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SU
ETICA E DEONTOLOGIA
PROFESSIONALE
MODIFICHE NORMATIVE
DEGLI ULTIMI ANNI
RELATIVE ALLA PROFESSIONE
DI INGEGNERE
A partire dalla riforma delle Professioni, su iniziativa del
Governo Berlusconi, con l’art. 3 del D.L. 138/2011, poi
diventato Legge 148/2011, e con tutte le disposizioni di
legge che sono seguite, sono stati fissati nuovi principi per
la professione di Ingegnere.
Le norme sono:
- la Legge di Stabilità 183/2011 (art.10);
- il DL 201/2011 c.d. “Decreto salva Italia” (art. 33);
- il D.L. 1/2012, poi diventato L. 27/2012, recante
disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle
infrastrutture e la competitività (artt. 5 e 9);
- il DPR 137/2012, c.d. “riforma degli ordinamenti
professionali”;
- il D.M. Giustizia 8 febbraio 2013, n. 34, c.d. regolamento
di attuazione delle Società tra professionisti.
Nelle disposizioni di legge sopraindicate:
-sono state individuate nuove regole per la pubblicità
informativa,
-è stato introdotto l’obbligo di assicurazione,
-è stato introdotto l’obbligo formativo,
-la funzione disciplinare è stata attribuita ai Consigli di
Disciplina, organismi creati appositamente ed i cui
componenti sono individuati dall’Ordine,
-è divenuto possibile istituire Società tra professionisti,
-le tariffe professionali sono state sostituite con un contratto
scritto con il cliente, ove individuare i compensi
professionali.
IL CONSIGLIO DI DISCIPLINA ED IL
PROCEDIMENTO DISCIPLINARE
Etimologia del termine Deontologia
COME HA ORIGINE
-su iniziativa delle parti che vi abbiano interesse
- su richiesta del Pubblico Ministero
- d’ufficio in seguito a notizie di abusi e mancanze, avute
anche in via occasionale.
CHI LA ESERCITA
-Il Presidente del Consiglio di Disciplina di propria iniziativa,
- su indicazioni del Presidente dell'Ordine
- su decisione del Consiglio di disciplina
Il Presidente del Consiglio di Disciplina ha quindi la facoltà
di accesso presso uffici pubblici per acquisizione di atti e
per la conoscenza di fatti (presso Comune o Procura ecc)
FASE PRELIMINARE
A seguito dell'assegnazione della questione disciplinare
(conformemente al chiarimento del Ministro della Giustizia
prot. m_dg_SMN.15/10/2012.0010960.U del 15 ottobre
2012), il Presidente del Collegio di disciplina è il titolare del
potere esercitato nella fase preliminare dell’istruttoria.
Per l’esercizio di tale funzione istruttoria può essere
coadiuvato da un Consigliere del Collegio con espressa
decisione del Consiglio di disciplina.
L'azione del Presidente del Collegio deve tendere
all’accertamento dei fatti e delle circostanze che
costituiscono violazione alle norme deontologiche. Verificati
i fatti, archivia il caso, o convoca il Collegio di disciplina e
l’indagato affinché sia udito.
PROCEDIMENTO DISCIPLINARE
Nel caso in cui il Collegio di disciplina deliberi che vi sia
motivo per il rinvio a giudizio disciplinare, il Presidente del
Collegio apre formalmente il procedimento nominando il
Relatore, componente del Collegio, al quale trasmette gli
atti relativi alla fase preliminare con assegnazione di un
termine entro cui produrre la relazione scritta al Collegio di
disciplina.