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ANArKH S7 NUOVA SERIEMAGGIO 2009


Quadrimestrale di cultura, storia e tecniche della conservazione per il progetto

Autorizzazione del Tribunale civile e penale di Milano n. 255 del 22 maggio 1993

Direttore responsabile:
Marco Dezzi Bardeschi

Hanno redatto questo numero:


Marianna Carrera, Chiara Dezzi Bardeschi.

In questo numero contributi di:


Mario Bencivenni, docente a controtto di Teorie e storia del restauro, Politecnico di Milano; Roberto Cassanelli, docente di Teoria
e critica della Fotografia, Accademia di Belle Arti di Brera e docente di Storia e tecnico della Fotografia, Scuola di specializzazione in Beni
Storici Artistici, Universit Conolico di Milano; Chiara Dezzi Bardeschi, dottore di ricerco in Archeologia, docente o contratto di Restauro
archeologico, Politecnico di Milano; Gabriella Guarisco, professore associato di Restauroarchitettonico, Politecncio di Milano; Ermes
Invernizzi, dottore di ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana, docente a contratto di Composizione orchitenonico, Analisi della
Morfologia urbano, Politecnico di Milano; Nora Lombardini, ricercatore in Restauro, Politecncio di Milano; Andrea Pane, orchitetto,
docente a controne di Teorie e storia del restauro, Universit di Napoli Federico Il; Silvia Perindani, diplomata all'Accademia di Brera;
Sandro Scarrocchia, architetto e storico dell'arte, professore di Metodologia della progettazione, Direttore dello Scuola di restauro
dell'Accademia di belle arti di Brera

Comitato scientifico internazionale


Mounir Bouchenaki, Francois Burkhardt, Giovanni Carbonara, Francoise Choay, Philippe Daverio, Lora Vinca
Masini, Javier Gallego Roca, Werner Oechslin, Salvatore Setti s, Carlo Sini
Corrispondenti italiani
Piemonte e Val d'Aosta. Maria Adriana Giusti, Rosalba lentile, Liliana Pittorello; Lombardia.' Maurizio Bariani, Raffaella
Colombo, Giorgio Macchi, Sandro Scarrocchia, Gian Paolo Treccani; Veneto: Renata Codello, Giorgio Gianighian,
Domenico Luciani; Li[}uria:Stefano F. Mussa; Emilia Romagna: Aldo De Poli, Carla Di Francesco, Andrea Ugolini; Tosca-
na: Mario Bencivennl, Giuseppe Cruciani Faboui, Maurizio De Vita, Daniela Lomberini; Lazio: Calogero Bellanca,
Margherita Guccione, Maria Teresa Jaquinta, Giorgio Piccinato, Maria Piera Sette; Campania: Stella Casiello, Ales-
sandro Castagnaro, Stefano Gizzi, Andrea Pane; tv1arche e Abruzzo: Claudio Varagnoli; Calabria e Basilicata: Alessandra
Maniaci, Simonetta Valtieri; Sicilia: Gaspare Massimo Ventimiglia, Franco Tomaselli; Sardegna: Elio Garzillo

Isaggi contenuti in questo numero di 'ANArKH sono stati rivisti da referee di nazionalit diversa da quella degli autori, selezionati per
competenza tra i membri del Comitato Scientifico Internazionale.

The articles published in this issue of 'ANArKH have been reviewed by the following international referees, selected among the members
of the International Scientific Committee.

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finito di stampare nel maggio 2009
stampo: Genesi Gruppo Eoitoriale - Citt di Castello (PG)
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rKH
57.
~UOVA SERIEMAGGIO 2009

NUMERO MONOGRAFICO: RILEGGERECAMILLO BOITO, OGGI

Editoriale
Marco Dezzi Bardeschi 2 Baita a centocinquant'anni dal suo approdo a Milano (1859)

Rileggere Camillo Baita, oggi


6 Baita in viaggio: frammenti di un discorso autobiografico
Gabriella Guarisco 16 Baita, da Parma (1870) a Milano (1872): l'esordio ai congressi
Marco Dezzi Bardeschi 30 Baita a congresso: da Milano (1872) a Torino (1884)
Mario Bencivenni 48 Baita e Giuseppe Poggi: trama di una frequentazione intellettuale
Chiara Dezzi Bardeschi 64 Baita e il Restauro Archeologico
Sandro Scarrocchia 82 L'Arte Industriale e il restauro in Camillo Baita

A rofondimenti
Roberto Cassane Ili 100 Il Fondo fotografico di Baita all'Accademia di Brera
Marianna Carrera 110 Baita e il suo tempo: lo fotografia agli albori del restauro
Ermes Invernizzi 120 Memoria e invenzione in Camillo Baita
Nora Lombardini 128 Baita e i marmi di San Marco a Venezia

L'eredit
Andrea Pane 144 Da Baita a Giovannoni: una difficile eredit
Silvia Perindani 155 Brera, 1912 e 1923: documenti per lo Scuola di restauro
Sandro Scarrocchia 160 Brera, 2009: per la Scuola dedicata a Camillo Baita
L'eredit

~
DA BOITO A GIOVANNONI: UNA DIFFICILEEREDITA
ANDREA PANE
Abstract: A well-established opinion points out Gustavo Giovannoni as an ideaI follower of Camillo Boito in the field
of preservation and restoration of monuments. Giovannoni himself wrote about this legacy, introducing Boito as the first
theorist of an "intermediate way" in restoration, set befween Viollet-Ie-Ducand Ruskin. Many differences, however, mark
the personalities of Boito and Giovannoni, beginning from their biography ending to the cultural milieu that surrounded
them. But, at some time, some relationship could be confirmed, as the similar approach to history of architecture and
the common interest in architect's education. Above all, fwo questions seem more criticaI in their different approaches
to the restoration: the problem of contemporary addition to the monuments and the interest for historic fabric of the city.

Un consolidato giudizio pi ancora, nell'ambito del Consi-


storiografico individua in Gustavo glio Superiore delle Antichit e Bel-
Giovannoni un ideale discepolo e le Arti per lo redazione della Carta
continuatore delle teorie di Camillo italiana del restauro del 1932; 2) il
Boito in materia di tutela e restauro ruolo di protagonista che entrambi
dei monumenti. In una visione line- rivestono, in successione di tempo,
are ed evolutiva della disciplina, nel dibattito per l'istituzione delle
lo figura di Giovannoni appare Scuole di Architettura e per lo pro-
spesso collocata al termine di un mozione della figura dell'architetto;
percorso che, a partire dalle prime 3) il rapporto storia-restauro, che,
C Boito istanze "filologiche" evidenziate come ha osservato Zuccon i, sem- G. Giovonnoni
da Boito, condurrebbe-apparen- bra fondarsi, sia in Boito che in
temente senza contraddizioni ed incertezze - ad una vera Giovannoni, su una visione della storia dell'architettura
e propria dottrina "scientifica" del restauro, della quale come ambito di studio funzionalmente legato all'operativit
Giovannoni costituirebbe il principale codificatore ed inter- nel restauro (3); 4) il rapporto storia-progetto, considerando
prete (l). In questa prospettiva, le personalit di Boito e che entrambi credono fermamente, pur con diverse sfuma-
Giovannoni sarebbero da porre in stretta relazione e le loro ture, che un nuovo stile architettonico possa nascere soltanto
rispettive vicende culturali risulterebbero segnate da notevo- dalla conoscenza e dalla continuit con il passato [medio-
li analogie e affinit, nonch da sporadici contatti diretti (2). evale per Boito; rinascimentale per Giovannoni), contra-
Questa interpretazione si fonda su numerose evidenze, a stando pericolose "rotture" con lo tradizione. Ai quattro
prima vista difficilmente confutabili: l) l'impegno pubblico punti citati, infine, se ne pu aggiungere un quinto, non
in materia di restauro, finalizzato alla redazione di norme meno significativo dei precedenti: lo ricorrente contraddi-
condivise e trosrnissibili a tutto il territorio italiano, che pone zione tra teoria e prassi, che contraddistingue l'opera di
in evidente continuit i principi fatti approvare da Boito al entrambi nel momento in cui si cimentano direttamente
IV Congresso degli Ingegneri ed Architetti Italiani del 1883, nell'intervento sui monumenti. Se l'insieme di questi aspetti
con il lavoro svolto da Giovannoni ad Atene nel 1931 e, sembra apparentemente confermare lo tesi di una sostan-

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Giacomo Favretto, Una lezione anatomico nello Reale Accademia di belle Arti di Venezia, 7873, il dipinto esprime bene il rnilieu culturale di Baita, raHigurando
temi e suggestioni descritti nel suo racconto Un corpo (7870)

zia le continuit Boito-Giovannoni - riferita non soltanto l'orientamento conservativo emerso a conclusione del Se-
all'ambito del restauro, ma pi in generale a tutta lo sfera conda Congresso internazionale di Scienze Storiche, in
architettonica - non pochi sono i nodi critici, come si vedr merito alla vexata quaestio del completamento della faccia-
pi innanzi, che distinguono nettamente i due personaggi, ta del Duomo di Milano. Gi in quell'occasione, sia pure
anche in ragione del diverso contesto culturale nel quale si in nuce, Giovannoni aveva delineato lo necessit di riferirsi
trovano ad operare. ad una classificazione dei diversi tipi di restauro (6), al fine
Di un'esplicita eredit boitiana parla di agevolare lo difficile trasposizione
lo stesso Giovannoni nei suoi scritti, delle teorie alla realt operativa, ci-
dichiarando, in diverse occasioni, il tando per lo prima volta Boito, a
proprio debito nei confronti del mae- sostegno dell'opportunit di comple-
stro milanese e proponendosi come tare lo facciata del duomo milanese.
continuatore di quella "teoria interme- solo nel l 91 3, tuttavia, che
dia", compresa tra gli estremi opposti Giovannoni assegna un rilievo signifi-
del restauro stilisfico e della conserva- cativo al contributo di Boito, probabil-
zione integrale (4). Se lo sede pi mente anche in ragione delle vicissitu-
autorevole per tali affermazioni risulta dini che avevano accompagnato lo
senz' altro lo voce "Restauro", redatta complessa organizzazione del Con-
da Giovannoni per l'Enciclopedia ita- vegno. Dal carteggio tra l'anziano
liana nel 1936, non va trascurato che Boito ed il direttore Corrado Ricci,
gi nel 1913, quando lo studioso infatti, emerge come quest' ultimo aves-
romano compone il suo testo fonda- se in prima battuta invitato proprio il
mentale in materia di restauro dei maestro milanese come relatore illu-
monumenti - primo suo vero contribu- stre per lo conferenza sul restauro dei
to sistematico al tema, ripreso pi monumenti, ripiegando- in seguito al
volte negli anni successivi - lo figura diniego di Boito, motivato da stan-
di Boito, all'epoca ancora vivente, chezza e dubbi sull'utilit dell'incon-
assume un rilievo centrale. Com' tro - sul nome di Giovannoni (7). La
ben noto, il lungo testo trae origine da scelta di quest'ultimo aveva ricevuto,
una conferenza tenuta da Giovannoni infine, il placetdello stesso Boito, che
al primo Convegno degli ispettori aveva descritto lo studioso romano
Onorari ai Monumenti e Scavi, svolto- come uomo che sa fare e sa dire,
si a Roma nell'ottobre 1912, e compare, col titolo Restauri misurato e schietto, sperimentato e giovine (8).
di monumenti, nel primo numero del Bollettino d'arte il piccolo retroscena aggiunge, dunque, ulteriori significati
dell'anno successivo (5). il saggio rappresenta una signifi- al peso attribuito alla figura di Boito nella trattazione di
cativa evoluzione del pensiero dello studioso romano Giovannoni. il pensiero del maestro milanese introdotto al
sull'argomento, dopo le brevi riflessioni formulate dieci anni termine del lungo excursus storico dedicato all'origine del
prima, quando - appena trentenne - aveva manifestato un concetto di restauro, che Giovannoni - in perfetto accordo
atteggiamento favorevole al completamento dei monumenti con lo posizione di Viollet-Ie-Duc <lemot et lo chose sont
citando esplicitamente Viollet-Ie-Duc, in opposizione 01- rnodernes] e poi di Boito stesso (9) - ritiene di origine

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recente, senza per trascurare una prima riflessione sul mente confermato, con l'aggiunta di un'interessante postilla
rapporto con le preesistenze dall'antichit classica al sull'origine della pratica tassonomica in materia di restauro,
Settecento. Delineando lo "teoria intermedia" del restauro, che gi costituiva l'ossatura dello scritto del 1913.
Giovannoni riconosce infatti che il pi autorevole ed illustre Soffermandosi sulla ben nota distinzione tra monumenti vivi
assertore tra noi, coi precetti, coi consigli e con l'esempio, e morti (da lui riferita esplicitamente a precedenti scritti di
stato Camillo Boo. al quale attribuisce Schmidt e Cloquet) (13), Giovannoni ri-
soprattutto il merito di aver esteso agli chiama infatti lo suddivisione, proposta da
edifici medioevali, campo favorito dei Boito nel celebre dialogo Conservare o
restauratori moderni, indirizzi gi in parte restaurare del 1886, tra restauri
applicati ai monumenti antichi, ma anche archeologici, pittorici e architettonici, qua-
di aver promosso il voto del Quarto Con- si a voler giustificare e rafforzare la propria
gresso degli Architetti e Ingegneri Italiani scelta di introdurre le cinque categorie dei
del 1883, che non esita a definire quasi restauri di consolidamento, ricomposizione,
Magna Charta dei restauri moderni (10). liberazione, completamento e innovazio-
Non sorprende, dunque, che l'anziano nel 14). Collocata ormai in una prospettiva
Boito manifesti in una lettera a Giovannoni storica, lo figura di Boito inizia dunque ad
lo propria approvazione verso il saggio, assumere, per Giovannoni, il ruolo di vero
rilevando che in esso brillano due virt che e proprio" padre fondatore", come confer-
per solito si escludono a vicenda, il caldo ma lo relativa voce biografica per l'Enciclo-
sentimento dell'arte e il buon giudizio pedia Italiana, compilata dallo studioso
misurato e pratico (11 ). romano nel 1930, dove Boito definito
Poco pi di dieci anni dopo, il riferimento come vero fondatore degli studi di storia
a Boito pi che esplicito nella raccolta di dell'architettura in Italia e legislatore indi-
CITT
scritti di Giovannoni Questioni di architet- scusso in materia di restauro (15). In
tura nella storia e nella vita (Roma 1925), EDILIZIA UOVA
quest'ultimo campo, lo consacrazione de-
che richiama, dal titolo ai contenuti, il pi finitiva della linea di continuit Boito-
c..,., ..... _

celebre Questioni pratiche di Belle Arti, Giovannoni, giunge, come prima accen-
pubblicato da Boito a Milano nel l 893. nato, con lo voce "Restauro" del 1936,
Nell'introdurre il volume, infatti, lo studioso dove lo teoria intermedia, sostenuta in
romano dichiara di aver ritenuto non Italia da C. Boito e da G. Giovonnoni
ozioso il seguire, modestamente e da presentata dallo studioso romano come il
lontano, l'esempio di quel grande e indi- pi moderno orientamento in materia (16).
menticabile maestro ch' stato Camillo l'''I:~!!:!,",!:~I!!~!!!.I!!.'.~~~.!:'$'' Fin qui, dunque, l'interpretazione lineare
'-.J .....

Boito, che all'arte ha reso cos alti servigi proposta da Giovannoni, alla quale si
anche quando ha sostenuto, con lo sua attenuta lo storiografia per almeno un
mirabile eloquenza, idee errate, raccogliendo saggi ed cinquantennio, ponendola in discussione soltanto a partire
articoli apparsi in tempi diversi su temi architettonici (l 2). Tra dalla met degli anni Ottanta del Novecento (17). A partire
questi figura, con lievi rielaborazioni, il citato saggio da questa data, infatti, il fiorire di scritti su Boito ha spesso
Restauri di monumenti, dove il giudizio su Boito sostanzial- evidenziato i limiti di questa apparente continuit, bench

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a tutt'oggi manchi ancora un contributo che affronti nello citare soltanto il volume Architettura del Medio Evo in Italia
specifico il rapporto tra i due personaggi. L'intento di queste del 1880), ben in linea con il suo tempo, rispetto al
brevi note quindi proporre un primo confronto rawicinato crescente interesse di Giovannoni per il Rinascimento, a sua
tra Boito e Giovannoni, partendo proprio dalle apparenti volta coerente con il fiorire di studi su tali temi in ambito
affinit richiamate in premessa. europeo a partire dai primi anni del Novecento (Si pensi
L'analisi delle relative biografie evidenzia, in prima istanza, all' enorme influenza di opere come Die Kulturder Renaissance
pi differenze che analogie, a partire dalla constatazione in Italien di Burckhardt, tradotta in Italia gi nel 1876).
che le loro rispettive vicende - accomunate soltanto dai Soffermandoci ancora sulle biografie, potremmo rintraccia-
natali romani (Boito 1836, Giovannoni 1873) - risultano re qualche vaga analogia tra due vite vissute in sostanziale
separate da un quarantennio particolarmente significativo solitudine, bench Boito, a differenza di Giovannoni, si
per lo storia d'Italia: Boito segnato fin dall'infanzia dal sposi due volte, soffrendo comunque dolori e separazioni
clima del moti risorgimentali (18), mentre Giovannoni (22). Profondamente diverso, tuttavia, ci appare il milieu
cresce nel fervore degli anni immediatamente successivi culturale che circonda i due personaggi. Non si tratta,
alla presa di Roma, che aveva di fatto concluso il processo owiamente, della sola distanza, geografica e storica, che
di unificazione. Opposti e quasi simmetrici risultano, ad separa lo Milano post-risorgimentale dalla Roma giolittiana
esempio, i rispettivi percorsi formativi: Boito, com' ben e poi fascista, ma soprattutto delle inclinazioni artistiche e
noto, privilegia lo componente artistica, frequentando l'Ac- del talento letterario di Boito, che, com' stato pi volte
cademia di Belle Arti di Venezia, implementandola tuttavia evidenziato, ha un peso molto significativo nel caratterizzar-
con il biennio matematico seguito presso lo Studio di ne lo personalit, ancorch egli stesso lo considerasse
Padova, che lo far accedere al diploma di architetto civile come un aspetto minore della sua multiforme attivit (23).
nel 1855 (19). Giovannoni, per converso, fa seguire alla Partecipe - insieme al fratello Arrigo e personaggi come
sua laurea in ingegneria, conseguita presso lo Scuola di Praga e Tarchetti -della temperie scapigliata, Boito mostra,
Applicazione di Roma nel 1895, il biennio di in ambito letterario, una spiccata propensione per lo
speciolizzozione in Storia dell'Arte con Adolfo Venturi suggestione pittorica ed impressionistica tipica della breve
(1897-99) presso lo Facolt di Lettere. novella di viaggio, diffusa nella letteratura del secondo
Le loro prime esperienze di studio sembrano tuttavia percor- Ottocento, come nelle Gite di un artista (24), insieme ad
rere, idealmente, itinerari affini: Boito inizia a studiare le un'irresistibile attrazione per temi pi macabri, propri della
costruzioni medioevali del Lazio e della Toscana con una Scapigliatura, come lo vanit della bellezza, lo morte,
borsa di studio, concessagli grazie a Pietro Selvatico nel l'anatomia, le ricerche scientifiche sulla conservazione dei
1856, nel corso della quale approfondisce in particolare cadaveri (25), tutti temi densi di ricadute nel pensiero sul
l'architettura cosmatesca (20), mentre Giovannoni dedica restauro (26). Testimonianza eloquente di questo orizzonte
ad edifici medioevali i suoi primi lavori sistematici di ricerca, culturale, come stato pi volte rilevato, il racconto Un
sfociati nei due volumi sui monasteri di Subiaco del 1904 corpo, che apre lo prima opera letteraria di Boito - lo
ed in diversi contributi brevi, relativi ora all'attivit dei raccolta Storielle vane, pubblicata per lo prima volta nel
marmorari romani dei secoli XII e XIII, ora ai battisteri, fino 1876 - dove i temi della medicina, dell'anatomia e della
alla pionieristica proposta di schedatura delle strutture fugacit della bellezza si mescolano alla dialettica tra realt
murarie medioevali (21). Tale affinit cesser tuttavia ben e immagine, sullo sfondo di una contesa, attualissima per
presto, se si confronta il peso assunto dall'architettura l'epoca, tra ideale artistico-romantico e pensiero scientifico
medioevale nella riflessione e nell'operativit di Boito (basti positivista (27). In una Vienna notturna e misteriosa, Boito

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ambienta l'amore, dall'infelice epilogo, di una ragazza e ordinamento di studi per architetti civili (31), che anticipa i
di un pittore (alteregodello stessoCamillo), che ne ha ritratto contenuti dei suoi pi noti scritti successivi, mentre Giovannoni
il corpo in un dipinto dedicato alla ninfa Aretusa. La svolge gi nel 1907 funzioni di relatore di una specifica
bellezza della ragazza desta l'interesse di uno scienziato commissione, nominata dall'Associazione Artistica fra i
imbalsamatore, sostenitore del predominio della chimica Cultori di Architettura sul tema delle scuole di architettura,
sullo spirito ed orientato a scoprire il principio scientifico ponendo le basi per il suo pi celebre scritto sull'argomento,
della bellezza, il quale, non potendo disporre del corpo pubblicato col titolo Gli architetti e gli studi di architettura in
della giovane, ne acquista il ritratto del pittore. Atterrita dal Italia nel 1916, dove delineato il profilo dell'architetto
presagio di finire sul tavolo anatomico dello scienziato, lo integrale (32). Pi precisamente, come ha osservato Giulia-
ragazza muore incidentalmente cadendo nel Danubio, no Ricci, si pu rilevare un vero e proprio passaggio di
finendo per assecondare involontaria- testimone da Boito a Giovannoni, che
mente il desiderio dell'imbalsamatore, conduce, alla met degli anni Dieci,
mentre l'infelice pittore, sgomento alla all'affermazione di una "linea romana"
vista del corpo senza vita dell'amata sul nel dibattito sulle Scuole di Architettura,
tavolo anatomico, si rassegna a contro l'orientamento milanese sostenu-
riacquistarne il ritratto, abbandonando il to da Boito. Non sembra un caso,
corpo allo scienziato (28). infatti, che l'approvazione del decreto
Il talento letterario di Boito, particolar- Rosadi per l'istituzione della Scuola di
mente incline alla breve novella o alla Roma giunga proprio sulfinire del 1914,
descrizione impressionistica di luoghi e pochi mesi dopo lo morte del maestro
paesaggi, si estende quindi anche nello milanese (33).
scrivere di temi architettonici, ai quali si Un analogo e ideale passaggio di
dedica con medesimo impegno (29), consegne stato spesso evidenziato
raggiungendo un'agilit che non ha al- dalla storiografia in rapporto alla Dire-
cun riscontro nella prosa controllata, zione Generale per le Antichit e le
ripetitiva e spesso retorica di Giovannon i, G. Giovannoni, rilievo e progetto di restauro di Belle Arti, considerando il ruolo di pri-
frutto della sua formazione eminentemen- s. Andrea ad Orvieto, 1930 mo piano svolto da entrambi in diversi
te tecnica, pur con i successivi innesti umanistici. Proprio organi consultivi, primo fra tutti il Consiglio Superiore, del
Giovannoni, del resto, riconoscer pi volte a Baito lo dote di quale Boito, gi membro della Giunta Superiore, nomina-
una" mirabile eloquenza", descrivendo s stessoinvece come to componente a partire dalla sua istituzione nel giugno
poco pi di un muratore che ha scambiato lo cazzuola con 1907 fino alla sua morte (35). In tale consesso, Boito si
lo penna (30). confronter con posizioni pi conservative in materia di
Ritornando ai temi centrali di queste note, possiamo riscon- restauro, tanto che il pi giovane Adolfo Venturi, nelle sue
trare una palese eredit tra i due personaggi nell'interesse Memorie autobiografiche, ricorder le proprie battaglie
per il problema della formazione degli architetti, presente contro il perpetuarsi di attardate ricostruzioni, avallate
sia in Boito che in Giovannoni fin dagli anni giovanili, cui spesso dagli stessi autorevoli colleghi Boito e D'Andrade
entrambi dedicheranno in seguito una parte significativa (36). Meno di un anno dopo lo morte di Boito, nel maggio
delle rispettive esistenze. Appena ventiduenne, Boito pub- 1915, Giovannoni entrer a far parte della seconda
blica, nel novembre 1858, una Proposta di un nuovo sezione del Consiglio come supplente (34), rimanendovi

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come membro effettivo per oltre venticinque anni, durante Scuola superiore di architettura di Roma, mantenendo
i quali svolger, ben pi di Boito, quel ruolo di super- comunque una notevole attenzione ai temi dell'arreda- I

ispettore itinerante per lo penisola da lui stesso ricordato al mento e della decorazione.
termine della sua vita (37). In quest'ambito, com' noto, lo In tema di tradizione architettonica, nell'ambito pi genera-
studioso romano assumer spesso le vesti di mediatore tra le del binomio storia-progetto, emerge del resto una notevo-
istanze contrapposte, propendendo per soluzioni di com- I~ affinit tra i due personaggi, gi accennata in premessa.
promesso tra conservazione e ripristino non sempre felici. E stata giustamente evidenziata l'importanza centrale del-
Affiora, dunque, un'ulteriore affinit che sembra accomunare l'introduzione al volume Architettura del Medio Evo in Italia
Boito e Giovannoni, sottolineata in seguito spesso dai loro - forse il contributo pi importante di Boito - e il fatto che
rispettivi detrattori: una sorta di aurea mediocritas, di super- essa si intitoli significativamente Sullo stile futuro dell'archi-
ficialit da "orecchiante" (nel giudizio di tettura italiana. Nella prospettiva boitiana,
Meloni su Boito) (38), quasi un rovescio infatti, lo studio degli edifici medioevali,
della medaglia di quella efficace visione di e in particolare dei loro principi, deve
sintesi di problemi complessi che rappre- servire d'insegnamento per il presente,
senta, invece, il pi significativo carattere evitando lo pedissequa imitazione. Boito
distintivo delle loro personalit e che ne ha assurge dunque al ruolo di protagonista
in buona parte determinato il successo. di quel variegato filone neomedievalista
Piuttosto diverso per i temi trattati, ma di stampo "etico", che segna l'Italia dal
comune negli intenti, l'impegno che sia l 860 al l 890, fondato sulla preoccu-
Boito che Giovannoni protendono nella pozione di definire uno stile architettonico
pubblicazione di un periodico con finali- adatto a consolidare l'identit nazionale
t educative per lo diffusione della tradi- del neonato Stato unitario (40). Questo
zione artistica e architettonica naziona- intento si delinea ben chiaro in Boito fin
le. il caso, per Boito, di Arte italiana dal l 872, con il breve saggio L'architet-
decorativa e industriale, rivista finanziata tura della nuova Italia, dove gi emerge
dal Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, che un interesse per le questioni di "linquo" in architettura, con
il maestro milanese contribuisce a fondare nel 1890-91, attenzione alle declinazioni regionali, tra lequali primeggia
per poi dirigere in prima persona dall'anno successivo fino l'architettura lombarda dall'XI al XIII secolo, insieme alle
alla sua cessazione nel 191 l . Obiettivo della rivista - maniere municipali del Trecento (41). In tale panorama
caratterizzata da un grande formato e da un notevole far eccezione soltanto lo citt di Roma, dove lo spavento
pregio tipografico, che contempla anche diverse per le sue antiche grandezze architettoniche convincer
cromolitografie - quello di diffondere lo conoscenza Boito a negare ogni possibilit di affermazione dellinguag-
della tradizione italiana in campo decorativo, rivolgendo- gio neomedievale (42).
si alle scuole di disegno e pi direttamente agli artigiani Se sostituiamo al contesto culturale del secondo Ottocento
e alle maestranze (39). Non sembra troppo azzardato lo retorica del regime fascista, ed alla fortuna dell'architet-
rintracciare almeno un'eco di tali temi nella nascita di tura medioevale quella del Rinascimento, possiamo ritrova-
Architettura e arti decorative, fondata e diretta da re un analogo atteggiamento anche in Giovannoni. Il
Giovannoni e Piacentini nel1921, bench quest'ultima si progressivo interesse per l'analisi delle architetture tra
proponga soprattutto come riferimento per lo neonata Quattro e Cinquecento, infatti, condotto dallo studioso

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romano con occhio attento ai problemi dell'attualit, dando del restauro del 1932, dove si raccomanda, per le
luogo, su questa via, ad una peculiarit tutta italiana del fare aggiunte, un carattere di nuda semplicit e di rispondenza
storia dell'architettura, emblematicamente rappresentata dal allo schema costruttivo (47).
suo rapporto con lo figura di Bramante (43). Diversamente da Possiamo concludere soffermandoci su un' ulteriore, sostan-
Boito, tuttavia, l'esito delle riflessioni di Giovannoni sul tema ziale distanza, che segna i due personaggi Boito e
sembra avere un'influenza pi attenuata sulla cultura Giovannoni in tema di conservazione: il rapporto con
architettonica contemporanea, segnata anche dalla contro- l'ambiente urbano e lo citt, riconducibile non soltanto ad
versa diffusione del Movimento moderno, evidenziando evidenti ragioni cronologiche. Considerando infatti che il
quindi un ruolo molto meno egemonico, nel campo della dibattito europeo sull'argomento si sviluppa proprio negli
nuova architettura, rispetto al suo predecessore. anni in cui Boito ancora pienamente attivo - basti pensare
Analizzando infine gli aspetti relativi alla conservazione e alle date dei celebri contributi di Camillo Sitte (1889) e
al restauro, emergono alcune significative differenze tra gli Charles Buls (1893) sul tema dell'estetica delle citt (48)-
orientamenti di Boito e Giovannoni, in parte gi delineate sorprende che il maestro milanese non vi dedichi grande
dalla storiografia, ma che sembra opportuno evidenziare attenzione. La sua visione dell'ambiente, testimoniata dal
ulteriormente. Il tema pi significativo riguarda le aggiunte, celebre intervento del 1883 in favore della conservazione
per le quali lo stesso Boito manifesta una posizione ambi- della Venezia che scompare - dove citando il tessuto
gua, ma parzialmente possibilisto in merito all'architettura a minore di Sant'Elena e Santa Marta osserva che non a
lui contemporanea. Com' noto, nel citato dialogo Conser- dire che in una citt monumentale basti serbare all'ammira-
vare o restaurare del 1886, il maestro milanese riporta i zione dei contemporanei e dei posteri i monumenti: convie-
sette punti votati tre anni prima al IV Congresso degli ne serbare ai monumenti l'ambiente (49) - resta infatti
Ingegneri e degli Architetti Italiani, rispettando fedelmente il quella dell'artista, che non sembra interessato agli aspetti
testo degli atti, che al punto 2 recita: Le aggiunte o tecnici e operativi del problema. Singolare, in tal senso,
rinnovazioni si devono compiere nella maniera nostra l'invito-citatoda Zucconi -che lo stesso Sitle rivolge a Boito
contemporanea, awertendoche, possibilmente, nell'appa- nel 1903, proponendogli di collaborare alla neonata
renza prospetti ca le nuove forme non urtino troppo con rivista Der Stadtebau, riconoscendogli di aver contribuito
l'aspetto del vecchio edificio (44). Quando, pochi anni attivamente a salvare Venezia dalle minacce degli igienisti
dopo, Boito ripubblica il celebre dialogo nella sua antolo- sul finire del secolo (50).
gia Questioni pratiche di belle arti (1893), questo passag- Su questo tema, il passo avanti compiuto da Giovannoni
gio subisce due piccole ma significative correzioni: Le sar invece, com' ben noto, molto significativo, proprio
aggiunte o rinnovazioni si devono compiere con carattere in virt della sua capacit di sintetizzare in una visione
diverso da quello del monumento, awertendo che, possibil- unitaria lo cultura artistica e l'esperienza tecnica degli
mente, nell'apparenza prospetti ca le nuov~ forme non ingegneri sanitari, proponendo un'originale via interme-
urtino troppo con il suo aspetto artistico (45). E scomparso, dia per lo trasformazione urbana, di cui non vi alcuna
dunque, l'invito a ricorrere all'architettura contemporanea, traccia anticipatrice in Boito. Questo passaggio sembra
mentre l'accordo prospettico si riferisce n?n pi al vecchio rappresentare, simbolicamente, lo fatale nemesi della
edificio, ma al suo aspetto artistico. E in quest'ultima visione artistica ottocentesca del problema, che proprio
versione, non a caso, che Giovannoni cita il passaggio del intorno alla met degli anni Dieci del Novecento sta per
voto del l 883 nel proprio saggio del 191 3 (46), attenuan- essere definitivamente soppiantata dalla nascente figura
done ulteriormente lo portata nel redigere lo Carta italiana dell' architetto integrale (51 ).

150
l. Cfr. A BElLINI, Boito
tra Viollet-Ie-Duc e Ruskin?, in A GRIMOlDI (a cura di), segnano i capisaldi dei grandi periodi dell'arte e della coltura, studiandone
Omaggio Camillo Boito, Franco Angeli, Milano 1991, pp. 159-160 e G.
a l'essenza e cercando di ridurle complete come avrebbero dovuto essere'. Pi
ZUCCONI, L'invenzione del passato. Camillo Baita e l'architettura neomedievale avanti, tuttavia, lo studioso ammette un limite nei confronti degli edifici antichi,
1855-1890, Marsilio, Venezia 1997, pp. 43-44. nei quali non si hanno pi monumenti vivi, ma ruderi', anticipando cos lo pi
2. Capitolo ancoro tutto da chiarire al di l delle mitologie, il rapporto tra i due netta distinzione in monumenti "vivi" e "morti", ripresa da precedenti contributi
padri putotivi della storia architettonica italiana meriterebbe uno studio a s, a belgi e francesi ed esplicitata meglio negli anni successivi. Gli impliciti richiami
partire dalla rare occasioni di confronto diretto' Dal capitello alla
(G. ZUCCONI, ai principi del restauro stilisico proseguono comunque con altre considerazioni,
citt. Ilprofilo dell'architetto totale,in G. GIOVANNONI, Dal capitello alla citt, G. tra cui quelle sulla necessit - da parte degli architetti restauratori - di spogliarsi
Zucconi (a cura di), [eco Book, Milano 1997, pp. 38). della loro personolit>, che tuttavia appaiono riferite soprattutto all'esigenza di
3. Pi che i padri di una "scienza e tecnica del restauro", Boito e Giovannoni conoscere a fondo l'architettura del passato prima di qualunque intervento (G.
appaiono come i caposcuola di un indirizzo che tende a risolvere le questioni GlOVANNONI, I restauri dei monumenti e il recente Congresso Storico, in "Annali
nel terreno dell'empiria, in un curioso mlange di amore per lo storia, di buon della Societ degli Ingegneri e degli Architetti 19,
Italiani. Bollettino", a. XI, n.
senso, e soprattutto di fiducia nelle proprie doti istintive di progettista. [ ... ) Per 10 maggio 1903, pp. 253-259). Cfr. anche A CURUNI, Gustavo Giovannoni.
entrambi, i problemi appartengono ad un medesimo circuito che lascia Pensieri e principi di restauro architettonico, in S. CASIEllO (a cura di), La cultura
intravedere finalit soprattutto operative: studio dei monumenti, formazione del restauro. Teorie e fondatori, Marsilio, Venezia 20053, pp. 282-284 e C.
dell'architetto costituiscono lo premessa ad un imervento non arbitrario sul VARAGNOll, Sui restauri di Gustavo Giovannoni, in M. P. SmE (a cura di),
patrimonio. Inserita in questo ciclo, lo storia dell'architettura ritrova "una funzione Gustavo Giovannoni: riflessioni agli albori del XXI secolo, Bonsignori, Roma
pratico quale quella di fornire determinazioni complete nei lavori di restauro"; 2005, pp. 21-22.
questa affermazione di Giovannoni potrebbe essere condivisa anche da Boito. 7. Le interessanti lettere sono state pubblicate da G. GUARISCO, Notizie da Brera:
Anzi suona pi vicina alle tesi di chi, come Senso, non concede
l'autore di il carteggio Boito-Ricci, in G. GUARISCO (a cura di), Milano restaurata: il
nessun margine di autonomia all'analisi storica' (Ivi, pp. 38-39). monumento e il suo doppio, Alinea, Firenze, 1995, pp. 58-61.
4. Cfr. A BElLINI, Brevi note per una discussione su alcuni aspetti di un testo di 8. Baita prosegue: Quando lo vedi fammi lo cortesia di dirgli come san lieto
Gustavo Giovannoni, in "Pollodo", VII, n. 14, luglio-dicembre 1994, p. 291 ; ch'egli debba trattare dei monumenti' (lettera di Baita a Ricci del 29 settembre
A GRIMOlDI, A ciascuno il proprio Boito. Interpretazioni passate e recenti di un 1912, Ivi, p. 61 nota 23).
protagonista dell'Ottocento, in M. MADERNA, Camillo Boito. Pensiero sull'archi- 9. Boito condividevo lo tesi di Viollet sulla modernit del concetto di restauro,
tettura e dibattito coevo, Guerini studio, Milano 1995, pp. 12 e ss. fondandola sulla mancanza di uno stile contemporaneo in architettura, motiva-
5. G. GIOVANNONI, "restauro dei monumenti, in La tutela delle opere d'arte in zione addotta anche da Morris nel manifesto della SPAB (cfr. P. TORSEllO,
Italia, Atti del I Convegno degli Ispettori Onorari dei Monumenti e Scavi (Roma, Restauro architettonico. Padri, teorie, immagini, Franco Angeli, Milano 1984,
22-25 ottobre 1912), Roma, 1913; poi, col titolo Restauri di monumenti, in 19977, pp. 17-20). Anche Giovannoni, tra le numerose cause richiamate sulle
"Bollettino d'arte", VII, n. 1-2, gennaio-febbraio 1913, pp. 1-42, da cui si cita. moderne origini del restauro, cita l'assenza di uno vera fede artistica, di un
L'estesa conferenza di Giovannoni si era svolta "con proiezioni" nel pomeriggio proprio unico, ben affermato senso stilistico>. aggiungendo tuttavia che esso
del 23 ottobre 1912. Nel corso dei lavori, inoltre, lo studioso aveva proposto lo condizione ideale di fronte ai monumenti Restauri
antichi' (G. GIOVAN NONI ,
lo pubblicazione di un fascicolo integrativo al "Bollettino Atti d'arte" da intitolarsi di monumenti ... ci!., p. 2).
e notizie, contenente informazioni utili per gli ispettori (Cronaca del I Convegno 1O.lvi, pp. 11-12.
in Roma degli Ispettori onorari dei monumenti e scavi, ivi, pp. 70-71). Il rilievo 11. Lettera di C. Baita a G. Giovannoni del 1913, citata in G. ZUCCONI, Dal
di primo piano assunto da Giovannoni oll'incontro va riferito - pi che alla sua capitello alla citt ... cit., p. 38 e n. 62. Il positivo giudizio confrontato da
qualifica di ispettore onorario, ottenuta appena due anni prima nell'ambito della Zucconi con l'opposto atteggiamento che Boito aveva manifestato tre anni
provincia di Roma - all'influente ruolo di rappresentante e past-president( 191 o- prima, in qualit di membro della commissione per lo cattedra di Architettura
l l) dell'Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura. tecnica presso lo Scuola per Ingegneri di Padova, dove a Giovannoni aveva
6. Nel breve scritto, Giovannoni definisce quattro diversi tipi di restauro (<<di preferito Daniele Donghi.
riparazione, di sostituzione di alcuni elementi, di completamento, di rinnova- 12. G. GIOVANNONI, Questioni di architettura nella storia e nella vita, Societ
mento'), osssrvcndo che il voto promosso dal Congresso sembra legittimare editrice d'arte illustrata, Roma, 1925; Biblioteca d'arte, Roma, 19292, da cui
soltanto il primo tipo. Tale atteggiamento - fondato sull'assunto che il culto dei si cita, p. 7. Anche i sottotitoli delle due raccolte rivelano alcune analogie:
monumenti si esplichi lasciandoli il pi possibile nello stato in cui sono' - Restauri, Concorsi, Legislazione, Professione, Insegnamento quello di Baita,
condurrebbe, secondo lo studioso, od imitare gli Arabi che lasciano andare Edilizia, Estetica architettonica, Restauri, Ambiente dei monumenti, quello di
in isfacelo i loro monumenti per non occorli: e solo quando sono caduti e lo Giovannoni (cfr. anche G. ZUCCONI, Dal capitello alla citt ... cit., p. 39).
volont d'Allah si compiuta, ne costruiscono degli altri a loro posto'. Contro 13. G. GlovANNONI, Questioni di architettura ... cit., p. 127 e nota l . Lo studioso
i rischi di quest'orientamento, citando implicitamente lo stesso Viollet-Ie-Duc si riferisce in particolare ai testi di j. P. SCHMIDT, L'architecte des monuments
(richiamato gi in precedenza per mostrare l'inapplicabilit pratica dei soli religieux, Paris, 1874 e L. ClOOUET, La restaurotion des monuments anciens, in
restauri di riparazione), Giovannoni avanza argomentazioni opposte: noi "L'Ernulction", 1902.
"restauratori" riteniamo invece che meglio si proweda o custodire le opere che 14. Per le tre categorie introdotte da Baita si veda C. BOITO, I nostri vecchi

151
monumenti. Conservare o restaurare?, in "Nuova Antologia", a. XXI, fase. XI, MADERNA (a cura di), Archinto, Milano 1998, pp. 57-75, dove si intrecciano
l giugno 1886, pp. 490 e ss. anche importanti tappe dell'attivit professionale di Camillo, come il restauro
15. G. GlOVANNONI,Baita, Camillo, in Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere della parta Ticinese a Milano.
ed Arti, val. VII, IstitutoG. Treccani, Roma 1930, p. 295. molto significativo, 23. Interessante,in proposito, una lettera giovanile al fratello Arrigo, datata 16
come ha rilevato Zucconi, che Baita rappresenti, insieme a Raffaele Cattaneo, dicembre 1861 e citata dalla Mazzi, dove Camillo, riferendosi alla creativit
una delle due sole personalit "non-romane" per le quali Giovannoni cura lo letteraria, confessa il timore di restarecfra il gregge dei mediocri in sempiterno [ ...]
voce per l'Enciclopedia (G. ZUCCONI,Dal capitello alla citt, cit., p. 31). forse nella mente mi difetta lo fantasia, forse nel cuore mi manca lo volont
16. G. GIOVANNONI,Restauro, in Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed prepotente, ardita, disprezzatrice e vincitrice di ogni ostacolo, dalla quale
Arti, val. XXIX,IstitutoG. Treccani, Roma 1936, p. 128. Nell'ultima rielaborazione possono uscire le opere grandi e durature' (M. C. /I/\All1, Nota introduttiva, in C.
dei propri scritti in materia di restauro, Giovannoni dichiarer che lo teoria BOITO,Gite di un artista, M.C. Mazzi (a cura di), De luca, Roma 1990 (I ed.
intermedia [ ... ] ora universalmente accettata. In Italia l'ha per primo formulata Hoepli, Milano 1884, p. XXVIII).Anche una successiva lettera sembra confermare
il Boito e poi l'ha completata il Ciovonnoni> (G. GlOVANNONI," restauro dei il rapporto controverso con il componimento letterario: M' rimasto tempo di
monumenti, Cremonese, Roma s.d., 1945, p. 30) scrivere l'Articolo per lo Nuova Antologia lunghetto. Ora mi rimetto a una Novella,
17. Cfr. A. GRIMOlDI,A ciascuno il proprio Baita ... cit., pp. 12 e ss. per vedere se il cervello non mi si arrugginito' (letteradi Camillo al fratello Arrigo
18. nota lo sua partecipazione, appeno dodicenne, ai moti del 1848 come da Padova, datata 29 marzo 1874, in C. BOITO,Pensieri di un architetto, cit.. p.
combattente 01fianco del padre Silvestro, pittore di professione ma anche capo 107). Un'efficace sintesi dell'opera di Boito con attenzione alle relazioni tra
battaglione della Guardia Nazionale (P.NARDI,Vita di Arrigo Boito, Mondadori, interessi architettonici e letterari stata compiuta di recente da E. DElLAPIANA,
Milano, 1942, passim). Camillo Baita (1836-1914), in A. RESTUCCI (a cura di), Storia dell'architettura
19. Come ha rilevato Giuliana Ricci, Boito frequenta soltonto due dei quottro italiana. L'Ottocento, Electa, Milano, 2005, pp. 622-639.
onni previsti dalla legge per conseguire il titolo di dottore in matematica. la sua 24. Si vedanoM. C. /I/\All1, Nota introduttiva, in C. BOITO,Gite di un ... cit., pp.
quindi una sorta di laurea "per titoli" e l'esercizio della professione di architetto XXVI-XXXV,e l'introduzione critica di C. CRETElLA in C. BOITO,Storielle vane,
gli concesso da un attestato firmato dal marchese Pietro Selvatico il26 ottobre Pendragon, Bologna, 2007, in particolare alle pp. 10-19.
1855 (G. RICCI,Dall'archivio dell'Accademia di Brera: precisazioni sui primi 25. Ivi, pp. 19-36. Cfr. anche E. GIACHERY,Boito, Camillo, in Dizionario
rapporti di Camillo Boito con Milano e sul suo impegno di riformatore della biografico degli italiani, voI. XI, IstitutoEnciclopedia Italiana G. Treccani, Roma,
didattica, in A. GR/MOLO/lacura di), Omaggio a Camillo ... cit., p. 43 e nota 1969, p. 24 l, che, riferendosi alle citate Storielle vane, osserva come <uno
26) sguardo ai motivi di questa raccolta ci richiama senza equivoci all'atmosfera
20. G. MANO, Baita, Camillo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. XI, della Scapigliatura, sebbene lo stile si tenga lontano da certi effetti truculenti che
IstitutoEnciclopedia Italiana G. Treccani, Roma, 1969, p. 238; G. RICCI,Boito, appaiono frequentemente nelle pagine degli sccpiqlioti>
Camillo, in C. OlMO (a cura di), Dizionario dell'architettura del XX secolo, voI. 26. Cfr. G. RacCHI, Camillo Boito e le prime proposte normative del restauro,
I, U. Allemandi, Torino-london, 2000, p. 272. in "Restauro", a. III, n. 15, settembre-ottobre 1974, pp. 57-88; C. DI BIASE,
21. Cfr. G. GlovANNONI, L'architettura dei monasteri sublacensi, in P. EGIDI,G. Camillo Baita, in S. CASIEllO(a cura di), La cultura del restauro, Marsilio, Venezia,
GIOVANNONI,F. HERMANIN, I monasteri di Subiaco, Ministero della
V. FEDERICI, 20053, p. 168.
Pubblica Istruzione, Roma, 1904; G. GIOVANNONI,Proposta di un "Corpus" dei 27. C. BOITO,Un carpa, in C. BOITO,Storielle vane, cit., pp. 87-1 25. la raccolta
Battisteri dai bassi tempi al secolo XIII, in Congresso Internazionale di scienze stata riedito con riferimento al testo della terza e definitiva edizione del 1895.
storiche(Roma, 1-9aprile 1903), VII, Roma, 1905, pp. 37-38; G. GIOVANNONI, Per l'interpretazione del racconto in chiave di contrapposizione tra ideale
I capitelli nel primo Medio Evo, in "Bollettino della Societ degli Ingegneri e romantico e positivista si veda A. CARlI, "Un corpo": storiella vana fra arte e
degli Architetti Italiani, a. XIII, n. 2, 8 gennaio 1905, pp. 25-27; G. anatomia, in G. ZUCCONI,T. SERENO (a cura di), Camillo Baita. Un protagonista
GIOVANNONI,Risultatidegli studi su alcuni gruppi di marmorari romani dei secoli dell'ottocento italiano, IstitutoVeneto di Scienze, lettere ed Arti, Venezia, 2002,
XII e XIII, in "Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura. Annuario", pp. 193-206. Cfr. anche M. A. CRIPPA, Baita e l'architettura dell'Italia unita, in
MCMIV-MCMV, 1906, pp. 9-1 l; G. GIOVANNONI,Proposta per lo compilazio- C. BOITO," nuovo e l'antico in architettura, M. A. CRIPPA (a cura di), Jaca Book,
ne di uno schedario delle strutture murarie medievali, in "Associazione Artistica Milano, 1989, pp. XXXIV-XXXVI.
fra i Cultori di Architettura. Annuario", MCMIV-MCMV, 1906, pp. 37-39. 28. Vi una singolare gamma di variazioni sul tema: autentico/inautentico,
22. Boito sposa nel 186210 cugina polacca Cecilia de Guillaume, separan- che coperta e nascosta dal tema: vita/morte, o meglio: vita organica/
dosi pochi anni dopo, e nel 1887 Madonnina Malaspina dei marchesi di meccanicismo; il tema dell'oggetto e della sua immagine, richiama quello
Portogruaro. la sua vita, gi segnata dall'abbandono del padre negli anni plotinianoeficinianodel Rinascimento' (G. RacCHI,op. cit., p. 66). di qualche
dell'adolescenza e dalla precoce scomparsa della madre nel 1859, sar interesseprecisare che nella prima versione del racconto, apparso sulla "Nuova
funestata da ulteriori dolori: nel 1867 perder il suo unico figlio Casimiro, antologia" nel giugno 1870, il finale differiva sensibilmente - in chiave pi
mentre nel giugno 1898 morir anche lo seconda moglie (cfr. P. NARDI,Vita di macabra e scapigliata - per lo scelta del pittore di distruggere e bruciare il ritratto
Arrigo Baita, ct.. pp. 40, 52-53, 109-112,243-244,550,618). Sul primo (cfr. C. CRETElLA, Nota al testo, in C. BOITO,Storielle vane ... cit., pp. 82-83).
matrimonio si vedano anche le lettere di Camillo al fratello Arrigo del 1862, 29. cTutti gli scritti di Boito possiedono qualit narrative, tradiscono espedienti
pubblicate in C. BOITO,Pensieri di un architetto del secondo Ottocento, M. retorici, rivelano tecniche sopraffine, proprie di uno scrittore' (G. ZUCCONI,

152
L'invenzione del passato ... ciI., p. 15). balognese, perfino le merlature: insorsi nel Consiglio Superiore per le Belle Arti,
30. G. GIOVANNONI,Parole oscure e pensieri chiari, in G. GIOVANNONI, anche contro i miei compogni Boito e D'Andrade, quando li vidi piegare' (A.
Architetture di pensiero e pensieri sull'orchitettura, Apollon, Roma, 1945, p. 94. VENTURI, Memorie autobiografiche, Hoepli, Milano, 1927; Allemandi, Torino
31. G. RIccI, Dall'archivio dell'Accademia ... ciI., p. 42. 1991, da cui si cita, pp. 77-78). interessante rilevare che Venturi comprende
32. Gi nel 1907, Giovannoni individua quattro punti fondamentali per lo tra i restauri ricostruttivi da censurare anche lo ricomposizione dell'altare
formazione dell'architetto, desumendoli in parte dalle riflessioni di Boito: <1. una donatelliano compiuta da Boito nella Basilica del Santo.
completa preparazione artistica che gli renda familiari i mezzi con cui il pensiero 36. A. CURUNI, Riordino delle carte di Gustavo Giovannoni. Appunti per una biografia,
d'arte pu plasmarsi [ ... l; 2. una preparazione tecnica paragona bile, pur in "Archivio di Documenti e Rilievidei Monumenti", 2, Roma 1979, p. 16.
essendo un campo pi ristretto, a quella degli ingegneri civili [ ... l; 3. una coltura 37. Cfr. G. GIOVANNONI,Quesiti di restauro dei monumenti, in G. GIOVANNONI,
generale vasta e varia ed una facolt di saper studiare per proprio conto che Architetture di pensiero ... ciI., pp. 173 e ss.
solo pu esser data da una scuola superiore; 4. una conoscenza ben basata 38. Il giudizio citato ed ampiamente commentato in G. ZUCCONI,L'invenzione
della Storia dell'Architettura e di quella dell'Arte, che lo renda familiare con lo del passato ... cit., pp. 12 e ss.
spirito stessodei periodi artistici che hanno preceduto il nostro', (G. GIOVANNONI, 39. Cfr. O. SELVAFOLTA, Boito e lo rivista Arte Italiana Decorativa e Industriale:
Relazione della Commissione per le Scuole di Architettura, in 'Associazione il primato della storia, in M. MADERNA,Camillo Boito. Un protagonista
Artistica fra i Cultori di Architettura, Roma. Annuario', MCMVI-MCMVII, 1908, dell'ottocento italiano ... cit., pp. 133-166.
porzialmente ripubblicato in G. GIOVANNONI,Dal capitello alla citt ... ciI., pp. 40. <Lanostra storia non ha quasi nulla a che vedere con ilgothic revival; il nostro
127-128). Questo "bagaglio" di conoscenze meglio precisato nel 1916: un neornedievclisrno di stampo" etico" ove non trova posto lo replica di modelli
<Non meno di cinque valigie gli occorrono: lo prima una coltura generale alla modo> (G. ZUCCONI,L'invenzione del passato ... cit., p. 20).
vasta e varia, non inferiore a quella di verun altro professionista [ ... l. Laseconda 41. Ivi, pp. 147-159.
una preparazione artistica completa, iniziata fin dall'adolescenza, che gli 42. <Chi vorrebbe mai in una citt come Roma introdurre i garbi del Medio Evo
renda congeniali le altre arti, che formi in lui il senso sicuro delle proporzioni [ ... l. o le novit ingegnose dell'orte infranciosata [sc] moderna? Roma lo sola citt,
Terzo, una preparazione scientifica e tecnica che nel campo delle costruzioni dove l'architettura classicamente accademica possa trovare anche al giorno
civili sia paragona bile a quella dell'ingegnere [ ... l. Quarto, una conoscenza d'oggi un qualche sviluppo' (e. BOITO,Spavento delle grandezze di Roma.
ben basata della Storia dell'Arte e di quella dell'Architettura, che gli faccia Bestemmia palitica intorno alloro carattere. L'architettura romana d'oggi, che
conoscere, pi che le forme, lo spirito stessoed il significato dei periodi d'Arte sgomentata. Ricerca vana di un suo stile futuro, in "Nuova Antolog io" , vol. XXX,
che hanno preceduto il nostro. Quinto, infine, una pratica fatta di esperienza, settembre 1875, p. 190). Sul controverso rapporto tra Boito e Roma si vedano
dei tanti problemi spiccioli di costruzione, di amministrazione, ecc., che anche P. TORSEllO,Restauro architettonico, ciI., pp. 117-123; A. GRIMOLDI,
presenta lo vita reale' (G. GiOVANNONI,Gli architetti e gli studi di architettura in Camillo Boito e il gusto dominante: significato fra i contemparanei, fortuna tra
Italia, in "Rivista d'Italia", XIX,val. I, fasc.lI, febbraio 1916; col medesimo titolo, i posteri dei precetti boitiani, in A. GRIMOLDI (a cura di), Omaggio a Camillo
Unione editrice, Roma 1916, da cui si cita, pp. 11-12). Su questo tema si veda Boito ... ciI., p. 193; V. FONTANA,Baita e l'architettura del suo tempo, in Camillo
anche L. DESTEFANI, Le scuole di architettura in Italia. Il dibattito dal 1860 al Baita. Un protagonista dell'ottocento ... ciI., pp. 41-42.
1933, Franco Angeli, Milano, 1992, pp. 117-119. 43. Cfr. e. THOENES, Bramante-Giovannoni, il Rinascimento interpretato dall'ar-
33. G. RICCI,Dall'archivio dell'Accademia di Brera ... ciI., p. 50. Sull'istituzione chitettura fascista, in "Casabella", n. 633, aprile 1996, pp. 64-73.
della Scuola di Roma si veda P. NICOLoso, Gli architetti di Mussolini. Scuole e 44. e. BOITO,I nostri vecchi monumenti. Conservate o restaurare?, ciI., p. 503
sindacato, architetti e massoni, professori e palitici negli anni del regime, Franco (il corsivo nostro).
Angeli, Milano, 1999, pp. 23-28. 45. e. BOITo, I restauri in architettura. Dialogo primo, in e. BOITO,Questioni
34. Il Consiglio Superiore per le Antichit e Belle Arti, istituitocon legge 386 del pratiche di Belle Arti, Hoepli, Milano, 1893, ora in e. BOITo,Il nuovo e ... cit.,
27 giugno 1907, tiene lo sua prima riunione il25 gennaio 1909. Boitomembro p. 124 (il corsivo nostro).
della seconda sezione, intitolata "Arte medioevale e moderna", insieme ad 46. Cfr. quanto osservato in proposito da R. A. ETUN,Modernism in Italian
Alfredo D'Andrade, Pompeo Molmenti ed Adolfo Venturi (R. DAlIA NEGRA,La Architecture, 1890-1940, Mit Press,Cambridge-London, 1991, pp. 127-1 28,
riforma del serozio di tutela (1902-1915), in M. BENCIVENNI, R. DAlIANEGRA,P. che attribuisce erroneamente a Giovonnoni lo modifica del testodel 1883, senza
GRIFONI,Monumenti e istituzioni, Il, Soprintendenza per i Beni Architettonici e citare lo versione pubblicata da Boito in Questioni pratiche nel 1893.
Ambientali per le province di Firenze e Pistoia, Alinea, Firenze, 1992, p. 201). 47. Norme per il Restauro dei Monumenti, in "Bollettino d'arte", vol. XXV, serie
35. <Eragran miseria di criterii: ma Dio volle che poi ricostruttori come Camillo III, fasc. VII, gennaio 1932, p. 326.
Boita, contraffattori dell'antico come il sapiente architetto D'Andrade, si 48. Cfr. A. PANE,Dal monumento all'ambiente urbano: la teoria del diradamento
convertissero a un principio molto semplice: l'antico non si rif [ ... l. Se ne fosse edilizia, in S. CASIELLO (a cura di). La cultura del restauro ... cit., pp. 293-314.
stata per tempo riconosciuta lo giustezza, non avremmo avuto il restauro [ ... l 49. e. BOITO,Venezia che scompare. Sant'Elena e Santa Marta, in "Nuova
della Sala delle Assi nel Castello di Milano, dell'altar maggiore del Santo a Antologia", 15 ottobre 1883, p. 630.
Padova, delle cappelle absidali di San Francesco a Bologna. [ ... l Quante 50. G. ZUCCONI,L'invenzione del passato ... ciI., pp. 268 e ss.
battaglie sostenutequasi sino ad oggi! AI Palazzo del Podest, d'arte forestiera 51 . Su questi aspetti cfr. G. ZUCCONI,La citt contesa. Dagli ingegneri sanitari
a Bologna e della fine del Quattrocento, si voleva metter lo bardatura agli urbanisti (1885-1942), jcco Book, Milano, 1989.

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57.
NUOVA SERIEMAGGIO 2009

Editoriale

Marco De:zziBardeschi Boito a centocinquant'anni dal suo approdo a Milano ('859)


Camillo Bai/o: lo stonc:

Boito in viaggio: frammenti di un discorso autobiografico


Gabriella Guarisco Boito, da Parma ('870) a Milano ('872): l'esordio ai congressi
Marco De:z::z:i
Bardeschi Boito a congresso: da Milano ('872) a Torino ('884)
Mario Bencivenni Boito e Giuseppe Poggi: trama di una frequentazione intellettuale
Chiara De:z::z:i
Bardeschi Boito e il Restauro Archeologico
Sandro Scarrocchia L'Arte Industriale e il restauro in Camillo Boito
Approfondimenti

Roberto Cassanelli " fondo fotografico di Boito ali' Accademia di Brera


Marianna Carrera Boito e il suo tempo: la fotografia agli albori del restauro
Ermes Invernizzi Memoria e invenzione in Camillo Boito
Nora Lombardini Boito e i marmi di Son Marco a Venezia
l'eredil

Andrea Pane Da Boito a Giovannoni: una diHicile eredit


Silvia Perindani Brera, '9' 2 e '923: documenti per la Scuola di restauro
Sandro Scarrocchia Brera, 2009: per la Scuola dedicata a Camillo Boito

Camillo Boito oggi una figura di riferimento nel panoroma dell'Italia Unita. Si vuole qui,
restituirne la complessit di critico, architetto, studioso e insegnante.
I contributi raccolti in questo numero si concentrano - com' obiettivo prevalente della no-
stra rivista - sull'attivit di Boito come testimone eccellente e principale motore teoretico
del rinnovamento della cultura del restauro in Italia, un'attivit che naturalmente trova il
suo principale lievito critico nelle allargate palestre, da lui frequentate sempre con gran-
de successo, dei Congressi nazionali (artistici e tecnici), con i conseguenti auspicati effetti
collaterali sul rinnovamento dell'insegnamento, una interminabile crociata, quest'ultima,
ancora oggi aperta ed in piena evoluzione sui presupposti da lui stesso fissati che ci pare sia
preciso dovere, sia nostro che delle nuove generazioni, di cercare almeno di non ignorare.

ISSN n~-&21~

lUJ.Illl

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