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ROTTAMAZIONE BIS
COME ROTTAMARE I RUOLI PENDENTI
Tutte le novit della legge di conversione del collegato alla Manovra 2018
La novit
Con la conversione del D.L. n. 148/2017 (decreto collegato alla Manovra 2018) ad opera della
legge 4 dicembre 2017, n. 172 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 284 del 5 dicembre 2017)
diventa definitivo il quadro delle possibilit concesse ai contribuenti per la definizione
agevolata dei ruoli pendenti con lente della riscossione (Agenzia delle entrate Riscossione),
la c.d. rottamazione bis.
Infatti, rispetto alla versione originaria del decreto, durante liter parlamentare di conversione,
sono state introdotte alcune importanti modifiche che, di fatto, hanno radicalmente cambiato
le regole (e le scadenze).
Nel dettaglio, le possibilit che si presentano ai contribuenti sono sostanzialmente tre:
il versamento delle prime due rate scadute (a luglio e settembre) per poter rientrare nella
vecchia rottamazione doveva essere eseguito entro il 7 dicembre;
si permette alle Universit che hanno aderito al beneficio della definizione agevolata 2016
di pagare le rate in scadenza nel mese di novembre 2017 entro il mese di novembre 2018;
si estende anche alle regioni e agli enti locali, la possibilit di introdurre la definizione
agevolata delle proprie entrate non riscosse oggetto di provvedimenti di ingiunzione
fiscale.
Da sapere
La rottamazione dei ruoli in presenza di contenzioso
Per i carichi ancora in contestazione, previsto che il debitore, nella dichiarazione di
adesione alla definizione agevolata, deve:
- indicare la pendenza di giudizi aventi a oggetto i carichi cui si riferisce la dichiarazione;
- assumere limpegno a rinunciare agli stessi giudizi.
Pertanto, se si hanno giudizi pendenti, oltre ad indicarli necessario anche, allatto delladesione,
rinunciare agli stessi.
Con linciso impegno a rinunciare al contenzioso non si fa riferimento alla rinuncia al ricorso
come disciplinata dallart. 44 D.Lgs. n. 546/1992.
Tale norma, come noto, prevede lestinzione del processo per rinuncia di una delle parti, rinuncia
che, per, deve essere accettata dalle parti costituite che abbiano effettivo interesse alla
prosecuzione del processo e che si risolve nel rimborso delle spese alle altre parti, salvo diverso
accordo.
In questo caso, invece, si tratta del perfezionamento della definizione agevolata mediante il
tempestivo ed integrale versamento del complessivo importo dovuto.
Con ladesione del contribuente, la successiva definizione della stessa ha effetto negli eventuali
giudizi in cui sono parti lAgente della riscossione o lUfficio o entrambi con queste conseguenze:
- se il carico definito riguarda lintera pretesa oggetto di controversia (si tratta, ad esempio, di
controversie su carichi da artt. 36-bis e 36-ter D.P.R. n. 600/1973): cessa integralmente la materia
del contendere;
- in caso contrario: si superano gli effetti della pronuncia giurisdizionale eventualmente emessa.
In altre parole, il perfezionamento della definizione agevolata produce effetti che prevalgono sugli
esiti degli eventuali giudizi, di fatto azzerandoli.
Pu dunque accadere che, prima della presentazione dellistanza di adesione o nel periodo
intercorrente tra la presentazione della dichiarazione e il perfezionamento della definizione, venga
emessa una pronuncia esecutiva.
Infatti, secondo quanto chiarito dallAgenzia delle entrate nella circolare 8 marzo 2017, n. 2/E,
considerato che la definizione agevolata concerne i crediti che lAgente della riscossione ha in
carico, se il debitore ne ha interesse pu ugualmente aderire alla rottamazione.
Linteresse ad aderire, in questo caso, sarebbe sicuramente quello connesso al fatto che
trattandosi di una sentenza non definitiva questa potrebbe essere riformata a seguito di
impugnazione, con i conseguenti effetti negativi nei sui confronti.
Lapprofondimento
Rottamazione delle ingiunzioni fiscali, enti territoriali alla prova
dellautonomia
Nicola Forte, Aldo Milone, IPSOA Quotidiano, 29 novembre 2017
Il Collegato fiscale 2018 rinnova la possibilit per gli enti territoriali di prevedere la
definizione agevolata delle proprie entrate che sono state oggetto di provvedimenti di
ingiunzione fiscale. Se la riproposizione normativa del termine ultimo di scadenza per
provvedere al pagamento integrale delle somme definitorie (fissato al 30 settembre 2018)
inderogabile su base locale, viene invece lasciato un ampio margine di autonomia agli enti
locali rispetto ai criteri di scelta delle entrate suscettibili di rottamazione, ben potendo
prevedersi la definizione agevolata solo per alcune delle entrate di competenza locale e solo
per determinate annualit, sulla base di scelte razionali di discrezionalit amministrativa.
La riedizione della normativa sulla rottamazione dei carichi fiscali portata dal provvedimento
collegato rappresenta una ulteriore opportunit di far cassa, per lErario e gli enti territoriali
(in qualit di Enti impositori), ovvero di risparmio fiscale, per i cittadini e le imprese (quali
contribuenti interessati).
Grazie al maxi-emendamento governativo licenziato in prima lettura al Senato, il bouquet
intestato allestensione della prima rottamazione si arricchisce di una ulteriore misura, che
dovrebbe confluire nel nuovo comma 11-quater dellart. 1 del decreto collegato.
Si tratta della rinnovata possibilit concessa agli enti territoriali di prevedere la definizione
agevolata delle proprie entrate, gi contemplata allart. 6-ter del D.L. n. 193/2016
nellambito della prima disciplina definitoria.
Orbene, in virt della tecnica legislativa adottata per la relativa regolamentazione, ovverosia
il rinvio normativo alla disposizione di cui al menzionato art. 6-ter, la nuova chance
definitoria, oltre a sollevare inediti questioni interpretative, ripropone taluni profili di
incertezza che connotavano gi la primigenia rottamazione, con riferimento agli ambiti di
applicazione soggettivo, oggettivo, temporale e procedurale.
Vediamo quali.
Presupposto soggettivo
In via preliminare, giova rammentare che, per espressa indicazione legislativa, la nuova
definizione agevolata riservata agli enti territoriali rappresentati da regioni, province, citt
metropolitane e comuni e integra per essi una mera facolt che va positivamente
esercitata e regolamentata. Detta configurazione legale vale a differenziare la posizione
giuridica di detti enti relativa alla rottamazione locale, di cui alla disposizione in commento,
rispetto a quella assunta riguardo alla definizione agevolata dei carichi fiscali ex art. 6 del D.L.
n. 193/2016, la quale - diversamente - risulta obbligatoria per gli Enti impositori (e agenti
della riscossione) e deriva la propria intera disciplina dalla fonte legislativa primaria. Pi nello
specifico, le due posizioni giuridiche, facoltativa e obbligatoria, che ben possono
coesistere in capo allo stesso ente territoriale, si distinguono a seconda di ci che forma
oggetto della definizione agevolata.
Presupposto oggettivo
Invero, la definizione agevolata (facoltativa) in esame riguarda le entrate locali che sono state
oggetto di provvedimenti di ingiunzione fiscale (ai sensi del T.U. delle disposizioni di legge
relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato, di cui al R.D. n. 639/1910) e
non ancora riscosse. Restano, quindi, fuori dal relativo campo applicativo le entrate locali la
cui riscossione coattiva avviene tramite iscrizione a ruolo ai sensi dellart. 17, D.Lgs. n.
46/1999 o a mezzo affidamento - in materia di avviso di accertamento c.d. esecutivo - ai
sensi dellart. 29, D.L. n. 78/2010 (cfr. Agenzia delle Entrate, circolare n. 2/E/2017, par. 2),
riconducibili invece alla autonoma e differenziata fattispecie definitoria (obbligatoria).
Le ingiunzioni definibili sono quelle emesse dagli enti stessi e dai concessionari della
riscossione di cui allarticolo 53 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446. Ebbene, al
riguardo, nonostante la (escludente) formulazione letterale dellinciso legislativo, la lettura
sistematica della normativa dovrebbe assentire allinclusione nelloggetto della definizione
anche delle ingiunzioni provenienti dalle societ in house degli enti territoriali, come - a
titolo esemplificativo - quelle dei Comuni affidatarie dellattivit di accertamento e
riscossione delle entrate comunali, ai sensi dellart. 52, comma 5, D.Lgs. n. 446/1997, per le
quali non necessariamente prevista liscrizione allalbo di cui al successivo art. 53 (in questo
senso, si espressa lIFEL).
Quanto alla estensione del perimetro oggettivo di applicazione, il conciso riferimento
normativo alle entrate, anche tributarie degli enti territoriali sancisce la portata
omnicomprensiva della disposizione, che fa ricomprendere pertanto tra quelle definibili sia
le entrate tributarie che quelle patrimoniali.
Presupposto temporale
I provvedimenti di ingiunzione rottamabili sono quelli notificati entro il 16 ottobre 2017.
Cos disponendo, lodierno legislatore - dopo la conclusa rottamazione riguardante le
ingiunzioni relative agli anni dal 2000 al 2016 - non si limitato ad estendere la definizione
agevolata allanno in corso, ma ha inteso decretare una riapertura integrale della
fattispecie premiale.
In questo modo, stato concesso agli enti territoriali che non avevano aderito in prima
battuta alla rottamazione locale, la piena possibilit ora di definire in via agevolata tutte le
ingiunzioni notificate a decorrere dallanno 2000 e fino al 16 ottobre 2017.
Presupposto procedurale
Come anticipato, la facolt di adottare la definizione agevolata va espressamente esercitata
(entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto
collegato) dagli enti territoriali attraverso procedimenti e atti amministrativi tipici. In
particolare, necessaria ladozione di una deliberazione dellOrgano Consiliare di
approvazione di un apposito Regolamento di disciplina dellistituto definitorio. utile, in
proposito, rilevare che, a fini di semplificazione ed armonizzazione, in sede ANCI sono stati
predisposti degli schemi-tipo di provvedimenti amministrativi da adottare (cfr. documenti
IFEL: schema di Delibera consigliare e schema Regolamento definizione agevolata).
Preme, tuttavia, osservare che si tratta di potest regolamentare non piena, dovendosi gli
enti medesimi conformare alle indicazioni previste dalla legislazione primaria (commi da 2 a 6
del richiamato art. 6-ter), il cui doveroso ossequio vale cos a delimitarne il margine di
manovra. In questo senso, costituisce senzaltro un elemento di disvalore la riproposizione
normativa - inderogabile su base locale - del termine ultimo di scadenza (gi valido per la
precedente rottamazione) fissato al 30 settembre 2018 entro cui provvedere al pagamento
integrale delle somme definitorie, che potrebbe vulnerare lappeal della stessa rottamazione
a causa del calendario dei pagamenti ristretto cui costringe i contribuenti.
Al contrario, nel silenzio della normazione sovraordinata nazionale, da annettere un ampio
margine di autonomia agli enti rispetto ai criteri di scelta delle entrate suscettibili di
rottamazione, ben potendo prevedersi la definizione agevolata solo per alcune delle entrate
di competenza locale e solo per determinate annualit, sulla base di razionali scelte di
discrezionalit amministrativa (ad esempio, sulla scorta di valutazioni circa la effettiva
esigibilit dellentrata considerata).
Discorso diverso meritano, invece, le quote oggetto di abbattimento inerenti alle entrate
locali. Infatti, contrariamente allanaloga rottamazione delle entrate riscosse tramite ruoli, la
definizione delle ingiunzioni limita lagevolazione allesclusione delle sole sanzioni, ma non
anche degli interessi di mora. Al riguardo, atteso il principio di indisponibilit della pretesa
(tributaria), che si riflette anche sugli oneri accessori (quali - appunto - le sanzioni e gli
interessi), agli enti territoriali risulta preclusa la disapplicazione di tali interessi per via
regolamentare. Lunica eccezione a tale regola, espressamente normata, rappresentata
dagli interessi di mora connessi alle ingiunzioni relative alle sanzioni amministrative per
violazioni del Codice della strada, i quali rientrano a pieno titolo tra le partite ingiunte
abbattibili.