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EMOZIONI

Non bisogna farsi trascinare dalle emozioni

E meglio decidere a mente fredda

Occorre separare il cuore dalla ragione

Emozione vs. Pensiero/Ragionamento

Ci ragionai su e mi calmai
Tutti sanno che cos unemozione, fino a che
non si chiede loro di definirla. In questo caso
sembra che nessuno lo sappia
(Fehr e Russell,1984, p. 464)

EMOZIONI

Affetto Stato danimo


Sentimento Umore
Le emozioni sono risposte complesse
ad eventi particolarmente rilevanti
per la persona, caratterizzate da
determinati vissuti soggettivi e da
unarticolata reazione biologica

Le emozioni sono risposte intense,


temporalmente circoscritte e di
breve durata
EMOZIONI ed UMORE

Stati danimo e Umore (mood) sono caratterizzati da:


 bassa intensit
 lunga durata
 decorso temporale meno definito
originano da eventi meno specifici, circoscritti e
chiaramente identificabili (anche la pioggia pu
condizionare il nostro umore)

Secondo Davidson (2001) le emozioni influenzano


principalmente le azioni delle persone, mentre gli
stati danimo influenzano maggiormente i processi
attentivi e valutativi.
EMOZIONI e SENTIMENTI

Come gli stati danimo sono pi duraturi e


meno circoscritti temporalmente delle
emozioni

A differenza degli stati danimo i sentimenti


sono focalizzati e sono rivolti in maniera
relativamente stabile verso uno specifico
oggetto o una classe di oggetti (si provano
sentimenti verso qualcuno o qualcosa)
Stati danimo e sentimenti possono, in
determinate circostanze, predisporre
a determinate emozioni

Es. Linasprirsi di un umore depresso


pu sfociare in tristezza se ci capita di
dover affrontare delle difficolt
lavorative

Es. Un sentimento di amore per


qualcuno pu sfociare in momenti di
intensa gioia, se la persona amata ci
sorprende con un regalo desiderato
e inatteso
EMOZIONI e AFFETTO

Affetto un termine molto ampio e


generico, usato solitamente per
indicare il carattere non-cognitivo
(e quindi affettivo) dellesperienza
emotiva, e che concerne
principalmente la qualit positiva o
negativa degli eventi che danno
luogo alle emozioni
STRUTTURA e ORGANIZZAZIONE delle emozioni

MODELLI
DIMENSIONALI

MODELLI
CATEGORIALI
MODELLI DIMENSIONALI

I modelli dimensionali individuano una serie di fattori, o


dimensioni, che definiscono uno spazio affettivo universale
allinterno del quale possibile collocare le diverse
emozioni.

Gran parte dei modelli


dimensionali ipotizza FATTORE 1
lesistenza di due dimensioni:
la similarit tra le emozioni +
indicata dalla loro vicinanza +
allinterno dello spazio FATTORE 2
affettivo definito dai due
-
fattori -
Mappa affettiva di Barrett e Russell (2009)

ELEVATA ATTIVAZIONE

Teso Attivato
Nervoso Eccitato

Stressato Entusiasta

Sconvolto Felice
VALENZA VALENZA
NEGATIVA POSITIVA
Triste Contento

Depresso Sereno
Annoiato Rilassato
Stanco Calmo

BASSA ATTIVAZIONE
Watson e Tellegen, 1985

AFFETTIVITA POSITIVA

+
AFFETTIVITA +
NEGATIVA -
-
Le tendenze a sperimentare affetti positivi e negativi
variano indipendentemente
Esistono stati emotivi complessi, in cui coesistono
positivit e negativit
MISURARE LE EMOZIONI ESPERITE con strumenti carta-matita

Positive and Negative Affect Scale (PANAS Watson et al., 2000)


Il presente questionario contiene un certo numero di aggettivi che descrivono differenti
sentimenti ed emozioni. Leggi ciascun aggettivo e segna la risposta che ritieni appropriata,
nello spazio vicino alla parola. Indica il grado in cui ti senti nello stato indicato dall'aggettivo
generalmente, cio nella media delle situazioni.

1 (per nulla) 5 (estremamente) INTENSITA


1 (mai) 5 (sempre) FREQUENZA

Interessato _____ Irritabile _____


Angosciato _____ Vigile _____
Eccitato _____ Vergognoso _____
Turbato _____ Ispirato _____
Forte _____ Nervoso _____
Colpevole _____ Determinato _____
Spaventato _____ Attento _____
Ostile _____ Agitato _____
Entusiasta _____ Attivo _____
Orgoglioso _____ Timoroso _____
PRINCIPALE CRITICA AI MODELLI
DIMENSIONALI:

Non sono in grado di cogliere le


differenze qualitative fondamentali
tra i diversi stati emotivi

Eccitato
Anche se collocate nello
Attivato stesso quadrante,
corrispondono a stati
emotivi diversi
Lieto
Felice
MODELLI CATEGORIALI

I modelli categoriali ipotizzano che emozioni differenti


sono fenomeni qualitativamente distinti
Individuano categorie discrete di emozioni, ognuna delle
quali rappresenta una famiglia di emozioni, ovvero un
insieme di esperienze emotive accomunate da un ampio
numero di caratteristiche

Gioia provata per il raggiungimento


Condividono molte
di obiettivi personali
caratteristiche che ne
fanno due esemplari
della categoria
Gioia provata per i successi di
emozionale gioia
un nostro amico
Come si individuano le categorie di emozioni?

MODELLI
CATEGORIALI

basati sul basati su


linguaggio fattori
naturale biologici
Modelli categoriali basati sul linguaggio naturale

Si analizza la struttura della conoscenza delle


emozioni, chiedendo alle persone di raggruppare
in categorie i termini che si riferiscono alle
emozioni

Le ricerche hanno riscontrato una


organizzazione gerarchica che includeva un livello
di base composto da cinque emozioni: rabbia,
paura, gioia, amore e tristezza
Modelli categoriali basati su fattori biologici

Diverse emozioni corrispondono a meccanismi


biologici distinti (in particolare specifici circuiti
neurali)

I circuiti neurali specifici per le varie emozioni si


sono sviluppati come adattamento evolutivo alle
circostanze ambientali che la specie umana ha dovuto
affrontare frequentemente nel corso della sua
evoluzione. Ne deriva che le emozioni hanno un
carattere di universalit
Le COMPONENTI delle emozioni
EVENTI EMOTIGENI Sono molto arrabbiato; mi hanno rubato
la macchina e dovr ricomprarla
REAZIONI FISIOLOGICHE Avevo molta paura e il cuore mi batteva
forte
Sono spaventato. Con quel gesto voleva
VALUTAZIONE COGNITIVA minacciarmi e io non sar in grado di
difendermi
MOTIVAZIONE Avevo perso ogni altra ragione. Ero spinto
solo dalla rabbia
COMPORTAMENTO Gli saltai al collo dalla grande gioia
RISPOSTE ESPRESSIVE Sgranai gli occhi e rimasi a bocca aperta
per la grande sorpresa
VISSUTO SOGGETTIVO Mi sento triste, a modo mio
I VARI APPROCCI TEORICI CHE SI SONO
SUSSEGUITI NELLO STUDIO DELLE EMOZIONI
HANNO DIVERSAMENTE POSTO LACCENTO
SULLUNA O SULLALTRA COMPONENTE

LA TRADIZIONE
EVOLUZIONISTICA

LA TRADIZIONE DEI
FISIOLOGI e NEUROLOGI

LA TRADIZIONE
COGNITIVISTA
LA TRADIZIONE
EVOLUZIONISTICA

LA TRADIZIONE DEI
FISIOLOGI e NEUROLOGI

LA TRADIZIONE
COGNITIVISTA
Le emozioni sono universali?
La TRADIZIONE EVOLUZIONISTICA

Charles Darwin,
Lespressione delle emozioni nelluomo e negli animali (1872)

Le espressioni facciali delle emozioni:


a) mostrano nei neonati e nei bambini la stessa forma
che hanno negli adulti
b) sono identiche in persone nate cieche e in individui
normovedenti
c) sono simili in razze e gruppi umani molto diversi e
geograficamente distanti
d) assumono una forma simile in molti animali,
specialmente nei primati

Le espressioni emotive si sono evolute per assolvere funzioni


adattive e i risultati di questo processo sono analoghi in tutte le
specie umane e, almeno in parte, nelle specie animali superiori
Charles Darwin,
Lespressione delle emozioni nelluomo e negli animali (1872)

Quelle che chiamiamo espressioni delle emozioni


sono, secondo Darwin, degli atti motori che nella
storia delle specie hanno accompagnato o sono stati
parti di comportamenti con un elevato valore adattivo

Il digrignare/mostrare
i denti della rabbia

Preparazione di un atto
motorio: lattacco
Altre emozioni hanno conservato
la loro funzione originale

Espressione facciale della paura

Modifica linterfaccia sensoriale del nostro organismo


(allargamento degli occhi e del naso) con il mondo
esterno:
- incrementando il campo visivo totale
- rendendo gli occhi capaci di movimenti pi rapidi e
dando loro la possibilit di intercettare stimoli periferici
- aumentando la velocit e il volume del respiro inalato,
con una conseguente maggiore ossigenazione del
cervello.
In questo modo ci prepara ad affrontare la minaccia
percepita
Nel corso dellevoluzione della specie, accanto o in
sostituzione alla loro funzione adattiva originaria, le
espressioni delle emozioni hanno assunto una funzione
comunicativa, finalizzata a indicare esteriormente lo
stato emotivo provato dallindividuo

Se osserviamo queste espressioni sappiamo che qualcosa


di negativo sta accadendo o sta per accadere
Le teorie psicoevoluzionistiche o neoevoluzionistiche

Come Darwin ritengono che le emozioni siano associate


alla soddisfazione di bisogni universali, connessi alla
sopravvivenza della specie e dellindividuo

Tomkins (1984): le emozioni (affetti) sono come schemi innati di


risposta, ospitati nelle aree subcorticali del cervello, e finalizzati
a garantire la sopravvivenza dellorganismo. Gli affetti primari
sono: rabbia, interesse, disprezzo, disgusto, paura, gioia,
vergogna e sorpresa

Izard (1991): la vita emozionale si sviluppa da dieci emozioni


primarie: interesse, gioia, sorpresa, disagio, rabbia, disgusto,
disprezzo, paura, vergogna e colpa. Ogni emozione attivata da
categorie di stimoli rilevanti per la sopravvivenza e il benessere
dellindividuo; ciascuna rappresenta un processo che coinvolge
il sistema nervoso e specifiche riposte motorie ed espressive.
MAX e AFFEX: strumenti per la codifica delle espressioni facciali
delle emozioni
Ekman (1994): lesperienza emotiva umana riconducibile ad
alcune famiglie di emozioni di base, o primarie, implicate nella
gestione di situazioni che hanno una chiara connessione con la
sopravvivenza individuale e della specie: rabbia, gioia, tristezza,
paura, disgusto e sorpresa. Ogni famiglia costituita da un tema
comune, biologicamente radicato in programmi di risposta innati,
e da numerose variazioni, che derivano dallesperienza e dalle
influenze culturali. Le emozioni pi complesse, o secondarie,
derivano dalla mescolanza delle emozioni primarie
Plutchik (1994): otto emozioni primarie relative a specifici
comportamenti adattivi finalizzati a gestire determinate situazioni

Comportamenti adattivi Emozioni


Incorporazione Accettazione
Rifiuto Disgusto
Protezione Paura
Distruzione Rabbia
Riproduzione Gioia
Reintegrazione Tristezza
Orientamento Sorpresa
Esplorazione Anticipazione
Caratteristiche delle emozioni primarie

ESPRESSIONI UNIVERSALI
PRESENZA IN ALTRI ANIMALI
MECCANISMI FISIOLOGICI DISTINTIVI
ANTECEDENTI SPECIFICI E UNIVERSALI
COERENZA TRA I VARI ASPETTI DELLA RISPOSTA
EMOTIVA
INSORGENZA RAPIDA E SPONTANEA
BREVE DURATA
ASSENZA DI VALUTAZIONE COGNITIVA O VALUTAZIONE
COGNITIVA AUTOMATICA E INCONSAPEVOLE
Programma delle espressioni facciali delle emozioni

Le configurazioni espressive facciali per manifestare


le emozioni sono:
gestalt unitarie
universalmente condivise
sostanzialmente fisse
di natura categoriale
specifiche per ogni emozione
 controllate da specifici e distinti programmi
neuromotori innati

Invariabilit culturale delle


espressioni facciali delle
emozioni e universalit della loro
produzione e riconoscimento
La teoria neuro-culturale di Ekman

Ogni emozione attiva uno specifico programma


facciale, attraverso una serie di istruzioni codificate
dal sistema nervoso e da quello endocrino, che la dota
di invariabilit ed universalit.
Lespressione delle emozioni, tuttavia, regolata da
una serie di display rules (regole despressione),
apprese nel corso dello sviluppo individuale e
specifiche dei diversi contesti culturali:
- Accentuazione (per intensificare lespressione)
- Attenuazione (per rendere meno intensa
lespressione)
- Neutralizzazione (per inibire lespressione)
- Simulazione (per nascondere unemozione si assume
lespressione che ne caratterizza unaltra)
rabbia gioia tristezza paura disgusto sorpresa

Materiale
iconografico
utilizzato da
Ekman
Facial Action Coding
System (FACS): analisi di
singoli movimenti
muscolari facciali definiti
unit di azione.

Ogni unit dazione


definita da un numero e
un nome (es. movimento
che gonfia le guance,
movimento che genera
fossette).

Da sole o in
combinazione, le unit
dazione consentono di
coprire tutte le
espressioni facciali visibili
http://www.cs.cmu.edu/afs
/cs/project/face/www/facs.
htm
http://www.youtube.com/wa
tch?v=fV48HByutJc

http://www.benjaminbuttonfx.com/

http://www.ted.com/talks/ed_ulbrich_shows_how_benjamin_button_got_his_face.html
le fotografie mostravano
espressioni pure
Critiche metodologiche
ai lavori di Ekman
scelta forzata tra
alternative
Ricerche recenti mostrano che:

il grado di riconoscimento maggiore quando


attore (colui che esprime le emozioni) e decoder
(colui che deve riconoscere le emozioni espresse)
appartengono alla stessa cultura - Dialect Theory

il grado di riconoscimento diminuisce


notevolmente quando, al posto di espressioni
prototipiche, si utilizzano immagini tratte da
situazioni quotidiane, nelle quali si riscontrano
spesso pattern espressivi incompleti
Scoprire le espressioni ingannevoli

- Morfologia: alcuni muscoli sono scarsamente


controllabili dalla persona
- Simmetria: le espressioni sincere sono pi
simmetriche di quelle insincere
- Durata: pi lunga o pi breve nelle espressioni false
di quella caratteristica delle espressioni sincere (da 1
a 5 secondi)
- Pattern temporale: pi fluido e graduale nelle
espressioni sincere.

METT (Micro Expression Training Tool): strumento


sviluppato da Ekman (2003) per valutare ed
incrementare la capacit di identificare le
espressioni facciali delle emozioni di base
Ipotesi del feedback facciale

Sono le espressioni a causare le


emozioni (e non viceversa), in virt di
solide connessioni fra le componenti
emotive dovute a programmi neuromotori
innati per le emozioni di base

Nella sua versione pi debole tale ipotesi


sostiene che il feedback facciale possa
amplificare (vs. attenuare) lintensit
dellemozione, se viene esagerata
lespressivit in senso compatibile (vs.
incompatibile) con lemozione stessa
ELEVATA ATTIVAZIONE

. . .
. .
. .. .
VALENZA VALENZA
NEGATIVA . POSITIVA

. .. . .
. . .
. BASSA ATTIVAZIONE
Secondo alcuni siamo pi sensibili e responsivi alle
emozioni negative (e alle esperienze negative pi in
generale) perch esse hanno un maggiore valore adattivo
Secondo altri la maggiore attenzione attribuita alle
emozioni (e alle esperienze) negative e alle loro
conseguenze ha fatto s che esse assumessero una
maggiore rilevanza

Un esame dei pi importanti articoli scientifici a carattere


psicologico scritti dal 1887 al 2000, ha evidenziato che
8072 articoli avevano come tema la rabbia, 57700 articoli
lansia e 70856 articoli la depressione; solo 852 lavori
menzionavano la gioia, 2958 la felicit e 5701 la
soddisfazione di vita. Gli articoli che trattavano di
emozioni negative erano 14 volte superiori a quelli che
parlavano di emozioni positive
La teoria dellampliamento (broaden) e
della costruzione (build) di Barbara
Fredrickson

Le emozioni positive ampliano il


repertorio momentaneo di pensiero ed
azione e contribuiscono alla
costruzione di risorse personali stabili
Evidenze sperimentali

 La sperimentazione di emozioni positive amplifica


il focus dellattenzione (es. Basso et al., 1996) e
stimola strategie di pensiero creative, diversificate
e flessibili (es. Isen et al., 1985; 1987; Estrada et
al., 1997)
 Linduzione di stati emotivi positivi favorisce un
pi rapido apprendimento e una migliore
prestazione intellettiva (es. Bryan et al., 1996)

 Le emozioni positive contrastano leffetto di


riduzione causato dalle emozioni negative,
contribuendo a ristabilire determinati parametri
fisiologici, come lattivit cardiovascolare (es.
Fredrickson et al., 1998)
Uninteressante legame biologico

 Numerose evidenze empiriche hanno dimostrato


come il rilascio di DOPAMINA caratterizzi vari tipi
di prestazione cognitiva (maggiore flessibilit,
creativit, ecc.) e sia implicata nei processi di
apprendimento tramite premio
 Lesperienza di unelevata affettivit positiva si
associa al rilascio di dopamina nel sistema meso-
cortico-limbico e nigrostriatale in vario modo
connessi allattivit cognitiva
 Linfluenza dellaffetto positivo sulla performance
cognitiva potrebbe verosimilmente essere mediato
dal rilascio di dopamina (Ashby, Isen e Turken,
1999)
LA TRADIZIONE
EVOLUZIONISTICA

LA TRADIZIONE DEI
FISIOLOGI e NEUROLOGI

LA TRADIZIONE
COGNITIVISTA
Fisiologia delle emozioni

METODI DI INDAGINE e INDICATORI

Resoconti verbali o autovalutazioni dello stato


emotivo soggettivo (percezione che i soggetti
hanno delle modificazioni corporee connesse
alle emozioni)

Indici comportamentali, come espressioni


facciali e posturali

Biosegnali relativi ai cambiamenti fisiologici


indotti dal sistema nervoso e dal sistema
endocrino
Sistema/Attivit Biosegnale
Cerebrale Elettroencefalogramma
Potenziali evocati
Muscolare Elettromiogramma

Cardiovascolare Frequenza cardiaca


Pressione arteriosa
Gastrica Secrezione
Motilit
Sudorazione
Cutanea Attivit elettrodermica
Conduttanza cutanea
Temperatura
Oculare Risposta pupillare
Sebbene la ricerca abbia dato contributi
importanti, manca ancora una chiara
delineazione dei pattern fisiologici distintivi
delle diverse emozioni

Es. laumento della frequenza cardiaca


presente sia nel caso di emozioni negative
(come la rabbia e la paura), sia in emozioni
positive come la gioia. Esso, inoltre, si
associa anche ad uno stato generico di
eccitazione, cos come alla preparazione ad
un evento che richiede un grande sforzo.
Di per s non pu essere considerato un
segnale distintivo di alcuna emozione.
I PRIMI MODELLI I PERIFERALISTI
(Lange e James, 1922)

evento emotigeno (a)


emozione (b) a b c
reazione fisiologica (c)

morte di una persona cara tristezza piangiamo

Secondo i periferalisti,
prima si ha la reazione
fisiologica, specifica per
emozione, e poi a c b
lemozione
Il senso comune dice che ci accade qualcosa di brutto,
siamo dispiaciuti e singhiozziamo (). [La mia ipotesi]
che ci sentiamo dispiaciuti perch piangiamo, arrabbiati
perch ci accaloriamo, impauriti perch tremiamo
(James, 1890)
Cambiamenti corporei seguono direttamente la
percezione del fatto stimolante () e la sensazione dei
cambiamenti stessi mentre si verificano lemozione
(James, 1884)

STATO ESPERIENZA
FISIOLOGICO DI
SPECIFICO PAURA
I PRIMI MODELLI I CENTRALISTI
(Cannon (1927) e successivamente da Bard (1934)

Critiche ai periferalisti:
il SNA reagisce troppo lentamente per spiegare la rapida
comparsa delle emozioni (es. ci si pu sentire imbarazzati
ben prima che compaia il tipico rossore sulle guance)
alcuni cambiamenti del SNA (es. la secrezione gastrica che
diminuisce nella paura) sono difficili da rilevare
introspettivamente
alcuni stimoli non emotigeni (es. una corsa nel parco)
possono provocare lo stesso pattern di attivazione fisiologica
tipico di alcune emozioni, in assenza del relativo vissuto
soggettivo
non sono stati riscontrati tanti pattern
di attivazione
fisiologica quante sono le emozioni che possiamo
sperimentare
Lo stimolo scatena simultaneamente lattivit
del sistema nervoso autonomo e quella del SNC
(prima sottocorticale poi corticale), dove ha
luogo lesperienza emozionale (che ha appunto
sede nel cervello)

SNC

STATO ESPERIENZA
FISIOLOGICO DI
SPECIFICO PAURA
LA TEORIA DI CANNON

Stimolo Talamo Emozione

Attivazione fisiologica e modificazioni somatiche

LA TEORIA DI BARD

Stimolo Ipotalamo Emozione

Centro per la regolazione omeostatica


MODELLI PIU COMPLESSI

Il CIRCUITO DI PAPEZ (1937): da un unico centro


sottocorticale a un circuito sottocorticale

Neocorteccia Conoscere

Cingolo

Talamo N. ant. talamo Ippocampo

Ipotalamo

Stimolo
Sentire
MODELLI PIU COMPLESSI

Il CERVELLO UNO E TRINO DI MCLEAN (1970)

Rettiliano - Neocorteccia-
primitivo razionale

Limbico -
emotivo
DA UN UNICO CIRCUITO A PIU CIRCUITI
CEREBRALI indagini sulla diversificazione
neurofisiologica delle emozioni

La teoria di Panksepp (1998) - assunti fondamentali:

i processi emotivi umani sono simili a quelli di altri


mammiferi

distinti processi emotivi riflettono lattivit di specifici


circuiti cerebrali

tali circuiti sono in numero limitato e corrispondono alle


emozioni primarie

la loro combinazione, in associazione ai processi di


apprendimento sociale, d origine alle emozioni pi
complesse
Panksepp ipotizza lesistenza di quattro circuiti cerebrali,
caratterizzati da sei attributi fondamentali:

hanno base genetica e assolvono la funzione di


rispondere a stimoli connessi a situazioni che
rappresentano delle sfide per la sopravvivenza

attivano o inibiscono risposte comportamentali e


fisiologiche che nella storia della specie si sono dimostrate
utili a fronteggiare le situazioni di sfida

possono apprendere dallesperienza, regolando


soprattutto la sensibilit agli stimoli emotigeni

la loro attivit pu perdurare anche oltre le circostanze


che li hanno attivati
la loro attivit pu essere condizionata a rispondere a
stimoli originariamente neutri ( dunque sensibile
allapprendimento)

la loro attivit interagisce con i meccanismi


responsabili della cognizione, consentendo una
selezione pi raffinata delle reazioni emozionali.

Le risposte emotive, infatti, non sono uniche e fisse,


ma ogni circuito ha a disposizione un insieme di
risposte possibili, tra le quali di volta in volta si sceglie
in base alle circostanze, ai processi di apprendimento
e dai feed-back ricevuti in precedenti occasioni
I quattro circuiti cerebrali o sistemi di comando delle
emozioni:

1) sistema dellaspettativa (nellipotalamo laterale), viene


attivato da situazioni di rottura dellequilibrio omeostatico del
corpo a causa di presenza o assenza di incentivi ambientali.
La sua funzione quella di attivare risposte finalizzate a
reperire oggetti adeguati a soddisfare i bisogni
dellorganismo e quindi a ripristinare lomeostasi. Le
emozioni associate a questo sistema, come la gioia e la
speranza, sono tutte positive dal momento che laspettativa,
nellipotesi di Panksepp, sempre di qualcosa di buono e
vantaggioso per lorganismo

2) sistema della rabbia (nellipotalamo ventro-laterale e


ventro-mediale), genera comportamenti di attacco ed
aggressione fisica e verbale, associati ad emozioni negative
etichettabili come rabbia e collera
I quattro circuiti cerebrali o sistemi di comando delle
emozioni:

3) sistema della paura (nellipotalamo anteroventrale), la


cui attivazione d luogo a emozioni di paura e ansia, media
i comportamenti di fuga di fronte a stimoli pericolosi

4) sistema del panico (in alcune aree nellipotalamo dorso-


mediale e nellamigdala), che viene nettamente distinto
dalla paura e che corrisponde pi precisamente alla
tristezza e al dolore scatenate da situazioni di separazione
e di isolamento sociale
Lateralizzazione emisferica

Differenze individuali nellasimmetria emisferica sono


associate a tendenze croniche a sperimentare affetti
positivi o negativi

Individui con dominanza dellemisfero sinistro hanno


riportato pi esperienze affettive positive (Tomarken
et al., 1992)

Nei neonati una maggiore attivazione frontale destra


predice uno stress maggiore in risposta alla
separazione dalla madre (Davidson, 1994)
Il ruolo dellamigdala

Lesioni allamigdala sono associate ad un


disturbo nel riconoscimento di espressioni
facciali impaurite e alla mancata attivazione
di indici fisiologici tipici della paura (aumento della pressione
sanguigna, freezing, variazione della frequenza cardiaca)
Studi su soggetti sani hanno confermato il ruolo dellamigdala nella
valutazione di informazioni e nella regolazione di comportamenti
connessi alla paura:
-la stimolazione elettrica dellamigdala elicita comportamenti tipici
della risposta ad uno stimolo spaventoso (es. il riflesso di
sobbalzo)
-lesposizione rapida, anche inconsapevole, a volti che provano
paura aumenta lattivit dellamigdala mostra un aumento di attivit

Il compito di valutazione svolto dellamigdala


avviene molto rapidamente e senza il bisogno di
molte informazioni
Lamigdala interconnessa con altre regioni del cervello
implicate nella risposta emozionale
La via rapida e la via lenta della paura

Corteccia sensoriale

Le afferenze
VIA ALTA
sensoriali ricevute dal
talamo sono elaborate
dallamigdala in una
Talamo forma primitiva,
sensoriale Amigdala unicamente in
VIA BASSA relazione alla loro
rilevanza emozionale,
positiva o negativa,
per il benessere
Stimolo Risposta
dellindividuo.
emozionale emozionale
CORTECCIA
TALAMO
AMIGDALA

La via rapida spiega perch noi possiamo avere


paura di qualcosa senza sapere di cosa si tratta (ovvero
senza averlo valutato)
CORTECCIA
TALAMO
AMIGDALA

Non c da
preoccuparsi,
una maschera!

La via lenta ci consente di valutare lo stimolo e, in


alcuni casi, modificare lemozione provata
IL CONTRIBUTO DI DAMASIO - LErrore di Cartesio, 1994

CERVELLO
Lemozione un fenomeno mentale che

STIMOLO
ha come teatro il corpo, dal momento
che ha origine dallattivit sinergica del
sistema integrato mente-cervello e corpo CORPO

-PRIMARIE: risposte innate dellorganismo a certe qualit degli


stimoli. Cinque gruppi: gioia, tristezza, rabbia, paura e disgusto
Sono sempre spontanee poich dipendono dallattivit valutativa di
strutture neurali (tra cui lamigdala) che attivano delle risposte
automatiche e adattive del corpo (la via rapida)

-SECONDARIE: risposte a stimoli complessi il cui valore emotigeno


non intrinseco ma deriva dallesperienza dellindividuo.
La valutazione avviene a livello della corteccia prefrontale che elabora
il valore emozionale dello stimolo (la via lenta) e lo trasmette ad
altre strutture (tra cui lamigdala) che innescano un processo
emozionale simile a quello delle emozioni primarie
Emozioni - Ragionamento - Decisione

Secondo Damasio il pensiero costituito in gran


parte da immagini connotate emotivamente, la cui
funzione principale quella di anticipare le
conseguenze degli eventi.

Nel processo di decisione ha luogo una preliminare


selezione automatica che porta a scartare le
alternative connotate da emozioni negative.

Tale processo reso possibile dai marcatori


somatici, ovvero risposte somatiche prodotte
nellorganismo in risposta ad esperienze emotive
precedenti, che differenziano le opzioni in piacevoli
e spiacevoli.

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