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BIOGRAFIA

James Joyce nacque a Dublino nel 1882, allinterno di una famiglia borghese-cattolica.
Dopo essersi diplomato al collegio dei Gesuiti, si iscrisse allUniversity College Dublin, dove
si laure nel 1902. Per tutti gli anni 90, la famiglia ebbe difficolt finanziarie.
Il 1891 segn la storia dellIrlanda tanto quanto la carriera personale di Joyce.
Charles Sewart Parnell, leader del movimento indipendentista irlandese, mor lasciando un
intera nazione in lutto. La morte di Parnell fu dispirazione al primo lavoro conosciuto di
Joyce, una poesia che accusava tutti coloro che nella vita gli avevano voltato le spalle.
Da quel momento, il TRADIMENTO divenne un tema ossessivo allinterno della sua opera e
della sua vita.
Gli anni 90 furono importanti anche per il diffondersi del nascente movimento nazionalista,
che prese una piega non solo politica ma anche a livello culturale e letterario.
Joyce non ader mai a questa corrente, considerandola troppo provinciale.
Egli trov anche nel cattolicesimo una delle cause maggiori dellarretratezza dellIrlanda.
Dopo essersi laureato, vol verso Parigi per studiare medicina ma, mentre sua madre stava
morendo, torn a casa per assisterla. La sua morte fu un evento traumatico, come
testimoniato nelle prime pagine dellUlisse (1922), dove Stephen Dedalus (il suo alter-ego)
ha incubi riguardo sua madre morente e si sente in colpa per non aver pregato sul suo letto
di morte.
Il 10 Giugno 1904, Joyce conosce Nora Barnacle, sua compagna di tutta una vita, che
sposer soltanto nel 1931. Insieme a lei lasci lIrlanda nel 1904, restando in questo ESILIO
AUTO-IMPOSTO per tutto il resto della sua vita (eccetto per qualche raro evento).
Dopo un breve soggiorno a Pula la coppia si stabil a Trieste, dove rimasero fino al 1920 e
dove nacquero i loro due figli. Il suo lavoro come insegnante lo mise in contatto con Italo
Svevo, che a quel tempo stava provando a far pubblicare il suo primo romanzo SENILITA.
Joyce stesso stava provando a far stampare Gente di Dublino, ma il suo romanzo era
costantemente rifiutato poich la storia era considerata scandalosa. Non fu pubblicato fino al
1914.
Nel frattempo Joyce stava lavorando al suo romanzo semi-autobiografico RITRATTO
DELLARTISTA DA GIOVANE. In questo caso, grazie allaiuto del poeta Irlandese William
Butler Yeats e Ezra Pound, il romanzo usc a puntate e in seguito pubblicato nel 1916.
Quando scoppi la Prima Guerra Mondiale, si spost con la sua famiglia a Zurigo.
A quel tempo Joyce stava gi lavorando al suo capolavoro, ULISSE, che continu a scrivere
per un altro paio di anni dopo essersi stabilito a Parigi nel 1920. Qui, lautore inizi ad avere
problemi di vista, quindi dovette finire il suo romanzo successivo Finnegans Wake con laiuto
di Samuel Beckett, che fu suo affezionato scriba per un po.
La Seconda Guerra Mondiale lo costrinse a ritrasferirsi a Zurigo, dove mor il 13 Gennaio
1941.

GENTE DI DUBLINO

STRUTTURA

Gente di Dublino una raccolta di storie brevi scritte tra il 1904-1907 e pubblicato per la
prima volta nel 1914. Joyce voleva che le storie avessero unORGANIZZAZIONE
SIMMETRICA e il principio dello SVILUPPO TEMATICO, cos che esse potessero creare un
capitolo importante della storia morale della nazione. Per questo motivo, le 15 STORIE di
Gente di Dublino seguono una specifica divisione in 4 sezioni continuative: le storie
dellinfanzia (Le Sorelle; Un Incontro; Arabia), le Storie dellAdolescenza (Eveline; Dopo la
Corsa; Due Galanti; Pensione di Famiglia), le Storie della vita Adulta (Una Piccola Nube,
Rivalsa, Cenere, Un Caso Pietoso), le Storie della Vita Pubblica (Il Giorno dellEdera nella
Sede del Comitato Elettorale; Una Madre; La Grazia). Lultima storia, I Morti, che anche
la pi lunga, forma una sorta di coda a tutta la raccolta. I titoli delle storie danno un senso di
ANONIMATO e INSIGNIFICANZA, che a sua volta riflessa anche nei protagonisti, dei
quali buona parte restano anonimi o etichettati con un semplice nome proprio, come se non
avessero ancora sviluppato una propria identit.
Lo stesso titolo Gente di Dublino generico e rivela lintenzione di Joyce di estendere il
destino dellanonimato a tutti gli abitanti della citt. La fusione di voci differenti crea un effetto
orchestrale e linsieme delle storie funge da ritratto di unintera comunit.
Quindi, Gente di Dublino, non solo una serie di immagini di Dublino, ma anche un libro sul
destino umano, allinterno del quale il micocosmo descritto come modello dellintera razza
umana.
Nellagosto 1904, James Joyce scrisse a un suo amico: Ti scrivo una serie di epicleti [...] Ho
chiamato la serie Gente di Dublino per tradire lanima di questa emiplegia o paralisi
considerata citt.
Con queste parole Joyce annuncia non solo lintroduzione della storia breve come vera a
propria forma espressiva, ma introduce alcune delle connotazioni stilistiche e tematiche che
si ritroveranno nella raccolta.
Con la parola epicleti, che deriva dal linguaggio Cattolico, Joyce dichiara la propria
intenzione di trasformare eventi ordinari, gesti quotidiani, allapparenza insignificanti in
qualcosa che possiede un valore simbolico, che trascende il proprio significato immediato.
Inoltre, usando la parola paralisi, Joyce rivela il soggetto principale delle proprie storie
ovvero lIMMOBILIT DI UNA CITTA che a quel tempo era considerata la Sorella
Abbandonata della Britannia; una colonia che stava pian piano perdendo la sua influenza e
stava fallendo nel raggiungere lindipendenza.

STILE E TECNICHE NARRATIVE

Joyce asser che Gente di Dublino fu scritto in uno stile di scrupolosa grettezza, il che
esprime lintenzione dellautore di ottenere un effetto di verosimiglianza.
Egli prese, ad esempio, i reali nomi dei pub, hotel, chiese e altri tratti distintivi della vita
sociale della citt.
In ogni caso, questi tratti di realismo documentaristico furono combinati alluso di numerosi
simboli; ci rende unico lo stile di Joyce e amplia lapparente semplicit delle storie.
Infatti, queste storie sono convenzionali solo allapparenza, poich anche per rendere la
complessit della vita umana Joyce usa il DISCORSO INDIRETTO LIBERO.
Lemergere di voci differenti e di differenti tipi di discorsi aiutano lautore nel suo intento di
presentare le variet di personaggi allinterno del ritratto corale della citt.
In ogni caso, linnovazione stilistica pi discussa di Joyce viene chiamata lEPIFANIA.
Nella prima bozza de Il Ritratto, lautore, sotto lo pseudonimo di Stephen Dedalus, descrive
le epifanie come improvvise manifestazioni spirituali, che possono avvenire nel discorso
volgare, nei gesti o in dei ricordi.
La parola stessa, che deriva dal greco antico e vuol dire mostrare, indica che, attraverso
una parola o unazione insignificante, le persone possono raggiungere momenti di intense
percezioni. Questi picchi emozionali possono diventare rivelazioni di stati che sarebbero
altrimenti rimasti celati ai personaggi. E lasciata al lettore la speculazione sulle implicazioni
e le possibili soluzioni narrative.

TEMI E MOTIVI

Riconoscendo Dublino come il centro della paralisi, Joyce rese limmobilit di questa citt e
dei suoi abitanti il tema predominante della raccolta.
La paralisi assume forme differenti; pu essere fisica, morale, emotiva o psicologica. Si
manifesta attraverso la corruzione, la mancanza di ambizione e la frustrazione.
I personaggi sembrano, nel complesso, incapaci di vivere le loro vite in pieno, incapaci di
vedere che le opportunit donate dalla vita sono proprio di fronte a loro.
Ci sono delle immagini ricorrenti (motivi) che testimoniano questa malattia paralizzante che
infetta la citt. Ad esempio, il camino spento in Le Sorelle, una pompa per la bicicletta
vecchia e rugginosa in Arabia cos come la distilleria dismessa in Un Caso Pietoso
possono essere tutte viste come immagini della disfunzione, poich questi oggetti ormai
inutili sono correlativi oggettivi del fallimento.
Le relazioni tra uomini e donne sono descritte come complicate se non inaffettive o, peggio
ancora, corrotte. Immagini di mascolinit fallita sono frequenti, cos come i tradimenti.
La societ sembra avere degli effetti debilitanti sulla popolazione di Dublino nel complesso,
mentre l'emigrazione spesso vista come lunica possibilit di condurre una vita migliore.
Tutte queste immagini contribuiscono a creare lo particolare tanfo di corruzione che
lautore percep sorvolando Dublino verso la fine del secolo.

ULISSE (1922)

Il capolavoro di Joyce fu inizialmente pubblicato a puntate da un giornale americano (dal


marzo 1918 a Dicembre 1920) e successivamente stampato in un singolo volume per il
40esimo compleanno di Joyce (2 Febbraio 1922), a Parigi.
Dopo la sua uscita, il romanzo caus diverso clamore a causa della presenza di uno STILE
E DI TECNICHE ALTAMENTE INNOVATIVE, oltre ad esser stato bollato come OSCENO,
fatto che lo port ad essere bannato sia in USA che in Gran Bretagna.
Il titolo (Ulisse - la latinizzazione delleroe greco Odisseo) allude allOdissea omerica,
creando immediatamente un parallelismo non certo casuale o ornamentale.
Joyce costru il testo intorno a un complesso sistema di allusioni, che fu giudicato da T. S.
Eliot come una delle pi importanti scoperte della Letteratura Moderna.
Secondo Eliot, Ulisse rivoluzionario nelluso del metodo mitico che ha la stessa
importanza di una scoperta scientifica. Eliot vedeva questa struttura come un modo di
controllare, ordinare, dare corpo e significato al gigantesco panorama di futilit e anarchia
che la storia contemporanea. La narrativa tradizionale sembrava essere obsoleta nel dare
significato ad un presente estremamente frammentario, quindi Joyce decise di donare
compattezza al suo romanzo rimarcando episodi, personaggi e inconvenienti propri
dellOdissea. In questo modo il testo classico viene usato come impalcatura del nuovo in un
continuo parallelismo tra la contemporaneit e lantichit.

UNEPICA MODERNA

Il romanzo, che pu essere considerato unepica moderna, comprende 18 capitoli o episodi


divisi in tre parti. I primi tre episodi sono riferiti alla Telemachia o La Ricerca. I capitoli dal
4 al 15 sono invece lOdissea o I Viandanti, mentre gli ultimi tre rappresentano il Nostos
o Il Ritorno a Casa. Ciascun capitolo non solo corrisponde ad un episodio o personaggio
dellOdissea, ma anche a unora, a un simbolo, a un colore, a una parte del corpo, a un
tema.
Nella prima parte, Stephen Dedalus, che adesso un personaggio maturo, deve vedersela
col suo sconforto nella ricerca di una vita da artista. La seconda e pi cospicua parte del
romanzo ha a che fare con lebreo irlandese Leopold Bloom, un uomo comune il cui
girovagare nella citt messo in ombra dal pensiero del suo estraniamento sessuale ed
emozionale nei confronti della moglie. Gli ultimi tre capitoli del libro parlano di Bloom e del
ritorno a casa di sua moglie Molly che, anche se lo ha tradito durante la sua assenza decide,
nellultimo famoso monologo, di tornare insieme e di dare unaltra possibilit al loro rapporto.
Il racconto si svolge a Dublino, il 16 giugno 1904 e, concentrandosi principalmente sul
girovagare di Bloom nella citt, RAPPRESENTA LE IRRILEVANTI AVVENTURE DI UN
UOMO ORDINARIO.
Durante la giornata vediamo Bloom che prepara il vassoio con la colazione a sua moglie, va
in bagno, partecipa al funerale di un conoscente, parla con persone, mangia il pranzo, cerca
vecchi annunci nella National Library, finisce a discutere con un nazionalista Irlandese, paga
la visita in ospedale ad una donna incinta. Le avventure di questo moderno Odisseo sono
accompagnate da pensieri che sovrastano la sua mente, tra cui immagini della sua infedele
Penelope, a casa, che lo tradisce. Verso la fine del romanzo, la strada di Leopold-Odisseo
si interseca con quella di Stephen-Telemaco, completando lallusione omerica.
Come CAPOLAVORO DEL MODERNISMO, il romanzo contiene lo stile realista e il
simbolismo di Gente di Dublino, cos come numerose allusioni sia ovvie che pi sottili.
Nel romanzo, la prosa diventa a tratti completamente sperimentale. Il libro, infatti, famoso
anche per luso da parte dellautore del MONOLOGO INTERIORE, che a volte
estremamente sperimentale. Ad esempio, la sintassi dei personaggi peggiora drasticamente
quando sono stanchi o affamati.
Lesempio lampante di questo estremo monologo interiore il famoso ultimo capitolo,
Penelope (o Il letto), conosciuto anche come Il monologo di Molly, dove le regole della
grammatica, della sintassi e della punteggiatura sono infrante in nome del FLUSSO DI
COSCIENZA, dove azioni e pensieri sono indistinguibili.

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