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7>NOTA SULL’ Un articolo di G, C. Argan (Urbanistica earchitettura, In ‘Le arti, 1988, pp. 385-78) e quello del Calzecehi (Urbantstica @ Monuments, in «Costrustont>, n, 165, 1941), mi inducono a qualche rifessione sui problem! da loro prospettatt 1 fatto che muove le moite discussion! su questo argomento & senza audio questo: fe ungenti trasformazioni di vita da esso implicate, pone molte delle nostre eitta onuste ai storia dl fronte alla necessita di modifieaziont © adattamenti rapldi e sostanziall Non eade dubbio (per quanto, In troppi casi particolar, ct sarebbe fassai da discutere... sulla legittimita delle esigenze di natura eco- nomiea e sociale che sollecitano tall modifcazion! nella struttura delle nostee veeehie eitta; ma non c'é neppure aleun dubbio sulla le- fittimita di tutelare ¢ di risparmiare dalla distruzione edifct 0 am- bent storiel, che non rappresentano soltanto delle entita artistiche ‘6 spiritual, ma sono altrest det beni economic, valori insomma dei ‘quali & compartecipe, in forme dirette o indirette, Vintera collet- tivita, EF doloroso, & angoseioso il vedere come, nel passato © nel presente, incontro di queste due esigense sia stato sentito tanto spesso eon ‘mancanza di responsabllita sociale; come si sian potuti produrre € st produeano gi episodi dl Milano, Bologna, Piacenza, Firenze, quali- ‘heati con tanto vigore e ragionevolezza dal Calzeechi net loro aspet- {4 non solo antiartisticl, ma antiurbanistie; esempi ai quall st po- trebbero aggiungere quell! dl Padova, Torino, Napoll, Roma, Lucca, Brescia, Vieenza, ¢ tants, trop! altri ‘Ci splega te preoceupazion! sempre pi frequenti sia di definire ta natura, 1 compiti ¢ 1 Umiti del! Urbanistica, sia al solleitare, pro- porte ¢ attuare provvedimenti pratict capaci ¢ adeguati alla risolu lone dei conereti problemi che si presentano nelle mostre citta Wargan st preoceupa soprattutto di dare una definizione d'indole feenerale dellurbanistica nei confront dell'architettura come arte, Jn sostanea, eglt dice questo: Vurbanistica non @ ereazione propria~ ‘mente artistica, ma problema di cultura ¢ di metodo, clot critico storlelstico, Liurbanista «deve individuare i valore det diversi fatti storie, rieonoseendone Tidentica legittimita ». Di fronte al fatto che le eitta non sono sorte secondo schemi unitari (come quelli idealt delvAlberti o del Filarete), ma si sono storicamente configurate, ognt volta che si presenti il caso di necessita della coesistenza di antico € 441 moderno, Vurbanista, che @ eritic, come deve comportarsi? Pre- ‘meso che <1 earatteri economic! dellurbanistica sono da coordina- re con quelli estetict», e che I'urbanistica, sempre in quanto critica, ‘comprende i restauro, le coneiliazion! ambientall e simill, Yurbani- sta, seartata la solusione neoclassica, nella quale a parere di Argan claseun organismo <@ soltanto una funzione plastiea relativa a un generale ordinamento prospettica >, ed & pereio astratta, deve fare in modo da glungere alia «esistenga simultanea a! diverst elementi farehitettonict in uno spazio costrulto attraverso una prospettica non pit geometrica, ma mentale, che ogni contingenza riduca, se non allunita suprema delfarte, allunita i quel plano di cultura © di gusto che legittima arte contemporanea » Vaceelerazione el processo soviale, con le complesse URBANISTICA ‘Largan cost si esprime perché ha in mente di confutare ancora una volta la mentalita, purtroppo non in tutti sorpassata, del rifactmen- 1 0 completamenti «in stile», e yuol glustiieare teorleamente Ia Possibilita deil'nserzione di edifie od organism! nuovi in complessi antichi ed espressi da diversi gusti ed esigenze. Quanto all'argomen- to fondamentale al quale affida tale giustiNeazione, vale a dire 1a presunta «unita di quel piano di cultura e ai gusto che legittima arte contemporanea », ess0 non pud essere aecettato, a mio parere, come un dato; ed esigeredbe per Ia convinzione ulterior! specifica ‘lont, Direl anal che possa essere un argomento di tal genere soltan- to a patto di essere esaurientemente aperto ¢ definite, Largan inoltre restringe volontariamente il suo sforzo dl ehiarimen~ to al problema esclusivamente estetico, formulato in termini molto fenerall, della possbilita della architettura moderna di convivere im modi artistieamente legittimt con quella antica Per raggiungere questo risultato, sl tratterebbe, se bene intendo, a riportare sul piano ordinario di considerazione storieo-eritica, a gu sto adeguato alla qualita intrinseea ai ognt fenomeno artistico (col quale tutth nol reaglamo quando et troviamo ai fronte a un eomples- 50 ambientale 0 monumentale, isotandone idealmente, per la com- prensione, le singole compiute espression! formal), anche 1 fat dl coesistenza che avvengano ai nostri giornt fra architetture antiche fe nuove, Una formazione urbana di coesistenza dl antico € nuovo non dovrebbe esser cost laseiata al caso, vale a dire che quella operazione {i e prospettiva mentale » dovrebbe presiedere e non seguire alla tor~ mazione urbanistica; Argan si augura anzi ehe anche per Varchi- tetto ereatore che si trovl a inserire la sua opera in un ambiente ar~ tisticamente preformato, tale «dato urbantstico > o di « prospettiva mentale» sia premessa essenziale, sullo stesso piano del dati natu- rall 0 social. Anche la riaffermazione ai questo punto di vista, pur {i sempre bisognevole ricordo nel suo limite particolare, & da conside- rare acquisita 1 Catzecchi ¢ in sostanca sullo stesso piano, ma anziché preoecupar~ sl giustiteare astrattamente la palese (se pure entro certe condi sion!) possibiita di convivenza di antico e di nuovo, rileva cid che f avvenuto in cast storicamente conereti. Non c'é bisogno di difen- dere o di assalire Yarchitettura moderna; meglio vedere, fuor di que~ sta inutile polemica, che cosa avviene in realta. Di regola, si osser= va Yassoluta intolleranza (che non fu propria, in genere, deglt ar chltetti dol passato) da parte deght ingegneri e architetti attuall per ogni coordinazione con le architetture o gli ambient! architettontel storie, Cio produce, in nove casi su dieci, degli effetti gravissima- mente dannosi sull'aspetto delle nostre eitta. Con Vaggravante che molto spesto, eon questi interventi radieall, $e st risolvono privatl ¢ privilegiatinteressi, non si risolvono affatto quel problem! pratict i tratfio, di economia, di commercio, ecc. — in nome dei qualt le alstruziont e le ricastruzion! sono state attuate. Percid, conclude 1 Calzecchi, se 12 conservazione dei monument! artstiel © degli an- tient ambienti costituisce ancora un interesse materiale ¢ ideale per Ja colletivita, coloro che sono da essa demandati a esereitarne la tutela devono prima e pli di ogni altro investirsi det problemi pra- tet deivurbanistia, atnché le riforme considerate necessarie nelle nostre veechie eitta avvengano con un equlibrio che non compro meta, le une a seapito delle altre, né le ragion! storico-artistiche, né ‘quelle economiche. Occorre pereld frustrare ogni interesse particola- Histle, per tener conto soltanto, con responsabilita adeguata, dell'in- Non spud ragionevolmente dissentire (tralaselamo di proposite pun- {i secondari) da queste osservazion! principall dellArgan e del Cal- ecehi, che confuiscono nel punto comune della salvaguardia neces sara det monument e degli ambienti artistict e storie del passato, pure in coordinazione con le esigenze economiche e con Ia legitti- ‘ita espression! arehitettoniehe del nostro tempo, Da questa pre ‘essa ¢ possibile dedurre una serie di norme di coneitiaxione, for ‘atamente pit o meno elastiche, e specifiamente negative, che pos- ‘sono limitare, correggere, coonestare, in certe condiziont, east parti= colar. F sarebbe (ia, senza dubblo, un'acquislstone ak notevole por {wta,¢ altamente augurabile in contronto a cid che si vede, Ma quel che si sente di insuffciente, di provisorio, e aires dt evas 1 nelle soluzion! proposte, deriva in sostanza dalla indeterminater- 4 In cul st lasta, come di solito, a nozione stessa di urbanistica. Su questa, a mio parere, dovrebbe convergere lo sforzo di chiarimento, tntiché accettarla ed usarla come un dato esterno, 0 ai gid sicuro € bretiso adoperamento, Senza questo chiarimento, ognt Integrazione che si tent fra problem! ai architettura, antiea o moderna, e quel- di urbanistica, manea allo scopo, per Ia generiita, la approssima- one 0 Voscurita In cul @ lasciato uno de termini essenziall, Quanto dico potri maravigliare, chi penst che sull'urbanisticn est- stono persino vasti © pongerosi « Trattati >. Tuttavia, anche ripor- tandosi a questi, ¢ facile osservare che il riferimento al concetto di ‘urbanistica non passa mal, 0 quast mai, aleune speeifiazions tecni- che, provvediment, proposte e soluzion! puntuall, laseiando nella stratto e nellindefinito la forza o le forze determinant, fondamen- talmente condisionalt, Le tworie pit ditfusamente emergenti e note della tecnologia urba- histiea raggruppano, grosso modo, 1 problemi e i compiti urbanistiel 4m alent punti: 1) Analist delVaspetto storico-artistico del plano e dellalzato delle citta (mplicante la conservasione det monumenti ¢ degit amblen- 1 talora del paesaggto), ¢ fssazione det criteri estetici andamentali delle trasformazioni edilizie ¢ urbane, 2) Studio dei dati topografiel locall e regionali, geografel, climatt- of, eve. 8) Studio delle generatriet del plant urbani, della « funzione urba- tha» e dela « dinamica urbana >, in rapporto alle determinant eco- romiche e politiche; stesura dei plant regolator, 4) Studio deta rete stradale, det problemi det traffic, della teentea ‘el servizi pubbitc, ce. 5) Tdentifcazione del centri di vita polities, religioss, commerciale, ‘amministrativa, teenica, industriale, eee, e distinaione delle parti funalonal! delvagglomerato urbano (stedi, parchi, zone industelall !annonarle, zone di abtazione ¢ di riposo, comunicaziont, servizi, ee.) 6) Studio delle esigenze a igiene urbana. 7) Strattamento del dati statistic 10) Caleolo delle esigenze social, economiche, politiche, che moti- vano la trasformazione urbana, Si badi ehe questo & un decalogo soltanto per caso: #1 potrebbe sen- ‘za dubbio aggiungere qualcosa, qualche punto rifondere in un altro, vin, Qui si @ voluto soltanto presentare, ricavandolo dalle loro stes- se definizion, !insieme det compiti riconosciutl come proprit ¢ con= neceessari dagll urbanist Si notera ta loro latitudine, espressa anche dalle definiziont generali pit correnti della , 0 «studio generale delle condl- oni, delle manifestaziont, e delle necessita ai vita e dl sviluppo del- e eitta ‘Tale latitudine non @ in se stessa tlegittima, qualora si tenga fermo che quel «complesso di disciplines 0 «studio generale > vogllono soltanto esprimere gi oggetti specifet di preparazione teentea, di competenza professionale delf'arehitetto urbanista, St ritiene = stamente necessario che questi, prima di tracciare, ad esempio, un plano regolatore, consideri tale serie di problem, © in relazione ad ssi progetti ed attul provvediments correativ ‘Ma assumere questo insieme ai asserzioni meramente teenologiche come il concetto stesso di «urbanistica >, ¢ pegglo riferirs ad esse come a definizione di esauriente, pacifiea chiarezza, non @ legitimo, Ed € facile provarlo, Bastl osservare ad esempio che, se 1 motivl so- cial, economict e politict che originano le trasformaziont urbanisti- che, e 1 mezti per effettuare tali trasformazioni, possono essere stl lo stesso plano nella mente e neli'attvita teenieo-eseeutiva dell'ur- banista, non Lo sono perd in se stessl, com’® evidente. Questa distin= lone & necessaria ‘Anz, st pud senzaltro alfermare che, se la teenlea urbanistiea, en- {to | limiti dello sviiuppo e del progresso det suol mez, pud rappre- sentare, in quanto tecnica, una costante, il fattore etico-potitiea & per eecellenza 1a variabile. Pereio, quando si eonsidert ehe Vimpor- tanza della vartablle storica, del fattore etico-polito sulle reallz- ‘zazioni tecniche & determinante, e ehe Vinverso non avvlene (ne sia prova il fenomeno pi vasto in questo senso: il earattere impresso al- Yarchitettura dalla vita economico-sociale negit Stati Uniti d’Ame- rea), oecorrera dungue definire anzitutto, e con la massima chia- rezza, il primo motore, Yinsieme ai forze soctall-economiche-politi- che che pone ¢ risolve I! problema della trasformazione urbanistica, ico risolve, perché il conereto risultato di una attuasione wrbani- stlea pub esser diversissimo, a seconda della qualita del fattore eti- co-politico che 1a informa, Non pub cader dubbio, ripeto, sul fatto che sia la tecnica urbanistica ad adeguarst in forme eonsone alla {forza sociale storica che solleita 1a trasformazione urbanistica, ‘Tutto questo mi pare semplice buon senso; ma prima di passare a t+ Instrarlo con qualche sommaria esemplifieazione, mi sembra utile re- capitotare 1 punth escenziali a cul i € giunti Parlare di urbanistica fuori di una determinata coneetione etico- politica, non ha senso, L'urbanistiea non & semplicemente una tecni- ca, per quanto, come ognt inisiativa spirituale e storiea, abbia la sua necessaria tecnica. Qualunque sistematica che preseinda da questa proposizione @ inetta, per astrazione, a contenere o a risolvere il pro- biema, dimostrandost soltanto come una guida o un programma tec~ pologion, per 0 emplrleo. In relazione pol al sage! da cul siamo partiti,ritengo opportune ag- tlungere queste obbieziont, che non dirimono 1 punti giusti in ess! contenuti, ma vogliono pluttosto integrarlt ¢ inverarll rispetto al problema qu! posto. Assorbire o Isolare i! problema urbanistico soltanto o prevalentemen- te nellaspetto estetico (Argan-Calzecch!) & certo sempre utile, anal necessario a chlarimne ulterlormente alcune esigenze; ma limitarlo fad esso risulta parziale e insuffiiente, rispetto alla totalita del fe- ‘Romeno quale noi lo consideriamo qui. Giacché non mi sembra esau vente, anehe in linea semplicemente el Ministero della Propaganda, che flssano ¢ dispongono non solo i fgrandi spazi necessari, ma lo stesso ordinamento e allenamento pe- Hodico delle masse che in esst dovranno sfare, disporst, cantare in- ri, salutare, ascoltare 4 diseorsi del capt, nel rite nelle eerimonte in ‘cut Il «Volksgenosse > s1 tmmerge nel sentimento della sua emana- lone dal «Deutschtum >; st aggiungano tutte le impltcaziont di va- ria natura reeate da questo insleme di fattl e costuml, immediata- mente ¢ irrevocabilmente, sulla struttura dolia vita collettiva e ur- bana; © si comprendera agevolmente che Turbanistiea, nel HT Reich, hha questi carattert in virti della costitusione ¢ della volonté dello Stato; né se ne possono considerare, almeno di valore sensibile o im- portante, di diversi E ora, cambiamo continente, trasportiamoct negli Stati Uniti @’A~ ‘meriea, ¢ consideriamone aleuni fenoment urbanistiel altrettanto ti- piei, per 4 quali mi rifersco all’eccellente volumetto del Carbonara (eLArenitettura in America », 1999). Questo, come in genere tutt fil studs dedicati alVarenitettura americana, suggerisee intanto una ‘osservazione preliminare, che ha il suo signifato: non vi st parla mat at eainet « pubbltet, inteudendolt eome quell In cul si concen tra e si svolge Ia vita politi, governativa € amministrativa, Né in 8 sess, né in quanto postano implieare un vivo problema urbanl- ‘steo, Forme caratteristiche dellarchitettura americana non sono ‘queste, come non lo sono, per altro esempio, le chiese, ma sl le abl- taxon, git ospedall, Le seuole, gli edife! per 1a produsione, 1! com- ‘ereo, i! consumo, E questo perche? perché @ caratteristiea della vi- ta sociale amerieana ta riduzione delle attivita di governo a meri feriat amministrativi, che non riehiedono nessuna speciale afer- Imasione, nessun prestigio. Cio vuol dire anche, naturalmente, che nelle contingenze urbanistiche st tlene sempre pochissimo conto dl (questo fattore; al quale invece, in altri paesi, ne vien dato uno as- sa elevato, quando non eminente, Ma vediamo un fenomeno anche pli earatteristico. BY noto come gli famericant, quanto sentono e praticano in ogni ramo di attivita so- lale i «team-work », 1a collaborazione nel lavoro, altrettanto con- servano, per ragion! storiche e¢ etico-politiche, una vigorasissima vo- Jontd ai Uberti individuale, sia sotto forma ai « self-governement », he di volonta di plena realizzazione ed espansione della propria vi- ta. Cio si riflette, urbanisticamente parlando, nella spiccata, insop- primibile tendenza generale degli americant a fruire dl una casa In- Gividuale ssolata: si ealeola che negli Stati Uniti Ia percentuale éi abjtaziont dl questo tipo osella fra il 40 il 10% secondo 1 vari Sta- 1, cifra di per se stessa enorme, e dlmostrativa della profondita © ella larghezza della esigensa, Ci sono pol altri sintom! significativi 44 questa volonta o tendenza generale. Fra ess, basti mensionare le sempre pit larghe manifestazioni di opinione, che partono non solo atle class pla interessate del popolo, ma daglt stessi industriall € a molt statisti, in pro del principio (che forse ha la sua lontana brigine nel George) ehe il possesso della terra per la casa (come quol- Jo detvarla, detYacqua e det suot derivati, primo fra tuttt elettrici- 1) @ un ditto primordiale di ogni vomo. Come si reagisea contro 1 vineoltstorico-social che limitano ancor fortemente la possibilita ium simile possesso diretto, lo mostrano vari fatti dl vasta portata: per esempio { villaggi numerosissim di ease mobill a rimorehio, 1a imusione delle case prefabbricate montabili su terrent pubblici, e altro canto le iniziative del governo federale, © i costruire case Adatte a persone di piccolo redaito, che nel limite deleconomia rea- Iino quel vantaggi di isolamento e di prossimita alla terra cut Y'a- tmerleano medio aspira, e i ereare det village! semirurall, le «green beltstowns >, collegate con messi di trasporto economict e rapid cot frandi centri urbani ¢ industrall, Lideale-imite & Ia «Broadaere ity Usonia > ai F. 1. Wright, che raccogile e potenzia | blsognt e le tendenze dittuse in una visione anticipatrice, ma limpida e precisa, pratice. si badi, alla base di questo profondo rivolgimento, che va Aceentuando sempre pil la sua pressione, non sono ideall astratti 0 {potes dottrinarie, ma eonvinzion! radieate di comune utilta econo Imiea. A questo proposito ¢ significativo come, in nome del maggior rendimento della produsione industriale decentrata e autonoma © etrosmosi dietta fra industria e agricoltura, 1 grandi capitant a'in- austria, come il Ford, coincidano con te aspirazion! deglt operat e del tec ‘Non vi sara bisogno daltre eltaziont e conferme, credo, per ilustrare come Vinsleme di queste aspirazioni, nelVarticolazione complessa ¢ va- Sucdeleinziutive w det mezzl multiform, pouga © determint Purbani- Sica americana secondo condizion{ e soluzion! nettamente speciall. si potrebbe continuare di questo passo cltando altri esempi, da Ka Jun a Kharkow, da Lechtworth a Littorla; ma qui non st cerca W'ab= Dbondanza delle prove o dei riferimenti, ma soltanto quel che di ess & suffielente per schiarire un concetto, Dialtronde, st potrebbe far ri corso anche ad esempi assat pit delimitati e paraiall; ml lmiterd a ricordare, a propasito della sistemazione det centro di Milano, alla quale i Calzecehi muove cosi appropriate e gluste eritiche, che que- sto problema fu risolto male perehé fu risolto in base a un concetto erroneo e impreciso, per allora e in segulto, che si ebbe della funzio~ ne della eltta e conseguentemente del suo «centro. A rileggere © a rmeditare eld che seriveva ii Cattaneo, quasi eent‘annt fa, proprio su tal problema, csi rende conto che la soluzione da lu! proposta, men- tre aveva per obbiettivo principale di risolvere un problema 4! am- biente architettonico, attingeva da considerazioni di natura econo- ‘mica dei limitt tall per cul, se anche tale soluzione fosse stata attua ta, non avrebbe compromesso come la posteriore, 10 sviluppo mo- ero, industriale e commerciale della eitta, Glacehé quella del Cat- taneo non era tuna propasta — che allora era gia stata fatta — al un centro permanente e determinante, ma di una semplice sistemazio- ze intorno al monumento pit signifcativo delta citta, i Duomo. Va~ lutando bene le esigenze e possibilita attual, st poteva pot incontrare ‘con aglo e iberta quelle probabilt del processo storico; mentre le ef- fottuazioni urbanistiehe pot avvenute non ebbero (non conta che fossero proposte da professionisti architettt) che 1a glustifcazione assal scarsi ¢ dl Interess! privatl, e dl anacronistico prestigio, e dt approssimativo estetismo Venendo alla seconda specie di esempi, sari inutile distendervis, opo quanto si @ detto fnora. Grosso modo, parlando molto in ge~ nerale come & lecito in questo caso, distinguiamo le forme di orga hizzazione soctate in due spotest-Iimite: chiameremo la prima, in cut st affermi particolarmente il principio di autorita dello stato, eentra lstico-gerarchica, e la seconda, di eriteri opposti, periferico-auto- rnomistica, Nella coneretezza della vita storiea, non ineontreremo for~ se mal forme cosl astolute e pure i socilita, naturalmente, per quan- to elements di esse compaiano su per gid in ogni Stato moderne; ma, come ripeto, 2 nol preme ora soltanto di persuadere che Turbanisti- fea non pud preseindere dal fattore etieo-politco, e percld & lect, nell'gccorrensa, sehematizzario, Non occorrera spender parole per di rmostrare che sia una che Yaltra ai quelle possibiita di organizza~ lone sociale comporterebbero orlentamenti e fenomeni (non solo nel campo strettamente politico, ma economico, amministrativo, eul= turale, privato, eee.) tanto esclusivi quanto antitetil, € in ogni mo- do tall da implicare attuaziont urbanistiche, detto nel senso pitt ge- nerale,altrettanto esclusive. chiaro allora che problemi come Vaspetto storico delle itt, i trat- feo, iI decentramento 0 Vaceentramento, ¢ simill, non hanno nb pos- sono avere quella autosufficlenza generica che loro si conterisee (alla ‘pari con tani altst problemi e mezsl specificamente tecnico-esecutivi) nelle ordinarie trattazion! di urbanistica e nelopinione comune. Essi faequistano significato ¢ realta soltanto in rapporto ai fattori etico- politiet di cul sono espressione diretta; anti, a parita di mezzi come ‘ parita di problemi, le soluzion! urbanistiche — come si & anche sto- Hleamente mostrato — ponsono essere per questa ragione, nella loro essenza, diametral, CARLO LUDOVICO RAGGHIANTI

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