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5 La viscoelasticita I solidi elastici hanno ta catatteristica di avere una forma propria, si deformano se sottoposti ad un carico estemo, ma non appena cessaI'azione delle fotze estemne ritornano alla forma iniziale 1 liquidi al contrario dei solidi non hanno una forma propria, quindi gli sforzi interni non dipendono dalla deformazione non definibile, proprio perché non esiste una forma di tiferimento. In questo caso gli sforzi dipendono dalla velocita di cambiamento della forma, ovvero dalla velocita di deformazione Col termine di viscoelasticita si indica un comportamento del materiale intermedio ‘ra.un solido elastico ed un Liquido viscoso. Tale comportamento & tipico dei polirmeri, che pud mostrare tutte le caratteristiche di un solido vetroso o di una gomma elastica © di un fluido viscoso, a seconda della temperatura di lavoro, A basse temperature un polimero pud essere vetroso, con modulo di Young E = 10° + 10% Pa ¢ rompersi per deformazione del > 5% A temperature elevate lo stesso polimero pud avere compor- tamento elastomeric E = 10° = 107 Pa e xompersi per deformazione oltre il 100%. A temperature ancora pid elevate si presentano deformazioni permanenti sotto carico ed il polimero si comporta come un liquido viscoso. 5.11 POLIMERI Un polimero8 una macromolecola dall’elevato peso molecolaze, costituita da un gran numero di molecole (monomeri) aguali (omopolimeri) 0 diverse (copolimeri) unite a catena mediante la ripetizione dello stesso legame. Il grado di polimerizzazione indica il numeto di monomeri costituent il polimero, da 100 a oltre 1000, Da esso dipendono the e chimiche del polimero e quindi le sue applicazioni {stemi viventi (proteine, acidi nucleici, le proprietd Sono polimeri naturali le macromolecole dei polisaccaridi, legno, gomma, cotone, lana, seta, cuoio) e sono polimeri sintetici le materie plastiche, le gomune sintetiche e le fibre tessili. 1 polimeti si ottengono dalla polimerizeazione 0 dalla policondensazione (normal- ‘mente con eliminazione di acqua) di diverse sostanze 1 polimeri hanno una struttura a catena lineare e ramificata (branched) con deboli legami di Van der Wals tra loro, oppure reticolata (cross-linked) se le catene a sua volta si legano con altre catene. Nel primo caso il polimero & detto termoplastico, ovvero se 167 sottoposto a temperatura elevata passa gradualmente dallo stato solido a quello liquido. Nel secondo caso il polimero & detto fermoindurente, ovvero se lavorato a caldo, si indurisee permanentemente I polimeti possono avere carattere amorfo 0 semicristallino Nel primo caso sono natetie fragili al di sotto della temperatura di transizione vetrosa ¢ fluidi viscosi al di sopia del punto di scorrimento. La loro struttura assomiglia ad un disordinato groviglio di spaghetti. Nel secondo caso i polimeri sono materie pastiche tigide, in cui le catene ripiegandosi riescono a disporsi regolarmente per tratti pid. 6 meno lunghi a fianco di alti formando tegioni cristalline regolari. La Fig 5.1 mostra tre possibili diagrammi ¢ — di un materiale plastico, con comportamento fragile (A), plastico (B) & gommoso (C). [a ey «oaPay | 7 BREE a eae ts Figura 5:1 Definizione di visosita 5.2 COMPORTAMENTO IDEALE DEI MATERIALI 1 materiale viscoelastico ha due tipi particolari di comportamento asintotico, il solido elastico e il liquido viscoso TI solid elastico ha una forma ben definita e sottoposto a forze esteme tende ad una forma di equilibrio. Alla timozione della forza il corpo titorna alla forma originaria. Come abbiamo visto, pet i solidi elastici vale la legge di Hooke 6D o=Be Hyaloredel modulo elastico £ diminuisce molto lentamente al crescere della temperatura Un fluido viscoso non ha una forma definita e fluisce in modo inreversibile per effetto diuna forzaestema. Pet iliquidi viscosi vale la legge di Newton, che definisce Ia viscosita come rapporto tra tensione e gradiente di velocita del liquido Sono fluid non nevtoniani quelli che seguono una legge non lineare wa. & & Se applichiamo la forza P alla lastia di Fig 5.2, di superficie Ae v = dr/dt uguale alla velocita, la tensione tangenziale applicata vale viseosita Figura 52 Detinizione. Pertanto si tova _, oe oh yd dove 7 I'angolo di scorrimento. Passando alle tensioni normali otteniamo la (5 2) La viscosita si misuca in Poises oppure in Pa s = 10 Poises, Per l'acqua x = 0,001Pa 8 e diminuisce molto velocemente con la temperatura La Fig 53 mostra il modetlo di le ed il telativo comportamento a carico imposto, 7,¢ 1 2 — 3 ait 7 1 € i 3 6 cd { ; 4 { Est t t Or a 1 2 : ° Mf Figura $3. Modetto di Newton. 169 5.3 COMPORTAMENTO VISCOELASTICO, 1 materiali viscoclastici hanno un comportamento intermedio tra quello dei solidi e quello dei liquidi viscosi La reologia (dal greco reos=fiuite) & la scienza che ne studia il comportamento Caratteristica dei materiali viscoelastici & Jo scorrimento viscoso (creep), ovvero la deformazione continua pereffetto di uno sforz0 applicato-ed il rilassamento delle tensioni nel caso di deformazione imposta La Fig, 5 4 mostra il comportamento viscoelastico a tensione imposta ene, e Figura 5.4 Materiale viscoelastico, La deformazione totale & somma di tre componenti proporzionali een rappresentano la deformazione elastica istantanea e ritardata, mentre ¢9 21a deformazione jecuperabile e dovuta al creep. Raddoppiando il carico, raédoppiano 18), Per polimeri lincari a temperatura inferiore 1 €¢2, [polimeri altamente reticolati petmanente 1 anche gli effetti deformativi (viscoetas a quella di transizione vetrosa, dominano i termi © semicris allini non presentano il termine es logy 1c 1 Liguido ‘slog Figura SS Prova di creep 170 Se oné la tensione applicata, il modulo di flessibiita (Creep compliance) nel compor- tamento viscoelastico & definita da a) % co) La Fig. 55 mostia il valore di 7 in funzione del tempo caratteristico (tempo di ritardo) in un esperimento di creep per un potimero amorfo. Pet tempi brevi il comportamento & quello di un solido vetroso, a tempi lunghi ® quella di un solido gommoso, entrambi indipendenti dal tempo A tempi intermedi la funzione dipende invece dal tempo. Analogamente se ¢9 @ la deformazione applicata, definiamo il modulo di rilassamento (Relaxation modulus) a(t) 64) Ge) = a ‘ €0 logG (Pa) Liquide logt Figura 56 Prova di vilassamento, LaFig 5.6 mosta il valore di @ in funzione del tempo catatteristico in un esperimento di tilassamento condotto sullo stesso tipo di polimero della figura precedente, dove si possono osservare le stesse zone catatteristiche, La flessibilita in generale & somma di tre texmini corrispondenti alle te deformazioni Nei polimeri teticolati, se il carico si applica per un tempo elevato, la deformazione rag- giunge un valore limite J. ¢ non 2 presente Js, ovvero la deformazione & completamente recuperata (solido viscoelastico) Invece nei polimeri non reticolati sotto carico costante siraggiunge una condizione di velocita di deformazione costante ¢ quindi non si presenta il valore limite J. (liquido viscoelastico) Il comportamento viscoelastico segue i! principio di Boltzmann (1890), secondi cui lo stato di fensione pud essere determinato dalla conoscenza della storia della defor~ mazione,e viceyersa. Praticamente, durante la deformazione viscoelastica dovuta ad unt sollecitazione imposta, la deformazione totale & uguale alla somma della deformazione dovuta a ciascun incremento di carico, ¢ viceversa se viene imposta una deformazione an ‘Ad esempio nel caso di tensione imposta a gradini (Fig. 57), se abbiamo un incte- mento di catico Az; al tempo ty, la deformazione dovuta a questo incremento al tempo vale x(t) = W(t ty) Aor Per iV incrementi di carico si ha w a(t) = 0 Ht tm) Bon ‘Se poi il carico cambia con continuita, avremo a(t He—t) a(t) at! [ 1-1) do(e’) = Analogamente per una deformazione imposta ati) I Olt) dete!) Oft-#) ee) at’ f b & Figura 5.7 Prova di creep multipass. 5.41 MODELLI VISCOELASTICI 11 principio di Boltzmann & un punto di partenza pet Ja teoria della viscoclasticita lineare Un punto di partenza altemnativo & quello di legate la tensione alla deformazione va per mezzo di una equazione differenziale lineare, la cui forma generale & 1La(5 5)rapprescnta l"equazione costitutiva del materiale viscoelastico. Perrappresentare i dati sperimentali & sufficiente utilizzare pochi termini per ogni membro dell" equazione, 5.4.1 1] modello di Maxwell (1860) Tl modello di Maxwell consiste in un elemento viscoso (Newionian dashpot) in serie con un elemento elastico (Hookean spring) # Figura $8 Modello di Maxwell Ladeformazione totale uguale alla somma delle deformazioni elasticae viscoelastica (59) « v=e(-) cy a DE Figura 59 Tensione imposta nel modello di Maxwell 17a ica istantanea, si icava 9/E ® la deformazione elas tto Gii elementi di Maxwell e Voigt possono essere combinati pet ottenete modelli pit complessi. Ponendo pit elementi di Maxwell in serie, i singoli elementi si sommano T= = Vals ‘Analogamente per pit elementi di Voigt in patallelo e-d Le Entrambi questi modelli non aggiumgono nulla alla caratteristica del singolo elemento, modificandone solo il valore dei parametri Tnvece pit) modelli di Maxwell in parallelo (Fig 5.13a) costituiscono un modello generalizzato che 1appresenta uno spetiro discreto di tempi di rilassamento (Modello di Wiechert) lincarmente f Analogamente pitt modelli di Voigt in serie (Fig. 5.13b) costituiscono un modello gene- ralizzato che rappresenta uno ypettro discreto di tempi di ritardo dove jin @ la viscosita che cortisponde al flusso stazionario (¢ ~+ 20) choke (a) Ooo,” Figura $.13 Combinazione di clementi semplici. Si mb = Modello di Wiechert con tre elementi 00; (Pensione impostas) B1 = 1000; #2 = 800; B3 = 500; wh «20°; u2=2 108; 43 =3 10% Score] | ott] et = a avert] o2lt! eta = SE 2UT , oFte | rr 12 e:03fe] 0318] = us {o3{t] +p (oL[t] + o2t]), Oe o3[t] +- (Ge ot Le] +a o2L¢])) ogh = ett = et2; oq? = 6th = at3; (sCondizioni inizialis) pet pee PSs aus = —=S ES+Bi +E2 ES+Bi +E2 sol = DSalvet{eqi, ea2, o1[0] = uno, 02[0] = due), (oft), o2[t]), t] s3=p-sol[[t, 2, 21] -soLf[2, 2, 2117 Plot (93, sol[ (1, 4, 21], sof [2, 2, 211), (, 0, 25000}, Axosbabel + ("e(e)", "2"}, Plotstyle + {{Taxt["o5", (10000, 140}], Thickness{0 006]}, {text {"9;", (4000, 70}}, Thickness[0.005]}, {Text {"os", (20000, 106)], Thickness[0.006]})17 tL /. (o[t] => sol[[1, 2, 21], o1’[t] -> Os sen It, 2, 2117 Plotie, {t, 0, 20000}, Axestabel + {"t(s)", "e", PlotRange +All, Plotstyle + (Thickness[0.006]}]; 0.00006; 000075 0.00007] 0 000065 0.00006 000058 oe pte ‘3000 20000" 15000 20000 54.3 11 modello SLS Un modello pitt realistico per it comportamento dei polimeri quello a tre parametri, detto SLS (Standard Linear Solid), costituto da una molla in parallelo col modell Maxwell ” A 7 pO Bp Figura S14 Modello SES. B, rappresenta il modulo gommoso e E2 il modulo vetroso Se svincoliamo i due element, abbiamo rispettivamente = 444 aahe e- G4 Essendo otteniamo Sostituendo isi eo 2 ,7_Bé_ lhe Bow Ey a dacui 19 64 Bay =e (E+ Ba) Pet 2 costante, la (5.12) diventa Be (By + By 4 Pert =0 siaad esempio oy = (F; + E2) ¢(0), da cui et) Fig _ eur Ex+P WO= yy 7" E+E [+ gta or HE ‘Analogamente, pet ¢ costante, 1a (5.12) diventa, Bye =ot+ peje, Pert =0 & o(0) = (EB, + By) , da cui 1 _ oft) _ eee Hei BH th “Bi 178. colo spessore soggetto a pressione interna Modelo SLS. 1. Spostamento radiale di un anello (ei +82) Et EL = 1000; £2 = 800; R= 100; u O;hetppetree Roi gm ee Raion 3 Bee Ue una «Plt {at, (ty 0, 20000}, ‘Axestabol » ("€(3)", "a(an) *), DisplayFunction » Tdentity, Plotstyle+ {Text ["a", (15000, 13}], Taicknase[0.006]}] 7 2 Serbatoio con fondi: in questo caso occong conoscere anche v(t), oppure passando ai parametti KeG 3x-26 ocx sett ine exe2e aKee Supponiamo K costante rispetio at cosi che possiamo determinare G, noto Y dal caso precedente; K = 801 1 BL 2 ( (6% a-e gree U* Eo sol = Solve[¥i = ¥2, GJ]; vi=¥ /. G + s0L[[1, 1, 21]; PlotIvi, (t, 0, 20000), AxesLabel » {"(s)", "v"}, PlotStyle + Thickness [0 006] 3000" T6000 15000 20605 '~ vay 2 2) wi+E2 (+3 ae due = Plot [u2, (t, 0, 20000}, AxosLabal » {"t(s)", "u(am)*}, Displayfunction + Identity, Plotstyle+ (Text "uo", (10000, 11}], Thickness (0.006]}]7 Show[uno, due, DisplayFunction + $DisplayFunction] ¢ uien) ‘S000 10000 15000 20006 5.4.4 11 modello di Mazin (1960) Un modelo pid sofisticato & quello che prevede il modello di Maxwell in serie col modello di Kelvin-Voigt. In questo caso abbiamo quattro parametti su cui possiamo giocare pet interpolate pid correttamente i dati spetimentali Zona viseoelastica a {liquido) c j : Zoaaean Pes es ‘ I [ea ZL, | oonaine : — Saal Figura $.15 Modello a4 parametri. ‘Supponiamo di ragionare a tensione imposta. II modello mostra tre zone, di cui quella elustica simula il comportamento a bassa temperatura (fase vetrosa), ¢¢ — o0/B1, quella viscoelastica il comportamento a temperatura media (fase gommosa) esis) ¢ la zona viscosa simula il comportamento ad alta temperatura (fase liquida), 2 t/j11. Allora la deformazione totale & data da Sperimentalmente i quattro paramett si possono determinare conoscendo ¢ e ¢ per t= 0 e pert 180 53nb Determinazione dei parametri nel modetlo di Marin Lrisultati di una prova di ereep a tensione costante di 14 5 MPa mostra Tandamento et di figura In particolare, pe t=0 si ha una deformazione uguale a 0.00154 300 L000 1300 2000. 2800 3000 Osservando la figura, sia einf Ia velocita di deformazione costante e etp la velocita di deformazione al tempo t=0 g= 14.5; €0 = 0.00184; cin = 0 5/1500; etp = (0.35 ~€0) / 500; Zeke) ct riel = Solve[tzero = 60, £1] (fei 2 9415 50)) epsae; Per t-scorimane la sola componente viscosa, da cui ticaviamo 111 ris? sorve| inf, ua] (ua 9 43500.) ‘Valutiamo ora 2 dalla velocita di deformazione al tempo 0 eal-ep /. (90, wl >rie2{[t, 2, 211); ied solve [eal = tp, #2] (u2 > 39880.5}} La costante E2 della zona viseoelastica & piccola, poiché il tansitorio dura citea 500 s Allora la costante di tempo 7=y2/E2 é cirea uguale a S00 wis3T[1, 2, 21) 500; risé = Solve[t, £2] m2 ((22 > 79..16093) Vediamo il modello con la semplificazione di un sistema a due parametri, Ey = By = Bp = 2 =. Per catico imposto oy = eo, il primo modello porta ad una ceformazione totale mentee il secondo Sommando le due componenti etry oon + Be # si ova Mandamento nel tempo della deformazione, che mostia i diversi valoritipici del comportamento viseoetastico 5.5 CILINDRO CON DEFORMAZIONE IMPOSTA Nel caso di problemi pluriassiali, 2 conveniente utilizzare le (2.12) in funzione di K © @ Con tiferimento al problema del tubo abbiamo ¢ pertamto si trova a Gag lil 20) 4 eK +) Me Fag (K-26) + 200K +) ovvero in forma matriciale o 26) 2 46) K-26 (lew ke sual [3] Si pud tisolvere il sistema in modo elastico lineare, dopo di che i parameui I ¢ G diventano funzioni del tempo Ny K(t) = K(0) (> +Ya r) » Git) = GO) (> +% er) con i coefficienti a; ¢ 6, dedotti dalla sperimentazione. (515) 182 S4nb = Cilindro in tensione piana, prova di rilassamento dati = (6041600, 60-40 01, a+100, b+ 200, KO + 7500}; ex)_ 26 /2(K+e) K-26) yer (S)*qern(x-26 2e+0)) (co ex) _ / aeulel (36) * (ote)? -00 ogi =o, ors =I, Supponiamo di lavorare a deformazione imposta sol =Dsolvelogl «0, ule], =] 6 sia la deformazione imposta condi = Evaluatefer /. ra] = -€0; cond? = Evaluate[or /. rb] = 0 Solve[(eqi = 0, cond, cond2}, ule], x] 7 seeor /. (alz) -> sol[{1, 1, 2)], w [el -> 8 self, 1, 297 80208 /. {alr} -> soL{{1, 1, 2}], w lz] -> % self {, 2, 21))7 Caleoliamo le tensioni per t-0 gel=sr /. (+O, G40) /. dati; ge2250 (K+ KO, 6460} /, dati; Plot[iget, gx2}, (£, 100, 200), Pletstyle-+ ({Thickness[0 006], Text "co", (140, 35}]}, (thickness[0 006], Text["oe", (140, -16}]}}, PlotLabel -> "Tensioni per ts0", Axestabel > ("x (am)", "o(MPa)")] 7 equa) Tensioni per t-0 (om) 54nb {acalcoliano 1e tensions in max=S0 / dati /, 100; mins Sr /. dati /, r-+100; por £302) 000; G= G0 @Y / dats; Kako o¥ /. dati; Plot [(min, max), (, 0, 2000), PlotLabel -> "Tenaioni in cea per t>0/ Plotstyle + {{Thicknees[0.006] , Text["co", (1000, 24}]}, (Thickness[0 006], Text ("ce", (750, -18}1}}, AxesLabel + ("t(se0)", "o(MBa)"}, PlotRange + Al1] ; tensioni in roa ps efsecy

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