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  • 2016 21 GENNAIO DELIBERAZIONE CROCETTA CONTRAFATTO N 5 PIANO CAVE ITALCEMENTI Allegato A - 1° Parte

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    GIUSEPPE CIAMPOLILLO
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    LEGGE 31 DICEMBRE 2009, N. 196 ARTICOLO 14 COMMA 1, LETTERA D) Controllo e monitoraggio dei conti pubblici 1. In relazione alle esigenze di controllo e di monitoraggio degli andamenti della finanza pubblica, utilizzando anche i dati di cui al comma 1 dell'articolo 13, il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato provvede a: ………….. d) effettuare, tramite i servizi ispettivi di finanza pubblica, verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile delle amministrazioni pubbliche, ad eccezione delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. I referti delle verifiche, ancorché effettuate su richiesta delle amministrazioni, sono documenti accessibili nei limiti e con le modalità previsti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241. In ogni caso, per gli enti territoriali i predetti servizi effettuano verifiche volte a rilevare eventuali scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica e procedono altresì alle verifiche richieste dal Ministro competente all'avvio della procedura di cui all'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131. I referti delle verifiche di cui al terzo periodo sono inviati alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica affinché possa valutare l'opportunità di attivare il procedimento denominato «Piano per il conseguimento degli obiettivi di convergenza» di cui all'articolo 18 della legge 5 maggio 2009, n. 42, come modificato dall'articolo 51, comma 3, della presente legge; HTTP://WWW.RGS.MEF.GOV.IT/_DOCUMENTI/VERSIONE-I/SELEZIONE_NORMATIVA/L-/L31-12-2009_196.PDF ARTICOLO 1 COMMA 168 DELLA LEGGE 23 DICEMBRE 2005 N. 266 DISPOSIZIONI PER LA FORMAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE E PLURIENNALE DELLO STATO ( LEGGE FINANZIARIA 2006 ) 168. Le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, qualora accertino, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto, adottano specifica pronuncia e vigilano sull’adozione da parte dell’ente locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di stabilità interno. HTTP://WWW.CAMERA.IT/PARLAM/LEGGI/05266L.HTM DECRETO LEGISLATIVO 18 AGOSTO 2000, N. 267 TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI A NORMA DELL'ARTICOLO 31 DELLA LEGGE 3 AGOSTO 1999, N. 265 Art. 141. Scioglimento e sospensione dei consigli comunali e provinciali 1. I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con d.P.R., su proposta del Ministro dell'interno: a) quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico; b) quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi per le seguenti cause: 1) impedimento permanente, rimozione, decadenza, decesso del sindaco o del presidente della provincia; 2) dimissioni del sindaco o del presidente della provincia; 3) cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell'ente, della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco o il presidente della provincia; 4) riduzione dell'organo assembleare per impossibilità di surroga alla metà dei componenti del consiglio; c) quando non sia approvato nei termini il bilancio; c-bis) nelle ipotesi in cui gli enti territoriali al di sopra dei mille abitanti siano sprovvisti dei relativi strumenti urbanistici generali e non adottino tali strumenti entro diciotto mesi dalla data di elezione degli organi. In questo caso, il decreto di scioglimento del consiglio è adottato su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. (lettera aggiunta dall'articolo 32, comma 7, legge n. 326 del 2003) 2. Nella ipotes

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    LEGGE 31 DICEMBRE 2009, N. 196 ARTICOLO 14 COMMA 1, LETTERA D) Controllo e monitoraggio dei conti pubblici 1. In relazione alle esigenze di controllo e di monitoraggio degli andamenti della finanza pubblica, utilizzando anche i dati di cui al comma 1 dell'articolo 13, il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato provvede a: ………….. d) effettuare, tramite i servizi ispettivi di finanza pubblica, verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile delle amministrazioni pubbliche, ad eccezione delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. I referti delle verifiche, ancorché effettuate su richiesta delle amministrazioni, sono documenti accessibili nei limiti e con le modalità previsti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241. In ogni caso, per gli enti territoriali i predetti servizi effettuano verifiche volte a rilevare eventuali scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica e procedono altresì alle verifiche richieste dal Ministro competente all'avvio della procedura di cui all'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131. I referti delle verifiche di cui al terzo periodo sono inviati alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica affinché possa valutare l'opportunità di attivare il procedimento denominato «Piano per il conseguimento degli obiettivi di convergenza» di cui all'articolo 18 della legge 5 maggio 2009, n. 42, come modificato dall'articolo 51, comma 3, della presente legge; HTTP://WWW.RGS.MEF.GOV.IT/_DOCUMENTI/VERSIONE-I/SELEZIONE_NORMATIVA/L-/L31-12-2009_196.PDF ARTICOLO 1 COMMA 168 DELLA LEGGE 23 DICEMBRE 2005 N. 266 DISPOSIZIONI PER LA FORMAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE E PLURIENNALE DELLO STATO ( LEGGE FINANZIARIA 2006 ) 168. Le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, qualora accertino, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto, adottano specifica pronuncia e vigilano sull’adozione da parte dell’ente locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di stabilità interno. HTTP://WWW.CAMERA.IT/PARLAM/LEGGI/05266L.HTM DECRETO LEGISLATIVO 18 AGOSTO 2000, N. 267 TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI A NORMA DELL'ARTICOLO 31 DELLA LEGGE 3 AGOSTO 1999, N. 265 Art. 141. Scioglimento e sospensione dei consigli comunali e provinciali 1. I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con d.P.R., su proposta del Ministro dell'interno: a) quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico; b) quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi per le seguenti cause: 1) impedimento permanente, rimozione, decadenza, decesso del sindaco o del presidente della provincia; 2) dimissioni del sindaco o del presidente della provincia; 3) cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell'ente, della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco o il presidente della provincia; 4) riduzione dell'organo assembleare per impossibilità di surroga alla metà dei componenti del consiglio; c) quando non sia approvato nei termini il bilancio; c-bis) nelle ipotesi in cui gli enti territoriali al di sopra dei mille abitanti siano sprovvisti dei relativi strumenti urbanistici generali e non adottino tali strumenti entro diciotto mesi dalla data di elezione degli organi. In questo caso, il decreto di scioglimento del consiglio è adottato su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. (lettera aggiunta dall'articolo 32, comma 7, legge n. 326 del 2003) 2. Nella ipotes

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    LEGGE 31 DICEMBRE 2009, N. 196 ARTICOLO 14 COMMA 1, LETTERA D) Controllo e monitoraggio dei conti pubblici 1. In relazione alle esigenze di controllo e di monitoraggio degli andamenti della finanza pubblica, utilizzando anche i dati di cui al comma 1 dell'articolo 13, il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato provvede a: ………….. d) effettuare, tramite i servizi ispettivi di finanza pubblica, verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile delle amministrazioni pubbliche, ad eccezione delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. I referti delle verifiche, ancorché effettuate su richiesta delle amministrazioni, sono documenti accessibili nei limiti e con le modalità previsti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241. In ogni caso, per gli enti territoriali i predetti servizi effettuano verifiche volte a rilevare eventuali scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica e procedono altresì alle verifiche richieste dal Ministro competente all'avvio della procedura di cui all'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131. I referti delle verifiche di cui al terzo periodo sono inviati alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica affinché possa valutare l'opportunità di attivare il procedimento denominato «Piano per il conseguimento degli obiettivi di convergenza» di cui all'articolo 18 della legge 5 maggio 2009, n. 42, come modificato dall'articolo 51, comma 3, della presente legge; HTTP://WWW.RGS.MEF.GOV.IT/_DOCUMENTI/VERSIONE-I/SELEZIONE_NORMATIVA/L-/L31-12-2009_196.PDF ARTICOLO 1 COMMA 168 DELLA LEGGE 23 DICEMBRE 2005 N. 266 DISPOSIZIONI PER LA FORMAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE E PLURIENNALE DELLO STATO ( LEGGE FINANZIARIA 2006 ) 168. Le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, qualora accertino, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto, adottano specifica pronuncia e vigilano sull’adozione da parte dell’ente locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di stabilità interno. HTTP://WWW.CAMERA.IT/PARLAM/LEGGI/05266L.HTM DECRETO LEGISLATIVO 18 AGOSTO 2000, N. 267 TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI A NORMA DELL'ARTICOLO 31 DELLA LEGGE 3 AGOSTO 1999, N. 265 Art. 141. Scioglimento e sospensione dei consigli comunali e provinciali 1. I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con d.P.R., su proposta del Ministro dell'interno: a) quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico; b) quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi per le seguenti cause: 1) impedimento permanente, rimozione, decadenza, decesso del sindaco o del presidente della provincia; 2) dimissioni del sindaco o del presidente della provincia; 3) cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell'ente, della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco o il presidente della provincia; 4) riduzione dell'organo assembleare per impossibilità di surroga alla metà dei componenti del consiglio; c) quando non sia approvato nei termini il bilancio; c-bis) nelle ipotesi in cui gli enti territoriali al di sopra dei mille abitanti siano sprovvisti dei relativi strumenti urbanistici generali e non adottino tali strumenti entro diciotto mesi dalla data di elezione degli organi. In questo caso, il decreto di scioglimento del consiglio è adottato su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. (lettera aggiunta dall'articolo 32, comma 7, legge n. 326 del 2003) 2. Nella ipotes

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    5 ATT) DELLA GIUNTA REGIONALE 2 ~ a “a eo o1conce sca eran oe — a REGIONE Si PRES ENGR BIO srcane IONE SICILIANA. -ASSESSORATO DELL’ENERGIA E DE! SERVIZI DI PUBBLICA UTIL It LASSESSORE 05 OTT 2085 ron. steolens —— 9 OTT, 2015 Allegati: vedi elenco OGGETTO: “Proposta dei Piani Regionali dei Materiali da Cava e dei Materiali Lapide di Pregio”. Per l'epprezzamento di codesta On, Giunta Regionale della" Proposta dei Piani Regionali dei Materali da Cava e dei Materiali Lapidei di Pregio”, al fine di poter procedere, ai sensi dellar. 6 LR. 127/80, al ‘uccessivo inoltro alla Commissione delle Altivita Produtive dell’Assemblea Regionale per lacquisizione del ‘elativo parere propedentico alfapprovazione definitiva da parte dell Organo di Govemo ¢ della conseguente adozione del Decreto da parte dell'On. Presidente, si sottopone detta proposta, completa di relazione di accompagno, in uno agli allegati. [ FRESIDENzA RECON CAR] a de Cn Re 05 OTT 205 Pf 200~ Ty 5.00 ttt Mscrscrr0...A..esa 2, OBLIBERAZ ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE DELLA “PROPOSTA DEL PIANI DEI MATERIALI DA CAVA E DEI MATERIALI LAPIDEI DI PREGIO” RELAZIONE PIANO REGIONALE DEI MATERIALI DA CAVA- SCHEDE E CARTOGRAFIE DELLE AREE DI PIANO PROVINCIA DI AGRIGENTO PROVINCIA DI CALTANISSETTA. PROVINCIA DI CATANIA : PROVINCIA DI ENNA PROVINCIA DI MESSINA PROVINCIA DI PALERMO PROVINCIA DI RAGUSA. PROVINCIA DI SIRACUSA. PROVINCIA DI TRAPANI PIANO REGIONALE DEI MATERIALI LAPIDEI DI PREGIO - SCHEDE E CARTOGRAFIE DELLE AREE DI PIANO RELAZIONE ASPETTI SOCIO ECONOMICI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE TNJRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI PERVENUTE DAISOGGETTI INDIVIDUATI DALL’ART. 2 DELLA LR. 5/2010 RAPPORTO AMBIENTALE SINTESI NON TECNICA DEL RAPPORTO AMBIENTALE STUDIO DI INCIDENZA © ALLEGATO 1 CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI PERVENUTE NELLA 2* FASE DI VAS © ALLEGATO1 CIANO REGIONALE DEI MATERIALI DA CAVA- SCHEDE E SOVRAPPOSIZIONE CARTOGRAFICA FRA AREE DI PIANO E ARE DI BOSCO RIPORTATE NELLA CARTA FORESTALE D.LGS, 227/01 DEL PIANO FORESTALE PROVINCIA DI AGRIGENTO PROVINCIA DI CALTANISSETTA PROVINCIA DI ENNA PROVINCIA DI MESSINA. PROVINCIA DI PALERMO. PROVINCIA DI RAGUSA PROVINCIA DI SIRACUSA, PROVINCIA DI TRAPANI ec000000 CATANIA ~ PROVINCIA DI CATANIA S{ANO REGIONALE DEI MATERIALI LAPIDEI DI PREGIO - SCHEDE E SOVRAPPOSIZIONE CARTOGRAFICA FRA AREE DI PIANO E AREE DI BOSCO PARERE AMBIENTALE DICHIARAZIONE DI SINTESI PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE CD-ROM E DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITAY ~” @ necessario pertanto procedere all'emanazione di un nuovo strumento di Pianificazione che regoli il Settore dell'attivita estrattiva dei materiali da cava e dei materiali lapidei di Pregio, in terracotta e dei laterizi, In particolare, la filiera dei a occupa una posizione di assoluto tilievo nel Panorama industriale regionale, non soltanto Peril numero di addett e peril reddito che genera, ma omprensorio marmifero trapanese impiega complessivamente oltre 3000 unit ell'estrazione ed il 90% nella ‘rasformazione del prodotto, L'indotto & costituito tivita di lavorazione della pietra Gegherie, frantot, ecc), tavorazione di ‘mentifci, lavorazione di prodotti per Vedilicia Corati, tegole, ec.) e tra iti in materie estrattive (ipartimento Regie della Attivita Produttive; Dipartimento Regie dei Beni Culturali ¢ dellidentita Sicitiana; Dipartimento Regle dell’Ambiente; ” Dipartimento Regile dell’Acqua e Rifiuti; Azienza Regle Foreste Demaniali; Comando Corpo Forestale Regionale), GRETARIO a Vanalisi delle serie storiche dei dati di produzione Tilevati dagli Uffici minerari del Dipartimento dell'Energia fa prevedere che la produzione e la relativa ©ccupazione, per i prossimi anni di vigenza della presente edizione dei Piani, potra essere assicurata, sia in termini di volumi sia in termini di distribuzione territoriale, 1a provincia di Trapani rappresenta la realta produttiva pid rilevante delisola, infatti nel suo ‘erritorio sono prodotti pid della meta de tipi marmorei deccellenza esportazione sicilian, Nel comprensorio trapanese, oltre alla estrazione e Javorazione del Perlato di Sicilia del Libeccio Capricciosa si estrae 'Avorio venato, le Brecce di Custonaci, il Rosso fiorito il Grigio di San Vito, i Rosso di Castellammare, VAvorio Segesta, il Perlatino di i il Travertino di Alcamo, il Nerello di Chiova e il Botticino. Tuttavia, ragioni commerciali ed amministrative hanno limitato Vattuale attivita estrattiva solo al Perlato, al Perlatino e pochi altri, DA Mbcrrscmo 4a provincia di Messina produce quattro varieta di marmo (Grigio s. Brecciato normanno S, Marco, Rosso S. Marco). Fra I materiali lapidei di pregio dal 2006 sono comprese anche la “lava da frantumazione’, la cui _ Produzione é stata in forte crescita, la calcarenite ¢ le argille per la produzione di terrecotte ¢ di ‘Stato il terzo anno di crescita consecutivo Per V'industria italiana della Pietra naturale. Marmi graniti finiti e Semilavorati, grezzi (pietre ornamentali e da costruzione, calcare, Pietra da gesso, creta e ._ #rdesia) “made in Italy” hanno chiuso il 2013 in Positivo,forti di un export che ha raggiunto il valore 411 miliardo ¢ 880 milion di euro, con un incremento del 6,6% rispetto al 2012, curo del 2012 (+11,7%), mentre quelle del ragusano hanno esportato per 26,9 milioni di euro a fronte 4123.8 milioni di euro del precedente anno (+13,296). mn calola provincia di Palermo che ha esportato Per 7,1 milioni di euro contro 8,3 milioni di euro de! 2012 (-14,8%). Lo stesso Osservatorio di Marmomace, sulla base det dati Istat, in data 26/08/2014, ha reso noto che il 11/09/2015 delt’Assessore regionale al Territorio ed Ambiente, se ne chiede 'apprezzamento della Giunta Regionale, al fine di poter procedere allinoltro della stessa alla competente Commissione delle attivitd produttive dell'Assemblea regionale Per Tacquistzione del relativo parere propedeutico allapprovazione definitiva da parte dell Organo di Governo e della conseguente adozione del Decreto da parte del Presidente della Regione. M documento di Piano & accompagnato da una Pichiarazione di Sintesi nella quale vengono illustrate le modalita di integrazione delle considerazioni ambientali nei Piani proposti e come si & tenuto conto \ seumersrionsn. 5 ner Hebd G ss un Dth@ a, (Dott.ssa Vani; trafatto)

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