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E VARIA UMANIT
ISSN22796924
Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal losofo n una spiegazione n una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro linclemenza del tempo. Nicols Gmez Dvila
N E LL A T R ADU Z IO NE DI S T E FANO S ILV E S T R I .
Con questo numero inizia la pubblicazione delle cinque parti di Toward Resilient Architeures, il capitale saggio
di Mehay e Salngaros uscito dal marzo al dicembre 2013 sul blog di Metropolis Magazine (www.metropoli-
smag.com). Degli stessi autori si veda, nel Covile n 770 dello scorso settembre, I l fondamentalismo geometrico.
Il Covile, ISSN 22796924, una pubblicazione non periodica e non commerciale, ai sen- si della Legge sullEditoria n62 del 2001. Direttore: Stefano Borselli. Redazione:
Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, Pietro De Marco, Arman- do Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe Ghini, Ciro Lomonte,
Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek Mishe, Pietro Pagliardini, Al- manacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Salngaros, Andrea G. Scio, Stefano
Serani, Stefano Silvestri, Massimo Zaratin. 2012 Stefano Borselli. Questa rivi- sta licenziata sotto Creative Commons. Attribuzione. Non commerciale. Non opere
derivate 3.0 Italia License. Email: il.covile@gmail.com. Arretrati www.ilcovile.it Font utilizzati: per la testata i Morris Roman di Dieter Stemann e i Morris Orna-
ment della HiH Retrofonts, per il testo i Fell Types realizzati da Igino Marini, www.iginomarini.com. Software: impaginazione LibreOce, immagini GIMP.
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A sinistra, uno schema in cui si pu notare una sovra concentrazione di componenti aventi dimensione maggiore;
a destra una rete distribuita di nodi, rete che dimostra un maggiore grado di resilienza.
Disegno di Nikos A. Salingaros.
Oltre a dimostrarsi una buona idea, chiedia- non possedeva ci che Holling ha denito re-
moci cosa si possa denire resiliente in termini silienza ecologica, ossia la resilienza agli scon-
strutturali. Quale lezione possiamo trarne co- volgimenti spesso imprevedibili che i sistemi
me progettisti? In particolare, cosa possiamo ecologici devono arontare. Una imprevedibi-
imparare dalla evidente qualit resiliente dei si- le calamit si concretizzata nel convergere di
stemi naturali? Sicuramente molto, come si ve- terremoto e tsunami, a colpire la centrale nel
dr qui nel seguito. 2010 causando una catastroca crisi nucleare.
La sicurezza dei reattori di Fukushima era ga-
M S ISTEMI RESILIENTI E NON RESILIENTI . rantita da un antiquato sistema di derivazione
statunitense, utilizzato negli anni sessanta, in
NIZIAMO riconoscendo lincredibile
I
cui il sistema di rareddamento in emergenza
complessit e sosticazione della tec- era alimentato elettricamente. Con lassenza di
nologia attuale, comprendendo le energia elettrica, inclusa quella fornita dai ge-
tecnologie industriali no ai sistemi costrutti- neratori di riserva, il sistema per il controllo in
vi. Tali tecnologie, in termini generali, si pre- emergenza divent non operativo e si veric
sentano superbamente stabili allinterno dei cos la fusione del nocciolo nei reattori. Veden-
propri parametri di progetto. Si tratta di quel do quanto successo, si pu dire anche che fu
tipo di stabilit che C. H. Holling, pioniere un errore centralizzare la produzione elettrica
della teoria della resilienza in ecologia, den della regione, costruendo sei reattori nucleari
come resilienza ingegneristica. Ma si tratta uno di anco allaltro. Il problema posto da
di sistemi che spesso al di fuori dei loro sistemi eventi caotici devastanti quello di essere per
operativi, progettuali, non si dimostrano resi- denizione imprevedibili. Se lo compariamo
lienti. Problemi sorgono dalle conseguenze ad altri fenomeni naturali, la probabilit di un
inattese delle esternalit, sovente con risultati terremoto accompagnato da uno tsunami ri-
disastrosi. sulta fra laltro relativamente maggiore (sep-
Un buon esempio fornito dalla centrale nu- pure di poco). Si pensi quale dicolt com-
cleare di Fukushima, in Giappone. Per anni ha porterebbe predire il luogo e il tempo della
operato senza problemi, producendo in modo collisione di un asteroide, o ancora pi di-
adabile elettricit per lintera regione, un evi- cile, prepararsi alle sue conseguenze. I sici si
dente caso di resilienza ingegneristica. Ma riferiscono a questo tipo di eventi caotici co-
C
ponendo sempre pi attenzione, tanto pi au-
mentano eventi terribili quali luragano San- biologici? In primo luogo, che sono
dy, che denibile come una combinazione incredibilmente complessi. Si pren-
caotica di tre diversi uragani, che dopo aver da, come esempio, la ricca diversit che pre-
devastato i Caraibi si sono abbattuti nel 2012 senta una foresta tropicale, tale da generare in
sulla costa orientale degli Stati Uniti. continuo complesse interazioni tra gli innu-
merevoli elementi di cui composta. E molte
Come non bastassero questi pericoli im-
foreste tropicali si mantengono stabili per mi-
prevedibili, lumanit stessa sta contribuendo
gliaia di anni, nonostante gli innumerevoli
allinstabilit del sistema. A complicare ulte-
sconvolgimenti ed eventi dirompenti di cui
riormente la situazione, noi siamo oggi respon-
oggetto il loro ecosistema. Come possiamo
sabili dellaumento del disordine, grazie alla
comprendere e applicare la lezione derivante
nostra tecnologia sempre pi complessa e alle
da simili caratteristiche strutturali? Ci sembra
sue interazioni imprevedibili e devastanti. I
possibile partendo da quattro indicatori ricava-
cambiamenti climatici sono una conseguenza
bili dai sistemi biologici distribuiti (non cen-
di tali sconvolgimenti, uniti per alle comples-
tralizzati) che illustreremo poi nel dettaglio:
se e instabili infrastrutture che costruiamo
lungo le coste, in luoghi vulnerabili. (Infatti, 1) Hanno una struttura interconnessa a rete;
le infrastrutture in Giappone sono state pe- 2) Presentano diversit e ridondanza (indica-
santemente danneggiate su unarea molto va- tore evidente di ecienza);
sta grazie al caotico eetto domino legato al- 3) Mostrano unampia distribuzione di strut-
lincidente di Fukushima.) Lintrusione della ture nelle varie scale dimensionali, incluse
nostra tecnologia allinterno della biosfera ha quelle di minori dimensioni;
portato i sistemi naturali in condizioni lonta- 4) Hanno capacit di auto adattamento e auto
ne dal loro stato di equilibrio, e il risultato di organizzazione. Ci in genere (ma non sem-
tutto ci sono gli sconvolgimenti catastroci a pre) si ottiene utilizzando linformazione tra-
cui assistiamo come mai prima dora. smessa geneticamente.
La rete costituita da Internet si presenta
come un esempio a noi familiare di struttura
interconnessa. Internet fu inventata dai mili-
Mappa di Internet: paradigma di una rete resiliente, resilienza dovuta in parte proprio
alla variet di scale dimensionali e alla ridondanza.
Immagine: Opte Proje/Wikimedia.
al mutamento dei bisogni, tanto su scala spa- elementi possono contribuire in pratica a ren-
ziale che temporale, in risposta a qualsiasi dere resiliente un contesto urbano? Chiunque
necessit. Vale a dire che lambiente urba- pu osservare come una citt con vie intercon-
no pu auto organizzarsi. Tale processo nesse, comprendendo anche percorsi pedonali,
pu divenire sempre pi evidente con il sia pi facilmente percorribile a piedi e meno
progredire degli scambi evolutivi e la tra- dipendente dalle macchine rispetto a una citt
sformazione dei saperi e concetti tradizio- che presenti una rigida gerarchia di percorsi
nali, allo scopo di incontrare i veri bisogni stradali, in cui tutto il traco viene canalizza-
dellumanit e lambiente naturale da cui to in un numero limitato di collettori o arterie.
lumanit dipende. In modo analogo, una citt pensata per funzio-
nare con un mix di funzioni in grado di me-
Le citt resilienti si sviluppano con moda-
lit del tutto speciche. Una citt con simili glio adattarsi al cambiamento rispetto a una cit-
t in cui vengono rigidamente separate le di-
caratteristiche in grado di custodire i modelli
o le informazioni pi antichi, costruendo a
verse monoculture che la compongono.
partire da essi, e allo stesso tempo ha la capa- Se troviamo in una citt una ampia diversi-
cit di rispondere al cambiamento con linseri- t, ben distribuita su pi livelli dimensionali,
mento di nuovi adattamenti. Negli spazi urbani la citt pi facilmente adattabile di fronte a
resilienti non si produce mai una completa nuove esigenze, e la sua risposta a seguito di
novit, ma si introducono sempre novit sele- possibili crisi sar migliore, potendo esprimer-
zionate sulla base degli eettivi bisogni. Qual- si in ognuno e in tutti i diversi livelli di scala.
siasi cambiamento viene testato attraverso la Lambiente urbano durante una crisi distrutti-
selezione, proprio come i cambiamenti in un va viene a costituire un perno, allinterno di un
organismo nel corso dellevoluzione vengono qualche livello dimensionale, attorno cui la
selezionati sulla base di quanto positivo si di- struttura elabora una complessa risposta multi
mostra il comportamento dellorganismo nel dimensionale. In tal modo possibile lauto
proprio ambiente. Ci impedisce per lo pi il organizzazione di nuove attivit economiche
vericarsi di mutazioni drastiche e disconti- con nuove risorse, e questo nel momento in cui
nue. Le citt resilienti mostrano pertanto una le risorse esistenti cominciano a scarseggiare.
struttura conservativa, pur potendo vericarsi
in esse anche profonde trasformazioni struttu-
rali. In tempi di risorse naturali sempre pi
scarse e di cambiamenti climatici, come questi
Un sistema resiliente complesso coordina la propria risposta a un fenomeno di disturbo, e tale risposta coinvolge ogni sin-
gola scala dimensionale, dalla minore alla maggiore.
Disegno di Nikos A. Salngaros
lavoro, nella direzione opposta alla mia, sem- no provare che gli esseri umani sono letteral-
pre in un luogo circondato dal verde. Entrambi mente creature derivanti dal cambiamento cli-
potremo possedere unautovettura. Utilizzere- matico. Grazie a un complesso lavoro di ri-
mo pneumatici, motori, strade e consumeremo cerca, sappiamo oggi che 195.000 anni fa i no-
benzina e lubricanti. Tutto ci comporter la
stri antenati erano ormai prossimi allestin-
creazione di molto lavoro suciente per tutti.
zione, ridotti a poco pi di mille superstiti con-
Purtroppo, non ce n pi per tutti! Sta rapida- centrati sulla costa meridionale dellAfrica, a
mente volgendo al termine il breve periodo causa di un devastante periodo di siccit che
dei combustibili fossili disponibili in abbon- colp lintero continente. La risposta conse-
danza, e con esso lepoca dellarchitettura ur- guente port a diversicare, cercando nuove
bana non resiliente che si diusa in tutto il fonti di cibo e sviluppando le relative tecnolo-
mondo. Dobbiamo essere preparati a quanto gie per acquisirlo: ami per pescare, uncini,
sta per accadere. Analizzando il tutto dal cesti, vasi sono alcune delle innovazioni del-
punto di vista della teoria della resilienza, le lepoca. Ne deriv anche la necessit di svilup-
soluzioni non possono essere semplici aggiusta- pare un linguaggio pi complesso, adatto a
menti tecnologici, come molti ingenuamente coordinare le strategie pi sosticate nate per
credono. necessario condurre analisi appro- cacciare e raccogliere. Sappiamo anche che
fondite e modicare la struttura del sistema: 10.000 anni fa ci dovemmo adattare a una
certo non una cosa semplice da ottenere, con- breve glaciazione, che ci spinse a innovare
siderando che tale cambiamento non produrr utilizzando nuove tecnologie agricole, e come
protti almeno nel breve periodo. conseguenza nuove forme stanziali. Tali inno-
vazioni comparvero in modo simultaneo in
varie parti del mondo, allora di certo non
connesso, suggerendo cos che fossero le con-
dizioni climatiche ad aver innescato tali scelte.
Ora stiamo per arontare il terzo grande
adattamento della nostra storia collegato al
cambiamento climatico. Ma questa volta siamo
noi, con le nostre tecnologie, ad aver provo-
M P OST SCRIPTUM : UNA LEZIONE DALLA NOSTRA cato il cambiamento del clima. Per poterci a-
STORIA EVOLUTIVA . dattare con successo, dovremo comprendere le
opportunit di innovare ancora, utilizzando al
tende a vivere trascinati dal pre-
I
S
meglio le nostre tecnologie e realizzazioni. Il
sente, escludendo sia il passato che nostro confortevole stile di vita (nel ricco oc-
il futuro dalla nostra mente. Pur in cidente e in quelle classi socio economiche che
unepoca in cui linformazione abbonda, il pas-
altrove possono permettersi di copiarci) di
sato si percepisce come remoto, astratto, una
certo meno resiliente di quanto si voglia in ge-
successione di immagini al pari di una proiezio- nere ammettere. Se vogliamo continuare nella
ne cinematograca. Finiamo cos con lignora- nostra importante storia di civilt tecnologica,
re da dove veniamo, e il percorso che ci ha
dobbiamo prendere a cuore le lezioni che pro-
condotti alla nostra meravigliosa cultura tec-
vengono dalla teoria della resilienza.
nologica. Non siamo preparati a sucienza
per comprendere quale debbano essere le no-
stre scelte future. Nella nostra cultura ad alto
contenuto tecnico, si convinti che il futuro
non porter sorprese. Ma nuove ricerche in
antropologia, antropognesi e genetica sembra-
dIl Covilef Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Wei Der christliche Epimetheus) N 801
A Il Covilef B
ANNO XIV N803 15 LUGLIO 2014
E VARIA UMANIT
ISSN22796924
Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal losofo n una spiegazione n una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro linclemenza del tempo. Nicols Gmez Dvila
Con il progetto dellAnara Tower, prima della sua cancellazione, si voleva costruire il pi alto grattacielo di
Dubai, e creare unicona della sostenibilit, nonostante una facciata esposta a ovest interamente vetrata, un
utilizzo di materiali prodotti con alto dispendio energetico, e la posa di una enorme e singolare turbina eolica,
non funzionale ma di solo scopo decorativo.
Immagine prodotta da WS Atkins PLC.
Il Covile, ISSN 22796924, una pubblicazione non periodica e non commerciale, ai sen- si della Legge sullEditoria n62 del 2001. Direttore: Stefano Borselli. Redazione:
Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, Pietro De Marco, Arman- do Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe Ghini, Ciro Lomonte,
Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek Mishe, Pietro Pagliardini, Al- manacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Salngaros, Andrea G. Scio, Stefano
Serani, Stefano Silvestri, Massimo Zaratin. 2012 Stefano Borselli. Questa rivi- sta licenziata sotto Creative Commons. Attribuzione. Non commerciale. Non opere
derivate 3.0 Italia License. Email: il.covile@gmail.com. Arretrati www.ilcovile.it Font utilizzati: per la testata i Morris Roman di Dieter Stemann e i Morris Orna-
ment della HiH Retrofonts, per il testo i Fell Types realizzati da Igino Marini, www.iginomarini.com. Software: impaginazione LibreOce, immagini GIMP.
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Una tipologia edilizia energivora con intere facciate vetrate, tipica degli anni sessanta, messa a confronto con
un edicio a facciata continua dotato di certicazione LEED. Quali dierenze notate? Parafrasando Albert
Einstein, non possiamo risolvere problemi utilizzando lo stesso schema di base che li ha prodotti.
Disegno di Nikos A. Salingaros.
Citt costruite utilizzando un linguaggio la cui caratteristica principale quella di massimizzare il consumo di
combustibile da origine fossile. Nel corso dellepoca del petrolio si dimostrata una strategia di successo per
leconomia, ma ora si sta prolando come una catastrofe.
Disegno di Nikos A. Salingaros.
interconnessi che possono essere facilmente M LE PRESTAZIONI DEI VECCHI EDIFICI A VOLTE
ricongurati per nuovi usi, con modiche re- SONO MIGLIORI
lativamente a basso costo (al contrario della vecchi edici presentano un
OLTI
tipologia a pianta essibile, tipologia che
non d mai i risultati attesi). Gli edici passi-
vi svolgono pi funzioni e in genere non sono
M tale approccio passivo, semplice-
mente perch si era obbligati a sfrut-
tare tale approccio. In epoche in cui lener-
progettati per soddisfare unicamente uneste- gia era costosa (o semplicemente non dispo-
tica di moda o un utilizzo rigidamente setto- nibile), in cui spostarsi non era facile, gli e-
riale. E lelemento forse pi importante, non dici venivano naturalmente raggruppati in-
vengono isolati dal contesto e dal tessuto sieme nei centri urbani. La loro forma e o-
urbano, ma interagiscono in vario modo con rientamento sfruttava la luce naturale, tipi-
la citt per ottenerne beneci a pi livelli. camente con piccole nestre ben posizionate
e muri portanti con elevata capacit termica.
Le forme semplici e compatte in tali edici
consentivano praticamente innite congu-
razioni. Di fatto, molti degli immobili urbani
di maggior pregio oggi derivano da progetti
di recupero di edici molto pi antichi. I ri-
< sultati di un simile approccio si riettono in
buone prestazioni nel contenimento dei con-
sumi energetici. Mentre il World Trade
Center 7 di New York presenta una classica- M LARCHITETTURA NELLET DEL PETROLIO.
zione energetica al di sotto della minima am- L critico dellarchitettura Peter
missibile per le nuove costruzione (75 su 100
la minima ammessa nella citt di New
York), edici di pi vecchia costruzione, ri-
I Buchanan ha recentemente scritto,
nella rivista inglese The Archi-
teural Review, che la causa di tutti questi
strutturati con lapplicazione delle stesse in- fallimenti da ricercare direttamente alle
novative tecnologie in tema di riscaldamen- fondamenta stesse del modello modernista,
to, condizionamento e illuminazione, ne proclamando la necessit di un radicale ri-
escono molto meglio: Empire State Building pensamento di molti assiomi indiscussi (The
ha una classicazione pari a 80, il Chrysler Big Rethink: Farewell To Modernism
Building 84. Ma per gli edici il solo fatto es- And Modernity Too). Il Modernismo di
sere datati non garanzia di successo. per s insostenibile, scrive, poich si svilup-
Ledicio MetLife/PanAm costruito nel pato in un periodo in cui i combustibili deri-
1963 (progetto Walter Gropius & Pietro vati dal petrolio erano disponibili in abbon-
Belluschi), ora vecchio di mezzo secolo, ha danza ed economici. Lenergia fossile ali-
una classicazione energetica con un deso- mentava gli spostamenti dei pendolari verso i
lante 39. Unaltra icona del secolo scorso, la primi quartieri modernisti, mantenendo ben
Lever House (progetto Skidmore, Owings & riscaldati gli ampi spazi interni alle abita-
Merrill del 1952), ha ottenuto punteggio zioni, nonostante il largo utilizzo di vetro e i
energetico pari a 20. La peggiore prestazio- sottili muri esterni. Gli stabilimenti petrol-
ne energetica quella del Seagram Building, chimici creavano molecole complesse e ini-
iconico grattacielo progettato da Ludwig ziavano la produzione di estrusioni sempre
Mies Van der Rohe, aperto nel 1958, con un pi esotiche.
punteggio energetico incredibilmente basso,
Larchitettura modernista pertanto unarchi-
uguale a 3. Ma quali problemi hanno tali tettura dissipatrice di energia, possibile solo in
edici? Come si pu leggere nel primo artico- presenza di combustibili fossili abbondanti e
lo del New York Times, sono edici con in- accessibili,
tere facciate vetrate, ampie aree nestrate, continua Buchanan.
planimetrie a pianta larga oltre a vari altri li-
Come la periferia diusa che ha generato,
miti. A un livello pi profondo, cos come ini-
larchitettura modernista appartiene a unepo-
ziamo a comprendere grazie alla teoria della ca al tramonto che gli storici hanno gi deni-
resilienza, sono privi di quelli che possono to come lepoca del petrolio.
considerarsi come vantaggi cruciali in tema
Buchanan non lunico a chiedere un
di resilienza presenti negli edici pi vecchi. profondo ripensamento delle basi stesse del
Pu esserci qualcosa nella stessa tipologia edi- modernismo. Oggi diventato di moda fra
lizia che non resiliente. La stessa forma ar-
molti architetti attaccare il modernismo, ab-
chitettonica modernista presenta un proble-
bracciando invece vari tipi di stili post moder-
ma in s, qualcosa che, in accordo con un ap- ni e allavanguardia. Buchanan raggruppa
proccio sistemico, nessuna applicazione
tutti questi stili in ununica categoria che
verde pu compensare.
denisce post modernismo decostruttivista. E
prosegue aermando che i decostruttivisti
non hanno in realt trasceso il paradigma
< modernista, che pure condannano: continua-
no per lo pi a lavorare allinterno dei po-
stulati industriali e delle metodologie inge-
gneristiche tipiche dellet del petrolio. Anco-
Curiosamente, dopo un secolo di liberi progetti sperimentali, il linguaggio formale modernista torna alle tra-
dizionali scatole vetrate.
Disegno di Nikos A. Salingaros.
ra una volta, la teoria della resilienza ci con- nelle analisi dopo lutilizzo. Sotto questa
sente di comprendere le criticit insite in que- luce, i vari tentativi innovativi di trascendere
sto insieme di linguaggi architettonici, nati il modernismo appaiono pi come tentativi
con il post moderno, criticit insite proprio di confezionare in modi nuovi le identiche
alla base della loro concezione progettuale (e sottese (e non resilienti) tipologie strutturali,
che successivamente saranno esaminate nel aventi le stesse metodologie industriali. Ma
dettaglio). Paradossalmente, il modello pro- come Albert Einstein ebbe ad aermare:
gettuale moderno ora vecchio di almeno un Un nuovo modo di pensare essenziale se
secolo, e appartiene a unepoca in cui si appli- lumanit vuole sopravvivere ed evolvere ver-
cava lingegneria della resilienza, vale a dire so pi alti livelli. Proprio in quanto non
un tipo di resilienza pensata a partire da para- possibile aumentare la resilienza di un siste-
metri progettuali ben deniti, e quindi inca- ma con la semplice aggiunta di nuovi di-
pace di confrontarsi con eventi imprevedibili spositivi, tipo pannelli solari, a queste tipolo-
derivanti da interazioni con altri sistemi (tipo gie edilizie tipiche del vecchio modernismo
il trasporto urbano, o sistemi ecologici reali). industriale, non neanche possibile ottenere
Come abbiamo visto, il tipo di linguaggio mo- beneci signicativi da semplici adattamenti
dernista e i suoi discendenti sono connessi al progettuali, per quanto abbaglianti, e da un
paradigma lineare di tipo ingegneristico, e pensiero ecologico di facciata, rimanendo al-
pertanto non possono in pratica associare ap- linterno di un progetto che in sostanza nasce
procci diversi e ridondanti (a rete), o lavorare da un sempre identico processo industriale.
su pi livelli dimensionali, o assicurare un Per il futuro abbiamo necessit di un grande
adattabilit spinta no nei minimi dettagli ripensamento degli stessi metodi e sistemi
agli elementi progettati, sebbene possano cer- che deniscono il processo costruttivo.
care di farlo almeno a livello simbolico. Al di
l di qualche aermazione discutibile (che a
volte assume le caratteristiche di una massic-
cia campagna pubblicitaria), tutti questi lin-
guaggi architettonici non riescono a raggiun- <
gere quella resilienza ecologica teorizzata da
C. H. Holling. Ci sembra suggerire una im-
portante chiave di lettura per le scarse pre-
stazioni energetiche negli edici e luoghi
ispirati al modernismo, cos come si rileva
dIl Covilef Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Wei Der christliche Epimetheus) N 803
A Il Covilef B
ANNO XIV N805 3 AGOSTO 2014
E VARIA UMANIT
ISSN22796924
Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal losofo n una spiegazione n una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro linclemenza del tempo. Nicols Gmez Dvila
N E L L A T R A D U Z I O N E D I S T E FA N O S I LV E S T R I .
Continua la pubblicazione delle cinque parti di Toward Resilient Architeures, il saggio di Mehay e Salngaros comparso dal marzo
al dicembre 2013 sul blog di Metropolis Magazine (www.metropolismag.com). Le prime due parti sono uscite nei numeri 801 e 803.
Le matematiche frattali che troviamo in natura hanno una somiglianza impressionante con le de-
corazioni realizzate dalluomo, come si pu vedere dalla forma frattale qui riprodotta, generata
da una equazione che produce partizioni nite. Non si tratta di una semplice coincidenza: i moti-
vi decorativi per gli essere umani sono una specie di collante che aiuta a connettere gli spazi in
cui viviamo. Ne deriva che leliminazione dei motivi ornamentali ha conseguenze di ampia porta-
ta sulla possibilit delle strutture ambientali di formare un tutto coerente e resiliente.
Immagine: Brirush/Wikimedia.
Il Covile, ISSN 22796924, una pubblicazione non periodica e non commerciale, ai sen- si della Legge sullEditoria n62 del 2001. Direttore: Stefano Borselli. Redazione:
Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, Pietro De Marco, Arman- do Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe Ghini, Ciro Lomonte,
Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek Mishe, Pietro Pagliardini, Al- manacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Salngaros, Andrea G. Scio, Stefano
Serani, Stefano Silvestri, Massimo Zaratin. 2012 Stefano Borselli. Questa rivi- sta licenziata sotto Creative Commons. Attribuzione. Non commerciale. Non opere
derivate 3.0 Italia License. Email: il.covile@gmail.com. Arretrati www.ilcovile.it Font utilizzati: per la testata i Morris Roman di Dieter Stemann e i Morris Orna-
ment della HiH Retrofonts, per il testo i Fell Types realizzati da Igino Marini, www.iginomarini.com. Software: impaginazione LibreOce, immagini GIMP.
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seconda: come il verde non sempre sia tale). modernista e al suo linguaggio, ancora attuale
Il problema che il sistema urbano esistente, e diuso tra gli architetti, e parte di un movi-
sviluppatosi nellera industriale con ampia di- mento che sotto varie forme ha dominato il
sponibilit di energia da fonti fossili, si sta di- mondo per circa un secolo. Le scelte stilisti-
mostrando fondamentalmente limitato. E co- che e tipologiche inuiscono sul comporta-
minciamo a comprendere che non possibile mento degli edici in termini di sostenibilit e
risolvere i problemi utilizzando gli stessi stru- resilienza, e a dimostrazione di ci disponi-
menti che inizialmente hanno contribuito a bile una sempre maggiore serie di evidenze.
crearli. Viviamo in un mondo lontano Consideriamo ora il contributo della scienza
dallequilibrio, come suggerisce la stessa teoria riguardo alla bont di un tale approccio nel
della resilienza, e non possiamo contare su un campo dellarchitettura. La scienza ci porta a
approccio ingegneristico, meccanicistico, a concludere che la visione modernista del-
tali problemi, perch ci porta solo a una se- lambiente costruito appare di per s non mo-
rie di conseguenze impreviste. Quello di cui derna e insostenibile. Ci che oggi rimane del
abbiamo bisogno linnata abilit di governa- modernismo una quantit di teorie prive di
re le crisi sistemiche, del tipo che vediamo pe- credito nei pi svariati settori, dalla cultura
riodicamente nei sistemi biologici. Nella pri- alla tecnologia, dalla geometria della perce-
ma parte di questo saggio si sono descritte va- zione no alla forma degli edici, teorie che
rie caratteristiche tipiche delle strutture resi- non sono mai state correttamente dimostrate
lienti, compresa la connettivit ridondante (a dagli stessi proponenti. Lungi dallessere un
rete), la ricchezza nella diversit, la presenza prodotto inevitabile di forze storiche
di strutture su pi livelli dimensionali, e la inesorabili, levidenza dimostra che le forme
denizione minuziosa n nei minimi dettagli. progettuali dominanti nel XX secolo sono
Si notato anche che molte delle costruzioni state denite a partire da scelte che si posso-
pi antiche presentano, in maniera evidente e no far risalire a un gruppo ristretto di indivi-
ben denita, tali qualit, che identicano ap- dui. La storia conduce a uno sparuto gruppo
punto le strutture resilienti, e nella stesse pro- di architetti e teorici tra Germania, Svizzera
cedure di valutazione ambientale tali costru- e Austria, originandosi dalla critica allorna-
zioni ottengono sorprendenti risultati positi- mento e da ci sviluppando idee che presente-
vi. Nonostante tutto questo, nel corso del- ranno implicazioni del tutto imprevedibili.
lultimo secolo, durante lera industriale, si
sono perse le qualit presenti negli edici resi- M I L SUCCESSO DEL PENSIERO DI A DOLF L OOS .
lienti. Quale stata causa di tale perdita? EL famoso saggio del 1908 Orna-
opinione comune che la nostra civilt ab-
bia intrapreso un percorso pratico ed ecien-
te nella produzione di beni, iniziato nel mo-
N mento e delitto, Adolf Loos, architet-
to e scrittore austriaco, introdusse
argomenti a favore di unestetica minimalista
mento in cui i metodi preesistenti si sono dimo- e industriale, argomenti che ancora oggi
strati superati e anti moderni. Secondo un si- inuenzano il modernismo e il neo moderni-
mile punto di vista, le nuove architetture sono smo. Tali argomentazioni si fondano, in
nate grazie al contributo ineludibile di forze modo paradossale, sullidea della superiorit
al di fuori del nostro controllo, e sono espres- culturale delluomo moderno (sic), idea ormai
sione di un emozionante spirito del tempo con- non pi accettata da alcuno, uomo moderno
nesso alla civilt industriale. I nuovi edici che Loos identica con il nord europeo.
dovevano avere linee essenziali, essere belli e Loos proclam inoltre che, nella nuova epo-
soprattutto essere stilisticamente adeguati. ca di produzioni moderne e lineari, siamo di-
Questo fu il pensiero che diede vita allo stile ventati del tutto incapaci di produrre detta-
gli ornamentali autentici. Ma si chiese an- compatibili con la modernit, e non sono de-
che se fossimo solo noi incapaci di creare il gne di considerazione. Si riuta il recupero di
nostro proprio stile, al contrario di quanto tipologie preesistenti, che nelle civilt pi im-
avessero fatto prima di noi un qualsiasi negro portanti ha sempre rappresentato un momen-
(sic) o qualsiasi altra razza. Certamente no, to di passaggio evolutivo, e questo per la pri-
noi siamo anche pi avanzati, pi moderni. ma volta nella storia.
Lo stile della nostra epoca deve presentarsi 4) Leccezionalit modernista. La civilt uma-
con la povert estetica denita attraverso ma- na giunta a uno stadio culturale mai prima
teriali dalle linee essenziali, prodotti indu- dora vericatosi e superiore a qualsiasi altra
strialmente, segno di progresso e superiorit. civilt del passato, un livello che si eleva ol-
Cos, gli ornamenti della nostra civilt sareb- tre i limiti storici delle precedenti civilt gra-
bero diventati gli stessi edici minimalisti, in- zie alla tecnologia. Larchitettura potr servi-
sieme a tutti gli altri prodotti di natura re una tale tecnologia in modo appropriato
industriale, celebrando cos lo spirito di una partendo da progetti derivati da un linguag-
grande nuova epoca. Continuare nella ricerca gio limitato a poche forme, anche queste ri-
dellornamento rappresentava per Loos un cavate da quanto prodotto dalla tecnologia
crimine. Gli abitanti della Papuasia, scrisse, del XX secolo. Nessun altro linguaggio archi-
non si sono evoluti raggiungendo lo stato mo- tettonico si pu considerare in tal senso ade-
rale e culturale delluomo moderno, e nella guato o autentico.
Papuasia ci si tatua il corpo nellambito di
pratiche primitive. In modo analogo, Loos
afferm che luomo moderno che si fa tatua-
re un criminale o un degenerato. Pertanto,
ne dedusse, chi ancora utilizza lornamento
allo stesso inmo livello dei criminali, o de-
gli abitanti della Papuasia.
Sviluppato a partire da un punto di vista so-
stanzialmente razzista, il saggio di Loos i-
denticava una serie di quattro dogmi, che si
sono insinuati nella cultura architettonica, ri-
manendo no a oggi praticamente indiscussi.
1) Fondamentalismo geometrico. Lavanzare
del progresso tecnologico impone inevitabil-
mente leliminazione dei dettagli e degli or-
namenti, ponendo in primo piano le struttu-
re che mettono a nudo (e celebrano) labilit
tecnologica e lessenzialit geometrica. La croce cerimoniale etiope in argento,
2) Determinismo architettonico. Il carattere esposta durante le processioni liturgiche,
rappresenta un sosticato frattale di tipo
geometrico di ogni nuova addizione a quanto matematico. Loos forse ha voluto insinua-
gi costruito pu solo esprimersi tramite la re che allo stesso livello dei criminali pos-
tecnologia specica del momento storico (ov- siamo porre anche i praticanti di tutte le
viamente da intendersi in termini stilistici). millenarie tradizioni religiose, in cui i ri-
tuali sono fondati su ornamenti, oggetti
3) Pregiudizio tipologico. Ne deriva che tutte artistici, canti, musiche e danze
le tipologie architettoniche, derivate dalle Disegno di Nikos A. Salingaros.
epoche precedenti, sono completamente in-
Alcune contraddizioni erano evidenti nelle teorie di Adolf Loos, gi al tempo in cui vennero elaborate.
A sinistra, un esempio di gioielleria in argento, stile Art Nouveau, prodotto di larga diusione creato da
P. A. Coon nel 1908. A destra, una teiera in argento, realizzata a mano da C. Dresser nel 1879, nello sti-
le dellestetica della macchina. Lestetica della macchina rappresent una metafora artistica scelta da
Loos per la modernit, non dettata da vere necessit funzionali.
Disegno di Nikos A. Salingaros.
Deniamo cos la caratteristica saliente edicio non possa di certo muoversi. In une-
del linguaggio modernista: impiegare la pro- poca elettrizzata dalle promesse del futuro,
duzione in serie di componenti meccaniche, un linguaggio cos radicale divenne inaspet-
standardizzate nel senso pi limitativo del tatamente popolare e soppiant i rivali del
termine (eliminando manufatti complessi, tempo, molti dei quali sono ormai completa-
lutilizzo di strumenti e utensili manuali, e di mente dimenticati. Linguaggi architettonici
elementi architettonici articolati). Si tratta innovativi si svilupparono nel periodo, fra cui
di una strategia ben precisa volta a ottenere Jugendstil, lo stile Secessione, Art Nouveau, il
economie di scala e rendere eciente la pro- Liberty, Edoardiano, Art and Crafts, cos
duzione di grandi quantit di beni. Le compo- come il primo F. L. Wright. Di fatto, Loos in-
nenti industriali, quali pannelli piani, elemen- tese contestare proprio il linguaggio relativa-
ti architettonici dai contorni rettilinei, squa- mente innovativo dellArt Nouveau, e non gli
drati e disadorni, vengono standardizzate per straordinari lavori degli ultimi progettisti
ottenere facilmente un assemblaggio a basso vittoriani, come in parte si ritiene oggi.
costo.
Proprio a causa delle sue limitazioni, M L UTILIZZO DEL MARCHIO COMMERCIALE UNITO
questo tipo di linguaggio produsse nuove for- ALLA FANTASCIENZA .
di aumentare le vendite del proprio cliente Al centro di tutto questo vi erano la produzio-
AEG (industria equivalente allamericana Ge- ne industriale e commercializzazione dei pro-
neral Eleric). Behrens cre loghi sorpren- dotti. Lavorando allinterno delle limitazio-
denti, pubblicit, ed edici che furono di fat- ne auto imposte di un tale minimalismo este-
to trasformati in giganteschi tabelloni pub- tico, limmagine che Behrens cre fu quella
blicitari, per consentire di far conoscere le so- di potere, produttivit industriale, ordine e
ciet e vendere i loro prodotti. Nelliniziare pulizia. Su tutto, dominava la promessa di un
questo fondamentale percorso, Behrens riu- futuro meraviglioso e tecnologico. Una simi-
sc a risolvere in modo magistrale quella che le brillante intuizione prepar la strada a un
si presentava come una criticit per tutti i tema dominante del moderno mercato, tema
progettisti, desiderosi di orire i loro servizi che consente di vendere praticamente di tut-
in una nuova epoca di standardizzazione e to quando viene collegato nei modi adeguati
prodotti di massa. Dal momento che la forma a unimmagine romantica del futuro. Il fasci-
delledicio non era pi denita in loco, attra- no di una tale produzione supera, per de-
verso processi costruttivi artigianali, ma veni- nizione, qualsiasi critica che pu essere avan-
va a costituirsi da una combinazione di parti zata nel presente. Si vendono speranza,
standardizzate (industrializzazione conside- sogni, e desideri, nonostante che tutto ci sia
rata superiore, certamente pi economica), il destinato ad appannarsi e decadere. La deca-
problema per il progettista era quello di crea- denza si dimostra utile, lobsolescenza piani-
re lavori individuabili e distinti in senso este- cata porta a un ulteriore nuovo e potenziato
tico. La soluzione si deline creando una prodotto che si vende in sostituzione del prece-
visione stilizzata del futuro, eccitante, pro- dente. Il potere seducente di un messaggio
dotta dallindustria (e nello specico dal desi- proiettato al futuro non venne dimenticato
gn industriale). Si devono cos trasformare dai giovani collaboratori di Behrens, ciascu-
gli edici e gli oggetti in tabelloni su cui mar- no destinato ad avere una profonda inuenza
chiare la nostra societ e i nostri talenti di sullarchitettura del XX secolo. I loro nomi
progettisti visionari, portando la civilt verso sono familiari agli architetti: Walter Gropius;
una nuova esaltante epoca. Oltre ci, queste Charles-douard Jeanneret-Gris (poi noto
modalit progettuali preconfezionate ebbero come Le Corbusier) e Ludwig Mies van der
il fascino speciale di una grande nuova espres- Rohe. Agli studenti di architettura si chiede
sione artistica, rappresentate grazie alle doti di studiarli e riprodurli nel corso dello stu-
artistiche di Behrens e dei suoi collaboratori. dio. Nei decenni successivi proclameranno
Il cubo divor il ore: come lestetica della macchina elimin tutti gli altri linguaggi architettonici,
tratto da Architeure for Beginners di Louis Hellman, 1994.
Illustrazione riadattata e riprodotta da Nikos A. Salingaros.
Il linguaggio delle forme in natura non meccanicistico, nel senso moderno del termine. Unica eccezio-
ne a noi nota: le uova squadrate di Paperino, in Paperino e il mistero degli Incas di Carl Barks, 1948.
Paperino ridisegnato da Nikos A. Salingaros.
M U NA NUOVA VISIONE SULLA NATURA DELLAR - nale. Lornamento pertanto uno strumento
CHITETTURA , DELL ESTETICA E DELL ORNAMENTO . importante nella formazione di una struttura
HIAVE della resilienza il modo in
complessa di relazioni coerenti e simmetri-
dIl Covilef Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Wei Der christliche Epimetheus) N 805
A Il Covilef B
ANNO XIV N807 14 AGOSTO 2014
E VARIA UMANIT
ISSN22796924
Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal losofo n una spiegazione n una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro linclemenza del tempo. Nicols Gmez Dvila
N E L L A T R A D U Z I O N E D I S T E FA N O S I LV E S T R I .
Tre esempi di geometrie resilienti presenti in natura: a sinistra, la struttura delle bre nel legno, al cen-
tro la dirazione prodotta da un atomo di berillio, a destra il modello di autorganizzazione generato dal
campo magnetico del cobalto. In tutti e tre gli esempi si mostra la geometria tipica collegata alla resi-
lienza: simmetria dierenziata, maglia interconnessa, variazione di tipo frattale presente a pi livelli di-
mensionali e autorganizzazione.
Immagini tratte da Christopher Alexander, The Nature of Order vol. I (pp. 256, 266, 288).
Il Covile, ISSN 22796924, una pubblicazione non periodica e non commerciale, ai sen- si della Legge sullEditoria n62 del 2001. Direttore: Stefano Borselli. Redazione:
Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, Pietro De Marco, Arman- do Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe Ghini, Ciro Lomonte,
Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek Mishe, Pietro Pagliardini, Al- manacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Salngaros, Andrea G. Scio, Stefano Se-
rani, Stefano Silvestri, Massimo Zaratin. 2012 Stefano Borselli. Questa rivi- sta licenziata sotto Creative Commons. Attribuzione. Non commerciale. Non opere
derivate 3.0 Italia License. Email: il.covile@gmail.com. Arretrati www.ilcovile.it Font utilizzati: per la testata i Morris Roman di Dieter Stemann e i Morris Orna-
ment della HiH Retrofonts, per il testo i Fell Types realizzati da Igino Marini, www.iginomarini.com. Software: impaginazione LibreOce, immagini GIMP.
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fanno parte delle caratteristiche geometriche e 2.000 pagine contenute nei quattro volumi del-
siche del nostro mondo, in quanto relazioni la sua opera principale, T he Nature of Order).
tra elementi nello spazio. Come si vedr nel pro- Ma possiamo descrivere le categorie presenti in
sieguo, le caratteristiche geometriche sopra tali geometrie, mettendo in rilievo alcuni impli-
elencate vengono generate da processi che dan- cazioni importanti per la discussione sulla resi-
no vita a sistemi resilienti, e a loro volta le geo- lienza nellambiente umano, e sulla sua capa-
metrie presenti nei sistemi possono consentire, cit di promuovere benessere. Insieme, gli ele-
o precludere, un comportamento resiliente de- menti geometrici costituiscono ci che indiche-
gli stessi. remo come Geometria della resilienza.
Diventer chiaro nel seguito che tali geome-
M IL RUOLO FONDAMENTALE DELLA MORFOGENESI trie coincidono con i quattro indicatori della
ADATTATIVA. resilienza: diversit, struttura a maglia intercon-
RAZIE alle moderne ricerche biologi- nessa, distribuzione del sistema su pi livelli di-
umani che percepiamo come pi vitali hanno la mili ai piccoli capillari, e cos via. Altre forme
caratteristica comune di presentarsi come strut- di dierenziazione (quali quelle tra specie) pro-
ture a rete, in cui il meccanismo interessante de- ducono in modo analogo similarit tra livelli di-
riva dalla combinazione di connessioni e diver- mensionali (ad esempio, alberi imponenti spes-
sit, inclusa la possibilit di percepire una so appaiono simili a piccole piante, ecc.) e una
molteplicit di relazioni ambivalenti. In pi, tale simmetria tra diverse dimensioni contribui-
alcuni connessioni si comportano al pari di ele- sce alla stabilit della struttura. La capacit di
menti frattali, collegando liberamente insieme percepire la simmetria frattale altres elemen-
tutti i livelli dimensionali in modo non determi- to importante nella psicologia evolutiva, tale
nistico. Essere non vincolati in una qualche di- simmetria un attributo essenziale per la qua-
mensione signica che il sistema lavora in lit biolica dellambiente umano, in grado di
ugual modo a tutti i livelli spaziali e temporali, favorire, quando applicata negli spazi pubblici,
vale a dire che un livello dimensionale non pre- caratteristiche resilienti quali la percorribilit a
domina sugli altri. piedi, la vivibilit e la vitalit degli spazi.
3. Geometrie con gradazione frattale. La di- 4. Geometrie da gruppi connati. Il processo
versicazione che percepiamo di frequente in di autorganizzazione necessita dellinterazione
piante e animali ha come risultato la produzio- tra regioni spaziali adiacenti, in cui le interazio-
ne di forme simili distribuite in pi livelli di- ni arrivano a denire conni diversi. Tali grup-
mensionali, forme simili che sono note come pi sono in numero relativamente piccolo, e ordi-
frattali. Lo sviluppo dei tronchi negli alberi si- nati in modo gerarchico nello spazio. Ad esem-
mile a quello dei rami, che simile a quello del- pio, una regione di dimensioni maggiori tende-
le frasche; le arterie principali hanno forme si- r a essere delimitata da spazi minori, ciascuno
Fiori di campo e sullo sfondo una citt collinare in Spagna, entrambi gli ambienti
si presentano con le quattro classi geometriche sopra illustrate.
Foto di Michael Mehay.
dei quali diverr circondato da regioni ancora persone, allinterno delle citt, hanno essi stes-
pi piccole, e cos via. Non un caso se i nostri si molte soluzioni ricorrenti notevolmente stabi-
sistemi cognitivi utilizzano dei gruppi poco or- li lungo secoli di esperienza umana. (Le dinami-
dinati (deniti dagli psicologi unit di informa- che delle reti urbane continuano a comportarsi
zione). A causa della naturale formazione di co- in modi simili, e i modelli di reti urbane ricorro-
nni e del loro insieme, si verica in noi quel- no di frequente in pi epoche e situazioni). I
la, in apparenza, innata predilezione per corni- matematici chiamano attrattori tali modelli ri-
ci, addobbi, e altri dettagli ornamentali, che correnti allinterno di spazi di soluzioni. E at-
deniscono una relazione gerarchica tra regio- trattori possiamo denire anche le geometrie di
ni dello spazio. Lungi cos dallessere degli ele- modelli o tipi ricorrenti nel mondo naturale.
menti superui, le decorazioni sembrano mi- Un altro meccanismo importante che consen-
gliorare la nostra capacit di percepire relazio- te la riproduzione delle forme garantito dal
ni coerenti tra elementi spaziali. codice genetico. Quando le soluzioni vengono
Vediamo ora per quale motivo le quattro ca- raggiunte dopo un laborioso processo adattati-
ratteristiche geometriche sopra descritte siano vo, del tipo passo passo, il risultato con le sue
associate alla resilienza. Come dovrebbe essere preziose informazioni nisce a comporre un
chiaro da quanto illustrato in precedenza, tali modello. In molti casi, tale modello riutilizza-
geometrie consentono una maggiore capacit bile, consentendo di risparmiare un quantit no-
di adattamento ai cambiamenti caotici. Nel ca- tevole di tempo, energia e fatiche. La natura ha
so delle bre del legno (prima illustrazione), scoperto come replicare i modelli organici uti-
la ridondanza degli elementi simmetrici, la loro lizzando le informazioni genetiche poste in un
interconnessione a maglia, la loro eciente di- archivio, e si tratta proprio di ci che denia-
stribuzione frattale, nonch la distribuzione mo come vita.
dei gruppi di cellule, tutto ci migliora notevol- Qualcosa di simile avviene anche per la tec-
mente la resilienza strutturale del legno, la sua nologia umana. Codichiamo informazione ge-
capacit di resistere alle tensioni derivanti da netica in modelli o tipi, che sono poi esplicitati
eventi imprevisti (si pensi nel caso del legno in diversi processi. Ne risulta un insieme ada-
agli eventi atmosferici). bile di modelli generativi, che producono innu-
merevoli e svariate forme, espressione di miria-
M TIPOLOGIE RICORRENTI E INFORMAZIONE di di culture, periodi storici e luoghi geograci
GENETICA. diversi. Tale processo generativo ore unam-
natura assistiamo al ripetersi delle
N
pia gamma di applicazioni, dalle grandi espres-
che, prima illustrate, sono drasticamente dimi- e in grado di generare protti. Inoltre queste
nuite negli ambienti costruiti dalluomo, e que- sono soluzioni date nei riguardi di un proble-
sto a partire dal secolo scorso. Non un caso, ma astratto, in modo molto visivo, non consi-
non si tratta di un esito banale, e neanche di un derando il tutto come un problema di tipo adat-
inevitabile tributo al progresso. Si sono conse- tativo, e siamo quindi di fronte a due problemi
gnati i destini dellumanit a unestetica super- completamente diversi.
ciale e capricciosa, eletta a fondamento di una Come abbiamo gi illustrato (nella terza par-
civilt governata dallindustria, inevitabilmente te di questo saggio), la cruda tecnologia indu-
limitata alla disponibilit di combustibili fossili. striale sviluppatasi nellultimo secolo (in unepo-
Le attuali tecnologie costruttive sono vinco- ca di combustibili fossili a buon mercato, epoca
late da rigidit ideologiche, che impediscono ormai avviata verso lineluttabile tramonto) ha
lo sviluppo di adeguati processi di adattamen- prodotto distorsioni importanti nellarchitettu-
to, nendo con limporre soluzioni in larga mi- ra degli insediamenti umani. Ha suggerito, in
sura metaforiche ed estetizzanti. Come abbia- maniera errata, che sono sempre da preferire le
mo gi argomentato in altri saggi, siamo di soluzioni riproducibili in serie, orendo un ordi-
fronte allinevitabile risultato derivante dal namento del mondo che lo ha trasformato in
ruolo adato al progettista in epoca moderna, eciente macchina. Una simile distorsione fu
visto come difensore e convinto assertore di razionalizzata e accelerata da alcuni architet-
quanto alla ne conduce a soluzioni malamen- ti/artisti, che si ritagliarono un importante ruo-
te adattabili (seppur piacevoli esteticamente), lo come venditori dellera industriale e dei suoi
Il complesso dellAlhambra in Spagna mostra, in modo notevole, tutte le propriet geometriche tipiche
qui discusse della resilienza. Il complesso resiste dal XIV secolo, e viene considerato tuttora una delle
meraviglie dellumanit..
Disegno cortesemente concesso da Oleg Grabar, da www.livingneighborhoods.org.
Tre esempi delle cosiddette citt fantasma cinesi, circa 400 nuove citt la cui costruzione pianicata
per i prossimi venti anni. Qui, cos come nelle nuove urbanizzazioni di tutto il mondo, si utilizzano geo-
metrie funzionalmente separate dal contesto, in modo coerente con la teoria architettonica sviluppata
allinizio del XX secolo e governata completamente dalle economie di scala e dalla standardizzazione.
La teoria della resilienza mostra come un tale approccio ci stia conducendo verso un completo disastro..
Per cortese concessione di Google Earth e Digital Globe.
M LA RIFORMA NECESSARIA.
denizione, i professionisti della
ER
dIl Covilef Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Wei Der christliche Epimetheus) N 807
A Il Covilef B
ANNO XIV N809 25 AGOSTO 2014
E VARIA UMANIT
ISSN22796924
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Si conclude la pubblicazione di Toward Resilient Architeures, il saggio di Mehay e Salngaros comparso dal marzo al dicembre
2013 sul blog di Metropolis Magazine (www. metropolismag. com). Le altre parti sono uscite nei numeri 801, 803, 805 e 807.
M
storico.
lo sempre pi tecnologico, dobbiamo con- di scegliere la propria vita e il proprio futuro.
frontarci con un preoccupante paradosso Eppure, e oggi molti ne sono consapevoli, stia-
mo entrando in unepoca con crescenti minacce
Nel corso degli ultimi due millenni e mezzo, la alla nostra stessa esistenza, e la causa di tutto ci
nostra specie ha compiuto i ben noti progressi (im- sta, paradossalmente, proprio nei nostri successi tec-
portanti anche se non si sono diusi ovunque), in nologici. Le nostre risorse si stanno velocemente
particolare nel perseguire gli antichi ideali di demo- esaurendo, con danni senza precedenti a sistemi na-
crazia, diritti umani, giustizia ed eguaglianza. La turali di grande impatto, da cui dipendono la pro-
scienza e la tecnologia hanno anchesse compiuto sperit e la vita stessa sul nostro pianeta. La nostra
brillanti passi in avanti, con leconomia ormai glo- tecnologia, e consideriamo qui anche leconomia,
balizzata che ha prodotto una quantit di beni mai sta innescando una sequenza in cascata di conse-
prima sperimentata. Miliardi di esseri umani nel guenze imprevedibili e tali da degradare la qualit
mondo hanno migliorato le loro condizioni di salu- della vita sulla Terra, conseguenze che minacciano
Il Covile, ISSN 22796924, una pubblicazione non periodica e non commerciale, ai sen- si della Legge sullEditoria n62 del 2001. Direttore: Stefano Borselli. Redazione:
Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, Pietro De Marco, Arman- do Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe Ghini, Ciro Lomonte,
Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek Mishe, Pietro Pagliardini, Al- manacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Salngaros, Andrea G. Scio, Stefano Se-
rani, Stefano Silvestri, Massimo Zaratin. 2012 Stefano Borselli. Questa rivi- sta licenziata sotto Creative Commons. Attribuzione. Non commerciale. Non opere
derivate 3. 0 Italia License. Email: il. covile@gmail. com. Arretrati www. ilcovile. it Font utilizzati: per la testata i Morris Roman di Dieter Stemann e i Morris Orna-
ment della HiH Retrofonts, per il testo i Fell Types realizzati da Igino Marini, www. iginomarini. com. Software: impaginazione LibreOce, immagini GIMP.
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ora di essere catastroche. Uno degli esempi pi Sensazioni che vengono avvalorate da studi sul
importanti (ma certo non lunico) il cambiamento rendimento ambientale di simili luoghi, sebbene
climatico dovuto alle attivit umane. propagandati come verdi da architetti di fama mon-
Correlata strettamente alla disfunzione della no- diale. Come si gi argomentato in precedenza
stra tecnologia vi la disfunzione delle nostre istitu- (nella seconda parte del nostro saggio: Come il
zioni, in una situazione che consideriamo critica in verde non sempre sia tale), molte pretese di soste-
vari ambiti, dal governo alla giustizia. Sta aumen- nibilit e resilienza vengono smentite da valutazio-
tando la preoccupante evidenza che le istituzioni in ni condotte a occupazione avvenuta, le quali dimo-
genere sono incapaci di arontare i problemi reali strano una situazione ben diversa.
che ci attendono, problemi che percepiamo in mo- Il progetto, nella nostra attuale concezione, le-
do frammentario e confuso, impedendo alla nostra gato a una forma patologica di crescita.
cultura la capacit di analisi. Siamo in presenza di Una tale lezione ci ricorda che il problema non
un insieme di situazioni che fanno presagire eventi risiede solo nella necessit di una maggiore e-
disastrosi negli anni a venire. (Da qui il chiaro moni- cienza nelluso delle risorse, o nellaumento della
to espresso dalla grande urbanista Jane Jacobs nel quantit di riuti riciclata. Grazie a tutte queste at-
suo ultimo saggio Dark Age Ahead, [La prossima tenzioni potremo aggiungere solo un piccolo perio-
et oscura]). do di proroga alla nostra ne inevitabile. Per poter
Una situazione esemplare rappresentata dalle sopravvivere e prosperare, dovremo cambiare dalla
professioni tecniche: architettura, pianicazione base il modo di rapportarci con le risorse del piane-
territoriale e urbanistica. Ricerche condotte nel ta, incluse il modo in cui le estraiamo, le trasformia-
campo della psicologia rivelano un abisso tra ci mo e utilizziamo.
che la maggior parte delle persone considerano rea- Fra laltro, ci implica una fondamentale rivisi-
lizzazioni di buona qualit e ci che architetti, pia- tazione di ci che si intende per progetto, vale a
nicatori e urbanisti realizzano (e autocelebrano in dire per come trasformiamo le risorse al ne di co-
continuazione). La spaccatura cos evidente che struire la struttura del nostro mondo. Dobbiamo ri-
non raro sentire persone comuni, non condiziona- conoscere che la nostra attuale idea di progettazione
te dal mercato, rimarcare come la maggior parte legata a una forma patologica di crescita, che si rea-
dei nuovi insediamenti sia brutta, strana o di scarso lizza con la produzione di quantit insostenibili di
gradimento (si veda a tal proposito il nostro saggio riuti e debiti. Potrebbe salvarci un tipo di crescita
in lingua inglese The Archite Has No Clothes fondamentalmente pi sostenibile, pi resiliente,
[Larchitetto nudo] pubblicato dalla rivista On pi vicina al modello di crescita evolutiva che ve-
the Commons). richiamo nei sistemi biologici. Questo comporte-
A sinistra, in tutto il mondo vengono costruite centinaia di migliaia di comunit separate dal contesto, con
spazi falsamente pubblici, come in questa immagine dallArgentina, dove vediamo un quartiere isolato,
completamente dipendente dalle auto. A destra, per contrasto si riporta la struttura a maglia continua, aperta
e percorribile a piedi di una grande citt quale Roma, di cui vediamo qui un estratto dal famoso rilievo di Gio-
van Battista Nolli. Questa struttura a maglia interconnessa presenta profonde implicazione economiche.
Foto di Alex Steer, Wikimedia.
Due ospedali a Portland, Oregon. A sinistra, il Providence St. V incent Medical Center si presenta come un
campus indipendente, che spezza il tessuto urbano circostante. A destra, il Legacy Good Samaritan Medical
Center si dimostra pienamente integrato nella rete viaria e pedonale di Portland.
Immagine per gentile concessione Bing.
Due centri commerciali a Portland, Oregon. A sinistra, Washington Square a T igard, una vasta area isola-
ta che si pu raggiungere solo in auto. A destra Pioneer Square, nel centro di Portland, si estende su vari isola-
ti, interessando e preservando la rete viaria, ed percorribile a piedi.
Immagine per gentile concessione Bing.
U
migliorarne la funzionalit vitale. Si tratta spesso
di un cambiamento sorprendentemente semplice, ne Agile sta nel dedicare tempo alla com-
da operare in una parte del sistema che pu an- prensione delle strutture esistenti, cer-
chessa sorprenderci. cando di trovare una strada agile per la loro trasfor-
mazione. Si tratta anche di un approccio pi sem-
Un approccio Agile consente di risolvere le criticit
plice rispetto al dover partire da zero, e comprende
generate dalle nostre stesse tecnologie.
poche ma ecaci regole.
I semplici principi del metodo Agile si possono
La progettazione ad oggi viene considerata da
applicare alla costruzione delle nostre citt e archi-
tutti come un processo che governa lassemblaggio
tetture, che sono sistemi sicuramente tra i pi anti-
e la composizione di elementi producendo oggetti
chi e consolidati nel tempo. Nella riforma che si
consumabili (inclusi gli edici). Un simile proces-
rende necessaria non si tratta di aggiungere ulterio-
so conferisce una voluta patina di novit estetica ai
ri parti allattuale sistema operativo, intendendo
prodotti, tanto da promuoverne la desiderabilit
con questo lemanazione di ulteriori leggi, norme e
(temporanea). (Ci che spesso si etichetta come
vincoli. In un tale ambito di discussione, si pensa
grande espressione artistica, raramente tale per le
immediatamente a interventi del genere, ma si vi-
generazioni successive). Un processo lineare che
sto che un tale approccio non ha nessuna ecacia,
procede con la rapida obsolescenza e smaltimento
e questo nella migliore delle ipotesi. I vincoli nor-
dei prodotti, per rimpiazzarli creando nuovi pro-
mativi acuiscono i problemi derivanti da imprevisti
dotti perfezionati (con nuova vernice estetica).
e situazioni inattese, e non li risolvono aatto.
Questo un processo fondamentalmente insostenibile.
Un principio centrale, presente nel metodo in-
formatico Agile, quello secondo cui il sistema ope- La progettazione di tipo adattativo presenta un
rativo dovrebbe essere riscritto non specicando il processo di trasformazione continua (e continua-
comportamento atteso, ma piuttosto creando le mente beneca e positiva), in cui aspetti di novit
condizioni per cui il comportamento stesso proba- vengono in genere combinati con altri esistenti e ri-
bile che si venga a generare. In futuro per arrivare a correnti. Gli aspetti artistici devono mettersi al ser-
realizzazioni resilienti sar importante proprio un vizio di un tale modello evolutivo, non deve essere
tale approccio generativo al progetto, in cui impiegare loro consentito di prenderne il comando. Il proget-
trasformazioni complesse di tipo adattativo e at- to, in accordo a questa denizione, crea una tra-
tingere a capacit di auto organizzazione tipiche sformazione da stati esistenti verso altri preferi-
del metodo Agile. ti, secondo la denizione data dal grande erudito
Herbert Simon.
La denizione di Simon di certo genera pi do-
mande che risposte, ma si tratta delle domande
giuste. Ad esempio, chi opera la scelta? Deve essere na, che torna a integrare la forma molto pi antica
un largo processo democratico, non riservato sola- di pinna del pescecane.
mente a specialisti, architetti, pianicatori, critici Ma nel progetto delluomo moderno, abbiamo
darte o costruttori. Ma come possibile procedere permesso alla novit artistica di dominare, sosti-
in modo intelligente, conciliando in meglio le pre- tuendosi al processo evolutivo che abbiamo descrit-
ferenze di molti attori? Superando la semplice to. Come gi not Jane Jacobs, una tale confusione
spinta ai consumi, la progettazione sostenibile deve di ruoli rappresenta un male per larte, ma ha eet-
arontare anche questa profonda questione civica. ti ancora peggiori per le citt. Il sistema che domi-
Per di pi, una scelta preferibile ad altre non na oggi larchitettura e la progettazione, abbellito este-
pressata di per s, ma per sua natura una tale situa- riormente dallarte e in continua ricerca della novit,
zione presenta lequilibrio ottimale tra un certo nu- fondamentalmente non resiliente e non sostenibile.
mero di fattori. Fattori che sono in continua intera- Il ruolo importante ed essenziale dellarte nella
zione, il che richiede che si sperimenti un processo progettazione stato corrotto, trasformato in un ri-
interattivo, adattativo al ne di ottenere quanto de- vestimento esteriore, portando cos a una pericolosa
siderato. confusione culturale. Il contributo essenziale del-
La progettazione un processo evolutivo di sco- lArte alla comunicazione, alla leggibilit, alla spie-
perta e ridenizione, il cui risultato non si pu preve- gazione dei signicati, viene ora sfruttato come un
dere in anticipo. cavallo di Troia a favore di chi vuole industrializza-
importante comprendere la situazione esisten- re lambiente costruito per trarne protto, senza
te, e come poterla trasformare. Forse, migliorando preoccuparsi delle conseguenze a lungo termine.
la conoscenza della situazione attuale, la percezio- Per migliorare una situazione tanto deteriorata
ne di quanto ricercato subir una trasformazione. occorre riprendere modelli da ogni sorgente evolu-
Potremmo scoprire che vi sono aspetti nello stato tiva, di qualsiasi epoca. Se vogliamo essere vera-
attuale che si potrebbero mantenere. In tal senso, mente sostenibili, abbiamo necessit di utilizzare li-
la progettazione per necessit un processo evolu- beramente, come avviene in natura, la ricorrenza
tivo di scoperta e denizione, il cui risultato non si dei modelli geometrici di tipo evolutivo. (Qui si in-
pu prevedere in anticipo. cludono i migliori modelli della tradizione umana,
Con il proliferare delle alternative date nellevo- evoluti in secoli di storia, ma stupidamente riutati
luzione del processo, alcune soluzioni potranno es- dagli ingenui progettisti moderni ). Allinterno di
sere reintegrate (semplicemente perch presentano un sistema resiliente, larte pu occupare a pieno ti-
ancora la soluzione migliore). In natura, un caso tolo il ruolo creativo.
rilevante fornito dalla pinna dorsale della foce-
Due universit. A sinistra, la Evergreen State College in Olympia, Washington, un campus isolato e rag-
giungibile solo in auto. A destra, la Portland State University si mostra pienamente integrata nella rete viaria
e pedonale di Portland, Oregon.
Immagine per gentile concessione Bing.
Due distretti industriali. A sinistra, lIntel Ronler Acres a Hillsboro, Oregon, realizzato in unarea a sola de-
stinazione industriale. A destra, ledicio sede della Vestas Wind Systems per il nord America, inserito nella
rete viaria e pedonale di Portland, nel contesto di un quartiere in cui vivono anche lavoratori nel settore delle
nuove tecnologie.
Immagine per gentile concessione Bing.
brio, si apporter maggiore funzionalit allecono- danneggiano processi a lungo termine, e spesso ci
mia locale, cos come si diversicheranno le attivi- accade, in quanto tali azioni sono orientate rigida-
t economiche. (Un esempio noto dato da un mente a ricavare protti a breve termine, allora il
mercato gestito direttamente dagli agricoltori, in sistema non in grado di reagire in tempo.
grado di orire variet locali e produzioni stagiona- La vera modernit consiste in un diverso modo
li. Allopposto si pu considerare una variet stan- di pensare: occorre progettare per la piena partecipa-
dardizzata di mais, che domina il mercato e provo- zione di tutti gli esseri umani.
ca la scomparsa delle variet locali). Un esempio evidente lo sfruttamento delle
Oggi si verica una concorrenza impari tra le risorse naturali, che non viene in genere conside-
economie di scala e la standardizzazione da un rato nch la risorsa in questione non cos vicina
lato, e dallaltro le economie locali e la dierenzia- al totale esaurimento che la sua scarsit ne aumen-
zione. Ci deriva dal fallimento dei mercati nel va- ta i costi. Un altro esempio dato dalle esternalit
lutare quello che si pu denire come esternalit, legate allo sviluppo delle periferie. Ai costruttori
ossia fattori di tipo negativo (o positivo) che non non viene chiesto di pagare per i costi esterni (le
vengono tenuti in debita considerazione nei calcoli esternalit) che includono la manutenzione delle
economici di un progetto. Un simile progetto pu infrastrutture nel tempo, i danni agli ecosistemi,
quindi nire per danneggiare le risorse esterne, o gli impatti sulla salute umana, il degrado della qua-
pu fallire nella creazione di beneci che si sareb- lit dellaria, e molto altro.
bero potuti ottenere per altra via. Le economie di scala e la standardizzazione crea-
Il problema pu essere meglio compreso consi- no di per s esternalit signicative, che possono
derando la ineguale competizione tra distinte scale solo essere riequilibrate dalle pi sottili economie
temporali (ossia tra processi che si sviluppano in in- locali e dalla dierenziazione. Ma se il sistema ope-
tervalli di tempo molto diversi). I sistemi umani e rativo non fornisce informazioni di ritorno (del
quelli naturali tendono ad adattarsi alle forze che li tipo di contropartite nanziarie) a favore di queste
minacciano, ma con un tempo di reazione relativa- ultime, esse continueranno a essere trascurate, e
mente lungo. Per contrasto, la nanza globale si non vi sar equilibrio tra i due tipi di economia
pu muovere molto velocemente per intervenire in (come si verica oggi).
modo incisivo negli ecosistemi umani e naturali. Una cosa che si pu fare quella di dare un prez-
Siamo di fronte a un nuovo fenomeno nella storia, zo alle esternalit. Ci signica, per esempio, paga-
che i nostri sistemi tecnologici non sono attrezzati re per il carbonio emesso in atmosfera, o per la di-
ad arontare. Se le azioni della nanza globale struzione di ecosistemi, o per lo sfruttamento delle
Due edici simili a grandi scatole, che mostrano modelli urbani assai dierenti. A sinistra, un magazzi-
no IKEA nei sobborghi di Portland, simile a migliaia di altri magazzini nel mondo. A destra, un magazzi-
no di vendita Target, che occupa nel centro di Portland due piani (circa 8. 000 metri quadrati ) allinterno di
un edicio di 18. 000 metri quadrati. Questo fu il primo grande magazzino aperto negli Stati Uniti a ovest
del Mississippi, e ora include un parcheggio adiacente. Le dimensioni delledicio a sinistra sono di gran lunga
maggiori di quello a destra.
Immagine per gentile concessione Bing.
risorse naturali. Occorre che questo valore econo- M CONCLUSIONI: VERSO UNA NUOVA MODERNIT.
mico venga espresso attraverso un processo di vasto
maggioranza di voi che leggete questo
A
L
consenso, valutato con un largo processo partecipa-
tivo, e non deciso da singole parti sociali con ben saggio sono, come noi, al vertice della pi-
deniti interessi al riguardo. ramide nelleconomia globale. Fa riette-
re riconoscere che il benessere di miliardi di perso-
Lapplicazione di questo richiede un processo
ne (inclusi i nostri discendenti) dipende in modo
partecipativo, un processo democratico, da sviluppa-
smisurato dalle nostre azioni negli anni a venire.
re nella maggior parte delle nazioni in cui occorre
Arontiamo il dicile compito di equilibrare la
introdurre simili riforme. Il processo politico che
quotidianit con la pi grande responsabilit di
dovrebbe sviluppare tali riforme fallito negli
gestire la nostra civilt e il pianeta.
USA, cos come in altre nazioni, poich inuenza-
to in modo eccessivo da angusti interessi nanziari. comprensibile il piacere che deriva dalla pas-
sione per le continue novit artistiche, degne di in-
Connessa a queste considerazioni vi unaltra
teresse, generate dalla nostra cultura progettuale
importante riforma economica. Finora, la creativi-
basata sul consumo. Ma sciocco supporre che tale
t dellessere umano viene tassata con una modali-
approccio possa considerarsi in un qualche modo
t simile alla tassazione sullo sfruttamento delle
avanzato, sostenibile, o moderno. Nei fatti si tratta
risorse naturali. Questo nel lungo termine privo
solo di ortodossia reazionaria, aggrappata a una
di senso. Abbiamo necessit di una transizione ver-
visione della modernit industriale ormai sorpassa-
so una forma pubblica di valutazione e determina-
ta e vecchia di un secolo. Lautentica modernit
zione di prezzo (cio di tassazione) che valuti eco-
consiste nellaccettare i nuovi modelli di crescita
nomicamente il consumo e la riduzione delle risor-
globale, che includono processi di tipo evolutivo e
se in un modo completamente diverso, e in genere
morfogenesi adattativa. Consiste in un modo di-
con un tributo signicativamente pi alto, rispetto
verso di concepire la progettazione per arrivare
alla attivit creativa delle persone. Riteniamo che
alla piena partecipazione di tutti gli esseri umani,
un tale approccio alla politica della tassazione di
avendo come ne la creazione di sistemi viventi
tipo georgista (cos chiamato dalleconomista e po-
ospitati da un pianeta vivente.
litico statunitense Henry George, vissuto nel XIX
secolo) possa essere un elemento chiave della politi-
ca economica al ne di favorire la transizione ver-
so un futuro resiliente.
Confronto tra edici oggetto, simili a super isolati, e un tessuto di edici con una pluralit di destinazioni
duso, in presenza di una rete viaria mista. Limmagine sulla sinistra ricorda pi una mostra di sculture che
una citt.
Immagine per gentile concessione Bing.
dIl Covilef Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Wei Der christliche Epimetheus) N 809