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STORIE DI ORDINARIA TRENORD. TRENI FANTASTICI E DOVE TROVARLI.

Cinque e mezza di mattina. Treno da Ponte san Pietro. Profumino di cacca. No, no, proprio cacca.
Sperando che il buongiorno non si veda dal mattino, cambio vagone e vengo assediata dalla solita ragazza
albanese o gi di l che chiede soldi e poi va a sfumacchiarsela in allegria in fondo al vagone giocando a
Puzzle Bubble.
Eh, caspita, Milena, sei proprio razzista.

Solo 25 minuti di ritardo a Carnate. E Trenord non si scusa nemmeno pi per linconvenience.
Accettabile, tutto sommato, mi dico, mentre ce ne stiamo l immobili nel tunnel di Porta Garibaldi
rimirando le tonnellate di rifiuti accumulate sotto i neon da anni di bivacco dei senza fissa dimora.

Il ritorno da Milano noto ai pi per la sua proverbiale, quanto odissiaca improponibilit.


Il treno per Bergamo ha 5 minuti di ritardo.
Davanti ai tabelloni orari mi diverto ad osservare i Tilo che arrivano e ripartono con svizzera puntualit.
Fa caldo, e, oltre i tornelli non c acqua. Alle macchinette della stazione una bottiglietta costa 2 euro e
lingresso al cesso pure. Svarioni.

I cinque minuti diventano dieci e si tramutano ben presto in un treno cancellato.


A supporto dei rassegnati pendolari laltoparlante consiglia saggiamente: Vi consigliamo di prendere il
treno per PARMA (???). Il treno in partenza al binario 24.

Mi hanno regalato una piantina dorzo in facolt. Va portata in salvo.


Inizio a correre con lo zaino pi grande di me che cede al peso e la piantina tra le braccia e rido quasi,
mentre corro e corro, con andatura da velocista, tra trolley che volano, tacchi che non ce la faranno mai e il
treno per Parma che mica aspetta.

E piantala con quel fischietto.

Gente di tutte le etnie che corre, una massa di centinaia di persone che cerca di raggiungere il binario 24,
esattamente dallaltra parte della stazione.

Un ragazzo grida: Non fidatevi, non vero, un complotto!.

Alcuni americani panzuti se la sghignazzano. Cazzoridete. Trumpvivede.

Una ragazza si ribalta su una panchina ma con agilit da parkour si rimette in piedi in un lampo e riprende la
corsa. A saperlo prendevo la metro.

I parmigiani che, inorriditi dallorda barbarica che ha assalito il loro decoroso trenino, si prodigano in
bestemmie e spintoni. Ti buttano gi dal treno, quando non c pi posto.
La legge della Jungla non fa sconti.

Assumo la tipica posizione a fenicottero, con braccio alzato a reggermi al sostegno.


Il treno prende finalmente velocit sulla pianura.
Non so dove, non so perch. Su un treno per Parma, diretta a Bergamo.
Mi concedo di abbassare finalmente la gamba, prendere un respiro e svicolare a mo di anguilla verso la
porta, alla quale finalmente mi appoggio con sommo gaudio.
Che pace. Che bello il treno.

Lidillio si spezza quando mi rendo conto che luomo *di colore* accanto a me sta limonando
appassionatamente il vetro della porta, con inaudito trasporto e tanto di slinguata finale. Slurp.

Il gusto pieno della vita.

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