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percorso 4. La poesia Nella Coremedia Dante esibisce un’idea molto for- tee impegnativa della poesia, Riallacciandosi alla figura del “poeta-sapiente” del!'antichita pagane, Dante delimita molto selettivamente il numero di coloro che méritano il nome di poeta: solo i grandi peti latin, sia i rappresentanti dello stile sublime (la “tragedia”) sia i rappresentanti dello stile me- dio-basso (la “commedia”)se,traimoderni, sololui stesso in quanto autore del «poema sacro», Tutti i rimatotivolgari, anche i imatorillusti che nel De vulgart eloguentia aveva equiparato ai poeti latini, restano ora fuori da questa nuova concezione della poesia, nella quale l'idea pagana della sapienza si fonde con lidea biblico-cristiana della profezia, della missione tivelatrice del poeta. Presentiamo nl percorso 4.1 un approfondimento di questa nuovaidea dantesca di poesiae, nel percorso 4.2, la rivisitazione dei modelli di lirica volgare alla luce del loro valore tecnico e di quella che nel poema é lawera disctiminante: 'ispirazione, a voce interio- re che detta al poeta cid che deve scrivere percorso 4.1 | veri poeti Incontrando nel Limbo la «bella scola» della poesia - Omero, Ovidio, Lucano e Orazio delle TI5 Infeo, Ner-t0s ee eee mai Oca! Satire, oltre a Virgilio - Dante mette in scena la propria legittimazione poctica, la propria coop- tazione all’interno del selezionatissimo club di quanti meritano il nome di poeta, Cosi facendo, nel momento, in cui si accinge a scendere nel- Inferno, si procura la duplice investitura ~ sa- cra e profana ~ che lo autorizza a tentare un'im- presa tanto alta: dopo quella divina, su cui lo stesso Virgilio Jo ha rassicurato, anche quella del sapere poetico pagano, di quella tradizione lati- na antica che in Jui trova un continuatore mo- demo. Ma, prima di diventare il sesto membro della «bella scola», Dante riceve ancora da Vir- silio i necessari precetti di poetica: d’ora in poi non dovra avete pit solo lui come maestro di sti Je “tragico”, ma dovra anche assumere ?'Orazio delle Satire come maestro di stile “comico”. Se- guono, fra XVI e XI canto dell’Infermo, tre bre- vi passi che mettono a fuoco Popposizione fra tragedia e comedia, i due stili destinati a compe- netrarsi nel poema, Le invocazioni alle Muse ¢ ad Apollo, alinizio delle tte cantiche, mostrano co- me la domanda di ispirazione si faccia sempre iti esigente man mano che il poema prosegue verso altezze poetiche mai prima tentate. Infine, il XXV del Paradiso si apte con uno slancio di desiderio ¢ insieme di nostalgia, che fa sognare a Dante di essere risarcito-dell’esilio con una im- possibile incoronazione poetica a Firenze per i meriti del suo poema volgare. La «bella scola» della poesia Dante e Virgil, attraversando il Limbo, incontrano i grandi poeti antch, che salutano Virgilio, come il pit grande di foro. Sono Omero, Ovidio e Lucano ~ tutti, come Virgilio, poet dello stile pila alto ~ © Orazio delle Satire, rappresentante della poesia df stile pid basso. Questi poet! ‘accolgono Dante come uno di loro, e la cooptano nella loro bella scola. episodio, allinizio de! poems, ha un chiaro valore af legittimazione poetica accordata @ Dante, e anche un preciso valore in relazione alla teovia degli stil da lui elaborate 357 358 Dante Alighied. — Non era lunga ancor la nostra via i qua dal sonno, quand’io vidi un foco ch’emisperio di tenebre vincia ‘Di lungi n’eravamo ancora un poco, ‘ma non si ch’io non discernessi in parte ch’orrevol gente possedea quel loco. «O tu ch’onori scienzia e arte, «questi chi son c’hanno cotanta onranza, che dal modo de li altri li diparte?», E quelli a me: «Lonrata nominanza che di lor suona si ne la tua vita, grazia acquista in ciel che sili avanzan, Intanto voce fu per me udita: ; ¢ costruisce uno scambio di battu- te tta Ometo ¢ Virgilio che legittimi teoricamente lonore di questo inserimento. A Omero che aveva salutato Virgilio con la formula «Onorate Valtissimo poeta» (v. 80), infati, Virgilio risponde con la seguente affermazione: «Perd che ciascun'meco si con- vene / nel nome che sond la voce sola (clot: ‘poiché tutti condivideno con me il nome dipoeta’),/ fannomi onore, e di cid fanno bene» (wv. 91-93). Con questa terzina Virgi- lio vuol dire: ognuno di questi quattro poeti ~ dunque compreso «Orazio satiror: que- sto & il punto —ha dititto all’ onore del nome di poeta al pari di me, Dante costruisce in questo modo una scena in cui sancisce di fatto ¢ teorizza di di- ritto V'idea che al poeta comico (cio® satirico) Ponore del nome di poeta spetta tanto quanto spetta a Virgilio stesso, ‘Tutta la scena culmina nella cooptazione di Dante entro la «bella scola» della poesia, espressa in due terzine (vv, 97-102) che si concludono con la famosa affermazione: «si clio fui sesto tra cotanto senno». Con cid Dante celebra la propria legittimazione co- ‘me poeta da parte dei massimi rappresentanti della poesia antica — una legittimazione che riserva solo a sé stesso fra tutti i moderni: a nessun altro rimatore in volgare Dante concede Pepiteto di poeta, Ma la scena ha anche un altro significato. Significa che Dante dovra essere allievo non solo di Virgilio e degli alti poeti tragic. Dovri essere alievo anche dei poeti di cui «. In queste due terzine, aperte e chiuse dalla parola-chiave dellonore poetico, Dante aveva dichiarato di considerare Virgilio poeta supremo, e quindi di riconoscerlo come proprio unico maestro. Cié corrisponde alla veriti ntera esperienza poetica di Dante fino a quel momento (dall’esperienza litico-amorosa inclusa nella Vita nova fino all'e- sperienza morale-dottrinatia inclusa nel Convivio) &contenuta all’intemno della dimen- 361 O13 302 11. Riportiamo qui, in traduzione, un asso importante della IV satira di Orazio (w. 39-48) 2s strana e meraviglosa da fai itenere flo; perché & face 130-132. ch' vid. scurr ‘che vidi in quel le, senza esselo(sanza colpa), apparirebugiar ray 127-128, ma qui tacer...vote: ‘ma qui non posso tacere que- _Sgomnento (marangoss) anche al coore i colee sione sragica, comeil De vulgar eloguentia esplicita «bello silo» che ha fin qui onora- 40 Dante? solo quello che egli ha mutuato dal massimo modello dello stil tragico, La battuta di Omero «Onorate V'atissimo poeta» ricalca esattamente Pattacco del- Vapostrofe di Dante-personaggio, «O de i altri poeti onore e lune». Installato dunque due volte sullo scranno di poeta supremo, la prima volta umilmente da Dante, la se. conda volta regalmente da Omero, Virgilio vuole ota accanto a sé, al proprio stesso li vello, primus inter pares, altri rappresentanti della poesia, e segnatamente il campione della poesia comico-satirica. Questo gesto é una lezione pet Dante. Dora in poi Dan. tepotri, anzi dovra, avere anche alti maestrie altri autor, ¢ fare suo, oltre allo stile ra. sico, anche lo stile comico delle Satire di Orazo. Ez. 'né uno che sctva, come me, cos viino._Confronta questo ragionamento di esercizt alla prosa, ditestiche & un poeta, Chi ab- Orazio con il rualo che Orazio gioca biadelgerio, unaispirezionedivina, una nel'incontrocon ia abellascolaw del- voce altsonante, a ui! daraionore di la poesia. Scrvi quindiun testo dicit= questo nome. Per quest, alcunisisono.ca300parole che metiaa fuoce qua-

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