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GESTURI

Gesturi, a 300 m di quota sul livello del mare, si adagia


sulle basse e sinuose colline mioceniche della Marmilla che
creano un paesaggio di spaziose vallate caratterizzate
dall’attività agricola e dall’allevamento: dolci pendii su
cui crescono ulivi, viti, mandorli; terre che cambiano colore
a seconda delle stagioni e delle colture dominanti.

La sua storia millenaria e le sue antichissime tradizioni sono


immerse in una cornice naturale unica, quella della Giara
alla quale si lega in maniera indissolubile. Un paesaggio
ricco e incontaminato dove il tempo sembra essersi fermato
nonostante il passare delle stagioni. Un luogo affascinante
tutto da scoprire.

Il paese
Numerose testimonianze archeologiche attestano la
vitalità del territorio di Gesturi sin da epoche antichissime:
Domus de Janas, Nuraghi, Tombe dei Giganti, insediamenti
punici e romani. Da questo ricco territorio proviene l’unica
statuetta bronzea del “Sardus Pater”.

I ruderi degli antichi mulini idraulici lungo il Flumini Mannu


e quel che rimane di ponti e gallerie della vecchia ferrovia
testimoniano un passato recente segnato dal lavoro
contadino, così come le tipiche case del centro abitato,
dotate di ampi spazi per gli attrezzi da lavoro e il ricovero
degli animali: is lollas. Queste abitazioni, con cortile chiuso
dal tipico portale ad arco, particolarmente espressive
nonostante la loro semplicità, proiettano il visitatore in un
epoca lontana.
La Giara di Gesturi rappresenta uno dei tavolati
vulcanici più vasti della Sardegna. Per la sua particolare
posizione, l’altopiano appare quasi isolato, una sorta di
isola nell’Isola. Le scalas danno accesso al pianoro e i corsi
d’acqua precipitano dalle sue pendici per bagnare i boschi
che crescono sui suoi versanti.

Si presenta oggi come riserva di una natura altrove ormai


scomparsa: sugherete e leccete l’ammantano, i colori
della macchia mediterranea trionfano tra fiori endemici,
orchidee selvatiche e floridi arbusti.
In primavera un niveo manto di ranuncoli ricopre i
paùlis, stagni temporanei dove l’acqua sembra sfiorare
semplicemente il terreno, determinando un paesaggio di
rara suggestione.
La Giara è l’ambiente ideale per gli indomiti cavallini
dagli occhi a mandorla e dal caratteristico ciuffo sulla
fronte. Essi vivono allo stato brado in perfetta armonia
con l’ambiente spettacolare dell’altopiano.

Sono numerosi anche gli altri animali selvatici: martore,


gatti selvatici, volpi e una molteplice varietà di uccelli,
poiane, gheppi, picchi rossi, gruccioni e talvolta germani
reali, gallinelle d’acqua, che prediligono le zone umide dei
paulis.

Visitare la Giara significa apprezzare le meraviglie che


questo luogo elargisce generosamente in tutte le stagioni
in armonia con i veri custodi della Giara: i cavallini.

La Giara
Fra’
Nicola

Figura esemplare, cui Gesturi diede i natali nel 1882, è


ricordato per l’umiltà e la semplicità che lo accompagnavano
durante la questua: otteneva senza chiedere, riceveva
senza domandare, perciò fu considerato non un frate
cercatore ma un frate cercato.

Il suo operato si distinse durante i bombardamenti del


1943 sulla città di Cagliari, quando svolse un ruolo delicato
nell’alleviare i disagi e le sofferenze di tutti quei cagliaritani
che non abbandonarono mai la città. Gli sono attribuite
decine di grazie, per questo il 3 Ottobre 1999 è stato
dichiarato Beato da Papa Giovanni Paolo II.

La casa nativa del frate, modesta come lo erano le


abitazioni contadine, è visitabile e inserita nell’itinerario
religioso del paese.
Il Museo della Giara è una struttura di nuova concezione,
con un percorso espositivo dinamico e coinvolgente.
Nelle sale espositive, che costituiscono il passo preliminare
alla visita sull’altopiano, sono riassunte la storia geologica,
naturalistica, archeologica e antropologica della Giara.

La collezione archeologica comprende reperti di oltre 6.000


anni fa e i ritrovamenti di uno dei complessi nuragici più
antichi della Sardegna: il Protonuraghe Bruncu Màdugui.
Il Museo è dotato di un’attrezzata sala didattica sede di
interessantissimi laboratori.

Il Museo
Come raggiungerci

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