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Il NEOREALISMO

 La maggior parte degli scrittori, degli adetti del cinema e del pubblico culturale, considerando
la vasta portata dello sforzo neorealista, sostengono che il movimento ha messo in agitazione
tutta l'Italia ed e' penetrato in tutte le sue componenti, abbracciando con le sue potenti
correnti le manifestazioni spirituali e culturali della Nazione. Neorealismo e' un movimento
letterario che e' cresciuto e si e' diffuso progressivamente, a partire dagli anni Trenta, piu'
precisamente con la pubblicazione degli Indifferenti nel 1929, aiutato dalle teorie di Gramsci
sulla letteratura e sul ruolo dell'intellettuale nel societa', dal lavoro degli intellettuali legati alla
rivista „Il Politecnico“, per spegnersi con la pubblicazione di Metello.
 Il termine neorealismo comincia ad essere utilizzato alla fine degli anni Trenta, grazie all'opera
critica di Arnaldo Bocelli che si riferisce al bisogno percepito di alcuni scrittori come Moravia,
Bernari, Alvaro, di collocare l'analisi della condizione umana nel contesto di una particolare
realta' sociale, che era stato per gli scrittori veristi di fine secolo. Negli anni successivi alla
seconda guerra mondiale, questo termine e' stato usato per indicare una nuova espressione
artistica, in relazione alle condizioni storiche del momento.
 Il neorealismo ottiene i suoi primi germogli proprio nel campo di queste diverse opere,
realizzate negli anni Trenta, i cui scrittori si rifanno al realismo del secolo precedente,
raffigurando motivi e problematiche nuovi rispetto al verismo e respingendo i rigorosi limiti
del naturalismo. Il movimento si rafforza dal 1940 al 1950, con una prima fase che dura fino al
1947, le cui opere sono permeate con l'entusiasmo ardente e spontaneo, e con la seconda fase
dal 1948 fino al 1950, anno caratterizzato da un netto calo dello slancio a causa della necessita'
di pensare a tutto cio' che viene prodotto fino a quel momento, ma anche a causa della
situazione politica mutata, quando al potere giunge Democrazia Cristiana.
 Sebbene la grande parte dei romanzi neorealisti nasce nel periodo compreso tra il 1945 e il
1950, la maggior parte dei critici concordano nell'osservare che il neorealismo sia germogliato
nel 1929, con la pubblicazione degli Indifferenti di Alberto Moravia, e si sia spento nel 1955,
con le polemiche nate con la pubblicazione del romanzo Metello di Vasco Pratolini: le stesse
date corrispondono alla nascita e alla scomparsa di neorealismo nel cinema.
 Negli anni Trenta del Novecento gli artisti compresero l'impossibilita'di trovare una via di uscita
alla situazione in cui si trovava la letteratura italiana. La dittatura e la censura sorvegliavano
ormai ogni produzione artistica con l'obiettivo di controllare qualsiasi manifestazione
culturale. Tale clima spinse alcuni di artisti a favorire l'ingresso nel paese di un certo numero
di libri scelti, in prevalenza americani, con l'obiettivo di contaminare i gusti del pubblico
italiano, cosi' da scuoterlo e stimolarlo alla riflessione. Del resto, l'irruzione della letteratura
straniera in Italia avrebbe potuto sconvolgere i progetti del potere politico. Cesare Pavese e
Elio Vittorini iniziarono, cosi', ad individuare alcuni narratori americani da tradurre e
presentare al pubblico italiano. L'irruzione del libro straniero in Italia instillo' l'inquietudine dei
lettori e accelero' la maturazione della crisi delle coscienze.
 Alla vigilia della guerra, l'essere vigili e prudenti divento' prioritario per gli scrittori, che scelsero
di ricorrere alla novella per creare un legame tra autore e lettore: questo era il segno sicuro
che la parola d'arte avrebbe ripreso il suo potere. Il mutato clima intellettuale era aiutato
anche delle teorie di Gramsci sulla letteratura e sul ruolo dell'intellettuale nella societa'.
 Il romanzo apparve nella sua forma piu' perfetta , solo dopo la seconda guerra mondiale e si
caratterizzo' per la ricerca della verita' dei fatti attraverso un'indagine mai forzata e condotta
sempre con moderazione e ponderatezza. Il romanziere avvertiva la verita' come un
imperativo interiore ineludibile, che si imponeva in ogni parola, quotidianamente. Ogni pagina
recuperava la verita' scoperta da qualche parte, nel cuore della societa' umana. Questa verita'
doveva essere presentata con la massima fedelta' e doveva conservare la sua forma, la sua
autenticita'.
 Per questo lo scrittore finiva per optare sempre in favore di una lingua e di una tecnica di
scrittura opportunamente adeguate. Ogni parola e immagine, ogni scena e movimento
dovevano rispecchiare sempre la massima adeguatezza al contesto. Cosi' si finiva per
privilegiare l'espressione non purificata, la lingua cruda, il dialogo spontaneo. Solo in tal modo,
lo scrittore poteva evocare l'ambiente e l'atmosfera in cui si muovevano i protagonisti
dell'azione. Gli autori non si limitarono soltanto a valicare i confini tematici dell'arte, ma
guardando dalla prospettiva della distanza temporale, iniziarono ad ordire una congiura contro
la visione disumanata e astratta dell'uomo.
 Attraverso l'attivita' di questi autori, sul piano letterario e culturale, si comincio' ad abbattere
il mito delle grandi tradizioni, della superiorita' artistica della nazione italiana e con questo si
diede una scossa al mito del superuomo. Si sanci, progressivamente, la condanna nei riguardi
della cultura ufficiale, che non poteva sopravvivere solo con l'esaltazione della liberta
dell'individuo e con l'elogio dei supereroi.Nei romanzi dei giovanni scrittori, alla vigilia della
seconda guerra mondiale, era nascosto qualcosa di distruttivo e allo stesso tempo, costruttivo.
 Crollavano le illusioni, le speranze e i sogni ingenui da una parte e dall'altra, si costruiva una
fiducia sempre piu' salda nell'uomo e nello scrittore. Queste nuove opere letterarie
promettevano di non allontanarsi dalla quotidianita' dell'uomo, di contrastare le sue continue
delusioni e di ricercare ininterrottamente quella verita' che avrebbe indirizzato il suo agire e
dato un senso alla sua vita, la tendenza che si sarebbe sviluppata nel dopoguerra con il
fenomeno del neorealismo. L'arte neorealista non era il prodotto di una scuola e nacque senza
leggi, principi, schemi.
 Il movimento neorealista e' stato uno dei piu' significativi dei primi anni del dopoguerra ed ha
lasciato delle tracce indelebili nella cultura italiana e nella produzione artistica in generale. La
sua poetica non si e' sviluppata per opera di grandi teorici e la critica letteraria trovava difficile
una definizione teorica precisa del movimento o della scuola o dello stile o dell'arte
neorealista.
 I suoi principi, le sue norme e le sue regole si generarono spontaneamente e costituirono il
nucleo interiore dei moviementi rivoluzionari della cultura e dell'arte, che diedero vita ad un
mutato atteggiamento verso l'esistenza e allo spostamento dell'attenzione dell'autore verso
l'uomo contemporaneo. Il pensiero neorealista fini' per irrompere nelle opere stesse prima
ancora di qualsiasi teorizzazione formale. Mossi da un forte slancio di entusiasmo, i suoi artisti,
non si persero in discussioni intellettuali e si proiettarono nella realta' per recuperare quegli
elementi vitali da riversari nelle proprie opere.
 E' difficile determinare le caratteristiche rilevanti di questa poetica. Essa seppe distinguersi da
tutte le altre perche' rifiutava i privilegi delle classi dirigenti e sanciava l'eguaglianza di tutte le
classi sociali. Il neorealismo invitava alla verita', rinunciava all'individualismo e alla solitudine,
rinnegava l'arte come privilegio di una classe. Si abbatteva ogni frontiera intellettuale, morale
e spirituale, purche' ogni essere umano potesse trovarsi uno spazio nel mondo dell'arte,
purche' ogni uomo avesse ili diritto di arricchire con la sua stessa esistenza l'opera dell'arte.
Solo nel contatto diretto con la realta' umana si poteva comprendere fino in fondo che il fine
dell'artista risiedeva nella conoscenza dei fenomeni con i quali si metteva in contatto e nella
scoperta delle loro verita'.
 La fame di realta' e l'esigenza dell'impegno influenzarono inevitabilmente le soluzioni
espressive, in particolare sul piano della lingua e dello stile. Poiche' la letteratura neorealista
aspirava ad una presa diretta del reale, venivano respinte le raffinatezze formali della
letteratura del ventennio precedente. Si mirava ad una lingua antiletteraria, elementare, che
si rifacesse ai moduli del linguaggio parlato, all'uso dei gerghi e dei dialetti, che di quella realta'
rendesse con immediatezza l'immagine. A ben vedere, nessuno ebbe il coraggio di assumere
come strumento espressivo il dialetto nella sua integrita': ci si accontento' di colorire
dialettamente la lingua letteraria usando le strutture sintattiche e le cadenze ritmiche dei
dialetti, inserendo talvolta qualche termine, per dare colore all'insieme.
 La poetica del neorealismo si basava sul documento e condensava in se' certe aspirazioni del
popolo. Essa muoveva il suo impulso artistico nello spazio degli eventi sociali ed etici e si
rivolgeva all'uomo contemporaneo, specialmente a quello le cui aspirazioni erano dirette a
rimuovere le diversita' sociali. Nella poetica neorealista finalmente prendeva la parola un
uomo privato dei diritti, mutilato,trascurato, ed era quest'uomo il soggetto del processo
creativo. Egli interveniva nella scoperta dei segreti e degli enigmi della vita, li affrontava e li
superava, e quanto piu' la sua consapevolezza si amplificava, tanto piu' il suo spirito curioso
contrastava arditamente i fenomeni avvolti dal mistero: Il punto piu' elevato di questa poetica
era racchiuso proprio in quest'uomo comune, ignorato fino a ieri, pronto oggi a vincere l'impari
lotta per la conquista di quelle verita', piccole o grandi, delle quali era stato schiavo nei secoli.
I SCRITTORI:Elio Vittorini, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Vasco Pratolini, Primo e Carlo Levi,
Alberto Moravia.

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