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1
Francesco Guccini 1967 - 1998
La presente opera frutto esclusivo del lavoro dei propri autori e rappresenta la
loro personale interpretazione dei pezzi in essa contenuti. Pu essere utilizzata
esclusivamente a fini di studio personale, per uso scolastico o di ricerca.
Contiene i testi di tutte le canzoni incise da Guccini nei suoi album fino al 1998;
molti di essi sono accompagnati dagli accordi per chitarra.
Questa raccolta frutto del lavoro volontario dei numerosi gucciniani sparsi per
la Rete, che hanno contribuito alla sua realizzazione trascrivendo testi, aggiungendo
accordi, mettendo ci a disposizione di tutti sul web.
2
I testi e gli accordi
Indice
3
Francesco Guccini 1967 - 1998
5
Francesco Guccini 1967 - 1998
6
I testi e gli accordi
Testi e
accordi
7
Francesco Guccini 1967 - 1998
8
I testi e gli accordi
E cade su me
che la prendo e la sento filtrare,
leggera infeltrisce i vestiti
e intristisce i giardini,
portandomi odore d'ozono, AE MILIA
giocando a danzare,
proietta ricordi sfiniti di vecchi bambini;
colpendo implacabile il tetto
di lunghi vagoni,
creando annoiato interesse
negli occhi di un gatto, La / 5+ / 6 / 7 / Re / Mim7 / La
coprendo col proprio scrosciare La 5+
lo spacco dei tuoni Le Alpi, si sa, sono un muro di sasso,
che restano appesi un momento La6 La7
una diga confusa, fanno tabula rasa
nel cielo distratto.
Re Mim7
E l'acqua passa e gira di noi che qui sotto, lontano, pi in basso,
e colora e poi stinge, Sol#m Do#
cos' che mi respinge e m'attira; abbiamo la casa;
acqua come sudore, Fa#m 5+
acqua fetida e chiara, la casa ed i piedi in questa spianata
10
I testi e gli accordi
Si
di sole che strozza la gola alle rane, Piacenza,
La Re Si 7+ Mi Si
di nebbia compatta, scabrosa, stirata fari per chilometri ti accecano testardi
Sol 5m Mi Si Fa#
che sembra di pane, ma io sento che hai pazienza, dovrai ancora
Sol Re Mim7
ed una strada antica come l'uomo sopportarci.
Fa#m Si Re La Sol Re Sol Re Mim7 La
marcata ai bordi dalla fantasie di un duomo
La Sim7 Do#m7
e fiumi, falsi avventurieri
Re Mi
che trasformano i padani
Re Mi
in marinai non veri.
La / 5+ / 6 / 7 / Re / Mim7 / La
La5+
Emilia sdraiata fra i campi e sui prati,
La6 La7
lagune e piroghe delle terramare, L' ALBERO ED IO
Re Mim7
guerrieri del Nord dai capelli gessati,
La Fa#m
ne hai visti passare!
Fa#m
Emilia allungata fra l'olmo e il vigneto,
Si Rem La4 La7 Rem
voltata a cercare quel mare mancante
Re Rem La7
e il monte Appennino rivela il segreto Quando il mio ultimo giorno verr
La Rem Do7 Fa
e diventa un gigante. dopo il mio ultimo sguardo sul mondo,
Re Mim7 Solm6 Rem Solm6 Rem
Lungo la strada tra una piazza e un duomo non voglio pietra su questo mio corpo,
Fa#m Si La5+ La7
hai messo al mondo questa specie d'uomo: perch pesante mi sembrer.
Si m Do# m
vero, aperto, finto, strano, Cercate un albero giovane e forte,
Re Do#m quello sar il posto mio;
chiuso, anarchico, voglio tornare anche dopo la morte
Sim Mi Fa# Solm La7/5+ Rem
verdiano... brutta razza, l'emiliano! sotto quel cielo che chiaman di Dio.
Si 7+
Emilia sognante fra l'oggi e il domani, Rem La4 La7 Rem
Mi Si
di cibo e motori, di lusso e balere; Ed in inverno nel lungo riposo,
7+ Mi ancora vivo, alla pianta vicino,
Emilia di facce, di grida, di mani,
Si come dormendo, star fiducioso
sar un grande piacere nel mio risveglio in un qualche mattino.
Sol #m
vedere in futuro, da un mondo lontano E a primavera, fra mille richiami,
Do# ancora vivi saremo di nuovo
quaggi sulla terra una macchia di verde e innalzer le mie dita dirami
Mi verso quel cielo cos misterioso.
e sentire il mio cuore che batte pi piano
La Ed in estate, se il vento raccoglie
e l dentro si perde...
Mi La l'invito fatto da ogni gemma fiorita,
Passeggia un cane e abbaia al vento un uomo sventoleremo bandiere di foglie
e canteremo canzoni di vita.
Mi / La / Sol#m / Do# / Sol#m / Do#
E cos, assieme, vivremo in eterno
Lab Mib Reb Lab qua sulla terra, l'albero e io
Ora ti saluto, quasi sera, si fa tardi, sempre svettanti, in estate e in inverno
Reb Lab Mib contro quel cielo che dicon di Dio.
si va a vivere o a dormire da Las Vegas a
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Francesco Guccini 1967 - 1998
A L TRST A MERIGO
Sib Fa Si7
Probabilmente usc
Sib La Mi
A m sun desde stamatina chiudendo dietro a se la porta verde,
Mib7 Sib Sib7 Si7
l' premavra ma a l piv Qualcuno si era alzato
Mib7 La Mi Si7
A m sun desde stamatina a preparargli in fretta un caff dorzo
Sib La
l' premavira ma a I piv Non so se si gir,
Fa Si7 Mi Do#m
A n pos purtret fra anch sl'l dmanga non era il tipo d'uomo che si perde
Mib7 Sib La
perch a n gh' mnga al vsti nv In nostalgie da ricchi,
Mib7 Sib Fa Si7 Mi Si7
perch a n gh' mnga al vsti nv e and per la sua strada senza sforzo
Quand'io l'ho conosciuto,
Sib o inizio a ricordarlo, era gi vecchio
A gh'era to pder s l'ss O cos a me sembrava,
Mib7 Sib ma allora non andavo ancora a scuola
a I m' dmande quand a te sps Colpiva il cranio raso
Mib7
A gh'era to pder s l'ss e un misterioso e strano suo apparecchio
Sib Un cinto d'ernia che
a I m' dmande quand a te sps sembrava una fondina per la pistola
Fa La
M, ch'a fagh fadiga a magnr per m Ma quel mattino aveva
Mib7 Sib Si7 Mi Do#m
pinsa m bin s'a s'foss in d il viso dei vent'anni senza rughe
Mib7 Sib Fa La
pinsa m bin s'a s'foss in d E rabbia ed avventura
Si7 Mi Sol#7
e ancora vaghe idee di socialismo
La
E quand l' gnuda to mdra Parole dure al padre
A gh' dmande in dv t'r t Si7 Mi Do#m
e quand l' gnuda to mdra e dietro tradizione di fame e fughe
a gh' dmande in dv t'r t La
la m' rispst ch't'r andda via E per il suo lavoro,
con un ch'a I gh' pi sld che m Si7 Mi
quello che schianta e uccide: il fatalismo
E m a sun ch Ma quel mattino aveva
in mez a la strda quel sentimento nuovo per casa e madre
sinza savir E per scacciarlo aveva
csa psia fr in corpo il primo vino d'una cantina
l' brtt dabun E gi sentiva in faccia
str a la dmanga l'odore d'olio e mare che fa Le Havre
a bsaca vda E gi sentiva in bocca
e siinza t l'odore della polvere della mina
e intant a m piv svra a la testa
e a sun tt mi cmm un pulsin L'America era allora,
per me e i GI di Roosvelt, la quinta armata
A sun da sl d'lngh a la strda L'America era Atlantide,
e a zigh dabun cmm un putin l'America era il cuore, era il destino
A sun da sl d'lngh a la strda L'America era Life,
e a zigh dabun cmm un putin sorrisi e denti bianchi su patinata
l' premavira ind al lunari L'America era il mondo
ma a pr ch'l'invren sia turne sognante e misterioso di paperino
L'America era allora
per me provincia dolce, mondo di pace
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I testi e gli accordi
Sol
Poi un giorno, disegnando un labirinto
Fa#m
La Sol Re La Sol Fa#m7 La7 di passi tuoi per quei selciati alieni
Do
Re ti accorgi con la forza dell'istinto
Un treno, ah, un treno sempre cos banale Re4 Re7
Mim che non son tuoi e tu non gli appartieni,
se non un treno della prateria Si7
La e tutto invece la dimostrazione
o non un tuo "Orient Express" speciale, Mim
Re La4 La7 Di quel poco che a vivere ci dato
locomotiva di fantasia. La7
Re e l'Argentina solo l'espressione
L'aereo, ah, l'aereo invece alluminio Re Re7
di un'equazione senza risultato,
lucente, Sol
Mim come i posti in cui non si vivr,
l'aereo davvero saltare il fosso, Fa#m
La come la gente che non incontreremo,
l'aereo sempre "The Spirit of Saint Louis Do
Fa# Sim tutta la gente che non ci amer,
"Barone Rosso"; Re4 Re7 Sol
Sol quello che non facciamo e non faremo.
e allora ti prende quella voglia di volare Si7
Re Anche se prendi sempre delle cose,
che ti fa gridare in un giorno sfinito, Mim
Mi7 anche se qualche cosa lasci in giro,
di quando vedi un jumbo decollare Mi7
La4 La non sai se come un seme che d fiore
e sembra che s'innalzi allinfinito. La4
o polvere che vola ad un respiro.
Sol La Re Re
E allora, perch non andare in Argentina? L'Argentina, l'Argentina, che tensione!
La Sol Re Re7 Mim
Mollare tutto e andare in Argentina, Quella Croce del Sud nel cielo terso,
La Sol Re La4 La La
per vedere com' fatta l'Argentina. la capovolta ambiguit d'Orione
Re La4 La7
Il tassista, ah, il tassista non perse un e l'orizzonte sembra perverso.
istante
a dirci che era pure lui italiano, Ma quando ti entra quella nostalgia
gaucho di Sondrio o Varese, ghigna da che prende a volte per il non provato
emigrante, c' la notte, oh, la notte, e tutto via,
impantanato laggi lontano. allontanato.
Poi quelle strade di auto scarburate E quella che ti aspetta un'alba uguale
e quella gente anni '50 gi veduta, che ti si offre come una visione,
tuffato in una vita ritrovata, la stessa del tuo cielo boreale,
vera e vissuta, l'alba dolce che d consolazione.
come entrare a caso in un portone
di fresco, scale e odori abituali, E allora, com' tutto uguale in Argentina!
posar la giacca, fare colazione Oppure, chiss com' fatta l'Argentina,
e ritrovarsi in giorni e volti uguali, La Sol
e allora... "Don't cry for me, Argentina.
perch; io ci ho gi vissuto in Argentina, Fa#m La7 Re
chiss come mi chiamavo in Argentina
Re La7
e che vita facevo in Argentina?
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Francesco Guccini 1967 - 1998
Dom Fa A USCHWITZ
su una civilt di secoli
Dom Fa
sopra le bandiere rosse,
Dom Fa
sui ritratti dei profeti,
Dom Fa
sui ritratti dei signori Re 4 Re Sim
Lab Son morto ch'ero bambino
sopra le tombe impassibili Sol Re
Do7 Fa son morto con altri cento
degli antichi imperatori Do7+ Re
passato per un camino
La4 La Re
Sta coprendo un continente, e ora sono nel vento (2 volte)
sta correndo verso il mare
copre il cielo fino al punto Do La
dove il cielo pu arrivare e va
e va, e va Re 4 Re Sim
Ad Auschwitz c'era la neve
Sol Re
Sopra il volo delle anatre il fumo saliva lento
che precipitano in acqua Do7+ Re
sopra i pesci che galleggiano nei campi tante persone
e ricoprono la spiaggia e va La4 La Re
e va, e va che ora sono nel vento (2 volte)
Re 4 Re Sim
Io chiedo quando sar
Sol Re
che un uomo potr imparare
Do7+ Re
a vivere senza ammazzare
La4 La Re
e il vento si poser. (3 volte)
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Francesco Guccini 1967 - 1998
A UTOGRILL Do Sol
qualche inutile clich
Fa
picchiettavo un ind in latta
Lam
di una scatola di the.
Do Do
La ragazza dietro al banco mescolava Ma nel gioco avrei dovuto dirle: "Senti,
Sol Sol
birra chiara e Seven-up, senti io ti vorrei parlare...",
Fa Fa
e il sorriso da fossette e denti poi prendendo la sua mano sopra al banco:
Lam Lam
era da pubblicit, "Non so come cominciare,
Fa Fa
come i visi alle pareti non la vedi, non la tocchi
Do Sol Do Sol
di quel piccolo autogrill, oggi la malinconia,
Fa Fa
mentre i sogni miei segreti non lasciamo che trabocchi:
Lam Do Sol Lam
li rombavano via i TIR. vieni, andiamo, andiamo via."
Do Fa
Bella, d'una sua bellezza acerba, Termin in un cigolio
Sol Do
bionda senza averne l'aria, il mio disco d'atmosfera,
Fa Sol
quasi triste, come i fiori e l'erba si sent uno sgocciolio
Lam Fa Lam
di scarpata ferroviaria in quell'aria al neon e pesa,
Fa Fa
il silenzio era scalfito sovrast l'acciottolio
Do Sol Do
solo dalle mie chimere, quella mia frase sospesa,
Fa Fa7+
che tracciavo con un dito ed io...
Do Sol Lam Do
dentro ai cerchi del bicchiere. ma poi arriv una coppia di sorpresa.
Fa Do
Basso il sole all'orizzonte E in un attimo, ma come accade spesso,
Do Sol
colorava la vetrina cambi il volto d'ogni cosa,
Sol Fa
e stampava lampi e impronte cancellarono di colpo ogni riflesso
Fa Lam Lam
sulla pompa da benzina le tendine in nylon rosa,
Fa Fa
lei specchi alla soda-fountain mi chiam la strada bianca,
Do Do Sol
quel suo viso da bambina "Quant'?" chiesi, e la pagai,
Fa7+ Fa
ed io le lasciai un nickel di mancia,
Do Lam Do Fa Sol
sentivo un'infelicit vicina. presi il resto e me ne andai.
Do
Vergognandomi, ma solo un poco appena,
Sol
misi un disco nel juke-box
Fa
per sentirmi quasi in una scena
Lam
di un film vecchio della Fox,
Fa
ma per non gettarle in faccia
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I testi e gli accordi
L' AVVELENATA
Io tutti, io niente, io stronzo, io
ubriacone
io poeta, io buffone,
io anarchico, io fascista
io ricco, io senza soldi, io radicale,
Mi Si Do#m io diverso ed io uguale
Ma sio avessi previsto tutto questo negro, ebreo, comunista!
Sol#7 Do#m Io frocio, io perch canto so imbarcare
(dati causa e pretesto), Io falso, io vero, io genio, io cretino
Si7 Mi Si7
le attuali conclusioni io solo qui alle quattro del mattino
Mi Si Do#m l'angoscia e un po' di vino,
credete che per questo quattro soldi, voglia di bestemmiare.
Sol#7 Do#m
questa gloria da stronzi, Secondo voi ma chi me lo fa fare
Si7 Sol#7 di star ad ascoltare
avrei scritto canzoni; chiunque ha un tiramento.
La Mi Ovvio il medico dice : "sei depresso",
va beh lo ammetto che mi son sbagliato
neppure dentro al cesso
La Mi Si7
e accetto il "crucifige" e cos sia; possiedo un mio momento.
Mi Si Do#m Ed io che ho sempre detto che era un gioco
chiedo tempo, son della razza mia, sapere usare o no di un certo metro.
Sol#7 Do#m Compagni il gioco si fa teso e tetro
per quanto grande sia comprate il mio didietro,
Si7 Mi Si7 io lo vendo per poco.
il primo che ha studiato.
Colleghi cantautori, eletta schiera
Mio padre in fondo aveva anche ragione che si vende alla sera
a dir che la pensione per un po' di milioni.
davvero importante. Voi che siete capaci fate bene
Mia madre non aveva poi sbagliato aver le tasche piene
a dir che un laureato e non solo i coglioni.
conta pi di un cantante. Che cosa posso dirvi? Andate e fate.
Giovane ingenuo io ho perso la testa Tanto ci sar sempre, lo sapete,
sian stati i libri o il mio provincialismo un musico fallito, un pio, un teorete,
e un cazzo in culo e accuse di arrivismo un Bertoncelli e un prete
dubbi di qualunquismo a sparar cazzate
son quello che mi resta.
Ma se io avessi previsto tutto questo
Voi critici, voi personaggi austeri dati causa e pretesto,
militanti severi forse farei lo stesso.
chiedo scusa a vossia Mi piace far canzoni e bere vino
per non ho mai detto che a canzoni mi piace far casino
si fan rivoluzioni, e poi sono nato fesso.
si possa far poesia. E quindi tiro avanti e non mi svesto
Io canto quando posso, come posso dei panni che son solito portare
quando ne ho voglia senza applausi o fischi ho tante cose ancora da raccontare,
vendere o no non passa fra i miei rischi per chi vuole ascoltare,
non comprate i miei dischi e a culo tutto il resto!
e sputatemi addosso.
B ISANZIO
Sentivo i canti osceni
degli avvinazzati
di gente dallo sguardo
avviluppato e vuoto
ippodromo bordello, e nordici soldati
Rem Romani e Greci urlate,
Anche questa sera la luna sorta dove siete andati...
Sib Sentivo bestemmiare in Alamanno e in Goto...
affogata in un colore troppo rosso e vago.
Solm
Vespero non si vede, si offuscata, Citt assurda, citt strana...
La Di quest'imperatore sposo di puttana,
la punta dello stilo si spezzata. di plebi smisurate,
Fa La7 labirinti ed empiet
Che oroscopo sai trarre questa sera, Mago? di barbari che forse
sanno gi la verit.
Rem
Io Filemazio, protomedico Di filosofi, e di etere,
Sib sospesa tra due mondi, e tra due ere
matematico astronomo, forse saggio.
Fortuna e et han deciso
Solm
Ridotto come un cieco a brancicare attorno, per un giorno non lontano,
La4 ma il fato chiederebbe
non ho la conoscenza, od il coraggio che scegliesse la mia mano, ma...
La7
per fare quest'oroscopo, Bisanzio forse solo un simbolo insondabile
crudele e ambiguo, come questa vita
per divinar responso, Bisanzio un mondo che non mi consueto
Fa La7 Bisanzio un sogno che si fa incompleto.
e resto qui ad aspettare che ritorni giorno
Rem Fa Do7
e devo dire, devo dire, Forse Bisanzio non mai esistita
Sib Fa e ora giorno,
che sono forse troppo vecchio per capire e un'altra notte andata
La7 Lucifero gi sorto,
che ho perso la mia mente in chiss e si alza un po' di vento
Rem Sib freddo sulla torre,
quale abuso, od ozio, o l'et mia malata
Solm Sib confondo vita e morte,
ma stan mutando gli astri
Fa La7 non so chi passata
nelle notti d'equinozio. mi copro con la testa il capo
e pi non sento,
Rem Fa Do7
O forse io, forse io, e mi addormento
Sib Fa mi addormento
ho sottovalutato questo nuovo dio, mi addormento.
La7
lo leggo in me e nei segni
Rem Sib
che qualcosa sta cambiando,
Solm Sib
ma un debole presagio
Fa La7
che non dice come e quando...
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Francesco Guccini 1967 - 1998
B OLOGNA Mim La
Mim La
Mim Re
Bologna una donna emiliana
Sol Si
Mim La di zigomo forte,
Mim La Do Sol Mim
Bologna capace d'amore,
Mim Re Sol Re
Bologna una vecchia signora capace di morte
Sol Si Do Sol
dai fianchi un po molli che sa quel che conta e che vale
Do Sol Mim Si7 Mim
col seno sul piano padano che sa dov' il sugo del sale
Sol Re Do Sol
ed il culo sui colli che valuta il giusto la vita,
Do Sol Fa Do Sol Mim
Bologna arrogante papale e che sa stare in piedi per quanto colpita.
Si7 Mim
Bologna la rossa e fetale La Mim La
Do Sol
Bologna la grassa e l'umana Mim Re
Fa Do Sol Mim Bologna una ricca signora
gi un poco Romagna e in odor di Toscana Sol Si
che fu contadina
La Mim La Do Sol Mim
benessere, ville, gioielli
Mim Re Sol Re
Bologna per me provinciale e salami in vetrina
Sol Si Do Sol
Parigi minore che sa che l'odor di miseria
Do Sol Mim Si7 Mim
mercati all'aperto, bistrots da mandare gi cosa seria
Sol Re Do Sol
della "rive gauche" l'odore e vuole sentirsi sicura
Do Sol Fa Do
con Sartre che pontificava, con quello che ha addosso, perch sa la
Si7 Mim Sol Mim
Baudlaire fra l'assenzio cantava paura.
Do Sol
ed io, modenese volgare, Lam Sol
Fa Do Sol Mim Lo sprechi il tuo odor di benessere
a sudarmi un amore, fosse pure ancillare. Lam Do
per con lo strano binomio
Lam Sol Fa Do
Per che bohme confortevole dei morti per sogni davanti
Lam Do Sol
giocata fra casa e osteria al tuo Santo Petronio
Fa Do Lam Sol
quando a ogni bicchiere rimbalzano e i tuoi bolognesi, se esistono,
Sol Lam Do
le filosofie ci sono od ormai si son persi
Lam Sol Fa Do
oh come eravamo poetici confusi e legati a migliaia
Lam Do Sol
ma senza pudore o paura di mondi diversi?
Fa Do Rem Lam
e i vecchi "imbariaghi" sembravano ma quante parole ti cantano,
Sol Mim7 Lam
la letteratura cullando i clich della gente
Rem Lam Rem Si
oh quanto eravam tutti artistici cantando canzoni che come cantare di
Mim7 Lam Mi
ma senza pudore o vergogna niente.
Rem Si Mi
cullati fra i portici cosce di mamma Bologna
24
I testi e gli accordi
Fadim Sib
Mim La non quella solita in cui
Mim La Re# Re Sol
affondava il mio passo
Mim Re Do7
Bologna una strana signora, forte e sicuro, braccando
Sol Si Fam
volgare e matrona la lieve Pestata
Do Sol Mim Fa#dim Re
Bologna bambina per bene, che lascia la volpe, o l'impronta
Sol Re Sol Dom
Bologna busona Pi greve del tasso.
Do Sol
Bologna ombelico di tutto, Ho cancellato il ricordo,
Si7 Mim
mi spingi a un singhiozzo e ad un rutto e perch son caduto;
Do Sol rammento stagioni in cui dietro
rimorso per quel che mi hai dato, ad un sole non chiaro
Fa Do Sol Mim veniva improvviso quel freddo
che quasi ricordo, e in odor di passato. totale, assoluto
e infine lamenti poi grida
e bestemmie e uno sparo.
Do7 Fam
E se d'inverno mi copre la neve gelata
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Francesco Guccini 1967 - 1998
26
I testi e gli accordi
Do#dim
E in questo sentiva
Sim Do
C ANZONE DELLA BAMBINA qualcosa di grande
PORTOGHESE Sol Re Mim
Che non riusciva a capire,
Do Re La
che non poteva intuire;
Mim La
Che avrebbe spiegato,
Do Re
Mim se avesse capito lei,
E poi e poi,
Mim
Re e l'oceano infinito;
gente viene qui e ti dice
La Do Re Mim La
Di sapere gi ogni legge delle cose Ma il caldo l'avvolse,
Do Re Mim
si sent svanire e si mise a dormire.
E tutti, sai, Sol Re
Re E fu solo del sole,
vantano un orgoglio cieco Do Re Mim
La Do Re Mim come di mani future.
di verit fatte di formule vuote Sol Re
Sol Re Restaron soltanto
E tutti, sai, ti san dire come fare, Do Re Mim
La il mare e un bikini amaranto.
Quali leggi rispettare,
Do E poi e poi,
quali regole osservare,
Mim Mi se ti scopri a ricordare,
Qual il vero vero, Ti accorgerai
Sol che non te ne importa niente.
E poi, e poi, E capirai
Re che una sera o una stagione
tutti chiusi in tante celle, Son come lampi,
La luci accese e dopo spente.
Fanno a chi parla pi forte
Do
Per non dir che stelle e morte E capirai
Si7 che la vera ambiguit
fan paura. la vita che viviamo,
il qualcosa che chiamiamo
Mim La Do Re esser uomini,
Al caldo del sole, al mare scendeva E poi, e poi,
Mim quel vizio che ci uccider
la bambina portoghese Non sar fumare o bere,
La Do Re ma il qualcosa che ti porti dentro,
Non c'eran parole, rumori soltanto Mim La
Mim Cio vivere, vivere
come voci sorprese. Mim La Mim
SolRe E poi, poi vivere.
Il mare soltanto,
27
Francesco Guccini 1967 - 1998
cambiare
La7 Sol Re
me stesso e il mondo che mi vive addosso.
Sim Fa#m
E forse sto morendo e non lo so capire,
Re Mim7 Re Sol
Le luci dentro al buio sono andate via e l'ho capito e non lo voglio dire,
La7 Sol Re Re Mim7 Mim9
e l'allegria comprata gi sparita rimangono le cose senza falso o vero,
Mim7 La7 Sol Re
il giorno dopo sempre la malinconia e la rinuncia triste a quello che io ero.
La7 Sol Re
che spezza la magia di un'altra vita.
Sim Fa#m
La forza che ti lega grande pi di te
Re Sol
l'anello al collo si stringe sempre pi
Re Mim7 Mim9
non dare pi la colpa al mondo o a lei
La7 Sol Re
per la rinuncia triste a quello che non sei.
Mim7
pensieri Rem Do
La7 Sol Re Inizia presto all'alba o tardi al pomeriggio
che scelgono per te diversamente. Sib La7
Sim Fa#m ma in questo non c' alcuna differenza
Son stanco d'aver detto le cose che dir Rem Do
Re Sol le ore che hai davanti son le stesse,
di aver gi fatto le cose che far
Re Mim7 Mim9 son tante,
ma tardi troppo tardi, per piangere ormai Sib La7
La7 Sol Re stesso coraggio chiede l'esistenza.
sulla rinuncia triste a quello che non fai. Fa Do
Mim7 La vita quotidiana ti ha visto e gi
Re Mim7 succhiato
Credevo l'incertezza possibilit Rem La7
La7 Sol Re come il caff che bevi appena alzato.
e il dubbio assiduo l'unica ragione Fa Do
Mim7 E l'acqua fredda in faccia cancella
ma quali scelte hai fatto in piena libert
La7 Sol Re gi i tuoi sogni
ti muovi sempre dentro a una prigione. Fa La7
Sim Fa#m e col bisogno annega la speranza.
Non la luce o il buio ne l'ero ed il sar Rem Do
Re Sol E mentre la dolcezza del sonno si
non il coraggio che ti fa dir "vivr".
Re Mim7 Mim9 allontana,
solo un'altra scusa che usare vuoi Sib La7 Rem
La7 Sol Re inizia la tua vita quotidiana.
per la rinuncia triste a quello che non puoi
Mim7 E subito ti affanni in cose in cui non
Re Mim7 credi,
Non voglio prender niente se non so di dare la testa piena di vacanze ed ozio
La7 Sol Re e non sono peggiori i mali dei rimedi,
io e chiss chi decidono ci che posso la malattia la noia del lavoro.
Fatiche senza scopo, furiose e vane corse,
28
I testi e gli accordi
Tu lo sai, io lo so,
quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni
come piena di fiume
tante cose sembrate
e credute diverse
come un prato coperto a bitume.
Rimanere cos,
annaspare nel niente,
30
I testi e gli accordi
Re Mi-7 Fa#-7
Ma le strade sono piene di una rabbia
La7 Re
che ogni giorno urla pi forte,
Mi-7 Fa#-7
son caduti i fiori e hanno lasciato
La7 Re
solo simboli di morte.
31
Francesco Guccini 1967 - 1998
33
Francesco Guccini 1967 - 1998
Mi Fa#7 Si7 Mi
Esistenza, che stai qui di contrabbando,
35
Francesco Guccini 1967 - 1998
ringhiera,
36
I testi e gli accordi
Do 7+ 7
Dopo l'inverno e l'angoscia in citt
Fa Sol7 Do
quei lunghi mesi sdraiati davanti,
Sol 7 Mi7 Lam
liberazione del fiume e dei monti
Re7 Sol7
e linfa aspra della nostra et.
37
Francesco Guccini 1967 - 1998
38
I testi e gli accordi
La Si Do Sol Re Sol
o come fa a scacciare fra quei muri
Mi La Mi Forte la mano teneva il volante
la sua grande nostalgia, forte il motore cantava
Fa# La non lo sapevi che c'era la morte
o quando un acquazzone all'improvviso quel giorno che ti aspettava,
Mi La Mi
spezza la monotonia, quel giorno che ti aspettava.
La Si
mi chiedo cosa faccia adesso Silvia Do Sol Re Sol
Mi La Mi
mentre io qui piano la canto. Non lo sapevi che c'era la morte
quando si giovani strano
Do#m La poter pensare che la nostra sorte
Mi chiedo ma non riesco a immaginarlo: venga e ci prenda per mano,
Do#m La Do#m venga e ci prenda per mano.
penso a questa donna forte
Do#m La Do Sol Re Sol
che ancora lotta e spera perch sa
Si Non lo sapevi, ma cosa hai pensato
che adesso non sar pi sola. quando la strada impazzita
La Si
La vedo con la sua maglietta addosso, quando la macchina uscita di lato
Mi Sol# Do#m e sopra un'altra finita,
con su scritte le parole, e sopra un'altra finita.
La Si
Che sempre l'ignoranza fa paura, Do Sol Re Sol
Mi La Mi
Ed il silenzio uguale a morte Non lo sapevi ma cosa hai sentito
La Si quando lo schianto ti ha uccisa
Che sempre l'ignoranza fa paura, quando anche il cielo di sopra crollato
Mi La Mi quando la vita fuggita,
Ed il silenzio uguale a morte
quando la vita fuggita.
La Si
Che sempre l'ignoranza fa paura,
Mi La Mi Do Sol Re Sol
Ed il silenzio uguale a morte
Dopo il silenzio soltanto regnato
tra le lamiere contorte
sull'autostrada cercavi la vita
ma ti ha incontrato la morte,
ma ti ha incontrato la morte.
Do Sol Re Sol
Do Sol Re Sol
39
Francesco Guccini 1967 - 1998
Eppure usava lo stesso barbaro gergo e gli Solm Rem La7 Rem
stessi jeans consumati; Cinque anatre volano a sud,
e amava gli stessi film di bossoli e marines Fa Do7 Fa Solm Rem La7 Rem
lungo i mari giapponesi, molto prima del tempo l'inverno arrivato
Solm Rem La7 Rem
parlava di rock e fumetti, e non perdeva i Cinque anatre in volo vedrai,
cartoni animati, Solm Rem La7 Rem Solm Rem La7 Rem
e come noi guardava esplodere il mondo con contro il sole velato, contro il sole velato
gli stessi occhi attenti, spauriti,
sorpresi. Nessun rumore sulla taiga
solo un lampo un istante ed un morso crudele
Ma cosa pensava lontano da noi, cosa sognava quattro anatre in volo vedrai ed una preda
quand'era da solo? cadere
Con le stesse voglie e con gli stessi eroi, ed una preda cadere
ma ali pi piccole per lo stesso volo.
Forse sognava anche troppo e davvero, certo Quattro anatre volano a sud
in quel branco si sentiva perso. quanto dista la terra che le nutriva
Dove scappare per sentirsi vero, dove quanto la terra che le nutrir e l'inverno
fuggire per non essere diverso? gi arriva
e l'inverno gi arriva
E sogn il circo, realt capovolta, mondo di
uguali perch tutti strani, Solm Rem La7 Rem Solm Rem La7 Rem
la nostra solita realt stravolta, quello
Eden senza giganti o nani. Il giorno sembra non finire mai
"Cencio scappato via, ma l'han gi bianca fischia ed acceca nel vento la neve
beccato!" Dopo due giorni era gi solo tre anatre in volo vedrai e con un volo
ritornato. ormai greve
e con un volo ormai greve
Ma il tempo pi ottuso di noi incalza per
tutti, sia per i giganti che i nani. A cosa pensan nessuno lo sapr
Chi immaginava allora che ognuno sarebbe nulla pensan l'inverno e la grande pianura
finito in un proprio circo personale? e a nulla il gelo che il suolo spaccher con
Vincenti o perdenti non importa, ma quasi un gridare che dura
mai secondo i propri piani, con un gridare che dura
con la faccia tinta, sul trapezio, fra i
leoni, solo attenti a non farsi troppo E il branco vola, vola verso sud
male. nulla esiste pi attorno se non sonno e fame
solo due anatre in volo vedrai verso il sud
Qualcuno m'ha detto che vivi in provincia, che ora appare
con una ballerina bulgara o rumena; verso il sud che ora appare
chiss se hai poi trovato di dentro la tua
vera altezza? Cinque anatre andavano a sud
Addio amico venuto dal passato per un forse una soltanto vedremo arrivare
momento appena, ma quel suo volo certo vuole dire che
addio giorni andati in un soffio, amici mai bisognava volare
pi incontrati; s'ciao, giovinezza. che bisognava volare
che bisognava volare
che bisognava volare
41
Francesco Guccini 1967 - 1998
Do Lab
Forse l'abbiam vista nel passato
43
Francesco Guccini 1967 - 1998
Mi7
D I MAMME CE N ' UNA SOLA uno solo non sempre ce n'!
Refrain
La
Di mamme, ce n' una sola,
46
I testi e gli accordi
Sol Re
Ma penso
Sol Re Re La
Ho visto che questa mia generazione preparata
Re La Sim
la gente della mia et andare via ad un mondo nuovo e a una speranza appena
Sim
lungo le strade che non portano mai a niente nata
Sol Sol
cercare il sogno che conduce alla pazzia ad un futuro che ha in mano,
La
nella ricerca di un qualcosa che non trovano a una rivolta senza armi
La
nel mondo che hanno gi perch noi tutti ormai sappiamo
Re
lungo le strade che dal vino son bagnate che se dio muore per tre giorni
Sim Re Sim
dentro alle stanze da pastiglie trasformate e poi risorge
Sol
lungo alle nuvole di fumo in ci che noi crediamo dio risorto
del mondo fatto di citt in ci che noi vogliamo dio risorto
La Sol La Sol Re
essere contro ed ingoiare nel mondo che faremo dio risorto.
la nostra stanca civilt,
Re Sim
un dio che morto
Sol La Re Sim
ai bordi delle strade dio morto
Sol La Re Sim
nelle auto prese a rate dio morto
Sol La
nei miti dell'estate dio morto
Sol Re
Mi han detto
Re La
che questa mia generazione ormai non crede
Sim
in ci che spesso mascherato con la fede
Sol
nei miti eterni della patria e dell'eroe
La
perch venuto ormai il momento di negare
tutto ci che falsit
Re
le fedi fatte di abitudine e paura
Sim
una politica che solo far carriera
Sol
il perbenismo interessato
47
Francesco Guccini 1967 - 1998
Re Do Sol
Visioni e frasi spezzettate Questa domenica in Settembre
Mi7 Sol Re Fa Do
si affacciano di nuovo alla mia mente, non sarebbe pesata cos
Lam Mim
l'inverno o il freddo le han portate, l'estate finiva pi nature
Mi7 Sol Re Re7 Sol
o son cattivi sogni solamente. vent'anni fa o gi di l
Sol Fa#m Sol6 Re Mi7 La7 Do Sol
Mattino verr e ti porter Con l'incoscienza dentro al basso ventre
Mi7 Sol Re Sol Fa Do
le silouhettes consuete di parvenze; e alcuni audaci, in tasca "l'Unit",
Fa#m Sol Re Mi7 La7 Lam Mim
poi ti sveglierai e ricercherai la paghi tutta, e a prezzi d'inflazione,
Mi7 Sol Re Re7 Sol
di desideri fragili esistenze. quella che chiaman la maturit
Fa Sol Do
Lo specchio vede un viso noto Ma tu non sei cambiata di molto
ma hai sempre quella solita paura Fa Sol Do
che un giorno ti rifletta il vuoto anche se adesso al vento quello che
Mi7 Lam
oppure che svanisca la figura. io per vederlo ci ho impiegato tanto
E ancora non sai se vero che sei Sol
o immagine da specchi raddoppiata; filosofando pure sui perch
nei giorni che avrai per cercherai Fa Sol Do
l'immagine dai sogni seminata. Ma tu non sei cambiata di tanto
Fa Sol Do
L'inverno ha steso le sue mani e se cos un orgasmo ora lo sai
e nelle strade sfugge ci che sento. Fa Sol Do 7+ Lam
potrai capire i miei vent'anni allora
Son segni bianchi e neri i rami
Fa Sol Do
che cambiano contorno ogni momento. quasi cento adesso capirai
E ancora non sai come potrai
trovare lungo i muri un'esperienza; Fa Sol7 Do
sapere vorrai, ma ti troverai Fa Sol7 Do
due anni dopo al punto di partenza. Fa Sol
48
I testi e gli accordi
F AREWELL Si7 Mi
di amori rapaci,
Do#m Re
e ogni notte inventarsi una fantasia
La Fa#m
da bravi figli dell'epoca nuova,
La Re
Sol Do Sol ogni notte sembravi chiamare
Sim Do Mi
E sorridevi e sapevi sorridere la vita a una prova.
Sol Mim La Re
coi tuoi vent'anni portati cos, Ma stupiti e felici scoprimmo che
Sol Do La Fa#m
come si porta un maglione sformato era nato qualcosa pi in fondo,
La Re La Mi
su un paio di jeans; ci sembrava d'avere trovato
Sol Do Re La Re La
come si sente la voglia di vivere la chiave segreta del mondo.
Sol La
che scoppia un giorno e non spieghi Non fu facile volersi bene,
Mim
il perch: restare assieme
Sol Re o pensare d'avere un domani,
un pensiero cullato o un amore che restare lontani;
Do Sol Do Sol tutti e due a immaginarsi: "Con chi sar?"
nato e non sai che cos'. In ogni cosa un pensiero costante,
Sol Do un ricordo lucente e durissimo
Giorni lunghi fra ieri e domani, come il diamante
Sol Do Sol e a ogni passo lasciare portarci via
giorni strani, da un'emozione non piena, non colta:
Sol Do
giorni a chiedersi tutto cos'era, La Mi
rivedersi era come rinascere
La7 Re
vedersi ogni sera; ancora una volta.
Sim Do Re La Re La Sol DO Sol
ogni sera passare su a prenderti Sol
Sol Mim Ma ogni storia ha la stessa illusione,
con quel mio buffo montone orientale, sua conclusione,
Sol Do
ogni sera l, a passo di danza, e il peccato fu creder speciale
La7 Re una storia normale.
salire le scale Ora il tempo ci usura e ci stritola
Sol Do in ogni giorno che passa correndo,
e sentire i tuoi passi che arrivano, sembra quasi che ironico scruti
Sol Mim e ci guardi irridendo.
il ticchettare del tuo buonumore, E davvero non siamo pi quegli eroi
Sol Re pronti assieme a affrontare ogni impresa;
quando aprivi la porta il sorriso
siamo come due foglie aggrappate
Do Sol Do Sol
ogni volta mi entrava nel cuore. su un ramo in attesa.
Do Re
Poi gi al bar dove ci si ritrova, "The triangle tingles and the trumpet plays
nostra alcova, slow"...
era tanto potere parlarci, Sim Do
Farewell, non pensarci e perdonami
giocare a guardarci, Sol Mim
fra gli amici che ridono e suonano se ti ho portato via un poco d'estate
attorno ai tavoli pieni di vino, Sol Do
religione del tirare tardi con qualcosa di fragile come
e aspettare mattino; La7 Re
e una notte lasciasti portarti via, le storie passate.
solo la nebbia e noi due in sentinella, Sol Do
la citt addormentata Forse un tempo poteva commuoverti
non era mai stata cos tanto bella. Sol Mim
ma ora inutile credo, perch
La Re La Re La
Era facile vivere allora ogni ora, Sol Re
ogni volta che piangi e che ridi
La Re Do Sol Do Sol
chitarre e lampi di storie fugaci, non piangi e non ridi con me.
51
Francesco Guccini 1967 - 1998
I FICHI
Io non capisco la gente
eh lo so, va beh, d'altra parte
che non ci piacciono i fichi:
gi diversa!! Gi diversa!!
La canzone, onestamente, come testo non un lhan detto persino gli antichi
granch. Per ci ho messo tutta... una s ai fichi ed abbasso i bign.
grande ouverture musicale. Quindi attendete,
vado ad eseguire l'ouverture. [Suona qualche Virtuosismo. C' questo sol che un mi
accordo] L'ouverture mi riuscita un...un bemolle, comunque Lo abbassiamo? Lei cosa
60%, che non una brutta percentuale, dice? Lo abbassiamo? Ma siiii Ma siii
perch...no,s eeh, no no. [Suona qualche Seconda strofa nella quale si va a spiegare
accordo] E' che io a questo punto avrei l'ontologia del fico, ovvero la vera, reale
dovuto fare un do, ma il do non una nota essenza del fico. Che non e' da tutti,
facile, il do una nota... Beethoven che insomma, cio
era Beethoven il do ci prendeva un 80% delle Notate che quando faccio il virtuosismo mi
volte, anzi ha scritto una decima sinfonia abbasso con la spalla sinistra perch mi
senza do perch mi fa rabbia, ma la societ viene ehm pi facile. Peccato che nel disco
"Gli amici delle sette note" non gli ha mai non lo vedranno che mi abbasso con la spalla
permesso di pubblicare. E il tempo di questa sinistra, ma [Qualche accordo con la
canzone un tempo, il tempo un tempo chitarra] Eh? Cosa viene adesso?! [continua
carina questa: il tempo un tempo, ma, il a suonare]
tempo un tempo era Ah un momento bisogna
spiegare a quelli di sotto che il microfono I fichi son quella cosa
che dovrebbe essere qui qui e il microfono Pregevoli assieme al prosciutto
che dovrebbe essere qui qui. Il fatto che Mangiabili in parte o del tutto
qui e qui in italiano si dica nello stesso Da soli o sia pure in alcun.
modo complica orrendamente le cose per va
beh, insomma, il tempo un tempo era un E' fiubadico mi dicono gli anglosassoni.
valzer moderato, ma col passare del tempo, e
te dai ha acquistato una precisa coscienza Mangiabili in piedi o a Verona
politica ed diventato un valzer A letto, al mattino, in stazione,
decisamente di sinistra. dovunque d gioia... il melone
Ah ah aah! Virtuosismi? Ma vorrei questa unaltra canzone.
l'applauso. [mentre suona alcuni accordi].
Temo che questa chitarra sia orrendamente Mangiabili in verno o destate
scordata, ma il pezzo giusto con la E fino lautunno inoltrato
chitarra orrendamente scordata. La canzone Ma allora cha il nome cambiato
potrebbe ricordare a qualcuno, la canzone E si chiamano marron-glacees.
si chiama "I fichi", potrebbe ricordare a
qualcuno "I crauti". "I crauti" una Quando uno bravo
canzone scritta tanti anni fa, una canzone
si fa per dire, che faceva Ma quando maturo e sugoso
allora il momento del fico
Io non capisco la gente Ch buono sicch non vi dico
Oh rabbia, che ormai lho gi dett!
eh te fai s s con la testa, la conosci! E'
la tua canzone preferita. Te a un certo La canzone, vi sarete resi conto che di
punto vai col tuo moroso e dici "Senti grande seriet e di grande impegno. E' una
suonami i crauti la nostra canzone!" No, canzone scientifico-morale e in questa
un momento c' della gente cosi' eh! Io strofa io vado a spiegare le prove
scientifiche della beneficit del fico per
Io non capisco la gente gli esseri umani. Vai!! [Musica] Ehm, l'ho
detto prima di Beethoven che non Se
questo e' un valzer con una precisa qualcuno mi tenesse un dito qua!
coscienza politica. Non , c' c' , ma ,
lei mi dica ha una Il fico fa bene alla vista:
Ecco la mia canzone molto diversa. Fa: gli uccelli ne mangian quintali
52
I testi e gli accordi
55
Francesco Guccini 1967 - 1998
56
I testi e gli accordi
I NCONTRO
E pensavo dondolato dal vagone
"cara amica il tempo prende il tempo d
noi corriamo sempre in una direzione
ma qual sia e che senso abbia chi lo sa
restano i sogni senza tempo
Re La7 Re Sol Re La7 Re le impressioni di un momento
Sol La7 le luci nel buio
E correndo mi incontr lungo le scale di case intraviste da un treno
Re La7 siamo qualcosa che non resta
quasi nulla mi sembr cambiato in lei frasi vuote nella testa
Sol La7
la tristezza poi ci avvolse come miele e il cuore di simboli pieno."
Re La7 Re La7 Re Sol Re La7 Re
per il tempo scivolato su noi due.
Sol La7 Re
Il sole che calava gi
Fa#7 Si-
rosseggiava la citt
Sol Mi7
gi nostra ed ora straniera
La7 Re
incredibile e fredda;
Sol La7 Re
come un istante "deja vu"
Fa#7 Si- I NUTILE
ombra della giovent
Mi7 La7
ci circondava la nebbia.
59
Francesco Guccini 1967 - 1998
60
I testi e gli accordi
ingrassato l'infinito
Sol4 Sol Fa 7+ Fa 7+ La7
e giura troppo che non sta poi male, a tutta la gente di bocca buona.
Lam7 Re7
il jazz ormai se l' dimenticato: Rem Rem7 Sol Mim
Sol Lam Solm7 Do7 Fa
ci son parole, tempi e ritmi
Rem7 Sol Rem7
anche dentro un ospedale.
Sol
E nel lasciarmi all'inizio della sera:
Fa
" come - dice - alla fine del cinema muto,
61
Francesco Guccini 1967 - 1998
L AGER Lam
E un lager,
Lam7 Re Si7 Mim Mim7 Mim6 Do7
Sim Sim7 Sim6 Sol7 Mi7
Cos' un lager?
Il fenomeno ci fu. finito!
Li commemoriamo, il resto un mito!
Sim Lam9
Un lager. Cos' un lager? l'hanno confermato ieri al mio partito,
Lam chi lo afferma un qualunquista cane.
E una cosa nata in tempi tristi, Cos' un lager?
/7 una cosa sporca, cosa dei padroni,
dove dopo passano i turisti cosa vergognosa di certe nazioni
Re noi ammazziamo solo per motivi buoni,
occhi increduli agli orrori visti quando sono buoni?
Fa Sta a noi giudicare.
(non buttar la pelle del salame!)
Mi4/7
Cos' un lager? Cos' un lager?
Lam una fede certa e salver la gente,
una cosa come un monumento, l'utopia che un giorno si far presente
/7 millenaria idea, gran purga d'occidente,
e il ricordo assieme agli anni spento chi si oppone un giuda
Re e lo dovrai schiacciare.
non ce n' mai stati, solo in quel momento, Cos' un lager?
Fa
l'uomo in fondo buono,
Son recinti e stalli di animali strani,
Mi4/7
meno il nazi infame! gambe che per anni fan gli stessi passi
esseri diversi, scarsamente umani,
Cos' un lager? cosa fra le cose, l'erba, i mitra i sassi
Lam ironia per quella che chiamiam ragione,
Ma ce n', ma c' chi li ha veduti, sbagli ammessi solo sempre troppo dopo
Lam7 prima sventolanti giustificazione,
o son balle di sopravvissuti? una causa santa, un luminoso scopo
Re sono la consueta prassi del terrore,
Illegali i testimoni muti,
Fa sempre per qualcosa, sempre per la pace
non si facciano nemmen parlare! sono un posto in cui spesso la gente muore,
Mi4/7 Mi sono un posto in cui, peggio,
Cos' un lager? la gente nasce.
Do E un lager.
Sono mille e mille occhiaie vuote, Cos' un lager?
Sol Lam
sono mani magre abbarbicate ai fili E una cosa stata, cosa che sar,
Fa Lam7
son baracche e uffici, orari, timbri, ruote, pu essere in un ghetto, fabbrica, citt
Do Sol7 Re
son routine e risa dietro a dei fucili contro queste cose o chi non lo vorr,
Do Fa
sono la paura l'unica emozione, contro chi va contro o le difender
Sol Lam
sono angoscia d'anni dove il niente tutto prima per chi perde e poi chi vincer,
Fa Lam7
sono una follia ed un'allucinazione uno ne finisce ed uno sorger
Do Sol7 Re
che la nostra noia sembra quasi un rutto sempre per il bene dell'umanit,
Do Fa Mi7
sono il lato buio della nostra mente, chi di voi kap, chi vittima sar
Sol Lam7/9
sono un qualche cosa da dimenticare in un lager.
Fa
sono eternit di risa di demente,
Si7 Mi7
sono un manifesto che si pu firmare.
62
I testi e gli accordi
Re Sol Re Sol
Re Sol Re Sol
63
Francesco Guccini 1967 - 1998
L UI E LEI
Mib
Ma intanto corre,
Sib7 Mib Sib7
corre, corre la locomotiva
Mib
e sibila il vapore e
Sib7 Mib Sib7 Sib Dom 7
sembra quasi cosa viva, Lui e lei s'incontrano nel giorno
Sol# Sib7 Mib Fa7 Dom7 Fa7 Sib Fa
e sembra dire ai contadini curvi, mentre la citt d'attorno sembra nuova.
Sol# Sib7 Mib Lui e lei riscoprono le cose
il fischio che si spande in aria:
Sol# Sib7 Sib Fa7
"Fratello non temere, che credevano perdute nella noia.
Sol7 Dom
che corro al mio dovere! Dom Rem Mib Fa
Sol# Sib7 Mib Tutto il piacere di sentirsi chiedere
Trionfi la giustizia proletaria! Sib Dom
Sol# Sib7 Mib la propria breve vita, la frase conosciuta,
Trionfi la giustizia proletaria! Fa7
Sol# Sib7 Mib Re la storia gi narrata.
Trionfi la giustizia proletaria! Sib Dom 7
Lui e lei, a leggere i poeti
Re Fa7 Dom7 Fa7 Sib Fa7
E corre corre corre che nessuno al mondo poi legger mai.
Sib Dom
corre sempre pi forte Lui e lei, riempire di sospiri
e corre corre corre Rem
corre verso la morte lunghe pause di pensieri
e niente ormai pu trattenere Mib Fa7 Sib
l'immensa forza distruttrice mentre il suono del silenzio li accompagna.
aspetta sol lo schianto Mibm Fa7 Sib
e poi che giunga il manto
della grande consolatrice Lui e lei s'incontrano d'accordo
della grande consolatrice nel consueto vecchio posto d'ogni giorno.
della grande consolatrice. Lui e lei ritrovano ogni cosa
che gi il tempo ha ricoperto con la noia.
Do
La storia ci racconta Ed ogni giorno ormai sentirsi raccontare
come fin la corsa la storia conosciuta, la frase risaputa,
la macchina deviata la propria morta vita.
lungo una linea morta
con l'ultimo suo grido di animale Lui e lei, a leggere un giornale,
la macchina erutt lapilli e lava camminando lungo il viale verso casa.
esplose contro il cielo, Lui e lei, riempire di pensieri,
poi il fumo sparse il velo lunghe pause piene d'ira
lo raccolsero che ancora respirava mentre il vuoto del silenzio li accompagna.
lo raccolsero che ancora respirava
lo raccolsero che ancora respirava.
Re
Ma a noi piace pensarlo
ancora dietro al motore
mentre fa correr via
la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno
ancora la notizia
di una locomotiva
come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l'ingiustizia
lanciata a bomba contro l'ingiustizia
lanciata a bomba contro l'ingiustizia.
65
Francesco Guccini 1967 - 1998
Fa#7 Si7
di un lume fioco in distanza Mim La Sol Si7
Lam Re7 Sol7 Mim La Sol Si4 Si7 Mim
e di lucciole sfuggenti
Fa#7 Si7 Mim Mim Fa#7
con cui la notte si ammanta. Cielo e luce all'infinito
Si7 Mim
Mim La Sol Si7 come se fosse di giorno
Mim La Sol Si4 Si7 Mim Lam Re7 Sol
mondo magico e fiorito
Mim Fa#7 Fa#7 Si7
E si ammanta di fantasmi che mi risplende d'intorno,
Si7 Mim Lam Re7 Sol7
o di un ricordo lontano, io ti sfoglio con le dita
Lam Re7 Sol Fa#7 Si7 Mim
mentre al buio della notte e indovino il tuo contorno.
Fa#7 Si7
che mi trascina per mano Mim La Sol Si7
Lam Re7 Sol7 Mim La Sol Si4 Si7 Mim
cerco i segni delle piante
Fa#7 Si7 Mim Si7 Mim
che mi circondano piano. Il contorno del tuo corpo
Si7 Mim
Mim La Sol Si7 ora si fatto reale,
Mim La Sol Si4 Si7 Mim Mi7 Lam
qualcosa bianco e vero,
Si7 Mim Mi7 Lam
Piano, all'ombra della notte, bello da far quasi male,
Si7 Mim Lam Re7 Sol7
mi sembri fatta di fumo, e si insinua in un pensiero
Mi7 Lam Fa#7 Si7 Mim
sento appena il tuo calore che all'improvviso m'assale:
Mi7 Lam Fa#7
ed il tuo strano profumo contro il cielo trasformato
Lam Re7 Sol7 Fa7+
con l'odore del tuo corpo sorride un'altra luna,
Fa#7 Si7 Mim Si7 Mim
e in questo io mi consumo. ma io so qual la vera,
Fa#7 Fa#7 Si7
Ma dal monte all'improvviso l'altra non pi nessuna:
Fa7+ Lam Re7 Sol7
spunta la bianca luna questa nuova luna piena
Si7 Mim Fa#7 Si7 Mim
e ogni cosa in un istante mi procurer fortuna.
Fa#7 Si7
schiarisce e non pi bruna: Mim Fa#7/Mi Fa7+/Mi Mim
Lam Re7 Sol7 Mim Fa#7/Mi Fa7+/Mi Mim
questa luna esagerata Mim Fa#7/Mi Fa7+/Mi
Fa#7 Si7 Mim Mim La Sol Si7
ci procurer fortuna. Mim La Sol Si4 Si7 Mim
Mim Fa#7
La fortuna di un amante
Si7 Mim
un fiore d'esile stelo,
Lam Re7 Sol
una favola inquietante,
Fa#7 Si7
fugace e fragile velo,
Lam Re7 Sol7
il respiro d'un istante
Fa#7 Si7 Mim
che scomparir nel cielo.
67
Francesco Guccini 1967 - 1998
N OI
Quando son nato io
c'era la fame nera
e la vita d'ognuno
tirava il lotto ogni sera.
Quando son nato io
le citt erano cimiteri Sol Fa
e la primavera sbocciava
sopra ai morti di ieri. Sol
Quando son nato io Quando i cieli diventano pi scuri
Fa
alla fine ci fu gran festa e in bocca hai solo rabbia
e l'uomo si svegli dal sonno
apr gli occhi e rialz la testa. e piove solo sabbia
Sol
Poveri bimbi di Milano per le strade e sui muri
dall'orizzonte sempre coperto
povera sete di libert C' bisogno di gente molto forte
costretta a vivere nel deserto. Fa
per fare insieme il viaggio
Poveri bimbi di Milano
dalle musiche come un motore che inizia non sai dove
col pi terribile dei silenzi Sol
la solitudine del rumore. e passa cento porte.
Poveri bimbi di Milano
figli di padri preoccupanti Sim Sim7 Mim Fa#7
con un esistere da nano Noi che lasciamo tutto
e nella mente sogni giganti. Sim Sim7 Mim Fa#7
Poveri bimbi di Milano noi per volare in alto
numerosi come minuti Re La7 Re Re7
noi per cercare una citt
viaggiatori di mete fisse Sol
spettatori sempre seduti. Dove i cieli non sono cos scuri
Fa
Re e le strade hanno suoni
Quando son nato io
Do e vedi sogni e immagini
come capita a tutti Sol
Sol nelle strade e sui muri.
il tempo uguale e incurante
Re Quando i cieli diventano pi scuri
imponeva i suoi frutti.
Re e in bocca hai solo rabbia
Quando son nato io e piove solo sabbia
Do sulle strade e sui muri.
nel rogo di S. Silvestro C' bisogno di gente molto forte
Sol per fare insieme il viaggio
si bruciava il passato che inizia non sai dove
Re e passa cento porte.
e il peccato col resto.
Re Noi che lasciamo tutto
Quando rinasceremo
Do noi per volare in alto
come il sogno d'un uomo noi per cercare una citt...
Fa Sib
bruceremo il futuro Re7 Sol
Do La7 che non ha tempo
in piazza del Duomo.
ma solo prati verdi
Fa
e il cielo, vibrazioni
e la pioggia, canzoni
Sol Fa
esiste solo...
Sol Fa Re Do Sol Re7 Sol
esiste solo...
69
Francesco Guccini 1967 - 1998
M ONDO NUOVO
Sol Lam7 Sim7 La7 Do
An--che se poi
Sol Do Sol Re7 Sol
qualcuno soccom-be--r
Lam Sim7 La7 Do6
io non so
Sol Sol dim Sol7+ Do Do6 Do# dim Sol Do Sim7 Lam Sol Re Do Sol
Do6 Sol La7 Do Do6 Do7+ Do6
dire chi fra no---i du--e sa-r
Sol
Corre veloce, ma in che senso Do dim Sol
La dim quest'uomo nuovo che
il nostro tempo sconosciuto Do dim Sim7
Sim7 Lam7 avvince anche me
e strano; e i nostri occhi spaventati Lam7 Fa#M7
Sol nel mondo nuovo che
guardano ci che ci circonda Si7 Mi+
La dim noi non vedremo mai
e non sanno credere ad un tecnico sortilegio
Sim7 (fra entit sconosciute e computers)
che pian piano e indifferente ci rapina Re Mi+
Lam7 Si4/7 noi non vedremo mai
e ci trascina verso una realt
(fra le schede cifrate e le citt)
Si7 Mi+ Re Labm Rebm Fa#
che non vedremo mai noi non vedremo mai.
(fra entit sconosciute e computers)
Re Mi+
che non vedremo mai
(fra le schede cifrate e le citt )
Re Sol
che non vedremo mai.
Ophelia, lalalalalalala.....
71
Francesco Guccini 1967 - 1998
N ON BISOGNEREBBE Mi La4
la poetica consueta "dell'allora".
Sol Re
Primo: Non ricordare.
Sol Re Mim
Perch i ricordi sono falsati,
La4 Re Fa#m
Sol Re
Non bisognerebbe mai ritornare i metri e i cambi sono mutati
Sol Re Mim Sol La4 La
Perch calcare i tuoi vecchi passi, per la spietata legge dei mercati.
Re Fa#m Sol Sol Fa#m
calciare gli stessi sassi, su strade E' come equilibrarsi sugli specchi,
La4 La la Re
che ti han visto gi a occhi bassi? ad ogni occhiata un po' pi vecchi,
Sol Fa#m La4 La
Non troverai quell'ombra che eri tu opachi, muti e deformanti.
la Re Sol La
e non avrai quell'ora in pi Frugare dentro ai soliti cassetti
La4 La Re
che hai dissipato e che ora cerchi; dove non c' quel che ci metti
Sol La La
si scioglier impossibile il pensiero e mai le cose pi importanti.
Re Solm7 Re
a rimestare il falso e il vero E invece come tutti sempre l a portarli
La
in improbabili universi. addosso,
Solm7 La4 Re 7
Eppure come un cane a ricercare quel sottile straccio rosso
Re Solm Re
che alza il muso e annusa l'aria che lega il tempo assente ed il presente e
La Re 7
batti sempre la tua pista solitaria nella mente,
Solm Re Sib La7 Re
e faccia dopo faccia e ancora traccia dopo tutto questo poi ci si confonder,
Sib La4
traccia tutto questo poi ci si
Mi La4
torni dove niente ti aprir le braccia. Sol Re Sol Re Mim Re La
Non bisognerebbe mai ricordare.
Sol Re
E rimpiangere, rimpiangere mai.
Sol Re Mim
Come piovigginano le vecchie cose:
Re Fa#m
perch fra i libri schiacciare rose
Sol La4 La
di risa paghe e piene delle spose?
Sol Fa#m
E buttar via un incognita e uno scopo,
La Re
trascurare il giorno dopo, N OSTRA S IGNORA
La4 La DELL ' IPOCRISIA
come se chiudesse sempre;
Sol La
studiar la stessa pagina di storia
Re
conosciuta gi a memoria,
La
date e luoghi impressi a mente. La Sim / La9 La / Re7+ Mi / La Lam
Lam
Solm7 Re Alla fine della baldoria
Ma gocciola da sempre sul bagnato, Mi7
La c'era nell'aria un silenzio strano,
tesoriere dei tuoi giorni, lam
Re 7 Qualcuno ragliava con meno boria
di chi ha preso e di chi ha dato. Mi7
Solm Re e qualcun altro grugniva piano;
E ora dopo ora e dopo un attimo ed ancora
72
I testi e gli accordi
Do Lam
alle sfilate degli stilisti amen, mea culpa e miserere
Sol Mi7
si trasgrediva con meno allegria ma neanche un cane che sia risorto
Lam Do
ed in quei visi sazi e stravisti e i cavalieri di tigri a ore
Mi7 Sol
pulsava unombra di malattia. e i trombettieri senza ritegno
Do Lam
Un artigiano di scoop forzati inamidarono un nuovo pudore
Sol Mi
scrisse che Weimar gi si scorgeva misero a lucido un nuovo sdegno;
Lam Fa
e fra biscotti sponsorizzati si and alle prime con casto lusso
Mi Do
videro un anchorman che piangeva. e i quiz pagarono buoni milioni
Fa Rem7
E poi la nebbia discese a banchi e in pubblico si linci il riflusso
Do Mi4 Mi
ed il barometro segn tempesta, per farci ridiventare buoni.
Rem7
ci risvegliammo pi vecchi e stanchi, Lam
Mi4 Mi Cos domenica dopo domenica
amaro in bocca, cerchio alla testa. Mi7
Lam fu una stagione davvero cupa
Il mercoled delle Ceneri Lam
Mi7 quel lungo mese della quaresima,
ci confessarono bene o male Mi7
Lam rise la iena, ulul la lupa,
che la festa era ormai finita Do
Mi7 stelle comete ed altri prodigi
ormai lontano il carnevale Sol
Do facilitarono le conversioni,
e proclamarono penitenza Lam
Sol mulini bianchi tornaron grigi
e in giro andarono col cilicio Mi7
Lam candidi agnelli certi ex-leoni.
ruttando austeri:"Ci vuol pazienza! Do
Mi7 Soltanto i pochi che si incazzarono
Siempre adelante ma con juicio!" Sol
Do dissero che era l'usato passo
E fecero voti con faccia scaltra Lam
Sol fatto dai soliti che ci marciavano
a Nostra Signora dell'ipocrisia Mi
Lam per poi rimetterlo sempre l, in basso.
perch una mano lavasse l'altra, Fa
Mi Poi tutto tacque, vinse ragione,
tutti colpevoli e cos sia, Do
Fa si plac il cielo, si pos il mare,
e minacciosi ed un po' pregando Rem7
Do solo qualcuno in resurrezione,
incenso sparsero al loro Dio Mi4 Mi La Re Mi La
Rem7 piano, in silenzio, torn a pensare.
sempre accusando, sempre cercando
Mi4 Mi La Re La
il responsabile, non certo io.
Lam
La domenica di Mezza Quaresima
Mi7
fu processione di etere di Stato
Lam
dai puttanieri a diversi pollici
Mi7
dai furbi del chi ha dato ha dato
Do
ed echeggiarono tutte le sere,
Sol
come rintocchi schioccanti a morto,
73
Francesco Guccini 1967 - 1998
74
I testi e gli accordi
a grattarsi un po' la rogna, soffocati dal talk-show, magazine, trend, poi T.V. e radio
collare telegiornale, spazi, nuovo, gadget, pista,
adatto per i cani o per la gogna del quorum
giullare. dietrismo, le tangenti, rock e stadio
Poi andare sopra un palco per compenso o deviati, bombe, agenti, buco e forza del
l'emozione: destino,
chi non ha mai sognato di provare? scazzato, paranoia e gran minestra dello
Sia chi ha capito tutto e tutto sa per spino.
professione Amore fino,
ed ha un orgasmo a scrivere o a fischiare, lo so che in questo modo cerco guai
sia quelli che ti adorano fedeli e senza ma non sopporto questi parolai
intoppi, non dire pi che ci son dentro anch'io,
coi santi non si scherza, abbasso il Milan, amore mio
viva Coppi! se il gioco essere furbo e intelligente
Amore sappi, ti voglio presentare della gente
beato chi ha le musiche importanti, e certamente presto capirai.
le orchestre, luci e viole sviolinanti,
non queste mie di fil di ferro e spago; Ci sono, sai, nascosti dietro a pieghe di
amore vago, risate
mi tocca coi miei due giri costanti che tiran gi i palazzi dei coglioni,
far il make-up a metonimie erranti: pi sobri e pi discreti e che fan meno
che gaffe proprio all'et della ragione. puttanate
di me che scrivo in rima le canzoni,
E s son tanti gli anni, ma se guardo ancora i clown senza illusioni, fucilati ad ogni
pochi muro,
Voltaire non ci ha insegnato ancora niente, se stan cos le cose dei buffoni sia il
questo quel periodo in cui i ruggiti si futuro.
fan fiochi Son quelli che distinguono parole da parole
oppure si ruggisce veramente e sanno sceglier fra Mercuzio e Mina,
ed io del topo sovrastrutturale me ne frego; che fanno i giocolieri fra la verit e le
chi sia Voltaire mi dite? va beh, dopo ve lo mode,
spiego. i Franti che sghignazzano a dottrina,
E se pensate questi i vaniloqui di un che irridono ai proverbi e berceran
anziano disincantati:
lo ammetto, ma mettiamoci d'accordo "Fra Mina e fra Mercuzio son parole, e non
conosco gente pia, gente che sa guardar son frati".
lontano La7 La Sim Dom La
e alla maturit dicon sia sordo
perch i rincoglioniti d'ogni parte odian
parecchio
la libert e la chiamano "vagiti",
o "ostie" d'un vecchio.
Amore a specchio,
tanto bello urlare dagli schermi,
gettare a terra falsi pachidermi
coprendo ad urla il vuoto ed il timore.
Qui sul mio onore,
smetterei di giocar con le parole
ma un vizio antico e poi quando ci vuole
per la battuta mi farei spellare.
I L PENSIONATO Rem
col suo tono un po' sommesso
Mi7
di quando lui e Bologna
La7
eran pi giovani di adesso.
Rem
Lo sento da oltre il muro Io ascolto, e i miei pensieri
corron dietro alla sua vita,
che ogni suono fa passare, a tutti i volti visti
La4 dalla lampadina antica,
l'odore quasi povero di roba a quell'odore solito
La7 di polvere e di muffa,
da mangiare. a tutte le minestre
riscaldate sulla stufa,
Lo vedo nella luce che anch'io a quel tic-tac di sveglia
mi ricordo bene che enfatizza ogni secondo,
a come da quel posto
di lampadina fioca, quella da si pu mai vedere il mondo,
Rem a un'esistenza andata
trenta candele, in tanti giorni uguali e duri,
a come anche la storia
fra mobili che non sia passata fra quei muri.
hanno mai visto altri splendori,
Io ascolto e non capisco,
Re7
giornali vecchi ed angoli e tutto intorno mi stupisce
Solm la vita, com' fatta
di polvere e di odori, e come uno la gestisce
Do7 e i mille modi e i tempi,
fra i suoni usati e strani poi le possibilit,
Fa le scelte, i cambiamenti,
dei suoi riti quotidiani: il fato, le necessit
Solm Sib e ancora mi domando
mangiare, sgomberare,
Mi7 La7 se sia stato mai felice,
poi lavare piatti e mani. se un dubbio l'ebbe mai,
se solo ora si assopisce,
Lo sento quando torno se un dubbio l'abbia avuto
stanco e tardi la mattina poche volte oppure spesso,
aprire la persiana, tirare la tendina, se stato sufficiente
e mentre sto fumando sopravvivere a se stesso.
ancora un'altra sigaretta
andar piano, in pantofole, Ma poi mi accorgo che
verso il giorno che lo aspetta probabilmente solo un tarlo
e poi lo incontro ancora di uno che ha tanto tempo
quando viene l'ora mia, ed anche il lusso di sprecarlo:
mi d un piacere assurdo non posso o non so dir per niente
la sua antica cortesia: se peggiore sia
"Buon giorno, professore. a conti fatti
Come sta la sua signora? la sua solitudine o la mia.
e i gatti, e questo tempo
che non si rimette ancora..." Diremo forse un giorno:
"Ma se stava cos bene..."
Do7 Avr il marmo con l'angelo
Mi dice cento volte che spezza le catene
Fa coi soldi risparmiati
fra la rete dei giardini un po' perch non si sa mai,
Do7 un po' per abitudine:
di una sua gatta morta, son sempre pronti i guai.
Fa Vedremo visi nuovi,
di una lite coi vicini
Solm voci dai sorrisi spenti:
e mi racconta piano, "Piacere", "' mio", "Son lieto",
"Eravate suoi parenti?"
76
I testi e gli accordi
Sciocca adolescenza,
falsa e stupida innocenza,
continenza, vuoto mito americano,
P ICCOLA CITT di terza mano;
pubert infelice,
spesso urlata a mezza voce, a toni acuti,
casti affetti denigrati,
cercati invano;
Do Fa Do se penso a un giorno o a un momento
Piccola citt, bastardo posto, ritrovo soltanto malinconia;
Fa Lam
appena nato io ti compresi, tutto un incubo scuro
Fa Lam un periodo di buio gettato via.
o fu il fato, che in tre mesi
Sol Piccola citt, vecchia bambina
mi spinse via; che mi fu tanto fedele,
Do Fa Do a cui fui tanto fedele
piccola citt io ti conosco, tre lunghi mesi;
Fa Lam angoli di strada, testimoni
nebbia e fumo non so darvi degli erotici miei sogni
Fa Lam
Il profumo del ricordo frustrazioni e amori a vuoto,
Sol 4/7 7 mai compresi;
che cambia in meglio;
dove sei ora, che fai,
Do Fa Do Fa6 neghi ancora o ti dai sabato sera?
ma sono qui nei pensieri Quelle di adesso disprezzi,
Fa6 Do Sol o invidi e singhiozzi se passano davanti a
le strade di ieri, e tornano te?
Do Fa Do
Visi, dolori e stagioni, Piccola citt, vecchi cortili,
Fa Do Sol 4/7 7
amori e mattoni che parlano. sogni e dei primaverili,
rime e fedi giovanili
Piccola citt, io poi rividi bimbe ora vecchie;
le tue pietre sconosciute, piango e non rimpiango, la tua polvere
le tue case diroccate e il tuo fango, le tue vite,
da guerra antica; le tue pietre, l'oro e il marmo,
mia nemica strana sei lontana le catapecchie;
coi peccati fra macerie,
e fra giochi consumati cos diversa sei adesso,
dentro al Florida; io son sempre lo stesso, sempre diverso;
cerco le notti ed il fiasco,
cento finestre, un cortile, se muoio rinasco, finch non finir.
le voci, le liti e la miseria;
io, la montagna nel cuore,
scoprivo l'odore del dopoguerra.
Do
Per fare un uomo
Sol7 Lam Fa
ci voglion vent'anni
Do P ER QUANDO TARDI
per fare un bimbo
Fa Sol7
un'ora d'amore
Lam Mim
per una vita
Fa Do Dom Fam6
migliaia di ore Quando tardi e per le strade
Fa Do Dom
per il dolore scivolano sguardi
Sol7 Do Fam6 Sib7 Mib
abbastanza un minuto. di gente che ha sol fretta di tornare
Fa Do Fam6
per il dolore e i cinema si chiudono e i caff si
Sol7 Do Sol 7
abbastanza un minuto. vuotano.
Dom Fam6
Do Per le strade assieme al freddo e ai
E verr il tempo Dom
Sol7 Do tristi campi opachi
di dire parole Fam6 Sib7 Mib7
sono rimasti gli ultimi ubriachi,
quando la vita Fam Fam
Sib Sol7 un ciondolare stanco verso il nuovo
una vita dar Sol
Lam Mim bianco giorno che verr.
e verr il tempo Sol7 Do Sib Do
Fa Do Si discute delle rivoluzioni mai vissute
di fare l'amore Sib Do
Fa Do e degli amori fatti di bevute
quando l'inverno Sib SOL 7
Sib Do e di carriere morte nel bicchiere.
pi a nord se ne andr. Dom Do Sib
Fa Do Nelle sere a gambe aperte con il
quando l'inverno
78
I testi e gli accordi
Do la luna ombrosa
mondo in mano E aspetto immobile che si spanda
Sib Do l'onda di tuono che seguir
cantando mentre sputano lontano al lampo secco di una domanda
Sib Do
come se fosse in faccia all'universo la voce d'uomo che chieder
Re-
E li vedi, Shomr ma mi-llailah
girare lenti, strascicando i piedi, Do
parlare forte a tutti od a nessuno Shomr ma mi-lell
o piangere aggrappati ai muri, stanchi e Sib La7 Re-
addormentati. Shomr ma mi-llailah ma mi-lell
L'ora vola, Re-
e il vino amico o li ammazza o li consola Shomr ma mi-llailah
e il vino li fa vivere o morire Do
e la tristezza solita o li uccide o se ne Shomr ma mi-lell
Sib La7 Re-
va. Shomr ma mi-llailah ma mi-lell
E li vedi,
girare lenti strascicando i piedi, Sono da secoli, o da un momento
figure strane, sogni a cui non credi, in un vuoto in cui tutto tace
stagliarsi contro il cielo che si imbianca; non so pi dire da quanto sento
nella stanca angoscia o pace
mattina, che si riempie gi di vita, Coi sensi tesi fuori dal tempo,
piangendo un'altra notte che finita, fuori dal mondo sto ad aspettare
Lab Sol7 che in un sussurro di voci o vento
attendere, non sai dove, quando il qualcuno venga per domandare
Dom Sol7 Dom
buio torner (x 2) E li avverto, radi come le dita,
ma sento voci, sento un brusio
e sento d'essere l'infinita
eco di Dio
E dopo innumeri come sabbia,
ansiosa e anonima oscurit
ma voce sola di fede o rabbia,
notturno grido che chieder
Shomr ma mi-llailah
Re-
S HOMER MA MI - LLAILAH Do7 Fa
"La notte, udite, sta per finire
La7 Re-
ma il giorno ancora non arrivato
Do7 Fa
sembra che il tempo nel suo fluire
Sib La7
Re- Do Re- Do resti inchiodato...
Re- Do7 Fa
La notte quieta senza rumore Ma io veglio sempre, perci insistete,
Do La7 Re-
c' solo il suono che fa il silenzio voi lo potete, ridomandate,
Re- Do7 Fa
e l'aria calda porta il sapore tornate ancora se lo volete,
Do Sib La7
di stelle e assenzio non vi stancate"
Re-
Le dita sfiorano le pietre calme Cadranno i secoli, gli dei e le dee,
Fa Do7 Fa cadranno torri cadranno regni
calde di un sole memoria o mito
Sib Fa e resteranno di uomini e di idee,
il buio ha preso con s le palme polvere e segni
Do Sib La7 Ma ora capisco il mio non capire,
sembra che il giorno non sia esistito che una risposta non ci sar
che la risposta per l'avvenire
lo, la vedetta, l'illuminato in una voce che chieder
guardiano eterno di non so cosa
cerco, innocente o perch ho peccato Shomr ma mi-llailah...
79
Francesco Guccini 1967 - 1998
80
I testi e gli accordi
di sole e ferite,
81
Francesco Guccini 1967 - 1998
Dom Sol7 Re
Di antichi fasti la piazza vestita E guardo fuori dalla finestra
Dom Sol7 Do Sol Do Sol
grigia guardava la nuova sua vita e vedo quel muro solito che tu sai,
Dom Sol7 Re
come ogni giorno la notte arrivava sigaretta o penna nella mia destra,
Dom Sol7 Do Sol Do Sol
frasi consuete sui muri di Praga simboli frivoli che non hai amato mai;
Sim
Mib Sib7 quello che ho addosso non ti mai piaciuto,
Ma poi la piazza ferm la sua vita Do
Fam Dom Sol 4 7 racconto e dico e ti sembro muto,
e breve ebbe un grido la folla smarrita, Sol
Mib Sib7 fumare e scrivere ti suona strano,
quando la fiamma violenta ed atroce La
Lab Sol7 meglio le mani di un artigiano
spezz gridando ogni suono di voce. Sol Do Re
e cancellarmi tutto quel che fai;
Son come falchi quei carri appostati Sol
e corron parole sui visi arrossati ma io sono fiero del mio sognare,
Re Mim
corre il dolore bruciando ogni strada di questo eterno mio incespicare
e lancia grida ogni muro di Praga Sol
e rido in faccia a quello che cerchi
Quando la piazza ferm la sua vita Re Sol Do ||| Sol Do Sol
sudava sangue la folla ferita e che mai avrai
quando la fiamma col suo fumo nero
lasci la terra e si alz verso il cielo Non sai che ci vuole scienza, ci vuol
costanza,
Mib Sib ad invecchiare senza maturit;
Quando ciascuno ebbe tinta la mano, ma maturo o meno io ne ho abbastanza
Lab Sol7 della complessa tua semplicit;
quando quel fumo si sparse lontano, ma poi chi ha detto che tu abbia ragione,
Mib Sib coi tuoi "also sprach" di maturazione
Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava
Lab Sol7 o un'illusione pronta per l'uso,
all'orizzonte del cielo di Praga. da eterna vittima di un sopruso,
Dom Sol7 abuso d'un mondo chiuso e fatalit;
Dimmi chi sono quegli uomini lenti, ognuno vada dove vuole andare,
Dom Sol7 ognuno invecchi come gli pare,
coi pugni stretti e con l'odio fra i denti. ma non raccontare a me solo cos' la
Dom Sol7 libert.
Dimmi chi sono quegli uomini stanchi
Dom Sol7
di chinar la testa e di tirare avanti. La libert delle tue pozioni,
di yoga, di erbe, psiche e di omeopatia,
Mib Sib di manuali contro le frustrazioni,
Dimmi chi era che il corpo portava, le inibizioni che provavi qua a casa mia,
Mib Sol7 la noia data da uno non pratico,
la citt intera che lo accompagnava, che non ha il polso di un matematico,
Mib Sib che coi motori non ci sa fare
la citt intera che muta lanciava e che non sa neanche guidare,
Fam Dom Sol7 Dom un tipo perso dietro le nuvole e la poesia;
una speranza nel cielo di Praga ma ora scommetto che vorrai provare
Fam Dom Sol7 Dom
una speranza nel cielo di Praga quel che con me non volevi fare:
Fam Dom Sol7 Dom fare l'amore, tirare tardi, o la fantasia.
una speranza........... . . . .
La fantasia pu portare male
se non si conosce bene come domarla,
ma costa poco, val quel che vale,
82
I testi e gli accordi
io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, l'angoscia che d una pianura infinita?
quei quattro stracci in cui hai buttato ieri Hai voglia di me e della vita,
persa a cercar per sempre quello che non c' di un giorno qualunque, di una sponda
brulla?
io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, Lo sai che non siamo pi nulla?
quei quattro stracci in cui hai buttato ieri Non siamo una strada n malinconia,
Sol un treno o una periferia,
persa a cercar per sempre quello che non siamo scoperta n sponda sfiorita,
Re Sol Do ||| non siamo n un giorno n vita.
non c'.
Non siamo la polvere di un angolo tetro
n un sasso tirato in un vetro,
lo schiocco del sole in un campo di grano,
non siamo, non siamo, non siamo.
Si fa a strisce il cielo e quell'alta
pressione
un film di seconda visione,
l'urlo di sempre che dice pian piano:
Do Re Sol Do
"Non siamo, non siamo, non siamo."
Q UELLO CHE NON ...
Sol Do
La vedi nel cielo quell'alta pressione?
Re Mim
La senti una strana stagione?
Do Sol
Ma a notte la nebbia ti dice d'un fiato
83
Francesco Guccini 1967 - 1998
lasciare
Redim Do
tra i tuoi due figli e l'una e l'altra
morale
Solm La
come sembravi inchiodato.
S CIROCCO
Rem La
Lei si alz con un gesto finale
Rem Do
poi and via senza voltarsi indietro
Fa La
Rem Do mentre quel vento la riempiva di ricordi
Ricordi le strade erano piene di quel lucido Sib
impossibili
scirocco Do Fa La
Sib La di confusione e immagini.
che trasforma la realt abusata e la rende Rem Do ... Rem
irreale Re 7 Solm Sib
Rem Do Lui resto come chi non sa proprio cosa fare
sembravano alzarsi le torri come in una Mi 7 La 7
cercando ancora chiss quale soluzione
largo gesto barocco Rem /do /si
Sib ma meglio poi un giorno solo da ricordare
e in via dei Giudei volavan velieri come in Sib = La =
La che ricadere in una nuova realt sempre
un porto o canale
Fa Do identica.
Tu dietro al vetro di un bar impersonale Rem
Sib La
seduto a un tavolo da poeta francese Rem Do
Fa#dim Sol Ora non so davvero dove lei sia finita
con la tua solita faccia aperta ai dubbi Sib La
Midim Fa se ha partorito un figlio o come inventa le
e un po' di rosso routine dentro al
sere
bicchiere Rem Do
Redim Do lui abita da solo e divide la vita
pensai di entrare per stare assieme a bere Sib La
Sib La tra il lavoro verso inutili e la routine di
e a chiaccherare di nubi.
un bicchiere
Rem Do Fa Do
Ma lei arriv affrettata danzando nella rosa soffiasse davvero quel vento di scirocco
Sib La Sib La
di un abito di Percalle che le fasciava i e arrivasse ogni giorno per spingerci a
fianchi guardare
Rem Do Fa#dim Sol
e cominci a parlare ed ordin qualcosa dietro alla faccia abusata delle cose
Sib La Midim Fa
mentre nel cielo rinnovato correvano le nubi nei labirinti oscuri della case
Redim Do
a branchi dietro allo specchio segreto di ogni viso
Fa Do Sib La
e le lacrime si aggiunsero al latte di quel dentro di noi.
Rem Do Sib La ...
t
85
Francesco Guccini 1967 - 1998
S AMANTHA Fa#7
e in aria il cielo un qualche cosa viola
Si4 7 Mi Do Sol
carico.
Mim Do
Andrea gi nel cortile,
Sol
Mim Do jeans regolari e faccia da vinile,
Mim Do Re
Samantha scende le scale giacca a vento come dio comanda e legata al
Sol
di un policentro attrezzato comunale, polso
Re Do Si
trent anni e poi l'appartamento sar suo, o la bandana, un piede contro al muro e l
Mim
meglio, l'aspetta perch vuol parlare,
Do Si Do Sol
dei suoi genitori che ogni mese devono niente, forse d'amore ma non sa che dire,
Mim Re
strappare il mutuo con le parole quasi lombarde che non sanno
Do
da uno stipendio da fame uscire
Sol Do Si Sol
ma Milano tanto grande da impazzire e si accende rabbioso una Marlboro di alibi
Re
e il sole incerto becca di sguincio, in e si guardano di sbieco,
Re
questa domenica d'aprile, appena un cenno istintivo di saluto
Do Si Mim Do
ogni pietra, ogni portone ed ogni altro ma a Samantha batte il cuore da morire
Sol Sol Re Si
ammennicolo urbanistico mentre Andrea rimane muto;
Mim
ma Samantha saltella, e lei ritorner con le MS
Re Re
non sa d'avere lunghe gambe da cervo per suo padre steso davanti a qualche canale
Mim Do Do
e il seno, come si dice, in fiore, teso, e lui mediter al bar dietro a una birra
Sol Re Si Sol Si
sopra a un corpo ancora acerbo che la vita pu far male.
Mim Mim
e Samantha, Samantha ancora E Milano sembra che stia li a abbracciarsi
Re Sol
non sa d'avere un destino da modella quei due che non sapranno pi parlarsi,
Do Lam Mim Si7
e corre allegra lungo i graffiti osceni solo sfiorarsi in un momento vago e via.
Mim
delle scale Samantha presto cambier quartiere
Sol Si Sol
quasi donna, quasi bella. per un destino che non sa vedere,
Mim Lam 6 Si4 7
E fuori: Milano muore di malinconia, Andrea diventer padrone di una pizzeria.
Sol Sol
di sole che tramonta l in periferia, Ed io, burattinaio di parole,
Lam Lam
di auto del ritorno, famiglie, freni e gas perch mi perdo dietro a un primo sole,
Mim Si7 Mim Si7 Do
di scarico. perch mi prende questa assurda nostalgia ?
Mim Mim Do Mim
Lontano il centro quasi un altro mondo,
Sol
San Siro un urlo che non cogli a fondo,
Lam 6 Si4 7
ti taglia un senso vago di infinito panico.
Sol
Spunta un gasometro dietro a muri neri,
Lam
oziosi vagolano i tuoi pensieri
86
I testi e gli accordi
cielo autunnale,
Fam
di gente che si frantuma in un fiato T ALKIN M ILANO
Do Lam7
senza soffrire, senza capire
Re7
e i tuoi pensieri sono solo uno iato
Fam Sol7
tra addormentarsi e morire. Sol Do
Partiamo di sera verso Milano,
Ma che cosa c' in fondo a questa notte,
quando l'ora del lupo guaisce io, Antonio, l'americano,
e il nuovo giorno non arriva mai Sol Do
e il buio un fischio lontano che non Boy-Boy il cane, quattro chitarre,
finisce; Re7 Sol
di minuti lunghi come il sudore Dodo Veroli, niente ragazze.
di ore che tagliano come falci Do
Quelle le troviamo su,
e i tuoi pensieri solo un cane in chiesa Re7
Sol7/4 Sol7 meno Boy-Boy che legge Linus,
che tutti prendono a calci. Sol
lui va solo a bracchette.
Do Do7
Ma cosa c', cosa c'...
Mangiato un panino, trovato il dormire,
Fa7+ Mim
atrii a piastrelle di stazioni secondarie, ci restano in tasca duemila lire
Mi7 Lam tre plettri un po' usati, venti cerini,
strade pi strade di avventure solitarie, sei sigarette, due tesserini
Re7 dell'autobus naturalmente,
clown nella notte, Boy-Boy che non sa guidare
Fa7+ li user per andare a donne (pardon, a
valigie vuote, cagnette).
Re7 Sol7/4 7 Do
piene di trucchi per tragedie immaginarie
Fa7+ Mim Tardi la notte dormendo ho sognato
telecomandi per i quotidiani inferni, che Bob Dylan ero diventato
Mi7 Lam giravo il mondo con la chitarra,
battute argute di architetti postmoderni, Ursul Andres era la mia ragazza
Re7 triste risveglio: c'era solo Alan con me!
amanti andate, It was a bad dream.
Fa7+
piaceri a rate,
Re7 Sol7/4 7
pallottolieri per contare estati e inverni.
ditemi che avete in mente, come una volta, Fa6 Sidim Lam
di fare l'amore, perch ho paura ad amarti..."
quello che stato un segreto di un prato o Sol Do Sidim Mi7
di un greto, del buio d'un viale, e dicesti, e dicesti, e dicesti...
Lam
quel gioco ardente e discreto, d'allora Le tue parole
sempre diverso ed uguale... Rem Sidim /la /si Do
chi lo sa se ci che da cercare, quasi io non ricordo pi
ci che non sai mai se vuoi o non vuoi, Sidim Lam Sidim Lam
sia cos banale da trovare, sia lungo ogni ma nemmeno tu ricordi niente.
strada, sia a fianco di noi, Lam /mi /La
perso in tante scatole di odori, angoli e Ora dove sei, e che gente
tendine che non so Sol Do
impronte di paesaggi e di colori, manciata vede il tuo viso e ascolta
Sidim Lam
di un tango che vi accompagn. le tue parole leggere,
Lui... Sol Do
Lei, lei... le tue sciocchezze leggere,
Sidim Lam
le tue lacrime leggere,
Sidim Lam
come una volta?
Lam /mi /la
Che cosa dici ora
Rem Sidim Do
quando qualcuno ti abbraccia
Sidim Lam
e tu nascondi la faccia,
Sol Do
e tu alzi fiera la faccia e guardi
T I RICORDI QUEI GIORNI Sidim Lam Sidim Lam
diritto in faccia come allora?
Do Sol Sib Lam
Qui un poco piove, un poco il sole;
Rem /Do
aspettiamo ogni giorno
Sidim /Re
Lam che questa estate finisca
Ti ricordi quei giorni? Do /sol Lam/fa# Lam Sol
Rem /sol Do SIdim La /Mi che ogni incertezza svanisca e tu?
Uscimmo dopo le canzoni per camminare piano. Do Sidim Lam
Lam Io non ricordo pi che voce hai.
Ti ricordi quei giorni? Sol Do
Rem Sol Do Che cosa fai?
Gli amici bevevano vino, Sidim Lam Sol Do
Sidim/mi /fa# /sol# lo non credo davvero che quel tempo ritorni
qualcuno parlava e rideva, noi Sidim Lam
Lam ma ricordo quei giorni...
quasi lontano, Sol Do
Rem Sol Do /re /mi FA6 SIdim Lam ma ricordo quei giorni...
vicino a te vicino a me Sidim Lam
Sidim/la/si Do /re Sidim Lam ma ricordo quei giorni...
e ci parlammo, ognuno per lasciare qualcosa, Mi7
Sol Do Sidim Mi7 ma ricordo
per creare qualcosa, per avere qualcosa. Lam Sidim Do /mi Rem Mim Fa Sol#m Lam
Lam
Ti ricordi quei giorni?
Rem /sol Do
I tuoi occhi si incupivano,
Sidim Lam
il tuo viso si arrossava
Lam /mi /La
e ti stringevi a me nella mia stanza
Sol Do
(quasi un respiro)
Sidim Lal
poi mi dicesti: Basta...
Sol /si Do /re /Mi
perch non voglio guardarti...
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Francesco Guccini 1967 - 1998
92
I testi e gli accordi
Lam
Si frug dentro ai ricordi
Do
di una vita ormai finita,
Lam Do Re Mi
Lam Do Re Mi Lam si guard dentro ai cassetti
colmi di carta ingiallita:
Lam "Questa foto per la figlia."
Senza l'ultima parola, "L'orologio qui a chi tocca?"
Do "Meglio gli chiudiate gli occhi."
frase saggia da citarsi, "Meglio chiudergli la bocca." Rest...
Re solo qualcosa che vol
pieg il capo sul cuscino nell'aria calma e poi svan
Mi7
quasi per addormentarsi, per dove non sapremo mai.
Lam
senza un grido, senza un nome, Lam
Do Si riuniscono i parenti,
senza morti, senza un suono, Do
Re si rincorrono i ricordi,
n il rumore di battaglie, gi si parla delle spese,
Mi7 Lam Sol gi si senton pianti soldi:
era morto un altro uomo, rest... qualche spicciolo lasciato
Fa Mi7 Lam Sol provoc parole accese
solo qualcosa che vol che volarono sul letto
Fa Mi7 Lam Sol e copriron le candele; rest...
nell'aria calma e poi svan,
solo qualcosa che vol
Fa Mi7 Lam Sol9 Fa Mi4/7
per dove non sapremo mai. nell'aria calma e poi svan
per dove non sapremo mai.
La
C'era buio nella stanza, Lam
Do Uno schiaffo fa tacere
di malato un greve odore Sol
e una lieve, pazza, danza anche i giochi dei bambini,
di mosconi in amore; son calate le serrande,
lievi ronzan le preghiere, neri sfilano i vicini.
poi qualcuno se n' accorto: Le ghirlande hanno gettato
si alz, croce nella sera, la tristezza sulle scale,
solo un chiaro grido: " morto!" Rest... fra i parenti addolorati
solo qualcosa che vol se ne scende il funerale, rest...
nell'aria calma e poi svan solo qualcosa che vol
per dove non sapremo mai. nell'aria calma e poi svan
per dove non sapremo mai.
Lam
Svelti accorrono gli astanti: Lam
Sol Una vita: quante cose
"Com' morto?", "Com' andata?" Do
Lam dice il prete in due parole;
Sfrigolava ormai sui pianti lo ringraziano gli astanti,
Mi7 via l'inverno, c' gi il sole,
la candela gi bruciata; chiacchiere, risate lievi,
Lam vanno per il cimitero,
gli composero le braccia, restan fiori, tombe, scritte,
Sol resta al vento un drappo nero, rest...
si ravvi la rada chioma;
Lam solo qualcosa che vol
ondeggiava sulla faccia nell'aria calma e poi svan
Mi7 Lam Sol per dove non sapremo mai.
del rosario la corona: rest...
Fa Mi7 Lam Sol
solo qualcosa che vol
Fa Mi7 Lam Sol
nell'aria calma e poi svan
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I testi e gli accordi
Tu sei molto
Vedi cara anche non sei abbastanza
certe crisi son soltanto e non vedi la distanza
segni di un qualcosa dentro che fra i miei pensieri e i tuoi.
che sta urlando per uscire. Tu sei tutto
Vedi cara ma quel tutto ancora poco
certi giorni sono un anno tu sei paga del tuo gioco
certe frasi sono un niente ed hai gi quello che vuoi.
che non serve pi capire. Io cerco ancora
Vedi cara e cos non spaventarti
le stagioni ed i sorrisi quando senti allontanarmi
son denari che van spesi fugge il sogno, io resto qua.
con dovuta propriet. Sii contenta
Vedi cara della parte che tu hai
difficile spiegare, ti do quello che mi dai
difficile capire di chi la colpa non si sa.
se non hai capito gi.
Cerca dentro
La per capir quello che sento
Non capisci
per sentir che ci che cerco
Mi Fa#m
quando cerco in una sera non il nuovo, libert.
Re La
un mistero di atmosfera Vedi cara
Si Mi Mi7 difficile spiegare,
che difficile afferrare. difficile capire
se non hai capito gi.
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Francesco Guccini 1967 - 1998
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Francesco Guccini 1967 - 1998
V ENEZIA Si7
Sol V ORREI
Venezia una albergo,
Re7
San Marco senz'altro anche il nome
di una pizzeria,
La-7 Re7
la gondola costa, la gondola solo Re La Sim Fa#m Sol La Re La
Sol
un bel giro di giostra. Re
Re7 Sol Vorrei conoscer l'odore del tuo paese,
Stefania d'estate La
Re7 camminare di casa nel tuo giardino,
giocava con me nelle vuote domeniche Fa#7 Sim
respirare nell'aria sale e maggese,
d'ozio. Fa#m Mi La La4
La- gli aromi della tua salvia e del rosmarino
Mia madre parlava,
La-7 La-6 Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero
sua madre vendeva Venezia in negozio.
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I testi e gli accordi
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