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IL PUNTO FISCALE

N. 21 Luned 11 dicembre 2017

ROTTAMAZIONE BIS
COME ROTTAMARE I RUOLI PENDENTI
Tutte le novit della legge di conversione del collegato alla Manovra 2018

La novit
Con la conversione del D.L. n. 148/2017 (decreto collegato alla Manovra 2018) ad opera della
legge 4 dicembre 2017, n. 172 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 284 del 5 dicembre 2017)
diventa definitivo il quadro delle possibilit concesse ai contribuenti per la definizione
agevolata dei ruoli pendenti con lente della riscossione (Agenzia delle entrate Riscossione),
la c.d. rottamazione bis.
Infatti, rispetto alla versione originaria del decreto, durante liter parlamentare di conversione,
sono state introdotte alcune importanti modifiche che, di fatto, hanno radicalmente cambiato
le regole (e le scadenze).
Nel dettaglio, le possibilit che si presentano ai contribuenti sono sostanzialmente tre:

Rottamazione ruoli 2000-2016: la prima novit concerne la riapertura della definizione


agevolata, cos come era stata prevista dalla norma originaria (art. 6 D.L. n. 193/2016), per
coloro i quali, avendo carichi pendenti con lente della riscossione relativamente agli anni
dal 2000 al 2016, non hanno presentato listanza di adesione;
Rottamazione ruoli 2000-2016 in presenza di vecchie rateazioni: la seconda possibilit
che trova conferma anche se con qualche novit in merito ai versamenti. In pratica, si rid
la possibilit di definire i ruoli pendenti a coloro i quali avevano vecchie rateazioni in corso
al 24 ottobre 2016 e non hanno provveduto a versare quanto dovuto entro il 31 dicembre
2016;
Rottamazione ruoli 2017: anche in questo caso si tratta di una conferma. E possibile
definire i ruoli consegnati allagente della riscossione nel periodo compreso tra il 1
gennaio 2017 e il 30 settembre 2017.
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Oltre a ci, la conversione in legge introduce altre novit e, precisamente:

il versamento delle prime due rate scadute (a luglio e settembre) per poter rientrare nella
vecchia rottamazione doveva essere eseguito entro il 7 dicembre;
si permette alle Universit che hanno aderito al beneficio della definizione agevolata 2016
di pagare le rate in scadenza nel mese di novembre 2017 entro il mese di novembre 2018;
si estende anche alle regioni e agli enti locali, la possibilit di introdurre la definizione
agevolata delle proprie entrate non riscosse oggetto di provvedimenti di ingiunzione
fiscale.

Il punto sulla riapertura della definizione dei


ruoli
Ruoli 2000-2016
La prima novit, introdotta in sede di conversione in legge del D.L. n. 148/2017 riguarda
coloro i quali non hanno presentato (entro il 21 aprile 2017) istanza di adesione alla vecchia
rottamazione.
Costoro possono presentare una istanza per rottamare i ruoli consegnati allagente della
riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2016.
Per poter accedere alla rottamazione occorre presentare apposita istanza entro il 15 maggio
2018.
Ricevuta listanza, Agenzia entrate riscossione comunicher entro il 30 settembre 2018,
lammontare complessivo delle somme dovute ai fini della definizione, nonch quello delle
singole rate, e il giorno e il mese di scadenza di ciascuna di esse.
Il contribuente, quindi, dovr versare il dovuto in tre rate e precisamente:
il 40% entro il 31 ottobre 2018;
il 40% entro il 30 novembre 2018;
il restante 20% entro il 28 febbraio 2019.
Rateazione in essere al 24 ottobre 2016
Coloro i quali non sono stati ammessi alla vecchia rottamazione per non aver versato le
vecchie rate (ex art. 19 D.P.R. n. 602/1973) pendenti al 24 ottobre 2016 entro il 31 dicembre
dello stesso anno ora possono ripresentare listanza di adesione.
Costoro, infatti, non avendo versato il pregresso sono stati automaticamente esclusi dalla
rottamazione.
Infatti, la norma originaria (art. 6, comma 8 D.L. n. 193/2016) ha previsto che era possibile
accedere alla definizione agevolata anche da parte di coloro che avevano gi pagato
parzialmente, anche a seguito di provvedimenti di dilazione emessi dall'agente della
riscossione, le somme dovute relativamente ai carichi agevolabili e purch, rispetto ai piani
rateali in essere, risultavano adempiuti tutti i versamenti con scadenza dal 1 ottobre al 31
dicembre 2016.
In pratica, in caso di carichi compresi in piani di dilazione in essere al 24 ottobre 2016 (data di
entrata in vigore del D.L. n. 193/2016), per essere ammessi, occorreva versare tutte le rate
scadute al 31 dicembre 2016.

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Inoltre, la norma ha previsto che a seguito della presentazione della dichiarazione di


adesione, i pagamenti relativi alle rate con scadenza successiva al 31 dicembre 2016 erano
fino a luglio 2017 (art. 6, comma 5).
Dunque, al 31 luglio 2017:
1. se il debitore ha effettuato il pagamento della prima o unica rata, si determinata la
revoca automatica della dilazione precedentemente accordata e ancora in essere;
2. se il debitore non ha effettuato il pagamento in unica soluzione o della prima rata, si
determinata linefficacia della definizione e il debito non pu essere oggetto di un nuovo
provvedimento di rateizzazione da parte dellAgente della riscossione. Il debitore pu,
tuttavia, riprendere - sempre a luglio - i versamenti relativi alla precedente dilazione in essere
alla data del 24 ottobre 2016 in quanto non oggetto di revoca automatica.
Se, per, non stata pagata ( stata pagata in misura insufficiente o in ritardo) una delle rate
diverse dalla prima, occorre versare lintero importo di quanto ancora dovuto, senza alcuna
possibilit di rateazione.
Con la nuova norma, quindi, questi contribuenti possono annullare tali effetti rientrando,
quindi, nella rottamazione purch:
- presentino istanza di adesione entro il 15 maggio 2018 (utilizzando un modello che sar
approvato entro il 31 ottobre);
- versino, in unica soluzione, entro il 31 luglio 2018, a pena di inammissibilit dellistanza, le
predette rate scadute e non pagate;
- versino le somme derivanti dai ruoli rottamati, in un massimo di 3 rate (40% entro il 31
ottobre 2018, 40% entro il 30 novembre 2018 e il 20% entro il 28 febbraio 2019).
Dal canto suo, lagente della riscossione dovr comunicare:
- entro il 30 giugno 2018, limporto relativo alle vecchie rateazioni in essere;
- entro il 31 luglio 2018, limporto dovuto per la rottamazione dei ruoli.
Rottamazione ruoli 2017
Lultima novit, che ha trovato conferma nella legge di conversione, riguarda la definizione
dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1 gennaio al 30 settembre 2017.
Sono rottamabili i carichi affidati nel periodo gennaio-settembre 2017 e non anche
notificati: a tale proposito, lAgenzia delle entrate riscossione comunicher ai contribuenti,
entro il 31 marzo 2018 i carichi affidati da gennaio a settembre 2017 per i quali, alla data del
31 dicembre 2016, gli risulta non ancora notificata la cartella di pagamento.
Anche in questo caso, il contribuente dovr presentare istanza di adesione entro il 15
maggio 2018.
A seguito della presentazione dellistanza, lagente della riscossione, oltre alla comunicazione
di cui sopra, entro il 30 giugno 2018 comunicher al contribuente limporto dovuto per la
definizione.
Il pagamento delle somme dovute, se non saldato in unica rata, pu essere effettuato in un
numero massimo di cinque rate di uguale importo, da pagare, rispettivamente, nei mesi di
luglio 2018, settembre 2018, ottobre 2018, novembre 2018 e febbraio 2019.
A partire dal 1 agosto 2018, sono dovuti gli interessi.
Restano applicabili le norme sulla rottamazione valide per i ruoli 2000-2016, per cui a seguito
della presentazione dellistanza, per i debiti relativi ai carichi rottamabili, sospeso, fino alla
scadenza della prima o unica rata delle somme dovute per la definizione, il pagamento dei
versamenti rateali, scadenti in data successiva alla stessa presentazione e relativi a
precedenti rateazioni in essere alla stessa data.

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Rate di luglio/settembre omesse


E confermata anche la possibilit di rientro per coloro i quali hanno gi aderito ala vecchia
rottamazione, ma non hanno ottemperato al versamento delle prime due rate che erano
scadenzate a luglio e/o settembre 2017.
Infatti nella precedente rottamazione era possibile dilazionare limporto dovuto in 5 rate (3
nel 2017 nei mesi di luglio, settembre e novembre e 2 nel 2018 nei mesi di aprile e
settembre).
Poich, la definizione si perfezionava non con la presentazione della dichiarazione o con il
versamento della prima rata (in caso di opzione per il pagamento rateale), ma con il
pagamento integrale e tempestivo delle somme dovute, chi ne ha omesso anche una stato
escluso dagli effetti benefici della rottamazione, Pertanto, stato previsto che, versando le
prime due rate omesse entro il 7 dicembre possibile rientrare nella rottamazione.
Inoltre, alla stessa data del 7 dicembre slittata anche la terza rata (in calendario il 30
novembre), mentre la quarta rata stata spostata da aprile 2018 a luglio 2018.

Da sapere
La rottamazione dei ruoli in presenza di contenzioso
Per i carichi ancora in contestazione, previsto che il debitore, nella dichiarazione di
adesione alla definizione agevolata, deve:
- indicare la pendenza di giudizi aventi a oggetto i carichi cui si riferisce la dichiarazione;
- assumere limpegno a rinunciare agli stessi giudizi.
Pertanto, se si hanno giudizi pendenti, oltre ad indicarli necessario anche, allatto delladesione,
rinunciare agli stessi.
Con linciso impegno a rinunciare al contenzioso non si fa riferimento alla rinuncia al ricorso
come disciplinata dallart. 44 D.Lgs. n. 546/1992.
Tale norma, come noto, prevede lestinzione del processo per rinuncia di una delle parti, rinuncia
che, per, deve essere accettata dalle parti costituite che abbiano effettivo interesse alla
prosecuzione del processo e che si risolve nel rimborso delle spese alle altre parti, salvo diverso
accordo.
In questo caso, invece, si tratta del perfezionamento della definizione agevolata mediante il
tempestivo ed integrale versamento del complessivo importo dovuto.
Con ladesione del contribuente, la successiva definizione della stessa ha effetto negli eventuali
giudizi in cui sono parti lAgente della riscossione o lUfficio o entrambi con queste conseguenze:
- se il carico definito riguarda lintera pretesa oggetto di controversia (si tratta, ad esempio, di
controversie su carichi da artt. 36-bis e 36-ter D.P.R. n. 600/1973): cessa integralmente la materia
del contendere;
- in caso contrario: si superano gli effetti della pronuncia giurisdizionale eventualmente emessa.

In altre parole, il perfezionamento della definizione agevolata produce effetti che prevalgono sugli
esiti degli eventuali giudizi, di fatto azzerandoli.

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Inoltre, se il contribuente non assume formalmente limpegno a rinunciare al giudizio nella


dichiarazione di adesione alla definizione non ci sono particolari problemi: infatti, se si provvede al
pagamento di quanto necessario ai fini del perfezionamento della definizione, si produce
ugualmente la causa di estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere,
semprech il carico definito abbia ad oggetto lintero valore in contestazione.
Un ulteriore aspetto degno di approfondimento riguarda le ipotesi di riscossione frazionata.
Infatti, previsto che:
- le imposte, i contributi ed i premi corrispondenti agli imponibili accertati dall'ufficio ma non
ancora definitivi, nonch i relativi interessi, sono iscritti a titolo provvisorio nei ruoli, dopo la
notifica dell'atto di accertamento, per un terzo degli ammontari corrispondenti agli imponibili o ai
maggiori imponibili accertati (art. 15 D.P.R. n. 602/1973);
- il tributo, con i relativi interessi previsti dalle leggi fiscali, deve essere pagato (art. 68, comma 1,
D.Lgs. n. 546/1992):
a) per i due terzi, dopo la sentenza della commissione tributaria provinciale che respinge il ricorso;
b) per l'ammontare risultante dalla sentenza della commissione tributaria provinciale, e comunque
non oltre i due terzi, se la stessa accoglie parzialmente il ricorso;
c) per il residuo ammontare determinato nella sentenza della commissione tributaria regionale;
d) per l'ammontare dovuto nella pendenza del giudizio di primo grado dopo la sentenza della
Corte di cassazione di annullamento con rinvio e per l'intero importo indicato nell'atto in caso di
mancata riassunzione.
A proposito della suddetta riscossione frazionata dei due terzi in caso di soccombenza in primo
grado, linteresse alla prosecuzione e alla decisione nel merito della controversia riguarda la
frazione della pretesa che non stata definita.
Pi precisamente occorre distinguere le due diverse situazioni a seconda che lesito definitivo del
giudizio sia:
1) favorevole al contribuente: non vi sar alcuna riscossione n, al contempo, alcuna restituzione
di quanto versato per il perfezionamento della definizione agevolata, i cui effetti sono intangibili;
2) sfavorevole al contribuente: vi sar la riscossione del residuo terzo di tributi e correlati interessi
e sanzioni amministrative, atteso che il debito relativo alle sanzioni comprese nel carico dei due
terzi stato estinto mediante definizione agevolata.
Le stesse conclusioni valgono nel caso in cui si sia in presenza di una soccombenza parziale, in
quanto il perfezionamento della definizione agevolata produce leffetto di estinguere
integralmente il complessivo debito recato dai carichi affidati, senza possibilit di restituzione,
mentre la controversia prosegue.
Inoltre, nel caso in cui il contribuente decidesse di aderire alla definizione agevolata, non si verifica
alcuna sospensione dei termini processuali n dei giudizi.

Pu dunque accadere che, prima della presentazione dellistanza di adesione o nel periodo
intercorrente tra la presentazione della dichiarazione e il perfezionamento della definizione, venga
emessa una pronuncia esecutiva.

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In tal caso, il debitore pu aderire ugualmente alla definizione agevolata.

Infatti, secondo quanto chiarito dallAgenzia delle entrate nella circolare 8 marzo 2017, n. 2/E,
considerato che la definizione agevolata concerne i crediti che lAgente della riscossione ha in
carico, se il debitore ne ha interesse pu ugualmente aderire alla rottamazione.

Linteresse ad aderire, in questo caso, sarebbe sicuramente quello connesso al fatto che
trattandosi di una sentenza non definitiva questa potrebbe essere riformata a seguito di
impugnazione, con i conseguenti effetti negativi nei sui confronti.

Lapprofondimento
Rottamazione delle ingiunzioni fiscali, enti territoriali alla prova
dellautonomia
Nicola Forte, Aldo Milone, IPSOA Quotidiano, 29 novembre 2017

Il Collegato fiscale 2018 rinnova la possibilit per gli enti territoriali di prevedere la
definizione agevolata delle proprie entrate che sono state oggetto di provvedimenti di
ingiunzione fiscale. Se la riproposizione normativa del termine ultimo di scadenza per
provvedere al pagamento integrale delle somme definitorie (fissato al 30 settembre 2018)
inderogabile su base locale, viene invece lasciato un ampio margine di autonomia agli enti
locali rispetto ai criteri di scelta delle entrate suscettibili di rottamazione, ben potendo
prevedersi la definizione agevolata solo per alcune delle entrate di competenza locale e solo
per determinate annualit, sulla base di scelte razionali di discrezionalit amministrativa.
La riedizione della normativa sulla rottamazione dei carichi fiscali portata dal provvedimento
collegato rappresenta una ulteriore opportunit di far cassa, per lErario e gli enti territoriali
(in qualit di Enti impositori), ovvero di risparmio fiscale, per i cittadini e le imprese (quali
contribuenti interessati).
Grazie al maxi-emendamento governativo licenziato in prima lettura al Senato, il bouquet
intestato allestensione della prima rottamazione si arricchisce di una ulteriore misura, che
dovrebbe confluire nel nuovo comma 11-quater dellart. 1 del decreto collegato.
Si tratta della rinnovata possibilit concessa agli enti territoriali di prevedere la definizione
agevolata delle proprie entrate, gi contemplata allart. 6-ter del D.L. n. 193/2016
nellambito della prima disciplina definitoria.
Orbene, in virt della tecnica legislativa adottata per la relativa regolamentazione, ovverosia
il rinvio normativo alla disposizione di cui al menzionato art. 6-ter, la nuova chance
definitoria, oltre a sollevare inediti questioni interpretative, ripropone taluni profili di
incertezza che connotavano gi la primigenia rottamazione, con riferimento agli ambiti di
applicazione soggettivo, oggettivo, temporale e procedurale.
Vediamo quali.

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Presupposto soggettivo
In via preliminare, giova rammentare che, per espressa indicazione legislativa, la nuova
definizione agevolata riservata agli enti territoriali rappresentati da regioni, province, citt
metropolitane e comuni e integra per essi una mera facolt che va positivamente
esercitata e regolamentata. Detta configurazione legale vale a differenziare la posizione
giuridica di detti enti relativa alla rottamazione locale, di cui alla disposizione in commento,
rispetto a quella assunta riguardo alla definizione agevolata dei carichi fiscali ex art. 6 del D.L.
n. 193/2016, la quale - diversamente - risulta obbligatoria per gli Enti impositori (e agenti
della riscossione) e deriva la propria intera disciplina dalla fonte legislativa primaria. Pi nello
specifico, le due posizioni giuridiche, facoltativa e obbligatoria, che ben possono
coesistere in capo allo stesso ente territoriale, si distinguono a seconda di ci che forma
oggetto della definizione agevolata.

Presupposto oggettivo
Invero, la definizione agevolata (facoltativa) in esame riguarda le entrate locali che sono state
oggetto di provvedimenti di ingiunzione fiscale (ai sensi del T.U. delle disposizioni di legge
relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato, di cui al R.D. n. 639/1910) e
non ancora riscosse. Restano, quindi, fuori dal relativo campo applicativo le entrate locali la
cui riscossione coattiva avviene tramite iscrizione a ruolo ai sensi dellart. 17, D.Lgs. n.
46/1999 o a mezzo affidamento - in materia di avviso di accertamento c.d. esecutivo - ai
sensi dellart. 29, D.L. n. 78/2010 (cfr. Agenzia delle Entrate, circolare n. 2/E/2017, par. 2),
riconducibili invece alla autonoma e differenziata fattispecie definitoria (obbligatoria).
Le ingiunzioni definibili sono quelle emesse dagli enti stessi e dai concessionari della
riscossione di cui allarticolo 53 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446. Ebbene, al
riguardo, nonostante la (escludente) formulazione letterale dellinciso legislativo, la lettura
sistematica della normativa dovrebbe assentire allinclusione nelloggetto della definizione
anche delle ingiunzioni provenienti dalle societ in house degli enti territoriali, come - a
titolo esemplificativo - quelle dei Comuni affidatarie dellattivit di accertamento e
riscossione delle entrate comunali, ai sensi dellart. 52, comma 5, D.Lgs. n. 446/1997, per le
quali non necessariamente prevista liscrizione allalbo di cui al successivo art. 53 (in questo
senso, si espressa lIFEL).
Quanto alla estensione del perimetro oggettivo di applicazione, il conciso riferimento
normativo alle entrate, anche tributarie degli enti territoriali sancisce la portata
omnicomprensiva della disposizione, che fa ricomprendere pertanto tra quelle definibili sia
le entrate tributarie che quelle patrimoniali.

Presupposto temporale
I provvedimenti di ingiunzione rottamabili sono quelli notificati entro il 16 ottobre 2017.
Cos disponendo, lodierno legislatore - dopo la conclusa rottamazione riguardante le
ingiunzioni relative agli anni dal 2000 al 2016 - non si limitato ad estendere la definizione
agevolata allanno in corso, ma ha inteso decretare una riapertura integrale della
fattispecie premiale.
In questo modo, stato concesso agli enti territoriali che non avevano aderito in prima
battuta alla rottamazione locale, la piena possibilit ora di definire in via agevolata tutte le
ingiunzioni notificate a decorrere dallanno 2000 e fino al 16 ottobre 2017.

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Presupposto procedurale
Come anticipato, la facolt di adottare la definizione agevolata va espressamente esercitata
(entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto
collegato) dagli enti territoriali attraverso procedimenti e atti amministrativi tipici. In
particolare, necessaria ladozione di una deliberazione dellOrgano Consiliare di
approvazione di un apposito Regolamento di disciplina dellistituto definitorio. utile, in
proposito, rilevare che, a fini di semplificazione ed armonizzazione, in sede ANCI sono stati
predisposti degli schemi-tipo di provvedimenti amministrativi da adottare (cfr. documenti
IFEL: schema di Delibera consigliare e schema Regolamento definizione agevolata).
Preme, tuttavia, osservare che si tratta di potest regolamentare non piena, dovendosi gli
enti medesimi conformare alle indicazioni previste dalla legislazione primaria (commi da 2 a 6
del richiamato art. 6-ter), il cui doveroso ossequio vale cos a delimitarne il margine di
manovra. In questo senso, costituisce senzaltro un elemento di disvalore la riproposizione
normativa - inderogabile su base locale - del termine ultimo di scadenza (gi valido per la
precedente rottamazione) fissato al 30 settembre 2018 entro cui provvedere al pagamento
integrale delle somme definitorie, che potrebbe vulnerare lappeal della stessa rottamazione
a causa del calendario dei pagamenti ristretto cui costringe i contribuenti.
Al contrario, nel silenzio della normazione sovraordinata nazionale, da annettere un ampio
margine di autonomia agli enti rispetto ai criteri di scelta delle entrate suscettibili di
rottamazione, ben potendo prevedersi la definizione agevolata solo per alcune delle entrate
di competenza locale e solo per determinate annualit, sulla base di razionali scelte di
discrezionalit amministrativa (ad esempio, sulla scorta di valutazioni circa la effettiva
esigibilit dellentrata considerata).
Discorso diverso meritano, invece, le quote oggetto di abbattimento inerenti alle entrate
locali. Infatti, contrariamente allanaloga rottamazione delle entrate riscosse tramite ruoli, la
definizione delle ingiunzioni limita lagevolazione allesclusione delle sole sanzioni, ma non
anche degli interessi di mora. Al riguardo, atteso il principio di indisponibilit della pretesa
(tributaria), che si riflette anche sugli oneri accessori (quali - appunto - le sanzioni e gli
interessi), agli enti territoriali risulta preclusa la disapplicazione di tali interessi per via
regolamentare. Lunica eccezione a tale regola, espressamente normata, rappresentata
dagli interessi di mora connessi alle ingiunzioni relative alle sanzioni amministrative per
violazioni del Codice della strada, i quali rientrano a pieno titolo tra le partite ingiunte
abbattibili.

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