circo, il vostro istruttore è un
emerito incompetente!! Le tecniche devono essere semplici, immediate ed efficaci e si ricorda che
per "efficaci" si intendono tecniche che possano neutralizzare l'avversario dopo un massimo di
tre o quattro colpi. Diffidate poi dalle tecniche troppo "corte"(del tipo "...ora vi insegnerò come
uccidere l'avversario con un solo colpo...") così come da quelle troppo "lunghe"(del tipo "ora vi
insegnerò la danza della morte dei 125 movimenti...").Premesse queste brevi informazioni che, si
spera, possano contribuire "...a fare aprire gli occhi..." a molte persone che spendono inutilmente i
loro soldi, veniamo alle cose più concrete e cioè alle tecniche vere e proprie. In primo luogo, il fatto
di trovarsi faccia a faccia con un criminale armato con un coltello provoca una sgradevole
sensazione di PAURA, che deve essere utilizzata da chi si viene a trovare in questa spiacevole
situazione per riuscire a sopravvivere. In questa situazione è essenziale prendere decisioni
rapidissime ed estremamente pragmatiche che, se errate, possono condurre a morte certa.
Naturalmente per prendere decisioni rapide e coerenti è NECESSARIO avere un certo bagaglio
tecnico ed una notevole dose di determinazione. Avere un certo bagaglio tecnico significa:

- agire immediatamente quando si viene attaccati


- applicare immediatamente una tecnica con tutta la propria forza fisica

Essere dotati di una notevole dose di determinazione significa:

- prendere subito l'iniziativa


- accettare preventivamente il rischio di essere ferito o contuso per potere sopravvivere

Dovete poi entrare nell'ordine di idee in base al quale difendersi da un attacco con un coltello è una
cosa ben DIVERSA dal partecipare ad una competizione sportiva!! Dimenticare il fair-play e
cercate di difendervi nel modo più sporco e disonesto possibile!! In altri parole, per salvare la
pelle in una situazione grave quale è quella di cui si sta parlando NON dovete esitare a compiere
gesti come :

- colpire immediatamente i testicoli del vostro avversario con un potente calcio verticale (frontale)
frustato non appena percepite che sta estraendo il coltello o sta completando il movimento di
estrazione del medesimo (N.B. questa tecnica avrebbe tolto dai guai moltissimi poliziotti o
carabinieri, peccato che non viene quasi mai insegnata perchè considerata "stupida"!!)
- usare qualsiasi cosa si venga a trovare a vostra disposizione (una sedia, una suppellettile, una
qualsiasi parte di un qualsiasi mobilio, una bottiglia, un pezzo di ferro, un bastone, un capo di
vestiario spesso e robusto e qualsiasi altra cosa possa funzionare come arma impropria)contro il
vostro avversario o per distaziarlo da voi
- lanciare qualcosa verso gli occhi del vostro avversario per distrarlo e per colpirlo subito dopo

Ad ogni modo, in qualsiasi situazione nella quale è in gioco la propria vita o la propria incolumità
fisica, vale SEMPRE il vecchio adagio in base al quale la migliore difesa è l'attacco, non solo
sotto il profilo emotivo ma anche sotto il profilo tecnico!! Tutto questo vale, a maggior ragione,
quando si viene attaccati da qualcuno che impugna un coltello. In altre parole la cosa MIGLIORE
da fare è essere aggressivi e determinati piuttosto che remissivi e passivi. Qualsiasi sia la tecnica da
voi utilizzata in concreto, questo significa compiere due manovre importantissime (diverse ma
strettamente collegate sotto il profilo cronologico e funzionale) che sono determinanti ai fini della
sopravvivienza, e cioè:

- evitare l'attaccco
- contrattaccare immediatamente

Con il termine "evitare l'attacco" si intende l'azione con cui, tramite una parata , un blocco, un
oscillazione, una torsione o qualsiasi altro movimento, si impedisce al coltello di costituire pericolo
e di provocare dei danni. Con il termine "contrattacare immediatamente" si intende l'azione di
colpire rapidamente, deliberatamente e spietatamente l'avversario nei suoi distretti corporei
più deboli e delicati al fine di ottenere l'immediata neutralizzazione. In altre parole, l'efficacia
di una tecnica difensiva deriva da un'azione coordinata comprendente il fatto di evitare danni
pericolosi al proprio corpo ed un feroce contrattacco. In nessun caso una tecnica può iniziare con
dei tentativi maldestri di afferrare il coltello o di disarmare l'avversario!! E' vero che l'obiettivo
finale della tecnica è quello di disarmare l'avversario, ma siccome è più IMPORTANTE
sopravvivere, il vero disarmo avverrà solo DOPO la neutralizzazione completa ed effettiva
dell'aggressore!! Dopo avere chiarito, si spera a sufficienza, gli aspetti più importanti relativi alla
difesa da attacco con coltello, possiamo passare all'esame di alcune tecniche difensive. Si ricorda
nuovamente, per chi ancora non l'avesse capito, che le tecniche presentate :

- non rappresentano un elenco esaustivo


- non devono essere viste come le migliori del mondo

Forse alcuni di voi potrebbero pensare "...ehi, ma io questa tecnica l'ho già vista...è una tecnica di
Tizio / della scuola X dello stile Y ....". Se avete pensato questo, con tutta probablità siete dotati di
una SCARSA cultura marziale e, quasi sicuramente, siete stati raggirati dal solito "gran maestro" o
"istruttore capo" che vi ha raccontato di avere imparato questa o quella tecnica presso il "...maestro
Tizio..." o nel luogo "...tal dei tali..."!! Queste tecniche sono VECCHIE di molti secoli, per non
dire millenni, per cui l'autore delle presenti note NON ha inventato assolutamente nulla. Più
precisamente, egli ha semplicemente agito da divulgatore di una profonda cultura marziale appresa
nel corso del tempo, ma SENZA inventare niente di nuovo!! Il GRURIFRASCA ritiene importante
chiarire questi aspetti perchè oggi come non mai siamo in balia di idioti che dicono di avere
inventato nuove arti marziali, quando in realtà NON hanno inventato assolutamente nulla. Il più
grande produttore mondiale di questi "...idioti da competizione..." è rappresentato dagli USA,
tuttavia anche nel resto del mondo NON si scherza in fatto di inguaribili cretini operanti nel settore
delle arti marziali!! Infatti, anche in Italia abbiamo un CONSISTENTE numero di cretini che crede,
o si vanta, di avere inventato chissà cosa nel settore delle arti marziali. Quasi SEMPRE si tratta di
soggetti in totale malafede mentre, più raramente, si tratta di autentici idioti al 100%. Molte di
queste persone sono poi caratterizzate dal fatto di essere degli autentici voltagabbana in grado di
cavalcare a proprio tornaconto il costante mutamento delle mode da sempre presente (purtroppo !!)
ANCHE nel settore delle arti marziali. Un tempo andavano di moda i metodi cinesi e giapponesi,
poi quelli coreani, poi quelli filippini ed indonesiani. Adesso vanno per la maggiore quelli
israeliani, russi ed americani, ma non sono mancati casi di riferimenti a metodi africani, francesi,
siciliani o brasiliani. La cosa più importante nelle arti marziali è comprendere i principi, poichè
dalla comprensione dei principi derivano le innumerevoli tecniche che una singola arte marziale
può generare. I principi delle arti marziali tradizionali sono UNIVERSALI e sono già stati
individuati in maniera precisa MOLTI secoli fa!! Inoltre, i principi delle arti marziali sono
COMUNI a tutti gli stili di arti marziali, a prescindere dalla loro provenienza, per cui NON esistono
arti marziali inferiori o superiori, ma solo persone più o meno stupide!! In altre parole, il vero
problema è vedere se noi siamo in grado di comprendere le arti marziali e non, piuttosto, se
un'arte marziale è bella o brutta ai nostri occhi miopi!! Nell'esporre quello che verrà illustrato di
qui a poco, per motivi di semplificazione didattica il GRURIFRASCA preferisce parlare di Sistema
Italiano di Combattimento (S.I.C.), anche se in realtà questo "sistema" è solo una raccolta di
concetti preesistenti, e vecchi di secoli, semplificata per renderla facilmente comprensibile (e
quindi facilmente applicabile) anche a noi sciocchi occidentali!! Va dunque RIBADITO con forza
che l'importante è il principio, non l'uomo, la tecnica o la sua provenienza!! Per questo motivo, il
GRURIFRASCA gradirebbe di NON essere indicato come sostenitore o divulgatore di questo o
quel metodo marziale!! Per una trattazione più completa dell'argomento, si rimanda il lettore ai testi
"Aikijutsu: storia, teoria e pratica" e "Compendio alla preparazione fisica dei membri delle FF.AA.
moderne", entrambi pubblicati dal GRURIFRASCA.

FENDENTE VERTICALE

- tecnica 1
- tecnica 2
- tecnica 3
- tecnica 4
- tecnica 5

FENDENTE DIAGONALE

- tecnica 1
- tecnica 2
- tecnica 3
- tecnica 4
- tecnica 5

AFFONDO

- tecnica 1
- tecnica 2
- tecnica 3
- tecnica 4
- tecnica 5

PRESA E AFFONDO

- tecnica 1
- tecnica 2
- tecnica 3
- tecnica 4
- tecnica 5

ALCUNI PRINCIPI TEORICI DI RILEVANTE IMPORTANZA NELLA DIFESA PERSONALE


DISARMATA

Con il termine difesa personale disarmata (unarmed personal difense, altresì nota come personal
protection o unarmed combat), si intende genericamente un'attività strategicamente e tatticamente
connotata, il cui UNICO scopo è quello di RESPINGERE un'aggressione violenta attuata a mani
nude o con l'ausilio di corpi contundenti od armi da taglio. Sotto questo aspetto DEVE essere
precisato che la difesa personale disarmata NON deve essere confusa con il combattimento corpo a
corpo (close combat). I motivi sono plurimi e vanno qui brevemente ricordati. Dal punto di vista dei
destinatari, la difesa personale disarmata interessa i privati cittadini e gli operatori di Polizia mentre,
viceversa, il combattimento corpo a corpo interessa SOLO le FF.AA. (e solo marginalmente gli
esponenti delle Forze dell'Ordine). Dal punto di vista dei risultati finali, la difesa personale ha come
scopo quello di respingere l'attacco, mentre il combattimento corpo a corpo ha lo scopo di
danneggiare il corpo dell'avversario al punto tale da renderlo incapace di proseguire oltre la propria
azione. In altri termini, mentre in difesa personale si vuole respingere l'aggressione minimizzando il
danno inferto o, più precisamente, cagionando un danno pari all'entità dell'aggressione subita, nel
combattimento corpo a corpo si vuole danneggiare irreversibilmente il corpo dell'avversario, il che
significa spesso cagionarne la morte. Le tecniche presentate in questo sito sono il frutto della
personale esperienza di uno dei membri del GRURIFRASCA e sono basate su di un approcio
estremamente REALISTICO e PRAGMATICO alle situzioni tipiche della difesa personale
disarmata. Onde evitare le inutili "...discussioni da bar dello sport..." che tanto caraterizzano la
vergognosa ed attuale industria delle arti marziali, NON verranno resi noti il nome dell'autore e,
soprattutto, lo stile (o l'arte) utilizzato. Avendo un'esperienza ultradecenale nel settore, chi scrive si
rende conto che, per quanto possa essere completa la descrizione ed il relativo supporto
iconografico, un sito internet (oppure un libro, una videocassetta od un CD-ROM) non potrà mai
essere completo al 100%!! Non essendo possibile coprire TUTTI gli aspetti della difesa personale,
in questo sito verranno illustrati SOLO solo quegli aspetti essenziali in grado di costituire "...i punti
di riferimento..." dai quali, gli studenti pià volenterosi, potranno progredire oltre per sviluppare
sempre di più la loro tecnica, la loro personalità e le loro qualità (generali) come combattenti. Per
questo motivo, è essenziale studiare e praticare ripetutamente le tecniche illustrate in questo sito al
fine di ottenere un elevato livello di abilità e, quindi, un'esecuzione fluida e senza incertezze delle
varie tecniche. Del resto, solo con la pratica COSTANTE sarà possibile acquisire quella prontezza
di riflessi e quella freddezza assolutamente necessarie per uscire vincitore in una qualsiasi
situazione difensiva. Venendo ora all'esame dei principi della difesa personale disarmata, si
potrebbe dire che, guardando sinteticamente la cosa, l'unico principio da rispettare sarebbe quello in
base al quale "...bisogna vincere limitando il più possibile i danni alla propria incolumità
personale...". Per raggiungere questo obiettivo, è necessario che una persona sviluppi una serie di
attributi, al fine di risultare REALMENTE abile nell 'esecuzione delle varie tecniche difensive. I
principali attributi fisici di chi decide di studiare e praticare con continuità le tecniche di difesa
personale disarmata sono i seguenti:

Forza

La forza è una delle qualità fondamentali che una persona intenzionata ad apprendere come
rispondere ad un'aggressione violenta deve sviluppare. Essa dipende molto dal sesso e dall'età ma, a
prescindere da questo, ogni persona ha il compito di attivarsi per svilupparla il più possibile nei
limiti delle sue capacità. Va ricordato che la forza NON deve essere confusa con la potenza, dal
momento che questi due concetti, pur se apparentemente simili, sono in realtà totalmente distinti!!
La forza si riferisca alla capacità di un muscolo di eseguire un certo tipo di lavoro, di sforzo o di
atttività. La potenza, invece, è qualcosa di completamente diverso (V. voce a se). Per sviluppare la
forza è una buona idea quella di iniziare e portare avanti nel tempo un programma razionale di
utilizzo dei pesi.

Potenza

La potenza è una qualità importantissima per una persona intenzionata ad apprendere come
rispondere ad un'aggressione violenta. La potenza viene normalmente definita com il prodotto della
forza (muscolare) per la (propria) velocità (di movimento). Più precisamente, la potenza può essere
definita come l'insieme coordinato di forza e di velocità applicate in maniera razionale ad un
determinato contesto spazio - temporale, al fine di ottenere un risultato che è strumentale agli scopi
che l'individuo si pone. La potenza in senso stretto (o meglio, in senso tecnico) NON deve essere
confusa con il sollevamento pesi di potenza o con il lavoro che, nel body-building, è destinato ad
accrescere la potenza muscolare. Si ricordi, infine, che una persona forte NON è necessariamente
una persona potente, e viceversa!!

Mobilità articolare

Chiunque abbia l'intenzione di apprendere come rispondere ad un'aggressione violenta deve


sviluppare un elevato livello di mobilità articolare. In altre parole, deve essere perfettamente in
grado di svolgere liberamente, e senza alcun impedimento, TUTTI i movimenti (pugni, calci,
schivate, etc.) che consentono di uscire vincitore (o con il MINIMO dei danni) da un'aggressione
violenta.

Elasticità muscolare

Di grande importanza per chiunque voglia apprendere come rispondere ad un'aggressione violenta,
l'eleasticità muscolare va sviluppata attraverso appositi esercizi (stretching) finalizzati a
"sciogliere" tutte le masse muscolari del corpo. Lo sviluppo dell'elasticità muscolare è importante
non solo perchè previene gli infortuni ed i traumi in genere, ma anche perchè sviluppa la mobilità
articolare necessaria all'esecuzione delle tecniche difensive.

Prontezza di riflessi

E' inutile dire che la prontezza di riflessi è un'altra qualità fondamentale per qualsiasi persona che
voglia apprendere come rispondere ad un'aggressione violenta. Contrariamente a quanto si crede
comunemente, essa non dipende dall'eà del soggetto, ma dalla tipologia dell'allenamento a cui
questo soggetto si sottopone. L'allenamento deve essere tale da condizionare il soggetto al punto
tale da metterlo in grado di rispondere in maniera automatica, ed incoscia, in presenza di uno
stimolo aggressivo esterno.
Coordinazione articolare

Chiunque voglia apprendere come rispondere ad un'aggressione violenta, al pari di chi pratica
sporta da combattimento in genere, DEVE sviluppare un elevato grado di coordinazione tra arti
inferiori e superiori. Questo significa che le tecniche difensive DEVONO essere eseguite con
TOTALE naturalezza, quasi come se si stesse eseguendo una qualsiasi altra attività quotidiana. Per
migliorare la coordinazione è necessario ripetere le varie tecniche un elevatisimo numero di volte.

Coordinazione temporale

La coordinazione temporale (timing) determina QUALSIASI movimento di chi debba applicare dal
vivo una qualsiasi tecnica difensiva. In altre parole, questo signifca che riflessi rapidi e tempi
esecutivi ridotti al minimo sono di fondamentale importanza per chiunque debba difendersi da
un'aggressione violenta. Tramite l'addestramento ripetitivo e, in particolare, tramite il
combattimento controllato (sparring), il singolo individuo apprenderà come sfruttare un'apertura,
come anticipare un avversario e, sopprattutto, come effettuare in maniera del tutto
CONTEMPORANEA una manovra difensiva ed un contrattacco. Dal momento che, durante un
aggressione, le aperture e le occassioni scompaiono con la stessa velocità con cui si presentano, il
singolo DEVE imparare a sviluppare colpo d'occhio e riflessi rapidi tramite un addestramento
costante.

Coordinazione spaziale

La cordinazione spaziale (distancing), è la capacità del singolo di collocarsi nello spazio nella
maniera a lui più favorevole per l'esecuzione delle proprie tecniche, mettendo contemporaneamente
l'aggressore nella collocazione spaziale più sfavorevole. Dal punto di vista OGGETTIVO, esistono
solo due tipi di distanza, vala a dire la distanza di sicurezza (safety distance), cioè quella distanza
alla quale l'aggressore NON può esercitare violenza sulla propria vittima, e la distanza di
combattimento (fighting distance), cioè quella distanza alla quale l'aggressore può attaccare la
propria vittima con qualsiasi mezzo e con qualsiasi tipo di colpo. Dal punto di vista
SOGGETTIVO, esistono sempre due tipi di distanze, e cioè la distanza alla quale la vittima non
vorrebbe essere (hated distance), e la distanza alla quale la vittima vorrebbe essere (wanted
distance).

Abilità motoria

L'abilità motoria è quella caratteristica fisica che permette di svolgere un elevato quantitativo di
lavoro muscolare con uno sforzo energetico relativamente piccolo. Questa qualità viene sviluppata
praticando reiteratamente le varie tecniche difensive. Per svilupare questa qualità, può essere
MOLTO utile anche praticare uno qualsiasi dei c.d. sport da combattimento (kickboxe, full-contact,
boxe tailandese, boxe francese, etc.), oppure un qualsiasi sport tecnico (tennis, pallacanestro,
ginnastica artistica. etc.)

Resistenza (aerobica ed anaerobica)

La resitenza è, intesa in senso generale, la capacità del singolo di continuare ad eseguire una
determinata attività in maniera reiterata nel tempo. Occorre poi distinguere tra resistenza aerobica e
resistenza anaerobica. La prima è la capacità di svolgere uno sforzo in condizioni aerobiche per il
maggior tempo possibile. Ciò può avvenire quando il processo di produzione dell'energia
necessaria la funzionamento dei muscoli si realizza mediante la diminuzione del materiale
energetico (già presente nell'oeganismo) tramite l'ossigeno che si respira. Naturalmente questo
livello di resistenza varireà individualmente a seconda del'efficienza dell'apparato cardiovascolare
di ognuno. La resistenza anaerobica, viceversa, subentra nel momento in cui l'enegia ottenuta dal
suddetto processo NON è più sufficiente per eseguire il lavoro da svolgere. L'energia necessaria
per svolgere il lavoro muscolare verrà ottenuta tramite la scissione diretta del glicogeno. Per
sviluppare la resistenza aerobica è importante eseguire degli esercizi in grado di sviluppare le
potenzialità dell'apparato cardiovascolare. Per sviluppare la resistenza anaerobica, è invece
necessario praticare degli esercizi in grado di elevare i livello del battito cardiaco (N.B.
normalmente di utilizzano particolari esercizi che portano il numero di battiti cardiaci al sopra dei
180 al minuto)

Viceversa, i principali attributi psichici di chi decide di studiare e praticare con continuità le
tecniche di difesa personale disarmata sono i seguenti:

Volontà

La modalità con cui una persona risponde ad un'aggressione violenta dipende, tra le altre cose, dalla
sua volontà di reagire. Egli dovrà agire VOLONTARIAMENTE in maniera precisa e coerente o, in
una sola parola, in maniera ottimale. La volontà da sola, però, non è sufficiente. Non è sufficiente
volere fare qualcosa, ma è anche necessario sapere COSA fare con precisione in riferimento ad una
specifica situazione. Quindi, se da un lato è importantissimo l'aspetto volitivo, dall'altro è altrettanto
importante l'aspetto cognitivo. L'aspetto cognitivo viene coltivato attraverso lo studio delle varie
tecniche di difesa personale. Una volta apprese le basi, sarà poi possibile sviluppare l'aspetto
volitivo attraverso l'allenamento costante nel tempo. Non deve essere dimenticato che gli aspetti
cognitivo e volitivo NON sono attributi personali legati all'età od al sesso, ma legati SOLO e
unicamente alla qualità ed alla ripetitività dell'addestramento.

Aggressività

Per reagire in maniera corretta di fronte ad un'agressione violenta è necessaria una NOTEVOLE
dose di aggressività. E' però necessario che sussita un preciso bilanciamento tra aggressività e
rilassamento. Infatti, un' eccessiva dose di agressività tende spesso a rivelarsi controproducente per
chi si deve difendere da un'aggressione. In altre parole, se da un lato una reazione non aggressiva
non è in grado di costituire una risposta adeguata ad un'aggressione violenta (perchè la tecnica non
sarebbe efficace), dall'altro lato, un'eccessiva percentuale di aggressività non sortirebbe effetti
differenti (perchè la tecnica non verrebbe eseguita, o verrebbe eseguita in maniera imperfetta)!!
Tramite l'addestramento reiterato, il singolo DEVE riuscire ad acquisire una sorta di "aggressività
controllata" che lo metta in grado di reagire efficacemente, cioè che lo ponga in condizione di
scegliere la tecnica più corretta, di essere coordinato, di scegliere il tempo "giusto", di volere
vincere il confronto, etc. Questo attributo è esplicitamente legato al sesso. Infatti, gli esponenti del
sesso maschile sono fisiologicamente, e psicologicamente, enormemente avvantaggiati rispetto agli
esponenti dels esso femminile. Questo è dovuto agli elevati livelli di testosterone normalmente
presenti nel soggetti di seso maschile. Com'è noto, a partire dal periodo della pubertà nel corpo dei
soggetti di sesso maschile questo ormone iniza a svolgere un'azione assolutamente determinante per
connotare il futuro sviluppo fisico e caratteriale. In altre parole, a parità di stimoli esterni (in questo
caso, in presenza di una situazione di pericolo), gli uomini reagiranno in maniera completamente
diversa rispetto alle donne. Per le donne sarà necessario un addestramento prima di tutto
psicologico, per poter metterle in condizione di reagire di fronte a situazioni particolarmente
pericolose. Se questo addestramento dovesse mancare, un donna sarà sempre (inconsciamente)
convinta di fare "...un qualcosa contro natura...", e rimarrà comunque vittima del suo
aggressore.

Rilassamento psicofisico

Quando si viene coinvolti in una situazione dove è necessario ricorrere ad una qualsiasi tecnica
difensiva, è necessario acquisire il corretto bilanciamento tra rilassamento muscolare (necessario
per evitare pericolose rigidità paralizzanti) e tensione muscolare latente (necessaria per scattare con
estrema rapidità). Analogamente, a livello psichico, deve essere raggiunto un bilanciamento
ottimale tra agressività (necessaria per compiere le tecniche senza ripensamenti) e calma (necessaria
per compiere le tecniche con chiarezza e, soprattutto, senza alcuna confusione).

Strumentalità di utilizzo del proprio corpo

Chi, per qualsiasi motivo, inizia lo studio delle tecniche difensive, DEVE apprendere come
condizionare alcune parti del proprio corpo in maniera strumentale all'applicazione di queste
tecniche. Ad esempio, le mani possono essere utilizzate per colpire con i pugni in modi diversi e su
punti diversi del corpo del rispettivo avversario. I gomiti possono essere utilizzati per colpire le
tempie del proprio avversario con una particlare angolazione. Le ginocchia possono essere utilizzate
per colpire il propio avversario nell'addome. Per sviluppare questa qualità è necessario un
addestramento a contatto PIENO che prevede un utilizzo reiterato del sacco pesante (heavy bag). E'
importante sottolineare che l'addestramento controllato (sparring) NON va confuso con
l'addestramento con il sacco pesante. Il primo serve per sviluppare la coordinazione, mentre il
secondo serve per sviluppare la potenza.

Applicazione riflessiva

Per poter applicare una risposta coerente quando ci si trova sotto stress, la mente DEVE essere
assolutamente priva di confusione. Tutto DEVE rigorosamente "...essere già noto in precedenza...",
in maniera tale che il singolo individuo NON debba preoccuparsi di pensare "cosa fare", "come
muoversi, "quale tecnica utilizzare" e quant'altro. Per sapere in anticipo "cosa fare in ogni
occasione", è assolutamente necessario allenarsi in maniera costante, perchè la ripetizione di certi
movimenti in maniera costante nel tempo determinerà la ripetizione di quegli STESSI movimenti in
maniera automatica tutte le volte che sarà necessario (N.B. cioè di fronte ad un aggressione). In
altre parole, in difesa personale è assolutamente necessario facilitare il lavoro della mente
subcosciente, la quale è nettamente più abile e più veloce della mente cosciente!! Per ottenere
questo risultato è essenziale allenarsi in maniera COSTANTE e CORRETTA. Durante una
situazione di pericolo verrano richiamate automaticamente le cognizioni presenti nella mente
subcosciente, ed è assolutamente NECESSARIO che queste cognizioni siano il più corrette
possibile.
Distacco emotivo

Per potere reagire ad un'aggressione violenta è necessaro sapere e potere agire liberamente senza
dubbi, ansie e paure di alcun genere. Questo significa che, se da un lato la vittima deve essere
perfettamente conscia di tutto quello che sta avvenendo intorno a se, dall'altro deve essere
emotivamente non coinvolta. Solo in questo modo la vittima potrà reagire con tutte le sue
potenzialità, nonostante lo stress indotto dal combattimento, a prescindere da quanto violenta e
disperata l'aggressione possa essere.

Infine, non devono essere dimenticate due caratteristiche oggettive proprie di tutte le tecniche
difensive di tipo realistico:

Semplicità esecutiva

Qualsiasi sia la tecnica utilizzata in concreto, essa DEVE rigorosamente essere il più SEMPLICE
possibile. Questo è dovuto al fatto che, sotto FORTE stress, avviene la PERDITA (pressochè totale)
della coordinazione FINE, per cui i movimenti che vedete solitamente eseguire al cinema od alla
televisione NON potranno essere più eseguiti durante una vera aggressione. La semplicità esecutiva
incide poi su numerosi altri aspetti pratici. In primo luogo, più la tecnica è semplice e più sarà
veloce da eseguire. In secondo luogo, più la tecnica è semplice e più è FACILE da apprendere.
Infine, più la tecnica è semplice e più essa sarà efficace. Ogni tecnica NON connotata da esterema
semplicità DEVE essere scartata per l'impiego in difesa personale

Totale alienità al contesto sportivo

La difesa personale disarmata (al pari di quella armata) NON ha nulla a che vedere con le
competizioni sportive!! Tutte le tecniche di difesa personale sono indirizzate ad attuare i seguenti
principi: colpire per primo (se possibile!!), colpire duramente, colpire con determinazione,
continuare a colpire fino a che il pericolo non è respinto. Se non fosse possibile colpire per primo
(perchè nella realtà non si può sempre avere questo lusso), è comunque necessario colpire
DURAMENTE, in maniera AGGRESSIVA e CONTINUATIVA !! Qualsiasi tecnica che non riesca
ad attuare praticamente TUTTI questi principi DEVE essere scartata per quanto concerne l'impiego
in difesa personale.

Ulteriori informazioni su questi aspetti, così come su altri aspetti peculiari della difesa da
aggressioni disarmate, verranno indicati nelle altre pagine di questo sito.

LA GUARDIA ED ALTRE STORIE

Parte 1 - generalità
Spesso nelle riviste di settore, così come nei manuali specializzati, si sente parlare di guardia
(fighting position) o di posizione di guardia (fighting stance). Nonostante la grande
CONFUSIONE che sussiste attorno a questo termine, occorre subito CHIARIRE che lo stesso può
essere inteso in due modi distinti. In senso OGGETTIVO, esso indica la posizione più favorevole
per l'esecuzione delle varie tecniche, dei vari movimenti o, se si preferisce, di tutte le tattiche
offensive e difensive. In altri termini, ragionando in senso oggettivo, per guardia si intende una
sorta "...di tramite o di strumento..." per attuare concretamente la coordinazione tra mente e
corpo, necssaria per sopravvivere ad uno scontro violento. In senso SOGGETTIVO, con il termine
guardia si intende la proiezione ESTERIORE di uno specifico stato (mentale) di allerta e di
attenzione INTERIORE verso la realtà che ci circonda. Un carattere importantissimo della
posizione di guardia è che essa NON deve mai essere rigida, bensì fluida o, in altre parole,
DEVE sempre consentire qualsiasi tipo di movimento nel contesto della realtà caotica dello
scontro a mani nude. Questo significa che NON esiste "...la posizione di guardia migliore del
mondo..."! Piuttosto esiste un modello di base, che può poi essere personalizzato dal singolo
individuo. Ma perchè si arriva a questa conclusione? Perchè per ogni individuo, l'assunzione della
posizione di guardia DEVE costituire:

- uno strumento attuativo dell'equilibrio in movimento


- uno strumento per massimizzare la mobilità nelle peggiori condizioni possibili

Una importante conseguenza di questa considerazione, è che :

- la posizione di guardia non può essere troppo "alta" (= le ginocchia non devono essere troppo
distese e le gambe non devono essere rigide)
- la posizione di guardia non può essere troppo "bassa"(= le ginocchia non devono essere troppo
piegate)

In altre parole, la guardia per essere REALMENTE valida DEVE sempre consentire al singolo
individuo di muoversi liberamente in qualsiasi direzione o di effettuare ogni tipo di movimento. La
guardia deve cioè essere in grado di generare la c.d. "condizione di movimento potenziale"
conosciuta da secoli in tutte le arti marziali tradizionali e, proprio per questo motivo, le ginocchia
del singolo individuo DEVONO essere lievemente (e mai eccessivamente!!) flesse, in maniera tale
"...da essere costantemente come molle pronte a scattare..."! E' chiaro che questa condizione
soggettiva "...di lieve flessione..." varierà da individuo ad individuo, e sarà oggetto di una precisa
scelta personale.

Parte 2 - il modello basico di (posizione di ) guardia

Il modello basico di posizione di guardia proposto dal GRURIFRASCA è parte integrante del
Sistema Italiano di Combattimento (S.I.C.) già analizzato in altre sezioni di questo sito, ed è
definito come guardia fondamentale o GU.FO. Esso è suscettibile di OGNI tipo di
personalizzazione, è estremamente semplice ed istintivo. L'idea fondamentale è quella di
"...pensare di avere paura e, quindi, di sentire la necessità di proteggere il proprio corpo nel
migliore dei modi...". Da una posizione che si potrebbe definire "neutra", poichè è la stessa che
ogni individuo utilizza per stare in posizione eretta o per camminare, si tratta semplicemente di:

- spostare il piede debole leggermente più avanti del piede forte (N.B. si tratta di applicare lo
stesso principio visto nel maneggio delle armi da fuoco, corte o lunghe, o delle armi bianche !!)
- piegare leggermente le ginocchia (N.B. serve per generare la indispensabile condizione di
movimento potenziale !!)
- distribuire il peso del corpo su ambo le gambe (N.B. dovete imparare a non essere mai
squilibrati !!)
- piegare le braccia in maniera tale che il gomito assuma un angolo di circa 45° (N.B. il gomito non
deve mai essere piegato "...troppo..." o "... poco..." !!)
- sollevare le braccia in maniera tale da proteggere il cranio ed il collo (N.B. bisogna porre
particolare attenzione a proteggere il cranio ed il collo, ma SENZA assumere una posizione
rigida o passiva !!)
- tenere i gomiti a protezione delle costole (N.B. occorre essere in grado di proteggere le costole,
ed in particolare le costole fluttuanti, ma SENZA creare un contatto pieno tra gomito e costole
e SENZA diventare rigidi !!)
- chiudere i pugni per proteggere le articolazioni delle dita ma SENZA stringerli in maniera
ossessiva (N.B. il pugno assume una contrazione massimale solo al momento dell'impatto con
il bersaglio, perchè un pugno rigido fa sprecare inutilmente energie ed aumentare i tempi di
reazione al pericolo o di esecuzione delle tecniche !!)

Dal momento che il corretto utilizzo della posizione di guardia è un dettaglio CRITICO da applicare
assolutamente durante uno scontro violento, è ESSENZIALE che ogni persona impari ad applicare
la posizione di guardia in maniera del tutto ISTINTIVA. Questo può avvenire solo tramite la
pratica reiterata nel tempo.

segue - movimento in avanti

Per muoversi in avanti (forward movement), si tratta semplicemente di muoversi come si si trattasse
di camminare normalmente. contrariamente da quanto affermato a più riprese da alcuni "...pseudo-
esperti del settore...", NON esiste NESSUNA distinzione tra movimento con la gamba avanzata e
movimento con la gamba arretrata!! Allo stesso modo, NON esiste NESSUNA forma di
scivolamento con la gamba avanzata e scivolamento con la gamba arretrata!! Se il corpo è
coordinato, NON c'è mai una gamba che trascina l'altra, ne può esistere un movimento anomalo
delle gambe. L'unica particolarità che va sottolineata è che, se si ha la necessità di guadagnare in
velocità (ad esempio per coprire un certo spazio in tempi ristretti), è possibile spingere
maggiormente con la gamba arretrata (N.B. non è altro che lo stesso movimento che ognuno di
noi compie quando ha fretta e deve accelerare il passo!!).

segue - movimento all'indietro

Quando si parla di movimento all'indietro (rear movement) bisogna differenziare due ipotesi
DIVERSE, distinguendo attentamente tra:
- quando è noto cosa c'è alla proprie spalle
- quando NON è noto cosa c'è alle proprie spalle

Nel primo caso è possibile muoversi con estrema velocità. La gamba avanzata balza
repentinamente all'indietro trascindando con se tutto il corpo. Questo movimento può essere singolo
o plurimo, a seconda della concreta esigenza che si manifesta in quello specifico momento. Ad
ogni modo, subito dopo avere eseguito lo spostamento all'indietro è NECESSARIO ripristinare
immediatamente la posizione naturale di guardia. Nel secondo caso, viceversa, lo spostamento
avvverrà in maniera molto lenta. Questo è necessario perchè, non conoscendo esattamente cosa c'è
alle proprie spalle, il singolo individuo dovrà muoversi con estrema cautela. Diversamente da
prima, in questo caso sarà la gamba arretrata che scivolerà leggermente all'indietro, per circa 30 -
35cm, trascinando di conseguenza il resto del corpo. Analogamente a prima, comunque, è
necessario ripristinare immediatamente la posizione naturale di guardia. Tratto comune ad entrambe
le tipologie di movimenti all'indietro, è che le gambe non possono mai stare "...eccessivamente
larghe..." tra di loro, per cui una volta compiuto il singolo movimento la posizione naturale di
guardia deve essere SEMPRE ripristinata.

segue - cambio (mutamento) di direzione

Molte volte, durante uno scontro volento, potrebbe essere necessario effettuare un cambiamento di
direzione. Per motivi di semplificazione didattica, si è soliti distinguere tra cambiamenti di
direzione:

- di 45 °
. di 90°
- di 180°

I cambiamenti di direzione di 45° o di 90° sono i più semplici da effettuare in quanto è


NECESSARIO effettuare un semplice passo laterale. L'inclinazione del passo laterale sarà,
ovviamente, più o meno accentuata a seconda che il cambio di direzione risulti più o meno
accentuato. Chiaramente, NON bisogna mai incrociare le gambe durante i movimenti se non si
vuole correre il serio rischio di perdere l'equilibrio e di finire a terra!! Per questo motivo, se il
cambio di direzione deve essere fato a destra ci si muoverà con il piede destro, mentre se deve
essere fatto a sinistra ci si muoverà con il piede sinsitro.
- cambio di direzione di 180° verso destra (a Dx) e verso sinistra (a Sx)-

Naturalmente, se il cambio di direzione determina una modifica della posizione naturale di guardia,
questa dovrà poi essere IMMEDIATAMENTE ripristinata SUBITO dopo il completamento del
movimento. Venendo infine al cambio di direzione di 180°, questo, com'è facilmente intuibile,
risulta essere il più complicato da eseguire. Per eseguirlo correttamente, è necessario ruotare sulle
punte dei piedi (N.B. e NON sui talloni come affermano molti pseudo-esperti di oggi, perchè
non si farebbe altro che perdere l'equilibrio: provate per credere !!), SENZA alzarli
eccessivamente da terra e concentrandosi sul fatto che siano i fianchi, e NON le gambe, a ruotare.
Detta così la cosa può anche sembrare alquanto complicata, ma in realtà si tratta di un'affermazione
derivante da banale considerazione di biomeccanica.
- cambio di direzione di 90° verso sinistra -
- cambio di direzione di 90° verso destra -

- cambio di direzione di 45° verso destra -


- cambio di direzione di 45° verso sinistra -
- cambio di direzione di 90° verso destra con successivo avanzamento (N.B. per un soggetto
normalmente in guardia sinistra ci sarebbe stato alcun ricupero della posizione originale di
guardia)-

- cambio di direzione di 90° verso sinistra con successivo avanzamento e ricupero della posizione
orginale di guardia (N.B. per un soggetto normalmente in guardia sinistra non ci sarebbe stato
alcun ricupero della posizione originale di guardia)-

Tutti i movimenti del corpo umano derivano da un movimento del baricentro dello stesso, per cui,
quando si dice che per eseguire un certo movimento "...devono muoversi prima i fianchi..." non si
vuole dire altro che"... il baricento deve muoversi per primo.."!! Per semplificare un po'
l'apprendimento di questo movimento, spesso si dice "...di guardare prima nella direzione in cui
si vuole girare...". Si tratta di un ottimo espediente pratico per velocizzare l'apprendimento di
questa tipologia di cambio di direzione!! Prima di concludere va ricordato che il cambio di
direzione di 180° determina un MUTAMENTO nella posizione naturale di guardia (N.B. nel senso
che la stessa risulterà invertita ad esecuzione completa), per cui è necessario ripristinarla subio
dopo avere completato il movimento.

- la posizione di guardia NATURALE (fondamentale) vista di profilo (Sx) e di fronte (Dx). Si noti
la modalità con cui sono tenute le braccia ed il livello di piega della ginocchia, assolutamente
necessario per consentire un movimento rapido e fluido in ogni circostanza. Il livello di piega dei
gomiti deve essere tale da consentire la aprtenza dei colpi (o l'esecuzione delle manovra difensive)
SENZA incertezze e con estrema rapidità -

Parte 3 - la posizione di guardia durante la fase offensiva

Come abbiamo già visto in precedenza, in seguito all'assunzione della posizione naturale di guardia,
la mano FORTE (strong hand) si pone in posizione ARRETRATA, mentre qualla DEBOLE (weak-
hand) si pone in posizione AVANZATA. In questa condizione, la mano forte potrà effettuare, con il
massimo della potenza, i seguenti colpi:
- diretto con torsione classica su tutti i tre livelli di altezza conosciuti (N.B. 1 - meglio se
combinazione, ma è possibile farlo partire "...in maniera dissimulata..." con ottimi effetti
terminali se sussitono le giuste condizioni); (N.B. 2 - se in combinazione è utile farlo partire
introdotto da un calcio o tramite una tripletta di sicurezza)
- diretto con movimento ipertorsionale SOLO quando è necessario scavalcare un ostacolo o se il
bersaglio si trova in particolari condizioni di spazio e di tempo (N.B. 1 - meglio se combinazione,
ma è possibile farlo partire "...in maniera dissimulata..." con ottimi effetti terminali se
sussitono le giuste condizioni); (N.B. 2 - se in combinazione è utile farlo partire introdotto da
un calcio o tramite una tripletta di sicurezza)
- montante (meglio se combinazione, ma è possibile farlo partire "...in maniera dissimulata..." con
ottimi effetti terminali se sussitono le giuste condizioni GIA' come primo colpo )
- gancio (meglio se combinazione, ma è possibile farlo partire "...in maniera dissimulata..." con
ottimi effetti terminali se sussitono le giuste condizioni GIA' come primo colpo)
- stoccata di dita (solo quando è ASSOLUTAMENTE necessario e SENZA pregiudicare l'integrità
articolare della mano)
- colpo a mano aperta
- tutte le forme di gomitate

Di conseguenza, la gamba FORTE, potrà effettuare con il massimo della potenza i seguenti colpi:

- calcio dritto basso (sullo stinco o sul ginocchio)


- calcio dritto medio, a spinta o frustato (sul basso addome, sui testicoli o sulla testa del femore)
- calcio circolare basso (al ginocchio od al quadricipite femorale)
- calcio a triangolo basso (sullo stinco o sul ginocchio)
- calcio a triangolo medio (sul quadricipite femorale)
- calcio d'arresto con il taglio INTERNO del piede
- calcio d'arresto con il tallone
- tutte le forme di ginocchiate

Viceversa, la mano DEBOLE potrà effettuare nel migliore dei modi i seguenti colpi:

- colpo d'arresto o di sbarramento con il pugno verticale od orizzontale


- montante (sempre in combinazione e mai "...alla cieca...")
- gancio (sempre in combinazione e mai "...alla cieca...")
- stoccata di dita (solo quando è ASSOLUTAMENTE necessario e SENZA pregiudicare l'integrità
articolare della mano)
- colpo a mano aperta
- diretto con torsione classica (sempre in combinazione)
- diretto con movimento ipertorsionale (sempre in combinazione)
- tutte le forme di gomitate

E di conseguenza, la gamba DEBOLE potrà effettuare nel migliore dei modi i seguenti colpi:

- calcio dritto basso (sullo stinco o sul ginocchio)


- calcio dritto medio, a spinta o frustato (sul basso addome, sui testicoli o sulla testa del femore)
- calcio circolare basso (al ginocchio od al quadricipite femorale)
- calcio a triangolo basso (sullo stinco o sul ginocchio)
- calcio a triangolo medio (sul quadricipite femorale)
- tutte le forme di ginocchiate

Nonostante qualche presunto esperto di tanto in tanto critica il fatto di collocare la mano FORTE in
posizione ARRETATA, questo condizione posturale deriva da tutta una serie di elementi che
SOLO i più ignoranti possono non conoscere!! Detti elementi possono essere così riassunti:

- si tratta di una condizione ASSOLUTAMENTE naturale


- si tratta della stessa posizione usata per il maneggio delle armi corte (N.B. in TUTTE le posizioni
di tiro moderne la mano FORTE impugna l'arma ed è posta DIETRO, mentre quella
DEBOLE sorregge l'arma ed è posta DAVANTI)
- si tratta della stessa posizione usata per il maneggio delle armi lunghe (N.B. in questo caso è di
palmare evidenza che la mano FORTE va in posizione ARRETRATA mentre quella
DEBOLE va in posizione AVANZATA)
- si tratta della stessa posizione utilizzata per il maneggio del coltello

Chi sostiene che "...la mano forte va posta davanti perchè bisogna mettere davanti il lato più
coordinato del proprio corpo...", sta facendo una GROSSA confusione tra la difesa personale
disarmata ed alcuni sport come la scherma od il tennis!! Ma dal momento che in queste brevi note
NON si sta parlando di sport ma di qualcosa di radicalmente diverso da qualsiasi disciplna
sportiva, queste dichiarazioni NON possono e NON devono essere minimamente prese in
considerazione (N.B. a tal proposito si rammenti che, per motivi di semplificazione, la guardia
disarmata DEVE avere la stessa struttura di quella impiegata per utilizzare le armi da fuoco
corte o lunghe !!). Lasciate che gli ignoranti si crogiolino con le loro false illusioni!!

segue - conseguenze dell'assunzione della corretta posizione di guardia durante la fase


offensiva

Le conseguenze dell'assunzione della corretta posizione di guardia durante (il combattimento corpo
a corpo o) uno scontro violento a mani nude sono molteplici e possono essere così sintetizzate:

- eliminazione di ogni tensione muscolare impropria


- sfruttamento della via più breve tra se stessi ed il bersaglio
- tensione atuomatica degli addominali al momento dell'impatto (del proprio colpo sul bersaglio)
- espulsione automatica dell'aria al momento del contatto (del proprio colpi sul bersaglio)
- visione integrale dell'avversario
- muovimento dei piedi SENZA sollevarli eccessivamente dal terreno
- mantenimento COSTANTE dell'equilibrio
- movimento effettuato tenendo SEMPRE conto della distanza
- regolazione della distanza a seconda che l'avversario sia armato o disarmato
- posizionamento delle braccia in maniera che le stesse risultino sempre SOLLEVATE ed a
triangolo
- posizionamento delle braccia in maniera tale che le stesse risultino sempre MAI troppo avanti e
MAI troppo indietro
- protezione costante del proprio corpo quando si colpisce l'avversario (N.B. non agire MAI in
maniera indiscriminata !!)
- osservazione costante della gerarchia dei bersagli quando si vuole colpire (N.B. cranio, addome,
testicoli, ginocchia e stinchi), in senso ascendente o discendente a seconda dello strumento
utilizzato (arti superiori od inferiori)
- azione coerente con le circostanze di tempo e di spazio, ricordando SEMPRE che NON è MAI
possibile colpire liberamente e frontalmente come avviene in palestra

Chiaramente tutto questo NON significa che è sempre possibile attaccare il proprio avversario in
maniera irrazionale (N.B. questo argomento interessa sia gli studenti di difesa personale disarmata,
sia i membri delle FF.AA. che si interessano di corpo a corpo). Per attaccare è NECESSARIO che
sussistano delle "aperture", fisiche o mentali, nella condizione soggettiva dell'avversario. Queste
"aperture" possono essere rappresentate dal fatto che l'avversario:

- sta inspirando
- sta utilizzando una posizione di guardia non razionale
- è eccezionalmente stanco
- è troppo emozionato
- è deconcentrato
- sta compiendo azioni non razionali tatticamente

Verificando la presenza di queste lacune, sarà possibile effettaure un attacco in maniera sicura e,
soprattutto, senza il pericolo di subire un pesante contrattacco. Però per valutare la presenza di
queste lacune è necessario vederle, e questo può avvenire solo:

- adottando la corretta posizione di guardia (N.B. la posizione di guardia corretta permette di


vedere bene cosa sta succedendo intorno a se !!)
- agendo senza esitazione e ritardo (N.B. la posizione di guardia corretta permette di agire senza
ritardo !!)

Il raggiungimento di questi risultati può avvenire solo attraverso l'addestramento. Più precisamente
l'addestramento DEVE contenere tutta una serie di azioni ripetitive che forzano il singolo individuo
a comportarsi in maniera tatticamente efficiente nelle PEGGIORI condizioni possibili. Quando si
parla di ripetizione di certi atti, chiaramente ci si riferisce al fatto di ripetere una serie di azioni
razionali (N.B. non dovete imitare il vostro divo preferito esibendovi in un calcio volante da
circo equestre !!) moltissime volte durante il proprio addestramento. Questa ripetizione costante di
certe azioni è MOLTO importante perchè:

- genera riflessi automatici e spontanei di fronte ad un certo stimolo esterno (cioè in seguito alla
percezione del pericolo)
- genera coordinazione nell'individuo, nel senso che tutti gli arti ed il cervello lavorano come se
fossero una cosa sola
- genera autocoscienza, nel senso che si può "...uscire razionalmente..." da certi "...problemi
tattici...", risolvendoli anche se non li si è mai incontrati prima

Come ultima annotazione NON deve essere dimenticato che esiste una profonda SIMILITUDINE
tra addestramento in palestra e difesa personale (N.B. il discorso vale anche per il combattimento
corpo a corpo), nel senso che quello che viene fatto in palestra verrà fatto automaticamente anche
sulla strada!! Molte persone affermano che "...tra allenamento e realtà, l'unica differenza è che
nella realtà NON puoi commettere errori ...", e questo in un certo senso è verissimo, ma NON
bisogna dimenticare che nelle situazione difficili (il difendersi da un'aggressione per l'uomo della
strada od il combattere a mani nude per un soldato) il cervello richiama AUTOMATICAMENTE
tutto quello che ha appreso in precedenza (durante l'addestramento). In altri termini, se vi siete
allenati (addestrati) correttamente, il vostro comportamento sarà logico e razionale (cioè rispetterà
la miglior tattica applicabile in quel momento), mentre, in caso contrario, verranno compiute tutte
una serie di azioni che risulteranno essere profondamente autodistruttive!!

segue - alcuni esempi di colpi eseguiti con le varie parti del corpo

Dimenticate tutti i colpi fantasmagorici che avete visto nell'ultimo kolossal di arti marziali e
concentratevi esclusivamente su pochissimi colpi:

- pugno orizzontale
- pugno verticale
- colpo a mano aperta
- stoccata di dita
- gomitata

COLPI DI MANO MAGGIORMENTE UTILIZZATI IN DIFESA PERSONALE /


COMBATTIMENTO CORPO A CORPO
- A Sx, esempio di pugno VERTICALE eseguito in linea ALTA. Questo colpo viene usato come
colpo d'arresto o come colpo introduttivo per altri colpi (alti o bassi). A Dx, esempio di colpo con il
palmo della mano eseguito sempre in linea ALTA. Questo colpo viene usato essenzialmente come
colpo d'arresto e non come colpo introduttivo. Potrebbe però essere utilmente usato com colpo
introduttivo durante una situazione difensiva che prevede un attacco preventivo (V. voce a se)-

- A Sx, esempio di colpo con la punta delle dita eseguito in linea ALTA. Stante l'estrema
delicatezza strutturale dell'articolazione della mano, questo colpo viene usato come colpo
introduttivo durante una situazione difensiva che prevede un attacco preventivo (V. voce a se). A
Dx, esempio di pugno orizzontale eseguito con la mano destra -
- A Sx, esempio di pugno orizzontale (diretto) eseguito con la mano sinistra. A Dx, esempio di
gancio eseguito con la mano destra. Ricordatevi che il gancio può essere invariabilmente eseguito
tenendo il pugno orizzontale o verticale, perciò fate delle prove (con un sacco robusto e non solo
dando pugnii all'aria) e trovate qual'è il modo per voi più comodo per eseguire questo colpo -
- A Sx, esempio di gancio eseguito con la mano sinistra. Ricordatevi di proteggervi TUTTE le volte
che eseguite un pugno e di non rimanere MAI inutilmente scoperti A Dx, esempio di montante al
mento eseguito con la mano destra -

- A Sx, esempio di montante al mento eseguito con la mano sinistra. A Dx, esempio di montante al
corpo eseguito con la mano destra. Ricordatevi di proteggervi mentre colpite e di spostarvi subito
dopo avere effettuato un colpo: non rimanete mai fermi !! -
- A Sx, esempio di montante al corpo eseguito con la mano sinistra. Questo colpo può essere
eseguito tenendo il pugno verticale (come in figura) od orizzontale-

- Esempio di pugno a martello sulle vertebre cervicali eseguito con il pugno sinistro (Sx) e destro
(Dx) -

COLPI DI GOMITO MAGGIORMENTE UTILIZZATI IN DIFESA PERSONALE /


COMBATTIMENTO CORPO A CORPO
- Esempio di gomitata circolare alla mascella (o alla tempia) eseguita con il gomito sinistro (Sx) e
destro (Dx) -
- Esempio di gomitata ascendente al mento eseguita con il gomito sinistro (Sx) e destro (Dx) -

- Esempio di gomitata discendente sulle vertebre cervicali eseguita con il gomito sinistro (Sx) e
destro (Dx) -

Toglietevi immediatamente dalla testa tutte le assurdità come il calcio volante, quello ad ascia o il
calcio girato che avete visto l'ultima volta che siete andati a vedere l'ultimo film di arti marziali e
concentratevi esclusivamente su pochissimi colpi:
- calcio frontale basso
- calcio circolare basso
- calcio a triangolo basso
- ginocchiata

Evitate di eseguire il calcio laterale o quello all'indietro a meno che NON sia assolutamente
necessario (N.B. sono colpi che richiedono più tempo per essere eseguiti rispetto agli altri). In
particolare, toglietevi immediatamente dalla testa di colpire un avversario che vi sta di fronte
usando il calcio laterale o, peggio, quello all'indietro. Certe cose lasciatele agli eroi cinematografici,
tanto loro non hanno la necessità di difendere la propria vita, e poi stanno solo recitando un
copione!! Il motivo è che:

- il calcio laterale (side kick) serve SOLO per colpire un avversario posto lateralmente perchè
NON ha senso usarlo per colpire un avversario posto frontalmente (N.B. bisogna girarsi, calciare e
ritornare in posizione di guardia, e ci vuole troppo tempo, per cui tanto vale usare un altro
calcio)
- il calcio all'indietro (rear kick) serve SOLO per colpire un avversario posto alle spalle, perchè
NON dovete MAI girare la schiena nei confronti di chi vi sta davanti (N.B. si tratta di un
principio tattico basilare)

COLPI DI PIEDE MAGGIORMENTE UTILIZZATI IN DIFESA PERSONALE /


COMBATTIMENTO CORPO A CORPO
- Esempio di calcio circolare contro la parte esterna del quadricipite femorale eseguito con la gamba
destra (Sx) e sinistra (Dx)-

- Esempio di calcio circolare contro la parte esterna del ginocchio eseguito con la gamba destra (Sx)
e sinistra (Dx)-
- Esempio di calcio a triangolo (N.B. il calcio a triangolo è un ibrido tra il calcio frontale e
quello circolare) contro la parte frontale del ginocchio eseguito con la gamba destra (Sx) e sinistra
(Dx)-
- Esempio di calcio d'arresto contro la testa del femore eseguito con la gamba destra (Sx) e sinistra
(Dx) . Il calcio d'arresto è un calcio (N.B. solitamente un calcio frontale oppure un calcio a
triangolo) che viene eseguito contro l'articolazione di un aggressore che avanza in maniera
inconsiderata -

- Esempio di calcio circolare contro la parte interna del quadricipite femorale eseguito con la gamba
destra (Sx) e sinistra (Dx)-
- Esempio di calcio frontale basso contro la tibia eseguito con la gamba sinistra (Sx) e destra (Dx) -
- Esempio di calcio frontale all'addome (del tipo a spinta) a media altezza eseguito con la gamba
sinistra (Sx) e destra (Dx) -

- Esempio di calcio frontale ascendente ai testicoli (o alla zona inguinale) eseguito con l'avampiede
sinistro (Sx) e destro (Dx) -

COLPI DI GINOCCHIO MAGGIORMENTE UTILIZZATI IN DIFESA PERSONALE /


COMBATTIMENTO CORPO A CORPO
- Esempio di ginocchiata ascendente al plesso solare (o comunque in linea bassa) eseguita con il
ginocchio sinistro (Sx) e destro (Dx) -
- Esempio di ginocchiata ascendente contro il fianco eseguita con il ginocchio sinistro (Sx) e destro
(Dx) -

- Esempio di ginocchiata ascendente contro il quadricipite femorale eseguita con il ginochio sinistro
(Sx) e destro (Dx) -

segue - i punti vitali (c.d. zone di contatto o superfici di contatto)


Nel combattimento corpo a corpo (close combat) l'obiettivo finale è quello di DANNEGGIARE il
corpo dell'avversario in maniera permanente con qualsiasi tecnica possibile. In difesa personale
disarmata (unarmed combat) lo scopo finale è quello di RESPINGERE l'aggressione con qualsiasi
tecnica possibile, sempre che ci sia una proporzione tra la gravità dell'aggressione e la gravità della
tecnica applicata in concreto. In entrambi casi, comunque, è NECESSARIO conoscere esattamente
quali sono i punti del corpo umano suscettibili di patire il peggior danno se sottoposti ad una
violenta sollecitazione meccanica. Chiaramente la risoluzione di un simile problema richiederebbe
la consultazione di un manuale di anatomia di livello universitario o, in alternativa, alla
consultazione di un testo di arti marziali ESTREMAMENTE sofisticato. Ad ogni modo, pur senza
ricorrere ad una soluzione così sofisticata si può dire che detti punti sono collocati nei seguenti
distretti corporei:

- regione del cranio (head zone, altresì detta cranial zone)


- regione del collo (neck zone)
- regione toracica (torso zone, altresì detta thoracic zone)
- regione addominale (abdominal zone)
- regione genitale (groin zone)
- arti inferiori e superiori (lower and upper extremities)

Premesso ciò, vediamo di analizzare più in profondità le seguenti regioni corporee. Nella zona del
cranio rilevano:

- Occhi = gli occhi (eye) sono estremamente delicati e non sono protetti da nessun tipo di tessuto
particolamente robusto; ogni attacco agli occhi è incredibilmente efficace e costringe l'avversario a
portarsi le mani al volto, desistendo immediatamente da ciò che stava facendo; il problema pratico
che si può incontrare nell'effettuare un attacco agli occhi e che NON sempre sono facili da
raggiungere
- Tempie = un potente attacco alle tempie (temples) determina la perdita di conoscienza, ma può
anche causare dani clebrali permanentio addirittura la morte; l'osso temporale è l'unico osso cranico
di tipo concavo, ed è per questo che può essere facilmente fratturato
- Naso = il naso (nose) è ricchissimo di terminazioni nervose ed è proprio per questo che è
estremamente sensibile agli urti; un urto al naso determina una forte lacrimazione, la chiusura
involontaria degli occhi, ed un'emorragia; questo, di norma, costringe chi ha subito un forte colpo al
naso ad interrompere la propria azione; tuttavia va segnalato che alcuni individui (= pugili) tramite
l'allenamento riescono a sopportare il dolore susseguente ad urto al naso; un colpo al naso
solitamente NON è mortale, ma lo può diventare se viene inferto a 45°, dal basso verso l'alto, con il
palmo della mano invece che con un pugno od una gomitata (N.B. in questo caso si staccano
alcuni frammenti ossei dalla parte interna del cranio che penetrano nel cervello con
conseguanze facilmente immaginabili)
- Orecchie = normalmente le orecchie (ears) sono difficilmente attaccabili, a meno che non si
colpiscano i timpani piegando le mani a mo' di coppa e colpendo violentemente il padiglione
auricolare; tramite una simile tecnica è posibile liberarsi con successo da una presa frontale con due
mani al petto (V. voce a se)
- Mandibola (ed articolazione temporo-mandibolare) = un potente colpo alla mandibola (jaw)
determina perdita di coscienza, oltre a una intensa sensazione di dolore; affinchè il colpo abbia
successo è necessario rispettare il principio di allineamento muscolo-scheletrico (V. voce a se), per
imparare a colpire nella maniera più corretta, altrimenti si corre solo il rischio di danneggiare se
stessi
Nella zona del collo rilevano:

- Gola (parte frontale e laterale del collo) = qualsiasi urto alla gola (throat) determina intense
difficoltà respiratorie; se il colpo è molto potente si determina un arresto respiratorio che può
rivelarsi mortale se non trattato con tempestive cure mediche
- Carotide e seno carotideo = la parte interna della carotide (carotid) contiene uno speciale tessuto
ricoperto da cellule denominate barorecettori (N.B. sono delle cellule che mantengono costante il
flusso di sangue al cervello); se questa zona viene urtata violentemente si determina una perdita di
coscienza che può essere, a seconda dell'intensità, immediata o posticipata
- Nuca (e parte posteriore del collo) = nella parte posteriore del collo (back of the neck) affiora la
colonna vertebrale, la quale contiene il midollo spinale; quest'ultimo può essere danneggiato con
colpi inferti con qualsiasi parte del corpo; un urto del genere (specie se generato da una gomitata o
da un calcio) può creare danni permanenti o può immobilizzare un avversario (N.B. ed in certi casi
può anche determinare immediatamente la morte)

La zona toracica contiene molte zone particolarmente deboli e delicate. Tuttavia queste zone
possono spesso risultare coperte (o addirittura protette) dai capi di vestiario che certe persone
devono (N.B. si pensi ad un soldato moderno che indossa l'equipaggiamento completo) o
potrebbero indossare (N.B. si pensi ai capi di vestiario utilizzati durante la stagione invernale)
in determinate circostanze. Nella zona del torso rilevano:

- La clavicola = se la calvicola (collar-bone) viene fratturata, il braccio corrispondente non può più
essere utilizzato; tuttavia la clavicola è molto difficile da fratturare poichè è necessario che
l'avversario si esponga in modo eccessivo e che non ponga, al contempo, particolare resistenza
(N.B. si ricordi che nel caso in cui l'avversario sia un soldato moderno equipaggiato di tutto punto, è
praticamente impossibile fratturare una clavicola a causa del tipo di equipagiamento in uso presso
le FF.AA. moderne)
- Il plesso solare = un attacco potente al plesso solare (solar plexus) determina fortissime difficoltà
respiratorie unite ad un'intensa sensazione di dolore; se il colpo è particolarmente potente, potrebbe
scaturirne anche un vero e proprio arresto respiratorio
- Le costole = un potente attacco alle costole (ribs) determina una intensa sensazione di dolore; se
la costola viene fratturata si determinano delle difficoltà respiratorie (di grado variabile a seconda
della gravità della frattura), e ne potrebbe scaturire un'emorragia interna (in special modo ai
polmoni)

La zona addominale contiene molte zone particolarmente deboli e delicate. Tuttavia queste zone
possono spesso risultare coperte (o addirittura protette) dai capi di vestiario che certe persone
devono (N.B. si pensi ad un soldato moderno che indossa l'equipaggiamento completo) o
potrebbero indossare (N.B. si pensi ai capi di vestiario utilizzati durante la stagione invernale)
in determinate circostanze. Nella zona addominale rilevano :

- Il plesso ipogastrico = il plesso ipogastrico (hypogastric plexus) è una zona posta più o meno al
centro dell'addome che, se colpita violentemente, determina una intensa sensazione di dolore e
difficoltà respiratorie
- I reni = un potente attacco ai reni (kidneys) è in grado di immobilizzare o danneggiare un
avversario in modo permanente (N.B. se l'attacco è particolarmene violento si potrebbe
determinare la morte a causa della forte emorragia e del blocco dell funzioni renali che ne
potrebbero derivare)

La zona genitale è composta da tessuti particolarmente DELICATI che sono del tutto PRIVI di ogni
forma di protezione naturale (ossa, grossi gruppi muscolari, etc.). Questi tessuti sono poi attraversati
da numerosi fasci nervosi, che li rendono estremamente sensibili. Un urto in questa zona del corpo
fa immediatamente desistere l'avversario dal proseguire oltre quello che stava facendo e lo
costringe, istintivamente, a proteggersi la parte colpita. Nella zona genitale rilevano :

- I testicoli = ogni colpo ai testicoli (testicles) determina una intensissima sensazione di dolore
che impedisce all'aversario di proseguire oltre nella sua azione; se il colpo è molto potente ne
possono scaturire,a seconda dei casi, emorragia interna, perdita di coscienza e danni permanenti
- La zona inguinale = ogni "...colpo mancato ai testicoli..." che dovesse impattare nella zona
inguinale (groin) è causa di una fortissima sensazione di dolore che determina una contrazione
involontaria dei muscoli del basso addome dell'avversario, cui sono irrimediabilmente correlati una
perdita di concentrazione e della posizione

Venendo, infine, alle estremità (extremities), in generale esse NON costituiscono un oggetto
principale della manovra difensiva (o dell'azione offensiva durante il corpo a corpo), ma meno che
non si verifichi la concreta possibilità di fratturarle. Ad esempio, un calcio indirizato sullo stinco in
maniera professionale può spezzarlo, determinando così la fine immediata dello scontro. Ancora,
una leva articolare ben eseguita può fratturare il gomito, costringendo l'avversario a desistere dal
portare avanti le proprie intenzioni. Per ulteriori spiegazioni su questo aspetto, si rinvia il lettore
all'apposita sezione di questo sito.

foto con i pallini

segue - il principio d'allineamento muscolo - scheletrico

In tutte le arti marziali tradizionali esiste un principio strategico fondamentale noto come principio
d'allineamento muscolo-scheletrico. E' di estrema importanza che anche chi desidera studiare la
difesa personale disarmata (od il combattimento corpo a corpo) compia ogni sforzo possibile per
applicarlo costantemente. A livello pratico, questo principio IMPLICA che ogni singolo colpo
venga eseguito allineando le articolazioni (presenti nell'arto utilizato per colpire) nella maniera
migliore possibile. Questo è essenziale per due motivi:

- serve per scaricare la potenza sul bersaglio


- serve per evitare traumi distorsivi alle proprie articolzioni

Detto in altre parole, questo significa che NON è possibile eseguire un pugno tenendo il polso
piegato, così come non è possibile eseguire un calcio con la punta delle dita!! Per i pugni,a
prescindere che siano verticali o, come accade più frequentemente, orizzontali, è necessario capire
come chiudere correttamente il pugno e come tenere il polso ben dritto.
Non va dimenticato che il principio di allineamento muscolo-scheletrico DEVE sempre essere
mantenuto a PRESCINDERE dell'altezza alla quale il pugno viene portato. Più precisamente, fino a
quando l'asse dell'avembraccio è PARALLELO al terreno, non sussistono particolari problemi
nell'applicazione di questo principio. Tuttavia, se questa condizione di parallelismo dovesse venire
a mancare (come accade durante l'esecuzione di un pugno alto, dove le dita toccano il bersaglio
PRIMA delle nocche costringendo il polso a torcersi su se stesso !!) il principio in commento
può essere facilmente violato, con il rischio di andare incontro a conseguenze fisiche molto
spiacevoli. Per non ledere questo principio viene utilizzato il pugno con ipertorsione, il quale
consente di colpire il bersaglio continuando a rispettare il principio d'allineamento muscolo
scheletrico. Nelle illustrazioni che seguono si può notare come le prime due noche del pugno siano
allineate alle ossa dell'avambraccio e del braccio, consentendo così di scaricare un elevato
quantitativo di potenza sul bersaglio SENZA procurarsi dei deleteri danni articolari !!
- Esempi di diretto con ipertorsione eseguito con la mano destra (Sx) e sinistra (Dx). Se eseguito
correttamente, questo colpo può mettervi in grado di risolvere uno scontro violento con ESTREMA
rapidità. Esso è estremente importante non solo perchè vi consente di sfruttare un maggiore allungo
e di sprigionare una superiore potenza, ma anche perchè vi garantisce un superiore livello di
protezione mentre lo eseguite (N.B. ricordatevi che dovete sempre proteggervi tutte le volte che
eseguite QUALSIASI tipo di colpo !!). Per otternere la massima efficacia con il minimo rischio,
DOVETE imparare ad eseguire questo colpo O quando l'avversario sta per iniziare il suo
movimento (colpo), O quando lo ha eseguito e sta recuperando l'arto (solitamente DOPO che ha
eseguito un pugno), oppure dopo che vi siete spostati ed avete asssunto una collocazione spaziale (a
voi) favorevole (ed il vostro avversario non si è mossso di conseguenza !!) -

Anche per i calci il discorso non cambia. Per rispettare il pricipio d'allineamento muscolo-
scheletrico è NECESSARIO colpire con il collo del piede, con il tallone, con l'avampiede o con la
volta del piede. Volendo, in casi specifici (ad esempio a distanza medio-corta verso i testicoli) è poi
possibile colpire anche con la tibia. Viceversa, non sarà MAI possibile colpire con le dita del piede,
in quanto troppo delicate e soggette a fratture o a traumi distorsivi di varia entità.

parte 4 - la posizione di guardia durante la fase difensiva

Come abbiamo visto in precedenza, la posizione naturale di guardia è lo strumento in grado di


garantire due condizioni determinanti per la sopravvivenza ad uno scontro violento, quali:

- attuazione dell'equilibrio in movimento


- massimizzazione della mobilità nelle peggiori condizioni possibili

E' interessante sottolineare come alcuni "...pseudo esperti di difesa personale disarmata..."
affermino in continuazione che "...il corpo DEVE essere sfalsato di 45° rispetto allo sguardo
dell'avversario, od alla sua linea di avanzamento perchè è assolutamente necessario
proteggere la bisettrice verticale del proprio corpo...". Quello che questi "...fenomeni da
baraccone..." si dimenticano sempre di dire, è che la bisettrice verticale del corpo (centerline)
viene COSTANTEMENTE protetta:
- dalle braccia collocate a triangolo davanti a se
- dal continuo movimento che caratterizza ogni scontro violento
- dall'utilizzo costante e congruente di tutti gli strumenti difensivi
- dalla capacità di leggere la distanza

Pensare di poter REALMENTE sopravvivere ad uno scontro violento mettendosi con i piedi a 45°
(o peggio a 90°) rispetto alla direzione dalla quale proviene l'aggressione è pura follia!! Un discorso
simile avrebbe senso SOLO in una prospettiva eminentemente STATICA, e NON fortemente
DINAMICA com'è quella di uno scontro violento a mani nude. Da una simile condizione posturale,
non solo è impossibile combattere, ma è impossibile difendersi e, addirittura, è del tutto impossibile
espletare una minima forma di reazione!! E' del tutto inutile aggiungere che chi fa simili
affermazioni, continuando ad insistere sul concetto "...dei piedi girati di 45° rispetto
all'avversario...", NON sa minimamente di cosa sta parlando. Per proteggere la bisettrice verticale
del proprio corpo (lungo la quale sono collocati punti particolamente delicati) , in primo luogo
vanno usate le BRACCIA. Collocando le braccia come descritto in precedenza, si va già a costituire
una barriera resistentissima. Ricordiamo che, assumendo la posizione di guardia, le braccia:

- viste di lato sono all'altezza del cranio, poco sotto gli occhi, e lo proteggono
- viste da sopra formano una sorta di triangolo immaginario (N.B. da una simile condizione è
possibile non solo combattere a mani nude, ma anche tenere in mano una spada, una pistola o
un fucile SENZA effettuare nessun cambiamento !!)
- vista da davanti formano una sorta di cuneo immaginario "...in grado di deviare..." tutti gli
attacchi che vengono portati dalla cintola in su (V. più oltre)

La protezione è poi assicurata, in secondo luogo, dal continuo movimento del (proprio) corpo, che
rende difficile all'avversario la libera applicazione delle proprie tattiche offensive. In terzo luogo,
l'utilizzo razionale degli strumenti difensivi permette di proteggere ulteriomente TUTTI i punti
particolarmente SENSIBILI collocati sulla bisetrice verticale del proprio corpo. Infine, non deve
essere dimenticata la capacità di leggere la distanza, che viene sviluppata da ogni singolo individuo
attraverso l'addestramento costante. In particolare, quando si parla di "...capacità di leggere la
distanza..." ci si riferisce al fatto che se l'avversario si trova ad una certa distanza, questo sarà
costretto a compiere una determinata azione se vuole conseguire il proprio scopo. In altre parole:

- Distanza pari o superiore ad 1m (100cm) = l'avversario è nella c.d. zona neutra (safety zone /
neutral zone), per cui se vuole attaccare è COSTRETTO a regolare (rectius, accorciare) la distanza
con uno o più passi
- Distanza pari o superiore a 0,7 m (70 cm) = l'avversario può attaccare SOLO con i calci eseguiti
con la massima estensione
- Distanza pari o superiore a 0,5m (50cm) = l'avversario può attaccare con i calci BASSI (N.B.
dritto, circolare e con il taglio, in particolare interno), può usare i calci come ponte per introdurre
attacchi con le mani eseguiti con i pugni (N.B. ad esclusione di gancio, montante e gomitate)
- Distanza pari o superiore a 0,3 m (30cm) = l'avversario può attaccare con estrema facilità
tramite ginocchiate, gomitate, ganci e montanti
- Distanza inferiore a 0,3 m (0,3cm) = l'avversario tenta essenzialmente di afferrare, di buttare a
terra, di strangolare, e può colpire con gomiti, ginocchia o con il cranio
ATTENZIONE !!

PER MOTIVI DI SEMPLIFICAZIONE, LA DISTANZA VIENE MISURATA TRA LA PUNTA


DELLA VOSTRA SCARPA (O COMUNQUE DEL VOSTRO PIEDE) E LA TIBIA PIU' VICINA
DEL VOSTRO AVVERSARIO .

segue - i singoli strumenti difensivi: le parate

La parata (parry) è il primo, ed il più conosciuto, di tutti gli strumenti difesivi. Dal punto di vista
esecutivo si tratta di una sorta di schiaffo in grado di DEVIARE un colpo rispetto a quello che è il
suo punto di impatto originario. Solitamente viene effettuata con il palmo della mano o con l'interno
del pugno o dell'avambraccio. A seconda di come viene effettuata, è possibile distinguere tra parata
INTERNA (il contatto avviene lungo il lato interno del gomito dell'avversario) ed ESTERNA (il
contatto avviene lungo il lato esterno del gomito dell'avversario).

- Esempio di parata INTERNA con l'avambraccio resa in risposta ad un pugno di tipo fortemente
lineare, quale può essere un jab od un diretto. Normalmente viene eseguita con un movimento
rapidissimo dell'avambraccio per deviare il colpo dell'avversario dalla sua traiettoria originaria.
Volendo può anche essere eseguita unendo una torsione del busto sia per esprimere più potenza, sia
per proteggersi in modo migliore (N.B. specie se si è in ritardo sull'azione offensiva
dell'avversario). Si noti come la parata possa essere effettuata da una posizione pressochè frontale e
SENZA alcun tipo di guardia, dal momento che in una situazione REALE potrebbe non esserci il
tempo di assumere la propria posizione di guardia preferita. Pur essendo più pericolosa di quella
esterna per chi la esegue (perchè è più elevato il pericolo di reazione dell'avversario), essa è di gran
lunga la più frequente nella realtà. -
- Esempio di parata ESTERNA con l'avambraccio resa in risposta ad un pugno di tipo fortemente
lineare, quale può essere un jab od un diretto. Normalmente viene eseguita con un movimento
rapidissimo dell'avambraccio per deviare il colpo dell'avversaio dalla sua traiettoria originaria.
Volendo può anche essere eseguita unendo una torsione del busto o per esprimere più potenza,
oppure per proteggersi in modo migliore (N.B. specie se di è in ritardo sull'azione offensiva
dell'avversario). Pur essendo meno pericolosa di quella esterna per chi la esegue (perchè il pericolo
di una reazione dell'avversario è ridotto), essa è di gran lunga la meno frequente nella realtà. -

- Esempio di parata ESTERNA su calcio (dritto) a media altezza. Nonostante quello che molte
persone posono essere portate a pensare, si tratta di una parata molto complessa che richiede una
buona dose di coordinazione e di colpo d'occhio per essere effettuata correttamente. Si tratta inoltre
di una parata che richiede un tempismo eccezionale, perchè è difficile uscire lateralmente su un
colpo del genere, mentre è molto più semplice eseguire un blocco con le gambe od una parata con
un movimento frustato della mano (ed una torsione del corpo)-
- Esempio di parata ESTERNA su calcio (dritto) a media altezza effettuata dal lato opposto rispetto
al precedente -

A causa della sua struttura, essa viene usata SOLO per difendersi da attacchi di tipo LINEARE,
effettuati a mani nude o con armi da taglio.

segue - i singoli strumenti difensivi: i blocchi

Il blocco (block) è uno strumento difensivo molto ANTICO il cui scopo è quello di proteggere il
suo esecutore da colpi di tipo CIRCOLARE, oppure da colpi di tipo ascendente o discendente e,
infine, da colpi lineari percepiti con ESTREMO ritardo. Così come si è visto in riferimento alla
parata, anche in questo caso i colpi possono essere effettuati a mani nude o con armi da taglio. La
differenza tra parata e blocco va ricercata nel fatto che mentre la prima DEVIA il colpo portandolo
FUORI dalla sua traiettoria originaria (e quindi dal punto di impatto voluto dall'avversario), il
secondo è un vero e proprio SCUDO che si OPPONE al colpo, impedendogli di proseguire oltre
nella sua traiettoria. Anche i blocchi, similmente alle parate, si distinguono in ESTERNI (il contatto
avviene con il lato esterno del gomito dell'avversario) ed INTERNI (il contatto avviene lungo il lato
interno del gomito dell'avversario). Dal punto di vista esecutivo, il blocco si effettua (normalmente)
con l'avambraccio, ma può però essere anche eseguito con:

- taglio della mano


- palmo della mano
- gomito
- ginocchia
- esterno del polpaccio
- taglio (interno) del piede
- Esempio di blocco INTERNO eseguito con l'avambraccio in risposta ad un tentativo di montante
(N.B. per motivi di chiarezza sono state esagerate le distanze e la relativa esecuzione). A seconda
dello specifico contesto spazio-temporale in cui ci si trova inseriti, è possibile passare
impercettibilmente dalla parata al blocco vero e proprio senza soluzione di continuità. E' chiaro che,
per motivi di semplificazione, in questo frangente è stato mostrato solo il blocco, mentre nella realtà
al blocco è sempre unita una specifica risposta volta ad iniziare un contrattacco determinato. -

- Esempio di blocco ESTERNO eseguito con l'avambraccio in risposta ad un tentativo di montante


(N.B. per motivi di chiarezza sono state esagerate le distanze e la relativa esecuzione). A seconda
dello specifico contesto spazio-temporale in cui ci si trova inseriti, è possibile passare
impercettibilmente dalla parata al blocco vero e proprio senza soluzione di continuità. E' chiaro che,
per motivi di semplificazione, in questo fangente è stato mostrato solo il blocco, mentr nella realtà
al blocco è sempre unita una specifica risposta volta ad iniziare un contrattacco determinato. -
- Esempio di blocco su gancio effettuato con notevole ritardo rispetto all'azione offensiva. Per
motivi di chiarezza sono state esagerate le distanze ed i movimenti. Tutte le volte che non è
possibile eseguire il blocco correttamente su di un colpo circolare come il gancio, l'unico modo per
minimzzare i danni è quello di proteggersi con le braccia e di ruotare insieme al colpo
dell'avversario. -

- Esempio di blocco su gancio effettuato con notevole ritardo rispetto all'azione offensiva, visto dal
lato opposto rispetto all'illustrazione precedente. -
- Esempio di blocco "a croce", altresì noto come blocco "a X" effettuato in risposta ad un calcio
DRITTO a media altezza di tipo ascendente. Si tratta di un tipo di strumento difensivo presente in
moltissimi metodi marziali noti anche ai giorni nostri che richiede una notevole dose di
coordinazione mente - corpo per essere effettuato correttamente. Non bisogna compiere l'errore di
pensare al blocco come ad un qualcosa di rigido e statico, poichè dopo essersi protetti con un blocco
bisogna subito muoversi per organizzare la propria manovra difensiva. -

- Esempio di blocco con chiusura dei gomiti eseguito in risposta ad un calcio DRITTO effettuato a
media altezza. Si tratta di un tecnica da usare solo ed esclusivamente come ultima risorsa quando si
è in notevole ritardo di fronte ad un attacco del genere !! Pur non essendo esteticamente bello da
vedere, questo strumento difensivo può essere validamente impiegato per cercare di minimizzare i
danni fisici in una situazione disperata come quella illustrata -
- A Sx, esempio di blocco con il bicipite (N.B. debitamente supportato dal resto del corpo !!)
effettuato in risposta ad un calcio LATERALE eseguito dall'avversario a media altezza. Si tratta di
un tecnica da usare solo ed esclusivamente come ULTIMA risorsa quando si è in notevole ritardo di
fronte ad un calcio dritto a media altezza. Pur non essendo esteticamente bello da vedere, questo
strumento difensivo può essere validamente impiegato per cercare di minimizzare i danni fisici in
una situazione disperata come quella illustrata. A Dx, esempio di blocco associato ad una torsine
del busto (schivata), eseguito in risposta ad una calcio laterale effettuato ad altezza media. Se
possibile, questo tipo di risposta deve essere preferito rispetto a quella illustra nell'immagine
precedente poichè minimizza gli eventuali danni subiti -
- A Sx, esempio di blocco di gamba eseguito in congiunzione con un blocco di braccia. A Dx,
un'eventuale alternativa ai blocchi di gambe appresentata da una parata (o da un blocco, a seconda
dei casi) eseguita con l'avambraccio (N.B. questo strumento difensivo viene utilizzato per
"comprimere" il corpo e per "caricarlo" in maniera tale da contrattaccare subito dopo con i
calci)-

Di particolare importanza ai fini della difesa personale disarmata (al pari del combattimento corpo a
corpo) sono i blocchi di gambe (leg blocks). Trattasi di una particolare forma di blocco effettuata
per proteggersi da tutti i colpi provenienti dalla cintola in giù, con notevole risparmio di tempo ed
elevata velocità esecutiva.
- A Sx, esempio di blocco di gamba eseguito in risposta ad un calcio circolare. A Dx, esempio di
blocco effettuato con la pianta del piede (tramite pressione sul ginocchio) in risposta ad un tentativo
di calcio dritto da parte dell'avversario -
- A Sx, altro esempio di blocco eseguito con la pianta del piede su calcio dritto, ma con maggior
ritardo rispetto all'azione offensiva già considerata nell'esempio precedente. A Dx, blocco di gambe
eseguito su calcio laterale -

- A Sx, esempio di blocco di gamba eseguito con la punta del piede su un tentativo di calcio. Si
tratta di un tecnica difensiva eccellente se si ha la corretta percezione degli eventi attorno a se,
poichè impedisce all'aggressore di dare seguito alla propria iniziativa. Indossando delle comuni
calzature, questa tecnica risulta molto dolorosa per chi la subisce. Se effettuata con la necessaria
potenza, magari indossando calzature pesanti, questa tecnica provoca spesso una frattura della tibia.
A Dx, esempio di blocco di gamba eseguito con il taglio INTERNO del piede. Pur non essendo
esteticamente bello da vedere, questo strumento difensivo può essere validamente impiegato contro
un avversario che tenti di eseguire qualsiasi tipo di calcio. Al pari della tecnica precedente, anche
questa risulta molto dolorosa per chi la subisce -

Chiunque desideri studiare SERIAMENTE (il combattimento corpo a corpo o) la difesa personale
disarmata DEVE porsi l'obiettivo di imparare alla perfezione l'esecuzione di questo strumento
difensivo. Infatti, per un principio INTRINSECO a tutti i sistemi di combattimento disarmati (siano
essi recenti o passati):

- da TUTTI i colpi che provengono dalla cintola in su ci si protegge con le mani


- da TUTTI i colpi che provengono dalla cintola in giù ci si protegge con le gambe

Si tratta di un principio fondamentale che non deve essere dimenticato!

segue - i singoli strumenti difensive: le schivate

Le schivate (slipping) sono uno strumento difensivo estremamente SOFISICATO, ma anche


fortemente remunerativo sotto il profilo tattico. Più precisamente, con questo termine, si intendono
alquanto genericamente tutte quelle oscillazoni del busto in grado di collocare un bersaglio posto
nella parte superiore del corpo (normalmente si tratta della testa) FUORI dalla portata del colpo
lanciato dall'avversario ma SENZA che sia necessario spostare i piedi dalla loro (attuale)
collocazione spaziale. Le forme di schivata maggiormente conosciute e praticate sono le seguenti:

- all'indietro
- con torsione
- con flesso torsione
- con rotazione
- con rotazione e passo laterale
- in basso

Si noti che il concetto di schivata non è un concetto proprio del pugilato occidentale, come molti
sono portati normalmente a credere, ma si stratta di un'idea immanente in tutti i metodi marziali
orientali. Esso rappresenta la stilizzazione di una reazione umana del tutto naturale di fronte al
pericolo, ed è perciò naturale che i metodi marziali risalenti alla notte dei tempi lo abbiano fatto
proprio da molti secoli. In occidente esso ha avuto diffusione grazie al pugilato e, più recentemente,
grazie c.d sport da combattimento (Kickboxe, Savate, Full Contact, etc.), ed è per questo motivo
che i meno esperti quando pensano alla schivata pensano automaticamente al pugilato. Nella
cultura occidentale le arti marziali si sono diffuse poco e male, anche grazie ad insegnanti poco
capaci, ed è per questo la schivata è di fatto ignorata nell'insegnamento delle arti marziali
tradizionali. Nelle immagini che seguono verranno llustrate alcune delle forme più comuni di
schivata per renderle più chiare ai lettori maggiormente interessati.

- Esempio di schivata all'indietro eseguita in risposta ad un pugno fortemente lineare. Su questo tipo
di attacco, lo strumento difensivo in commento può essere eseguito in maniera del tutto analoga a
prescindere da come l'avversario esplica la propria condotta offensiva. Occorre avere una fortissima
coordinazione mente - corpo per effettuare un contrattacco immediato non appena l'avversario
ritrare il braccio!! Questo è necessario poichè molte persone effettuano correttamente la schivata ma
rimangono poi con i piedi bloccati sul terreno, esponendosi così ai colpi successivi dell'avversario !!
Solo un allenamento continuo può rendere l'esecuzione di questa manovra difensiva del tutto
automatica e priva di errori. -
- Esempio di schivata laterale con semplice OSCILLAZIONE del busto, eseguita sul lato
ESTERNO, in risposta ad un pugno fortemente lineare. Questo tipo di manovra difesiva è
tatticamente il più sicuro, ma è di difficile applicazione pratica-
- Esempio di schivata laterale con semplice OSCILLAZIONE del busto, eseguita sul lato
INTERNO, in risposta ad un pugno fortemente lineare.Questo tipo di manovra difensiva è
tatticamente meno sicuro di quello precedente, ma è di più facile applicazione pratica. E' inoltre
quello che con incredibile frequenza viene eseguito in un combattimento reale, per il semplice fatto
che l'avversario tende ad usare i propri colpi "...per avvolgere..." la propria vittima, al fine di
impedire ogni uscita esterna e, quindi, ogni parata esterna.E' necessario porre molta attenzione su
questo aspetto, troppo spesso "dimenticato" dai vari esperti di difesa personale disarmata-

- Esempio di schivata laterale con TORSIONE del busto, eseguita sul lato ESTERNO, in risposta ad
un pugno fortemente lineare.-
- Esempio di schivata laterale con TORSIONE del busto, eseguita sul lato INTERNO, in risposta ad
un pugno fortemente lineare.-

- Esempio di schivata con ROTOFLESSIONE eseguita (muovendosi dall'interno verso l'esterno)


in risposta ad un pugno di tipo circolare. Nella foto a Sx è evidenziata la fase iniziale. Ruotando
insieme al movimento dell'avversario ed abbassandosi improvvisamente, si rimuove il proprio
corpo dalla traiettoria del colpo che sta arrivando. Nella foto a Dx è evidenziata la fase finale, dalla
quale è possibile effettuare un efficace contrattacco. -

- Esempio di schivata con ROTOFLESSIONE eseguita (muovendosi dall'esterno verso l'interno)


in risposta ad un pugno di tipo circolare. Nella foto a Sx è evidenziata la fase iniziale. Ruotando
insieme al movimento dell'avversario ed abbassandosi improvvisamente, si rimuove il proprio
corpo dalla traiettoria del colpo che sta arrivando. Nella foto a Dx è evidenziata la fase finale, dalla
quale è possibile effettuare un efficace contrattacco. Diversamente dalla precedente, questa schivata
è più pericolosa poichè espone chi la esegue ad un rischio più elevato di andare incontro a
successive azioni offensive dell'aggressore. Se possibile, la schivata precedente (quella dall'interno
verso l'esterno) va preferita, anche se esistono situazioni in cui si potrebbe essere costretti ad
eseguire proprio una schivata dall'esterno verso l'interno. Per questo motivo, occorre sempre sapere
eseguire più cose possibili !!-

Com'è facilmente intuibile si tratta di uno strumento difensivo in grado di dare un NOTEVOLE
vantaggio a chi lo esegue. In riferimento alla fase difensiva strettamente intesa, le schivate
permettono di difendersi da attacchi dai quali non ci sarebbe altrimenti via d'uscita. Questo perchè,
"...quando le cose si fanno serie...", non è possibile effettuare un blocco od una parata in maniera
del tutto scolastica!! Quando si verifica un attacco REALE, i tempi e gli spazi sono fortemente
ristretti, e si è quasi sempre costretti a fare riferimento alle schivate, oppure a degli ibridi tra le
schivate e gli altri strumenti difensivi visti in precedenza. Con particolare riferimento alla fase del
contrattacco, poi, le schivate permettono di introdurre con estrema facilità un pesante contrattacco
operando sulla stessa linea usata in precedenza dall'avversario. In altre parole, sulla linea offensiva
dell'avversario si innesta, convergendo su di essa ma senza opporvisi, una manovra difensiva che
contiene un movimento di schivata (che può essere avvolgente o divergente) ed un movimento di
contattacco (che contiene un colpo di rottura ed una susseguente combinazione).

TAVOLA RIASSUNTIVA SULLE MANOVRE DIFENSIVE


(STRUMENTI DIFENSIVI)

Tipo di colpo Risposta Generatore


lineare, alto parata (ritardo) TB
lineare, alto schivata laterale TB
(anticipo)
lineare, alto schivata indietro TB
(anticipo)
lineare, alto schivata con TB
flessione (anticipo)
circolare, alto blocco (ritardo) CB
circolare, alto schivata con TB
flessione (anticipo)
circolare, alto schivata con TB
rotoflessione
(anticipo)
verticale blocco (ritardo) CB
discendente
verticale parata (anticipo) TB
discendente
verticale schivata (anticipo) TB
discendente
circolare blocco (ritardo) CB
discendente
circolare schivata con TB
discendente flessione (anticipo)
circolare schivata con TB
discendente rotoflessione
(anticipo)
circolare blocco (ritardo) CB
ascendente
circolare parata (anticipo) TB
ascendente
lineare medio blocco (ritardo) CB
lineare medio parata (anticipo) TB
lineare basso blocco (ritardo) CB
lineare basso parata (anticipo) TB
circolare basso blocco verticale CB
(ritardo) (1)
circolare basso parata orizzontale TB
(anticipo) (2)

LEGENDA

- Tipo di colpo = indica il tipo di colpo che viene lanciato dall'avversario, distinto per tipologia
della traiettoria ed altezza dal suolo
- Risposta = indica il tipo di risposta eseguito da chi viene fatto oggetto di un determinato
colpo (vittima)
- Generatore = indica la causa (biomeccanica) che genera il singolo tipo di risposta
- (ritardo) = significa che la vittima ha percepito l'azione dell'aggressore in maniera non
corretta
- (anticipo) = significa che la vittima ha percepito correttamente l'azione dell'aggressore
- TB = torsione baricentica, cioè rotazione assiale molto rapida del baricentro
- CB= compressione baricentrica, cioè abbassamento (od innalzamento) molto rapido del
baricentro
- (1) = se l'azione avversaria corrisponde ad un calcio, questo blocco viene eseguito con le
mani o con gli avambracci
- (2) = se l'azione avversaria corrisponde ad un calcio, questo blocco viene fatto con la punta o
con l'interno del piede, in totale anticipo sul movimento avversario

parte 5 - cadute

Durante (il combattimento o) uno scontro violento a mani nude, ci possono essere dei casi in cui si
potrebbe perdere l'equilibrio e finire a terra (fall). Qualora una simile evenienza si verifichi, è
assolutamente necessario preservare il più possibile l'integrità strutturale e funzionale del proprio
corpo. Per qusto motivo è necessario imparare CORRETTAMENTE come cadere a terra, a
prescindere dall'esatta modalità con cui la caduta si verifichi. Per fare questo è NECESSARIO, tra
l'altro, sapere come usare i gruppi muscolari di maggiore dimensione del proprio corpo per
minimizzare gli effetti della caduta. Quello che è importante a sottolineare è che è NECESSARIO
riguadagnare la posizione eretta il prima possibile, sfruttando in ogni modo il movimento
inevitabilmente connesso alla propria caduta.

segue - caduta laterale

In caso di caduta LATERALE (lateral fall), cioè sul fianco destro o sinistro, è assolutamente
necessario preservare il più possibile l'integrità strutturale e funzionale del proprio corpo. Per qusto
motivo è chiunque si avvinci allo studio della difesa personale disarmata DEVE imparare come
cadere CORRETTAMENTE a terra!! Per fare questo è necessario usare i gruppi muscolari di
maggiore dimensione del proprio corpo per minimizzare gli effetti della caduta e, più precisamente:

- avvicinare il mento al petto


- chiudere la bocca
- proteggere il cranio avvicinando le mani
- stringere i pugni (non in maniera spasmodica)
- raccogliere le ginocchia verso il corpo

E' estremamente importante NON cedere alla tentazione di rallentare la caduta in maniera analoga
a come viene insegnato nei MODERNI centri di istruzione del Judo (od altre arti marziali), tramite
l'impiego di un braccio. Il motivo deve ricercarsi nel fatto che sussiste un pericolo troppo
ELEVATO di frattura del gomito, il che avrebbe conseguenze del tutto deleterie (per la propria
incolumità personale) qualora si venga coinvolti in uno scontro violento a mani nude.

segue - caduta frontale

Anche nel caso di caduta FRONTALE (frontal fall, altresì detta shoulder roll), così come visto in
precedenza, è assolutamente necessario preservare il più possibile l'integrità strutturale e funzionale
del proprio corpo. Per questo motivo è NECESSARIO che chiunque si avvicini allo studio della
difesa personale disarmata debba imparare come cadere CORRETTAMENTE a terra!! Per fare
questo è necessario usare i gruppi muscolari di maggiore dimensione del proprio corpo per
minimizzare gli effetti della caduta e, più precisamente:

- raccogliere il mento verso il petto (chiudendo il collo in avanti)


- avvicinare il cranio verso il terreno
- rotolare in avanti in maniera il MENO violenta possibile (quasi come se si fosse una palla)
- proteggere il collo e la spina dorsale attutendo il più possibile la caduta
- sfruttare il movimento susseguante la caduta per rialzarsi immediatamente
- ripredere la posizione naturale di guardia il prima possibile

Sotto il profilo esecutivo, si distinguono due tipi di caduta frontale:

- Quella CON la mano-perno = la mano avanzata viene usata per una minuscola frazione di
secondo per guidare la caduta nel miglior modo possibile
- Quella SENZA la mano-perno = il corpo viene lanciato immediatamente a terra ed è necessaria
un'elevatissima capacità di smorzamento dell'urto

E' estremamente importante NON cedere alla tentazione di rallentare la caduta in maniera analoga
a come viene insegnato nei MODERNI centri di istruzione del Judo (od altre metodi marziali
moderni), tramite l'impiego di un braccio. Il motivo deve ricercarsi nel fatto che sussiste un pericolo
troppo ELEVATO di frattura del gomito, il che avrebbe conseguenze del tutto deleterie (per la
propria incolumità personale) qualora si venga coinvolti in uno scontro violento a mani nude.
segue - minimizzazione dei danni legati ad una condizione posturale particolarmente
sfavorevole

Nonostante sia necessario apprendere come cadere minimizzando il più possibile gli effetti della
caduta al fine di riguadagnare la posizione retta il prima possibile, possono benissimo sussistere dei
casi dove NON è possibile rialzarsi in tempi brevi!! In questo caso è NECESSARIO minimizzare
le conseguenze NEGATIVE derivanti dal fatto di essere costretto a rimanere vincolato al terreno.
Per raggiungere questo risultato è NECESSARIO utilizzare la c.d. posizione difensiva di tipo
prono (defensive prone position). Questa posizione si assume come segue:

- posizionere il corpo su di un fianco (N.B. di solito su quello forte)


- posizionare una gamba sotto il corpo per massimizzare la stabilità (N.B. di solito, appoggiandosi
al fianco forte)
- collocare una mano in posizione arretrata, e con il palmo a terra, per massimizzare la stabilità e la
capacità di movimento (N.B. di solito è quella forte)
- usare la mano collocata posteriormente come perno per meglio fronteggiare l'iniziativa
dell'avversario (N.B. di solito è quella forte)
- usare la mano avanzata come scudo (N.B. di solito è quella debole)
- sollevare e muovere la gamba avanzata per colpire l'avversario e per proteggersi (di solito è
quella debole)
- compiere ogni sforzo possibile per alzarsi da terra in tempi estremamente ristretti
-A Sx, esempio di posizione difensiva di tipo prono. A Dx, esempio di difesa con calcio laterale da
una posizione difensiva di tipo prono -

- A Sx, esempio di difesa con calcio alto da una posizione difensiva di tipo prono. A Dx, esempio di
difesa con calcio frontale da una posizione difensiva di tipo prono -
TECNICHE DIFENSIVE - PARTE 1 (DIFESA DA COLPI)

Per cercare di venire incontro il più possibile alle (molte !!) persone che da più parti ci chiedono
informazioni sulle tecniche di difesa personale disarmata (e/o combattimento corpo a corpo)
REALMENTE efficienti, in questa pagina del nostro sito verranno illustrate una parte delle tecniche
di difesa personale messe a punto dal GRURIFRASCA per scopi essenzialmente didattici.
Ribadiamo per l'ennesima volta di NON avere inventato assolutamente nulla di nuovo, poichè
TUTTO questo materiale didattico esiste già da parecchi secoli (N.B. in Asia, mentre nel mondo
occidentale dove i cervelli sono più ristretti certe cose hanno più difficoltà a diffondersi !!).
L'unica cosa che abbiamo fatto, e che continueremo a fare, sarà quella di rendere tutti questi
argomenti estremamente chiari e semplici, in maniera tale da renerli accessibili al più ampio
numero possibile di persone!! Inoltre, dal momento che nel mondo della difesa personale disarmata
(o unarmed combat, come piace dire ai nostri concittadini più idioti e meno intelligenti !!), e
delle arti marziali in genere, (quasi) TUTTI i principali "esperti" (rectius, piazzisti !!) presenti in
circolazione altro non fanno che pontificare circa i loro "...metodi innovativi di difesa personale..."
permeandoli con il segreto più assoluto, noi abbiamo voluto fare vedere TUTTO (o quasi,
compatibilmente con le nostre possibilità e/o capacità) SUBITO e SENZA segreti per nessuno!! Dal
momento che il GRURIFRASCA NON è una scuola e/o istituto (N.B. in altre parole NON siamo
dei piazzisti della serie "...io so tutto e se vuoi che ti insegni devi pagarmi profumatamente per
un corso ridicolo di pochi giorni..." !!) e che noi NON siamo dei "venditori di fumo" (N.B. vale a
dire dei commercianti senza scrupoli !!), tramite il nostro sito vogliamo rendere questo
argomento il più accessibile possibile per tutti quelli che ne sono interessati. Naturalmente questo
non significa che siamo a favore della violenza gratuita ne che ci interessa diffondere la violenza.
Non vogliamo, inoltre, essere minimamente accostati a questa o a quella parte politica, al
momento che ci sono già troppe persone che svolgono attività politica con modalità di stampo
TOTALITARIO e del tutto indegne di un Paese civile!! Gli insegnamenti contenuti in questa
parte del sito sono indirizzati essenzialmente agli esponenti delle FF.AA. o delle FF.PP. e,
eventualmente, ai cittadini che abbiano una seria necessità di conoscere, con la dovuta profondità,
determinati argomenti. Premesso questo, abbiamo deciso di EVITARE ogni riferimento accademico
nella nostra trattazione didattica ed abbiamo preferito passare subito alle cose concrete!! Per essere
più chiari, è del tutto INUTILE illustrare l'esecuzione di una parata accademica (stilisticamente)
perfetta, quando siffatta applicazione di questo strumento difensivo non è di alcuna utilità "...nel
mondo reale..." !! In un VERO scontro violento il corpo tende a diventare piccolo (N.B. è la stessa
cosa che accade quando i proiettili cominciano a volare ed è dovuta al manifestarsi del c.d
istinto di sopravvivenza) e la coordinazione fine dei movimenti va persa quasi completamente
(N.B. è la stessa cosa che accade quando i proiettili cominciano a volare ed è dovuta
all'aumentare del livello di adrenalina nel sangue), per cui è INUTILE pretendere di insegnare
cose irrealistiche come "...mettersi in posizione defilata ed effettuare un calcio laterale al ginocchio
dell'avversario..." o "...sull'attacco dell'avversario, muoversi all'esterno di 45° per portarsi dietro
di lui..."!! La prima parte attiene a tecniche difensive da colpi e, segnatamente, da varie forme di
pugno. Come si era già anticipato in precedenza in un'altra pagina di questo sito, anche se i blocchi
e le parate sono MOLTO importanti per l'esecuzione di una corretta manovra difensiva, nel
"...mondo reale..." le schivate hanno un'importanza fondamentale. Per questo motivo, molte delle
tecniche illustrate prevedono l'applicazione di varie forme di schivate. Naturalmente, negli esempi
successivi, non mancheranno le altre forme di strumenti difensivi come i blocchi e le parate.
Un'altra cosa importante che abbiamo voluto fare è stata quella di EVITARE un riferimento
ossessivo alla posizione di guardia. Se si osservano più approfonditamente le foto di corredo a
questa e ad altre pagine, si noterà che la persona che esegue le tecniche ha una guadia pressochè
inesistente. Non si tratta di un errore, fondamentalmente perchè in un REALE scontro violento
NON si ha quasi mai il lusso di assumere la propria posizione di guardia preferita!! E' vero che in
un'altra pagina di questo stesso sito abbiamo descritto la Posizione Fondamentale di Guardia (V.
voce a se), ma è altrettanto vero che la posizione di guardia può essere assunta INTEGRALMENTE
solo se l'aggressore ve ne da il tempo!! Dal momento che questo accade molto RARAMENTE nella
realtà, dovete abituarvi all'idea di fare spesso riferimento alla c.d. guardia minimale, cioè ad una
posizione di guardia ridotta ai minimi termini (N.B. sotto il profilo strutturale, poichè non
appare esteriormente "completa" come appare la Posizione Fondamentale di Guardia) che vi
consente di minimizzare i potenziali danni fisici ai quali potreste andare incontro durante le prime
(e spesso critiche) fasi di uno scontro violento. Il concetto di guardia minimale è un concetto di
orgine asiatica, che è arrivato in Europa solo in tempi molto recenti, e che TUTTI (specialmente i
membri delle FF.AA. e delle FF.PP.) farebbero bene ad apprendere il più in fretta possibile.
Conseguentemente, abbiamo deciso di NON riproporre quelle situazioni irrealistiche (ma visibili
con frequenza nei libri di difesa personale) in cui vittima ed aggressore si trovano ad una distanza
completamente IRREALISTICA l'uno dall'altra, poichè sarebbe stato un grosso controsenso!!

Difesa da pugno tramite schivata con rotazione (rotoflessione) / prima variante

Quello che segue è un attacco MOLTO comune, di fronte al quale un consistene numero persone
sono spesso impreparate a causa degli insegnamenti erronei a che sono stati loro impartiti. Esiste un
numero incredibilmente elevato di persone (N.B. più o meno capaci e più o meno esperte!!) che è
fermamente convinta del fatto di poter parare e contrattaccare in tutta tranquillità di fronte ad un
simile attacco!! Questo problema nasce dal fatto che gli "...esperti di tutto e niente...", oggi di gran
moda, affermano che è possibile "...effettuare una parata con il taglio della mano uscendo
contemporaneamente di 45° verso l'esterno..." od altre fesserie simili. Il problema è che in una
simile aggressione non c'è il TEMPO e lo SPAZIO per eseguire una manovra difensiva accademica
in totale libertà!! Da una distanza simile, senza alcun preavviso, sarebbe un puro suicidio pensare di
"...poter parare e/o bloccare per poi contrattaccare con questo o quel colpo..."!! Quando
l'avversario lancia il suo attacco, una soluzione razionale è quella di effettuare una schivata e, più
precisamente, una schivata con rotoflessione (1). Muovendovi insieme (e sotto) al colpo
dell'avversario i danni verranno minimizzati. Tenete conto che DOVETE comunque essere
coordinati perchè se l'avversario vi manca con il primo colpo cercherà immediatamente di
colpirvi con quello successivo. Giunti più o meno a metà del movimento di rotazione connesso alla
schivata, colpite l'avversario al plesso solare mentre questi sta recuperando il primo colpo e si sta
preparando ad effettuare quello successivo (2). Non date tempo al vostro avversario di
riorganizzarsi per eseguire un altro colpo e, sfruttando il movimento di rientro del tronco (a
conclusione della schivata), eseguite un pugno al mento o al setto nasale dell'avversario (3).
Sfruttando intelligentemente il movimento di recupero della mano che ha appena eseguito il pugno,
eseguite un secondo pugno alla mascella o alla tempia dell'avversario (4). Concludete la vostra
reazione difensiva tramite un calcio basso ed ALLONTANATEVI dall'avversario (5) !!
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Difesa da pugno tramite schivata con rotazione (rotoflessione) / seconda variante

Questa tecnica difensiva rappresenta una delle innumerevoli varianti della tecnica precedente. Come
si è visto in precedenza, una soluzione razionale a questo tipo di attacco (N.B. lanciato a breve
distanza, senza preavviso e con un arco abbastanza stretto) è quella di effettuare una schivata e,
più precisamente, una schivata con rotoflessione (1). Muovendovi insieme (e sotto) al colpo
dell'avversario i danni verranno minimizzati. Tenete conto che DOVETE comunque essere
coordinati perchè se l'avversario vi manca con il primo colpo cercherà immediatamente di colpirvi
con quello successivo. Giunti più o meno a metà del movimento di rotazione connesso alla schivata,
colpite l'avversario al plesso solare mentre questi sta recuperando il primo colpo e si sta preparando
ad effettuare quello successivo (2). Cercate di essere il più violenti e repentini possibile
nell'esecuzione di questo colpo poichè ne va dela vostra incolumità fisica!! Non date tempo al
vostro avversario di riorganizzarsi per eseguire un altro colpo e, sfruttando il movimento di rientro
del tronco (a conclusione della schivata), eseguite un colpo a mano aperta al mento o al setto nasale
dell'avversario (3). Sfruttando intelligentemente il movimento di recupero della mano che ha appena
eseguito il colpo precedente (cioè quello a mano aperta), eseguite un pugno alla mascella o alla
tempia dell'avversario (4). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una ginocchiata bassa
verso qualsiasi bersaglio disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (5) !!

(1) (2)
(3) (4)

(5)

ATTENZIONE!!

NON SOTTOVALUTATE MAI L'IMPORTANZA DEI CALCI NEL CONTESTO DELLA


VOSTRA REAZIONE DIFENSIVA!! ANCHE SE LA DISTANZA A VOLTE POTREBBE
APPARIRE TROPPO ESIGUA, POTETE SEMPRE ASSESTARE VIOLENTISSIMI CALCI
CON LA TIBIA (AI TESTICOLI OD AL QUADRICIPITE FEMORALE), CON LA PUNTA DEL
PIEDE (SULLA TIBIA) O CON L'NTERNO DELLA SUOLA (SULLA TIBIA). LAVORATE
PER ESSERE IN GRADO DI ESEGUIRE IN MANIERA FLUIDA TUTTI QUESTI CALCI!!
RICORRETE ALLE GINOCCHIATE SOLO SE LA DISTANZA E' REALMENTE BREVE.

Difesa da pugno tramite schivata con rotazione (rotoflessione) / terza variante

Come si è già sottolineato in precedenza, davanti ad un simile attacco non è possibile effettuare le
manovraedifensive accademiche che spesso vengono insegnate dagli "...esperti di tutto e niente..."o
da chi non ha capito nulla delle arti marziali in genere!! In altre parole non si può pensare di
"...effettuare una parata con il taglio della mano uscendo contemporaneamente di 45° verso
l'esterno..." od altre fesserie simili. Ricordatevi, inoltre, che quando l'avversario sente un ostacolo
(N.B. cioè quando percepisce il contatto fisico conseguente una parata od un blocco), egli
reitererà immediatamente il proprio attacco in un altro modo. Questo significa che gli strumenti
difensivi vanno usati CORRETTAMENTE e che tutti gli strumenti difensivi devono SEMPRE
essere connessi ad un contrattacco (N.B. non si può pensare di parare prima e di contrattaccare
poi come mostrato nei cinema od alla televisione poichè è prfondamente irrealistico!!).Quando
l'avversario lancia il suo attacco, una soluzione razionale è quella di effettuare una schivata e, più
precisamente, una schivata con rotoflessione (1). Muovendosi insieme (e sotto) al colpo
dell'avversario i danni verranno minimizzati. Tenete conto che DOVETE comunque essere
coordinati perchè se l'avversario vi manca con il primo colpo cercherà immediatamente di colpirmi
con quello successivo. Sfruttando il movimento di rotazione connesso alla schivata, colpite
l'avversario al volto mentre questi sta recuperando il primo colpo e si sta preparando ad effettuare
quello successivo (2). Non date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi per eseguire un altro
colpo e, sfruttando il movimento di rientro del tronco, eseguite un colpo con il palmo della mano al
mento o al setto nasale dell'avversario (3). Sfruttando intelligentemente il movimento di recupero
della mano che ha appena eseguito il colpo con il palmo, eseguite un pugno verso il plesso solare
dell'avversario (4). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una ginocchiata bassa ed
ALLONTANATEVI dall'avversario (5) !!

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Difesa da pugno tramite schivata con rotazione (rotoflessione) / quarta variante

Una delle innumerevoli varianti alla tecnica precedente prevede, analogamente a prima,
l'esecuzione di una schivata con rotoflessione quando l'avversario lancia il suo attacco (1).
Muovendosi insieme (e sotto) al colpo dell'avversario i danni verranno minimizzati. Tenete conto
che DOVETE comunque essere MOLTO coordinati perchè se l'avversario vi manca con il primo
colpo cercherà immediatamente di colpirvi con quello successivo (N.B. diversamente dalle due
tecniche precedenti non dovete colpire l'avversario quando siete a metà del movimento
oscillatorio della schivata !!). Sfruttando il movimento di rotazione connesso alla schivata,
recuperate la condizione di tronco eretto e colpite l'avversario al volto mentre questi sta
recuperando il primo colpo e si sta preparando ad effettuare quello successivo (2). Non dimenticate
MAI di proteggervi mentre lo colpire!! Senza dare tempo al vostro avversario di riorganizzarsi,
eseguite un colpo con il palmo della mano al mento o al setto nasale dell'avversario (3). Sfruttando
intelligentemente il movimento di recupero della mano che ha appena eseguito il colpo con il
palmo, eseguite un pugno (gancio) alla tempia o alla mascella dell'avversario (4). Concludete la
vostra reazione difensiva tramite una ginocchiata bassa ed ALLONTANATEVI dall'avversario
(5) !!

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Difesa da pugno tramite schivata laterale (esterna) / prima variante


Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario, pensate SUBITO a proteggervi e preparatevi
ad agire immediatamente. Quando l'avversario vi colpisce dovete eseguire
CONTEMPORANEAMENTE una schivata laterale, in questo caso verso l'esterno, ed un calcio
basso (1). Il calcio può essere eseguito, invariabilmente, con la punta (della scarpa) o con l'interno
della suola CONTRO la gamba dell'avversario più vicina a voi, ed è importante perchè costituisce
un prezioso elemento di distrazione (N.B. esso può pregiudicare la strategia dell'avversario,
anche se per un breve periodo di tempo !!). Non date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi
per eseguire un altro colpo e, sfruttando il movimento di rientro del tronco, eseguite un pugno al
mento (o al setto nasale) dell'avversario (2). Sfruttando intelligentemente il movimento di recupero
della mano che ha appena eseguito il pugno, effettuate un altro pugno, questa volta al plesso
solare(3). Concludete la vostra reazione difensiva con una gomitata al volto, su qualsiasi bersaglio
disponibile, ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!

(1) (2)
(3) (4)

ATTENZIONE!!

LA SCHIVATA LATERALE VIENE IMPIEGATA CONTRO PUGNI CON TRAIETTORIA


PRESSOCHE' RETTILINEA ED E' UN OTTIMO STRUMENTO PER INTRODURE
CONTRATTACCHI REALMENTE DEVASTANTI!! SFRUTTANDO IL MOVIMENTO DI
OSCILLAZIONE DEL TRONCO, POTETE GENERARE LA CONTRAZIONE MUSCOLARE
NECESSARIA PER LANCIARE UN VIOLENTISSIMO ATTACCO ALLA PARTE BASSA
DEL CORPO DELL'AGGRESSORE!!

Difesa da pugno tramite schivata laterale (esterna) / seconda variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario, pensate SUBITO a proteggervi e preparatevi
ad agire immediatamente. Quando l'avversario vi colpisce dovete eseguire
CONTEMPORANEAMENTE una schivata laterale, in questo caso verso l'esterno, ed un calcio
basso (1). Il calcio può essere eseguito, invariabilmente, con la punta (della scarpa) o con l'interno
della suola CONTRO la gamba dell'avversario più vicina a voi, ed è importante perchè costituisce
un prezioso elemento di distrazione (N.B. esso può incrinare la strategia dell'avversario, anche
se per un breve periodo di tempo !!). Non date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi per
eseguire un altro colpo e, sfruttando il movimento di rientro del tronco, eseguite un pugno al mento
(o al setto nasale) dell'avversario (2). Sfruttando intelligentemente il movimento di recupero della
mano che ha appena eseguito il pugno, effettuate un colpo con il palmo della mano verso il mento
(o il setto nasale) dell'aversario (3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite un gancio (alla
tempia o alla mascella) ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!

(1) (2)
(3) (4)

ATTENZIONE!!

DAL MOMENTO CHE DURANTE LA REAZIONE DIFENSIVA IL VOSTRO BERSAGLIO E'


IN MOVIMENTO, IL VOSTRO DIRETTO NON POTRA' MAI ESSERE STILISTICAMENTE
PERFETTO. INOLTRE, QUASI SEMPRE SARA' UN DIRETTO DI TIPO IPERTORSIONALE,
CHE SI RENDE NECESSARIO PERCHE' L'ASSE DEL VOSTRO BRACCIO (IN CONDIZIONE
ORIZZONTALE) SI VIENE A TROVARE IN UNA CONDIZIONE NON PIU' PARALLELA
RISPETTO AL TERRENO. PER COLPIRE IL BERSAGLIO SENZA PREGIUDICARE IL
PRINCIPIO DI ALLINEAMENTO MUSCOLO-SCHELETRICO (N.B. QUINDI SENZA
PREGIUDICARE LA VOSTRA INTEGRITA' ARTICOLARE !!), DIVENTA DUNQUE
NECESSARIO APPLICARE LA CONDIZIONE DI IPERTORSIONE!!

Difesa da pugno tramite schivata laterale (interna) / terza variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario, pensate SUBITO a proteggervi e preparatevi
ad agire immediatamente. Quando l'avversario vi colpisce dovete eseguire
CONTEMPORANEAMENTE una schivata laterale, in questo caso verso l'interno, ed un calcio
basso (1). Il calcio può essere eseguito, invariabilmente, con la punta (della scarpa) o con l'interno
della suola CONTRO la gamba dell'avversario più vicina a voi, ed è importante perchè costituisce
un prezioso elemento di distrazione (N.B. esso può disturbare la strategia dell'avversario, anche
se per un breve periodo di tempo !!). Non date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi per
eseguire un altro colpo e, sfruttando il movimento di rientro del tronco, eseguite un colpo con il
palmo della mano al mento (o al setto nasale) dell'avversario (2). Sfruttando intelligentemente il
movimento di recupero della mano che ha appena eseguito il colpo con il palmo, eseguite un pugno
verso il volto dell'aversario (3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite un pugno al plesso
solare ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)
(3) (4)

ATTENZIONE!!

LA POTENZA NEI COLPI DERIVA DIRETTAMENTE DALLA (velocità di) ROTAZIONE


DEL BACINO NELLA DIREZIONE OPPOSTA A QUELLA IN CUI VOLETE LANCIARE IL
COLPO !! AD ESEMPIO, SE VOLETE COLPIRE CON LA MANO DESTRA, IL BACINO
DEVE RUOTARE VERSO SINISTRA (CIOE' IN SENSO ANTIORARIO), OSSIA DA
DESTRA VERSO SINISTRA. VICEVERSA, SE VOLETE COLPIRE CON LA MANO
SINISTRA DOVETE RUOTARE IL BACINO VERSO DESTRA (CIOE' IN SENSO ORARIO),
OSSIA DA SINISTRA VERSO DESTRA. SE LA ROTAZIONE E' CORRETTA, IL TALLONE
DEL PIEDE CORRISPONDENTE ALLA MANO CHE STATE USANDO SI ALZERA'
LEGGERMENTE !! LAVORATE PER VERIFICARE COSTANTEMENTE QUESTO
DETTAGLIO TECNICO.

Difesa da pugno tramite schivata laterale (interna) / quarta variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario, pensate SUBITO a proteggervi e preparatevi
ad agire immediatamente. Quando l'avversario vi colpisce dovete eseguire una schivata laterale, in
questo caso verso l'interno (1). Non date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi per eseguire
un altro colpo e, sfruttando il movimento di rientro del tronco, eseguite un calcio circolare al
ginocchio più vicino a voi (2). Sfruttando intelligentemente il movimento di recupero della gamba
che ha eseguito il calcio, eseguite un colpo con il palmo della mano verso il mento (o verso il setto
nasale) dell'aversario (3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una ginocchiata su
qualsiasi bersaglio disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)
(3) (4)

ATTENZIONE!!

CONTRARIAMENTE A QUANTO SOSTENUTO DA MOLTEPLICI "...ESPERTI DI TUTTO


E NIENTE..." OGGI DI GRAN MODA, NON E' ASSOLUTAMENTE POSSIBILE PENSARE
DI REAGIRE AL PROPRIO AGGRESSORE, E QUINDI DI COLPIRLO, DA UNA POSIZIONE
FRONTALE ED IN TOTALE COMODITA' !! DOVETE ENTRARE NELL'OTTICA DI
DOVERE COLPIRE E MUOVERVI IN CONTINUAZIONE (N.B. ALMENO FINO A
QUANDO IL PERICOLO NON E' VENUTO MENO !!) POICHE' AVETE DAVANTI UN
AVVERSARIO IN CARNE ED OSSA (serio e determinato a danneggiarvi !!) E NON UN
MANICHINO INERTE !! DOVETE ALLENARVI A COLPIRE UN BERSAGLIO
SPOSTANDOVI LATERALMENTE AD ESSO E DA CONDIZIONI POSTURALI NON
OTTIMALI. IN PARTICOLARE DOVETE IMPARARE A COLPIRE, USANDO LE MANI,
CON LA MASSIMA POTENZA MENTRE STATE FACENDO OSCILLARE IL TRONCO E,
CONTEMPORANEMANTE, VI STATE PROTEGGENDO!!

Difesa da pugno molto largo (gancio) / prima variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario, preparatevi ad agire immediatamente.


Quando l'avversario vi colpisce dovete eseguire contemporaneamente un blocco ed una stoccata di
dita agli occhi effettuata con tutte le dita della vostra mano (1).Non date tempo al vostro avversario
di riorganizzarsi e colpitelo nuovamente con il palmo della mano al mento o al setto nasale (2).
Sfruttando intelligentemente il movimento di recupero della mano che ha eseguito il colpo con il
palmo, eseguite un pugno alla testa (N.B. può essere un gancio od un diretto a seconda della
situazione) verso qualsiasi bersaglio utile (3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una
ginocchiata bassa verso qualsiasi bersaglio disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)
(3) (4)

Difesa da pugno molto largo (gancio) / seconda variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario, preparatevi ad agire immediatamente.


Quando l'avversario vi colpisce dovete eseguire contemporaneamente un blocco ed un colpo con il
palmo della mano al setto nasale (1).Non date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi e
colpitelo nuovamente con un pugno al mento o alla mascella (2). Sfruttando intelligentemente il
movimento di recupero della mano che ha eseguito il pugno, eseguite una gomitata circolare alla
testa per colpire qualsiasi bersaglio utile (3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una
ginocchiata bassa qualsiasi bersaglio disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)

(3) (4)

Difesa da pugno molto largo (gancio) / terza variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario, preparatevi ad agire immediatamente.


Quando l'avversario vi colpisce dovete eseguire contemporaneamente un blocco ed un pugno al
plesso solare (1).Non date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi e colpitelo nuovamente con
un pugno al mento o alla mascella (2). Sfruttando intelligentemente il movimento di recupero della
mano che ha eseguito il pugno, eseguite un calcio al ginocchio dell'avversario più vicino a voi (N.B.
ma potrebbe anche essere un calcio eseguito con la tibia contro il quadricipite femorale o
verso la regione inguinale) (3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una gomitata alla
testa su qualsiasi bersaglio disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!

(1) (2)
(3) (4)

ATTENZIONE!!

DOVETE IMPARARE A PROTEGGERVI COSTANTEMENTE, ED IN PARTICOLARE A


PROTEGGERVI LA TESTA, MENTRE ESEGUITE LA VOSTRA REAZIONE DIFENSIVA!!
LE BRACCIA PROTEGGONO LA PARTE ALTA DEL CORPO MENTRE LE GAMBE
PROTEGGONO LA PARTE BASSA : NON DIMENTICATELO MAI!!

Difesa da minaccia / prima variante

Questa tecnica fa riferimento ad una situazione dove un aggressore si avvicina a voi mostrandovi un
pugno, rendendo così chiari i suoi intenti violenti!! Non appena percepite la volontà ostile
dell'avversario (1) cercate di farlo desistere assumendo una postura non aggressiva come quella
delineata in figura (1) ma preparatevi ad agire immediatamente. Non appena l'avversario inizia a
caricare il colpo (proteggetevi e), colpitelo immediatamente con un pugno al plesso soalre (2). Non
date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi e colpitelo nuovamente con un gancio alla tempia
o all mascella (3), sfruttando intelligentemente il movimento di recupero della mano che ha
effettuato il colpo con il palmo. Assestate una gomitata al mento o su qualsiasi bersaglio
disponibile (4). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una ginocchiata bassa su qualsiasi
bersaglio disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (5) !!
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Difesa da minaccia / seconda variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario (1) cercate di farlo desistere assumendo una
postura non aggressiva come quella delineata in figura (1) ma preparatevi ad agire immediatamente.
Non appena l'avversario inizia a caricare il colpo (proteggetevi e), colpitelo immediatamente con il
palmo della mano al setto ansale o al mento(2). Non date tempo al vostro avversario di
riorganizzarsi e colpitelo nuovamente con un gancio alla tempia o alla mascella (3), sfruttando
intelligentemente il movimento di recupero della mano che ha effettuato il colpo con il palmo.
Assestate un calcio basso al ginocchio o su qualsiasi bersaglio disponibile (4). Concludete la vostra
reazione difensiva tramite una ginocchiata bassa su qualsiasi bersaglio disponibile ed
ALLONTANATEVI dall'avversario (5) !!
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Difesa da minaccia / terza variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario (1) cercate di farlo desistere assumendo una
postura non aggressiva come quella delineata in figura (1) ma preparatevi ad agire immediatamente.
Non appena l'avversario inizia a caricare il colpo (proteggetevi e), colpitelo immediatamente con
una stoccata agli occhi assestata con tutte le dita (2). Non date tempo al vostro avversario di
riorganizzarsi e colpitelo nuovamente con un gancio alla tempia o alla mascella, oppure con un
corto diretto al mento (N.B. il tipo esatto di colpo lo dovete valutare a seconda delle condizioni
di tempo e di spazio, ma lo dovete eseguire in maniera tale da non esporvi eccessivamente !!)
(3), sfruttando intelligentemente il movimento di recupero della mano che ha effettuato il colpo con
il palmo. Assestate un secondo colpo alla testa su qualsiasi bersaglio disponibile (mento, setto
nasale, mascella) (4). Concludete la vostra reazione difensiva tramite un calcio (o una ginocchiata)
basso su qualsiasi bersaglio disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (5) !!
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Difesa da minaccia / quarta variante

Questa tecnica si differenza dalle precedenti per il fatto di "...giocare d'anticipo..." in maniera
ESTREMAMENTE marcata!! Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario (1)
(proteggetevi e), colpitelo immediatamente con il palmo della mano al setto nasale (o al mento),
oppure con una stoccata agli occhi assestata con tutte le dita (2). Non date tempo al vostro
avversario di riorganizzarsi e colpitelo nuovamente con un gancio alla tempia o all mascella (3),
sfruttando intelligentemente il movimento di recupero della mano che ha effettuato il colpo con il
palmo. Concludete la vostra reazione difensiva tramite una ginocchiata bassa su qualsiasi bersaglio
disponibile (N.B. se necessario eseguitene due in sequenza ravvicinata !!) ed
ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)
(3) (4)

Difesa da finta di pugno con la mano arretrata / prima variante

Non appena percepite il movimento dell'avversario (N.B. non importa perchè l'avversario vuole
fare questo movimento, ne come lo vuole fare, quello che è importante tatticamente è che voi
eseguite due movimenti, in questo caso calio e pugno, non appena lui ne esegue uno solo !!),
SENZA alcun preavviso, eseguite un calcio verso la gamba dell'avversario più vicina a voi (1). Non
importa che tipo di calcio eseguirete, poichè può trattarsi di un calcio con la punta della scarpa
(N.B. eseguito per rompere la tibia), con la suola INTERNA della scarpa (N.B. eseguito per
lesionare i legamenti, creare ecchimosi e possibilmente delle infrazioni alla tibia), poichè ciò
che è importante è che il colpo sia BASSO e che siate in grado di sviluppare il massimo della
potenza in questo gesto. Recuperate IMMEDIATAMENTE la gamba e, grazie al movimento di
ritorno della stessa, eseguite un potente colpo al volto dell'avversaio tramite un pugno diretto al
mento o al setto nasale (2). Effettuate un colpo alla tempia tramite una potente gomitata circolare
(N.B. un colpo a mano aperta o un altro tipo di pugno, a seconda della situazione del caso) (3).
Concludete la vostra reazione difensiva tramite una ginocchiata bassa su qualsiasi bersaglio
disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)

(3) (4)

Difesa da finta di pugno con la mano arretrata / seconda variante

Non appena percepite il movimento dell'avversario, SENZA alcun preavviso, eseguite un calcio
verso la gamba dell'avversario più vicina a voi (1). Analogamente all'esempio precedente, non
importa che tipo di calcio eseguirete, poichè può trattarsi di un calcio con la punta della scarpa, con
la suola INTERNA della scarpa, poichè ciò che è importante è che il colpo sia BASSO e che siate in
grado di sviluppare il massimo della potenza e della velocità in questo gesto. Recuperate
IMMEDIATAMENTE la gamba e, grazie al movimento di ritorno della stessa, eseguite un potente
colpo al volto dell'avversaio tramite un pugno diretto al mento (N.B. se decidete di colpire con un
pugno al setto nasale o al mento potete colpire anche con una traittoria discendente se le
condizioni di tempo e di spazio ve lo permettono, ma fate comunque attenzione alle superfici
più dure ed ossute onde non danneggiarvi la mano !!) o al setto nasale (2). Effettuate un colpo
alla tempia o alla mascella tramite un gancio (N.B. la cui esatta curvatura dipenderà dalla
distanza effettiva tra voi e l'avversario) o, a seconda del caso, con una potente gomitata circolare
(3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una ginocchiata bassa su qualsiasi bersaglio
disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!

(1) (2)
(3) (4)

SEGUE _

ATTENZIONE !!

QUESTE TECNICHE SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AI MEMBRI DELLE FF.AA.,


DELLE FF.PP. E, EVENTUALMENTE, AI CITTADINI CHE ABBIANO LA SERIA ED
IMPELLENTE NECESSITA' DI ACQUISIRE UN'ISTRUZIONE DI CARATTERE
PROFESSIONALE NEL SETTORE DELLA DIFESA PESONALE. PER QUESTO MOTIVO,
TUTTE LE TECNICHE INDICATE IN QUESTA SEDE VENGONO ILLUSTRATE A SOLO
SCOPO DIDATTICO, ANALITICO O DI STUDIO. NON CI ASSUMIAMO NESSUNA
RESPONSABILITA' PER I DANNI A COSE ED A PERSONE EVENTUALMENTE
CAGIONATI DAL SOLITO CRETINO DI TURNO !! ACCERTATEVI ESEGUIRE QUESTE
TECNICHE SOTTO LA GUIDA DI UN SOGGETTO REALMENTE ESPERTO E VERIFICATE
IL VOSTRO STATO DI SALUTE PRIMA DI INTRAPRENDERE UNA SIMILE ATTIVITA'
FISICA .
TECNICHE DIFENSIVE - PARTE 2 (DIFESA DA COLPI)

In questa pagina del nostro sito abbiamo deciso di CONTINUARE quanto illustrato in precedenza
alla pagina TECNICHE DIFENSIVE - PARTE 1 (V. voce a se), dando conto di ALTRE tecniche
difensive funzionali rispetto ad aggressioni eseguite con i pugni. In particolare, le tecniche che
seguono fanno riferimento ad aggressioni compiute da un soggetto che assume una guardia di tipo
pugilistico per perseguire i suoi scopi, profondamente NEGATIVI e DELETERI, verso la propria
vittima. Anche in questo caso, la prima cosa che dovete fare è quella di pensare a proteggervi, per
cui assumete subito la posizione di guardia già illustrata in un altra pagina del nostro sito, oppure,
fate riferimento al concetto di guardia minimale sul quale ci siamo già soffermati in precedenza
(proteggendovi la testa !!). La seconda cosa che dovete fare è quella di impiegare in maniera
razionale i calci bassi. Contro un avversario del genere dovete creare un'apertura nella parte bassa
del (suo) corpo per poi proseguire con un contrattacco efficace verso la parte alta. Un banale calcio
sulla tibia della gamba dell'avversario più vicina a voi "...fa passare la voglia di combattere anche
al più esagitato tra gli esagitati..." e, se bene eseguito, può mettere fine a qualsiasi aggressione in
tempi molto ristretti!! In alternativa potete ricorrere a calci effettuati contro il ginocchio. E'
necessario non solo essere rapidi e violenti nell'eseguire i calci, ma anche sfruttare intelligentemente
il movimento di ritorno di ogni singolo calcio, poichè:

- ogni calcio deve essere controllato nel senso che DEVE ritornare indietro il più velocemente
possibile
- il movimento di ritorno di ogni calcio DEVE essere sfruttato logicamente per fare partire un colpo
successivo con estrema rapidità

Occorre poi imparare ad usare il movimento di ritorno di ogni calcio in maniera tale da fare
appoggiare il piede in una posizione diversa rispetto a quella di partenza, perchè questo permetterà
di sfruttare il calcio come se fosse un passo comune (N.B. cioè come se si trattasse di
camminare !!). Questo dovrà essere fatto scientemente, nel senso che dovete essere in grado di
valutare DOVE "...fare atterrare..." il vostro piede al momento del recupero del calcio. Così come
si era già visto nelle pagine precedenti, ANCHE per queste tecniche TUTTI i movimenti vanno
effettuati sempre proteggendosi. Durante una situazione di pericolo, il cervello ordina al corpo di
"...diventare piccolo..." e di proteggersi, per cui dovete sfruttare intelligentemente questa reazione
fisiologica. Non fate come quegli "...esperti del tutto o niente...", oggi di gran moda, lasciano cadere
le braccia tutte le volte che eseguono un colpo (specie con le gambe !!).

Difesa contro un avversario che assume una guardia di tipo pugilistico / prima variante

Senza alcun preavviso, eseguite un calcio circolare basso verso il ginocchio dell'avversario più
vicino a voi (1): assicuratevi di sviluppare il massimo della potenza in questo gesto. Recuperate
IMMEDIATAMENTE la gamba e, grazie al movimento di ritorno della stessa, eseguite un potente
colpo al plesso solare dell'avversaio tramite un pugno verticale od un montante tipico della scuola
pugilistica occidentale (2). Effettuate un colpo alla tempia tramite un gancio (N.B. un colpo a mano
aperta o un altro tipo di pugno, a seconda della situazione del caso) (3). Concludete la vostra
reazione difensiva tramite un calcio od una ginocchiata su qualsiasi bersaglio disponibile ed
ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)
(3) (4)

Difesa contro un avversario che assume una guardia di tipo pugilistico / seconda variante

Senza alcun preavviso, eseguite un calcio dritto basso verso lo stinco della gamba dell'avversario
più vicina a voi (1): assicuratevi di sviluppare il massimo della potenza in questo gesto. Non salite
mai più in alto del ginocchio (del vostro avversario) per eseguire questo colpo, perchè dovete essere
velocissimi!! Recuperate IMMEDIATAMENTE la gamba e, grazie al movimento di ritorno della
stessa, eseguite un potente colpo al volto su qualsiasi bersaglio disponibile (N.B. puà essere il
mento o il setto nasale a seconda dei casi) (2). Effettuate un colpo alla tempia tramite un gancio
(N.B. un colpo a mano aperta o un altro tipo di pugno, a seconda della situazione del caso) alla
tempia o alla mascella (3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite un colpo al plesso solare
eseguito o con un pugno verticale o con un montante su qualsiasi bersaglio disponibile ed
ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)

(3) (4)

Difesa contro un avversario che assume una guardia di tipo pugilistico / terza variante

Senza alcun preavviso, eseguite un calcio dritto basso verso lo stinco della gamba dell'avversario
più vicina a voi (1): assicuratevi di sviluppare il massimo della potenza in questo gesto. Non salite
mai più in alto del ginocchio (del vostro avversario) per eseguire questo colpo, perchè dovete essere
velocissimi!! Recuperate IMMEDIATAMENTE la gamba e, grazie al movimento di ritorno della
stessa, eseguite un potente colpo al plesso solare dell'avversaio tramite un pugno verticale od un
montante tipico della scuola pugilistica occidentale (2). Effettuate un colpo alla tempia tramite un
gancio (N.B. un colpo a mano aperta o un altro tipo di pugno, a seconda della situazione del caso)
(3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una gomitata al volto (N.B. si tratta di una
gomitata di tipo ascendente) su qualsiasi bersaglio disponibile ed ALLONTANATEVI
dall'avversario (4) !!

(1) (2)
(3) (4)

Difesa contro un avversario che assume una guardia di tipo pugilistico / quarta variante

Senza alcun preavviso, eseguite un calcio circolare basso verso il ginocchio o verso l'interno coscia
della gamba dell'avversario più vicina a voi (1): assicuratevi di sviluppare il massimo della potenza
in questo gesto. Recuperate IMMEDIATAMENTE la gamba e, grazie al movimento di ritorno della
stessa, eseguite un potente colpo al volto dell'avversario tramite qualsisi tipo di pugno (2).
Effettuate un colpo alla tempia tramite un gancio (N.B. un colpo a mano aperta o un altro tipo di
pugno, a seconda della situazione del caso) (3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una
ginocchiata bassa su qualsiasi bersaglio disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)
(3) (4)

Difesa contro un avversario che assume una guardia di tipo pugilistico / quinta variante

Non appena l'avversario tenta di effettuare un colpo (N.B. non importa con quale mano e con quale
intenzione), eseguite un calcio d'arresto con la vostra gamba avanzata (N.B. ma potrebbe anche
essere con la gamba arretrata a seconda di come vi sentite più comodi), accertandovi di NON salire
MAI più in alto della zona inguinale dell'avversario (1). Fate in modo che il colpo sia il più violento
e repentino possibile!! Riportate la gamba in posizione il più velocmente possibile (N.B. non dovete
mai "...lasciare in giro..." le gambe per dare all'avversario una eventuale possibilità di reazione !!) e
sfruttate il movimento per colpire l'avversario al mento (o al naso) con il palmo della mano (2).
Effettuate un colpo alla tempia tramite un gancio od un altro tipo di pugno, a seconda della
situazione del caso (3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una ginocchiata bassa su
qualsiasi bersaglio disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)

(3) (4)

Difesa contro un avversario che assume una guardia di tipo pugilistico (tentativo di jab) / sesta
variante

Non appena l'avversario tenta di effettuare un colpo (N.B. non importa con quale mano e con quale
intenzione), eseguite un calcio d'arresto con la vostra gamba arretrata (N.B. ma potrebbe anche
essere con la gamba avanzata a seconda di come vi sentite più comodi), accertandovi di NON salire
MAI più in alto della zona inguinale dell'avversario (1). Fate in modo che il colpo sia il più violento
e repentino possibile!! Riportate la gamba in posizione il più velocmente possibile (N.B. non dovete
mai "...lasciare in giro..." le gambe per dare all'avversario una eventuale possibilità di reazione !!) e
sfruttate il movimento per colpire l'avversario alla mascella (o alla tempia) con un pugno (2).
Effettuate un colpo al plesso solare tramite un pugno verticale o, se preferite, tramite il classico
montante in stile pugilistico occidentale (3). Concludete la vostra reazione difensiva tramite una
gomitata su qualsiasi bersaglio disponibile (tempia o mascella) ed ALLONTANATEVI
dall'avversario (4) !!

(1) (2)
(3) (4)

Difesa contro un avversario che assume una guardia di tipo puglilistico / settima variante

Senza alcun preavviso, eseguite un calcio circolare basso verso il ginocchio o verso l'interno coscia
della gamba dell'avversario più vicina a voi (1): assicuratevi di sviluppare il massimo della potenza
in questo gesto. Recuperate IMMEDIATAMENTE la gamba e, grazie al movimento di ritorno della
stessa, eseguite un potente colpo con mano aperta al volto dell'avversario (N.B. in alterantiva potete
eseguire un gancio o qualsiasi altro tipo di pugno) (2). Effettuate un colpo al plesso solare tramite
un pugno verticale o, se preferite, tramite il classico montante in stile pugilistico occidentale (3).
Concludete la vostra reazione difensiva tramite una ginocchiata bassa su qualsiasi bersaglio
disponibile ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!
(1) (2)
(3) (4)

Quelle che seguono sono altre tecniche che potrebero rivelarsi UTILI contro avversari che hanno la
tendenza ad assumere una postura affine a quella impiegata comunemente nel pugilato occidentale.
Questi individui potrebbero aggredire la propria vittima adottando questa postura per poi impiegare
quell'attacco combinatorio noto in gergo come uno - due, ossia due pugni, solitamente eseguiti con
la mano avanzata (il primo) ed arretrata (il secondo). Il primo pugno serve per creare un'apertura
nella difesa dell'avversario mentre il secondo serve per assestare il colpo decisivo e concludere lo
scontro. Di fronte ad un simile avversario è preferibile:

- agire preventivamente con un violento calcio alla tibia più vicina a voi (N.B. o al ginocchio, al
quadricipite femorale oppure anche ai testicoli, poichè tutto dipende dalla situazione del caso
e non è possibile dire a priori specificamente cosa fare ) mentre egli si sta preparando ad eseguire
il movimento di "uno" (cioè quello che nella realtà è un jab)
- se siete in ritardo, e possibile SCHIVARE e colpirlo con un violento calcio alla tibia più vicina a
voi mentre egli si sta preparando ad eseguire il movimento di "due" (cioè quello che nella realtà è
un diretto)
- se siete ANCORA più in ritardo, e possibile PARARE e colpirlo con un violento calcio alla tibia
più vicina a voi mentre egli si sta preparando ad eseguire il movimento di "due" (cioè quello che
nella realtà è un diretto)

Volendo sintetizzare il discorso, come accade SEMPRE in difesa personale, anche in questo caso
per "...non farsi male..." (N.B. cioè per preservare la propria incolumità fisica !!) è
NECESSARIO colpire l'aggressore mentre questi sta preparando il suo attacco o, eventualmente (se
non ci siete riusciti), dopo che questi ha mancato il bersaglio (N.B. perchè avete applicato un
qualsiasi strumento difensivo e vi siete protetti !!) e si sta preparando a reiterare il proprio
attacco.

ATTENZIONE!!

TUTTE LE VOLTE CHE APPLICATE UN QUALSIASI STRUMENTO DIFENSIVO (PARATA,


BLOCCO O SCHIVATA) DOVETE SEMPRE METTERVI IN CONDIZIONE DI ESEGUIRE
CONTESTUALMENTE UNA QUALSIASI MANOVRA DI CONTRATTACCO!! NON E'
POSSIBILE PRIMA DIFENDERSI E POI ATTACCARE COME VI INSEGNA LA
TELEVISIONE, POICHE' COMPIERE UN SIMILE ERRORE SIGNIFICA ESSERE MORTI
NEL PIU' BREVE TEMPO POSSIBILE. DIFFIDATE DA CHIUNQUE VI INSEGNI DI
EFFETTUARE PRIMA UNA PARATA (OD UN BLOCCO OD UNA SCHIVATA) E POI UN
CONTRATTACCO!! DOVETE IMPARARE AD APPLICARE CONTEMPORANEAMENTE LO
STRUMENTO DIFENSIVO ED IL CONTRATTACCO.

Premesso questo, per semplicità verrano prima illustrate situazioni in cui viene eseguita prima una
parata (o parate miste a schivate laterali) cui segue una seconda parata CONNESSA ad un
contratacco. Questo strumento didattico è ottimo per iniziare a lavorare sulla cordinazione. il vostro
obiettivo DEVE però essere quello di arrivare ad eseguire con velocità eccezionale la prima parata
(o schivata) INSIEME al contrattacco. Si rammenta, inoltre, che di fronte ad un simile avversario, è
molto utile "...ricevere sopra per dare sotto...", cioè applicare uno strumento difensivo con la parte
superiore del corpo ed eseguire un contrattacco con la parte inferiore dello stesso!! Se riuscite a
parare e ad eseguire un violento calcio alla tibia del vostro aggressore, avete vinto il 90% dello
scontro, per il semplice fatto che :

- il vostro avversario non se lo aspetta


- la vostra risposta difensiva si origina da un livello (rispetto al suolo) che spesso è addirittura al di
fuori dalla visione periferica del vostro avversario (o è percepito in maniera del tutto distorta)
- il vostro avversario è troppo concentrato nell'esecuzione dell'uno - due
- un colpo del genere può causare una frattura con estrema facilità
- un colpo del genere provoca un dolore lancinante!!effettua-

Difesa da combinazione "uno - due" / prima variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario, pensate SUBITO a proteggervi e preparatevi
ad agire immediatamente. Quando l'avversario lancia il primo colpo, dovete eseguire una schivata e,
se del caso, anche una parata (1). A volte la parata potrebbe essere necessaria, mentre in altri casi
non lo è per niente!! Non è importante se si verifica il contatto fisico (tra voi che parate e
l'avversario che tenta di colpirvi), poichè quello che conta veramente è che la vostra testa non sia lì
dove l'avversario vorrebbe !! Quando l'avversario lancia il secondo colpo, dovete eseguire
CONTEMPORANEAMENTE una schivata laterale, in questo caso verso l'interno, ed un calcio
basso (2). Il calcio può essere eseguito, invariabilmente, con la punta (della scarpa) o con l'interno
della suola CONTRO la gamba dell'avversario più vicina a voi, ed è importante perchè costituisce
un prezioso elemento di distrazione (N.B. esso può incrinare la strategia dell'avversario, anche se
per un breve periodo di tempo !!). Non date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi per
eseguire un altro colpo e, sfruttando il movimento di rientro del tronco, eseguite un pugno al volto
dell'avversario su qualsiasi bersaglio utile (3). Sfruttando intelligentemente il movimento di
recupero della mano che ha appena eseguito il pugno, eseguite un gancio alla tempia o alla mascella
(4). Concludete la vostra reazione difensiva tramite un clacio basso ed ALLONTANATEVI
dall'avversario (4) !!
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Difesa da combinazione "uno - due" / seconda variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario, pensate SUBITO a proteggervi e preparatevi
ad agire immediatamente. Quando l'avversario lancia il primo colpo, dovete eseguire una schivata e,
se del caso, anche una parata (1). A volte la parata potrebbe essere necessaria, mentre in altri casi
non lo è per niente!! Non è importante se si verifica il contatto fisico (tra voi che parate e
l'avversario che tenta di colpirvi), poichè quello che conta veramente è che la vostra testa non sia lì
dove l'avversario vorrebbe !! Quando l'avversario lancia il secondo colpo, dovete eseguire
CONTEMPORANEAMENTE una schivata laterale, in questo caso verso l'interno, ed un calcio
basso (2). Il calcio può essere eseguito, invariabilmente, con la punta (della scarpa) o con l'interno
della suola CONTRO la gamba dell'avversario più vicina a voi, ed è importante perchè costituisce
un prezioso elemento di distrazione (N.B. esso può incrinare la strategia dell'avversario, anche
se per un breve periodo di tempo !!). Non date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi per
eseguire un altro colpo e, sfruttando il movimento di rientro del tronco, eseguite un colpo con il
palmo della mano al mento o al setto nasale (3). Sfruttando intelligentemente il movimento di
recupero della mano che ha appena eseguito il colpo precedente, eseguite un pugno verso il volto
dell'avversario contro qualsiasi bersaglio utile (4). Concludete la vostra reazione difensiva tramite
una ginocchiata bassa ed ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Difesa da combinazione "uno - due" / terza variante

Non appena percepite la volontà ostile dell'avversario, pensate SUBITO a proteggervi e preparatevi
ad agire immediatamente. Quando l'avversario lancia il primo colpo, dovete eseguire una schivata e,
se del caso, anche una parata (1). A volte la parata potrebbe essere necessaria, mentre in altri casi
non lo è per niente!! Non è importante se si verifica il contatto fisico (tra voi che parate e
l'avversario che tenta di colpirvi), poichè quello che conta veramente è che la vostra testa non sia lì
dove l'avversario vorrebbe !! Quando l'avversario lancia il secondo colpo, dovete eseguire
CONTEMPORANEAMENTE una schivata laterale, in questo caso verso l'interno, ed un calcio
basso (2). Il calcio può essere eseguito, invariabilmente, con la punta (della scarpa) o con l'interno
della suola CONTRO la gamba dell'avversario più vicina a voi, ed è importante perchè costituisce
un prezioso elemento di distrazione (N.B. esso può incrinare la strategia dell'avversario, anche se
per un breve periodo di tempo !!). Non date tempo al vostro avversario di riorganizzarsi per
eseguire un altro colpo e, sfruttando il movimento di rientro del tronco, eseguite una stoccata di dita
agli occhi (3). Sfruttando intelligentemente il movimento di recupero della mano che ha appena
eseguito il colpo con il palmo, eseguite un pugno verso il volto dell'avversario contro qualsiasi
bersaglio utile (4). Concludete la vostra reazione difensiva tramite un pugno al plesso solare ed
ALLONTANATEVI dall'avversario (4) !!

(1) (2)
(3) (4)

(5)

SEGUE _

ATTENZIONE !!

QUESTE TECNICHE SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AI MEMBRI DELLE FF.AA.,


DELLE FF.PP. E, EVENTUALMENTE, AI CITTADINI CHE ABBIANO LA SERIA ED
IMPELLENTE NECESSITA' DI ACQUISIRE UN'ISTRUZIONE DI CARATTERE
PROFESSIONALE NEL SETTORE DELLA DIFESA PESONALE. PER QUESTO MOTIVO,
TUTTE LE TECNICHE INDICATE IN QUESTA SEDE VENGONO ILLUSTRATE A SOLO
SCOPO DIDATTICO, ANALITICO O DI STUDIO. NON CI ASSUMIAMO NESSUNA
RESPONSABILITA' PER I DANNI A COSE ED A PERSONE EVENTUALMENTE
CAGIONATI DAL SOLITO CRETINO DI TURNO !! ACCERTATEVI ESEGUIRE QUESTE
TECNICHE SOTTO LA GUIDA DI UN SOGGETTO REALMENTE ESPERTO E VERIFICATE
IL VOSTRO STATO DI SALUTE PRIMA DI INTRAPRENDERE UNA SIMILE ATTIVITA'
FISICA .
TECNICHE DIFENSIVE - PARTE 3 (DIFESA DA COLPI)

In questa pagina del nostro sito svilupperemo progressivamente quanto illustrato in precedenza alla
pagina TECNICHE DIFENSIVE - PARTE 1 e 2 (V. voce a se), dando conto di ALTRE tecniche
difensive funzionali rispetto ad aggressioni eseguite con i pugni. In particolare, le tecniche che
seguono fanno riferimento ad aggressioni compiute da un soggetto che impiega più o meno
razionalmente (N.B. a seconda del suo livello di preparazione, e voi NON dovete MAI fare
l'errore di pensare di avere sempre a che fare con un incapace, perchè potreste pagarlo molto
caro !!) il diretto eseguito con la mano AVANZATA (cioè quello che in occidente è noto
comunemente con il termine di "jab"). Ribadiamo ancora una volta, così come avevamo gà fatto in
precedenza, l'importanza di impiegare in maniera razionale i calci bassi contro qualsiasi avversario,
tute le volte che ne avete la minima possibilità!! L'impiego di un simile strumento difensivo (od
offensivo, a seconda dei casi) si spiega con la necessità di creare un'apertura nella parte bassa del
(suo) corpo per poi proseguire con un contrattacco efficace verso la parte alta. Ricordatevi che un
(apparentemente) banale calcio sulla tibia della gamba dell'avversario più vicina a voi (cioè la più
semplice da colpire) "...fa passare la voglia di combattere anche al più esagitato tra gli esagitati..."
e, se bene eseguito, può mettere fine a qualsiasi aggressione in tempi molto ristretti!!

Difesa contro un avversario che esegue un diretto con la mano avanzata / prima variante

In questo caso, viene ipotizzato che l'aggressore esegua un pugno con la mano avanzata SENZA
affondare ma SOLO con lo scopo di stimolare un vostra reazione che possa facilitare un suo
ulteriore attacco, questa volta decisivo (a suo favore) ai fini dello scontro. A voi non interessa nella
maniera più assoluta quelli che sono i disegni strategici del vostro aggressore !! Non dovete, cioè,
imparare "...1000 tecniche difensive..." per poi subire l'onta (ed il danno) della sconfitta se il vostro
aggressore usa "...la tecnica offensiva numero 1001..." !! Dovete, molto più semplicemente,
imparare i principi che regolano la vostra reazione difensiva. In altre parole, a prescindere che il
vostro aggressore attacchi con la mano avanzata affondando il colpo in maniera decisa, oppure che
lo faccia muovendo solo il braccio (N.B. rimanendo cioè con il corpo indietro, per non rischiare
di esporsi troppo !!), voi dovrete sempre "...fornire due risposte tattiche coerenti..." con la
situazione in cui siete coinvolti. Dovrete cioè agire in maniera di "...non prenderle..." e,
CONTEMPORANEAMENTE, di contrattaccare IMMEDIATAMENTE onde NON consentire al
vostro aggressore di reiterare nel tempo la sua azione lesiva nei vostri confronti !! Questo è molto
importante. Se lui esegue un movimento (N.B. non importa se è un pugno, un calcio, una spinta,
etc.), voi dovete farne due (N.B. ad esempio schivare e dare un pugno, oppure parare e dare un
calcio, etc.). Ovviamente una simile reazione postula uno specifico (e profondo) condizionamento
mentale, il quale può avvenire SOLO con un preciso allenamento !! In questo caso, quando
l'aggressore esegue un jab per stimolarvi ad agire a suo piacimento, SENZA alcun preavviso,
schivate (oscillando con il busto all'indietro) ed eseguite un calcio con il taglio interno della scarpa
(e quindi del piede) sotto il ginocchio dell'avversario più vicino a voi (N.B. a scelta potrebbe
anche trattarsi di un calcio circolare) : assicuratevi di sviluppare il massimo della potenza in
questo gesto (1). Se eseguito correttamente questo colpo dovrebbe creare una frattura e, in ogni
caso, causa una intensissima sensazione di dolore. Recuperate la gamba che ha calciato con la
massima velocità possibile e sfruttate il movimento di ritorno per colpire l'avversario con il palmo
della mano al setto nasale (2). A prescindere che colpiate o meno l'avversario (N.B. potreste
colpirlo in maniera più o meno efficace), recuperate il braccio il più velocemente possibile e
sfruttate questo movimento per colpire l'avversario con un calcio circolare al ginocchio della gamba
più vicina a voi (N.B. non importa se è la stessa gamba che avete colpito in precedenza, quello
che importa è che colpiate con la massima potenza possibile) (3). Concludete la vostra reazione
difensiva con un gancio alla tempia (o alla mascella) dell'avversario (4) ed allontanatevi il più
velocemente possibile (N.B. il fatto che con questa tecnica si colpisce al'avversario
alternativamente prima in BASSO e poi in ALTO la rende estremamente EFFICACE perchè
è difficile che un avversario abbia la velocità di percezione tale da rispondere a colpi che
provengono dalla zona limite della sua visione periferica ).

(1) (2)
(3) (4)

Difesa contro un avversario che esegue un diretto con la mano avanzata / seconda variante

In questo caso, diversamente da prima, l'aggressore esegue un jab affondando con il proprio colpo.
Eseguite una schivata (laterale) ed una parata e CONTEMPORANEAMENTE, colpite l'avversario
con un pugno al volto usando la vostra mano più vicina a lui (1). A seconda della distanza REALE,
potreste essere costretti a parare, così come potrebbe assolutamente non servirvi. La cosa
importante da capire è DEVONO essere eseguite in maniera contemporanea la manovra difensiva
(schivata o schiavata + parata) ed il contrattacco (pugno con la mano avanzata). Non fatevi
ossessionare dall'idea del contatto fisico poichè non è essenziale !! In altre parole, potreste trovare
"...un pollo..." che vi consente di "...stampargli un diretto in pieno volto senza problemi...", così
come potreste trovare un avversario più accorto che è dotato di una certa qualità di risposta. Quello
che è importante e di agire in maniera coordinata e, lo ripetiamo, CONTEMPORANEA, perchè vi
serve per generare un disturbo. Quest'azione di disturbo è estremamente veloce sia nella fase di
"apertura" che in quella di "chiusura", ed è immediatamente seguita da un calcio BASSO allo
stinco (se usate un calcio dritto) o al ginocchio (se decidete di usare un calcio circolare) (2). Quello
che è importante da capire è che, come si è già visto con le tecniche precedenti, si usa il movimento
generato da un altro arto (in questo esempio, dal braccio destro) per consentire ad un altro arto (in
questo esempio, la gamba sinistra) di colpire con rapidità accecante da una direzione inaspettata !!
Senza alcun preavviso, eseguite un colpo con il palmo della mano verso il setto nasale,
assicurandovi di oscillare il busto e di tenere le mani alzate per avere sufficiente protezione (3).
Concludete la vostra reazione difensiva con un diretto con ipertorsione (N.B. normalmente
potrebbe essere richiesta un'ipertorsione, anche se non è sempre detto che questo accada in
qualsiasi caso !!) alla mascella o al mento dell'avversario (4) ed allontanatevi il più velocemente
possibile.

(1) (2)
(3) (4)

Difesa contro un avversario che esegue un diretto con la mano avanzata / terza variante

Similmente a prima, anche in questo caso l'aggressore attacca eseguendo un potente jab ed
affondando con il colpo. Effettuate una parata in risposta ad un pugno eseguito dall'avversario con
la sua mano avanzata (N.B. la parata va fatta in maniera tale per cui le due mani sono
"idealmente collegate" cioè destra con destra o sinistra con sinistra) (1). Non importa
assolutamente quale sia la guardia usata dall'avversario e nemmeno come siete posizionati voi,
poichè potete benissimo attuare una simile reazione anche da una posizione di fatto "neutra" !
Dovete fare in modo che la torsione del busto vi conseta di parare con estrema velocità, come se si
dovesse eseguire una specie di "frustata", perchè il vostro movimento NON deve essere ne rigido
ne goffo, ma rapido e potente. Recuperate immediatamente il braccio che ha eseguito la parata (1)
e, sfruttando la torsione che avete impiegato in precedenza per parare, eseguite un calcio allo stinco
(se si tratta di un calcio dritto) o al ginocchio dell'avversario (se si tratta di un calcio circolare) (2).
Recuperate il più velocemente possibile la gamba che ha eseguito il calcio e, tramite la torsione che
si genera con la suddetta azione di recupero, eseguite un pugno al volto che può essere
invariabilmente indirizzato al mento, al setto nasale o alla mascella (3). Recuperate il braccio che
ha appena eseguito il pugno e concludete la vostra reazione difensiva con un un pugno basso (4)
che può essere indirizzato al plesso solare od al plesso ipogastrico, a seconda delle circostanze.
(1) (2)
(3) (4)

Difesa contro un avversario che esegue un diretto con la mano avanzata / quarta variante

In risposta la colpo lanciato dall'avversario, eseguite una schivata all'indietro e, senza dare tempo
all'avversario di reiterare la sua azione lesiva, colpite la sua gamba più vicina a voi con un potente
calcio circolare al ginocchio (1). Questo colpo è MOLTO importante perchè "...se siete bravi..."
riuscirete a fratturare il ginocchio del vostro aggressore e, ad ogni modo, un colpo simile è in grado
di generare una paralisi temporanea della gamba !! Recuperate il più velocemente possibile la
gamba che ha eseguito il calcio (N.B. ricordate che per salvaguardare la vostra incolumità.
NON dovete mai lasciare la gamba là dove avete calciato !!) e sfruttate questo movimento per
colpire l'aggressore con un potente pugno al volto, che potrà invariabilmente essere un gancio od un
diretto, a seconda delle circostanze (2). Non importa se il primo pugno ha sortito effetti
completamente positivi per voi, quelo che conta è che serve per aprire la strada ad un secondo
pugno al volto, da indirizzare al mento, alla mascella o al setto nasale a seconda dei casi (3).
Concludete la vostra reazione difensiva con una potente ginocchiata verso qualsiasi bersaglio
disponibile in linea bassa (4). Volendo è possibile eseguire un calcio basso in luogo della
ginocchiata : la scelta cocnreta sarà SOLO vostra !! Ad ogni modo, quando avete concluso la vostra
reazione difensiva allontanatevi immediatamente dall'avvesario.
(1) (2)

(3) (4)

Difesa contro un avversario che esegue un diretto con la mano avanzata / quinta variante

Sull'attacco dell'avversario, eseguite una schivata ed una parata e CONTEMPORANEAMENTE,


colpite l'avversario con un pugno al volto usando la vostra mano più vicina a lui (1). A seconda
della distanza REALE, potreste essere costretti a parare, così come potrebbe assolutamente non
servirvi. La cosa importante da capire è DEVONO essere eseguite in maniera contemporanea la
manovra difensiva (schivata o schiavata + parata) ed il contrattacco (pugno con la mano avanzata).
Non fatevi ossessionare dall'idea del contatto fisico poichè non è essenziale !! In altre parole,
potreste trovare "...un pollo..." che vi consente di "...stampargli un diretto in pieno volto senza
problemi...", così come potreste trovare un avversario più accorto che è dotato di una certa qualità
di risposta. Quello che è importante e di agire in maniera coordinata e, lo ripetiamo,
CONTEMPORANEA, perchè vi serve per generare un disturbo. Quest'azione di disturbo è
estremamente veloce sia nella fase di "apertura" che in quella di "chiusura", ed è immediatamente
seguita da un calcio BASSO allo stinco effettuato con il taglio interno del piede (o anche con la
punta della scarpa a seconda delle encessità) (2). Quello che è importante da capire è che, come si è
già visto con le tecniche precedenti, si usa il movimento generato da un altro arto (in questo
esempio, dal braccio destro) per consentire ad un altro arto (in questo esempio, la gamba sinistra) di
colpire con rapidità accecante da una direzione inaspettata !! Sfruttando il movimento di ritorno,
proteggetevi ed assestate un potente pugno al plesso solare dell'avversario (3), subito doppiato da un
pugno al mento (4). Concludete la vostra reazione difensiva con una ginocchiata su qualsiasi
bersaglio disponibile in linea bassa (5) ed allontanatevi il più velocemente possibile dall'avversario.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Difesa contro un avversario che esegue un diretto con la mano avanzata / sesta variante

In questo caso si suppone che l'avversario esegua un pugno con la mano avanzata SENZA affondare
il colpo. Effettuate una parata in risposta ad un pugno eseguito dall'avversario con la sua mano
avanzata (N.B. la parata va fatta in maniera tale per cui le due mani sono "idealmente
collegate" cioè destra con destra o sinistra con sinistra) (1). Non importa assolutamente quale sia
la guardia usata dall'avversario e nemmeno come siete posizionati voi, poichè potete benissimo
attuare una simile reazione anche da una posizione di fatto "neutra" ! Dovete fare in modo che la
torsione del busto vi consenta di parare con estrema velocità, come se si dovesse eseguire una
specie di "frustata", perchè il vostro movimento NON deve essere ne rigido ne goffo, ma rapido e
potente. Volendo i più esperti possono usare il movimento di ritorno della mano che ha parato per
disturbare la visione dell'avversario eseguendo un pugno girato (N.B. non è importante che
questo colpo vada a segno, perchè serve solo per disturbare e rendere più lenta la capacità di
reazione dell'avversario !!). Recuperate immediatamente il braccio che ha eseguito la parata e,
sfruttando la torsione eseguite un violentissismo calcio circolare al ginocchio dell'avversario più
vicino a voi (2). Colpite l'avversario con un pugno al volto (3), del tipo scelto a seconda delle
circostanze del caso, e concludete la vostra reazione difensiva con una ginocchiata al plesso solare o
verso qualsiasi altro bersaglio collocato in linea bassa (4-A). Come soluzione ALTERNATIVA,
potete concludere il tutto con una gomitata circolare al mento ben assestata (4-B).

(1) (2)
(3) (4-A)

(4-B)

Difesa contro un avversario che esegue un pugno a martello / prima variante

Quelle che seguono sono alcune ipotetiche reazioni difensive nei confronti di un avversario che
effettua un attacco usando il c.d. "pugno a martello" (hammer fist). Si tratta di un tipo di colpo che
è STRUMENTALE all'utilizzo delle armi da punta e da taglio, o di corpi contundenti in genere, e
che quindi ha SCARSA attinenza con le tecniche di difesa da colpi che stiamo analizzando in questa
sede. Tuttavia abbiamo deciso di includere talune tecniche che possono essere eseguite in risposta a
questo tipo di attacco per motivi di completezza espositiva. Una delle ipotetiche risposte ad un
simile attacco è quella costruita su di un classico blocco a croce (N.B. è lo strumento difensivo
noto agli studenti moderni di Karate come juji-uke), altresì noto come "blocco a X". Com'è noto,
si tratta di uno strumento difensivo che viene normalmente impiegato quando la rezione difensiva
viene eseguita con un certo ritardo. Di fronte all'aggressione, effettuate un blocco a X (1) seguito,
SENZA soluzione di continuità (ma in maniera estremamente fluida !!), da un calcio circolare
basso verso il ginocchio dell'avversario più vicino a voi (2-A). In alternativa potete eseguire un
calcio con l'interno del piede contro lo stinco dell'avversario (2-B) a seconda della vostra
discrezionalità. Non importa quella che sarà in concreto la vostra scelta, quello che è importante è
che DOVRETE sviluppare il massimo della potenza in questo gesto. Ricordatevi che la vostra
reazione (qualsiaisi sia) dovrà essere IMMEDIATA e rapidissima, poichè non appena l'avversario
sentirà opposizione (N.B. cioè non appena "sentirà" il blocco !!), cercherà IMMEDIATAMENTE
di colpirvi con uno QUALSIASI dei suoi arti!! Per favore esercitatevi a lungo e fate MOLTA
attenzione perchè NON siete al cinema, dove "...i cattivi..." danno un pugno e poi si fermano ad
attendere la risposta "...dei buoni...". Dopo avere eseguito il calcio basso (non importa quale),
recuperate la gamba e sfruttate il movimento di ritorno per assestare un poderoso colpo con il palmo
della mano al setto nasale dell'avversario (N.B. potrebbe anche essere un gancio alla mascella o
un altro tipo di colpo, che potrebbe rivelarsi utile nella circostanza !!) (3). a volte può capitare
che con una mano riusciate a mantenere il contatto (ed il controllo) su un braccio dell'avversario
(N.B. quello che ha usato per colpirvi). Altre volte potebbe non capitare, ma ad ogni modo NON
fatevi condizionare dall'idea "...di dover tenere il braccio dell'avversario..." perchè non è
importante !! Eseguite un altro colpo alla testa, che a seconda dei casi potrebbe essere un diretto
(con o senza ipertorsione, al setto nasale o alla mascella) o un gancio (4). Concludete la vostra
reazione difensiva effettuando una ginocchiata al quadricipite femorale (5). Si rammenta che, per
motivi di semplificazione abbiamo scattato le fotografie lasciando l'aggressore pressochè fermo,
mentre realtà potrebbe capitare che questi arretri leggermente per cui "...sarete costretti ad
inseguirlo un po'..." . Per favore NON fatevi condizionare dall'esteriorità delle cose ma cercate di
afferarne il principio che ne regge l'esecuzione.
(1) (2-A)

(2-B) (3)
(4) (5)

Difesa contro un avversario che esegue un pugno a martello / seconda variante

In risposta al pugno a martello effettuato dall'aggressore, bloccate con un avambraccio (N.B. o


parate a seconda delle circostanze concrete !!) e colpite simultaneamente l'avversario (con il
braccio opposto) con un colpo ascendente al setto nasale (effettuato con il palmo della mano) (1).
Recuperate la mano con cui avete effettuato il colpo al setto nasale e sfruttate il movimento di
recupero per effettuare una gomitata alla tempia o alla mascella (2) a seconda dei casi. Se le
circostanze lo consentono, afferrate l'avversario ed eseguite una gomitata bassa su qualsiasi
bersaglio disponibile (3). In caso contrario potete (N.B. non fatevi mai condizionare dall'idea di
afferrare l'avversario a tutti i costi !!) NON afferrare ed eseguire un calcio basso. Concludete la
vostra reazione difensiva con una gomitata ascendente al mento (4) ed allontanatevi dall'avversario.
(1) (2)
(3) (4)

Difesa contro un avversario che esegue un pugno a martello / terza variante

In risposta al pugno a martello effettuato dall'aggressore, eseguite una parata a due mani (1)
seguita, SENZA soluzione di continuità (ma in maniera estremamente fluida !!), da un calcio
circolare basso verso il ginocchio dell'avversario più vicino a voi (2-A). In alternativa potete
eseguire un calcio con l'interno del piede contro lo stinco dell'avversario (2-B) a seconda della
vostra discrezionalità. Non importa quella che sarà in concreto la vostra scelta, quello che è
importante è che DOVRETE sviluppare il massimo della potenza in questo gesto. Ricordatevi che
la vostra reazione (qualsiaisi sia) dovrà essere IMMEDIATA e rapidissima, poichè non appena
l'avversario sentirà opposizione (N.B. cioè non appena "sentirà" il blocco !!), cercherà
IMMEDIATAMENTE di colpirvi con uno QUALSIASI dei suoi arti!! Dopo avere eseguito il
calcio basso (non importa quale), recuperate la gamba e sfruttate il movimento di ritorno per
assestare una gomitata alla tempia (o alla mascella) dell'avversario (3). A volte può capitare che con
una mano si possa riuscire a mantenere il contatto (ed il controllo) su un braccio dell'avversario
(N.B. quello che ha usato per colpirvi). Altre volte potebbe non capitare, ma ad ogni modo NON
fatevi condizionare dall'idea "...di dover tenere il braccio dell'avversario..." perchè non è
importante !! Eseguite un colpo con il palmo della mano al setto nasale (N.B. ma potrebbe anche
essere un altro tipo di colpo, da scegliere a seconda dei casi) (4). Concludete la vostra reazione
difensiva effettuando una ginocchiata verso qualsiasi bersaglio disponibile in linea bassa (5) ed
allontanatevi dall'avversario.
(1) (2-A)
(2-B) (3)

(4) (5)

Difesa contro un avversario che esegue un pugno a martello / quarta variante

In risposta al pugno a martello effettuato dall'aggressore, eseguite una parata a due mani seguita,
SENZA soluzione di continuità (ma in maniera estremamente fluida !!), da un calcio circolare
basso verso il ginocchio dell'avversario più vicino a voi (2). In alternativa potete eseguire un calcio
con l'interno del piede contro lo stinco dell'avversario a seconda della vostra discrezionalità.
Analogamente a quanto visto più volte, non importa quella che sarà in concreto la vostra scelta,
quello che è importante è che DOVRETE sviluppare il massimo della potenza in questo gesto.
Ricordatevi che la vostra reazione (qualsiaisi sia) dovrà essere IMMEDIATA e rapidissima, poichè
non appena l'avversario sentirà opposizione (N.B. cioè non appena "sentirà" il blocco !!),
cercherà IMMEDIATAMENTE di colpirvi con uno QUALSIASI dei suoi arti!! Il calcio DEVE
essere eseguito con una potenza tale da immobilizzare, anche se solo per un attimo, l'avversario sul
posto. Dopo avere eseguito il calcio basso, recuperate la gamba e sfruttate il movimento di ritorno
per assestare un pugno alla tempia (o alla mascella) dell'avversario (3). Eseguite un montante al
mento o, aseconda dei casi, un colpo con il palmo della mano al setto nasale (4). Concludete la
vostra reazione difensiva effettuando una gomitata alla tempia o alla mascella (5) ed allontanatevi
dall'avversario. Si rammenta per l'ennesima volta che, per motivi di semplificazione abbiamo
scattato le fotografie lasciando l'aggressore pressochè fermo, mentre realtà potrebbe capitare che
questi arretri leggermente per cui "...sarete costretti ad inseguirlo un po'..." . Per favore NON fatevi
condizionare dall'esteriorità delle cose ma cercate di afferarne il principio che ne regge l'esecuzione.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Difesa contro un avversario che esegue un pugno girato (ruotato) / prima variante

Quelle che seguono sono alcune ipotetiche reazioni difensive nei confronti di un avversario che
effettua un attacco usando il c.d. "pugno ruotato" (backfist). Si tratta di un tipo di colpo che è
proprio delle manifestazioni sportive connesse ad alcune arti marziali moderne o a taluni "sport da
combattimento", e che quindi ha scarsa attinenza con le tecniche di difesa da colpi che stiamo
analizzando in questa sede. Detto in altri termini, un colpo del genere è assolutamente ESTRANEO
alla realta degli scontri violenti a mani nude !! Tuttavia, abbiamo deciso di includere talune tecniche
che possono essere eseguite in risposta a questo tipo di attacco per motivi di coerenza sistematica.
Di fronte all'attacco dell'avversario, eseguite una schivata con rotazione passando SOTTO al suo
colpo, colpendo contemporaneamente l'avversario al plesso solare (1). Sfruttando il movimento
oscillatorio del busto, recuperate il braccio che ha appena effettuato il colpo ed eseguite un pugno
al mento dell'avversario (2). Recuperate il braccio e, sfruttando questo movimento, colpite
l'avversario con un calcio circolare basso al ginocchio più vicino a voi (3). Concludete la vostra
reazione difensiva con un colpo al setto nasale effettuato con il palmo della mano (4).

(1) (2)
(3) (4)

Difesa contro un avversario che esegue un pugno girato (ruotato) / seconda variante

Eseguite una schivata con rotazione e passate SOTTO al colpo dell'avversario (1). Sfruttando il
movimento di ritorno del busto, eseguite senza alcun preavviso un potente calcio circolare basso
verso il ginocchio dell'avversario più vicino a voi (2): assicuratevi di sviluppare il massimo della
potenza in questo gesto. Fate attenzione a proteggevi adeguatamente a quando "...risalite dalla
schivata..." perchè "...nel mondo reale..." le cose NON funzionano come ad Hollywood (N.B. ogni
colpo che arriva al cranio, direttamente od indirettamente, trasmette una potente
sollecitazione al cervelletto che può determinare la perdita di coscienza !!). Recuperate con
estrema velocità la gamba che avete usato per eseguire il calcio e, sfruttando la torsione generata dal
movimento di ritorno, colpite l'avversario con un gancio alla mascella (o un altro tipo di pugno che,
nel caso concreto, risulta essere funzionale ai vostri scopi) (3). Recuperate il braccio che avete usato
per eseguire il gancio (pugno) ed effettuate un colpo con la mano opposta al volto dell'avversario
(4). Normalmente si tratta di un diretto con ipertorsione, ma potrebbe essere benissimo un altro tipo
di colpo, che viene indirizzato verso il mento, il naso o la mascella : se eseguito correttamente
dovrebbe concludere positivamente lo scontro. Concludete la vostra reazione difensiva con una
gomitata circolare alla tempia (o alla mascella) (5-A), oppure con una ginocchiata ai testicoli o a
qualsiasi altro bersaglio disponibile in linea bassa (5-B).
(1) (2)
(3) (4)

(5-A) (5-B)

Difesa contro un avversario che esegue un pugno girato (ruotato) / terza variante
Questa tecnica presenta marcate similitudini strutturali con quella precedente. Eseguite una schivata
con rotazione e passate SOTTO al colpo dell'avversario (1). Sfruttando il movimento di ritorno del
busto, eseguite un POTENTE pugno al volto che potrebbe essere un gancio alla mascella (ma
potrebbe anche essere un pugno maggiormente rettilineo) (2). Ricordatevi SEMPRE di proteggevi
adeguatamente a quando "...risalite dalla schivata..." perchè le cose non funzionano come ad
Hollywood !! Recuperate con estrema velocità il braccio che avete usato per eseguire il pugno e,
sfruttando la torsione generata dal movimento di ritorno, colpite l'avversario con un pugno al volto
dell'avversario (3). Normalmente si tratta di un diretto con ipertorsione, ma potrebbe essere
benissimo un altro tipo di colpo, che viene indirizzato verso il mento, il naso o la mascella : se
eseguito correttamente dovrebbe concludere positivamente lo scontro. Ad ogni modo, ricordatevi
che dovete sempre colpire proteggendovi, per cui oltre ad usare una mano per proteggervi il cranio
(N.B. ogni colpo che arriva al cranio, direttamente od indirettamente, trasmette una potente
sollecitazione al cervelletto che può determinare la perdita di coscienza !!) e, SPESSO, sarete
costretti ad oscillare il busto !! Concludete la vostra reazione difensiva con una gomitata circolare
alla tempia (o alla mascella) (4-A), oppure con una ginocchiata ai testicoli o a qualsiasi altro
bersaglio disponibile in linea bassa (4-B). Si rammenta che, per motivi di semplificazione abbiamo
scattato le fotografie lasciando l'aggressore pressochè fermo, mentre realtà potrebbe capitare che
questi arretri leggermente per cui "...sarete costretti ad inseguirlo un po'..." . Per favore, NON
fatevi condizionare dall'esteriorità delle cose ma cercate di afferarne il principio che ne regge
l'esecuzione.

(1) (2)
(3) (4-A)

(4-B)

SEGUE _
ATTENZIONE !!

QUESTE TECNICHE SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AI MEMBRI DELLE FF.AA.,


DELLE FF.PP. E, EVENTUALMENTE, AI CITTADINI CHE ABBIANO LA SERIA ED
IMPELLENTE NECESSITA' DI ACQUISIRE UN'ISTRUZIONE DI CARATTERE
PROFESSIONALE NEL SETTORE DELLA DIFESA PESONALE. PER QUESTO MOTIVO,
TUTTE LE TECNICHE INDICATE IN QUESTA SEDE VENGONO ILLUSTRATE A SOLO
SCOPO DIDATTICO, ANALITICO O DI STUDIO. NON CI ASSUMIAMO NESSUNA
RESPONSABILITA' PER I DANNI A COSE ED A PERSONE EVENTUALMENTE
CAGIONATI DAL SOLITO CRETINO DI TURNO !! ACCERTATEVI ESEGUIRE QUESTE
TECNICHE SOTTO LA GUIDA DI UN SOGGETTO REALMENTE ESPERTO E VERIFICATE
IL VOSTRO STATO DI SALUTE PRIMA DI INTRAPRENDERE UNA SIMILE ATTIVITA'
FISICA .

TECNICHE DIFENSIVE - PARTE 4 (DIFESA DA COLPI)

In questa pagina del nostro sito continueremo quanto illustrato nell'ultima parte della pagina
intitolata TECNICHE DIFENSIVE - PARTE 3 (V. voce a se). In quella sede avevamo concluso la
nostra analisi con un riferimento ad una tecnica difensiva eseguita in risposta ad un pugno c.d.
"girato". Avevamo precisato che si tratta di un tipo di attacco pressochè inesistente nel "...mondo
reale...", poichè tipico del settore agonistico dei c.d. "sport da combattimento", Avevamo altresì
precisato che davamo conto di quelle tecniche difensive solo per motivi di completezza. In questa
pagina riprendermo il discorso interrotto in precedenza in riferimento al pugno girato, per analizzare
quelle situazioni in cui il pugno girato viene preceduto da una manovra introduttiva eseguita con un
pugno con la mano avanzata, cioè il jab del pugilato occidentale. In pratica l'aggressore esegue
prima un pugno velocissimo con la mano avanzata, cui fa seguito una rotazione di 180° del proprio
corpo funzionale all'esecuzione del pugno girato. Nel primo esempio considerato in questa sede,
eseguite una schivata laterale in risposta al pugno con la mano avanzata effettuato dal vostro
aggressore (1). Eseguite poi una schivata con rotoflessione congiuntamente ad un pugno (dritto) al
fianco in risposta al pugno girato (2). Sfruttate il movimento di risalita dalla schivata (con
rotoflessione) per effettuare un pugno alla mascella (o al mento o al setto nasale) del vostro
agressore (3). Se sfruttate adeguatamente il movimento di risalita dalla schivata sarete molto più
veloci del vostro aggressore nell'eseguire il colpo, ma ad ogni modo non dimenticate mai di
proteggervi la zona del cranio (N.B. per questo motivo spesso il pugno viene eseguito con una
ipertorsione ed il tronco viene fatto oscillare). Recuiperate immediatamente il pugno e,
sfruttando adeguatamente il movimento di recupero, eseguite un calcio alla parte interna del
ginocchio o del quadricipite femorale (4). Concludete la vostra reazione difensiva con un gancio
alla tempia o con un colpo eseguito con il palmo della mano (5) ed allontanatevi immediatamente
dall'avversario. Se le condizioni esterne lo consentono, potete proiettare a terra l'aggressore con
un'adeguata tecnica di proiezione (6) effettuata caricando l'aggressore sopra di se ed usando il (suo)
braccio come punto di vincolo (per lanciarlo a terra).
(1) (2)
(3) (4)

(5) (6)

Nell'esempio che segue, eseguite una schivata all'indietro in risposta al pugno con la mano avanzata
effettuato dal vostro aggressore (1). Eseguite poi una schiavata con rotoflessione congiuntamente ad
un pugno (dritto) al fianco in risposta al pugno girato (2). Sfruttate il movimento di risalita dalla
schivata (con rotoflessione) per effettuare un montante (N.B. potrebbe anche essere un pugno alla
mascella, al mento o al setto nasale) del vostro agressore (3). Se sfruttate adeguatamente il
movimento di risalita dalla schivata sarete molto più veloci del vostro aggressore nell'eseguire il
colpo, ma ad ogni modo non dimenticate mai di proteggervi la zona del cranio (N.B. per questo
motivo spesso il pugno viene eseguito con una ipertorsione ed il tronco viene fatto oscillare).
Recuiperate immediatamente il pugno e concludete la vostra reazione difensiva eseguendo una
gomitata al mento (o alla mascella, a seconda delle situazioni) (4). Se le condizioni esterne lo
consentono, potete proiettare a terra l'aggressore con un'adeguata tecnica di proiezione (5) effettuata
caricando l'aggressore sopra di se ed usando il (suo) collo come punto di vincolo (per lanciarlo a
terra).

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Nell'esempio che segue, eseguite una schivata all'indietro in risposta al pugno con la mano
avanzata effettuato dal vostro aggressore (1). Eseguite poi una schiavata con rotoflessione
congiuntamente ad un pugno (dritto) al fianco in risposta al pugno girato (2). Sfruttate il movimento
di risalita dalla schivata (con rotoflessione) per effettuare un montante (oppure un pugno alla
mascella , al mento o al setto nasale a seconda dei casi) del vostro agressore (3). Se sfruttate
adeguatamente il movimento di risalita dalla schivata sarete molto più veloci del vostro aggressore
nell'eseguire il colpo, ma ad ogni modo non dimenticate mai di proteggervi la zona del cranio.
Recuiperate immediatamente il pugno e, sfruttando adeguatamente il movimento di recupero,
eseguite un calcio alla parte esterna del ginocchio o del quadricipite femorale (4). Concludete la
vostra reazione difensiva con una gomitata alla mascella o alla tempia (5) ed allontanatevi
immediatamente dall'avversario.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Eseguite una schivata laterale in risposta al pugno con la mano avanzata effettuato dal vostro
aggressore (1). Eseguite poi una schiavata con rotoflessione per proteggervi dal suo pugno girato
(2). Sfruttate il movimento di risalita dalla schivata (con rotoflessione) per effettuare un pugno alla
mascella (o al mento o al setto nasale) del vostro agressore (3). Se sfruttate adeguatamente il
movimento di risalita dalla schivata sarete molto più veloci del vostro aggressore nell'eseguire il
colpo, ma ad ogni modo non dimenticate mai di proteggervi la zona del cranio. Recuiperate
immediatamente il pugno e, sfruttando adeguatamente il movimento di recupero, eseguite un calcio
alla parte interna del ginocchio o del quadricipite femorale (4). Concludete la vostra reazione
difensiva con un gancio alla tempia o alla mascella (5) ed allontanatevi immediatamente
dall'avversario.
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Dal momento che ci sono state chieste numerose informazioni su COME proiettae a terra un
aggressore, abbiamo deciso di pubblicare alcune tecniche che illustrano come effettuare un certo
numero di tecniche di proiezione dotate di una certa utilità. Abbiamo tralasciato volutamente le
tecniche di proiezione di tipo "...eccessivamente cinematografico..." (N.B. cioè al cinema, dove
nessuno rischia la vita, poichè gli attori devono solo recitare un copione !!) o "...da palestra..."
(cioè nei "moderni" centri di istruzione delle "moderne" arti marziali, dove si ha a che fare
con un avversario compiacente e collaborativo !!), per concentrarci SOLO su quelle
maggiormente sfruttabili in caso reale. Per semplificare la nostra analisi abbiamo scelto come
canovaccio una tecnica difensiva da un attacco eseguito con il pugno della mano aretrata (V.
tecniche difensive - parte 1), che verrà conclusa con 6 tipi di proiezioni differenti. Il
GRURIFRASCA coglie però l'occasione per sottolineare alcune problematiche connesse
all'impiego delle proiezioni nel "...mondo reale..." :

- tutte le tecniche di proiezione prevedono un contatto pressochè pieno con il corpo dell'aggrssore
(N.B. non sempre è fattibile o, se lo è, potrebbe non essere tatticamente conveniente !!)
- tutte le tecniche di proiezione prevedono l'impiego di un punto di leva e di un punto di vincolo per
sbilanciare il corpo dell'avversario (N.B. non sempre questi punti sono facilmente individuabili o
a portata di mano nel mondo reale !!)
- tutte le tecniche di proiezione prevedono che la capacità offensiva dell'avversario sia ridotta
pressochè a zero prima di poter essere applicate
- in nessun caso è possibile pensare di iniziare la propria reazione difensiva eseguendo una tecnica
di proiezione
- per eseguire corettamente una tecnica di proiezione è necessario sapere esattamente come
squilibrare l'avversario e come spostare il suo baricentro nel modo più funzionale possibile ai propi
scopi

In poche parole, EVITATE il più possibile di applicare una tecnica di proiezione in caso di scontro
violento !! Cercate, se possibile, di EVITARE lo scontro violento, poichè evitare i guai è la forma
MIGLIORE di difesa personale. Se proprio non ci riuscite, reagite nella maniera più coerente
possibile usando solo dei colpi (di mano o di piede), ma non mettetevi in testa di fare
necessariamente ricorso ad una proiezione. Se non lo farete e riuscirete a difendervi solo con dei
colpi, tanto meglio per voi !! Difendetevi ed andatevene il prima possibile, poichè più uno scontro
dura a lungo e peggio è per voi. Prima si finisce l'incontro e meglio è per voi. Se possibile
bisognerebbe concludere lo scontro con (soli) 3 colpi (N.B. uno di disturbo, uno di rottura ed
uno di rifinitura), ma quasi sempre il limite dei tre colpi è più teorico che reale !! Premesso questo,
veniamo ora all'analisi delle tecniche difensive di cui abbiamo detto in precedenza. Su un attacco da
pugno, eseguite una schivata con rotoflessione congiunta ad un pugno verticale al corpo (1).
Sfruttate il movimento di risalita dalla schivata (con rotoflessione) per effettuare un pugno alla
mascella (N.B. potrebbe anche essere un pugno al mento o al setto nasale) del vostro agressore
(2). Se sfruttate adeguatamente il movimento di risalita dalla schivata sarete molto più veloci del
vostro aggressore nell'eseguire il colpo, ma ad ogni modo non dimenticate mai di proteggervi la
zona del cranio (N.B. per questo motivo spesso il pugno viene eseguito con una ipertorsione ed
il tronco viene fatto oscillare). Recuperate l'arto che avete utilizzato per sferrare il pugno alla
mascella ed eseguite un gancio al mento (o alla tempia) del vostro aggressore (3). Concludete la
vostra reazione difensiva proiettando l'avversario a terra con una tecnica di proiezione (4) che
prevede di usare il collo ed il braccio dell'aggressore come punto di leva e le sue anche (contro le
vostre anche) come punto di vincolo.
(1) (2)

(3) (4)

Su un attacco da pugno, eseguite una schivata con rotoflessione congiunta ad un pugno verticale al
corpo (1). Sfruttate il movimento di risalita dalla schivata (con rotoflessione) per effettuare un
pugno alla mascella (N.B. potrebbe anche essere un pugno al mento o al setto nasale) del vostro
agressore (2). Se sfruttate adeguatamente il movimento di risalita dalla schivata sarete molto più
veloci del vostro aggressore nell'eseguire il colpo, ma ad ogni modo non dimenticate mai di
proteggervi la zona del cranio (N.B. per questo motivo spesso il pugno viene eseguito con una
ipertorsione ed il tronco viene fatto oscillare). Recuperate l'arto che avete utilizzato per sferrare
il pugno alla mascella ed eseguite un gancio al mento (o alla tempia) del vostro aggressore (3).
Concludete la vostra reazione difensiva proiettando l'avversario a terra con una tecnica di
proiezione (4) che prevede di usare il tronco ed il braccio dell'aggressore come punto di leva e le
sue anche (contro le vostre anche) come punto di vincolo.

(1) (2)
(3) (4)

Veniamo ora ad una tecnica maggiormwente complessa. Su un attacco da pugno, eseguite una
schivata con rotoflessione congiunta ad un pugno verticale al corpo (1). Sfruttate il movimento di
risalita dalla schivata (con rotoflessione) per effettuare un pugno alla mascella (N.B. potrebbe
anche essere un pugno al mento o al setto nasale) del vostro agressore (2). Se sfruttate
adeguatamente il movimento di risalita dalla schivata sarete molto più veloci del vostro aggressore
nell'eseguire il colpo, ma ad ogni modo non dimenticate mai di proteggervi la zona del cranio (N.B.
per questo motivo spesso il pugno viene eseguito con una ipertorsione ed il tronco viene fatto
oscillare). Recuperate l'arto che avete utilizzato per sferrare il pugno alla mascella ed eseguite un
gancio al mento (o alla tempia) del vostro aggressore (3). Concludete la vostra reazione difensiva
con una ginocchiata su qualsiasi bersaglio disponibile in linea bassa (4), cui viene fatta seguire
un'adeguata tecnica di proiezione (5). In questo caso, per proiettare a terra l'avversario è necessario
usare il collo ed il braccio (bicipite) dell'avversario come punti di leva, mentre il punto di vincolo è
costituito dal terreno. Più precisamente, spingendo il collo ed il braccio in due direzioni
contrapposte si sbilancia l'avversario, mentre ruotando su se stessi (all'indietro) di 90° si risucirà a
lanciare l'avversario verso terra. Chiaramente questa tecnica :

- è destinata SOLO a persone MOLTO esperte ed estremamente coordinate (N.B. dopo la


ginocchiata bassa occorre sfruttare il fatto che l'avversario incassi il colpo per effettuare un
VELOCISSIMO cambio mano e mettere una mano sul collo e l'altra contro il bicipite
dell'aggressore)
- richiede che l'avversario abbia una capacità offensiva ridotta praticamente a zero (N.B. dovete
essere VERAMENTE coordinati per saper "picchiare sodo" !!)

In sintesi, se non siete più che allenati / addestrati EVITATE assolutamente di eseguire una tecnica
del genere. Effettuate 3 o 4 colpi ed allontanatevi immediatamente !!
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Su un attacco da pugno, eseguite una schivata con rotoflessione (1). Sfruttate il movimento di
risalita dalla schivata (con rotoflessione) per effettuare un pugno alla mascella (N.B. potrebbe
anche essere un pugno al mento o al setto nasale) del vostro agressore (2). Se sfruttate
adeguatamente il movimento di risalita dalla schivata sarete molto più veloci del vostro aggressore
nell'eseguire il colpo, ma ad ogni modo non dimenticate mai di proteggervi la zona del cranio (N.B.
per questo motivo spesso il pugno viene eseguito con una ipertorsione ed il tronco viene fatto
oscillare). Recuperate l'arto che avete utilizzato per sferrare il pugno alla mascella ed eseguite un
calcio al ginocchio (o alla parte esterna del quadricipite femorale) del vostro aggressore (3).
Recuperate immediatamente il calcio per eseguire un montante (4), e concludete la vostra reazione
difensiva con un'adeguata tecnica di proiezione (5). In questo caso, per proiettare a terra l'avversario
è necessario usare il suo braccio (bicipite) come punto di leva e le sue anche (contro le vostre
anche) come il punto di vincolo.
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Vediamo ora una tcnica strettamente imparentata con la precedente. Su un attacco da pugno,
eseguite una schivata con rotoflessione (1). Sfruttate il movimento di risalita dalla schivata (con
rotoflessione) per effettuare un pugno alla mascella (N.B. potrebbe anche essere un pugno al
mento o al setto nasale) del vostro agressore (2). Se sfruttate adeguatamente il movimento di
risalita dalla schivata sarete molto più veloci del vostro aggressore nell'eseguire il colpo, ma ad ogni
modo non dimenticate mai di proteggervi la zona del cranio (N.B. per questo motivo spesso il
pugno viene eseguito con una ipertorsione ed il tronco viene fatto oscillare). Recuperate l'arto
che avete utilizzato per sferrare il pugno alla mascella ed eseguite un calcio al ginocchio (o alla
parte esterna del quadricipite femorale) del vostro aggressore (3). Recuperate immediatamente il
calcio per eseguire un montante (4), e concludete la vostra reazione difensiva con un'adeguata
tecnica di proiezione (5). In questo caso, per proiettare a terra l'avversario è necessario usare il suo
braccio (bicipite) come punto di leva e le sue anche (contro le vostre anche) come il punto di
vincolo. Diversamente da prima, però, in questo caso il braccio dell'avversario è RUOTATO di
180° lungo il suo asse longitudinale, in maniera tal che il gomito venga forzato a compiere un
movimento completamente OPPOSTO a quello che farebbe naturalmente !! Si tratta, in altre parole,
di una tecnica di ROTTURA dell'articolazione del gomito, che viene conclusa con una tecnica di
proiezione a terra del proprio aggressore. Chiaramente questa tecnica :
- è destinata SOLO a persone MOLTO esperte ed estremamente coordinate (N.B. dopo il
montante occorre sfruttare il fatto che l'avversario incassi il colpo per effettuare una
VELOCISSIMA rotazione di 90° che consenta di afferrare il braccio dell'aggressore e
ruotarlo di 180° per effettuare la rottura e la successiva proiezione)
- richiede che l'avversario abbia una capacità offensiva ridotta praticamente a zero (N.B. dovete
essere VERAMENTE coordinati per saper "picchiare sodo" !!)

In sintesi, se non siete più che allenati / addestrati EVITATE assolutamente di eseguire una tecnica
del genere. Effettuate 3 o 4 colpi ed allontanatevi immediatamente !!

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Su un attacco da pugno, eseguite una schivata con rotoflessione (1). Sfruttate il movimento di
risalita dalla schivata (con rotoflessione) per effettuare un pugno alla mascella (N.B. potrebbe
anche essere un pugno al mento o al setto nasale) del vostro agressore (2). Se sfruttate
adeguatamente il movimento di risalita dalla schivata sarete molto più veloci del vostro aggressore
nell'eseguire il colpo, ma ad ogni modo non dimenticate mai di proteggervi la zona del cranio (N.B.
per questo motivo spesso il pugno viene eseguito con una ipertorsione ed il tronco viene fatto
oscillare). Recuperate l'arto che avete utilizzato per sferrare il pugno alla mascella ed eseguite un
calcio al ginocchio (o alla parte esterna del quadricipite femorale) del vostro aggressore (3).
Recuperate immediatamente il calcio per eseguire un montante (4), e concludete la vostra reazione
difensiva con un'adeguata tecnica di proiezione (5). In questo caso, per proiettare a terra l'avversario
è necessario usare il braccio e la spalla come punto di leva (N.B. più precisamente vengono
afferrati e fatti ruotare) e una gamba come il punto di vincolo (N.B. l'altra gamba viene
sgambettata per creare una situazione di squilibrio !!).

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Terminiamo la nostra analisi con una proiezione relativamente semplice sotto il profilo esecutivo.
Su un attacco da pugno, eseguite una schivata con rotoflessione (1). Sfruttate il movimento di
risalita dalla schivata (con rotoflessione) per effettuare un pugno alla mascella (N.B. potrebbe
anche essere un pugno al mento o al setto nasale) del vostro agressore (2). Se sfruttate
adeguatamente il movimento di risalita dalla schivata sarete molto più veloci del vostro aggressore
nell'eseguire il colpo, ma ad ogni modo non dimenticate mai di proteggervi la zona del cranio (N.B.
per questo motivo spesso il pugno viene eseguito con una ipertorsione ed il tronco viene fatto
oscillare). Recuperate l'arto che avete utilizzato per sferrare il pugno alla mascella ed eseguite un
calcio al ginocchio (o alla parte esterna del quadricipite femorale) del vostro aggressore (3).
Recuperate immediatamente il calcio per eseguire un montante (4), e concludete la vostra reazione
difensiva con un'adeguata tecnica di proiezione (5). In questo caso, per proiettare a terra l'avversario
è necessario usare il braccio e il collo come punto di leva (N.B. più precisamente vengono
afferrati e spinti all'indietro) e le anche come il punto di vincolo.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

SEGUE _
ATTENZIONE !!

QUESTE TECNICHE SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AI MEMBRI DELLE FF.AA.,


DELLE FF.PP. E, EVENTUALMENTE, AI CITTADINI CHE ABBIANO LA SERIA ED
IMPELLENTE NECESSITA' DI ACQUISIRE UN'ISTRUZIONE DI CARATTERE
PROFESSIONALE NEL SETTORE DELLA DIFESA PESONALE. PER QUESTO MOTIVO,
TUTTE LE TECNICHE INDICATE IN QUESTA SEDE VENGONO ILLUSTRATE A SOLO
SCOPO DIDATTICO, ANALITICO O DI STUDIO. NON CI ASSUMIAMO NESSUNA
RESPONSABILITA' PER I DANNI A COSE ED A PERSONE EVENTUALMENTE
CAGIONATI DAL SOLITO CRETINO DI TURNO !! ACCERTATEVI ESEGUIRE QUESTE
TECNICHE SOTTO LA GUIDA DI UN SOGGETTO REALMENTE ESPERTO E VERIFICATE
IL VOSTRO STATO DI SALUTE PRIMA DI INTRAPRENDERE UNA SIMILE ATTIVITA'
FISICA .

TECNICHE DIFENSIVE - PARTE 5 (DIFESA DA COLPI)

Proseguiamo lo studio delle tecniche difensive intrapresa nella pagine precedenti del nostro sito, ed
incominciamo finalmente ad analizzare alcune tecniche utili per difendersi da attacchi portati con i
calci. Se venite fatti oggetto di un attacco eseguito con i calci, dovete imparare a PROTEGGERVI
usando le gambe se l'attacco è indirizzato dalla cintola in giù, mentre dovete usare le mani (braccia)
se l'attacco è indirizzato dalla cintola in su. Ovviamente questo richiede MOLTO allenamento !!
Solo in questo modo non sprecherete tempo inutile e riuscirete a proteggervi minimizzando i danni
che il vostro aggressore vuole infliggervi. Dopo esservi protetti, dovete impedire al vostro
aggessore di reiterare l'attacco e, per ottenere questo risultato, un modo razionale di agire è quello di
colpire la gamba che il vostro avversario ha usato per colpirvi con un calcio ben assestato. Come
abbiamo già visto in precedenza, è IMPORTANTE non spezzare i movimenti (N.B. non dovete
essere rigidi e sgraziati ma fluidi e potenti, ma ovviamente una simile capacità di risposta può
ottenersi SOLO grazie ad un allenamento corretto e costante !!), ma proteggersi e contrattaccare
immediatamente per impedire al vostro aggresore di continuare nella sua azione. Un modo
tatticamente razionale di agire è quello di rispondere con un calcio basso che può essere indirizzato
al ginocchio, ai testicoli o alla tibia, a seconda di COME il vostro aggressore risulterà
concretamente posizionato (N.B. e dove vi è più comodo colpire !!). Al calcio dovete fare seguire
uno o più pugni. questo è importante perchè reagendo immediatamente su due livelli
diametralmente opposti (N.B. cioè alto e basso). Potete, cioè :

- eseguire un calcio e farlo seguire da più pugni


- eseguire un calcio, un pugno e poi di nuovo un altro calcio
- eseguire un calcio, un pugno ed infine una ginocchiata

ATTENZIONE !!

SE VOLETE COLPIRE IL VOSTRO AVVERSARIO CON UN CALCIO FATELO SOLO ED


ESCLUSIVAMENTE CON UN CALCIO BASSO !! IL MOTIVO E' CHE USANDO UN
CALCIO BASSO NON SOLO SARETE VELOCISSIMI MA METTERETE IL VOSTRO
AVVERSARIO IN SERIA DIFFICOLTA' !!

Come vedete le opzioni sono molteplici e, una volta acquisita la necessaria coordinazione tutti i
movimenti "...vi verranno da soli..." in maniera estremamente spontanea. Così come illustrato nelle
pagine precedenti, anche in questa vogliamo proporre solamente alcuni degli infinti modelli di
tecniche che potrebberoe ssere applicate ad una situazione reale. Cominciamo dunque la nostra
analisi con lo studio di una reazione difensiva relativa ad un calcio laterale alto. Proteggetevi dal
calcio eseguendo una schivata laterale in maniera da portarvi all'interno della traiettoria del colpo
eseguito dal vostro aggessore (1). Sfruttando il movimento di rientro conensso all'oscillazione del
busto, eseguite un calcio verso la parte interna del ginocchio del vostro aggressore (N.B. se questa
vostra risposta è corretta dovreste riuscire a fratturare il ginocchio del vostro aggressore !!)
(2). A seconda dei casi potete eseguire un calcio circolare basso oppure un calcio frontale basso.
Qualsiasi calcio decidiate di eseguire, la cosa importante è che sia basso e veloce !! Recuperate
immediatamente il calcio e, sfruttando il movimento di recupero, eseguite un pugno al volto che
può essere, a seconda del caso, un diretto od un gancio (3). Doppiate il colpo con un montante (4).
Concludete la vostra reazione difensiva con una gomitata circolare alla tempia (5) ed allontanatevi
immediatamente dall'aggressore.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Di fronte all'attacco del vostro aggressore, proteggetevi dal calcio eseguendo una schivata laterale
in maniera da portarvi all'esterno della traiettoria del colpo eseguito dal vostro aggessore (1).
Sfruttando il movimento di rientro connesso all'oscillazione del busto, eseguite un calcio verso la
parte esterna del ginocchio del vostro aggressore (2). Recuperate immediatamente il calcio e,
sfruttando il movimento di recupero, eseguite un pugno al plesso solare o, eventualmente, un
montante (3). Doppiate il colpo con pugno al volto, che può essere un diretto od un gancio a
seconda dei casi (4). Concludete la vostra reazione difensiva con una ginocchiata (5) ed
allontanatevi immediatamente dall'aggressore.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Proseguiamo il nostro studio con una tecnica difensiva relativa ad un calcio laterale ad altezza
media. In primo luogo proteggetevi dal calcio eseguendo un blocco ed una torsione laterale (N.B.
non sottovalutate questo attacco dal quale è molto difficile proteggersi perchè spesso manca il
tempo per potersi muovere in modo efficiente !!) in maniera da portarvi all'esterno della
traiettoria del colpo eseguito dal vostro aggessore (1). Sfruttando il movimento di rientro connesso
all'oscillazione del busto, eseguite un calcio verso la parte interna del ginocchio del vostro
aggressore (N.B. è meglio colpire l'arto dell'aggressore più vicino a voi, ma potente anche
colpire il ginocchio più lontano, oppure i testicoli !!) (2). Recuperate immediatamente il calcio e,
sfruttando il movimento di recupero, eseguite un pugno al volto che può essere un gnacio od un
diretto a seconda della distanza realmente esistente (3). Doppiate il colpo con pugno al volto, che
può essere un diretto, un gancio od un montante a seconda dei casi (4). Concludete la vostra
reazione difensiva con un gancio (5-A) oppure con una gomitata alla tempia (5-B) ed allontanatevi
immediatamente dall'aggressore.
(1) (2)
(3) (4)

(5-A) (5-B)

Proseguiamo il nostro studio con una tecnica difensiva relativa ad un calcio lateale ad altezza
media. In primo luogo proteggetevi dal calcio eseguendo un blocco ed una torsione laterale (N.B.
non sottovalutate questo attacco dal quale è molto difficile proteggersi perchè spesso manca il
tempo per potersi muovere in modo efficiente !!) in maniera da portarvi all'interno della
traiettoria del colpo eseguito dal vostro aggessore (1). Sfruttando il movimento di rientro connesso
all'oscillazione del busto, eseguite un calcio verso la parte interna del ginocchio del vostro
aggressore (N.B. da questa posizione se volete potete anche colpire con un calcio a triangolo sul
ginocchio più vicno a voi, oppure con un calcio dritto alla tibia !!) (2). Recuperate
immediatamente il calcio e, sfruttando il movimento di recupero, eseguite un pugno al volto che
può essere un gancio od un diretto a seconda della distanza realmente esistente (3). Per proteggervi,
oltre ad alzare la guardia potrebbe anche essere necessario fare oscillare il busto da un lato.
Doppiate il colpo con una gomiata alla mascella o alla tempia a seconda della situazione (N.B. non
prendete questo riferimento in maniera rigida poichè il colpo potrebbe anche essere un diretto
o un gancio !!) (4). Concludete la vostra reazione difensiva con una ginocchiata in linea bassa su
qualsiasi bersaglio disponibile (5) ed allontanatevi immediatamente dall'aggressore.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

Continuiamo il nostro studio con una tecnica difensiva relativa ad un calcio laterale eseguito
dall'avversario in linea bassa al. In primo luogo proteggetevi dal calcio eseguendo un blocco di
gambe in maniera tale da minimizzare i danni inferti dal vostro aggessore (N.B. agendo in questo
modo non solo sarete velocissimi, ma nella peggiore delle ipotesi rimedierete SOLO qualche
livido e NON una gamba rotta !!) (1). Sfruttando il movimento di rientro connesso all'esecuzione
del blocco di gamba, appoggiate la gamba a terra (N.B. quella che avete usato per proteggervi !!)
ed effettuate un potente calcio verso la parte interna del ginocchio del vostro aggressore (N.B. da
questa posizione se volete potete anche colpire con un calcio a triangolo sul ginocchio più
vicno a voi, oppure con un calcio dritto alla tibia !!) (2). Recuperate immediatamente il calcio e,
sfruttando il movimento di recupero, eseguite un pugno al volto che può essere un gancio od un
diretto a seconda della distanza realmente esistente (3). Concludete la vostra reazione difensiva con
una ginocchiata in linea bassa su qualsiasi bersaglio disponibile (4) ed allontanatevi
immediatamente dall'aggressore (N.B. se dovesse essere necessario, potete anche effettuare una
doppia ginocchiata !!).

(1) (2)
(3) (4)

Continuiamo il nostro studio con una tecnica difensiva relativa ad un calcio laterale eseguito
dall'avversario in linea bassa. In questo caso consideriamo un calcio laterale basso effettuato sulla
gamba opposta a quella che il vostro avevrsario vi ha precedentemente preso di mira. Per prima
cosa dovete minimizzare i danni, per cui dovete proteggervi dal calcio eseguendo, in questo caso,
un blocco di gambe (1). Sfruttando il movimento di rientro connesso all'esecuzione del blocco di
gamba, appoggiate la gamba a terra (N.B. quella che avete usato per proteggervi !!) ed effettuate
un potente calcio verso la parte interna del ginocchio del vostro aggressore (N.B. da questa
posizione se volete potete anche colpire con un calcio a triangolo sul ginocchio più vicino a voi,
oppure con un calcio dritto alla tibia !!) (2). Recuperate immediatamente il calcio e, sfruttando il
movimento di recupero, eseguite un montante o qualsiasi altro colpo che riuscite ad effettuare
comodamente (3). Doppiate il pugno al volto con un altro pugno che può essere, a seconda dei casi,
un diretto o un gancio (4) Concludete la vostra reazione difensiva con una gomitata ascendente al
mento (5) ed allontanatevi immediatamente dall'aggressore (N.B. se dovesse essere necessario,
potete anche effettuare una doppia ginocchiata !!).
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Continuiamo il nostro studio con una tecnica difensiva relativa ad un calcio frontale basso. Una
delle risposte tatticamente più efficienti è quella di eseguire un blocco con il piede (N.B. a
seconda dei casi si può trattare della pianta o del taglio) (1). Questo non solo vi permette di
minimizzare i danni, ma vi consente altresì una reazione estremamente veloce. Sfruttando il
movimento di rientro connesso all'esecuzione del blocco di gamba, eseguite un pugno al mento o
alla mascella (N.B. o qualsiasi altro colpo che, nella circostanza specifica, potete effettuare
comodamente !!) (2). Doppiate il pugno al volto con un pugno verticale al plesso solare (oppure
con un montante, sempre al plesso solare) (3) Concludete la vostra reazione difensiva con un gancio
(o con una gomitata) (4-A) e, eventualmente, assestate una potente ginocchiata su qualsiasi
bersaglio disponibile in linea bassa (4-B).
(1) (2)
(3) (4-A)

(4-B)

Proseguiamo il nostro studio con una tecnica difensiva relativa ad un calcio frontale eseguito
dall'avversario in linea bassa. In questo caso consideriamo un calcio effettuato sulla gamba opposta
a quella che il vostro avevrsario vi ha precedentemente preso di mira. Per prima cosa dovete
minimizzare i danni, per cui dovete proteggervi dal calcio eseguendo, in questo caso, un blocco di
gambe (1). Sfruttando il movimento di rientro connesso all'esecuzione del blocco di gamba,
appoggiate la gamba a terra (N.B. quella che avete usato per proteggervi !!) ed effettuate un
potente calcio verso la parte interna del ginocchio del vostro aggressore (2). Recuperate
immediatamente il calcio e, sfruttando il movimento di recupero, eseguite un pugno (diretto o
gancio) al mento o alla mascella dell'avversario (3). Doppiate il pugno al volto con un altro pugno
che può essere, a seconda dei casi, un diretto o un gancio (4) Concludete la vostra reazione
difensiva con una ginocchiata ascendente al fianco (5) ed allontanatevi immediatamente
dall'aggressore (N.B. se dovesse essere necessario, potete anche effettuare una doppia
ginocchiata !!).
(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 1

Questa tecnica è molto simile a quella precedente con la differenza che viene inserita la sequenza
pugno alla mascella, montante al mento e gomitata.
(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 2

Questa tecnica è molto simile a quella precedente con la differenza che viene inserita la sequenza
pugno alla mascella, montante al mento, gomitata e ginocchiata.
(1) (2)
(3) (4)

(5) (6)

Proseguiamo il nostro studio con una tecnica difensiva relativa ad un calcio frontale eseguito
dall'avversario ad altezza media. Proteggervi dal calcio eseguendo, in questo caso, un blocco a
croce (1) esprimendo potenza ma SENZA essere rigidi e SENZA rimanere "congelati" sul posto.
Sollevate le braccia (N.B. ricordatevi che la vostra difesa, in questo caso il blocco, deve essere
fulmineo per cui le braccia devono risalire immediatamente per proteggervi la testa !!) ed
effettuate un calcio che può essere o verso la parte interna del ginocchio del vostro aggressore,
oppure dritto ai testicoli o, ancora, dritto (ma molto basso) verso la tibia (2). Recuperate
immediatamente il calcio e, sfruttando il movimento di recupero, eseguite un pugno (diretto o
gancio) al mento o alla mascella dell'avversario (3). Doppiate il primo pugno al volto con un gancio
(4) Concludete la vostra reazione difensiva con una gomitata alla tempia o alla mascella (5) ed
allontanatevi immediatamente dall'aggressore.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 1

Questa tecnica è molto simile a quella precedente con la differenza che viene inserita la sequenza
pugno alla mascella, montante al mento e calcio al ginocchio o alla coscia eseguito con la tibia
(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 2

Questa tecnica è molto simile a quella precedente con la differenza che viene inserita la sequenza
pugno alla mascella, colpo con il palmo della mano (alla cartilagine settale) e gomitata alla mascella
(o alla tempia).
(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 3

Questa tecnica è molto simile a quella precedente con la differenza che viene inserita la sequenza
pugno alla mascella, colpo con il palmo della mano (alla cartilagine settale) e ginocchiata in linea
bassa.
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Continuaimo la nostra analisi considerando un'altra tecnica relativa alla difesa da calcio frontale ad
altezza media. Per prima cosa non fatevi danneggiare ed eseguite (in questo caso) una parata in
maniera tale da trovarvi nella parte interna della traiettoria del colpo eseguito dal vostro avversario
(1). Ricordatevi che non dovete mai essere rigidi ma dovete sempre essere potenti e fulminei nel
vostri movimenti, offensivi o difensivi che siano !! Senza perdere tempo, eseguite un calcio alla
parte esterna del ginocchio del vostro aggressore (2) per impedirgli di danneggiarvi ulteriormente.
Recuperate immediatamente la gamba che avete usato per calciare ed eseguite un montante al
mento dell'avversario (3). Doppiate immediatamente il vostro colpo eseguendo un gancio alla
mascella (o alla tempia, a seconda dei casi) (4) e concludete la vostra reazione difensiva con una
ginocchiata eseguita contro qualsiasi bersaglio disponibile in linea bassa (5).
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Proseguiamo la nostra analisi considerando un'altra tecnica relativa alla difesa da calcio frontale ad
altezza media. Per prima cosa non fatevi danneggiare ed eseguite (in questo caso) una parata in
maniera tale da trovarvi nella parte esterna della traiettoria del colpo eseguito dal vostro avversario
(1). Senza perdere tempo, eseguite un calcio alla parte interna del ginocchio del vostro aggressore
(2) per impedirgli di danneggiarvi ulteriormente. Recuperate immediatamente la gamba che avete
usato per calciare ed eseguite un pugno verticale al fianco dell'avversario (3). Doppiate
immediatamente il vostro colpo eseguendo un montante al mento (4) e concludete la vostra reazione
difensiva con un gancio alla mascella o alla tempia dell'avversario (5).
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Continuaimo la nostra analisi considerando un'altra tecnica relativa alla difesa da calcio circolare
eseguito in linea bassa. Per prima cosa non fatevi danneggiare ed eseguite una parata in maniera tale
da trovarvi nella parte interna della traiettoria del colpo eseguito dal vostro avversario (1).
Ricordatevi che non dovete mai essere rigidi ma dovete sempre essere potenti e fulminei nel vostri
movimenti, offensivi o difensivi che siano !! Senza perdere tempo, appoggiate la gamba a terra
(quella che avete usato per proteggervi) ed eseguite un calcio alla parte intena del ginocchio del
vostro aggressore (N.B. potete anche effettuare un calcio dritto alla tibia) per impedirgli di
danneggiarvi ulteriormente (2). Questo va fatto, ovviamente, con la gamba opposta !! Recuperate
immediatamente la gamba che avete usato per calciare ed eseguite un diretto con ipertorsione
(oppure un gancio) alla mascella del vostro aggressore (3). Doppiate immediatamente il vostro
colpo eseguendo un colpo con il palmo della mano contro la cartilagine settale (4) e concludete la
vostra reazione difensiva con una ginocchiata eseguita contro qualsiasi bersaglio disponibile in linea
bassa (5).
(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 1

Questa tecnica è molto simile a quella precedente con la differenza che viene inserita la sequenza
pugno al mento, pugno alla mascella e gomitata finale.
(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 2

Questa tecnica è molto simile a quella precedente con la differenza che viene inserita la sequenza
pugno al mento, gancio alla mascella e ginocchiata finale.
(1) (2)
(3) (4)

(5)

Continuaimo la nostra analisi considerando un'altra tecnica relativa alla difesa da calcio circolare
esegutio in linea bassa. Diversamente dall'esempio precedente, dove il calcio proveniva con una
traiettoria ESTERNA, in questo caso il colpo proviene con una traiettoria INTERNA. Se si ha la
fortuna di essere collocati in maniera favorevole, non ci sono problemi di sorta nel difendersi /
proteggersi da un simile attacco, anche se non si è particolarmente esperti . Viceversa, se non si ha
la fortuna di essere posizionati correttamente (o se non si ha questa capacità a causa della scarsa
esperienza !!) spesso capita di avere dei problemi. Per minimzizare i danni che l'avversario vuole
infliggervi e contrattaccare razionalmente, la cosa migliore da fare è quella di assorbire l'urto del
colpo e di "...guidarlo lungo una traiettoria a se favorevole..." !! In giapponese questo concetto
viene espresso dicendo che si tratta di un'applicazione del principio "Ai" (N.B. "Ai" è una
contrazuione del verbo giapponese "Awasu", che significa unire, e "Ai" è uno dei due principi
fondamentali delle arti marziali giapponesi e/o asiatiche) oppure del principio "Ju" (N.B. "Ju"
è un verbo giapponese che significa flessibilità e la "flessibilità" è uno dei due principi
fondamentali delle arti marziali giapponesi e/o asiatiche). Questo concetto è stato riscoperto a
partire dagli anni '80 del XX secolo da parte di qualche sedicente esperto che sosteneva "...di avere
inventato una nuova tecnica difensiva denominata assorbimento...", tecnica che ha avuto un grosso
successo, ad esempio, nella Kickboxe. In pratica, per non farvi danneggiare, se vi rendete conto di
non avere altra alternativa (N.B. ovviamente questo richiede una xcapacità di percezione e di
valutazione in tempi di MOLTO inferiori al mezzo secondo, il che implica a sua volta una
allenamento / addestramento pregresso MOLTO intenso !!) non dovete fare altro che
"...accompagnare il colpo..." del vostro aggressore (1). Ricordatevi che, anche in un caso simile,
NON dovete mai essere rigidi ma dovete sempre essere potenti e fulminei nel vostri movimenti !!
Senza perdere tempo, appoggiate la gamba a terra (quella che avete usato per proteggervi) ed
eseguite un calcio alla parte esterna del ginocchio del vostro aggressore per impedirgli di
danneggiarvi ulteriormente (2). Questo va fatto, ovviamente, con la (vostra) gamba opposta !!
Recuperate immediatamente la gamba che avete usato per calciare ed eseguite un montante al
mento del vostro aggressore (3). Doppiate immediatamente il vostro colpo eseguendo un diretto con
ipertorsione alla mascella (N.B. oppure un gancio, a seconda dei casi) (4) e concludete la vostra
reazione difensiva con un diretto con ipertorsione, eseguito, se possibile, con una traittoria
discendente (5) in modo da amplificarne l'effetto.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 1

Questa tecnica è molto simile a quella precedente con la differenza che viene inserita la sequenza
pugno al mento, gancio alla mascella e ginocchiata finale.
(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 2

Questa tecnica è molto simile a quella precedente con la differenza che viene inserita la sequenza
pugno al mento, pugno alla mascella e montante al mento.
(1) (2)

(3) (4)
(5)

VARIAZIONE - 3

Questa tecnica è molto simile a quella precedente con la differenza che viene inserita la sequenza
pugno al mento, pugno alla mascella, gancio al mento e ginocchiata bassa.

(1) (2)
(3) (4)
(5) (6)

Consideramo ora una tecnica difensiva applicabile come risposta ad un calcio circolare eseguito
dall'avversario ad altezza media. Di fronte all'attacco dell'avversario, proteggetevi con un
appropriato blocco di gamba (1). Se siete incerti potete usare sia la gamba, sia il gomito, in maniera
tale da massimizzare la vostra protezione. ricordatevi, comunque, che qualsiasi cosa facciate per
protggervi dovete sempre essere fulminei e potenti e che, diversamente da quelo che si crede oggi
giorno, NON dovete mai essere rigidi !! Impedite al vostro avversario di continuare a danneggiavi
eseguendo repentinamente un contrattacco con un calcio basso che può essere (a seconda delle
vostre esigenze concrete) frontale (alla tibia, oppure ai testicoli) o circolare (alla parte interna del
ginocchio più vicino) (2). Recuperate la gamba che avete usato per colpire ed eseguite un pugno al
mento che può essere o un diretto con ipertorsione, oppure un gancio (3). Doppiate immediatamente
il pugno con un altro pugno, eseguendo in qusto caso un pugno verticale al plesso solare (o un
montante) (4). Conclduete la vostra reazone difensiva con una gomitata alla mascella o alla tempia
(5) ed allontanatevi immediatamente dall'aggressore. Ad ogni modo spostatevi in maniera tale da
posizionarvi alle spalle (N.B. se dovete rimanere in prossimità del vostro aggressore, questo è lo
spostamento migliore ) o, al limite, sui fianchi dell'avversario !!
(1) (2)

(3) (4)
(5)

VARIAZIONE - 1

Questa tecnica è simile alla precedente con la differenza che vengono eseguiti un colpo con il palmo
di mano alla cartilagine settale ed una ginocchiata all'addome o al fianco.
(1) (2)

(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 2
Questa tecnica è simile alla precedente con la differenza che viene inserito un montante al posto del
colpo effettuato con il palmo della mano.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 3

Questa tecnica è simile alla precedente con la differenza che viene inserita la sequenza costituita da
montante, gomitata e ginocchiata.
(1) (2)
(3) (4)

(5) (6)

Concludiamo la nostra analisi con una breve rassegna di alcune tecniche difensive da impiegare
contro un attacco eseguito con un calcio circolare alto. Va premesso che un simile tipo di attacco è
piuttosto raro nella realtà, poichè richiede un'eccezionale flessibilità articolare, nonchè un fortissimo
equilibio ed una notevole coordinazione !! Si tratta di un calcio che è tipico dei c.d. sport da
combattimento come il Savate o la Kickboxe, ma che non è assolutamente alla portata di tutti !! Si
tenga conto che quando si effettua un calcio, più il piede sale da terra e più diventa critico per il suo
esecutore esprimere potenza (sul bersaglio) e mantenere il necessario equilibrio. Inoltre, più il piede
si alza da terra e più il calcio richiede tempo per essere eseguito (N.B. in gergo si dice che il calcio
"diventa lento" !!). In definitiva, se volete calciare eseguite SOLO ed UNICAMENTE calci di tipo
basso (N.B. cioè alla tibia, al ginocchio, alla coscia o, come altezza massima, ai testicoli !!) e
lasciate che sia il vostro aggressore a calciare alto. Calciando basso non solo sarete incredibilmente
VELOCI (N.B. perchè lo spazio da percorrere è più beve e quindi il vostro tempo di esecuzione
sarà più ridotto), ma anche imprevedibili (N.B. il calcio basso parte dalla zona limite della
visione periferica dell'avversario, per cui è necessaria un'eccezionale capacità di percezione
per poterlo "vedere in tempo" !!). Nell'esempio che segue, come risposta ad un calcio circolare
alto effettuate un blocco con due mani per proteggervi ila zona del cranio (1) e rispondete
immediatamente con un calcio alla tibia della gamba dell'avversario più VICINA a voi (N.B.
normalmente quella che l'avversario ha usato per calciare e che è la più facile da colpire per
voi) (2). Recuperate il più velocemente possibile la gamba che avete usato per eseguire il calcio
basso e, sfruttando adeguatamente il movimento di recupero, eseguite un pugno verticale al plesso
solare (3), oppure un montante sempre al plesso solare. Doppiate il pugno al plesso solare con un
pugno alla mascella (4) e concludete la vostra reazione difensiva con un gancio al mento (5).
Allontanatevi immediatamente dall'aggressore o, comunque, spostatevi in maniera tale da
posizionarvi alle spalle (N.B. se dovete rimanere in prossimità del vostro aggressore, questo è lo
spostamento migliore ) o, al limite, sui fianchi dell'avversario !!
(1) (2)

(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 1

Questa tecnica è simile alla precedente con la differenza che viene inserita la sequenza costituita da
montante, pugno alla mascella e gomitata ascendente al mento.

(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 2

Questa tecnica è simile alla precedente con la differenza che viene inserita la sequenza costituita da
pugno verticale al plesso solare, pugno alla mascella e montante al mento.
(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 3

Questa tecnica è simile alla precedente con la differenza che viene inserita la sequenza costituita da
montante al mento, pugno alla mascella, gancio alla mascella e ginocchiata bassa .
(1) (2)
(3) (4)

(5-A) (5-B)

VARIAZIONE - 4

Questa tecnica è simile alla precedente con la differenza che viene inserita la sequenza costituita da
colpo con il palmo della mano (alla cartilagine settale, possibilmente in senso ascendente), pugno
alla mascella e montante al mento.
(1) (2)
(3) (4)

(5)

VARIAZIONE - 5

Questa tecnica è simile alla precedente, pur se maggiormente complessa. La differenza è


rappresentata dal fatto che viene inserita la sequenza costituita da pugno al mento (o alla mascella)
con ipertorsione, pugno alla mascella, montante al mento e gomitata alla mascella (o alla tempia).
(1) (2)
(3) (4)

(5) (6)

VARIAZIONE - 6

Questa tecnica è simile alla precedente, pur se maggiormente complessa. La differenza è


rappresentata dal fatto che viene inserita la sequenza costituita da colpo con il palmo della mano
(alla cartilagine settale, possibilmente in senso ascendente), pugno alla mascella, montante al mento
e ginocchiata.

(1) (2)
(3) (4)

(5) (6)

SEGUE _
ATTENZIONE !!

QUESTE TECNICHE SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AI MEMBRI DELLE FF.AA.,


DELLE FF.PP. E, EVENTUALMENTE, AI CITTADINI CHE ABBIANO LA SERIA ED
IMPELLENTE NECESSITA' DI ACQUISIRE UN'ISTRUZIONE DI CARATTERE
PROFESSIONALE NEL SETTORE DELLA DIFESA PESONALE. PER QUESTO MOTIVO,
TUTTE LE TECNICHE INDICATE IN QUESTA SEDE VENGONO ILLUSTRATE A SOLO
SCOPO DIDATTICO, ANALITICO O DI STUDIO. NON CI ASSUMIAMO NESSUNA
RESPONSABILITA' PER I DANNI A COSE ED A PERSONE EVENTUALMENTE
CAGIONATI DAL SOLITO CRETINO DI TURNO !! ACCERTATEVI ESEGUIRE QUESTE
TECNICHE SOTTO LA GUIDA DI UN SOGGETTO REALMENTE ESPERTO E VERIFICATE
IL VOSTRO STATO DI SALUTE PRIMA DI INTRAPRENDERE UNA SIMILE ATTIVITA'
FISICA .

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