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24/9/2017 Adeguamento al regolamento (UE) n.

909/2014 sui depositari centrali di titoli (CSDR) e ulteriori novit in materia di infrastrutture e servizi d

ATTUALIT
FINANZA
19/09/2016

Adeguamento al regolamento (UE) n. 909/2014 sui depositari centrali di titoli (CSDR


ulteriori novit in materia di infrastrutture e servizi di post-trading
di Angelo Messore, White & Case

Decreto legislativo 12 agosto 2016, n. 176 Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE
909/2014 relativo al miglioramento del regolamento titoli nellUnione europea e ai depositari centrali di titoli e recante mod
delle direttive 98/26/CE e 2014/65/UE e del regolamento (UE) n. 236/2012 per il completamento delladeguamento della norma
nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 648/2012 sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di
sulle negoziazioni, nonch attuazione della direttiva 98/26/CE concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistem
pagamento e nei sistemi di regolamento titoli, come modificata dai regolamenti (UE) n. 648/2012 e n. 909/2014

1. Introduzione

stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 211 del 9 settembre 2016; cfr. contenuti correlati) il decreto legislativo 12 agosto 2016, n.
(il Decreto) volto ad adeguare il quadro normativo nazionale alle disposizioni di cui al regolamento (UE) n. 909/2014 (Cen
Securities Depositories Regulation, di seguito CSDR) nonch a introdurre ulteriori modifiche allattuale disciplina d
infrastrutture e dei servizi di post-trading, alla luce del regolamento (UE) n. 648/2012 (EMIR) e della direttiva 98/26/CE, co
modificata dallEMIR e dal CSDR (Settlement Finality Directive, di seguito SFD).

Il Decreto d attuazione alla delega legislativa conferita al governo dalla legge di delegazione europea 2014 (artt. 1, comma 1 e
legge 9 luglio 2015, n. 114) e fa seguito alla procedura di consultazione del MEF conclusasi il 9 giugno 2016.

In aggiunta alle specifiche novit introdotte in relazione ai servizi prestati dai depositari centrali di titoli (Central Securi
Depositories, di seguito CSD) il Decreto provvede a riorganizzare, sul piano sistematico, la disciplina dei mercati di cui alla Part
del Testo Unico della Finanza (il TUF), in attesa del recepimento della normativa MiFID II / MiFIR.

2. Principali previsioni del CSDR

2.1. Ambito di applicazione / destinatari della disciplina

Il CSDR si propone di assicurare lapplicazione di un quadro normativo uniforme al regolamento delle operazioni su strum
finanziari (settlement) e allorganizzazione, allautorizzazione e alla disciplina dei servizi prestati dai CSD.

Le norme del CSDR sono primariamente indirizzate ai soggetti qualificabili come CSD, per tale intendendosi qualsiasi pers
giuridica che opera un sistema di regolamento titoli (Securities Settlement System, di seguito SSS) e svolge almeno uno d
ulteriori servizi core di cui alla Sezione A dellAllegato al CSDR segnatamente, i servizi di (i) registrazione iniziale dei titoli in
sistema di scritture contabili (notary service) e (ii) fornitura e mantenimento dei conti titoli a livello pi elevato (central maintena
service).

prevista una specifica esenzione dallapplicazione di talune norme (in particolare, le previsioni in materia di autorizzazion
vigilanza) per i membri del Sistema Europeo delle Banche Centrali e altri organismi pubblici che svolgono funzioni analoghe, seco
quanto ulteriormente precisato allart. 1, par. 4, del CSDR. Alcuni obblighi trovano applicazione a soggetti non qualificabili come C
(es. partecipanti a un SSS, imprese di investimento, gestori di sedi di negoziazione, etc.).

2.2. Regolamento titoli

La disciplina del regolamento titoli di cui al CSDR si incentra su tre tipologie fondamentali di misure:

1. lintroduzione dellobbligo di rappresentazione dei titoli ammessi alla negoziazione o negoziati in sedi di negoziazi
attraverso scritture contabili (book-entry form) mediante accentramento o emissione diretta in forma dematerializzata;
2. larmonizzazione della data di regolamento (settlement date) delle operazioni eseguite in sedi di negoziazione, che non pu ess
successiva al secondo giorno lavorativo dopo la negoziazione (c.d. T+2);
3. il miglioramento della disciplina del regolamento titoli (settlement discipline), attraverso la previsione, tra laltro, di mis
specifiche in materia di mancati regolamenti (settlement fails), sanzioni pecuniarie (cash penalties) a carico dei partecipanti, proced
di acquisto forzoso (buy-in) e provvedimenti di sospensione dei partecipanti in caso di inadempimento sistematico agli obbligh
consegna.

2.3. Autorizzazione, vigilanza e requisiti applicabili ai CSD

Il CSDR disciplina i profili inerenti allautorizzazione e alla vigilanza dei CSD, attribuendo le relative funzioni alle autorit compet
appositamente designate da ciascun Stato Membro. Sono a tal fine individuate le informazioni da fornire ai fini dellistanz
autorizzazione e vengono definiti i termini del relativo procedimento. Lautorizzazione deve espressamente specificare i servizi co
e i servizi accessori di tipo non bancario che il CSD abilitato a prestare e pu essere oggetto di revoca laddove, tra laltro, il C
non rispetti pi i requisiti previsti dal CSDR. La medesima procedura autorizzativa trova applicazione in ipotesi di estensi
delloperativit del CSD.

Le disposizioni, le strategie, le procedure e i meccanismi adottati dal CSD per adeguarsi alle previsioni del CSDR e i relativi ri
devono essere oggetto di riesame periodico (almeno annuale) da parte delle autorit competenti. richiesta, inoltre

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presentazione, da parte del CSD, di un piano di risanamento per garantire la continuit delle sue operazioni critiche, mentre lauto
competente tenuta ad assicurare che, per ogni CSD, sia adottato e mantenuto un adeguato piano di risoluzione.

Ciascun CSD tenuto a rispettare gli obblighi di carattere organizzativo di cui al CSDR, relativi, tra laltro, al governo societario,
funzioni e meccanismi di controllo interno, ai conflitti di interesse, allesternalizzazione di servizi o attivit a terzi e alla conservazi
dei dati. Specifici requisiti sono dettati con riferimento allalta dirigenza e agli assetti proprietari dei CSD, essendo previst
questultimo proposito, un obbligo di comunicazione allautorit competente in ipotesi di cambiamenti dellidentit delle pers
che esercitano il controllo. I CSD sono inoltre tenuti a istituire un comitato degli utenti (user committee), composto dai rappresent
degli emittenti e dei partecipanti al SSS, che chiamato a svolgere una funzione di consulenza sugli aspetti essenziali relativi
gestione del SSS.

Nello svolgimento delle proprie funzioni, i CSD devono attenersi alle regole di condotta delineate nel CSDR, in particolare
quanto attiene alla definizione dei requisiti di partecipazione al SSS e alla trasparenza dei prezzi. Sono definiti i requisiti che dev
essere rispettati per la prestazione dei servizi di CSD, in termini, ad esempio, di protezione dei titoli e segregazione delle posizioni
partecipanti e dei relativi clienti. Al fine di assicurare la solidit dei CSD, questi ultimi sono assoggettati a obblighi di nat
prudenziale (gestione dei rischi, politica di investimento e adeguatezza patrimoniale). Ulteriori requisiti trovano applicazione
ipotesi di interconnessione e interoperabilit con altri CSD.

2.4. Prestazione transfrontaliera di servizi e passaporto del CSD

In linea con i principi della normativa europea in materia di servizi finanziari, allautorizzazione dei CSD istituiti in uno Stato mem
strettamente connessa la possibilit di operare in via transfrontaliera (in regime di stabilimento o di libera prestazione dei serviz
altri Stati membri avvalendosi del passaporto europeo. I CSD istituiti in paesi terzi possono a loro volta prestare servizi nel territ
dellUnione, a condizione che sia preventivamente esperita una specifica procedura di riconoscimento da parte dellESMA n
ipotesi individuate nel CSDR.

2.5. Ulteriori previsioni

Il CSDR disciplina le modalit di accesso ai SSS da parte degli emittenti, i collegamenti tra CSD e laccesso dei CSD alle infrastrut
di mercato. Sono poi dettate talune previsioni in ordine alla prestazione di servizi accessori di tipo bancario ai partecipanti di C
mentre vengono armonizzate le norme relative alle sanzioni e alle altre misure amministrative applicabili dalle autorit competen
caso di violazione delle disposizioni indicate allart. 63 del CSDR (ferma restando la facolt per gli Stati membri di introdurre sanz
pi rigorose, anche di carattere penale).

3. Previsioni del Decreto di adeguamento al CSDR

3.1. Riorganizzazione della Parte Terza del TUF

Come anticipato, con lemanazione del Decreto le norme del TUF in materia di mercati sono ricollocate allinterno della Parte Te
secondo il seguente ordine:

1. il Titolo I reca adesso unicamente la disciplina dei sistemi di negoziazione (mercati regolamentati o altre tipologie) mentr
norme non strettamente attinenti alle fasi di negoziazione sono state abrogate alla luce delle nuove previsioni europe
ovvero trasfuse nei pertinenti Titoli della Parte III;
2. il Titolo II riporta la disciplina delle controparti centrali (Central Counterparties, di seguito CCP);
3. il Titolo II-bis concerne la disciplina dei depositari centrali e delle attivit di regolamento e di gestione accentrata;
4. nel Titolo II-ter sono raggruppate le previsioni relative allaccesso alle infrastrutture di post-trading e tra sedi di negoziazion
infrastrutture di post-trading.

Ai fini delladeguamento al CSDR, assumono rilievo le disposizioni di cui ai (nuovi) Titoli II-bis e II-ter, i cui principali conte
possono essere riassunti come segue.

3.2. Autorizzazione e vigilanza sui CSD

Ai sensi dellart. 79-undecies del TUF, introdotto dal Decreto, la Consob e la Banca dItalia sono le autorit nazionali competenti
lautorizzazione e la vigilanza sui CSD italiani (oltre che le autorit rilevanti ai sensi del CSDR, ex art. 79-terdecies, TU
provvedimenti autorizzativi sono adottati dalla Consob, dintesa con la Bana dItalia, anche per quel che attiene allesternalizzazi
di servizi o attivit, allestensione delloperativit e alla prestazione, da parte dei CSD, di servizi accessori di tipo bancario.

Le finalit della vigilanza esercitata dalle due autorit e i relativi poteri sono definiti dallart. 79-quaterdecies, mentre lart.
duodecies individua le autorit competenti a svolgere specifiche funzioni contemplate dal CSDR in materia di regolamento tito
settlement discipline in particolare, attribuendo in via esclusiva alla Banca dItalia talune competenze relative alle sed
negoziazione allingrosso dei titoli di Stato.

3.3. Disciplina dei CSD

In linea con lattuale quadro normativo, lart. 79-quinquiesdecies rimette al regolamento dei servizi del CSD oggetto
approvazione da parte della Consob, sentita la Banca dItalia la definizione delle modalit di svolgimento e dei criter
ammissione dei partecipanti. Sono poi estese ai CSD le disposizioni sul c.d. whistleblowing di cui agli artt. 8-bis e 8-ter del TUF (a
79-sexiesdecies e 79-septiesdecies, TUF).

Il Capo III del Titolo II-bis (rubricato i depositari centrali) riproduce le previsioni in materia di revisione legale dei conti e crisi
contenute salvo qualche intervento di coordinamento nei previgenti artt. 80, comma 10 e 83 del TUF (ora artt. 79-octiesdecie
79-bis decies, rispettivamente) e introduce una specifica norma (art. 79-noviesdecies) volta a disciplinare le ipotesi di violazione d
previsioni del CSDR in ordine alle modifiche allassetto di controllo del CSD (art. 27, parr. 7 e 8, CSDR), prevedendo, tra laltro
sterilizzazione dei diritti di voto inerenti alle partecipazioni rilevanti e la possibilit (anche da parte della Consob e della Ba
dItalia) di impugnare la deliberazione (o diverso atto) adottata con il voto o il contributo determinante delle stesse.

3.4. Gestione accentrata e dematerializzazione

Confermando limpostazione attuale dellordinamento in merito alle riserve di attivit applicabili ai servizi di liquidazione d
operazioni su strumenti finanziari non derivati e di gestione accentrata, il legislatore delegato ha espressamente riservato in fav

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dei CSD autorizzati alla prestazione dei servizi core di cui alla Sezione A, punti 1) e 2) dellAllegato al CSDR (su cui v. supra al par.
e dei relativi servizi accessori la prestazione delle attivit di gestione accentrata di strumenti finanziari (art. 82, comma 1, TU
nonostante il CSDR consentisse, in astratto, la prestazione dei predetti servizi core anche da parte di soggetti diversi dai CSD.

altres confermata, al comma 2 dellart. 82, con le dovute modifiche legate alle previsioni del CSDR, lampia delega alla Conso
da esercitarsi dintesa con la Banca dItalia (e con facolt di sub-delega al regolamento dei servizi del CSD) per la definizi
della normativa regolamentare in materia di servizi di gestione accentrata, mentre al successivo comma 3 si prevede espressame
la possibilit, da parte della Consob, di stabilire che i corrispettivi per i servizi core svolti dai CSD e quelli richiesti dagli intermed
per le certificazioni, comunicazioni e segnalazioni di cui alle relative norme del TUF siano soggetti ad approvazione da parte d
medesima autorit.

Lart. 83-bis del TUF riformulato in modo da estendere lobbligo di dematerializzazione ai valori mobiliari italiani ammessi
negoziazione o negoziati con il consenso dellemittente in una qualsiasi sede di negoziazione italiana o dellUnione inclusi i sist
multilaterali di negoziazione (MTF) nonch, successivamente al recepimento della normativa MiFID II / MiFIR, i sistemi organizza
negoziazione (OTF). Il Decreto introduce, inoltre, la possibilit di assolvere lobbligo di dematerializzazione aderendo a un CSD
altro Stato membro che operi in via transfrontaliera in Italia secondo il regime del passaporto possibilit, tuttavia, negata in ipo
di dematerializzazione volontaria.

Viene, infine, modificato lart. 90 del TUF, con riferimento alla gestione accentrata dei titoli di Stato, in modo da limitare la pote
regolamentare del MEF alle modalit di individuazione dei CSD di titoli di Stato e ai criteri per la fornitura dei relativi servizi
esclusione delle modalit di svolgimento delle attivit di gestione accentrata, regolate dalle norme relative agli strumenti finanz
dematerializzati.

3.5. Accesso alle infrastrutture di post-trading e tra sedi di negoziazione e infrastrutture di post-trading

Le disposizioni del Titolo II-ter provvedono anzitutto a individuare le autorit competenti ai fini della disciplina dellaccesso ai C
italiani e tra sedi di negoziazione e infrastrutture di post-trading (artt. 90-bis e 90-ter, TUF). Nei successivi artt. 90-quater
quinquies e 90-sexies sono ricollocate (e parzialmente riformulate) le previgenti disposizioni del TUF in materia (artt. 70-bis e 70
prima del Decreto) mentre lart. 90-septies richiama i poteri di vigilanza che la Consob e la Banca dItalia possono esercitare
confronti di sedi di negoziazione, CSD e CCP ai fini dello svolgimento delle funzioni di cui al medesimo Titolo II-ter.

3.6. Sanzioni

Il Decreto provvede a modificare le disposizioni sanzionatorie del TUF applicabili alla prestazione dei servizi in discorso, sott
profilo, tra laltro, delle fattispecie sanzionabili e dei limiti edittali e introducendo ipotesi di illecito ulteriori rispetto a qu
espressamente contemplate dallart. 63 del CSDR (cfr. art. 190.2, TUF).

4. Previsioni del Decreto di adeguamento alla disciplina EMIR / SFD

4.1. Adeguamento EMIR

Con riferimento alle previsioni volte a completare ladeguamento della normativa italiana allEMIR, si evidenziano, in primo luogo

1. le modifiche apportate allart. 79-sexies del TUF (art. 69-bis prima del Decreto) in relazione ai poteri di vigilanza della Ba
dItalia e della Consob sulle CCP, che vengono allineati a quelli applicabili nei confronti dei CSD;
2. le previsioni di cui al medesimo art. 79-sexies del TUF relative ai requisiti di professionalit, onorabilit e indipendenza d
esponenti aziendali e agli assetti proprietari delle CCP queste ultime da leggere in combinato disposto con le norme di cui
artt. 30-32 dellEMIR;
3. lattribuzione alla Consob delle competenze di vigilanza sul rispetto di alcuni obblighi previsti dallEMIR a carico di clearing mem
e clienti e la definizione dei poteri di vigilanza attribuiti a detta autorit (artt. 79-octies e 79-novies, TUF).

La novit pi rilevante interessa, tuttavia, la riscrittura dellart. 79-septies del TUF (art. 70 prima del Decreto) relativo alle gara
acquisite nellesercizio delle attivit di compensazione da parte delle CCP. Al fine di chiarire alcuni dubbi interpretativi sorti
riferimento alla disciplina EMIR in materia di segregazione e portabilit nelle ipotesi di inadempimento di un clearing member (
39 e 48, EMIR), viene introdotta, al comma 1, la precisazione secondo cui, nonostante qualsiasi altra previsione dellordiname
italiano in particolare, in materia fallimentare lapertura di una procedura di insolvenza in relazione a un clearing member
pregiudica ladozione delle misure volte al trasferimento delle posizioni e attivit del clearing member insolvente a un altro clea
member o le ulteriori misure di cui allart. 48, EMIR (c.d. prevalenza delle disposizioni in materia di segregazione e portabilit).

Le medesime tutele trovano applicazione laddove il clearing member insolvente partecipi a una CCP stabilita in un paese terzo
riconosciuta ai sensi dellEMIR, mentre in caso di partecipazione a una CCP di un altro Stato membro si applica la legge regolat
del sistema (art. 8, SFD).

4.2. Modifiche al decreto legislativo 12 aprile 2001, n. 210, di attuazione della SFD

Quanto alla disciplina di cui alla SFD, il Decreto prevede lintroduzione di un nuovo art. 8-bis allinterno del decreto legislativ
aprile 2001, n. 210, volto a disciplinare la tutela di diritti delloperatore di un sistema che abbia fornito una garanzia alloperator
un altro sistema in relazione a un sistema interoperabile, in ipotesi di apertura di una procedura di insolvenza nei confr
delloperatore del sistema che ha ricevuto la garanzia.

5. Disposizioni transitorie e ulteriori provvedimenti di attuazione

Lart. 5, comma 1, del Decreto, in combinato disposto con lart. 69, par. 4, CSDR, stabilisce che le norme in materia di liquidazion
operazioni in strumenti finanziari non derivati e di societ di gestione accentrata modificate o abrogate in forza del medes
Decreto continueranno ad applicarsi fino alla decisione di autorizzazione o riconoscimento dei CSD e delle loro attivit ai sensi
CSDR. Al riguardo, lart. 69 del CSDR prevede che listanza per lottenimento della predetta autorizzazione debba essere presen
entro sei mesi dallentrata in vigore delle norme tecniche di regolamentazione indicate nella medesima norma.

I successivi commi dellart. 5 disciplinano i profili relativi allinterpretazione delle nozioni di sedi di negoziazione e gestori
alla data di applicazione della normativa MiFID / MiFIR e il coordinamento delle previsioni di cui allart. 83-bis, co. 1, TUF co
disposizioni relative allobbligo di dematerializzazione di cui al CSDR (che si applicheranno a decorrere dal 2023, per i valori mobi
emessi dopo tale data, e dal 2025, per tutti i valori mobiliari).

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Si rammenta, infine, che ladeguamento alle disposizioni di cui al CSDR richieder ulteriori interventi a livello di norma
secondaria, in particolare per quel che attiene al Provvedimento Banca dItalia / Consob del 22 febbraio 2008, recante la discip
dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative societ di gestione, nonch al D.M. 17 ap
2000, n. 143, in materia di gestione accentrata dei titoli di Stato. A tali interventi si aggiungono, per il completamento del qua
normativo di riferimento, le norme tecniche di regolamentazione e implementazione adottate dalla Commissione, sulla base
lavori ESMA.

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