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COMUNE DI
VENEZIA
UFFICIO BICICLETTE
Via G.Ulloa n. 1 - 30175 Marghera Venezia
Tel. 041.2749173 - 9174 - Fax 041.2749168
ufficio.biciclette@comune.venezia.it
www.comune.venezia.it/biciclette
Gli articoli del Codice Civile
Progetto a cura dellUfficio Biciclette Agli effetti delle disposizioni contenute negli art. 927 e seguen-
Antonio Dalla Venezia - Giuseppina Fregugia - Gabriele Vergani ti, al proprietario sono equiparati, secondo le circostanze, il
possessore e il detentore (1140).
Grafica: Maurizio Ercole [ www.genesidesign.com ]
Art. 932. TESORO
Gli articoli del Codice della Strada che
Tesoro qualunque cosa mobile di pregio, nascosta o sotterra- interessano i ciclisti
ta, di cui nessuno pu provare dessere proprietario.
Il tesoro appartiene al proprietario del fondo in cui si trova (959;
988; 647 c.p.). Se il tesoro trovato nel fondo altrui, purch sia
stato scoperto per solo effetto del caso, spetta per met al pro-
prietario del fondo e per met al ritrovatore. La stessa disposizione
si applica se il tesoro scoperto in una cosa mobile altrui.
Per il ritrovamento degli oggetti di interesse storico, archeolo-
gico, paletnologico, paleontologico e artistico si osservano le
disposizioni delle leggi speciali. (L.n.1089 del 1.6.1939 sulla IL CODICE DELLA STRADA
tutela delle cose di interesse artistico storico.
Approvato con Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n.285 aggiornato con la
ART.933. RIGETTI DEL MARE E PIANTE SUL LIDO. RELITTI AERONAUTICI Legge n. 214 del 1 agosto 2003 si compone di n.245 articoli. accompa-
gnato da un Regolamento di attuazione che comprende n. 408 articoli e n.
I diritti sopra le cose gettate in mare o sopra quelle che il mare 19 appendici. Il Codice della Strada entrato in vigore il 1 gennaio 1993.
rigetta o sopra le piante e le erbe che crescono lungo le rive
del mare sono regolati dalle leggi speciali (510 ss. C.n.). NUOVO CODICE DELLA STRADA: D.LGS. 30 APRILE 1992 N. 285
Parimenti si osservano le leggi speciali per il ritrovamento di AGGIORNATO CON:
aeromobili e di relitti di aeromobili (993 ss.c. n. ).
D.Lgs 10 settembre 1993 n. 360
D.P.R. n. 575 del 19 aprile 1994
4 D.Lgs. n. 143 del 4 giugno 1997 5
Legge n. 366 de 19 ottobre 1998
D. M. 22 dicembre 1998
D.Lgs n. 9 del 15.1.2002
D.L. n. 121 del 20.6.02
Legge n. 214 del 1 agosto 2003
1. Ai fini dellapplicazione delle norme del presente codice si 1. I segnali orizzontali, tracciati sulla strada, servono per regolare
definisce strada larea ad uso pubblico destinata alla cir- la circolazione, per guidare gli utenti e per fornire prescrizioni
colazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali. od utili per particolari comportamenti da seguire.
2. Le strade sono classificate, riguardo alle loro caratteristiche I segnali orizzontali si dividono in:
costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi: a) strisce longitudinali;
a) autostrade; b) strisce trasversali;
b) strade extraurbane principali; c) attraversamenti pedonali o ciclabili.
c) strade extraurbane secondarie; 11. In corrispondenza degli attraversamenti pedonali i conducenti
d) strade urbane di scorrimento; dei veicoli devono dare la precedenza ai pedoni che hanno
e) strade urbane di quartiere; iniziato lattraversamento; analogo comportamento devono
f) strade locali. tenere i conducenti dei veicoli nei confronti dei ciclisti in cor-
f bis) Itinerari ciclopedonali. rispondenza degli attraversamenti ciclabili. Gli attraversamenti
4. Le strade di cui al comma 2 devono avere le seguenti carat- pedonali devono essere sempre accessibili anche alle persone
teristiche minime: non deambulanti su sedie a ruote; a tutela dei non vedenti
f bis) Itinerario ciclopedonale: strada locale, urbana, ex- possono essere collocati segnali a pavimento o altri segnali di
traurbana o vicinale, destinata prevalentemente alla pericolo in prossimit degli attraversamenti stessi.
percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da
6 una sicurezza intrinseca a tutela dellutenza debole TITOLO II - DELLA COSTRUZIONE E TUTELA DELLE STRADE 7
della strada. CAPO II - ORGANIZZAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE E SEGNALETICA
STRADALE
ART. 3. DEFINIZIONI STRADALI E DI TRAFFICO
ART. 41. SEGNALI LUMINOSI
Ai fini delle presenti norme le denominazioni stradali e di traffico
hanno i seguenti significati: 1. I segnali luminosi si suddividono nelle seguenti categorie:
a) segnali luminosi di pericolo e di prescrizione;
2. Area pedonale: zona interdetta alla circolazione dei veicoli, b) segnali luminosi di indicazione;
salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli c) lanterne semaforiche veicolari normali;
al servizio di persone con limitate o impedite capacit mo- d) lanterne semaforiche veicolari di corsia;
torie, nonch eventuali deroghe per i veicoli ad emissione e) lanterne semaforiche per i veicoli di trasporto pubblico;
zero aventi ingombro e velocit tali da poter essere assimi- f) lanterne semaforiche pedonali;
lati ai velocipedi. g) lanterne semaforiche per velocipedi;
In particolare situazioni i comuni possono introdurre, attra- h) lanterne semaforiche veicolari per corsie reversibili;
verso apposita segnalazione, ulteriori restrizioni alla circola- i) lanterna semaforica gialla lampeggiante;
zione su aree pedonali. 2. Le luci delle lanterne semaforiche veicolari normali sono di
34 bis. Parcheggio scambiatore: parcheggio situato in prossimit forma circolare edi colore:
di stazioni o fermate del trasporto pubblico locale o del tra- a) rosso con significato di arresto;
sporto ferroviario, per agevolare lintermodalit. b) giallo con significato di preavviso di arresto;
39. Pista ciclabile: parte longitudinale della strada, opportuna- c) verde con significato di via libera.
mente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi. 6. Le luci delle lanterne semaforiche per velocipedi sono a forma
di bicicletta colorata su fondo nero; i colori sono rosso, giallo
e verde; il significato identico a quello delle luci di cui al
comma 2, ma limitatamente ai velocipedi provenienti da una motore, le cui caratteristiche non superano i limiti stabiliti dal
pista ciclabile. regolamento.
9. Durante il periodo di accensione della luce verde, i veicoli pos-
sono procedere verso tutte le direzioni consentite dalla segna- ART. 47. CLASSIFICAZIONE DEI VEICOLI
letica verticale ed orizzontale; in ogni caso i veicoli non posso-
no impegnare larea di intersezione se i conducenti non hanno 1. I veicoli si classificano, ai fini del presente codice, come segue:
la certezza di poterla sgombrare prima dellaccensione della a) veicoli a braccia;
luce rossa; i conducenti devono dare sempre la precedenza ai b) veicoli a trazione animale;
pedoni ed ai ciclisti ai quali sia data contemporaneamente via c) velocipedi;
libera; i conducenti in svolta devono, altres, dare la precedenza ecc. ecc.
ai veicoli provenienti da destra ed ai veicoli della corrente di
traffico nella quale vanno ad immettersi. ART.50 VELOCIPEDI
10. Durante il periodo di accensione della luce gialla, i veicoli non
possono oltrepassare gli stessi punti stabiliti per larresto, di cui 1. I velocipedi sono i veicoli con due o pi ruote funzionanti a
al comma 11, a meno che vi si trovino cos prossimi, al mo- propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali
mento dellaccensione della luce gialla, che non possono pi o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano
arrestarsi in condizioni di sufficiente sicurezza. In tal caso essi sul veicolo; sono altres considerati velocipedi le biciclette
devono sgombrare sollecitamente larea di intersezione con a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico
opportuna prudenza. avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW la cui
11. Durante il periodo di accensione della luce rossa, i veicoli non alimentazione progressivamente ridotta ed infine interrotta
devono superare la striscia di arresto; in mancanza di tale stri- quando il veicolo raggiunge i 25 Km/h o prima se il ciclista
scia i veicoli non devono impegnare larea di intersezione, n smette di pedalare.
lattraversamento pedonale, n oltrepassare il segnale, in modo 2. I velocipedi non possono superare 1,30 mt di larghezza, 3 mt
8 da poterne osservare le indicazioni. di lunghezza e 2,20 mt di altezza. 9
13. Nel caso in cui la lanterna semaforica pedonale o quella per
i velocipedi risulti spenta o presenti indicazioni anomale, il CAPO II - DEI VEICOLI A TRAZIONE ANIMALE, SLITTE E VELOCIPEDI
pedone o il ciclista ha obbligo di usare particolare prudenza
anche in relazione alla possibilit che verso altre direzioni siano ART. 68. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E FUNZIONALI E
accese luci che consentano il passaggio ai veicoli che interferi- DISPOSITIVI DI EQUIPAGGIAMENTO DEI VELOCIPEDI
scono con la sua traiettoria di attraversamento.
14. Durante il periodo di accensione delle luci verde, gialla o rossa 1. I velocipedi devono essere muniti di pneumatici, nonch:
a forma di bicicletta, i ciclisti devono tenere lo stesso compor- a) per la frenatura: di un dispositivo indipendente per
tamento dei veicoli nel caso di lanterne semaforiche veicolari ciascun asse che agisca in maniera pronta ed efficace
normali di cui rispettivamente ai commi 9,10 e 11. sulle rispettive ruote;
15. In assenza di lanterne semaforiche per i velocipedi, i ciclisti b) per le segnalazioni acustiche: di un campanello;
sulle intersezioni semaforizzate devono assumere il comporta- c) per le segnalazioni visive: anteriormente di luci bianche
mento dei pedoni. o gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri
rossi; inoltre, sui pedali devono essere applicati cata-
TITOLO III - DEI VEICOLI diottri gialli ed analoghi dispositivi devono essere appli-
CAPO I - DEI VEICOLI IN GENERALE cati sui lati.
2. I dispositivi di segnalazione di cui alla lettera c) del
ART. 46. NOZIONE DI VEICOLO comma 1 devono essere presenti e funzionanti nelle ore e
nei casi previsti dallart.152 comma 1 - Segnalazione visiva
1. Ai fini delle norme del presente codice, si intendono per veicoli e illuminazione dei veicoli.
tutte le macchine di qualsiasi specie, che circolano sulle strade 3. Le disposizioni previste nelle lettere b) e c) del comma 1
guidate dalluomo. Non rientrano nella definizione di veicolo non si applicano ai velocipedi quando sono usati durante
quelle per uso di bambini o di invalidi, anche se asservite da competizioni sportive.
4. Con decreto del Ministro dei lavori pubblici sono sta- ART. 152. SEGNALAZIONE VISIVA E ILLUMINAZIONE DEI VEICOLI
bilite le caratteristiche costruttive, funzionali nonch
le modalit di omologazione dei velocipedi a pi ruote 2. Ad eccezione dei velocipedi e dei ciclomotori a due ruote e dei
simmetriche che consentono il trasporto di altre persone motocicli, luso dei dispositivi di segnalazione visiva obbliga-
oltre il conducente. torio anche durante la fermata o la sosta, a meno che il veicolo
5. I velocipedi possono essere equipaggiati per il trasporto di sia reso pienamente visibile dallilluminazione pubblica o venga
un bambino, con idonee attrezzature, le cui caratteristiche collocato fuori dalla carreggiata. Tale obbligo sussiste anche se
sono stabilite nel regolamento. il veicolo si trova sulle corsie di emergenza.
6. Chiunque circola con un velocipede senza pneumatici o Luso dei dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione dei veicoli
nel quale alcuno dei dispositivi di frenatura o di segnalazi- obbligatoria da mezzora dopo il tramonto del sole a mezzora prima del
one acustica o visiva manchi o non sia conforme alle dis- suo sorgere ed anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta
posizioni stabilite nel presente articolo e nellarticolo 69, di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilit.
soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di
una somma da euro 19,95 a euro 81,90. ART. 153. USO DEI DISPOSITIVI DI SEGNALAZIONE VISIVA E DI
7. Chiunque circola con un velocipede di cui al comma 4, non ILLUMINAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE E DEI RIMORCHI
omologato, soggetto alla sanzione amministrativa del
pagamento di una somma da euro 33,60 a euro 137,55. 1. Da mezzora dopo il tramonto del sole a mezzora prima del
8. Chiunque produce o mette in commercio velocipedi o i suo sorgere ed anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia,
relativi dispositivi di equipaggiamento non conformi al tipo di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa
omologato, ove ne sia richiesta lomologazione, soggetto, visibilit, durante la marcia dei veicoli a motore e dei veicoli
se il fatto non costituisce reato, alla sanzione amministra- trainati, si devono tenere accese le luci di posizione, le luci
tiva del pagamento di una somma da euro 343,35 a euro della targa e, se prescritte, le luci di ingombro. In aggiunta a
1.376,55. tali luci, sui veicoli a motore, si devono tenere accesi anche
10 i proiettori anabbaglianti. Salvo quanto previsto dal comma 11
ART. 69. CARATTERISTICHE DEI DISPOSITIVI DI SEGNALAZIONE 3 i proiettori di profondit possono essere utilizzati fuori dei
E DI FRENATURA DEI VEICOLI A TRAZIONE ANIMALE, DELLE centri abitati quando lilluminazione esterna manchi o sia
SLITTE E DEI VELOCIPEDI insufficiente. Peraltro, durante le brevi interruzioni della marcia
connesse con le esigenze della circolazione, devono essere
1. Nel regolamento sono stabiliti, per i veicoli di cui agli ar- usati i proiettori anabbaglianti.
ticoli 49, 50 e 51, il numero, il colore, le caratteristiche e 5. Nei casi indicati dal comma 1, ad eccezione dei velocipedi e
le modalit di applicazione dei dispositivi di segnalazione dei ciclomotori a due ruote e dei motocicli, luso dei dispositivi
visiva e le caratteristiche e le modalit di applicazione dei di segnalazione visiva obbligatorio anche durante la fermata
dispositivi di frenatura dei veicoli a trazione animale e dei o la sosta, a meno che il veicolo sia reso pienamente visibile
velocipedi, nonch, limitatamente ai velocipedi, le caratte- dallilluminazione pubblica o venga collocato fuori dalla
ristiche dei dispositivi di segnalazione acustica. carreggiata. Tale obbligo sussiste anche se il veicolo si trova
sulle corsie di emergenza.
TITOLO V - NORME DI COMPORTAMENTO
ART. 157. ARRESTO, FERMATA E SOSTA DEI VEICOLI
ART. 145. PRECEDENZA.
Agli effetti delle presenti norme:
1. I conducenti, approssimandosi ad una intersezione, devo-
no usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti. 3. Fuori dei centri abitati, i veicoli in sosta infermata devono esse-
8. Negli sbocchi su strada di sentieri, tratturi, mulattiere e re collocati fuori della carreggiata, ma non sulle piste per velo-
piste ciclabili fatto obbligo al conducente di arrestarsi cipedi n, salvo sia appositamente segnalato, sulle banchine. In
e dare la precedenza a chi circola sulla strada. Lobbligo caso di impossibilit, la fermata e la sosta devono essere effet-
sussiste anche se le caratteristiche di dette vie variano nel- tuate il pi vicino possibile al margine destro della carreggiata,
limmediata prossimit dello sbocco sulla strada. parallelamente ad esso e secondo il senso di marcia.
Sulle carreggiate delle strade con precedenza la sosta vietata. in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a s,
7. fatto divieto a chiunque di aprire le porte di un veicolo, di di- ai due lati e compiere con la massima libert, prontezza e faci-
scendere dallo stesso, nonch di lasciare aperte le porte, senza lit le manovre necessarie.
essersi assicurato che ci non costituisca pericolo o intralcio 3. Ai ciclisti vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle
per gli altri utenti della strada. presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo.
8. Chiunque viola le disposizioni di cui al presente articolo sog- 4. I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le con-
getto alla sanzione amministrativa del pagamento di una som- dizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i
ma da Euro 33,60 a Euro 137,55. pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la
comune diligenza e la comune prudenza.5. vietato trasporta-
Art. 158. Divieto di fermata e di sosta dei veicoli re altre persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia
appositamente costruito e attrezzato. consentito tuttavia al
1. La fermata e la sosta sono vietate: conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto
g) sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi anni di et, opportunamente assicurato con le attrezzature, di
per ciclisti, nonch sulle piste ciclabili e agli sbocchi delle cui allarticolo 68, comma 5.
medesime; 6. I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il traspor-
5. Chiunque viola le disposizioni del comma 1 soggetto alla to di altre persone oltre al conducente devono essere condotti,
sanzione amministrativa del pagamento di una somma da Euro se a pi di due ruote simmetriche, solo da questultimo.
68,25 a Euro 275,10. 7. Sui veicoli di cui al comma 6 non si possono trasportare pi
7. Le sanzioni di cui al presente articolo si applicano per ciascun di quattro persone adulte compresi i conducenti; consentito
giorno di calendario per il quale si protrae la violazione. anche il trasporto contemporaneo di due bambini fino a dieci
anni di et.
ART.175. CONDIZIONI E LIMITAZIONI DELLA CIRCOLAZIONE SULLE 8. Per il trasporto di oggetti e di animali si applica lart. 170.
AUTOSTRADE E SULLE STRADE EXTRAURBANE PRINCIPALI 9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando
12 esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le 13
1. Le norme del presente articolo e dellart. 176 si applicano ai modalit stabilite nel regolamento.
veicoli ammessi a circolare sulle autostrade, sulle strade extrau- 10. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo soggetto
rbane principali e su altre strade, individuate con decreto del alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da
Ministro dei lavori pubblici, su proposta dellente proprietario, e Euro 19 a Euro 78. La sanzione da Euro 32 a Euro 131 quan-
da indicare con apposita segnaletica dinizio e fine. do si tratta di velocipedi di cui al comma 6.
3. vietata la circolazione dei seguenti veicoli sulle autostrade e
sulle strade extraurbane e principali e su altre strade, individua- TITOLO VI DEGLI ILLECITI PREVISTI DAL PRESENTE CODICE
te con decreto del Ministero dei lavori pubblici, e indicate con E DELLE RELATIVE SANZIONI.
segnaletica dinizio e di fine. CAP. 1 DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI E DELLE RELATIVE SANZIONI
a) velocipedi, ciclomotori, motocicli di cilindrata inferiore a SEZIONE 1 DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI IMPORTANTI
150 centimetri cubici se a motore termico e motocarrozzet- SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNARIE ED APPLICAZIONE DI
te di cilindrata inferiore a 250 cc se a motore termico. QUESTE ULTIME
ART. 182. CIRCOLAZIONE DEI VELOCIPEDI ART. 208. PROVENTI DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE
1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le 1. I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per
condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai violazioni previste dal presente codice sono devoluti allo
affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori Stato, quando le violazioni siano accertate da funzionari,
dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, ufficiali ed agenti dello Stato, nonch da funzionari ed
salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla agenti delle Ferrovie dello Stato o delle ferrovie e tranvie
destra dellaltro. in concessione. I proventi stessi sono devoluti alle regio-
2. I ciclisti devono avere libero luso delle braccia e delle mani e ni, province e comuni, quando le violazioni siano accerta-
reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere te da funzionari, ufficiali ed agenti, rispettivamente, delle
regioni, delle province e dei comuni. e alla redazione dei piani di cui allart. 36, alla fornitura di
2. I proventi di cui al comma 1, spettanti allo Stato, sono mezzi tecnici necessari per i servizi di polizia stradale di
destinati: loro competenza e alla realizzazione di interventi a favore
a) fermo restando quanto previsto dal articolo 32, della mobilit ciclistica, nonch, in misura non inferiore
comma 4, della legge 17 maggio 1999, n. 144, per il al 10 per cento, ad interventi per la sicurezza stradale, in
finanziamento delle attivit connesse allattuazione particolare a tutela degli utenti deboli: pedoni, ciclisti,
del Piano Nazionale della sicurezza stradale, al bambini, anziani, disabili. Gli stessi enti determinano
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - annualmente, con delibera della giunta, le quote da
Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza destinarsi alle suindicate finalit. Le determinazioni sono
stradale, nella misura del 80 per cento del totale comunicate al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
annuo, definito a norma dellarticolo 2, lettera x), per i comuni la comunicazione dovuta solo da quelli
della legge 13 giugno 1991, n. 190, per studi, ricerche con popolazione superiore a cinquemila abitanti.
e propaganda ai fini della sicurezza stradale, attuata 5. Il Ministro delleconomia e delle finanze autorizzato a
anche attraverso il Centro di coordinamento delle introdurre con propri decreti le occorrenti variazioni nello
informazioni sul traffico, sulla viabilit e sulla sicurezza stato di previsione dellentrata e nello stato di previsione
stradale (CCISS), istituito con legge 30 dicembre 1988, della spesa del Ministero delle infrastrutture e dei
n. 556, per finalit di educazione stradale, sentito, trasporti.
occorrendo, il Ministero dellistruzione, delluniversit
e della ricerca e per lassistenza e previdenza del TITOLO VII - DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
personale della Polizia di Stato, dellArma dei CAPO I - DISPOSIZIONI FINALI
carabinieri e della Guardia di finanza e per iniziative
ed attivit di promozione della sicurezza della ART. 230. EDUCAZIONE STRADALE
circolazione;
14 b) al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - 1. Allo scopo di promuovere la formazione dei giovani in 15
Dipartimento per i trasporti terrestri, nella misura materia di comportamento stradale e della sicurezza
del 20 per cento del totale annuo sopra richiamato, del traffico e della circolazione, nonch per promuovere
per studi, ricerche e propaganda sulla sicurezza del ed incentivare luso della bicicletta come mezzo di
veicolo; trasporto, i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e
c) al Ministero dellistruzione, delluniversit e della dell istruzione, delluniversit e della ricerca scientifica,
ricerca - Dipartimento per i servizi per il territorio, di intesa con i Ministri dellinterno, dellambiente e della
nella misura del 7,5 per cento del totale annuo, al fine tutela del territorio, avvalendosi della collaborazione
di favorire limpegno della scuola pubblica e privata dellAutomobile club dItalia, delle associazioni
nellinsegnamento delleducazione stradale e per ambientaliste riconosciute dal Ministero dellambiente
lorganizzazione dei corsi per conseguire il certificato e della tutela del territorio ai sensi dellarticolo 13
di idoneit alla conduzione dei ciclomotori della legge 8 luglio 1986 n. 349, di societ sportive
3. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di ciclistiche nonch di enti e associazioni di comprovata
concerto con i Ministri delleconomia e delle finanze e esperienza nel settore della prevenzione e della sicurezza
dellistruzione, delluniversit e della ricerca, determina stradale e della promozione ciclistica individuati con
annualmente le quote dei proventi da destinarsi alle decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
suindicate finalit. Il Ministro delleconomia e delle predispongono appositi programmi, corredati dal relativo
finanze autorizzato ad adottare, con propri decreti, le piano finanziario, da svolgere come attivit obbligatoria
necessarie variazioni di bilancio, nel rispetto delle quote nelle scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi gli
come annualmente determinate. istituti di istruzione artistica e le scuole materne, che
4. I proventi spettanti agli altri enti indicati nel comma 1 concernano la conoscenza dei princpi della sicurezza
sono devoluti alle finalit di cui al comma 2, nonch stradale, nonch delle strade, della relativa segnaletica,
al miglioramento della circolazione sulle strade, al delle norme generali per la condotta dei veicoli, con
potenziamento e miglioramento della segnaletica stradale particolare riferimento alluso della bicicletta, e delle
2.
regole di comportamento degli utenti.
Il Ministro dell istruzione, delluniversit e della ricerca
Regolamento di esecuzione e di attuazione
scientifica con propria ordinanza, disciplina le modalit del nuovo Codice della Strada
di svolgimento dei predetti programmi nelle scuole,
anche con lausilio degli appartenenti ai Corpi di polizia Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (in
municipale, nonch di personale esperto appartenente Suppl. ord. alla Gazz. Uff., 28 dicembre 1992, n. 303), con le modifiche di
alle predette istituzioni pubbliche e private; lordinanza cui al d.P.R. 16 settembre 1996, n. 610.
pu prevedere listituzione di appositi corsi per i
docenti che collaborano allattuazione dei programmi
stessi. Le spese eventualmente occorrenti sono reperite
nellambito degli ordinari stanziamenti di bilancio delle
amministrazioni medesime.
2 bis. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti predispone
annualmente un programma informativo sulla sicurezza
stradale, sottoponendolo al parere delle Commissioni
parlamentari competenti alle quali riferisce sui risultati REGOLAMENTO ART. 39
ottenuti. TITOLO II - COSTRUZIONE E TUTELA DELLE STRADE
CAPO II
3 - LA SEGNALETICA VERTICALE (ART. 39 C.S.)
c) Segnali di prescrizione.
c) Segnali di obbligo.
ART. 140. - STRISCE DI CORSIA (ART. 40 C.S.) ART. 163. - LANTERNE SEMAFORICHE PER VELOCIPEDI (ART. 41 C.S.)
7. Le piste ciclabili, qualora non protette da elementi in ele- 1. Le lanterne semaforiche per velocipedi sono destinate
vazione sulla pavimentazione, sono separate dalle corsie di esclusivamente alla regolazione degli attraversamenti ci-
marcia mediante due strisce continue affiancate, una bianca clabili semaforizzati; esse sono a tre luci con i seguenti
di 12 cm di larghezza ed una gialla di 30 cm distanziate tra simboli:
loro di 12 cm; la striscia gialla deve essere posta sul lato del- a) bicicletta rossa su fondo circolare nero;
la pista ciclabile. b) bicicletta gialla su fondo circolare nero;
c) bicicletta verde su fondo circolare nero.
ART. 146. - ATTRAVERSAMENTI CICLABILI (ART. 40 C.S.) 2. La disposizione delle luci verticale: bicicletta rossa in
alto, bicicletta gialla al centro e bicicletta verde in basso.
1. Gli attraversamenti ciclabili devono essere previsti solo per 3. La sequenza di accensione delle luci la seguente:
garantire la continuit delle piste ciclabili nelle aree di in- a) bicicletta verde;
tersezione. b) bicicletta gialla;
2. Gli attraversamenti ciclabili sono evidenziati sulla carreggia- c) bicicletta rossa.
ta mediante due strisce bianche discontinue, di larghezza 4. Le lanterne semaforiche per velocipedi vanno usate solo
di 50 cm; con segmenti ed intervalli lunghi 50 cm; la di- in corrispondenza di piste ciclabili; in assenza di tali piste
stanza minima tra i bordi interni delle due strisce trasversali vanno adottate le normali lanterne pedonali in quanto i
18 di 1 m per gli attraversamenti a senso unico e di 2 m per conducenti dei velocipedi devono seguire un comporta- 19
gli attraversamenti a doppio senso. In caso di attraversa- mento identico a quello dei pedoni.
mento ciclabile contiguo a quello pedonale sufficiente
evidenziare con la striscia discontinua solo la parte non REGOLAMENTO ART. 68
adiacente lattraversamento pedonale. TITOLO III - DEI VEICOLI
3. Analogamente a quanto previsto dallarticolo 145, comma CAPO II - DEI VEICOLI A TRAZIONE ANIMALE, SLITTE E VELOCIPEDI
4, sulle strade ove consentita la sosta, per migliorare la
visibilit, da parte dei conducenti, nei confronti dei velo- ART. 223. - DISPOSITIVI DI FRENATURA E DI SEGNALAZIONE
cipedi che si accingono ad impegnare la carreggiata, gli ACUSTICA DEI VELOCIPEDI (ARTT. 68, 69 C.S.)
attraversamenti ciclabili possono essere preceduti, nel ver-
so di marcia dei veicoli, da una striscia gialla a zig zag, del 1. I dispositivi indipendenti di frenatura, luno sulla ruota an-
tipo di quella di cui allarticolo 151, comma 3, di lunghezza teriore e laltro su quella posteriore, possono agire sia sulla
commisurata alla distanza di visibilit. Su tale striscia vie- ruota (pneumatico o cerchione) sia sul mozzo, sia, in gene-
tata la sosta. re, sugli organi di trasmissione.
2. Il comando del freno pu essere tanto a mano quanto a
ART. 148. - ISCRIZIONI E SIMBOLI (ART. 40 C.S.) pedale.
3. La trasmissione fra comando e freni, pu essere attuata con
11. I simboli possono costituire ripetizione dei segnali verticali, o sistemi di leve rigide a snodo, con cavi flessibili o con siste-
di simboli in essi contenuti; in particolare, sulle piste e sugli mi di trasmissione idraulica.
attraversamenti ciclabili pu essere tracciato il segnale o il 4. I sistemi di cui ai commi 1, 2 e 3 possono essere applicati
simbolo del segnale di PISTA CICLABILE (fig. II. 442/b); in sia internamente sia esternamente alle strutture del veicolo.
ogni caso essi devono essere opportunamente deformati in 5. Il suono emesso dal campanello deve essere di intensit tale
funzione del tipo di strada, al fine di consentirne la corretta da poter essere percepito ad almeno 30 m di distanza
percezione.
ART. 224. - DISPOSITIVI DI SEGNALAZIONE VISIVA DEI VELOCIPEDI no essere montati in modo che le superfici utili siano ester-
(ARTT. 68, 69 C.S.) ne ai pedali ed alle ruote, rispettivamente perpendicolari
ai piani dei pedali e paralleli ai piani delle ruote e di forma
1. La luce anteriore consiste in un fanale a luce bianca o gial- tale che possano essere inscritti in un rettangolo con lati le
la, ad alimentazione elettrica, posto ad una altezza com- cui lunghezze siano in rapporto non superiore ad otto.
presa tra un minimo di 30 cm ed un massimo di 100 cm 8. I valori minimi di intensit luminosa, in millicandele riflesse
da terra ed orientato in modo che lasse ottico incontri il per ogni lux di luce bianca incidente sui vari dispositivi, ed
terreno antistante il velocipede a non oltre 20 m. in funzione dei diversi angoli dincidenza e di divergenza
2. La luce emessa deve dare un illuminamento, misurato su devono essere quelli che risultano indicati nellappendice
uno schermo verticale posto a 10 m avanti al fanale, mag- IV del presente titolo. (Dispositivi di segnalazione visiva dei
giore o eguale a 2 lux nel punto corrispondente alla proie- velocipedi).
zione sullo schermo del centro del fanale e su una linea 9. Le caratteristiche del materiale riflettente dei dispositivi ca-
orizzontale passante per detto punto per una estensione di tadiottrici a luce rossa e a luce gialla sono quelle di cui alla
1 metro a destra e di 1 metro a sinistra di esso. In nessun suddetta Appendice commi 2, 3 e 4.
punto dello schermo situato a 60 cm al di sopra di detta 10. I tipi di dispositivi previsti dalla suddetta appendice de-
orizzontale lilluminamento deve superare 5 lux. vono essere omologati dal Ministero dei lavori pubblici
3. La luce di posizione posteriore rossa, ad alimentazione - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza
elettrica, deve trovarsi sul piano di simmetria del veloci- stradale e devono portare stampigliati, in posizione visibile,
pede, ad altezza da terra non superiore a 1 m, comunque gli elementi di cui allarticolo 192, comma 7, e, qualora agli
non al di sotto del dispositivo a luce riflessa, ed avere il fa- effetti del montaggio sia prescritta una determinata posi-
scio luminoso diretto verso lindietro, con lasse orizzontale zione, la dicitura alto od altra simile.
contenuto nel suddetto piano di simmetria.
4. La visibilit verso lindietro deve essere assicurata entro ART. 225. - CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DELLE ATTREZZATURE
20 un campo di 15 gradi in verticale e di 45 gradi in PER IL TRASPORTO DEI BAMBINI SUI VELOCIPEDI 21
orizzontale. (ARTT. 68, 69 C.S.)
5. Lintensit della luce emessa non deve essere inferiore a
0,05 candele entro un campo di 10 gradi in verticale e di 1. Lattrezzatura idonea, ai sensi dellarticolo 68, comma 5, del
10 gradi in orizzontale. codice, al trasporto su un velocipede di un bambino fino
6. Il dispositivo catadiottrico posteriore a luce riflessa ros- ad otto anni di et, costituita da un apposito seggiolino
sa deve essere montato su idoneo supporto con lasse composto da: sedile con schienale, braccioli, sistema di
di riferimento orizzontale e parallelo al piano verticale fissaggio al velocipede e sistema di sicurezza del bambino.
longitudinale di simmetria del veicolo. Non deve esservi I braccioli possono essere omessi nel caso di seggiolini de-
ostacolo alla propagazione della luce tra il dispositivo e stinati esclusivamente al fissaggio in posizione posteriore al
locchio dellosservatore situato nello spazio comune a due conducente, per il trasporto di bambini di et superiore ai
diedri ortogonali i cui spigoli, uno orizzontale e laltro ver- quattro anni.
ticale, passano per il centro della superficie riflettente con 2. Il seggiolino realizzato e predisposto per linstallazione
angoli rispettivamente di 45 gradi e di 15 gradi. Il dispo- in modo che, anche durante il trasporto del bambino, non
sitivo deve essere posto ad una altezza non superiore a 90 siano superati i limiti dimensionali fissati per i velocipedi
cm da terra misurata tra il bordo superiore del dispositivo dallarticolo 50 del codice, non sia ostacolata la visuale del
ed il terreno, e deve essere di forma tale che possa essere conducente e non siano limitate la possibilit e la libert di
inscritto in un rettangolo con lati le cui lunghezze siano in manovra da parte dello stesso.
rapporto non superiore a due. Il dispositivo pu essere ab- 3. Il sistema di sicurezza del bambino costituito da bretelle
binato alla luce di posizione posteriore, purch le superfici o cintura di contenimento e da una struttura di protezione
luminose dei due dispositivi restino separate. dei piedi del bambino. Tale struttura di protezione pu far
7. I dispositivi catadiottrici a luce riflessa gialla, da appli- parte del seggiolino od essere elemento separato dallo
care sui due fianchetti di ciascun pedale e gli analoghi stesso, nel qual caso montata direttamente sul veloci-
dispositivi da applicare sui due lati di ciascuna ruota, devo- pede; in ogni caso deve essere idonea ad impedire il con-
tatto dei piedi con le parti in movimento. REGOLAMENTO ART. 157
4. Il sistema di fissaggio previsto deve garantire lancoraggio TITOLO V - NORME DI COMPORTAMENTO
del seggiolino al velocipede impedendone, in ogni caso, lo ARRESTI, SOSTE E FERMATE DEI VEICOLI (ARTT. 157-163 C.S.)
sganciamento accidentale. Per i seggiolini per i quali si pre-
vede il montaggio in posizione anteriore, tra il manubrio ed ART. 351. - ARRESTI E SOSTE DEI VEICOLI IN GENERALE (ART. 157 C.S.)
il conducente, e che sono idonei al trasporto di bambini la
cui massa non superiore a 15 Kg, sono ammessi sistemi 3. Le manovre indicate dallarticolo 157, comma 7, del codice,
di fissaggio sia al telaio, sia al piantone, sia al manubrio. devono essere, nei casi consentiti dalla stessa norma, sem-
In questultimo caso, linterasse tra gli agganci al manu- pre eseguite nel tempo strettamente necessario, in relazione
brio non superiore a 10 cm. Per i seggiolini per i quali alle condizioni del traffico, in modo da assicurare la sicurez-
si prevede il montaggio in posizione posteriore, sono am- za del medesimo.
messi sistemi di fissaggio sia al telaio sia ad un accessorio
portapacchi. In tal caso, nelle istruzioni per il montaggio REGOLAMENTO ART. 182
ed indicazioni duso del seggiolino di cui al comma 5, TITOLO V - NORME DI COMPORTAMENTO
evidenziata chiaramente la portata minima del portapacchi, CIRCOLAZIONE DEI VELOCIPEDI (ART. 182 C.S.)
necessaria per garantire il trasporto del bambino in condi-
zioni di sicurezza. ART. 377. - CIRCOLAZIONE DEI VELOCIPEDI (ART. 182 C.S.)
5. Ciascun seggiolino munito di istruzioni illustrate per il
montaggio e di indicazioni per luso atte a garantire il tra- 1. I ciclisti nella marcia ordinaria in sede promiscua devono
sporto del bambino in condizioni di sicurezza. Unitamente sempre evitare improvvisi scarti, ovvero movimenti a zig-
a tali indicazioni sono riportati gli articoli 68, comma 5, e zag, che possono essere di intralcio o pericolo per i veicoli
182, comma 5, del codice, nonch gli articoli 225 e 377, che seguono.
comma 5. Alle suddette istruzioni ed indicazioni allegata 2. Nel caso di attraversamento di carreggiate a traffico parti-
22 una dichiarazione che attesti la rispondenza del seggio- colarmente intenso e, in generale, dove le circostanze lo 23
lino alle caratteristiche fissate dal presente articolo. Tale richiedano, i ciclisti sono tenuti ad attraversare tenendo il
dichiarazione sottoscritta, sotto la propria responsabilit, veicolo a mano.
dal produttore oppure da chi provvede alla commercializ- 3. In ogni caso, i ciclisti devono segnalare tempestivamente,
zazione con proprio marchio, oppure, nel caso di prodotto con il braccio, la manovra di svolta a sinistra, di svolta a
importato da paesi che non fanno parte della Comunit eu- destra e di fermata che intendono effettuare.
ropea, da chi lo abbia importato nellesercizio della propria Da mezzora dopo il tramonto, durante tutto il
attivit commerciale. periodo delloscurit e di giorno, qualora le condizioni
6. Sul seggiolino sono impressi in modo visibile, anche dopo atmosferiche richiedano lilluminazione, i velocipedi
il montaggio dello stesso, lanno di produzione ed il nome sprovvisti o mancanti degli appositi dispositivi di
del produttore, ovvero di chi provvede alla sua commercia- segnalazione visiva, non possono essere utilizzati, ma
lizzazione con proprio marchio, oppure, nel caso di prodot- solamente condotti a mano.
to importato da paesi che non fanno parte della Comunit 5. Il trasporto di bambini fino ad otto anni di et effettuato
europea, da chi lo abbia importato nellesercizio della pro- unicamente con le attrezzature di cui allarticolo 68,
pria attivit commerciale. comma 5, del codice, in maniera tale da non ostacolare la
7. Sono consentiti i rimorchi per velocipedi purch la lunghez- visuale del conducente e da non intralciare la possibilit e
za del velocipede, compreso il rimorchio, non superi 3 m. la libert di manovra da parte dello stesso. Le attrezzature
La larghezza massima totale del rimorchio non deve essere suddette sono rispondenti alle caratteristiche indicate
superiore a 75 cm e laltezza massima, compreso il carico, allarticolo 225 e sono installate:
non deve essere superiore a 1 m. La massa trasportabile a) tra il manubrio del velocipede ed il conducente,
non deve essere superiore a 50 Kg. Per la circolazione not- unicamente per il trasporto di bambini fino a 15 Kg
turna il rimorchio equipaggiato con i dispositivi di segna- di massa;
lazione visiva posteriore e laterale previsti per i velocipedi b) posteriormente al conducente, per il trasporto di
allarticolo 224. bambini di qualunque massa, fino ad otto anni di et.
Prima del montaggio della attrezzatura necessario
procedere ad una verifica della solidit e stabilit delle
Decreto del Presidente della
parti del velocipede interessate al montaggio stesso. Repubblica 27 aprile 1978, n. 384
6. Per la circolazione dei velocipedi sulle piste ciclabili, come
definite allarticolo 3 del codice, si applicano, ove compa- Regolamento di attuazione dellart. 27 della L. 30 marzo 1971, n. 118, a
tibili, le norme di comportamento relative alla circolazione favore dei mutilati e invalidi civili, in materia di barriere architettoniche e
dei veicoli. trasporti pubblici. (Pubblicato in G.U. 22 luglio 1978, n. 204).
7. Ove le piste ciclabili si interrompano, immettendosi nelle
carreggiate a traffico veloce o attraversino le carreggiate
stesse, i ciclisti sono tenuti ad effettuare le manovre con la
massima cautela evitando improvvisi cambiamenti di dire-
zione.
DECRETA:
Adotta il seguente regolamento: 1. Al fine di predisporre interventi coerenti con le finalit ed i cri-
teri anzidetti gli enti locali si dotano dei seguenti strumenti di
CAPO I - LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DEGLI ITINERARI pianificazione e di progettazione:
CICLABILI a) un piano della rete degli itinerari ciclabili, nel quale siano
previsti gli interventi da realizzare, comprensivo dei dati
ART. 1. PREMESSA sui flussi ciclistici, delle lunghezze dei tracciati, della stima
economica di spesa e di una motivata scala di priorit e di
1. Nella presente sezione sono individuati le linee guida per la tempi di realizzazione. Il livello di indagini preliminari e di
progettazione degli itinerari ciclabili e gli elementi di qualit dettaglio degli elaborati di piano deve essere adeguato alla
delle diverse parti degli itinerari medesimi. Gli itinerari ciclabili estensione dimensionale della rete ciclabile ed alla com-
si identificano con i percorsi stradali utilizzabili dai ciclisti, sia plessit del modello di organizzazione della circolazione
in sede riservata (pista ciclabile in sede propria o su corsia delle altre componenti di traffico.
riservata), sia in sede ad uso promiscuo con pedoni (percorso Nellambito di tale piano ammessa la possibilit di consi-
pedonale e ciclabile) o con veicoli a motore (su carreggiata derare itinerari isolati che rispettino comunque le finalit ed
i criteri di progettazione indicati allarticolo 2. Per i comuni zontale) e gli impianti semaforici, le indicazioni degli
che sono tenuti alla predisposizione del Piano urbano del attraversamenti ciclabili, le colonnine luminose alle testa-
traffico (PUT), ai sensi dellarticolo 36 del decreto legislati- te degli elementi spartitraffico fisicamente invalicabili, i
vo 30 aprile 1992, n. 285, il piano della rete ciclabile deve delineatori di corsia, ecc.;
essere inserito in maniera organica, quale piano di settore, c) nellilluminazione stradale: gli impianti speciali per la
allinterno del PUT, secondo le indicazioni delle direttive visualizzazione notturna degli attraversamenti a raso, che
ministeriali pubblicate nel supplemento ordinario n. 77 alla devono tener conto delle alberature esistenti in modo da
Gazzetta Ufficiale del 24 giugno 1995. Per i comuni non te- evitare zone dombra, ecc.;
nuti alla predisposizione del PUT occorre comunque proce- d) nelle attrezzature: le rastrelliere per la sosta dei veloci-
dere ad una verifica di compatibilit, soprattutto ai fini della pedi e, specialmente sulle piste ad utilizzazione turistica,
sicurezza, con le altre modalit di trasporto; panchine e zone dombra preferibilmente arboree, fonta-
b) i progetti degli itinerari ciclabili, previsti dal piano di cui al nelle di acqua potabile ogni 5 km di pista, punti telefoni-
punto a), che prevedano anche, ove necessario, la riquali- ci od in alternativa indicazione dei punti pi vicini, ecc.
ficazione dello spazio stradale circostante; in particolare, i 4. Nel capo II del presente regolamento sono definite le nor-
progetti devono considerare e prevedere adeguate soluzioni me da rispettare per la progettazione e la realizzazione del-
per favorire la sicurezza della mobilit ciclistica nei punti di le piste ciclabili, mentre per i percorsi promiscui, le cui ca-
maggior conflitto con i pedoni e i veicoli a motore (interse- ratteristiche tecniche esulano dalla disciplina delle presenti
zioni, accessi a nodi attrattivi, ecc.). norme, vengono fornite unicamente le indicazioni riportate
ai commi 5 e 6.
ART. 4. ULTERIORI ELEMENTI PER LA PROGETTAZIONE 5. I percorsi promiscui pedonali e ciclabili, identificabili con la
figura II 92/b del decreto del Presidente della Repubblica 16
1. Gli itinerari ciclabili, posti allinterno del centro abitato o di dicembre 1992, n. 495, sono realizzati, di norma, allinterno
collegamento con i centri abitati limitrofi, possono compren- di parchi o di zone a traffico prevalentemente pedonale, nel
40 dere le seguenti tipologie riportate in ordine decrescente caso in cui lampiezza della carreggiata o la ridotta entit del 41
rispetto alla sicurezza che le stesse offrono per lutenza traffico ciclistico non richiedano la realizzazione di specifiche
ciclistica: piste ciclabili. I percorsi promiscui pedonali e ciclabili posso-
a) piste ciclabili in sede propria; no essere altres realizzati, previa apposizione della suddetta
b) piste ciclabili su corsia riservata; segnaletica, su parti della strada esterne alla carreggiata, rial-
c) percorsi promiscui pedonali e ciclabili; zate o altrimenti delimitate e protette, usualmente destinate
d) percorsi promiscui ciclabili e veicolari. ai pedoni, qualora le stesse parti della strada non abbiano
2. Gli itinerari ciclabili possono essere utilizzati per esigenze dimensioni sufficienti per la realizzazione di una pista cicla-
prevalentemente legate alla mobilit lavorativa e scolastica bile e di un contiguo percorso pedonale e gli stessi percorsi
quale sistema alternativo di trasporto per la risoluzione si rendano necessari per dare continuit alla rete di itinerari
- anche se parziale - dei maggiori problemi di congestione ciclabili programmati. In tali casi, si ritiene opportuno che
del traffico urbano o per esigenze prevalentemente turisti- la parte della strada che si intende utilizzare quale percorso
che e ricreative. promiscuo pedonale e ciclabile abbia:
3. Per la progettazione degli itinerari ciclabili devono essere te- a) larghezza adeguatamente incrementata rispetto ai minimi
nuti inoltre presenti, in particolare, i seguenti elementi: fissati per le piste ciclabili allarticolo 7;
a) nelle opere di piattaforma stradale: la regolarit delle b) traffico pedonale ridotto ed assenza di attivit attrattrici
superfici ciclabili, gli apprestamenti per le intersezioni a di traffico pedonale quali itinerari commerciali, insedia-
raso e gli eventuali sottopassi o sovrappassi compresi i menti ad alta densit abitativa, ecc.
loro raccordi, le sistemazioni a verde, le opere di raccolta 6. I percorsi ciclabili su carreggiata stradale, in promiscuo con
delle acque meteoriche anche con eventuali griglie, pur- i veicoli a motore, rappresentano la tipologia di itinerari a
ch questultime non determinino difficolt di transito maggiore rischio per lutenza ciclistica e pertanto gli stes-
per i ciclisti, ecc.; si sono ammessi per dare continuit alla rete di itinerari
b) nella segnaletica stradale: oltre ai tradizionali cartel- prevista dal piano della rete ciclabile, nelle situazioni in
li (segnaletica verticale), le strisce (segnaletica oriz- cui non sia possibile, per motivazioni economiche o di in-
sufficienza degli spazi stradali, realizzare piste ciclabili. Per fascia di influenza dellitinerario in progetto, in modo tale da
i suddetti percorsi necessario intervenire con idonei prov- evidenziare - in particolare - la quota di traffico ciclistico in
vedimenti (interventi sulla sede stradale, attraversamenti atto e quella prevista come trasferimento dagli altri modi di
pedonali rialzati, istituzione delle isole ambientali previste trasporto.
dalle direttive ministeriali 24 giugno 1995, rallentatori di
velocit - in particolare del tipo ad effetto ottico e con CAPO II - PRINCIPALI STANDARD PROGETTUALI PER LE PISTE CICLABILI
esclusione dei dossi - ecc.) che comunque puntino alla ri-
duzione dellelemento di maggiore pericolosit rappresen- ART. 6. DEFINIZIONI, TIPOLOGIA E LOCALIZZAZIONE
tato dal differenziale di velocit tra le due componenti di
traffico, costituite dai velocipedi e dai veicoli a motore. 1. Pista ciclabile: parte longitudinale della strada, opportunamen-
7. Al fine di garantire nel tempo laccessibilit degli itinerari e la te delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi.
sicurezza della circolazione, le piste ed i percorsi promiscui 2. La pista ciclabile pu essere realizzata:
devono essere costantemente oggetto di interventi di manu- a) in sede propria, ad unico o doppio senso di marcia, qualora
tenzione. la sua sede sia fisicamente separata da quella relativa ai vei-
coli a motore ed ai pedoni, attraverso idonei spartitraffico
ART. 5. FATTIBILIT TECNICO-ECONOMICA longitudinali fisicamente invalicabili;
b) su corsia riservata, ricavata dalla carreggiata stradale, ad
1. opportuno, specialmente per finanziamenti e contributi unico senso di marcia, concorde a quello della contigua
esterni concessi allente proprietario dellitinerario ciclabile, corsia destinata ai veicoli a motore ed ubicata di norma in
che il relativo progetto sia corredato da analisi di fattibilit destra rispetto a questultima corsia, qualora lelemento di
tecnico-economica. A tale analisi concorrono, oltre che il separazione sia costituito essenzialmente da striscia di deli-
rispetto dei criteri e degli standard progettuali indicati negli mitazione longitudinale o da delimitatori di corsia;
articoli successivi, con particolare riguardo a quanto prescritto c) su corsia riservata, ricavata dal marciapiede, ad unico o
42 allarticolo 6, comma 6, anche i risultati di specifiche valuta- doppio senso di marcia, qualora lampiezza ne consenta la 43
zioni della redditivit degli interventi previsti. realizzazione senza pregiudizio per la circolazione dei pedo-
2. In mancanza di metodi di analisi pi approfonditi, si pu ni e sia ubicata sul lato adiacente alla carreggiata stradale.
assumere quale indicatore della redditivit dellinvestimento 3. Possono comunque sussistere piste ciclabili formate da due
il rapporto lire investite/ciclisti km, riferito almeno ai primi corsie riservate contigue nei seguenti casi:
due anni di entrata in esercizio dellitinerario. a) sulle strade pedonali, qualora lintensit del traffico ciclistico
3. Nel computo delle lire investite rientrano tutte le spese per in rapporto a quello pedonale ne richieda la realizzazione;
la realizzazione e larredo delle piste o dei percorsi in pro- in tale caso si tratta di corsie di opposto senso di marcia
getto, comprese quelle relative agli eventuali rifacimenti di ubicate in genere al centro della strada;
pavimentazioni stradali ed adeguamenti dellilluminazione b) sulla carreggiata stradale, qualora lintensit del traffico
pubblica, del verde stradale e del sistema di convogliamento ciclistico ne richieda la realizzazione; in tale caso si tratta
delle acque piovane nella rete fognaria esistente, nonch le di corsie ciclabili nello stesso senso di marcia ubicate
spese relative al soddisfacimento della domanda di sosta per i sempre in destra rispetto alla contigua corsia destinata ai
velocipedi. In tale computo sono, inoltre, da includere le spe- veicoli a motore.
se di esercizio per le opere, attrezzature ed arredi previsti, da Tale soluzione obbligatoria quando sussistono condizioni di
riferire alla media annuale dei primi dieci anni di esercizio. particolare intensit del traffico ciclistico ed il suo flusso risulti
4. Nel computo dei ciclisti km pu farsi riferimento alla per- superiore a 1.200 unit/ora, per almeno due periodi di punta
correnza annua complessiva nei primi due anni di esercizio non inferiori a quindici minuti nellarco delle ventiquattro ore.
dellitinerario in esame, a partire dalla intensit di traffico cicli- 4. Salvo casi particolari, per i quali occorre fornire specifica di-
stico prevista per lora ed il giorno di punta nei periodi lavora- mostrazione di validit tecnica della loro adozione ai fini della
tivi e scolastici sui vari tronchi in progetto. sicurezza stradale, specialmente con riferimento alla conflittua-
Lanzidetta previsione di traffico va documentata con lespo- lit su aree di intersezione, non consentita la realizzazione
sizione dei flussi ciclistici e veicolari, individuali e collettivi, di piste ciclabili a doppio senso di marcia con corsie ubicate
gi in atto sugli attuali percorsi in promiscuo ricadenti nella entrambe sullo stesso lato della piattaforma stradale.
5. In area urbana la circolazione ciclistica va indirizzata prevalen- ART. 8. VELOCIT DI PROGETTO E CARATTERISTICHE
temente su strade locali e, laddove sia previsto che si svolga PLANO-ALTIMETRICHE
con una consistente intensit su strade della rete principale, la
stessa va adeguatamente protetta attraverso la realizzazione di 1. La velocit di progetto, a cui correlare in particolare le distanze
piste ciclabili. di arresto e quindi le lunghezze di visuale libera, deve essere
6. In generale e con riferimento specifico alla tipologia delle stra- definita per ciascun tronco delle piste ciclabili, tenuto conto
de indicata nel decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, da che i ciclisti in pianura procedono in genere ad una velocit di
osservare che: 20-25 km/h e che in discesa con pendenza del 5% possono
a) sulle autostrade, extraurbane ed urbane, e sulle strade raggiungere velocit anche superiori a 40 km/h.
extraurbane principali, la circolazione ciclistica vietata, ai 2. Nella valutazione delle distanze di arresto si deve tenere conto
sensi dellarticolo 175 del suddetto decreto legislativo, e da di un tempo di percezione e decisione variabile tra un minimo,
indirizzare sulle relative strade di servizio; pari ad un secondo, per le situazioni urbane, ed un massimo
b) sulle strade extraurbane secondarie e sulle strade urbane di di 2,5 secondi per le situazioni extraurbane, nonch di un
scorrimento le piste ciclabili - ove occorrano - devono esse- coefficiente di aderenza longitudinale da relazionare al tipo di
re realizzate in sede propria, salvo i casi nei quali i relativi pavimentazione adottata e, comunque, non superiore a 0,35.
percorsi protetti siano attuati sui marciapiedi; 3. Nel caso di realizzazione di piste ciclabili in sede propria, in-
c) sulle strade urbane di quartiere e sulle strade locali dipendenti dalle sedi viarie destinate ad altri tipi di utenza
extraurbane, le piste ciclabili possono essere realizzate oltre stradale, la pendenza longitudinale delle singole livellette non
che in sede propria, anche su corsie riservate; pu generalmente superare il 5%, fatta eccezione per le rampe
d) sulle strade locali urbane, le piste ciclabili - ove occorrano - degli attraversamenti ciclabili a livelli sfalsati, per i quali pu
devono essere sempre realizzate su corsie riservate. adottarsi una pendenza massima fino al 10%. Ai fini dellampia
fruibilit delle piste ciclabili da parte della relativa utenza, la
ART. 7. LARGHEZZA DELLE CORSIE E DEGLI SPARTITRAFFICO pendenza longitudinale media delle piste medesime, valutata
44 su basi chilometriche, non deve superare il 2% salvo deroghe 45
1. Tenuto conto degli ingombri dei ciclisti e dei velocipedi, non- documentate da parte del progettista e purch sia in ogni caso
ch dello spazio per lequilibrio e di un opportuno franco garantita la piena fruibilit da parte dellutenza prevista.
laterale libero da ostacoli, la larghezza minima della corsia ci- 4. I valori di pendenza longitudinale massima (media e puntuale)
clabile, comprese le strisce di margine, pari ad 1,50 m; tale esposti al comma 3 devono essere utilizzati anche come rife-
larghezza riducibile ad 1,25 m nel caso in cui si tratti di due rimento sostanziale per lindividuazione dei percorsi di piste
corsie contigue, dello stesso od opposto senso di marcia, per ciclabili da realizzare su strade destinate prevalentemente al
una larghezza complessiva minima pari a 2,50 m. traffico veicolare o in adiacenza alle stesse, in concomitanza ai
2. Per le piste ciclabili in sede propria e per quelle su corsie criteri progettuali esposti allarticolo 6, comma 6.
riservate, la larghezza della corsia ciclabile pu essere ecce- 5. I raggi di curvatura orizzontale lungo il tracciato delle piste ci-
zionalmente ridotta fino ad 1,00 m, sempre che questo valo- clabili devono essere commisurati alla velocit di progetto pre-
re venga protratto per una limitata lunghezza dellitinerario vista e, in genere, devono risultare superiori a 5,00 m (misurati
ciclabile e tale circostanza sia opportunamente segnalata. dal ciglio interno della pista); eccezionalmente, in aree di inter-
3. Le larghezze di cui ai commi precedenti rappresentano i mi- sezione ed in punti particolarmente vincolati, detti raggi di cur-
nimi inderogabili per le piste sulle quali prevista la circola- vatura possono essere ridotti a 3,00 m, purch venga rispettata
zione solo di velocipedi a due ruote. Per le piste sulle quali la distanza di visuale libera e la curva venga opportunamente
ammessa la circolazione di velocipedi a tre o pi ruote, le segnalata, specialmente nel caso e nel senso di marcia rispetto
suddette dimensioni devono essere opportunamente adegua- al quale essa risulti preceduta da una livelletta in discesa.
te tenendo conto dei limiti dimensionali dei velocipedi fissati 6. Il sovralzo in curva deve essere commisurato alla velocit di pro-
dallarticolo 50 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. getto ed al raggio di curvatura adottato, tenuto conto sia di un
4. La larghezza dello spartitraffico fisicamente invalicabile che adeguato coefficiente di aderenza trasversale, sia del fatto che
separa la pista ciclabile in sede propria dalla carreggiata desti- per il corretto drenaggio delle acque superficiali sufficiente una
nata ai veicoli a motore, non deve essere inferiore a 0,50 m. pendenza trasversale pari al 2%, con riferimento a pavimentazio-
ni stradali con strato di usura in conglomerato bituminoso.
7. Ferme restando le limitazioni valide per tutti i veicoli, compre- coli a motore ed ai pedoni. Analogamente deve essere segna-
se quelle inerenti a particolari zone di aree urbane (ad esem- lato, con apposite frecce direzionali sulla pavimentazione, ogni
pio zone con limite di velocit di 30 km/h), specifiche limita- cambio di direzione della pista.
zioni di velocit, per singoli tronchi di piste ciclabili, dovranno
essere adottate in tutti quei casi in cui le caratteristiche Art. 11. Aree di parcheggio
plano-altimetriche del tracciato possono indurre situazioni di
pericolo per i ciclisti, specialmente se sia risultato impossibile 1. Ogni progetto di pista ciclabile deve essere corredato dallindi-
rispettare i criteri e gli standard progettuali precedentemente viduazione dei luoghi e delle opere ed attrezzature necessarie a
indicati (per strettoie, curve a raggio minimo precedute da soddisfare la domanda di sosta per i velocipedi ed eventuali altre
livellette in discesa, ecc.). esigenze legate allo sviluppo della mobilit ciclistica, senza che
si abbiano intralci alla circolazione stradale, specialmente dei pe-
ART. 9. - ATTRAVERSAMENTI CICLABILI doni. Lindividuazione in questione si riferisce, in particolare, sia
ai poli attrattori di traffico sia ai nodi di interscambio modale.
1. Gli attraversamenti delle carreggiate stradali effettuati con piste 2. Nei nuovi parcheggi per autovetture ubicati in contiguit alle
ciclabili devono essere realizzati con le stesse modalit degli piste ciclabili, debbono essere previste superfici adeguate da
attraversamenti pedonali, tenendo conto di comportamenti destinare alla sosta dei velocipedi.
dellutenza analoghi a quelli dei pedoni, e con i dovuti adat-
tamenti richiesti dallutenza ciclistica (ad esempio per la lar- ART. 12. SUPERFICI CICLABILI
ghezza delle eventuali isole rompitratta per attraversamenti da
effettuare in pi tempi). 1. Sulle piste ciclabili deve essere curata al massimo la regolarit
2. Per gli attraversamenti a raso, in aree di intersezione ad uso delle superfici per garantire condizioni di agevole transito ai
promiscuo con i veicoli a motore ed i pedoni, le piste ciclabili ciclisti, specialmente con riferimento alle pavimentazioni realiz-
su corsia riservata devono in genere affiancarsi al lato interno zate con elementi autobloccanti.
46 degli attraversamenti pedonali, in modo tale da istituire per i 2. Sulle piste ciclabili non consentita la presenza di griglie di 47
ciclisti la circolazione a rotatoria con senso unico antiorario sul- raccolta delle acque con elementi principali paralleli allasse
lintersezione medesima. delle piste stesse, ne con elementi trasversali tali da determina-
3. Per gli attraversamenti a livelli sfalsati riservati ai ciclisti (piste re difficolt di transito ai ciclisti.
ciclabili in sede propria) va in genere preferita la soluzione in
sottopasso, rispetto a quella in sovrappasso, assicurando che CAPO III - DISPOSIZIONI TRANSITORIE
la pendenza longitudinale massima delle rampe non superi
il 10% e vengano realizzate, nel caso di sovrappasso, barriere ART. 13. AMBITO DI APPLICAZIONE
protettive laterali di altezza non inferiore ad 1,50 m.
1. Le norme di cui al presente regolamento non si applicano per
ART. 10. SEGNALETICA STRADALE le opere il cui progetto definitivo sia approvato entro trenta
giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento.
1. Ferma restando lapplicazione delle disposizioni relative alla
segnaletica stradale previste dal decreto legislativo 30 aprile Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sar inserito nella Rac-
1992, n. 285, e dal decreto del Presidente della Repubblica colta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. fatto obbligo
16 dicembre 1992, n. 495, e successive modificazioni, le piste a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
ciclabili devono essere provviste della specifica segnaletica ver- Roma, 30 novembre 1999
ticale di cui ai commi 9 e 10 dellarticolo 122 del suddetto de-
creto del Presidente della Repubblica allinizio ed alla fine del Il Ministro dei lavori pubblici Micheli
loro percorso, dopo ogni interruzione e dopo ogni intersezione. Ministro dei trasporti e della navigazione Treu
2. Le piste ciclabili devono essere provviste di appositi simboli e Visto, il Guardasigilli: Fassino
scritte orizzontali che ne distinguano luso specialistico, anche
se la pavimentazione delle stesse contraddistinta nel colore Registrato alla Corte dei conti il 3 gennaio 2000
da quella delle contigue parti di sede stradale destinate ai vei- Registro n. 1 Lavori pubblici, foglio n. 1
NOTE Per largomento del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, vedasi
nelle note allart. 3.
Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato stato redatto dallammini- Per largomento del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre
strazione competente per materia, ai sensi dellart. 10, commi 2 e 3, del 1992, n. 495, vedasi nelle note allart. 4.
testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sullema-
nazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni NOTE ALLART. 3
ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985,
n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge modi- Il testo dellart. 36 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, recante:
ficate o alle quali operato il rinvio. Restano invariati il valore e lefficacia Nuovo codice della strada, pubblicato nel supplemento ordinario n. 114
degli atti legislativi qui trascritti. alla Gazzetta Ufficiale del 18 maggio 1992, il seguente:
NOTE ALLE PREMESSE Art. 36. Piani urbani del traffico e piani del traffico per la viabilit extraurbana
Il testo dellart. 7 della legge 19 ottobre 1998, n. 366, recante: Norme per 1. Ai comuni, con popolazione residente superiore a trentamila abi-
il finanziamento della mobilit ciclistica pubblicato nella Gazzetta Ufficia- tanti, fatto obbligo delladozione del piano urbano del traffico.
le del 23 ottobre 1998, n. 248, il seguente: 2. Allobbligo di cui al comma 1 sono tenuti ad adempiere i co-
muni con popolazione residente inferiore a trentamila abitanti
Art. 7. i quali registrino, anche in periodi dellanno, una particolare
affluenza turistica, risultino interessati da elevati fenomeni di
1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente leg- pendolarismo o siano, comunque, impegnati per altre partico-
ge, con decreto del Ministro dei lavori pubblici, di concerto con lari ragioni alla soluzione di rilevanti problematiche derivanti
il Ministro dei trasporti e della navigazione, emanato un re- da congestione della circolazione stradale. Lelenco dei comuni
golamento con il quale sono definite le caratteristiche tecniche interessati viene predisposto dalla regione e pubblicato, a cura
48 delle piste ciclabili. del Ministero dei lavori pubblici, nella Gazzetta Ufficiale della 49
Repubblica italiana.
Il testo dellart. 17, commi 3 e 4, della legge 23 agosto 1988, n. 400, re- 3. Le province provvedono alladozione di piani del traffico per la
cante: Disciplina dellattivit di Governo e ordinamento della Presidenza viabilit extraurbana dintesa con gli altri enti proprietari delle
del Consiglio dei Ministri, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 no- strade interessate. La legge regionale pu provvedere, ai sensi
vembre 1988, n. 214, il seguente: dellart. 19 della legge 8 giugno 1990, n. 142, che alla reda-
zione del piano urbano del traffico delle aree, indicate allart.
3. Con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti 142, che alla redazione del piano urbano del traffico delle aree,
nelle materie di competenza del Ministro o di autorit sottor- indicate allart. 17 della stessa, provvedano gli organi della citt
dinate al Ministro, quando la legge espressamente conferisca metropolitana.
tale potere. Tali regolamenti, per materie di competenza di pi 4. I piani di traffico sono finalizzati ad ottenere il miglioramento
Ministri, possono essere adottati con decreti interministeriali, delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la
ferma restando la necessit di apposita autorizzazione da parte riduzione, degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il ri-
della legge. sparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vi-
I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono genti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambien-
dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati dal tali, stabilendo le priorit e i tempi di attuazione degli inter-
Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente del venti. Il piano urbano del traffico prevede il ricorso ad adeguati
Consiglio dei Ministri prima della loro emanazione. sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione e
4. I regolamenti di cui al comma 1 ed i regolamenti ministeriali ed controllo del traffico, nonch di verifica del rallentamento della
interministeriali, che devono recare la denominazione di re- velocit e di dissuasione della sosta, al fine anche di consentire
golamento, sono adottati previo parere del Consiglio di Stato, modifiche ai flussi della circolazione stradale che si rendano
sottoposti al visto ed alla registrazione della Corte dei conti e necessarie in relazione agli obiettivi da perseguire.
pubblicati nella Gazzetta Ufficiale. 5. Il piano urbano del traffico viene aggiornato ogni due anni. Il
sindaco o il sindaco metropolitano, ove ricorrano le condizioni
di cui al comma 3, sono tenuti a darne comunicazione al Mini- NOTE ALLART. 6
stero dei lavori pubblici per linserimento nel sistema informati-
vo previsto dallart. 226, comma 2. Allo stesso adempimento Il testo dellart. 175, comma 2, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.
tenuto il presidente della provincia quando sia data attuazione 285, recante: Nuovo codice della strada, pubblicato nel supplemento or-
alla disposizione di cui al comma 3. dinario n. 114 alla Gazzetta Ufficiale del 18 maggio 1992, il seguente:
6. La redazione dei piani di traffico deve essere predisposta nel
rispetto delle direttive emanate dal Ministro dei lavori pubblici 2. vietata la circolazione dei seguenti veicoli sulle autostrade e
di concerto con il Ministro dellambiente e il Ministro per i pro- sulle strade di cui al comma 1:
blemi delle aree urbane, sulla base delle indicazioni formulate a) velocipedi, ciclomotori, motocicli di cilindrata inferiore a
dal Comitato interministeriale per la programmazione econo- 150 cc se a motore termico e motocarrozzette di cilindrata
mica nel trasporto. Il piano urbano del traffico viene adeguato inferiore a 250 cc se a motore termico;
agli obiettivi generali della programmazione economico-sociale b) altri motoveicoli di massa a vuoto fino a 400 kg o di massa
e territoriale fissati dalla regione ai sensi dellart. 3, comma 4, complessiva fino a 1300 kg;
della legge 8 giugno 1990, n. 142. c) veicoli non muniti di pneumatici;
7. Per il perseguimento dei fini di cui ai commi 1 e 2 e anche d) macchine agricole e macchine operatrici;
per consentire la integrata attuazione di quanto - previsto dal e) veicoli con carico disordinato e non solidamente assicurato
comma 3, le autorit indicate dallart. 27, comma 3, della legge o sporgendo oltre i limiti consentiti;
8 giugno 1990, n. 142, convocano una conferenza tra i rappre- f) veicoli a tenuta non stagna e con carico scoperto, se tra-
sentanti delle amministrazioni, anche statali, interessate. sportano materie suscettibili di dispersione;
8. istituito, presso il Ministero dei lavori pubblici, lalbo degli g) veicoli il cui carico o dimensioni superino i limiti previsti da-
esperti in materia di piani di traffico, formato mediante concor- gli articoli 61 e 62, ad eccezione dei casi previsti dallart. 10;
si biennali per titoli. Il bando di concorso approvato con de- h) veicoli le cui condizioni di uso, equipaggiamento e gomma-
creto del Ministro dei lavori pubblici, di concerto con il Ministro tura possono costituite pericolo per la circolazione;
50 delluniversit e della ricerca scientifica e tecnologica. i) veicoli con carico non opportunamente sistemato e fissato. 51
9. A partire dalla data di formazione dellalbo degli esperti di cui
al comma 8 fatto obbligo di conferire lincarico della redazio- NOTE ALLART. 7
ne dei piani di traffico, oltre che a tecnici specializzati apparte-
nenti al proprio ufficio tecnico del traffico, agli esperti specializ- Il testo dellart. 50 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, recante:
zati inclusi nellalbo stesso. Nuovo codice della strada, pubblicato nel supplemento ordinario n. 114
10. I comuni e gli enti inadempienti sono invitati su segnalazione alla Gazzetta Ufficiale del 18 maggio 1992, il seguente:
del prefetto dal Ministero dei lavori pubblici a provvedere, entro
un termine assegnato, trascorso il quale il Ministero provvede Art. 50.
alla esecuzione dufficio del piano ed alla sua realizzazione.
1. I velocipedi sono i veicoli con due o pi ruote funzionanti a
Il decreto interministeriale recante: Direttive per la redazione, adozione propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o
ed attuazione dei piani urbani di traffico (art. 36 del decreto legislativo di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul
30 aprile 1992, n. 285. Nuovo codice della strada) stato pubblicato nel veicolo.
supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del 24 giugno 1995, n. 146. 2. I velocipedi non possono superare 1,30 m di larghezza, 3 m di
lunghezza e 2,20 m di altezza.
NOTE ALLART. 4
NOTE ALLART. 10
Per la figura n. 92/b si veda negli allegati al Titolo II del decreto del
Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, recante: Rego- Il testo dellart. 122, commi 9 e 10, del decreto del Presidente della Re-
lamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo codice della strada, pubblica 16 dicembre 1992, n. 495, recante: Regolamento di esecuzione
pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del 28 di- e di attuazione del Nuovo codice della strada, pubblicato nel supple-
cembre 1992, n. 303. mento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 1992, n. 303, cos
Per le direttive ministeriali 24 giugno 1995 si veda nelle note allart. 3. come modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 16 settem-
bre 1996, n. 610, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Uffi-
ciale 4 dicembre 1996, n. 284, il seguente:
Legge 19 ottobre 1998, n. 366
Norme per il finanziamento della mobilit ciclistica
9. I segnali di circolazione riservata a determinate categorie di
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 248 del 23 ottobre 1998.
utenti il cui simbolo in essi contenuto indicano che la strada
o parte di essa riservata alla sola categoria di utenti prevista
mentre vietata alle altre. Tali segnali sono:
a) il segnale percorso pedonale (fig. II. 88) che deve essere
posto allinizio di un viale, di un itinerario o di un percorso
riservato ai soli pedoni da impiegare solo quando non risul-
ta evidente la destinazione al transito pedonale;
b) il segnale pista ciclabile (fig. II. 90) che deve essere posto
allinizio di una pista, di una corsia o di un itinerario riser-
ART. 1.
vato alla circolazione dei velocipedi. Deve essere ripetuto
dopo ogni interruzione o dopo le intersezioni;
1. La presente legge detta norme finalizzate alla valorizzazione ed
c) il segnale pista ciclabile contigua al marciapiede (fig. II. 92/
allo sviluppo della mobilit ciclistica.
a) e percorso pedonale ciclabile (fig. II. 92/b) che deve es-
sere posto allinizio di un percorso riservato ai pedoni e alla
ART. 2.
circolazione dei velocipedi e deve essere ripetuto dopo ogni
interruzione o dopo le intersezioni;
1. Alle regioni affidato il compito di redigere i piani regionali di
d) il segnale percorso riservato ai quadrupedi da soma o da
riparto dei finanziamenti per la mobilit ciclistica e per la realiz-
sella (fig. II. 94) che deve essere posto allinizio di una pista
zazione di reti di percorsi ciclabili integrati. Entro sei mesi dalla
o di un passaggio particolare.
data di entrata in vigore della presente legge, le regioni provve-
10. La fine dellobbligo dei segnali di cui al comma 9 deve essere 53
52 dono a redigere il piano sulla base dei progetti presentati dai
indicata con analogo segnale barrato obliquamente da una fa-
comuni, limitatamente alla viabilit comunale, e dalle province,
scia rossa (figure II. 89, II. 91 - II. 93/a - II. 93/b - II. 95.
con riguardo alla viabilit provinciale e al collegamento fra cen-
tri appartenenti a diversi comuni. I progetti sono predisposti nel
quadro di programmi pluriennali elaborati dai predetti enti, che
pongono come priorit i collegamenti con gli edifici scolastici,
con le aree verdi, con le aree destinate ai servizi, con le struttu-
re socio-sanitarie, con la rete di trasporto pubblico, con gli uffici
pubblici e con le aree di diporto e turistiche.
2. Le regioni approvano i piani di cui al comma 1, contestualmen-
te disponendo in merito alla ripartizione tra gli enti locali delle
risorse del fondo di cui allarticolo 3.
ART. 3.
ART. 4.
ART. 5. ART. 7.
1. Gli enti locali e le loro associazioni realizzano gli interventi pre- 1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente
visti dalla presente legge direttamente o in concorso con altri legge, con decreto del Ministro dei lavori pubblici, di concerto
soggetti pubblici o privati. con il Ministro dei trasporti e della navigazione, emanato un
regolamento con il quale sono definite le caratteristiche tecni-
ART. 6. che delle piste ciclabili.
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INDICE
60 Appunti
UFFICIO BICICLETTE
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