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Il metodo frazionato(consistente nel rilassamento progressivo di tutto il corpo)

partendo dai piedi sino ad arrivare al viso era una tecnica che pur mantenendo
i benefici effetti dell'ipnosi ne escludeva l' inconveniente maggiore: la passiv
it del soggetto, data la sua quasi totale dipendenza dal l'ipnotizzatore.Iinoltre
come ingredienti essenziali per la riuscita del metodo venivano indicati la cre
azione di un ambiente adatto lontano dai rumori e da sbalzi climatici, l'assunz
ione di una determinata postura posizione del corpo, la ripetizione ritmica dell
e formule (frasi da pronunciarsi durante il rilassamento) il principio dell' all
enamento come esecuzione quotidiana e quello della passivit mentale. In pratica t
utti gli elementi che avremo modo di riscontrare anche nel training autogeno. Ma
un difetto restava ancora nella tecnica di Voght: l'etero suggestione, cio il ru
olo del terapeuta che attraverso le parole induce lo stato di distensione nel so
ggetto, anche se dobbiamo dire che la dipendenza molto attenuata rispetto all'ip
nosi. Ebbene Schultz super questo ulteriore ostacolo ideando il training autogeno
che nasce cos come tecnica autogena, ovvero che si pu eseguire da s, ecco la vera
novit del metodo. Questo passaggio dall'esterosuggestione alla autogenicit del met
odo particolarmente importante in quanto il sistema di Voght cos come altre tecni
che paritetiche di suggestione ipnotica essendo eterosuggestive (cio condotte da
uno specialista) non possono essere utilizzate autonomamente dal soggetto. Con i
l training autogeno invece le cose cambiano:esso uno strumento che, una volta ac
quisito, si pu utilizzare autonomamente senza bisogno di intermediari. Si potrebb
e pensare al training autogeno conme a una tecnica di rilassamento ma non cos o m
eglio non esattamente cos. In realt una tecnica di cambiamento che produce in pra
tica delle reali
modificazioni fisiologiche: messa a riposo del sistema neurovegetativo
e
psichiche: ristrutturazione della personalit
In questo quadro il rilassamento da considerarsi il primo gradino, la condizio
ne per accedere ai veri e proprio esercizi del training autogeno esercizi che so
no 6 di cui due fondamentali e quattro complementari
esercizio della pesantezza che produce uno stato di ipotonia muscolare cio di ril
assamento dei muscoli striati e lisci
esercizio del calore che produce una vasodilatazione periferica con il conseguen
te aumento del flusso sanguigno
esercizio del cuore che produce un miglioramento della funzione cardiovascolare
esercizio del respiro che produce un miglioramento della funzione respiratoria
esercizio del plesso solare che produce un aumento del flusso sanguigno in tutti
gli organi interni
esercizio della fronte fresca che producendo una leggera vasocostrizione nella r
egione encefalica pu favorire l'eliminazione di eventuali in malditesta
Abbiamo detto fin qui che training significa allenamento che autogeno indica ch
e si genera da s,
che il metodo composto da 6 esercizi da prendere in maniera graduale nell'arco d
i 3 mesi ,
che la predisposizione alla calma la condizione in rinunciabile
Cerchiamo ora di spiegare come sia possibile che si instauri la commutazione aut
ogena cio lo stato di autodistensione che si ottiene col training autogeno con i
connessi cambiamenti neurovegetativi e psichici. In particolare possiamo porci t
re domande:
perch ci vuole un costante allenamento quotidiano per apprendere il training ?
perch gli esercizi vanno acquisiti nel medesimo ordine indicato da Schultz ?
come possibile che in corrispondenza di una determinata formula avremo modo di v
edere come ogni esercizio sia caratterizzato da una frase avvengano dei reali ca
mbiamenti fisiologici?

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