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L'altare maggiore opera ottocentesca (1843) di Antonio Sarti (1797-1880), il quale

utilizz in parte il materiale del precedente altare cinquecentesco. L'opera cominci ai


primi del 1841 e termin in febbraio 1843.

Le quattro colonne di marmo giallo, gi dell'altare preesistente, furono collocate a


formare una sorta di grande arco trionfale sovrastato da un timpano triangolare con al
centro, in cima il monogramma del nome di Ges contenuto in una raggiera.

Sul timpano stanno cinque Angioli. Tre di marmo, in piedi attorno alla raggiera del
Nome di Ges, e due di stucco, inginocchiati alle estermit in atto di adorazione.

La struttura neoclassica si estende al grande ciborio, esecutore Guglielmo Hopfgarten


dai disegni del Sarti, destinato all'esposizione solenne del SS. Sacramento.

Si commise la pala d'altare al giovane pittore Alessandro Capalti (1817-1868), romano.


La tela copre una statua del Sacro Cuore. Il meccanismo di sollevamento del dipinto a
scomparsa (identico a quello presente nella Cappella di sant'Ignazio) permette di
scoprire una statua del Sacro Cuore di Ges.

Infine sono pregevoli i marmi che rivesto tutta l'abside e le decorazioni e le rifiniture in
bronzo dorato.

Tuttavia il risultato fu unanimemente ritenuto non felice e comunque non all'altezza


degli altari di Sant'Ignazio e di san Francesco Saverio.

La chiesa del Ges, dell'ordine dei Gesuiti di Roma, presenta elementi architettonici
tipici delle chiese barocche. Un discepolo di Michelangelo, Giacomo della Porta
disegn una facciata che illustra l'influsso del suo maestro nell'esecuzione scultorea
della superficie architettonica.

Il prospetto a due livelli, rivestito di pilastri e colonne corinzie, mette in relazione


l'esterno della chiesa con l'interno e permettendo di intuire le altezze diseguali della
navata e delle cappelle laterali.

Il problema architettonico di come armonizzare questa differenza ha una storia lunga, e


Della Porta trae ispirazione dal passato, volgendo il suo sguardo fino alla facciata
dell'Alberti per S. Maria Novella a Firenze (1456) e impiegando puntoni curvi o volute
alle estremit del piano superiore, per mascherare il profilo irregolare della facciata e
collegare visualmente i due livelli. In seguito, questa soluzione divenne un elemento
comune delle chiese a piano longitudinale costruite a Roma. Nel disporre coppie di
pilastri a intervali regolari lungo la faccia della chiesa ad entrambi i livelli, Della Porta
mette l'enfasi sul collegamento verticale invece che sul dinamismo orizzontale. Per
accentuare per il portale principale, l'architetto rompe la trabeazione e porta avanti di
un passo verso la piazza l'intera porzione centrale. L'aggiunta delle colonne
fiancheggianti e il doppio timpano al di sopra incornicia e fa risaltare l'entrata.

La decorazione rimane minima, in conformit con l'identificazione dei gesuiti con la


riforma ecclesiastica del periodo.

Il grande stemma sopra il portale principale reca il monogramma di Ges, mentre le due
nicchie fiancheggianti accoglieranno le due statue di S. Ignazio (a sinistra) e di S.
Francesco Saverio (a destra) solo nel decimosettimo secolo.

L'effetto complessivo della facciata di forza ed energia, ma anche di austerit.

La Chiesa croce latina, a una sola navata sulla quale si aprono sei cappelle, tre per
lato, e due atri, uno dei quali stato trasformato in Cappella del Crocifisso mentre l'altro
immette nella sagrestia. Oltre il transetto, che ospita a sinistra il maestoso altare di
Sant'Ignazio e a destra, di fronte, l'altare dedicato a San Francesco Saverio, si aprono
due cappelle circolari note come le Gemelle del Vignola; quella a sinistra ospita
l'immagine della Madonna della Strada e quella a destra, gi dedicata a San Francesco
d'Assisi, l'immagine del Sacro Cuore del Batoni.

Le pareti fino al cornicione nella prima met dell'800 furono rivestite di marmi pregiati
per la munificenza del principe Alessandro Torlonia.

La volta si presenta come un capolavoro assoluto di Giovanni Gaulli, detto il Baciccia.


In una cornice splendida di stucchi dorati si ammira la gloria del Nome di Ges, che
illustra il passo di S. Paolo che recita: ... nel nome di Ges ogni ginocchio si pieghi in
cielo in terra e sottoterra e ogni lingua proclami che Ges il Signore (Fil 2,10).

Nei pennacchi sono rappresentati personaggi dell'Antico Testamento. Nei transetti sono
illustrati rispettivamente episodi della vita di S. Ignazio e di S. Francesco Saverio.

La cupola, anch'essa del Baciccia, illustra la gloria del Paradiso con santi e angeli
adoranti.

Infine il catino absidale decorato con la gloria dell'Agnello mistico.

La cupola di Giacomo Della Porta ha un tamburo ottagonale ed stata affrescata da


Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia. Nella calotta il tema "Il Paradiso inneggia a
Ges"; nei pennacchi: "profeti, evangelisti e dottori della Chiesa".

Alla fine del 1679 G.B. Gaulli, detto il Baciccia (1639-1709), dipinse, nel catino
dell'abside l'Adorazione dell'Agnello Mistico. L'affresco illustra la scena descritta nel
libro dell'Apocalisse.

Di particolare rilievo, sopra la porta a sinistra, il busto del santo gesuita Roberto
Bellarmino, eseguito tra il 1622 ed il 1624 da Gian Lorenzo Bernini (1598-1680).

Sopra la porta a destra, il busto del santo gesuita Giuseppe Pignatelli, eseguito da
Antonio Sol.

La Chiesa del Ges (il suo nome completo Chiesa del Santissimo Nome di Ges
all'Argentina) la Chiesa madre della Compagnia di Ges; in essa si conserva la tomba
del suo Fondatore, sant'Ignazio di Loyola.

Attualmente la Chiesa fa parte del vasto patrimonio storico artistico del Fondo Edifici di
Culto del Ministero dell'Interno, cio l'Ente al quale vennero attribuiti i beni derivanti
dall'Asse ecclesiastico dopo la sopressione delle Corporazioni religiose e delle
Fabbricerie.

La sua singolare richezza artistica segnala la Chiesa del Ges come un capitolo
importante della storia dell'arte ed uno dei monumenti pi visitati di Roma.

La monumentale facciata di Giacomo Dela Porta domina dall'alto la non grande piazza.
La cupola, sempre del Della Porta, ha un tamburo ottagonale.

L'interno, a croce latina, ha una vasta navata la cui volta affrescata con il Trionfo del
nome di Ges, grandioso, movimentato e luminosissimo affresco eseguito con
straordinario effetto di prospettiva aerea da Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia, che
ha affrescato anche la cupola con Patriarchi e dottori della Chiesa.

La tribuna affrescata, sempre dal Baciccia con Gloria del mistico Agnello.

Sull'altare maggiore campeggia una pala ottocentesca raffigurante la Circoncisione, di


Alessandro Capalti.

Ai lati si aprono sei cappelle con opere di autori di rilievo: Cappella di sant'Andrea con
il Martirio di Sant'Andrea di Ciampelli; Cappella della Passione con la Salita al Calvario
e Crocefissione di Celio; Cappella degli Angeli dove la pala d'altare rappresenta Sette
Archangeli in Adorazione della Santissima Trinit di Frederico Zuccari; Cappella della
Santissima Trinit con l'Adorazione dalla Santissima Trinit dai Santi di Francesco
Bassano; Cappella della Sacra Famiglia con la pala d'altare, opera del romano Giovanni
Gagliardi. Infine la Cappella di san Francesco Borgia con la bella pala dellaltare, in cui
appare S. Francesco Borgia in estasi davanti allOstia consacrata che un angelo gli
indica, di Andrea Pozzo. Nella stessa cappella ci sono vari dipinti; in particolare S.
Pietro che battezza i Santi Processo e Martiniano e la Conversione di S. Paolo, tutti due
del ticinese Pier Francesco Mola.

Nel transetto di sinistra la Cappella di San Ignazio di Loyola (sepolto sotto l'altare),
magnifica opera di Andrea Pozzo. In quello di destra il bellissimo altare di San
Francesco Saverio di Pietro da Cortona.

A sinistra della tribuna si trova la Cappella Madonna della strada mentre a destra si
trova la piccola Cappella del Sacro Cuore.

In anni recenti la Chiesa stata oggettadi notevoli interventida parte della


Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma e del Lazio, che ha curato il
restauro degli affreschi e degli stucchi che decorano la volta, l'abside, la cupola e i
transetti; una superficie particolarmente vasta, che ha richiesto un lavoro lungo e
impegnativo. Molti altri inoltre sono stati gli interventi di diversa entit che hanno
interessato altri parti della Chiesa, in particolare l' altare di sant'Ignazio, capolavoro
riconosciuto dell'arte barocca.

Dal 2002 un nuovo impianto di illuminazione - realizzata dall'Enel, grazie al contributo


del Gioco del Lotto (Societ Lottomatica S.p.A.), d'intesa con la Soprintendenza -
consente di apprezzare anche nelle ore notturne la facciata, permeata com' da una luce
diffusa irradiata da 12 proiettori di tipo circolare e rettangolare che illuminano lo
stemma con il monogramma di Ges posto sopra il Portale d'accesso e le statue dei
Santi Ignazio di Loyola (a sinistra) e Francesco Saverio (a destra) nelle nicchie accanto
al portale.

E' stato eseguito lungo il corso del 2005 il restauro della Cappella di san Francesco
Borgia, arricchita dagli affreschi di Nicol Circignani, deto il Pomarancio, e di Pier
Francesco Mola.

Nel 2006 il crocifisso stato restaurato e l'antica Immagine della Madonna della strada
stata pulita e restaurata.
Nel 1551 sant'Ignazio di Loyola commission all'architetto fiorentino Nanni di Baccio
Biggio il disegno di una Chiesa per la Compagnia di Ges.

La pianta, che presentava una larga Chiesa con una unica navata, cappelle laterali e
un'abside poco profonda, venne ridisegnata nel 1554 da Michelangelo, ma anche il suo
progetto rimase sulla carta.

Infine il cardinale Alessandro Farnese, forse il pi noto mecenate delle arti del periodo,
forn il finanziamento nel 1561 ed incaric Jacopo Barozzi, chiamato "Il Vignola", uno
dei suoi architetti preferiti, della progettazione e realizzazione della chiesa del Ges di
Roma. Gli architetti gesuiti Giovanni Tristano e Giovanni de Rosis furono attivi
collaboratori dei progetti interni e diressero l'attuale costruzione.

Non soddisfato dal disegno della facciata fatto dal Vignola, il Cardinale Alessandro
Farnese scelse un progettto di Giacomo della Porta. La costruzione della Chiesa inizi
nel 1568; ma a concluderne l'esecuzione, dopo la morte del Vignola, fu Giacomo Della
Porta nel 1575. Al momento della sua dedicazione nel 1584, la chiesa fu la pi grande e
la prima completamente nuova costruita a Roma fin dal "Sacco" del 1527.

Nella seconda met del XVII secolo si ebbe la decorazione pittorica di Giovanni
Battista Gaulli detto il Baciccia e si lavor alle due grandi cappelle del transetto: quella
di san Francesco Saverio e quella particolarmente sontuosa di sant'Ignazio.

In occasione delle vicende della fine del Settecento, che seguirono la soppressione
dellOrdine (1773), il tempio fu privato di molte ricchezze.

Nel 1814 la chiesa fu restituita ai gesuiti. Verso la met del XIX secolo fu ornata la
tribuna e costruito laltare maggiore. Dal 1858 al 1861 lornamento del tempio
farnesiano fu compiuto per munificenza del principe Alessandro Torlonia, che fece
rivestire di marmi la navata.

In conclusione, la Chiesa del Ges, realizzata con uno stile tra il rinascimentale ed il
barocco, ebbe un gran influsso sull'archittetura sacra delle chiese barocche in Italia e
altrove nel mondo, fino ad ispirare il termine - oggi contestato - "stile gesuitico".

La sobria facciata, con i volumi, le masse ed i giochi di luci ed ombre che anticipavano
il Barocco, fu attentamente orientata verso le vie e la piazza circonstanti: essa si erge
maestosa come un grande portale che invoglia i viandanti ad entrare.
El Barroco no surge conjuntamente con el siglo XVIII, sino que tiene una serie de
precedentes en el ltimo cuarto del siglo anterior, los cuales no podramos encuadrar ni
dentro del Renacimiento ni el Barroco.

Il Ges (1568-1584)

Aqu tenemos Il Ges, casa matriz de la Compaa de Jess, fundada por San Ignacio de
Loyola, una de las ordenes surgidas con la Contrarreforma. Esta iglesia es iniciada en
1568 y consagrada en 1584. Fue financiada por Alejandro Farnesio, sobrino de Paulo
III, siendo encargada al mejor arquitecto italiano a la muerte de Miguel ngel, Vignola.
ste era el arquitecto preferido del papa y arquitecto de cmara de los Farnesio. Al
margen de la arquitectura era tambin tratadista, publicando en 1562 los Cinco libros de
Arquitectura. Hasta 1568 era bastante frecuente el modelo de planta centralizada,
habiendo realizado Vignola varias obras segn ste, pero en esta obra es impuesta la
planta longitudinal, al considerarse la planta centralizada como susceptible de
paganismo. As se vuelve a las plantas longitudinales al ser consideradas como
tradicionales.

Por otra parte, existe el precedente de San Andrs de Mantua, de Alberti, como un
modelo claramente tipificado y que es impuesto a Vignola. Con esta planta se buscaba
una gran capacidad y reflejar la forma de la cruz, permitiendo tambin la celebracin de
varias misas simultaneas en las capillas. Por otra parte, con esta planta se buscaba
reflejar una clara tradicin cristiana.

En la fachada podemos ver algunas de las caractersticas ms destacadas del Barroco.


Esta no fue realizada por Vignola, que fue apartado de las obras en 1573, que fueron
continuadas por Giacomo della Porta, discpulo de Miguel ngel, el cual redisea la
fachada. Esta era en un principio ms horizontal y oblonga, con las pilastras ms
destacadas y realzada la nave central. La fachada realizada es ms vertical, con menos
resalte de las pilastras y menos destacada la nave central. Ambas fachadas eran de dos
pisos, coordinados mediante el uso de aletones. Los aletones son un elemento de
enmascaramiento, utilizado para articular el piso inferior con otro superior de menor
anchura, ocultando los machones que llevan el empuje de las nuevas fachadas.

La fachada se articula mediante pilastras y el ritmo exterior reproduce el ritmo interior,


reflejando la distribucin de las naves. La parte central se encuentra destacada mediante
el uso de medias columnas y un doble frontn doble, en el que un frontn curvo engloba
a otro recto (los frontones englobados sern caractersticos del Barroco posterior),
marcando el eje axial. Existe un cierto dinamismo en la fachada, pero esta sigue siendo
bastante plana, nicamente con un ligero movimiento en el frontn y el ritmo generado
a travs de las pilastras. La fachada se encuentra decorada con dos escudos marcando el
eje axial, y dos estatuas flanqueando el acceso principal. Esta obra ser el prototipo
usado durante el primer tercio del siglo XVII, en el uso de las pilastras y nichos

El interior del Ges fue decorado a partir de 1670 en clave barroca, desvirtuando la
concepcin original. El espacio interior se encuentra vinculado al de San Andrs de
Mantua

La nave del Ges es concebida como espacioso saln rectangular que abre a sus
costados capillas embutidas entre los contrafuertes laterales, unas veces con
arco de medio punto y otras adintelados, que quedan semioscuras sin ventanas;
una bveda de can con arcos fajones y lunetos para altas ventanas la cubren e
iluminan. Aunque la ornamentacin barroca ms tarda lo disimula, las pilastras
binarias de orden gigante y la gran cornisa la emparentan con los brazos de la
cruz griega dispuestos por Miguel Angel en San Pedro del Vaticano.

La Chiesa del Santissimo Nome di Ges, conosciuta soprattutto come Chiesa del
Ges o pi semplicemente come Il Ges, la chiesa madre della Compagnia di Ges a
Roma ed , infatti, sede del Padre Generale dei Gesuiti.

Storia [modifica]

L'interno

La costruzione della chiesa, che si affaccia su Piazza del Ges, considerata come una
svolta importante nella storia dell'arte, perch fu costruita secondo lo spirito dei decreti
del Concilio di Trento: stata progettata a navata unica, perch l'attenzione dei fedele
fosse concentrata sull'altare e sul celebrante.

Costruire la chiesa era stato, gi nel 1551, un desiderio di Ignazio di Loyola, fondatore
della Compagnia di Ges ed attivo durante la riforma protestante e la successiva riforma
cattolica. Papa Paolo III nel 1540 aveva autorizzato la costituzione della Compagnia di
Ges. All'epoca Paolo III viveva a Palazzo Venezia ed offr ai primi gesuiti la cappella,
vicina alla sua residenza, che si trovava sull'attuale sito della chiesa.

Ma per mancanza di mezzi finanziari i lavori della chiesa non furono iniziati durante la
vita di Ignazio. I lavori cominciarono solo nel 1568, mentre Generale della Compagnia
era Francesco Borgia che fu Generale dal 1565 al 1572. In quell'anno il cardinale
Alessandro Farnese, nipote di papa Paolo III, costitu un fondo per la costruzione.

I primi progetti della Chiesa, richiesti da Ignazio, erano stati disegnati da Nanni di
Baccio Bigio, un architetto fiorentino. Nel 1554, il progetto fu rielaborato da
Michelangelo e poi dal Vignola (1568), con due esigenze:

una grande navata con un pulpito laterale, per


facilitare la predicazione;
un altare centrale per la celebrazione
dell'Eucarestia.

I lavori furono diretti dal Vignola dal 1568 al 1575. Dopo la morte del Vignola i lavori
passarono sotto la direzione di Giacomo Della Porta fino al 1580. Il Della Porta
rielabor il disegno della movimentata facciata e progett la cupola.
La Chiesa fu consacrata nel 1584. La Chiesa del Ges stata il modello per varie edifici
di culto eretti dalla Compagnia del Ges in tutto il mondo, come la Chiesa del Gesu
all'Ateneo di Manila.

Architettura, pittura e scultura [modifica]

Trionfo del Nome di Ges, opera di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio

Modello della chiesa fu la chiesa di Sant'Andrea di Mantova costruita circa cento anni
prima dall'Alberti. L'interno a navata unica, secondo i dettami tridentini. La cupola del
Della Porta, ha un tamburo ottagonale.

Giacomo della Porta disegn per Il Ges una facciata sovrastata da un timpano
triangolare, con il quale la larga fascia inferiore divisa da quattro coppie di paraste e
chiusa in alto da ampie volute che conchiudono il tetto.

L'affresco centrale della volta della navata rappresenta l'apoteosi di Sant'Ignazio un uno
spettacolare trompe-l'il. Un punto della navata, contrassegnato con il monogramma
IHS (le prime lettere del nome di Ges in greco), indicano il punto ottimale per lo
spettatore. il Trionfo del nome di Ges, affresco con straordinario effetto di
prospettiva di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio. Sempre del Baciccio l'affresco
della cupola. Il pittore Giovanni Andrea Carlone, allievo di Carlo Maratta, attivo pure
nel vicino Palazzo Altieri, vi lavor come frescante negli anni (1673-1678).

L'altare dedicato a Ignazio di Loyola, nel transetto sinistro, colpisce per la


sovrabbondanza di oro e di altri materiali preziosi (lapislazzuli, alabastro, marmo, onice,
ametista, cristallo). opera di Andrea Pozzo, un artista gesuita e fu completato tra il
1696 e il 1700. Le spoglie del santo riposano in un'urna in bronzo dorato, opera di
Alessandro Algardi.

Quattro gruppi scultorei circondano l'altare. Essi rappresentano:

l'approvazione della Compagnia del Ges, di


Angelo de Rossi;
il trionfo della Fede sull'Idolatria, di Jean-Baptiste
Thodon;
la canonizzazione di Ignazio, di Bernardino
Cametti;
la Religione che trionfa sull'Eresia, di Pierre Le
Gros.

Davanti alla cappella di Ignazio si trova quella di san Francesco Saverio, di fattura
decisamente pi sobria. Fu disegnata da Pietro da Cortona e Carlo Fontana. Sotto l'altare
un reliquiario contiene il braccio destro del santo, riportato in Italia nel 1614 su ordine
del generale Claudio Acquaviva.
La chiesa presenta pianta longitudinale con una sola navata coperta da una volta a botte,
affiancata da tre cappelle per lato, un presbiterio, sormontato da una cupola sull'incrocio
del transetto (i cui bracci sono stati contratti sino a trasformarsi in due cappelle). Con
questo progetto, Vignola vuole favorire la meditazione individuale e la predicazione.

Ciclo iconografico francescano nella Cappella del


Sacro Cuore [modifica]
Quando ci si trova dinanzi ad unopera darte, nellintelletto si costituiscono pensieri e
giudizi in ragione del sorgere di emozioni e sensazioni che portano ad un'interpretazione
soggettiva dellopera. Con questi presupposti diventa impegnativo dare allopera una
lettura rispettosa di una serie di elementi che guidano lo studio verso un giudizio pi
unitario, organico e per alcuni aspetti oggettivo.

Questo lavoro si propone di tenere fede a queste coordinate: situazione storico- culturale
in cui unopera nasce e si sviluppa, contesto religioso e spirituale, corrente artistica,
motivi e fonti dispirazione, contributo personale dellautore, tecniche utilizzate per la
composizione; solo dopo aver analizzato lopera tenendo conto di questi criteri si pu
dare spazio alle impressioni personali suscitate nel soggetto.

Con questo metodo ci accosteremo alla lettura delle opere darte contenute nel ciclo
iconografico francescano della Cappella del Sacro Cuore nella Chiesa del Santissimo
Nome di Ges in Roma, retta dai padri gesuiti. Lo scopo verso cui vogliamo puntare
lattenzione non quello di affrontare in maniera dettagliata ciascun argomento, tanto
pi perch alcune delle opere darte prese in esame godono di numerosissimi studi;
attraverso, invece, unanalisi sintetica ed essenziale cercheremo di fornire informazioni
che appaghino linteresse artistico e storico.

La Cappella del Sacro Cuore gi di san Francesco d'Assisi [modifica]

Cappella Sacro Cuore

Note storiche ed artistiche [modifica]

Nel XVI secolo, su commissione di Francesco Borgia (terzo preposito generale della
Compagnia di Ges, poi divenuto santo) si iniziano i lavori di costruzione di una
Cappella sul lato destro del transetto della Chiesa del Santissimo Nome di Ges, delle
cui spese si fa carico una nobildonna: Olimpia Orsini. Nel 1599 la Cappella viene
inaugurata e dedicata a San Francesco dAssisi, di cui il committente portava il nome e
nutriva una profonda devozione; nel 1920 la cappella diventa del Sacro Cuore, in
quanto, al posto della pala daltare raffigurante San Francesco che riceve le stimmate e
due tele con Santa Chiara e Santa Elisabetta d'Ungheria che la fiancheggiavano, viene
situato un ovale del Sacro Cuore, primo dipinto in Italia dopo le apparizioni a Santa
Margherita Maria Alacoque. La pianta della Cappella circolare; nella volta, intervallati
da teste di cherubini, sono raffigurati i quattro Evangelisti e quattro dottori della Chiesa:
Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio Magno, opera di Baldassarre Croce
(Bologna 1558 Roma 1628).

Laltare fiancheggiato da due colonne di marmo africano; nella spezzatura del timpano
due angeli sostengono il monogramma del Nome di Ges. Il ciborio rivestito di
marmo rosso greco intarsiato in pietre dure, ai lati due statue di bronzo di Santa
Margherita Maria Alacoque e San Claudio de la Colombiere, primo confidente della
santa veggente; il paliotto, in malachite con fascia in rosso e bassorilievo dargento,
riproduce lapparizione del Sacro Cuore. Prima che la Cappella divenisse del Sacro
Cuore, sotto la pala daltare delle stimmate vi era un piccolo gruppo marmoreo
raffigurante Sant'Anna e Maria Bambina di un gusto molto raffinato, ora nella Cappella
di Santa Maria della Strada sul lato sinistro del transetto.

monumento 041. BASILICA DI


DELLA PORTA, Giacomo
Porlezza, 1532 Roma, 1602

Arquitecto italiano de origen lombardo, se sita en el periodo de


transicin entre el Manierismo y el Barroco. Muy prolfico,
domin la escena arquitectnica romana del ultimo cuarto del
siglo XVI. Discpulo de Miguel ngel, a quien sucedi como
arquitecto del Capitolio, donde termin el Palacio de los
Conservadores en 1578. En 1573 sucedi a Vignola como
director de las obras de San Pedro del Vaticano. Termin el
exterior por la parte del jardn y construy las cpulas menores,
entre 1578 y 1585; complet la cpula mayor, entre 1588 y
1590, dotndola de ms decoracin y modificando el perfil, ms
peraltado que el previsto por Miguel ngel. Su contribucin
ms importante a la historia de la arquitectura es la fachada de Il
Ges, modelo que tuvo una gran influencia posterior.

Obras principales:
Fachada de Il Ges, Roma (1571 1584): presenta algunos
efectos nuevos comparada con las iglesias renacentistas de dos
pisos de Roma, con sus intervalos regulares y paos de igual
peso. Aqu el pao de entrada se convierte en el centro visual,
debido al volumen de los rdenes, que aumentan desde las
esquinas hacia el centro. La entrada queda subrayada por un
doble marco, enmarcada por columnas y flanqueada por dos
partes ms pequeas. Sobre la puerta se eleva un frontn
semicircular y en orden ascendente- un escudo de armas, un
frontn doble, una edcula con otro frontn y un segundo
escudo de armas. El piso superior est ligado con el inferior
mediante unas volutas.
Palacio Farnesio, Roma (1573): terminacin de la loggia
superior de la fachada al jardn.
San Pedro del Vaticano (1573 1590): terminacin del exterior
por la parte del jardn y de la cpula menor y construccin de
las cpulas menores.
Santa Maria ai Monti, Roma (a partir de 1580)
Fachada de San Luigi dei Francesi, Roma (1580 1584)
Santa Maria Scala Coeli, Roma (1582 1584)
Nave de San Giovanni dei Fiorentini, Roma (1582 1602)
Palacio della Sapienza, Roma (1585)
Fontana delle Tartarughe, Roma (1585)
Nave de Sant Andrea della Valle, Roma (a partir de 1591;
terminada por Carlo Maderno en 1623)
Palacio Paluzzi Albertoni, Roma (a partir de 1593)
Capilla de Clemente VIII, San Pedro del Vaticano (1594
1601)
Villa Aldobrandini, Frascati (a partir de 1598; terminada por
Carlo Maderno)
Capilla Aldobrandini en Santa Maria Sopra Minerva, Roma
(1600)

La basilique Saint-Andr (Sant'Andrea en italien) est une des plus importantes glises
de la ville de Mantoue.
On doit ce joyau de la Renaissance l'architecte Lon Battista Alberti qui en commena
la construction partir de 1472 l'emplacement d'un btiment religieux dont il garda le
campanile gothique (1413), encore visible aujourd'hui.

Luca Fancelli termina les travaux vingt deux ans plus tard. Cependant l'aspect actuel de
la basilique est d plusieurs remaniements qui compltrent le travail d'origine : l'un
en 1597, l'autre en 1697, et surtout l'intervention de Filippo Juvarra qui y ajouta une
coupole de 80 mtres de hauteur (1732), ce qui donne l'intrieur de l'glise un
clairage unique.

La faade est de facture classique. L'entre dbouche sur une majestueuse range
d'arcades avec, de chaque ct, des chapelles latrales de tailles variables. Sont
remarquables les trois chapelles monumentales enlumines de fresques, et les caissons
(dbut XVe sicle) dcorant les votes. Dans la premire chapelle gauche en entrant,
se trouve la tombe de Mantegna, avec son buste de bronze et des peintures d'artistes
issus de son atelier.

Dans la crypte, deux vases sacrs sont censs contenir des chantillons de terre
imprgne du sang du Christ, la lgende voulant qu'ils aient t rcuprs sur le
Golgotha par saint Longino. On les expose au public le jour du Vendredi saint.

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