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Calcolo differenziale

Costituiscono oggetto del Calcolo differenziale la definizione rigorosa del concetto


di derivata, lo studio della derivabilità di una funzione ed il calcolo esplicito delle
sue derivate successive, l’uso delle derivate nell’analisi del comportamento locale e
globale di una funzione.

6.1 La derivata
Iniziamo introducendo il concetto di derivata di una funzione.
Sia f : dom f ⊆ R → R una funzione reale di variabile reale; sia x0 ∈ dom f
e supponiamo che f sia definita in tutto un intorno Ir (x0 ) di x0 . Fissato x ∈
Ir (x0 ), x = x0 , indichiamo con

Δx = x − x0

l’incremento (positivo o negativo) della variabile indipendente tra x0 e x,


e con
Δf = f (x) − f (x0 )
il corrispondente incremento della variabile dipendente. Notiamo che, dalle
definizioni, segue immediatamente che x = x0 + Δx e f (x) = f (x0 ) + Δf .
Il quoziente

Δf f (x) − f (x0 ) f (x0 + Δx) − f (x0 )


= =
Δx x − x0 Δx

dicesi rapporto incrementale della funzione f tra x0 e x.


Osserviamo che, mentre Δf rappresenta l’incremento assoluto della variabile
dipendente f nel passaggio da x0 a x0 + Δx, il rapporto incrementale ne rappre-
senta il tasso di incremento (mentre la quantità Δf /f ne rappresenta l’incremento

C. Canuto, A. Tabacco: Analisi Matematica I, 4a edizione,


UNITEXT – La Matematica per il 3+2 82,
DOI 10.1007/978-88-470-5723-4_6, © Springer-Verlag Italia 2014
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relativo). Se moltiplichiamo per 100 il rapporto incrementale, otteniamo il cosid-


detto tasso di incremento percentuale. Ad esempio, se a fronte di un incremento
Δx = 0.2 della variabile indipendente x si registra un incremento Δf = 0.06 della
variabile dipendente f , il rapporto incrementale Δf 30
Δx vale 0.3 = 100 e il tasso di
incremento percentuale è del 30%.
Dal punto di vista geometrico, il rapporto incrementale tra x0 e un punto
x1 nell’intorno
 di
 x0 è il coefficiente
 angolare della retta s che passa per i punti
P0 = x0 , f (x0 ) e P1 = x1 , f (x1 ) appartenenti al grafico della funzione; essa è
detta retta secante il grafico di f in P0 e P1 (si veda la Figura 6.1). Infatti, posto
Δx = x1 − x0 e Δf = f (x1 ) − f (x0 ), l’equazione della retta secante è

Δf
y = s(x) = f (x0 ) + (x − x0 ), x ∈ R. (6.1)
Δx

Dal punto di vista fisico, una classica interpretazione del rapporto incrementale
è la seguente. Sia M una particella materiale che si muove lungo una linea retta al
variare del tempo; indichiamo con s = s(t) l’ascissa del punto sulla retta occupato
da M al tempo t, rispetto ad una posizione di riferimento O. Nell’intervallo di
tempo tra gli istanti t0 e t1 = t0 + Δt, la particella subisce uno spostamento
Δs = s(t1 ) − s(t0 ). Il rapporto incrementale Δs Δt rappresenta allora la velocità
media della particella nell’intervallo temporale considerato.

Studiamo ora il comportamento del rapporto incrementale al tendere a 0


dell’incremento Δx.

y = f (x)

y = s(x)

P1 y = t(x)
f (x0 + Δx)

P0
f (x0 )

x0 x0 + Δx

Figura 6.1. Retta secante e retta tangente al grafico della funzione f in P0


6.1 La derivata 177

Definizione 6.1 Sia f una funzione definita in un intorno di x0 ∈ R. Essa


Δf
dicesi derivabile in x0 se esiste finito il limite del rapporto incrementale
Δx
tra x0 e x, per x tendente a x0 . Il numero reale

f (x) − f (x0 ) f (x0 + Δx) − f (x0 )


f  (x0 ) = lim = lim
x→x0 x − x0 Δx→0 Δx

dicesi derivata (prima) di f in x0 .

Altri simboli spesso usati per indicare la derivata in x0 sono


df
y  (x0 ), (x0 ), Df (x0 ).
dx
La prima notazione viene associata al nome di Newton, la seconda a quella di
Leibniz.
Dal punto di vista geometrico, f  (x0 ) è il coefficiente
 angolare
 di una retta t,
detta retta tangente al grafico di f in P0 = x0 , f (x0 ) : essa si ottiene  come
posizione limite delle rette s secanti il grafico di f in P0 e in punti P = x, f (x)
via via più vicini a P0 . Ricordando la (6.1) e la definizione di derivata, abbiamo
infatti
y = t(x) = f (x0 ) + f  (x0 )(x − x0 ), x ∈ R.

Δs
Dal punto di vista fisico, la derivata v(t0 ) = s (t0 ) = lim rappresenta la
Δt→0 Δt
velocità istantanea della particella M all’istante t0 .

Poniamo poi
dom f  = {x ∈ dom f : f è derivabile in x}
e definiamo la funzione f  : dom f  ⊆ R → R, f  : x →  f  (x); essa associa ad

ogni x ∈ dom f il valore della derivata di f in x. Tale funzione dicesi funzione
derivata (prima) di f .

Definizione 6.2 Sia I un insieme contenuto in dom f . La funzione f dicesi


derivabile su I (o in I), se f è derivabile in ogni punto di I.

Stabiliamo innanzitutto una semplice ma significativa proprietà delle funzioni


derivabili.

Proposizione 6.3 Se f è una funzione derivabile in un punto x0 , allora essa


è continua in x0 .
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Dimostrazione. La continuità di f in x0 può essere espressa come


 
lim f (x) = f (x0 ), ossia lim f (x) − f (x0 ) = 0.
x→x0 x→x0

Ora, se f è derivabile in x0 , abbiamo


  f (x) − f (x0 )
lim f (x) − f (x0 ) = lim (x − x0 )
x→x0 x→x0 x − x0
f (x) − f (x0 )
= lim lim (x − x0 )
x→x0 x − x0 x→x0

= f  (x0 ) · 0 = 0. 2

Non tutte le funzioni continue in un punto sono ivi derivabili. Consideriamo,


ad esempio, la funzione f (x) = |x|. Essa è continua nell’origine; tuttavia, il suo
rapporto incrementale tra l’origine e un punto x = 0 vale

Δf f (x) − f (0) |x| +1 se x > 0,
= = = (6.2)
Δx x−0 x −1 se x < 0,

e quindi non ammette limite per x → 0. In altri termini, f non è derivabile nell’o-
rigine. Questo esempio mostra dunque che l’implicazione contenuta nella Propo-
sizione 6.3 non può essere rovesciata: la proprietà di derivabilità è più forte della
proprietà di continuità. Approfondiremo questo argomento nel § 6.3.

6.2 Derivate di funzioni elementari. Regole di derivazione

Studiamo dapprima la derivabilità di alcune funzioni elementari, usando diretta-


mente la Definizione 6.1.
i) Consideriamo innanzitutto la funzione affine f (x) = ax + b, e sia x0 ∈ R
arbitrario. Abbiamo
 
a(x0 + Δx) + b − (ax0 + b)
f  (x0 ) = lim = lim a = a,
Δx→0 Δx Δx→0

coerentemente con il fatto che il grafico di f è una retta di coefficiente angolare a.


Dunque, la derivata della funzione f (x) = ax + b è la funzione costante f  (x) = a.
Notiamo in particolare che, se f è una funzione costante (a = 0), la sua derivata
è identicamente nulla.
ii) Sia ora f (x) = x2 e sia x0 ∈ R. Si ha

(x0 + Δx)2 − x20


f  (x0 ) = lim = lim (2x0 + Δx) = 2x0 .
Δx→0 Δx Δx→0

Dunque, la derivata della funzione f (x) = x2 è la funzione f  (x) = 2x.

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