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Purgatorio

IL termine purgatorio nasce alle origini del cristianesimo, ma nonostante venne usato nel corso degli anni da
SantAgostino e San Tommaso, divenne di uso comune solo nel 13 secolo, con il significato di luogo a met tra
linferno e il paradiso dove viene espiata una pena temporale dovuta a peccati gravi o veniali di cui ci si gi pentiti.
Dante per parlare del Purgatorio non pu ricorrere ad una vasta tradizione precedente, perci aggiunse a convinzioni
cristiane sue idee.
Dante lo descrive come una montagna altissima, formatasi dopo la ritrazione della terra per la caduta di lucifero, che
si erge su un'isola al centro dell'emisfero australe totalmente invaso dalle acque, agli antipodi di Gerusalemme che si
trova al centro dell'emisfero boreale.
La struttura del purgatorio ci viene spiegata da Virgilio nel 17 canto, esso formato da 10 parti principali:2 balzi
dellantipurgatorio 7 cornici e il paradiso terrestre.
la parte pi bassa dell'isola su cui sorge la montagna del Purgatorio, dove Dante e Virgilio giungono sbucando fuori
dalla natural burella che congiunge questo luogo al centro della Terra dove confitto Lucifero, I due poeti vi arrivano la
mattina della domenica di Pasqua, poco prima dell'alba: la spiaggia descritta come una pianura solitaria. Informa Qui
trovano Catone che i due viaggiatori che sul bagnasciuga, nella parte pi bassa della spiaggia, crescono dei giunchi
nel fango ed qui che Virgilio pulir il viso di Dante ancora sporco del fumo e delle lacrime dell'Inferno, prima di
cingergli i fianchi con un giunco schietto (la pianta, strappata dal maestro, ricresce subito dopo identica e nello stesso
punto da cui era stata estirpata).In tutto lanti purgatorio ci sono le perturbazioni atmosferiche che scompariranno una
volta entrati nel purgatorio vero e proprio.
Esso ospita le anime che devono attendere un certo tempo prima di accedere alle Cornici. Si dividono in queste
categorie:
Contumaci: coloro che sono morti dopo essere stati scomunicati dalla Chiesa (attendono un tempo trenta volte
superiore a quello trascorso come ribelli alla Chiesa)Pigri a pentirsi: coloro che si sono pentiti troppo tardivamente, per
pigrizia (attendono tutto il tempo della loro vita)
Morti per forza: coloro che sono morti violentemente e sono stati peccatori fino all'ultima ora (attendono un tempo
indefinito)
Principi negligenti: re e governanti che non hanno avuto cura della propria anima in vita (attendono in una valletta
fiorita, piena di fiori ed erba, per un tempo indefinito).
Dopo la valletta fiorita c la porta del Purgatorio: tre scalini conducono ad essa, di tre colori diversi: il primo di
marmo candido e simboleggia la consapevolezza delle colpe commesse; il secondo di colore scuro ed fatto di una
pietra ruvida spaccata nella lunghezza e nella larghezza ed la confessione orale; il terzo di porfido, di colore rosso
vivo e indica la soddisfazione attraverso le opere con l'ardore di carit.
Sulla soglia della porta fatta di pietra di diamante siede l'angelo guardiano, che indossa una veste di color cenere ed
armato di spada, il quale chiede a Dante e Virgilio chi li abbia condotti l. Il poeta latino spiega che stata santa Lucia.
L'angelo incide sette P con la punta della spada sulla fronte di Dante (i sette peccati capitali),che verranno cancellate
dal battito dali degli angeli custodi dei vari cerchi mentre lultima si canceller dopo il passaggio nel fuoco
purificatore. Il guardiano apre poi la porta usando due chiavi, una d'argento che simboleggia la sapienza del
confessore e una d'oro che rappresenta l'autorit di Dio nell'assolvere.
Nel purgatorio lordine per i peccati delle cornici era stato stabilito da San Gregorio Magno, e per simmetria inversa
allinferno pi si sale pi i peccati sono meno gravi.
Nelle prime tre cornici troviamo quelli che hanno peccato per male obbietto, cio per aver fatto male al prossimo
desiderando ci che non si doveva desiderare. Nella prima cornice ci sono i superbi che camminano curvi sotto un
enorme macigno, che li costringe a guardare verso il basso: sulle pareti ci sono bassorilievi marmorei che
rappresentano immagini di esempi da seguire mentre sul pavimento ci sono cattivi esempi, cantano beati i poveri di
spirito.
Nella seconda cornice ci sono gli invidiosi che hanno gli occhi cuciti da del filo di ferro e portano il cilicio, a guardia
della cornice c l'Angelo della misericordia, che canta la beatitudine Godi tu che vinci.
Nella terza cornice ci sono gli iracondi che camminano in una spessa e fitta oscurit, che provoca irritazione agli occhi
e a causa della quale Dante avr delle visioni estatiche, qui c langelo della pace che canta beati i pacifici.
Nella quarta cornice ci sono gli accidiosi (che hanno amato Dio con poco vigore) che corrono a perdifiato lungo la
Cornice, l'Angelo della sollecitudine custodisce questa cornice: egli canta Beati qui lugent.
Nelle ultime tre cornici ci sono coloro che hanno amato con troppo vigore: Nella prima cornice ci sono gli avari e i
prodighi che giacciono a terra con mani e piedi legati il custode di questa cornice l'Angelo della giustizia. Qui Dante
assiste ad un terremoto poich unanima ha appena finito di espiare le sue colpe, e si unisce ai due poeti Stizio.
Nella sesta cornice ci sono i golosi sono consumati dalla fame e dalla sete, provocate da due alberi che producono
frutti invitanti e da una fonte d'acqua, a guardia della cornice sta l'Angelo dell'astinenza, che canta beati coloro che
hanno fame di giustizia, episodio ripreso dal supplizio di Tantalo dellOdissea.
Nell'ultima cornice si trovano i lussuriosi, che camminano nel fuoco, sono divisi in due schiere, a seconda che abbiano
peccato di amore secondo natura o di amore contro natura, quando le due schiere si incontrano, i penitenti si
scambiano un bacio, a guardia della cornice c' l'Angelo della castit, che canta beati i puri di cuore.
Il paradiso terrestre presentato come una divina foresta spessa e viva, in cui soffia una brezza leggera e regolare
prodotta non da fenomeni atmosferici dal ruotare delle sfere celesti. Inoltratosi nel bosco, Dante si ritrova il passo
sbarrato da un fiume, il Lete, che ha il potere di cancellare il ricordo dei peccati commessi alle anime che vi si
immergono, mentre un secondo fiume, l'Euno, ha il potere di rafforzare il ricordo del bene compiuto.
Al di l del Lete appare a Dante Matelda, una bellissima ragazza custode del paradiso terrestre e va forse interpretata
come l'allegoria dello stato perduto di innocenza dell'uomo. Dante assiste poi alla processione simbolica che
rappresenta il procedere della storia, con al centro il carro a due ruote trainato dal grifone che simboleggia la Chiesa.
Scarro appare trionfalmente Beatrice, accompagnata dalle virt teologali, e al suo apparire scompare
improvvisamente Virgilio. Beatrice rimprovera aspramente Dante per i peccati commessi, quindi fa immergere il poeta
nelle acque del Lete. Poi gli mostra una nuova processione simbolica, che rappresenta le vicende storiche della Chiesa
sino alla cattivit avignonese. E infine gli rivolge nuovi rimproveri, prima di farlo immergere nelle acque dell'Euno e
prepararlo cos all'ascesa in Paradiso.
Nella descrizione degli angeli Dante ci parla dei loro movimenti, degli abiti ma non dei loro lineamenti poich sono
irriconoscibili a causa dello splendore che essi emanano.
La funzione di Beatrice nella terza Cantica sar analoga a quella di Virgilio nelle prime due, ovvero di guida e maestra
di Dante. Il rapporto tra i due sar per naturalmente molto diverso: Dante si riferisce a lei col termine donna, carico di
significati stilnovisti, e Beatrice avr spesso nei confronti del discepolo un atteggiamento severo, rimproverandogli
molte volte la sua ignoranza in materia dottrinale. Essa rappresenta la fede la grazia e la teologia, virt che serviranno
a Dante per salire in cielo.
Rispetto alla I Cantica, il Purgatorio presenta un'atmosfera decisamente meno cupa e pi rilassata e serena Questa
leggerezza si riflette ovviamente anche nella rappresentazione dei penitenti e delle loro pene, che per quanto plastica
e fisica come quella dei dannati non presenta l'asprezza che era propria delle anime infernali. I penitenti sono ben
felici di sottoporsi alla giusta punizione per i loro peccati terreni: non hanno l'animosit e l'astio che caratterizzava
molti dannati, che rivolgevano invettive o predizioni malevole a Dante, e il poeta pu avere con loro delle serene
conversazioni che spaziano sui pi vari temi.

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